"Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito ad essere preghiera. Tutti avete problemi, tribolazioni, pene e inquietudini. I santi vi siano modello ed esortazione alla santità. Dio vi sarà vicino e voi sarete rinnovati con la ricerca e la conversione personale. La fede sarà per voi speranza e la gioia regnerà nei vostri cuori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Commento teologico
Il messaggio riprende il concetto dell’essere e diventare preghiera, che abbiamo già considerato nei messaggi precedenti. Oggi si affacciano tre situazioni concrete: una è quella delle tribolazioni terrene, l’altra è l’imitazione dei Santi alla vigilia della loro festa, la terza è la vicinanza di Dio nella vita cristiana. Sono tre aspetti che si collegano assieme e si intrecciano per formare un quadro stupendo del nostro cammino spirituale.
La Vergine prende l’avvio dalle situazioni umane dolorose e angoscianti: “Tutti avete problemi, tribolazioni, pene e inquietudini”. Tali situazioni le sperimentiamo giornalmente tutti noi. L’importante è capire che esse non provengono da Dio, ma sono date dalla finitezza umana e dalla sua cattiveria, cioè dai nostri peccati e dalle insidie diaboliche. Davanti ad esse non dobbiamo cadere in depressione e angoscia o in agitazione e nervosismo o, peggio ancora, nella disperazione di non poterle superare o nella rabbia che ci attanaglia il cuore. Ma come affrontare e risolvere momenti di sofferenza fisica o psichica o spirituale così forti e duraturi?
Maria ci indica molto bene la strada da percorrere per non essere schiacciati, ma andare avanti e sconfiggere le avversità: “I Santi vi siano di modello ed esortazione alla santità”. Abbiamo fratelli e sorelle della nostra stessa stirpe umana, i quali hanno attraversato uguali tribolazioni, ma ne sono usciti purificati e santificati. Come hanno fatto? Si sono affidati a Dio e messi nelle sue mani, con la certezza che la potenza divina è più forte di ogni malvagità umana e satanica. Allora, sorretti dalla fede piena e dalla speranza certa, oltrepassiamo le sciagure con l’ottimo risultato di aver guadagnato il premio divino del paradiso. In fondo ciò che conta è propriamente raggiungere la beatitudine della vita eterna. Non vi è altro passaggio che quello di Cristo stesso: attraverso la passione e crocifissione ottenere la gloria e la gioia perenne della risurrezione dalla morte e della vita immortale. Questa è la strada maestra che non dobbiamo dimenticare, ma riflettervi e accogliere la partecipazione all’Amore che scende dal cielo nei nostri piccoli cuori per rafforzarli e irrorarli di vita.
Ne deriva che, seguendo le orme dei Santi che ci hanno preceduto nel segno della fede intrepida e dell’amore generoso, noi possiamo averne la consapevolezza e sentirne la gioia di essere avvolti dalla gloria divina e dalla felicità che ne promana: “Dio vi sarà vicino e voi sarete rinnovati con la ricerca e la conversione personale”. Quali soavi e toccanti parole! Il Signore è con noi, accanto a noi ma anche dentro di noi, quando riceviamo la santa comunione eucaristica quale cibo di gradito sapore. Se siamo avvinti a Dio, nulla ci può separare dal suo amore e dalla sua grazia, soprattutto nelle circostanze più difficili.
Tutto si poggia, si rafforza e trionfa con il nostro personale impegno di vivere con Gesù, per Gesù e in Gesù sotto la potente ardente azione dello Spirito Santo. Si tratta della “conversione personale”, cioè del nostro essere, vivere, pensare, amare e agire sempre e ovunque in compagnia del Signore nostro Padre misericordioso e giusto, assieme al Figlio suo Gesù Cristo nostro salvatore e con lo Spirito Santo che ci ricolma d’amore. Allora la vita cristiana diventa un solerte e gaudioso cammino verso la meta ultima: “La fede sarà per voi speranza”. Ed è vero che la fede, giunta alla conversione e adesione a Dio, attua la felice conclusione: “La gioia regnerà nei vostri cuori”.
Cara Madre, sei meravigliosa nel farci innamorare di Gesù. Che cosa possiamo desiderare di più bello e prezioso di queste parole soavi e luminose?
"Cari figli, guardandovi radunati intorno a Me, la vostra Madre, vedo molte anime pure, molti miei figli che cercano l’amore e la consolazione che però nessuno gli offre. Vedo anche coloro che fanno del male: perché non hanno un buon esempio, perché non hanno conosciuto mio Figlio, il bene che silenziosamente si diffonde attraverso le anime pure, la forza che regge questo mondo. I peccati sono molti, però c’è anche l’amore! Mio Figlio vi manda a Me, la madre, affinché vi insegni ad amare ed affinché comprendiate che siete tutti fratelli. Lui desidera aiutarvi. Apostoli del mio amore, basta un vivo desiderio della fede e dell’amore perché mio Figlio vi accetti: però dovete essere degni, avere buona volontà e cuori aperti. Mio Figlio entra nei cuori aperti. Io, come Madre, desidero che conosciate di più mio Figlio, Dio nato da Dio, cosicché comprendiate la grandezza del Suo amore di cui avete così tanto bisogno. Lui ha preso su di sé i vostri peccati, ha ottenuto la redenzione per voi ed in cambio ha chiesto di amarvi gli uni con gli altri. Mio Figlio è amore. Lui ama tutti gli uomini senza distinzione, uomini di tutti i paesi e di tutti i popoli. Se vivreste, figli miei, l’amore di mio Figlio, il Suo regno sarebbe già sulla terra, perciò apostoli del mio amore pregate, pregate affinché mio Figlio ed il Suo amore siano più vicini, per poter essere esempio d’amore e poter aiutare tutti coloro che non Lo hanno ancora conosciuto. Non dimenticate mai che mio Figlio, unico e trino, vi ama. Pregate ed amate i vostri pastori. Vi ringrazio".
Commento teologico
Il messaggio, pur riprendendo alcune idee già trattate, offre degli elementi nuovi e sorprendenti. Anzitutto viene messo in rilievo il fatto che Maria vede i suoi figli nelle loro varie condizioni, mostrando per essi una materna dilezione. Il secondo aspetto notevole sta nell’invito di Maria a conoscere sempre più a fondo il Figlio suo, facendo capire che il suo compito è propriamente quello di condurre a Cristo. Infine appare un’infinita sinfonia che si apre con una solenne melodiosa affermazione: mio Figlio è amore.
1. Maria vede i suoi figli. Lo sguardo vigile e premuroso della Madre che ci guarda uno ad uno con estrema attenzione e affetto procura una tenerezza materna nei nostri cuori e li apre alla filiale confidenza e abbandono. Da una parte vede la disponibilità e l’apertura dei cuori in molti suoi figli: “Cari figli, guardandovi radunati attorno a me, la vostra Madre, vedo molte anime pure, molti miei figli che cercano l’amore e la consolazione che però nessuno offre loro”. Ma dall’altra parte vede anche coloro che ancora sono lontani e immersi nel dolore e nella disperazione: “Vedo anche coloro che fanno del male: perché non hanno un buon esempio, perché non hanno conosciuto mio Figlio, il bene che silenziosamente si diffonde attraverso le anime pure, la forza che regge questo mondo. I peccati sono molti, però c’è anche l’amore!”. Sono constatazioni amare e realiste, che vanno accolte e meditate. Esse donano sempre uno slancio per vedere oltre le apparenze e contemplare quel valore che soggiace ad ogni evento ed è l’amore. Per questo il Figlio invia sua Madre per farci riscoprire la bellezza e il fascino di questo Amore infinito: “Mio Figlio vi manda a me, la Madre, affinché vi insegni ad amare e affinché comprendiate che siete tutti fratelli. Lui desidera aiutarvi”. Si stabilisce un rapporto vitale tra la Madre, che vede i suoi figli bisognosi, e suo Figlio, che costituisce la fonte dell’amore e la salvezza dei suoi figli. Attenzione! Al centro del cuore materno di Maria ci siamo noi e al centro del cuore di suo Figlio ci siamo ugualmente noi, perché “Lui desidera aiutarvi”. Siamo avvolti totalmente dall’amore della Madre e del Figlio. In mezzo a tanto spessore di amore, come possiamo rimanere indifferenti e non vibrare di contentezza e di felicità? Ogni volta Maria intende farci riconoscere e rivivere questo Amore per farcelo assaporare fino in fondo. A noi la sensibilità e disponibilità ad accoglierlo. Allora veramente la vita acquista un colore e un sapore diverso, non più mortificata e avvilita, ma luminosa e gioiosa, fiduciosa nella Madre e nel Figlio suo.
2. Maria conduce a Cristo. Ancora una volta Ella ci fa riflettere per capire come sia semplice e facile andare verso Gesù ed essere avvolti e coinvolti nel suo amore: “Apostoli del mio amore, basta un vivo desiderio della fede e dell’amore perché mio Figlio vi accetti: però dovete essere degni, avere buona volontà e cuori aperti”. Il Figlio ci accetta e accoglie tra le sue braccia per renderci sereni e beati, ma occorre che noi prestiamo il nostro contributo, aprendo il cuore e la volontà per lasciarci penetrare dall’amore di Gesù, che entra dentro di noi e ci purifica, ci rinnova, ci rende creature luminose e ricche di amore. L’importante è che noi conosciamo sempre più profondamente la figura di Gesù, il suo nobile animo, la sua delicatezza e la sua generosità nei nostri confronti: “Mio Figlio entra nei cuori aperti. Io, come Madre, desidero che conosciate di più mio Figlio, Dio nato da Dio, cosicché comprendiate la grandezza del suo amore di cui avete così tanto bisogno”. Per convincerci più a fondo, Ella rivela il mistero profondo dell’espiazione di suo Figlio: “Lui ha preso su di sé i vostri peccati, ha ottenuto la redenzione per voi e in cambio ha chiesto di amarvi gli uni con gli altri”. Gesù ci ha liberati dai nostri peccati e sofferenze, perché se le è addossate Lui sulle sue spalle e ci ha alleggeriti. Quale stupore e gratitudine a tanta squisita benevolenza! Se lasciamo passare e vivere in noi l’amore di Gesù, quest’amore si riversa verso i nostri fratelli e su tutte le creature umane, affinché tutti e ciascuno possano assaporare e gustare quell’amore che ci risana e dona leggerezza e tanta pace nel cuore.
3. Mio Figlio è amore. Questa solenne e luminosa affermazione ha un valore immenso, perché ci porta al centro della nostra fede cristiana. Si tratta propriamente della verità essenziale del cristianesimo: Dio è amore. Se potessimo comprende a fondo il senso e il valore di questa frase, saremmo immersi in un oceano di luce e di gioia. In essa è contenuto il segreto di ogni esistenza umana che voglia raggiungere la pienezza della vita e della felicità. Purtroppo il nostro intelletto e il nostro cuore sono molto piccoli e incapaci di arrivare a tanta profondità. Tuttavia la Vergine ci conforta e ci invita a confidare in Gesù stesso, di aprire gli occhi e l’animo con la sua grazia, affinché possa dilatarsi fino a comprendere, sebbene in modo incompleto, la bellezza e la grandezza di quella frase: “Mio Figlio è amore. Lui ama tutti gli uomini senza distinzione, uomini di tutti i paesi e di tutti i popoli”.
Se lasciamo albergare dentro di noi l’amore infinito di Gesù, la nostra vita sulla terra sarebbe un’anticipazione della felicità eterna: “Se vivreste, figli miei, l’amore di mio Figlio, il suo regno sarebbe già sulla terra; perciò apostoli del mio amore pregate, pregare, affinché mio Figlio e il suo amore siano più vicini, per poter essere esempio di amore e poter aiutare tutti coloro che non lo hanno ancora conosciuto”. Il fascio dell’amore divino, acceso nei nostri cuori, diventa fonte di diffusione di quello stesso amore verso l’umanità, che ha estremo bisogno di salvezza e pace. In tal modo si apre la via all’apostolato per essere, anche noi come Lui, testimoni e apostoli dell’amore di Dio nel mondo, affinché tutti possano accoglierlo e viverlo. Allora il mondo acquisterebbe una luce nuova e una esistenza nuova, non più sotto l’angoscia e il tormento, ma nella serenità e nella quiete dello Spirito.
La Vergine aggiunge una frase molto significativa: “Non dimenticate mai che mio Figlio, unico e trino, vi ama”. Rivela in tal modo il mistero trinitario, in cui il Figlio è l’Unigenito del Padre, vivendo con lui in un solo Spirito di amore che è lo Spirito Santo. Per questa ragione è detto che Gesù è unico, in quanto Figlio, ma è trino in quanto vive accanto al Padre e allo Spirito Santo, un solo Dio in tre persone. Come si vede Maria può essere chiamata anche una esperta in teologia, nel senso che conosce perfettamente il mistero sconfinato di Dio, il Dio di amore e di beatitudine.
O Vergine Madre, ancora una volta il nostro animo si apre verso il tuo Cuore Immacolato e ne percepisce i battiti materni, colmi di amore verso di noi. Ti chiediamo umilmente di essere irrorati, vivificati dal tuo amore per Gesù, affinché anche il nostro piccolo cuore possa battere in sintonia con il tuo e farsi partecipe dei battiti di amore del Cuore stesso di tuo Figlio. In tal modo ci sarebbe una perfetta sintonia tra il tuo Cuore e il nostro cuore con il Cuore di Cristo. Una meravigliosa sinfonia di comunione! Liberaci dalla nostra durezza e chiusura d’animo, perché possiamo essere disposti ad accogliere tale amore, a farlo calare dentro di noi in tutte le particelle della nostra persona, per diventare fiaccole risplendenti di amore in questo mondo così tenebroso e privo di fiducia e di fede. O Maria, ci affidiamo e ci immergiamo nel tuo Cuore Immacolato che trionferà su tutta la faccia della terra, a gloria e onore del tuo Figlio amatissimo, Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.
Don Renzo Lavatori
Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.
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