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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 31 luglio 2015

Com' è giunta a Medjugorje la sua scultura del Gesù Risorto?

A Medjugorje avviene qualcosa di grande - Intervista con Andrei Ajdic –scultore

Lei è un artista sloveno e mi interessa soprattutto sapere come è venuto in contatto con Medjugorje.
Avevo sentito parlare di Medjugorje già agli inizi, nel 1981, quando è apparsa la Madonna. A quel tempo gli Sloveni hanno fabbricato tanti souvenirs per Medjugorje ed io, come artista, avevo questi oggetti fra le mani. Questo fu il mio primo contatto con Medjugorje. Il secondo contatto, quello giusto, è avvenuto quando mi sono recato di persona a Medjugorje. Questo viaggio è stato possibile grazie ad un mio carissimo amico, Slavo Nemanic Era giudice istruttore a Celje e nel 1996 mi ha portato per la prima volta a Medjugorje.

Quando sono arrivato a Medjugorje, la mia prima impressione è stata di meraviglia perché tutto si svolgeva ad un ritmo veloce e regnava su tutto il potere del commercio. Ma poiché avevo visitato anche altri famosi santuari dove si radunano molti pellegrini, come Lourdes e Fatima, ho visto che dovunque è la stessa cosa. Eppure dovunque ho vissuto una pace speciale, proprio quella pace di Dio che si trova nel pieno silenzio.

In conclusione posso dunque dire che a Medjugorje avviene qualcosa di grande.
Lei ha fatto una bellissima scultura del “Gesù Cristo Risorto” che ha innalzato a Medjugorje. Che cosa ci può dire di questa scultura?
Parlando della mia scultura “Gesù Risorto”, vorrei dirvi innanzitutto che non sono un cristiano nel senso classico. Perciò anche come artista non sono rimasto nell’ambito classico della contemplazione della croce, a differenza di quegli artisti che hanno davanti a sé sempre un'immagine tradizionale, classica, di Gesù sulla croce e della Sua resurrezione. Fino ad oggi artisti hanno fatto una croce secondo questo stile tradizionale, e di queste croci ce ne sono tantissime.

La mia scultura del “Gesù Risorto” mostra qualcosa di nuovo e si differenzia completamente dalle altre. Ho cercato di abbandonare l’ambito della contemplazione classica, tradizionale. Il mio Gesù è sollevato e simboleggia allo stesso tempo Gesù sulla croce, che è rimasto sulla terra, e il Risorto, poiché si regge senza croce.

In quella parte di croce che giace a terra si può vedere l’impronta del corpo. Il corpo stesso è sollevato. In questo consiste la grandezza, perché in questa raffigurazione vengono mostrati due diversi misteri. Quest’opera è il primo tentativo di un artista-scultore di esprimere una tale raffigurazione. Fino ad oggi ci sono stati molti pittori che hanno raffigurato separatamente questo mistero con dei quadri, ma fino ad ora nessuno aveva fatto una scultura della resurrezione.
Quando ha cominciato a lavorare a questa scultura?
Ho fatto il disegno di questa croce nel 1990. La scultura così come la vedete oggi è stata fusa nel 1991. Quando ho tenuto un’esposizione delle mie sculture in Germania, la scultura del Gesù Risorto fu acquistata dalla Chiesa a Bonn e in altre città tedesche. Tutti hanno ammirato questa scultura. A quel tempo avevo in esposizione più di 40 sculture diverse, ma i visitatori si fermavano soprattutto davanti alla scultura del Gesù Risorto. Qualcosa deve averli toccati in modo particolare, poiché si fermavano davanti a questa scultura e meditavano a lungo.

Così la mia scultura acquistò interesse molto velocemente e arrivò ai dignitari ecclesiastici. Quando nel 1996 Papa Giovanni Paolo II venne in Slovenia, la Chiesa slovena ha voluto che fabbricassi questa croce in argento per poterla offrire al Papa come ricordo della sua visita.

In quel periodo Rode, nostro attuale Vescovo di Laibach, era ministro della cultura a Roma. Quando è diventato Vescovo di Lubiana, ci siamo incontrati e mi ha detto che tutti in Vaticano erano entusiasti del modo in cui era stato raffigurato Gesù Risorto, perché questa scultura aveva in sé qualcosa di speciale.
Può dirci come è giunta a Medjugorje la sua scultura del Gesù Risorto?
Quando nel 1996 ho visitato per la prima volta Medjugorje con il mo amico Slavo Nemanic, ho portato con me anche la scultura di Gesù Risorto per mostrarla ai sacerdoti. Allora era parroco padre Ivan Landeka e il provinciale era padre Tomislav Pervan. Quando videro la scultura, ne rimasero veramente entusiasti e la vollero avere anche a Medjugorje.

Questo progetto è costato circa 300.000 euro ed è stato finanziato da uno sloveno ed un ebreo che viveva a Genf. Allora fui particolarmente contento che questa scultura sarebbe stata proprio in un luogo dove arrivano tantissimi pellegrini da tutto il mondo.

La scultura del Gesù Risorto a Medjugorje si addice al luogo dove si trova. Dietro Gesù si vede un grande pezzo di cielo e questo è stato anche un mio grande desiderio quando è stata eretta, affinché la croce acquistasse più significato. Oggi la scultura ha una grande importanza soprattutto per i disabili e per coloro che non possono salire lungo la via crucis sul Krizevac.
Ma come è arrivato all’idea di una tale scultura, che mostra una tendenza totalmente nuova?
Sono arrivato a questa idea del tutto casualmente. Mentre modellavo qualcosa con la creta, avevo in mano il corpo di Mestrovic. D’un tratto la croce è caduta nella creta. Mi sono spaventato e ho tolto velocemente il corpo fuori dalla creta. Poi ho notato improvvisamente la figura di Gesù che si era impressa nella creta. E’ stato un attimo che ha avuto un significato decisivo, tanto che in seguito ho disegnato qualcosa di simile e ci ho lavorato sopra. Vede, vorrei dire proprio questo: è stato per me un evento del tutto fortuito e allo stesso tempo anche un grande segno che ha lasciato in me tracce profonde

Oggi sono molto contento di aver visto un tale segno e di avergli potuto dare espressione. Qualcosa di simile è già accaduto a molti artisti; mi chiedo solo quanti di loro sono stati tanto attenti da riconoscerlo.
Come giudica, da artista, questa scultura?
La croce che giace a terra non si vede, perché è per terra, e per me il significato della croce è molto più grande. Se si solleva la croce senza corpo, si vede solo un impronta della figura di Gesù in croce, perché Gesù è salito in Cielo. Per questo la scultura si chiama proprio “Gesù Risorto”, perché la nuova vita appartiene al Cielo. Sulla Croce è rimasta solo una traccia di Gesù crocifisso, e questo è il momento che ho colto e che entusiasma tutti quelli che vedono questa scultura.

Al Vaticano molti sono rimasti colpiti proprio da questo momento della raffigurazione della risurrezione, con l’accenno alla croce che resta a terra e mostra solo un’impronta del corpo di Gesù, mentre il corpo di Cristo è salito in Cielo. Anche Gesù se n’è andato e ci ha lasciato un grande segno sulla terra. Tutti sappiamo che Cristo è stato uomo ed ha avuto un corpo umano. Chi osserva l’impronta impressa in questa croce, può immaginarsi da solo il suo Cristo, perché l’impronta glielo permette.

Lei sa che alcuni anni fa delle gocce d’acqua hanno cominciato a gocciolare dalla sua scultura. Proprio lei che l’ha creata, che cosa pensa di questo fenomeno?
Quando ho sentito dire che dalla scultura usciva acqua, sono rimasto veramente sorpreso. Si tratta probabilmente di un qualche fenomeno fisico. Io stesso ho innalzato la croce ed è senz’altro possibile che questo accada. Non ci vorrei speculare sopra, poiché ci sono altri scienziati che possono esaminare il fenomeno. Posso dire solo una cosa: durante il trasporto l’intera scultura è stata smontata in quattro parti. La croce che resta a terra era costituita da due parti, e così il corpo. Quando ho innalzato la parte inferiore, ho fissato al suolo dei grossi cavi d’acciaio dalle gambe fino ad una profondità di 2-3 metri ed ho riempito tutta la scultura di calcestruzzo. Ho anche collegato la scultura ad un parafulmine centrale in modo che, se dovesse cadere un fulmine, la scultura non si fonda per il troppo calore. Abbiamo innalzato la croce nel 1998.
Che cosa prova quando pensa che la sua opera si trova a Medjugorje, dove giungono tanti pellegrini che pregano davanti a questa croce?
Penso di aver creato qualcosa di grande, perché con questa scultura ho scosso il modo tradizionale con cui la Chiesa guardava alla croce e alla resurrezione. Quando ho eretto la croce a Medjugorje, io stesso ho imparato molte cose. Mentre ancora stavo innalzando la croce, ogni giorno veniva un africano e osservava ogni nostro gesto. Ma questo non mi ha colpito tanto quanto un’altra immagine. Quando avevamo quasi completato il montaggio della scultura, sono venute tre donne che si sono inginocchiate davanti alla croce ed hanno cominciato a pregare. Erano tre indiane del Canada e questa scena mi ha incredibilmente commosso. Venivano da un altro continente e da un’altra religione, eppure hanno pregato davanti alla croce perché in questa croce hanno percepito qualcosa di grande. Ricordo bene anche un altro evento interessante. Dopo la solenne inaugurazione e benedizione della croce a Pasqua del 1998, venne da me una contadina che mi diede un uovo dicendo: “Grazie per averci portato questa croce!”. Per me questo ha significato più di tante altre cose che allora furono dette sulla croce nei giornali e negli altri mezzi di comunicazione. Proprio questo segno di una vecchia donna è stato per me così importante perché so che è venuto dal cuore. Questi sono stati alcuni degli avvenimenti e delle sensazioni che sono rimaste in me fino ad oggi e a cui penserò sempre. Questa è la ricompensa per qualcosa che ho fatto e che ha un significato molto più grande del denaro che si guadagna e poi si spende, senza che ne resti nulla.

Slovenia, 30 gennaio 2004
Art. tratto dalla mailing list Informazioni da Medjugorje
Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze/043-grande.php

Fonte Medjugorje tutti i giorni

lunedì 27 luglio 2015

"Con Maria appare il mondo nuovo"

Divo_Convegno

Riflessione sul fenomeno delle apparizioni mariane scritta dal padre e pubblicata su Avvenire del 19 maggio 2001.

Molte sono le apparizioni nella storia della Chiesa. Più che il loro messaggio, è il fatto stesso dell’apparizione che esige una nostra riflessione. Non sembra che aggiungano nulla a quanto già noi conosciamo per fede; è come se d’improvviso si facesse visibile un mondo sempre presente, ma che abitualmente rimane nascosto, come se gli occhi dell’uomo acquistino un nuovo potere visivo e non abbiano più soltanto la capacità di vedere solo questo mondo e quanto vi avviene.

Ma che cosa di fatto possono significare le apparizioni per la Chiesa, e in modo particolare per coloro che hanno avuto la facoltà di vedere ciò che noi non vediamo?

Mi sembra che sia fondamentale che noi, dalle apparizioni, abbiamo certezza di un mondo di luce, di purezza e di amore, di un mondo che è presente ma rimane invisibile e non appare che per una volontà del tutto gratuita, ma che rimane un privilegio e un dono.

E dunque prima di tutto il riconoscimento della presenza vittoriosa del bene, perché quello che appare fa parte certo del mondo di Dio.

Questo mondo divino rende testimonianza di una vittoria del bene; è perciò uno dono certo di Dio che nei momenti più gravi e difficili, in cui tutto sembra sommerso dal male, garantisce che il male non ha potere in quel mondo, in cui tuttavia noi cristiani siamo stati introdotti dalla grazia divina. Lo sappiamo per fede, ma nella nostra esperienza umana è come se il male sopraffacesse ogni cosa, e fosse vana ogni speranza.

Qual è questo mondo di luce che gratuitamente appare? Generalmente è la Vergine Maria, e anche qui noi dobbiamo chiederci come mai al mondo del peccato risponda il mondo di Dio e la presenza della Vergina pura.

Prima ancora della Madonna, è il Cristo che risorgendo nella sua umanità dovrebbe fare presente il mondo divino e la vittoria sul male. Perché dunque la Vergine? E' certo, come ci insegna la liturgia, perché in Lei è la creazione intera che si è rinnovata. E' Lei stessa la nuova creazione non contaminata dal male e vittoriosa.

L'apparizione anticipa dunque la vittoria di Cristo sul male? L'apparizione della Vergine assicura che proprio la creatura già in atto primo è liberata dai condizionamenti cui è stata sottoposta soprattutto dal peccato, ma anche dalla sua condizione stessa di creatura.

Di fatto, queste apparizioni rendono testimonianza di una libertà che la creazione per sé, anche indipendentemente dal peccato, non sembra potere avere, la libertà dai condizionamenti del tempo e dello spazio.

Nelle apparizioni dunque si anticipa in qualche modo la manifestazione della vittoria del Cristo sulla potenza del male che continuamente sembra minacciare di morte il mondo presente.

Non solo anticipa, ma anche fa presente il mondo redento, anche se questo mondo rimane invisibile. Dio non assicura anticipatamente a quando Egli ha stabilito la manifestazione della vittoria sulle forze disgregatrici, sulla potenza della morte, ma con le apparizioni ci assicura la Sua presenza.

L’apparizione non è dunque una azione di Dio sulla immaginazione dell’uomo, credo che non si possa negare la sua oggettiva realtà. Veramente è la Vergine Santa che appare, veramente gli uomini entrano in rapporto con Lei e con il suo Figlio divino. Così l'uomo vive in due mondi: un mondo visibile che tuttavia è destinato a finire, e un mondo invisibile che non potrebbe essere violato da coloro che lo negano.

E questo il vero mondo che Dio ha redento; la Vergine non può abbandonare i suoi figli prima della manifestazione pubblica e solenne della sua vittoria sul male. Madre di tutti, essa non potrebbe separarsi da noi che viviamo nella pena, sottoposti ad ogni tentazione, incapaci di sottrarci alla morte.

Essa non appartiene più al mondo di quaggiù, ma la sua presenza nelle sue apparizioni ci assicura che il.mondo divino è già presente, e la prova non potrà superare la grazia, soprattutto non potrà impedire mai alla Vergine Madre di soccorrere i figli che si trovano coinvolti nel combattimento contro le potenze dell′Inferno. Il mondo di Dio non solo è reale, ma non è minimamente separato dal mondo di quaggiù: è il mondo di quaggiù che potrebbe essere separato dal mondo redento.

Le apparizioni dicono dunque la duplice dimensione della vita dell′uomo. Egli vive in un mondo in cui Dio sembrerebbe assente, e per la fede invece vive nel mondo di Dio.

L′uomo è come diviso da queste due dimensioni; facendo parte del mondo presente egli sembra vivere nel "mondo dell′assenza", ma vive anche nel mondo di una creazione già rinnovata dalla presenza di Dio.

© Divo Barsotti

Fonte: Comunità dei Figli di Dio

domenica 26 luglio 2015

Messaggio a Marija del 25 luglio 2015

Cari figli! Anche oggi con gioia sono con voi e vi invito tutti, figlioli, pregate, pregate, pregate perché possiate comprendere l' amore che ho per voi. Il mio amore è più forte del male perciò, figlioli, avvicinatevi a Dio perché possiate sentire la mia gioia in Dio. Senza Dio, figlioli, non avete ne futuro, ne speranza, ne salvezza, perciò lasciate il male e scegliete il bene. Io sono con voi e con voi intercedo presso Dio per i tutti vostri bisogni. Grazie per aver risposto alla mia chiamata
 
 
 

Video/Audio Marija Pavlovic comunica a R. Maria il Messaggio 25 Luglio 2015 da Medjugorje

 

venerdì 24 luglio 2015

Adorazione Eucaristica del 23 Luglio 2015 guidata da Fra Stanko Ćosić

 

Come comprendere la presenza di Gesù?

Aprendo gli occhi e il cuore a Lui e al prossimo

Canto: Laudate, omnes gentes, laudate Dominum!

           Alleluia, alleluia! Cantate Domino!

- Signore Gesù, come tu e il Padre siete una cosa sola, uniscici a te, perché anche noi possiamo essere una cosa sola con il Padre, perché la nostra quotidianità sia riempita dalla tua presenza, non per evitare il dolore ma per poterlo sopportare, non per vivere già adesso in Paradiso ma perché possiamo sentire il profumo del Paradiso già qui con te. Signore, mediante la tua presenza i nostri occhi si aprano a te. Per la tua misericordia, aiutaci a comprendere la tua presenza!

Canto: Gesù, confido in te! (bis) + Alleluia...

- Signore Gesù, vorrei essere lontano da me stesso, vivere nel raccoglimento. Non desidero essere straniero per te. Signore, vienimi incontro. Non voglio passare accanto al mio prossimo come se fossi cieco. Signore, apri i miei occhi per vedere i bisogni del mio prossimo. Signore, dammi il tuo Amore, che, solo può saziare questa fame. Tu sei sorgente di vita. Perciò cerco la tua vicinanza, cerco l’amicizia con te, un rapporto intimo, nel quale posso ascoltarti, guardarti e sperimentare la tua presenza.

Canto: Gesù, Gesù! Eccomi io son davanti a te!

           Gesù, Gesù! Io mi dono a te, o mio Signor! (3X)

- Signore, sei venuto in mezzo a noi per salvarci. Adesso ti presentiamo tutte le persone che soffrono, tutti coloro che nel mondo sono maltrattati adesso e che vengono calpestati nella loro dignità umana. Ti presentiamo, Signore, tutti coloro che affrontano il male, la sofferenza e la croce, che non hanno risposta alle domande sulla loro vita e sul loro dolore. Tu, o Signore, hai vissuto il dolore umano, tu hai vissuto la solitudine, tu hai vissuto l’esperienza dell’assenza di Dio. La tua fede, l’amore e la speranza hanno superato la disperazione e la vita ha vinto. Ti preghiamo per tutti coloro che sono soli, senza amore, che soffrono in questo mondo. Fa’ che possano sentire la tua fede, la tua speranza e il tuo amore!

Canto: Veni, Sancte Spiritus...

Tantum ergo... Orazione.

Canto: O Christe, Domine Jesu...

Kyrie, eleison...  Benedizione eucaristica.

Canto: Magnificat, magnificat, magnificat  anima mea Dominum.

            Magnificat, magnificat, magnificat anima mea.

Fonte: IdM ( Flavio Deagostini)

UN AIUTO PER I VIVERE I MESSAGGI DELLA REGINA DELLA PACE

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Questi suggerimenti potranno forse aiutarci a rendere i messaggi parte integrante della nostra vita quotidiana:

A-    RICEVETE il messaggio il giorno stesso in cui è dato. È possibile reperirlo su molti siti Internet . Se non avete la possibilità di collegarvi ad Internet, chiedete ad un amico di stamparlo per voi. I messaggi arrivano al momento giusto. Essi sono per noi forieri di una grazia nel tempo in cui sono dati. Apriamoci a questa grazia ricevendo il messaggio il più presto possibile!
B-    LEGGETE per la prima volta il messaggio in spirito di preghiera ed accoglietelo nel profondo del vostro cuore. Il primo impatto con il messaggio è molto speciale, molto personale. È come se la Madonna lo stesse dando ad ognuno di noi singolarmente. Dovremmo essere traboccanti di gratitudine!
C-    FATE COPIE del messaggio e mettetele nel vostro libro di preghiere, sul frigorifero, in ufficio, sullo specchio del bagno, e dovunque potete, perché possiate ricordarvene. Fatene il vostro fedele compagno per ogni giorno del mese seguente! Verrà un giorno in cui ci meraviglieremo di aver ricevuto dei messaggi dalla Madonna!
D-    RIFERITE il messaggio a tutti quelli che incontrate, poiché esso è la chiave per trovare le grazie del nostro tempo. È un “tesoro” celeste. Fate che tutti ne sentano parlare! Potreste farlo pubblicare nel vostro giornale locale come una pubblicità: così raggiungerete centinaia, forse migliaia di persone! Pensate in grande! Le risposte più eclatanti verranno da quelli che ci saremmo meno aspettati! Attaccatelo sul finestrino della vostra auto. Alcuni lo mettono in fondo alla loro chiesa (col permesso del parroco). Quando le persone ascoltano il messaggio di questo 25 settembre, si rilassano visibilmente, come se su di loro scendesse la pace. Molte delle loro domande trovano immediata risposta ed essi possono proseguire il loro cammino.
E-    PREGATE il messaggio ogni giorno del mese. Evitate di essere così indaffarati. Dedicate tempo, piuttosto, alla riflessione sulle parole della Madonna. Lasciate che Ella vi mostri i differenti aspetti del messaggio e che vi dia i suoi insegnamenti. Ad esempio, quando Ella dice: “Satana vuole la guerra e l’odio”, ci offre una chiave per comprendere l’origine dei terribili eventi dell’11 settembre. Non è stato Dio che li ha voluti. Non è stato semplicemente un pazzo che li ha istigati. Tutte le persone che vi sono coinvolte, sono divenute agenti del Maligno, strumenti del suo piano per distruggere l’umanità. Non si tratta, dunque, solo di una battaglia tra nazioni o gruppi di persone, ma una battaglia spirituale che si svolge nell’invisibile. Riflettiamo su questo e formiamo la nostra coscienza di conseguenza. Possiamo cominciare a pregare e a digiunare contro questo Male e proteggere tutti gli uomini dai piani di Satana. In verità è proprio questa la nostra responsabilità! Un altro esempio: “E voi non abbiate paura, perché colui che prega non ha paura del male”. La Madonna ci dà qui un consiglio importantissimo! Nel corso del mese sarebbe bene rivedere tutti i messaggi sulla paura e pregare. Cercate nel Vangelo i passaggi in cui il Gesù parla della paura, ad esempio: “Non abbiate paura” (Mt. 28;10). Leggete cosa dice San Giovanni sulla paura: “L’amore perfetto scaccia la paura”. La paura blocca l’amore, ferma la grazia, ci trattiene dal compiere la volontà di Dio. Come possiamo sradicare la paura dai nostri cuori ed essere dei migliori canali di grazia?
F-     CHIEDETE a padre Slavko di aiutarvi a vivere i messaggi. Egli ne era così devoto e scriveva su di essi delle meditazioni così belle! Dal Cielo egli ci aiuterà a riceverli con un cuore aperto. Se lasciamo che il messaggio permei la nostra vita spirituale, esso ci farà crescere e ci aprirà al pentimento, alla guarigione ed alla speranza. I messaggi hanno lo scopo di guidarci nella nostra vita reale, essi sono concreti! Se li leggiamo soltanto una volta o due, non possono mettere radici in noi. Ma se li preghiamo ogni giorno, essi ci aprono ad un mondo di grazia meraviglioso! Diamo al messaggio la priorità nella nostra vita spirituale e diventeremo “portatori di pace in questo mondo senza pace”.

SUOR EMMANUEL

Fonte: MedjugorjeTuttiIGiorni

sabato 18 luglio 2015

Les Enfants de Medjugorje 2015

© Enfants de Medjugorje 2015

Questo testo può essere divulgato a due condizioni: 1) non cambiare alcuna parola del testo, 2) citare l’origine "Enfants de Medjugorje" assieme al nostro sito in francesewww.enfantsdemedjugorje.fr; e-mail gospa.fr@gmail.com

Les Enfants de Medjugorje 2015

15 luglio 2015

Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!

1. Il 2 luglio 2015 Mirjana ha ricevuto la sua apparizione mensile alla Croce Blu, alla presenza di un folla immensa. Dopo l’apparizione ci ha trasmesso il seguente messaggio:

Cari figli ! Vi invito a diffondere la fede in mio Figlio, la vostra fede. Voi, miei figli, illuminati dallo Spirito Santo, miei apostoli, trasmettetela agli altri, a coloro che non credono, non sanno e non vogliono sapere. Per questo dovete pregare molto per il dono dell’amore, perché l’amore è un tratto distintivo della vera fede - e voi sarete apostoli del mio amore. L’amore ravviva sempre in maniera nuova il dolore e la gioia dell’Eucaristia, ravviva il dolore della Passione di mio Figlio, attraverso la quale vi ha mostrato cosa vuol dire amare senza misura; ravviva la gioia del fatto che vi ha lasciato il suo Corpo ed il suo Sangue per nutrirvi di Sé ed essere così una cosa sola con voi. Guardandovi con tenerezza provo un amore senza misura, che mi rafforza nel mio desiderio di condurvi ad una fede salda. Una fede salda vi darà gioia e allegrezza sulla terra e, alla fine, l’incontro con mio Figlio. Questo è il Suo desiderio. Perciò vivete Lui, vivete l’amore, vivete la luce che vi illumina nell’Eucaristia. Vi imploro di pregare molto per i vostri pastori, di pregare per avere quanto più amore possibile per loro, perché mio Figlio ve li ha dati affinché vi nutrano col suo Corpo e vi insegnino l’amore. Perciò amateli anche voi! Ma, figli miei, ricordate: l’amore significa sopportare e dare e mai, mai giudicare. Vi ringrazio”.

2. Pregate davanti alla Croce, cari figli! Sono appena tornata da una missione di 10 giorni negli Stati Uniti (PS1).Tra le testimonianze che mi sono state fatte, eccone una di una nostra consorella che ha vissuto a lungo con noi a Mejugorje e che partecipa, come presenza di preghiera, agli esorcismi che avvengono nella sua parrocchia in California:

“Quando Padre John fu ordinato sacerdote, gli fu regalato un crocifisso unnamedin metallo che aveva, in una nicchia nascosta, un piccolo pezzetto (presunto) della vera croce di Gesù. Lui non era proprio convinto dell’autenticità di questa reliquia, per cui non dava molta importanza a questo regalo. Comunque aveva messo questo crocifisso assieme agli altri oggetti religiosi in suo possesso. Nove anni dopo, è stato coinvolto dal suo vescovo nelle preghiere di liberazione e di esorcismo. Un giorno, un uomo venne a chiedergli aiuto. Era posseduto dal demonio da quando aveva frequentato le prostitute dell’America del Sud. Durante le sedute di liberazione, padre John rimarcò che l’uomo aveva una forte avversione per il crocifisso di legno che lui utilizzava per benedirlo. L’uomo scuoteva la testa e faceva di tutto perché la croce non toccasse la sua pelle e urlava tutte le volte che il Padre faceva il segno della croce su di lui con il crocifisso.

“Questo comportamento è durato per le prime tre sedute. Poi padre John si è ricordato di quel famoso crocifisso in metallo che aveva ricevuto tanto tempo prima. Alla sessione seguente, prese questa piccola croce e la mise addosso, senza dire nulla della differenza tra i due crocifissi sia agli assistenti come all’uomo posseduto. Appena il sacerdote sollevò il crocifisso per benedire l’uomo, questi si gettò lontano dalla Croce con una tale violenza che la seggiola si rovesciò all’indietro e l’uomo andò a sbattere contro il muro a diversi metri di distanza. Continuava a urlare e tentava disperatamente di allontanarsi da quella croce. Tutti i presenti nella stanza si stupirono molto per questa reazione estremamente violenta, molto più violenta di tutto quello che era successo prima. Alla fine delle preghiere, quando la calma fu tornata, Padre John aprì lo scomparto segreto della sua croce per mostrare a tutti la piccola reliquia nascosta all’interno. Nessuno ebbe il minimo dubbio quanto all’autenticità di quello che Padre John teneva tra le sue mani”. E’ per la sua croce che Gesù ha vinto Satana e ci libera dalla sua influenza, e questo tipo di testimonianza non è raro tra gli esorcisti. Ma ci tenevo a comunicarvelo adesso, perché oggi siamo tutti in un campo di battaglia abbastanza crudele ed è inutile credere di poter vincere il Male senza Cristo e senza la sua croce. Questa testimonianza mette anche in evidenza quanto siano preziose le vere reliquie e disprezzare questi oggetti di pietà vuole dire privarsi di molte grazie che Dio desidera tanto donarci.

3. Dossier Medjugorje. A proposito delle onde che si sono abbattute recentemente su e contro Medjugorje, sottolineiamo le parole del Cardinale Vinko Puljic di Serajevo, che ha accolto Papa Francesco il 6 giugno scorso.

unnamed (1)Durante una intervista sobria e chiara per il giornale 7Dnevno, ha dichiarato in sostanza che i media hanno manipolato la dichiarazione del Papa su Medjugorje durante il volo di ritorno “interpretandole come conclusive, cosa inaccettabile. La loro interpretazione ha sconvolto lo spirito dei fedeli, dei pellegrini e dei sacerdoti che sono legati a questo luogo di pellegrinaggio. E’ molto triste che i media abbiano dato più risalto –risalto errato – alle parole dette dal Papa su Medjugorje che sulla forte dichiarazione sui problemi ai quali la Bosnia Herzegovina deve metter mano”. Ha aggiunto: “Credo che il Santo Padre prenderà una decisione buona e giusta.” Notiamo che questo cardinale è il presidente della Conferenza Episcopale della Bosnia Herzegovina e membro della Commissione nominata da Benedetto XVI per Medjugorje.

Vedi: http://vaticaninsider.lastampa.it/en/the-vatican/detail/articolo/medjugorje-puljic-42059/

4. Benvenuti giovani! Aspettiamo migliaia di giovani per il loro Festival dal 31 luglio al 6 agosto (PS6). Succede come nella visione profetica di Suor Briege McKenna nel 1984: fiumi di acqua viva escono dall’altare del santuario (chiesa di S. Giacomo) ed alcuni giovani vengono a dissetarvisi. Vedendo che rinascono alla vita, la vera vita, escono tutti gioiosi e chiamano i loro amici perché vengano a loro volta a bere avidamente questa acqua viva, che non è altro che il fiume di benedizioni uscite dal Cuore trafitto di Gesù. Effettivamente, sono delle migliaia che vengono a bere a questa sorgente, non per “sballarsi” ma al contrario per raggiungere le profondità del loro cuore, per interiorizzarsi spiritualmente e trovare la sorgente della vera felicità che viene loro così spesso nascosta nei luoghi che frequentano. Preghiamo perché anche quest’anno ci sia un’abbondante “raccolto” di anime, con i loro sacerdoti così felici di essere dei veri pastori a Medjugorje! L’anno scorso, c’erano più di 500 preti insieme ai giovani, e non hanno certo avuto l’occasione di rimanere disoccupati nei confessionali come avviene così spesso nelle loro parrocchie!

5. Il matrimonio di Rosie.

unnamed (2)Durante la nostra missione negli Stati Uniti, abbiamo avuto la gioia di essere al fianco di Rosie durante il suo matrimonio con Mathew, nel New Jersey, il 4 luglio (vedi foto) . Molti fra di voi la conoscono, perché ha trascorso 3 anni da noi a Medjugorje, alla scuola della Vergine. E’ stato un matrimonio magnifico! Rosie insegna da 2 anni religione in un collegio cattolico. E’ molto amata dai suoi alunni che, per la maggior parte, sono molto ignoranti circa la fede cattolica, pur essendo battezzati. Rosie si impegna in profondi dialoghi con loro sui temi essenziali della vita ed il suo soggiorno a Medjugorje la aiuta molto in questo.

Vi racconto un aneddoto significativo, poiché Matteo ha insegnato in questo collegio, gli alunni lo conoscono bene. Un giorno, si parla del tema dei fidanzamenti e del matrimonio e Rosie racconta come sia importante e quali benefici porta di vivere la castità prima del matrimonio e che Mathew e lei hanno fatto questa scelta. A questo punto la reazione degli adolescenti fu: “ Ma … gente come voi esiste ancora?” Sembra di si!!!

6. Una buona notizia! E’ adesso possibile procurarsi una nuova APP per smartphone e trovare i messaggi ufficiali della Madonna dal 1984. L’applicazione è gratuita e disponibile in varie lingue, fra le quali l’italiano. Si trova su APP store. Nel caso la vogliate cercare, cliccate Medjugorje Friends of Mary. Diffondete questa super notizia ai vostri amici! Una bella maniera di evangelizzare!

7. Per chi sa il francese. Le prochain Direct live aura lieu le 3 sept. à 21h. Je parlerai du message du 2. Le Direct du 3 juin est retransmis sur  http://www.enfantsdemedjugorje.fr/index.php/le-direct-du-3.html. Visionnez les vidéos de mes “petits conseils spirituels“ de 10 min sur: http://www.enfantsdemedjugorje.fr/index.php/prier-videos.html

Attenzione! Abbiamo creato una nuova pagina Facebook eccola: https://www.facebook.com/pages/Enfants-de-Medjugorje/808951742534244?ref=hl Abbiamo anche creato una pagina per la Diretta: https://www.facebook.com/directdu3

     Cara Gospa, che gioia sapere che sei con noi, anche quando ci dimentichiamo di essere con Te!

Tu non hai ceduto al momento della Passione di tuo Figlio, noi ci rifugiamo sotto il tuo mantello materno , tu che hai schiacciato e che schiacci ancora la testa del serpente.

Suor Emmanuel +

tradotto dal francese

PS1. Il nuovo libro di Sr Emmanuel, “La Pace avrà l’ultima parola” uscirà con le Edizione Sugarco (Milano) fine agosto nelle librerie cattoliche. www.sugarcoedizioni.it -info@sugarcoedizioni.it - Un altro libro che cambia la vita: “Maryam di Betlemme, la piccola araba” di Suor Emmanuel. Potete richiederlo adesso a vocepiu@odos-servizi.it

PS2. Il Festival dei giovani avrà luogo dal 31 luglio al 6 agosto. Perché non invitare un giovane? Potete salvare un’anima.

PS3. Appello alle famiglie: Vi capita di ascoltare delle parole spiritualmente ‘spiritose’ dei bambini? Non le lasciate perdere per favore! Inviatele a gospa.fr@gmail.com , le pubblicheremo.

PS4. La Vergine ama ricevere la posta! Lei risponde nei cuori durante la preghiera. Inviate la vostra lettera a “Reine de la Paix”, BP 2157, Nice cedex , 06103 Francia. Consegneremo la lettera ad un veggente.

PS5. FORTI NOVITA’:  CD: (euro 6,00) 12203 REI KI, energia universale? personale? Una trappola ! 19534 La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, 03064 (MP3 euro 9,00) La storia del villaggio di Medjugorje.  
Altri insegnamenti: 01001Bambino Gesù, mio Dio, mio bambino, 01002 La Divina Misericordia – Coroncina rivelata a Suor Faustina, 10076 Ascoltate i miei messaggi, 12616Liberazioni e guarigioni per mezzo del digiuno, 12617 Dal terrore alla gioia, 12618 Il sorprendente segreto delle anime del purgatorio, 13288 Quando la morte ci separa da quelli che amiamo, 13289 Quando l’amore passa attraverso la morte, 13291 Gli angeli, realtà e supporto, 13292 Shalom, pace, il primo dono di Gesù risorto, 13911 Consacra la tua morte, 13914 I segni, conferma ed avvertimenti, 13915 La gioia effetto della fiducia in Dio, 13916 Tristezza, sconforto, stress … Benedite!, 13917Marylin Monroe o Santa Teresina, 13918 LUI ha vinto la nostra angoscia, 13921 Maryam, la piccola araba (prima parte), 13925 Maryam, la fanciulla profeta dei nostri giorni (seconda parte), 13926Superare le prove alla scuola di San Giuseppe, 13930 Cosa dice Maria sulla sofferenza, 15775 Testimonianza di Draga Ivankovic, 16556 Famiglia non ti lasciare distruggere,18522 La confessione: riconciliazione con se stessi, con il prossimo e con Dio (coppia di CD), 18527 La più bella Messa della mia vita, 16584 Una famiglia per guarire "dentro" (di Pascal Maillard, fratello di suor Emmanuel), 16585 Prepararsi ad un matrimonio di "successo" (di Padre Tim Deeter presentato da suor Emmanuel),19014 Pregare con il cuore, 19015 La preghiera che ottiene tutto, 19145 Adorazione, l’abbraccio di Dio, 19508 Bambini aiutate il mio cuore a vincere!, 19509 Parola della Madonna sulla famiglia,19515 Il miracolo del Rosario, misteri gaudiosi, 19516 I misteri della luce, 19518 I misteri dolorosi, 19519 Misteri gloriosi, 18146 Vogliate bene ai sacerdoti, 19528 Le 24 ore della Gospa 19529 Santo Rosario, misteri della Compassione (coppia di CD), 19530 Santo Rosario, misteri della Misericordia (coppia di CD), 19531 Perché avere paura?
MP3 di Suor Emmanuel (Euro 9,00) 03014 Rosario completo , 03030 Maryam, la piccola araba, la fanciulla profeta
DVD di Suor Emmanuel (Euro 12,00) Dvd 046 Dall’angoscia alla gioia
Libro di Suor Emmanuel "Il meraviglioso segreto delle anime del purgatorio", pagine 78, Euro 5,00
Libri di Suor Emmanuel editi in Bosnia:“La bellissima storia di Medjugorje”,pagine 60,Euro 3,00  "Maryam di Betlemme, la piccola  araba", pagine 108, Euro 4,00
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10 cose sorprendenti che succedono quando fai Adorazione più spesso

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di Ruth Baker


L'Eucaristia è descritta nel Catechismo come fonte e culmine della nostra fede. Trovare il tempo per andare a fare Adorazione può essere difficile, ma se si riesce a farlo, impegnarsi in un'Adorazione regolare con cuore aperto può avere risultati sorprendenti.
“Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: 'Prendete, questo è il mio corpo'. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: 'Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti'” - Marco 14, 22-24
Nella cultura di oggi, l'idea di progresso interiore è drasticamente sottovalutata; spesso è considerata una perdita di tempo o un'eredità di antenati naif. In genere, solo il progresso esteriore e più palpabile vale qualcosa. La differenza principale tra i due (materiale e spirituale) è che il progresso materiale rimane al di fuori di noi. Ci offrirà certe sensazioni positive, ma è sempre corredato da un aspetto effimero e inconsistente. Un progresso interiore, dall'altro lato, significa che sei tu ad essere cambiato. Il tempo che trascorri in Adorazione potrebbe sorprenderti in questi dieci modi:

1. Sviluppi un senso di reverenza e meraviglia

Non c'è niente come l'atmosfera di una cappella o di una chiesa tranquilla, l'odore dell'incenso e lo splendore dell'ostensorio per aiutarti a capire la verità di ciò che sta accadendo nell'Adorazione. Siamo veramente davanti a Gesù Cristo. Il Suo Corpo, il Suo Sangue, la Sua Anima, la Sua Divinità. Più si affonda in quel silenzio di fronte all'Ostia, più si capisce che l'unica risposta sono la reverenza e la meraviglia per la grandezza del nostro Dio.

2. Sperimenti pace in altri ambiti della tua vita

Gesù ha detto: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (Giovanni 14, 27). La pace esteriore che possiamo sperimentare nell'Adorazione (la quiete e il silenzio) va molto più in profondità. Porta a una pace interiore che interessa tutti i settori della nostra vita. Non significa che tutto nella nostra vita sarà perfetto e senza sofferenza, ma che sappiamo che le tempeste della vita non possono scuoterci.

3. Inizi a guardare all'esterno

Gesù ci ha detto: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Giovanni 13, 34). Trascorrere del tempo in Adorazione ci connette a tutto il mondo – dopo tutto, stiamo trascorrendo del tempo con il Creatore di tutte le cose! Più tempo a lodare e adorare Dio significa che riesci ad andare oltre le tue preoccupazioni e a vedere le necessità degli altri nella tua vita e nel mondo in cui viviamo.

4. A volte ti annoi

Ci saranno volte in cui l'Adorazione non sembrerà affatto gloriosa. Ti distrai, la tua mente comincia a vagare... Forse all'inizio l'Adorazione era piena di splendidi sentimenti! L'Adorazione regolare è quando la vita quotidiana si stabilizza, e può sembrare non tanto speciale, ma questo non svaluta o non sminuisce la verità di ciò che rappresenta l'Adorazione. La nostra fede è più dei sentimenti, e Dio lavorerà ancora su di te. È questa la bellezza dell'Incarnazione – Dio ha creato l'uomo, venendo tra tutti i nostri stress, le nostre paure e i nostri problemi – e sì, della noia. Sappi che anche se un'ora trascorsa in Adorazione è un continuo ritorno a Lui ogni pochi minuti quando la tua mente vaga, stai dando comunque a Dio il meglio che puoi – il tuo tempo e la tua compagnia.

5. Ma ti emozioni andando all'Adorazione

Più tempo trascorri in Adorazione scoprendo che Dio è un Dio che ti ama e vuole trascorrere del tempo con te, più inizi a voler davvero andare. Se l'Adorazione una volta sembrava una routine, ora potresti scoprirti persino emozionato all'idea di andarci! L'Adorazione dà dipendenza, non solo per le cose che guadagniamo per noi stessi, ma perché siamo stati creati per adorare. Come diciamo nella Messa, “è cosa buona e giusta” rendere grazie al Signore! L'Adorazione è inscritta nel nostro cuore, e “il nostro cuore è inquieto finché non riposa in lui”! (Grazie, Sant'Agostino!)

6. La grazia entra nella tua vita

È sorprendente come un semplice atto di impegno anche in un breve periodo di Adorazione regolare faccia una tale differenza per il resto della tua vita. Puoi portare quel momento di trovarsi alla Sua presenza con te molto tempo dopo aver lasciato la chiesa o la cappella. La sua grazia ti sostiene in ogni momento, soprattutto in quelli di tentazione. Diventa più facile resistere alla tentazione quando trascorri più tempo in Adorazione.

7. Capisci quanto sei fortunato

La possibilità di fare Adorazione può essere data per scontata. Ci sono persone che vorrebbero trascorrere più tempo con Gesù in Adorazione ma sono costrette a casa perché sono malate o sono genitori impegnati. Ci sono poi persone in tutto il mondo che rischiano la propria vita per l'Eucaristia in luoghi in cui vengono perseguitati per la propria fede. Quando ricordate chi cammina per ore o giorni in situazioni pericolose per stare vicino a Gesù, capite che dono sia poter pregare apertamente, per non parlare del fatto di avere un sacerdote che amministra i sacramenti.


8. Capisci che Dio ha senso dell'umorismo

Più siete capaci di sedervi e di permettere a Dio di parlare a voi (anziché trascorrere tutto il vostro tempo riempiendo il silenzio parlando a Lui), più scoprirete che Dio ha davvero un grande senso dell'umorismo. Ama uno scherzo o due, e a volte quei momenti sono abbastanza divertenti da farvi venire voglia di ridere forte. Forse è sorprendente, ma i padri migliori non vi mostrano il loro amore con il buonumore?

9. Vuoi accostarti più spesso alla Confessione

Questo potrebbe sembrare spaventoso, ma non lo è. La Confessione ci permette di sperimentare l'oceano senza limiti che è la misericordia di Dio. La sua misericordia inghiotte tutti i nostri peccati e ci dà un vero tipo di libertà, una libertà senza paura, che ci permette di addentrarci nel suo amore e nella sua bontà. Accostarsi alla Confessione rafforza la consapevolezza del fatto che stiamo saltando tra le braccia di un padre che ci ama molto e che “mai si stanca di perdonarci” (Papa Francesco)

10. Ti innamori

Non puoi farne a meno! Quando trascorri più tempo con un cuore aperto in Adorazione e permetti a Cristo di amarti, ti innamori anche tu. Quell'amore ti definirà e di permetterà di essere te stesso. “Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Giovanni 10, 10).

E allora cosa aspetti? Stabilisci un momento per un po' di Adorazione e lascia che Dio trasformi la tua vita!


[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

Fonte: Aleteia

venerdì 17 luglio 2015

P. Slavko: interrogativi sulla preghiera


1. Perché pregare? ...Molti cristiani sono come uno studente che ha dimenticato che cosa voleva diventare. Immaginate uno studente che voleva diventare un buon medico e poi, durante gli anni di studio, dimentica che voleva diventare un bravo medico. Che cosa succede con i suoi studi? Ogni ora di studio diventa una perdita di tempo!
Perché studiare se ha dimenticato che voleva diventare medico? Così molti non pregano più perché non sanno più perché pregare! Per molti pregare significa perdere tempo. Per molti digiunare significa solo avere fame e niente altro. E naturalmente, se pensano così, è sicuro che non pregheranno e non digiuneranno. Ma quando uno sa perché prega e perché digiuna, arriva più facilmente alla pace.

2. Avete un angolo per la preghiera? - La Madonna poi ci invita a creare un angolo per la preghiera. E' quello che avete sentito tante volte: un angolo con la Bibbia, la croce, il rosario... Un angolino in cui c'è un'atmosfera che ti aiuta a pregare. Per esempio, la famiglia mangia in cucina o altrove e dopo la madre o il padre dicono: adesso andiamo nella stanza o nell'angolo della preghiera.
E' più facile anche concentrarsi, entrare nella preghiera. Ma guardate: quando avete costruito le vostre case, avete chiesto al vostro architetto di pensare a tutto. Nei paesi più ricchi si guarda anche dove mettere una seconda macchina, una terza... Ma chi ha chiesto al suo architetto di creare un bell'angolino per la preghiera? O quando forse dovevate comprare una casa avete guardato prima dove si poteva creare l'angolo per la preghiera? L'importante è capire che bisogna pregare in famiglia e per questo avere una angolo per la preghiera.

3. Pregate quanto mangiate? - Noi dobbiamo essere sinceri: la preghiera tra i cattolici è in crisi. Molti non pregano, proprio niente! Molti dicono che pregano, ma quando si chiede: "Quanto preghi in un giorno?" spesso rispondono: un segno di croce, la preghiera all'Angelo custode, un'Ave Maria e basta! E dicono: sì, prego! Chi fa così non può dire che prega. La preghiera è un incontro con Dio e se vogliamo incontrare una persona bisogna avere tempo. Invece noi ci scusiamo dicendo: non c'è tempo. Siamo proprio specialisti, noi cattolici, in questa scusa: non c'è tempo!
Ultimamente, parlando di preghiera, io dico così: se i cattolici cominciano a mangiare quanto pregano, in due settimane due terzi dei cattolici sono nell'al di là e un terzo rimane con il parroco, ammesso che il parroco sopravviva. Sono sicuro che molti di noi sarebbero già morti se avessimo mangiato quanto abbiamo pregato; ma sulla nostra tomba si dovrebbe scrivere: "Qui ha trovato la sua pace un buon cattolico che era onesto e ha deciso di mangiare quanto pregava". Ma se cominciamo a pregare quanto mangiamo, certo la situazione cambia!
Ma Dio ha creato il nostro cuore e la nostra anima in modo che abbiamo bisogno quotidianamente dell'incontro con Lui. Chi non mangia muore. Chi non ha contatti con Dio, spiritualmente è morto, chi è morto spiritualmente non può amare, non può perdonare, non sa essere amico e non può avere la pace. Per questo la Madonna ci chiede di rispondere al suo invito alla preghiera: perché vuole che i suoi figli vivano, che le famiglie possano vivere e, dopo, che anche tutto il mondo possa vivere in pace, sempre. Spero che questo pellegrinaggio vi aiuterà un po' a dare la risposta alla preghiera.

4. Preghi perché tu lo vuoi? - La Madonna poi ci invita anche alla preghiera personale. La preghiera personale è la preghiera che tu fai con amore, per la quale tu hai preso una decisione con amore. Dopo, la tua preghiera non dipenderà da chi prega o da chi non prega, perché tu comunque pregherai, in quanto hai preso questa decisione con amore. Oggi non è facile, soprattutto per i giovani, prendere una decisione personale per la preghiera. La mentalità che stiamo creando non aiuta lo spirito di preghiera o una decisione per Dio.
Per esempio io conosco dei paesi cattolici dove nella prima elementare si dice al bambino che può scegliere: andare al catechismo o no. Io sarei d'accordo con questa libertà bellissima se ci fosse la stessa libertà anche per tutte le altre materie. Forse la classe dove si insegna matematica non sarebbe molto piena! O per esempio c'è chi prende questa posizione: quando i miei figli avranno 18 anni, decideranno per la religione; io non voglio imporre niente. Io sono d'accordo che anche questa libertà è accettabile, purché anche le altre cose non si impongano.
Per esempio, voi avete imposto la lingua italiana ai vostri figli. Perché non avete aspettato fino ai 18 anni? Tutto si impone! Guardate la televisione! La Madonna non è sicuramente per il fanatismo e nemmeno vuole imporre qualcosa per forza, ma una decisione personale sì.
Un altro esempio: se incontrate un ubriacone sulla strada con due bottiglie tra le mani e con una terza che sta bevendo, nessuno dirà che è matto, ma solo che ha dei problemi nella sua vita e che, poverino, beve. Ma se incontrate uno sulla stessa strada con un rosario...: molto saggio o molto matto? I più diranno: matto! Vedete come è difficile per molti decidersi per Dio, per la preghiera, per la Messa; perché non è facile decidersi ad essere differenti dagli altri. Le famiglie molte volte non aiutano; a causa di questo la Madonna raccomanda i gruppi di preghiera che possono aiutare. Allora decidetevi per Dio e per la preghiera e vedrete che veramente si può.

(Da una conversazione del 16.08.97)

 

Fonte : Medjugorje Altervista

mercoledì 15 luglio 2015

Funerale Cardinale Biffi 13 Luglio 2015 Bologna

 

Momenti Iniziali

Momenti finali 1

Momenti finali 2

Grazie a vittorio

Ecco il testo integrale dell'omelia del cardinale Caffarra.

"Venerati fratelli vescovi, carissimi fedeli tutti, la professione di fede detta da Pietro sotto divina rivelazione, risuona in questo momento in questa cattedrale. Il nostro fratello, il vescovo Giacomo, ha costruito la sua vita, il suo pensiero teologico, il suo ministero pastorale sulla roccia di quella professione: il Cristo, il Figlio - è stato l'incipit -.  Sopra questa certezza, il nostro fratello, il Vescovo Giacomo, ha edificato il suo cammino  di fede, la sua profonda esperienza cristiana. Il cristianesimo, egli scrive, «primariamente e per sé è un fatto, il fatto della morte, della risurrezione, della totale e perenne vitalità in atto di Gesù di Nazareth».

«Benchè morto - prosegue il cardinale Caffarra - il vescovo Giacomo parla ancora, e ci dice: questo è il  vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale ricevete la salvezza, se lo manterrete in quella forma in cui ve l’ho annunziato. Alla luce di questa lucida consapevolezza della grandezza, del primato dell’imparagonabile unicità del Signore Gesù e dei suoi Misteri, possiamo comprendere uno degli aspetti, delle dimensioni della persona e del ministero del vescovo Giacomo. Consentitemi di dirvelo attraverso una confidenza fattami da uno dei più grandi medici del secolo scorso. “Amo troppo ogni ammalato per non odiare ogni malattia”.

Il vescovo Giacomo amava profondamente 'la bella Sposa, che s’acquistò con la lancia e coi clavi'. Sentiva come una sorta di gelosia perché la sposa non guardasse con desiderio altri all’infuori di Cristo. Egli amava ripetermi di non fare alcuna fatica ad osservare il nono comandamento, poiché la sposa che il Papa gli aveva dato – la Chiesa di Bologna – era così bella da non desiderarne altre. E’ da questa mistica gelosia che nasce la messa in guardia di questo gregge santo di Bologna dagli errori, dimostrandone – a volte in modo tagliente – l’intima inconsistenza. Egli aveva un concetto molto alto del dialogo, e disprezzava profondamente chi lo praticava o come sforzo di ridurci tutti ad un minimo comune denominatore o al perditempo della chiacchiera da salotto. In breve: il dialogo coincide con l’evangelizzazione.

Egli aveva una grande venerazione della fede dei piccoli, dei semplici, e non permetteva che fosse minimamente vulnerata da sedicenti teologie. Parlando dei poveri, dei semplici non posso tacere un aspetto poco conosciuto del suo ministero: l’esercizio della carità verso chi si trovava in difficoltà di ogni genere. Anche economiche. Carissimi fratelli vescovi, carissimi fedeli, compio ora il grato dovere di testimoniare che il vescovo Giacomo fu maestro di fede anche nella lunga tribolazione della malattia. Non potrò mai dimenticare il modo con cui accettò l’amputazione di una gamba. Il volto emanava serenità, pace, abbandono. La fede era diventata vita nel senso più profondo.

«Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà…il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose». Carissimi fratelli vescovi, carissimi fedeli, il fatto che il nostro vescovo Giacomo vivesse come una sorta di con-centrazione in Cristo, non solo non lo distoglieva dalla vicenda umana, ma nel suo cristocentrismo ne trovava la chiave interpretativa ultima. Cari amici, possiamo considerare la confusa vicenda umana come potremmo guardare un ricamo. La parte inversa è una gran confusione di fili; la parte retta è un disegno intelligibile. La concentrazione cristologica che caratterizza la vita ed il magistero del nostro vescovo Giacomo, gli consente di vedere dentro le vicende umane il disegno del Padre. Ho potuto constatare più di una volta che quando parlava del disegno di Dio dentro la storia umana, era preso come da una sorta di incanto che lo affascinava.

Un religioso, visitandolo negli ultimi giorni, meravigliato dalla sua serenità e pace interiore, gliene chiese la ragione. Rispose: “La considerazione dell’unitotalità che ho imparato leggendo i teologi russi”. Cioè la considerazione che tutto è integralmente e simultaneamente sotto lo sguardo della misericordia di Dio. Questo modo di guardare la realtà gli dava una grande libertà di giudizio – ubi fides, ibi libertas: era il Suo motto - sui fatti di oggi e del passato, anche dal punto di vista rigorosamente storico. Possiamo dire, usando le parole di S. Massimo il Confessore, che il nostro vescovo Giacomo ci ha insegnato a pensare ogni cosa per mezzo di Gesù Cristo, e Gesù Cristo per mezzo di ogni cosa. E Dio solo sa quanto oggi nella nostra Chiesa italiana abbiamo bisogno di una fede capace di generare un giudizio sugli avvenimenti.

«Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziata la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede» [Eb 13, 7]. Questa è la raccomandazione che l’autore sacro fa ai suoi fedeli. La Chiesa non può, non deve perdere la sua memoria, ma deve custodire i suoi “ricordi” fedelmente. Fra poche ore il nostro vescovo Giacomo sarà deposto nel sepolcro in attesa della beata resurrezione. Scomparirà del tutto la sua presenza visibile, ma deve essere depositata nella memoria della nostra Chiesa la testimonianza di chi ci ha annunciata la parola di Dio. Cioè: «Cristo è tutto in tutti».

«E’ finito il tempus faciendi», scriveva quando si ritirò, «i miei giorni residui sono diventati soprattutto il tempo dell’attesa». Ora anche il tempo dell’attesa si è compiuto. Prega per noi pastori soprattutto, caro fratello, perché non dimentichiamo mai che la più grande povertà dell’uomo è non conoscere Gesù Cristo".

«Per quelli della mia generazione Biffi ha rappresentato un momento di crescita importante. È stato molto presente nella vita quotidiana di ognuno di noi, è stata una persona e una guida morale e spirituale importantissima per la città. Ci mancherà molto». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, il bolognese Gian Luca Galletti. "E' stato un grande protagonista del mondo cattolico italiano, non solo di Bologna, è stato un uomo che ha parlato chiaro. Ha detto cose sgradite, a volte sgradevoli per chi le ascoltava, ma lo ha fatto con una onestà e una rettitudine spirituale e morale enorme. Un grande eroe del nostro tempo, un uomo che credo Bologna e il mondo cattolico italiano dovranno ricordare». È il pensiero di Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato ed ex presidente della Camera, espresso prima dell'inizio del funerale.

Biffi ai giovani per la X Gmg (8 aprile 1995)

12PORTE - 13 giugno 2013: Un passaggio dal discorso tenuto dal Cardinale Giacomo Biffi ai giovani in occasione della X Giornata Mondiale della Gioventù. (8 aprile 1995, basilica di San Petronio).

 

 

Zavoli intervista Biffi

12PORTE ARCHIVIO: 1998. Intervista di Sergio Zavoli al Card. Giacomo Biffi, per SAT2000.

martedì 14 luglio 2015

Tutto ciò che non va a Medjugorje (catechesi padre Barnaba Hechich)

padre-barnaba

 

A Medjugorje e nell’ambito della pietà che nel mondo si sta sviluppando alla luce del messaggio di Medjugorje, sto notando da un po’ di tempo in qua, alcune forme negative di comportamento che vorrei mettere in evidenza allo scopo di provocare utili riflessioni e positive correzioni.

1. QUANTO AI MESSAGGI TERRIFICANTI
In primo luogo, sempre più frequentemente vengono diffusi opuscoli e volantini, ciclostilati o stampati, in cui si parla di presunte apparizioni, rivelazioni e locuzioni celesti (più o meno collegate con Medjugorje), che annunciano imminenti castighi ed eventi catastrofici, in punizione dei delitti e dei peccati che si commettono nel mondo. Quali portavoce di tali “messaggi” terrificanti vengono genericamente indicate persone di varia estrazione mistica, “una persona pia”, “un’anima devota’, “una religiosa di santa vita”, “una veggente che vuole conservare l’anonimato”, ecc.
Il più delle volte si tratta di individui psichicamente deboli, magari sinceramente mossi da religioso sdegno contro i disordini morali che affliggono la società moderna e la chiesa di Dio. Nel loro zelo e nel loro desiderio di estirpare i mali queste persone ricorrono allo stile “apocalittico”, alle minacce, allo spauracchio. Si tratta ovviamente di invenzioni fantasiose, ma talvolta questi scritti sono frutto di una inconscia e malata persuasione – lentamente maturata nei più reconditi anfratti della psiche – di essere destinatari e portavoce di locuzioni dall’alto (da Dio, dalla Madonna, a angeli o da santi.
In presenza di tali fenomeni della coscienza umana, bisogna osservare che il nostro Dio è il Dio della pace, della gioia, della serenità, dell’amore. Dio non ci vuole vedere nell’inquietudine; Egli ispira fiducia, non terrore. La rivelazione neot stamentaria ci ha fatto conoscere un Dio che, con cuore di padre e di madre ci ama e ci vuole salvi. Gesù ci chiama, sì, alla conversione; ci attira però a sé non con le minacce, ma con l’amore, dall’alto della sua croce (cfr.Gv 12,32). Egli suscita in tutti confidenze e abbandono totale.
Coloro che, sia pure con intenzione retta, pretendono di convertire il mondo inventando visioni o messaggi celesti, minacciando cataclismi, e con ciò seminando panico tra la gente, sono “falsi profeti”, non ispirati da Dio, ma subdolamente ingannati da Satana. E se Dio, nella Bibbia, ha ispirato agli autori sacri lo stile apocalittico, se in via eccezionale Dio lo può usare ancora, con ciò non siamo autorizzati noi ad usarlo. Con le minacce nostre, incautamente attribuite a Dio o a qualche rivelazione, la gente non si converte, ma perde la fede perché è portata a pensare a un Dio tiranno e cattivo. Le minacce da noi inventate non producono amore, ma terrore, delusione, sfiducia, rabbia, ribellione.
S. Paolo stesso ci esorta “a non lasciarci facilmente confondere e turbare da pretese ispirazioni. Nessuno – Egli dice – vi inganni in alcun modo! (2Tess 2,2). Infatti “Dio non ci ha destinati alla sua collera, ma all’acquisto della salvezza per mazzo del Signore N. Gesù Cristo, il quale è morto per noi, perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con Lui” (1 Tess 5,9-10).
Frasi come questa: “In questi giorni il Signore, apparendo a un'anima devota, Le ha detto…” o altre simili, in cui, sotto pseudonimi o dietro l’anonimato, vengono propagandati come voci del cielo i propri convincimenti, non meritano attenzione, e i volantini che le contengono vanno cestinati senza esitazione.

2.NON MASSACRARE I VEGGENTI
Un secondo tipo di comportamento, che -a dir poco— vorrei chiamare sconcertante, è quello di alcuni pellegrini, specialmente italiani, che si recano a fare visita ai veggenti nelle loro case. Si tratta di quei pellegrini petulanti, che non hanno nessun rispetto per la capacità di resistenza fisica e umana dei veggenti, per la “privacy” delle loro famiglie, per la loro stessa personalità.
Accanto a domande legittime e giuste su ciò che è la sostanza dei messaggi e sull’esperienza personale dei veggenti si fanno domande assurde ed incredibili: sembra quasi che qualcuno abbia scambiato la Madonna per un’impiegata che stia allo sportello di un ufficio informazioni.
Altri ancora, anziché lasciare al capo-gruppo il compito di raccomandare il gruppo stesso alle preghiere dei veggenti e al la protezione della Madonna, vorrebbero raccontare per filo e per segno ai veggenti tutte le loro sofferenze e i loro problemi. Quando si pensa che, in una giornata, da Marija e da Vicka arrivano migliaia di persone, se ognuna raccontasse loro in dettaglio le proprie situazioni, i veggenti dovrebbero trasformarsi in super moderni computer per memorizzare tutte le particolarità che vengono loro raccontate.
La Madonna conosce le necessità di ognuno. E’ quindi inutile affannarsi a raccontare ai veggenti quello che la Madonna già sa! Altri pellegrini scambiano i veggenti con la Madonna stessa: cercano infatti di toccarli, di baciarli, di accarezzarli, di strofinarsi addosso a loro, ecc. Ritengono forse che il contatto diretto porti fortuna o procuri maggiori grazie? Dio non ha bisogno di corpi intermedi per compiere le sue meraviglie’.

3.NON VOLER LASCIARE IL SEGNO DEL TUO PASSAGGIO
Un terzo aspetto negativo è quel diffuso esibizionismo pseudoreligioso, che compare frequentemente anche in altri luoghi di preghiera e di culto, che induce le persone, desiderose di lasciare un segno della loro generosità, a pretendere una destinazione precisa delle loro offerte.
Alcuni arrivano al punto di voler imporre al personale della parrocchia le loro soluzioni e i loro punti di vista. Assistiamo così al disgustoso proliferare di tali impronte personali: immagini, quadri, statue, croci, rosari, scritte, lapidi vengono collocati da privati nella chiesa, nella canonica, nei dintorni, sul Podbrdo, sul Kricevac e in altre zone del territorio parrocchiale, senza alcuna autorizzazione o consultazione coi responsabili della parrocchia, senza alcun criterio di opportunità o di pianificazione in vista di futuri sviluppi. I padri sono troppo occupati, non hanno tempo di pensare a queste cose, non hanno autorità sui luoghi estranei alla proprietà parrocchiale; ed ecco che alcuni se ne approfittano per “immortalarsi” con qualche segno o monumento, collocato a proprio capriccio nei posti più impensati e più inopportuni.

4.NON PROFANARE IL LUOGO SACRO NE’ LA CONFESSIONE.
Un diffuso permissivismo induce alcuni turisti delle spiagge dalmate, ma anche alcuni pellegrini sconsiderati, a recarsi a Medjugorje e a circolarvi in abbigliamento assolutamente sconveniente per un luogo così sacro. Senza voler essere puritani, bisogna in ogni caso dire che pantaloncini troppo corti, scollature e minigonne vertiginose non fanno certamente onore alle persone interessate. I padri della parrocchia il più delle volte non possono intervenire; ma ognuno dovrebbe avere il buonsenso e il buongusto di vestirsi secondo le esigenze del luogo e la modestia cristiana.

5. Vorrei infine rivelare ancora un aspetto negativo di comportamento che riscontro a Medjugorje. Ascoltando a più riprese e in varie lingue le confessioni sul prato accanto ella chiesa e confrontando gli atteggiamenti dei pellegrini di varie nazionalità, ho fatto nel mio intimo qualche riflessione sul modo di confessarsi dei medesimi. Ho constatato che molti italiani non sanno confessarsi. Era una mia impressione, che per molto tempo non osai comunicare ad altri. Un giorno se ne parlò in comunità, coi padri di Medjugorje e con quelli dei conventi vicini che vengono lì per aiutare. Con mia meraviglia mi resi conto che la stessa impressione l’avevano avuta anche loro. Le osservazioni più ricorrenti erano queste: “Gli italiani confessano più volentieri i peccati altrui che i propri. Molti, anziché riconoscere i propri peccati, cercano di giustificarli o di attenuarne la responsabilità; molti dimostrano di aver più bisogno del psicoterapeuta che del confessore’.
Sono alcuni aspetti di vita, che non vorrei più vedere a Medjugorje. Capisco: di fronte a milioni di pellegrini pieni di fede e desiderosi di autentica conversione, i comportamenti da me registrati sono poca cosa. Ma l’averli segnalati potrà indurre qualcuno che si reca a Medjugorje, ad atteggiamenti più consoni alla pietà, all’umiltà e alla fiducia in Dio.
P. Barnaba Hechich, francescano del Pontificio Ateneo Aritonianum

Fonte: http://www.lalucedimaria.it/tutto-cio-che-no-va-a-medjugorje-catechesi-padre-barnaba-hechich/

domenica 12 luglio 2015

Il Cardinal Giacomo Biffi è morto

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Giacomo Biffi è stato cardinale e arcivescovo emerito di Bologna. Ha insegnato Teologia Dogmatica presso la Facoltà di Teologia cli Milano. Fu, quindi, parroco prima a Legnano, poi a Milano, e dal 1975 al 1984 vescovo ausiliare di questa stessa città. Dal 1984 al 2003 è stato arcivescovo di Bologna.

Dal Corriere di Bologna - È morto all’età di 87 anni l’arcivescovo emerito di Bologna, Giacomo Biffi. E’ stato cardinale dal 1984 al 2003, quando lasciò per sopraggiunti limiti di età. Da tempo ricoverato a Villa Toniolo dove aveva subito un difficile intervento chirurgico con l’asportazione di una gamba, le sue condizioni di salute erano peggiorate giovedì scorso, poi un lieve miglioramento prima del crollo. Biffi si è spento alle 2,40 della scorsa notte. Aveva compiuto 87 anni lo scorso 13 giugno e recentemente aveva ricevuto anche una lettera di Papa Francesco: «Sono stato informato delle Sue condizioni di salute e desidero esprimerLe la mia profonda vicinanza in questo momento di sofferenza», aveva scritto Bergoglio. I funerali saranno celebrati martedì alle 10,30 nella cattedrale di San Pietro. Fino ad allora i fedeli potranno visitare la camera ardente in via Altabella.

Non ho avuto modo di vedere dal vivo il Cardinal Biffi, ma in questi ultimi anni ho letto con vero piacere degli opuscoletti che ha scritto per i fedeli della Chiesa Cattolica. Il primo di questi fu “La fortuna di appartenergli” e quel piccolissimo pamphlet mi ha dischiuso la vista su una persona eccezionale sotto tutti gli aspetti.

Vorrei qui riproporre alcuni brani dei libretti che ho letto e dei quali faccio tesoro.

Li dono anche a voi per un piccolo omaggio a questo grandissimo cardinale e cristiano.

La Fortuna di appartenergli

Avvertenza
Vi do una notizia un po’ riservata. Vi rivelo un segreto; ma, mi raccomando, resti tra noi. La notizia è questa: grande è la fortuna di noi credenti. Grande è la fortuna di chi è «cristiano»; cioè appartiene, sa di appartenere, vuole appartenere a Cristo.
Grande è la fortuna dei credenti in Cristo. Però non andate a dirlo agli altri: non la capirebbero. E potrebbero anche aversela a male: potrebbero magari scambiare per presunzione il nostro buon umore per la felice consapevolezza di quello che siamo; potrebbero addirittura giudicare arroganza la nostra riconoscenza verso Dio Padre che ci ha colmati di regali.
C’è perfino il rischio di essere giudicati intolleranti: intolleranti solo perché non ci riesce di omologarci — disciplinatamente e possibilmente con cuore contrito — alla cultura imperante; intolleranti solo perché non ci riesce di smarrirci, come sarebbe «politicamente corretto», nella generale confusione delle idee e dei comportamenti.

Credenti e creduloni
Coloro che si affidano a Cristo — che è «Luce da Luce», cioè il Logos sostanziale ed eterno di Dio — sono inoltre abbastanza difesi dalla tentazione di affidarsi a ciò che è inaffidabile. Anche questa è una fortuna non da poco.

E stato giustamente notato come il mondo che ha smarrito la fede non è che poi non creda più a niente; al contrario, è indotto a credere a tutto: crede agli oroscopi, che perciò non mancano mai nelle pagine dei giornali e delle riviste; crede ai gesti scaramantici, alla pubblicità, alle creme di bellezza; crede all’esistenza degli extraterrestri, al new age, alla metempsicosi; crede alle promesse elettorali, ai programmi politici, alle catechesi ideologiche che ogni giorno ci vengono inflitte dalla televisione. Crede a tutto, appunto.

Perciò la distinzione più adeguata tra gli uomini del nostro tempo parrebbe non tanto tra credenti e non credenti, quanto tra credenti e creduloni.

L’ABC della Fede

La Fede e la Salvezza - Premessa
C’è chi pensa che aver fede sia qualcosa di fortuito e, tutto sommato, di irrilevante (press’a poco come aver i capelli rossi o gli occhi grigi). Qualcuno è dell’avviso che il credere sia magari anche una fortuna, ma una fortuna del tutto casuale (come far soldi al “gratta e vinci”). I più comunque ritengono sia qualcosa di marginale nell’esistenza dell’uomo.
Gesù che è il solo maestro che non delude non è di questo parere. Egli mette in relazione la fede con la salvezza: per lui è dunque qualcosa di sostanziale, qualcosa di necessario se non si vuole che la nostra avventura umana finisca in un fallimento.
Non si può dunque parlare di fede, se insieme non si parla del fatto che abbiamo tutti bisogno di essere salvati. Da che cosa?
Salvati prima di tutto dall’insignificanza nostra e dell’universo: ha uno scopo la nostra venuta al mondo?
Salvati dall’indegnità morale che più o meno ci conta- mina tutti (“salvati dai nostri peccati”, come dice il linguaggio cristiano).
Salvati dalla prospettiva che la morte coincida con il nostro annientamento: prospettiva che già adesso vanificherebbe tutti i nostri atti, perché se viviamo per andare a finire nel niente viviamo già adesso per niente.
La fede ci salva da tutti questi guai.

L’atto di Fede

Premessa
Capita spesso di ascoltare nei discorsi abituali — sia dei credenti sia (e forse più spesso) dei non credenti — che si parli di «fede». A questo proposito, alcuni luoghi comuni più frequenti meritano di essere richiamati, come premessa alla nostra riflessione.

Una condizione fortuita?
L’opinione mondana più diffusa — pur quando non è ostile programmaticamente alla concezione cristiana — pensa all’atto di fede come a qualcosa di facoltativo, anzi di fortuito e di occasionale. Si dice: «Io non ho la fede» press’a poco come si dice: «Io non ho gli occhi azzurri» o «Io sono basso di statura». Anche quando sembra di avvertire una specie di nostalgia o di rimpianto, perché il credere è ritenuto un valore e una fortuna, l’atteggiamento mentale non cambia di molto: «Purtroppo io non ho la fede», è detto con lo stesso spirito con cui si può dire: «Purtroppo sono stonato», o: «Purtroppo non riesco in matematica»; quasi supponendo cioè che l’assenza della fede sia qualcosa che non dipenda da noi. Ma la fede citata in questi termini non è certo quella di cui ci ha parlato Gesù e di cui tratta la dottrina cattolica. Basterebbe ricordare la finale del vangelo di Marco: «Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16,16). Dove è chiaro che per Cristo l’atto di fede è tutt’altro che qualcosa di facoltativo: determina la nostra «salvezza definitiva»; ed è tutt’altro che fortuito e occasionale: dipende dalla decisione responsabile dell’uomo, il quale per il mancato raggiungimento della fede può essere accusato e condannato.

Un’alternativa alla ragione?
Anche più spesso si sente esprimere il convincimento che la fede sia un’alternativa alla ragione: chi ragiona (si ritiene) non ha bisogno di credere, e chi crede esce dall’ambito della razionalità. Anche in questo caso il vocabolo «fede» non ha niente in comune con la fede quale è pensata entro la concezione cristiana. Nella prospettiva dei discepoli del Signore Gesù degni di questo nome la fede è addirittura l’esercizio estremo e più alto della ragione. Sicché per noi l’alternativa al credere non è il ragionare: è piuttosto il rassegnarsi all’irrazionalità e all’ assurdo.- Si può ravvisare di ciò una piccola controprova storico-sociologica nel fatto che in un’umanità dove la fede si è illanguidita, non è che non si creda più a niente; si finisce piuttosto col credere un p0’ a tutto, anche alle proposte razionalmente meno fondate: si crede agli oroscopi, alla cartomanzia, alle previsioni degli indovini, agli imbonitori di nuovi culti senza saggezza, agli extraterrestri, alla pubblicità più improbabile; e purtroppo si arriva anche ad affidarsi alle ideologie più disumane e aberranti (come hanno dimostrato le multiformi tragedie ideologiche del secolo ventesimo).

Un «mistero» da non approfondire?
Ma anche i credenti non hanno di solito le idee molto chiare circa la loro fede. Si accontentano di accoglierla rispettosamente, ma senza indagare troppo sulla sua natura, la sua origine entro la vita dello spirito, le sue prerogative, i problemi che essa suscita. Ma in tal modo ci si espone al rischio di approdare, a proposito del credere, su posizioni errate o almeno ambigue e imprecise. Senza dire che l’omaggio più adeguato e più pertinente — oltre che più conforme alla nostra indole di incontentabili indagatori della realtà — che possiamo prestare alle verità che il Signore ci ha rivelato (tra le quali c’è la necessità del credere) sta proprio nel cercare di comprenderle per quel che ci riesce (ben sapendo che l’intelligibilità piena della Rivelazione divina potrà essere raggiunta soltanto nel Regno dei cieli).

Il “Cuore” dell’annuncio cristiano
Il cristianesimo prende inizio da un «fatto». È fatto avvenuto presumibilmente nella notte tra l’8 aprile dell’anno 30, e reso pubblico a partire dall’alba del «terzo giorno», dopo cioè il venerdì che visto la morte di Gesù e dopo il grande sabato quando di tutta la vicenda del profeta di Galilea restava soltanto un sepolcro sigillato e muto. Un fatto sorprendente e assolutamente inatteso: testimonianze a nostra disposizione concordano rilevare che i discepoli di Cristo hanno faticato non poco ad accettarlo. Le due giornate precedenti avevano distrutto radicalmente le nuove luci di verità palpiti di insolita speranza che erano stati suscitati nelle menti e nei cuori dal Nazareno. L’intera eccezionale esperienza, maturata negli anni di convivenza con lui, davanti alla sua tomba si era come azzerata. Certo, non è che in loro si fosse persa ogni memoria dello straordinario insegnamento ascoltato, dei e delle opere mirabili che avevano potuto vedere, soprattutto della personalità inimitabile di quel singolare Maestro. Ma erano solo ricordi: ricordi bellissimi ma ridotti a scarsi residui di una immensa illusione, come la poca cenere fredda di un gran fuoco, per una breve stagione e ora estinto. Solo quando quel gruppo di uomini delusi e avviliti si arrende all’evidenza e accoglie il «fatto sorprendente e inatteso», comincia l’avventura cristiana.

La Fortuna di appartenergli

Congedo
Con nostra comune soddisfazione, siamo arrivati alla fine. Ho cercato di proporvi con semplicità alcune riflessioni, al solo scopo di risvegliare un atteggiamento — che mi pare primario e doveroso nel cristiano consapevole — di gioia per tutto ciò che ci è stato donato e di gratitudine verso Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio crocifisso e risorto, che è l’unico Signore dell’universo, della storia, dei cuori, ed è il Salvatore di tutti gli uomini.

Mi piace congedarmi da voi, carissimi, prendendo da sant’Ambrogio le parole poste a conclusione di una sua lettera: «State in buona salute, figli miei, e continuate a servire il Signore, perché è un buon padrone» (Ep. 17,13: «Valete, filii, et servite Dominum, quia bonus dominus»).

Termino queste brevi riflessioni con una frase tratta da un’intervista del 1998:

“Intanto credo di poter dire, come Leon Bloy, che ho una grande curiosità, perché siccome sono più le cose che non si sanno, desidero andare a vedere direttamente la realtà. Se poi veramente la morte è l’incontro con Cristo, come io credo, … finalmente!! Io ho puntato la vita su di Lui e non so neanche di che colore abbia gli occhi! Insomma, è una soddisfazione poterlo incontrare.”

(Lezioni sull’aldilà – Rai 2 1998 http://goo.gl/CLCecZ)

 

 

 

Fonti:
La Fortuna di appartenergli (Edizioni Studio Domenicano)
L’ABC della fede (Edizioni Studio Domenicano)
Il “Cuore” dell’annuncio cristiano (Edizioni Elledici)
L’atto di Fede (Edizioni Elledici)

martedì 7 luglio 2015

Pellegrinaggio a Medjugorje del Gruppo di preghiera Regina della Pace di Bologna (1-5/7/2015) – Alcuni momenti di preghiera

 

Alcuni momenti di preghiera vissuti insieme nel Pellegrinaggio a Medjugorje dal 1 al 5 luglio 2015 con il Gruppo di preghiera “Regina della Pace” di Bologna

 

Međugorje, giovedì 2 luglio 2015, adorazione eucaristica presieduta da fra Hrvoje.


Contemplare il Dio della Vita, impegna la Fede come per Abramo.

Canto: Laudate, omnes gentes, laudate Dominum! Alleluia, alleluia! Cantate Domino!

Dio non ha creato la morte né gioisce per la perdizione dei vivi. Dio ha creato tutto, perché tutto rimanesse.

Canto: Gesù, tu sei il mio Dio! Gesù, tu sei il mio Dio! Io credo in te, io spero in te (x2), Gesù.

Signore, noi dividiamo gli uomini in puri e impuri, degni e indegni. Signore, tu invece ci guarisci dalle impurità, tu sei l’unico che ci libera dall’indegnità, tu, unico, ci salvi dalla morte.
Perciò anche stasera ti chiedo che tu mi guarisca, che tu mi tocchi.

Canto: Ti dono il mio cuore, Gesù: trasformalo come vuoi tu! Attiralo a te che sei la Pace: sei Via, Verità e Vita!

La Santità, la Purezza, la Bontà, la Salute, avvolgano coloro che ti incontrano, Gesù, coloro che ti toccano. Perciò stasera non voglio giustificarmi davanti a te, ma voglio inginocchiarmi e confessare tutto dal cuore e dall’anima.

Canto: Io ti amo, Gesù, e mi dono a te! Sei sorgente di vita, consolazione del mio cuore! Ti prego, Gesù: ascoltami!

Signore, anche quando mi sembra tutto inutile, anche quando mi sembra che non abbia senso invocarti, dammi fammi forza per sentire la tua Parola, dammi forza per sentire: “Non aver paura: credi!”

Canto: Ti si mir nas...Tu sei Pace... Alleluia...

Signore, ti chiedo la fede che ha avuto Abramo, per obbedire anche quando nulla è chiaro, per credere anche quando sembra impossibile.

Tantum ergo... Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica.

Canto: Magnificat, magnificat, magnificat anima Dominum...

 

 

Međugorje, sabato 4 luglio 2015, preghiera di guarigione guidata da fra Stanko Ćosić.


Alleluia, alleluia, alleluia...

Signore Gesù, spesso sono troppo veloce nel parlare ma sono lento nell’ascoltare, spesso sono veloce nel giudicare ma lento nel comprendere. Signore, tu sai che vorrei ascoltare meglio con più attenzione e amore, ma posso fare questo solo con il tuo Amore; solo tu puoi darci la fonte inesauribile che può rinfrescare, e, quando perdo la speranza, quando provo di nuovo la sconfitta, guardo te e ho fiducia. Signore, con la tua grazia insegnami prima di tutto ad ascoltare e poi parlare, insegnami a comprendere di più al posto di condannare e che le parole diventino benedizione, benedizione di tutto il creato, benedizione del prossimo e la tua benedizione. Signore, voglio diventare persona nelle tue mani, solo profumo del tuo Amore, voglio diventare tuo discepolo, un discepolo che, indipendentemente dai peccati, dalle sconfitte e dalle cadute, guarda sempre te, che, nonostante tutte le debolezze, guarda il tuo volto, aspettando la tua forza e il tuo Amore.

Hvala, Christe... Grazie, Gesù... Alleluia...

Signore, io non so come la mia vita andrà avanti, quali strade percorro, io non so che cosa mi aspetta come futuro. Regolarmente mi lego a quello che ho adesso e ho paura davanti al futuro; credo che tu sai che è giusto per me; credo che tu sai meglio di me qual è la via di gioia, di pace e di realizzazione per il mio futuro. Perciò invece della Pace ho paura e insicurezza, dolore che provo. La speranza, la fiducia in te mi danno la Pace. La fiducia che tu come mio Creatore sai che cosa è meglio per me e che la tua Volontà è il mio desiderio più profondo, che la tua Volontà è la mia gioia, la pace del mio cuore. Signore, tu sai quale sarà il mio futuro. Tu sai come sarò quando sarò realizzato. Tu sai come arrivare alla Santità. Perciò, anche se penso che qualche strada non è giusta per me, ,io stesso mi abbandono a te. Proprio quello che penso io, questo sarà la cosa giusta per me. Forse dove aspetto una realizzazione minore, trovo il tuo Cuore e la tua Presenza. Signore, voglio essere aperto a tutto quello che mi aspetta, aperto a tutto quello che mi ostacola ad andare con coraggio nel futuro, a tutte le ferite e a tutti i traumi, ma io credo che tu mi aspetti proprio lì dove mi attiri, ovunque vengo, proprio quello sarà il posto e il momento della mia realizzazione. Grazie, Signore, per la vita, grazie perché sempre mi guidi per una nuova strada, quella che non aspetto e della quale ho paura. Grazie perché mi guidi e mi porti il coraggio nel cuore per vivere: questo mi riempie di gioia, perché io so che tu sai quando io non so, che tu dai forza quando io non ho forza e che sei tu colui che vuole essere con me più di quanto io voglia essere con te. Grazie perché tu sei con me e vuoi essere con me. Signore, noi vogliamo essere tuoi discepoli, indipendentemente dagli apostoli che cadevano e fuggivano, ma tu non hai cambiato atteggiamento verso di loro, sei rimasto fedele alle promesse. Così anche noi fuggiamo, cadiamo, ma noi sappiamo che tu rimani fedele.

Kyrie, eleison... Benedizione sacerdotale con il crocifisso.

 

Međugorje, sabato 4 luglio 2015, adorazione eucaristica presieduta da fra Hrvoje.


"Porto davanti a Gesù tutto quello che c’è in me".

Canto: Kumbaya, my Lord, kumbaya... O Lord, kumbaya! (Vieni a noi, Signor, vieni a noi... Signore, vieni a noi!).

- Signore, io vengo a te con tutto quello che non vorrei vedere, con tutto quello di cui mi vergogno, con tutto quello che vorrei allontanare da me, con tutto quello che vorrei nascondere davanti a te, e ti prego, Signore: toccami stasera con le tue mani piene di amore!

Canto: Gesù, Gesù! Confido in te! ...Alleluia...

- Signore, io so che non posso incontrarti, se non porto in questo incontro tutto quello che c’è dentro di me. Perciò mi prostro davanti a te con tutta la mia debolezza, tiepidezza e paura, e ti affido tutto ciò che mi allontana da te.

Canto: Fiducia sei per me (x2), Pane Vivo dentro di me. Fiducia sei per me (x2), perché sei Vivo dentro di me.

- Signore, stasera ti supplico con Paolo di allontanare da me tutte le mie prove, quelle cose che mi fanno soffrire e che mi fanno perdere la pace, e perdonami anche se a volte penso che la mia vita sarebbe più facile senza di te.

Canto: Confitemini Domino, quoniam bonus! Confitemini Domino, alleluia!...

Tantum ergo... Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica.

Canto: Gospa, Maika moia, Kralica mira... Zdravo, Kralice mira! Zdravo, Maiko ljubavi (x2). Zdravo (x3), Marijo. (x2)

 

Quiero darte gracias

(canto di don Antonio Muriel al termine della S. Messa nelle chiesina di S. Anna prima di affrontare il viaggio di ritorno a Bologna)

(perdonerete l’amatorialità del video che lo rende ancor più prezioso)

 

Quiero darte gracias

Quiero darte gracias

porque con tu gran amor

tú me has dado, Madre,

el secreto de la vida.

En tu corazón ocultaste tu dolor,

sólo tu sonrisa descubriste para mí.

(rit.)

GRACIAS PORQUE

TÚ ME HAS DADO LA VIDA,

MIENTRAS EN TI

SÓLO HABÍA DOLOR,

MADRE, HOY MI ALMA TE DICE

GRACIAS, GRACIAS HOY POR TU AMOR.

Si tal vez mañana no estaré cerca de ti,

quedará tu amor,

una luz dentro de Mi.

En tu corazón ocultaste tu dolor,

sólo tu sonrisa descubriste para mí.

(rit.)

GRACIAS PORQUE

TÚ ME HAS DADO LA VIDA,

MIENTRAS EN TI

SÓLO HABÍA DOLOR,

MADRE, HOY MI ALMA TE DICE

GRACIAS, GRACIAS HOY POR TU AMOR.