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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 31 ottobre 2013

Tutti i rischi di Halloween

” Quali sono le feste più importanti del nostro calendario? Qualcuno potrebbe rispondere “Pasqua” o “Natale”. Benissimo. Ma non solo! Non possiamo dimenticare altre due ricorrenze fondamentali per la nostra tradizione: il primo novembre, festa di tutti i Santi, e il due novembre, la Commemorazione dei Defunti. Questa, da sempre, è la nostra cultura. Negli ultimi anni, invece, nello stesso periodo, si è diffusa la moda di festeggiare Halloween, una ricorrenza che non ci appartiene. Un tempo questa ricorrenza era legata soprattutto al mondo anglosassone. Oggi la ritroviamo anche in Italia. Ha oltrepassato i confini e si è diffusa in tanti altri Paesi. Per accorgersi del fenomeno basta guardare le vetrine delle pasticcerie e dei negozi di giocattoli. Sono letteralmente invase da oggetti, costumi e pupazzi legati a questa ricorrenza.

L’incontro con tradizioni e culture di altri popoli è sempre interessante, quando produce frutti buoni. E’ inaccettabile, invece, l’idea di una vera e propria colonizzazione culturale che punta a distruggere le radici della nostra tradizione cristiana.

Negli ultimi anni la tendenza è proprio questa. Non a caso si è cercato di eliminare i crocifissi dai muri delle scuole. La festa di Halloween si inserisce in questo stesso tipo di non-cultura, perché distrae i giovani dall’attenzione che dovrebbero rivolgere ai Santi e ai Defunti, nello stesso periodo dell’anno. Il simbolo più tipico di Halloween è una zucca intagliata, con occhi, naso e bocca, illuminata da una candela posta al suo interno. Nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre i bimbi sono soliti vestirsi da fantasmi, vampiri o piccoli mostri. Bussano alle porte delle case con un sacchetto in mano e dicono: “Dolcetto o scherzetto?”, per cercare di ricevere dolci e caramelle. Già questo dovrebbe farci riflettere. Dal punto di vista educativo è giusto invitare i bambini a compiere un gesto che, di fatto, rappresenta un “piccolo ricatto”, seppure mascherato da gioco? E giusto chiedere dolci agli adulti, minacciando di fare qualche scherzo, se non si dovessero ricevere? Intorno al tipico Halloween infantile si è scatenato un fenomeno parallelo che tocca i giovani e gli adolescenti: quello delle feste in discoteca all’insegna del cattivo gusto. Rappresentano una vera e propria esaltazione del macabro, in cui le persone indossano i costumi più orribili e dissacranti, a volte anche offensivi nei confronti della religione. Halloween, quindi, si è trasformato in un’occasione in più per fare tardi e frequentare ambienti discutibili. La moda finisce per distrarre l’attenzione dei ragazzi in un periodo dell’anno che, per tradizione, era sempre stato riservato al ricordo di tutti i Santi e alla commemorazione dei Defunti. In certe feste con tematiche esoteriche, oltre a ballare, è possibile incontrare maghi e cartomanti che sostengono di poter prevedere il futuro attraverso la lettura delle carte. Approfittano della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose. Le varie feste esoteriche ed “horror” rischiano di spingere i giovani sulla strada della paganizzazione. Uscendo di notte e concentrandosi su certi party macabri e stregoneschi, diventa difficile dedicarsi agli appuntamenti proposti dal calendario cristiano. Il ricordo dei Santi e dei Defunti viene sostituito dalla volgarità di certi costumi. I momenti di raccoglimento e di preghiera sono travolti dal volume assordante della musica da discoteca. Inoltre non bisogna trascurare l’aspetto dell’avvicinamento dei giovani al mondo dell’esoterismo, favorito dalla grande familiarità con Internet delle nuove generazioni. Attraverso il computer è diventato più facile cercare informazioni e si può approfondire rapidamente la conoscenza dell’occultismo. Ciò rappresenta un grave rischio, perché la maggior parte dei ragazzi naviga su Internet in condizioni di solitudine. Quando si è soli, è molto facile essere indottrinati e strumentalizzati. Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale. Può essere il trampolino di lancio verso mondi pericolosi ed oscuri. La migliore soluzione al problema sta sicuramente nello stimolare un maggiore senso critico nei giovani, aiutandoli a non bere passivamente i messaggi ingannevoli che vengono associati a questa festa. Si incomincia per scherzo, raccogliendo l’invito di un cartomante in discoteca, e poi si rischia di finire schiavi di qualche mago o santone. Ci vuole anche un po’ di coraggio. Non bisogna avere paura di ricordare ai ragazzi il significato del periodo dell’anno in cui ci troviamo: quello in cui si festeggiano i Santi e si ricordano i Defunti. Sarà un’occasione preziosa per riscoprire la ricchezza spirituale delle nostre più autentiche tradizioni.

Roma, 25 Ottobre 2013 (Zenit.org) Carlo Climati

Nota: Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese “All Hallows Eve” che letteralmente significa “vigilia d’Ognissanti”. Halloween, nonostante non lo si dica come invece si dovrebbe, è una ricorrenza magica. Il mondo dell’occulto così lo definisce: “È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di Satana”. Il 31 Ottobre, infatti, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. È uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni "benefiche": il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la "sconfitta" del sole: freddo, fame e morte.

La festa cattolica di Tutti i Santi non ha niente a che vedere con quella di Halloween. Fu instaurata da Papa Gregorio IV nell’840, e dal 1048 la sua celebrazione (originariamente in Maggio) fu spostata al 1 Novembre al fine di detronizzare il culto a Samhain. Una volta, dunque, le feste pagane venivano sostituite negli stessi giorni da feste cristiane; oggi si assiste al tentativo contrario: in coincidenza con le feste cristiane di Ognissanti e dei defunti, si cerca di diffondere nella cultura e nei costumi una festa pagana estranea e ostile al clima e al contesto di preghiera e di vera fede delle due feste cristiane.

Ebbene, non resta che mettere al corrente un po’ tutti dei rischi di questa festa a cominciare dai docenti e dirigenti scolastici che potrebbero analizzare assieme agli studenti l’aspetto commerciale ed anche educativo, (ad esempio l’innocente” dolcetto o scherzetto” non è altro che un piccolo “ricatto” fatto dai bambini agli adulti), ma soprattutto i docenti hanno la grande possibilità di far capire ai loro alunni che la festa di Halloween non ha niente a che vedere con le nostre tradizioni. Sminuendone l’importanza, facendola passare in second’ordine si potrebbe sperare di vederla uscire gradualmente dal nostro costume e dal clamore dei media per essere del tutto dimenticata nel giro di pochi anni. Alcuni Sacerdoti hanno iniziato a promuovere iniziative cattoliche alternative ad Halloween e questo è un ottimo modo per responsabilizzare ed impegnare i giovani in modo costruttivo.

Per noi cristiani in questa notte c’è un solo pensiero ed una sola gioia: i nostri Santi!

Dunque non più “dolcetto o scherzetto”, ma “dimmi che Santo sei”.

Per scaricare il documento, cliccare QUI

mercoledì 30 ottobre 2013

Commento di Padre Livio al Messaggio a Marija del 25 ottobre 2013

 

"Cari figli, oggi vi invito ad aprirvi alla preghiera. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi. Perciò figlioli, nella semplicità del cuore cercate dall’Altissimo che vi dia la forza di essere figli di Dio e che satana non vi agiti come il vento agita i rami. Decidetevi di nuovo, figlioli, per Dio e cercate soltanto la sua volontà e allora in Lui troverete gioia e pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 ottobre

La Regina della pace è instancabile nell’invitarci alla preghiera: “oggi vi invito ad aprirvi alla preghiera”.

La Madonna non ci dice di dire preghiere (forse quelle le diciamo con diligenza), ma dice di “aprirci alla preghiera”. Ogni volta che preghiamo dobbiamo aprirci a Dio e lasciare che entri nel nostro cuore, perché nell’incontro Lui lo possa illuminare, purificare, renderlo umile, sapiente e buono.

Allora comprendiamo perché la Madonna dice: “La preghiera opera miracoli in noi e attraverso di noi”.

Il miracolo più toccante della preghiera è la nostra conversione.

Pregando, Gesù ci trasforma in Lui, ci plasma a Sua immagine, pone la dimora permanente nel nostro cuore. La preghiera opera miracoli attraverso di noi, è il miracolo della luce e della bontà che irradiamo, diventando degli strumenti di conversione per gli altri. La conversione avviene per attrazione.

È Gesù che attira i lontani con la Sua presenza in noi. Ecco perché la preghiera opera miracoli in noi con la nostra conversione e attraverso di noi perché la nostra conversione attira anche gli altri.

Tutto ciò avviene se nella preghiera decidiamo di far entrare Dio nella nostra vita, amandoLo con tutto il cuore, facendo la Sua volontà, come ha fatto Maria in tutta la sua vita, e servendolo nei fratelli.

Più preghiamo nella semplicità del cuore, donandoci a Dio, e più diventiamo Suoi figli, rivestiti della Sua forza, in modo tale che “satana non ci agiti come il vento agita i rami”.

La Madonna ha usato questa frase un'altra volta nel Maggio del 2008 e cioè “che satana ci scuote come rami al vento”, questo avviene se non siamo radicati a Dio nella preghiera.

Chi nell’umiltà e nell’amore è unito a Gesù e a Maria, resiste come roccia alle bufere che il principe di questo mondo sta scatenando per staccare le anime da Dio; e la Madonna conclude: “Figlioli, cercate Dio e la sua volontà e troverete gioia e pace”.

La preghiera opera il miracolo di farci gustare uno spicchio di Paradiso nell’intimo del cuore. Questa è la forza della preghiera, perché pregando Dio ci porta la Sua luce, la Sua forza, la Sua pace e alcune volte la Sua grande gioia. Tutto questo ci rende così forti che satana non riesce a trascinarci come il vento trascina via le foglie!

Questi sono tempi in cui il soffio di satana e la bufera di satana imperversano: il seminatore di zizzania, della contrapposizione e della seduzione scatena tutte le sue arti malefiche, ma noi saldi nella preghiera resistiamo forti, decisi e saldi nella fede e nella preghiera.

«Cari figli, non dimenticate che qui sulla terra siete in cammino verso l'eternità e che la vostra dimora è in Cielo»

(messaggio del 25 luglio 2000, commento di Padre Slavko Barbaric')

La Madonna ci ricorda che siamo pellegrini sulla terra e che la nostra dimora è in Cielo. Noi siamo continuamente sottoposti alla tentazione e al pericolo di dimenticare che siamo sulla terra in cammino verso l'eternità, che siamo pellegrini… La vita passa e in questa decidiamo la nostra eternità.

Se ricordiamo ogni giorno che le cose di questo mondo sono transitorie, ci sarà più facile vivere il Vangelo, vivere la vita secondo il Vangelo.

Chi dimentica che la sua meta è il Cielo avrà più difficoltà a perdonare, ad amare, ad essere misericordioso e buono, pronto a lottare contro il male e le tentazioni del mondo.

La Madonna, invitandoci al digiuno, a vivere con il pane e l'acqua, ci richiama a un fatto della Chiesa antica: il pellegrino poteva portare con sé solo pane e acqua; camminando e nutrendosi di pane e acqua, egli diventava sempre più consapevole del cammino verso il Cielo.

Chiediamoci se siamo impediti o ci siamo arrestati nel nostro cammino spirituale: che cosa mi blocca? Che cosa mi impedisce di perdonare il mio prossimo? Che cosa mi impedisce di essere misericordioso? Perché sono incapace di amare?

La consapevolezza di essere viandanti e pellegrini ci aiuta anche a vivere la pace: pace in noi stessi, pace con gli altri. Chi vive con questa convinzione non si coinvolgerà nei conflitti e proverà subito a risolvere i problemi per poter camminare verso la dimora celeste.

1° NOVEMBRE: FESTIVITA’ DI TUTTI I SANTI

“Imitate la vita dei Santi, che loro siano per voi un incentivo e maestri sulla via della santità” (messaggio del 25 ottobre 2004)

“Vi invito ad aprirvi e a prendere i Santi come vostri modelli. La Madre Chiesa li ha scelti perché siano per voi uno stimolo per la vita quotidiana”

(messaggio del 25 ottobre 1994)

2 NOVEMBRE: COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

“Le anime del Purgatorio aspettano le vostre preghiere e i vostri sacrifici”

(messaggio del 2 novembre 1982)

“Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte”

(messaggio del 2 novembre 1983)

“Molte anime sono in Purgatorio da molto tempo perché nessuno prega per loro. Nel Purgatorio ci sono diversi livelli: i più bassi sono vicini all'Inferno, mentre quelli elevati si avvicinano gradualmente al Paradiso” (messaggio del 20 luglio 1982)

“Ricordatevi dei vostri morti, date loro gioia con la celebrazione della S.Messa” (messaggio del 28 gennaio 1987)

Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

domenica 27 ottobre 2013

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria in occasione della lettura del Messaggio del 25 ottobre 2013

 

"Cari figli! Oggi vi invito ad aprirvi alla preghiera. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi. Perciò figlioli, nella semplicità del cuore cercate dall’Altissimo che vi dia la forza di essere figli di Dio e che satana non vi agiti come il vento agita i rami. Decidetevi di nuovo, figlioli, per Dio e cercate soltanto la sua volontà e allora in Lui troverete gioia e pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

P. Livio: La Madonna a Medjugorje insiste moltissimo sulla preghiera del cuore, ma Lei vi ha spiegato cosa è la preghiera del cuore?

Marija: La Madonna chiede sempre la preghiera perché Lei dice che il contatto con Dio è la preghiera e anche stasera chiede la preghiera. Pregando si impara a pregare, pregando si diventa più semplici, si diventa più di Dio. La Madonna da tanti anni dice: “Mettete Dio al primo posto nella vostra vita, nella vostra giornata”. La Madonna cerca e vuole sempre di più che viviamo nella volontà di Dio. Io credo profondamente che un uomo che prega diventa sempre più di Dio e compie la sua volontà.

P. Livio: Pregando si scopre qual è la volontà di Dio sulla nostra vita.

Marija: Si, anche il progetto che Dio ha su di noi e attraverso di noi.

P. Livio: Quando la Madonna dice che la preghiera opera miracoli in noi e attraverso di noi, a quali miracoli dobbiamo pensare?

Marija: Io penso soprattutto a quelli spirituali, di morire a noi stessi perché Dio viva in noi.

P. Livio: Cioè il miracolo della conversione è il più grande miracolo.

Marija: Sicuramente, ci apre al Paradiso.

P. Livio: Cosa hai pensato quando la Madonna ha detto: “satana non vi agiti come il vento agita i rami”? C’è qualcosa nel mondo che sta turbando in questo momento?

Marija; Io credo che sia la lontananza da Dio. Molta gente vive senza Dio.

P. Livio: Poi la Madonna dice: “Decidetevi di nuovo, figlioli, per Dio”.

Marija: Sì, con più forza, con più decisione, più slancio. La Madonna ci chiede di deciderci per Dio ogni giorno, ogni momento.

P. Livio: Alla fine del mese di ottobre o l’inizio di novembre del primo o secondo anno, la Madonna ha fatto vedere a voi veggenti il Paradiso, il purgatorio e l’inferno. Ce lo puoi raccontare?

Marija: La Madonna ha portato Vicka e Jakov, e in un’altra occasione anche Ivan, a vedere il Paradiso, il purgatorio e l’inferno dicendo di testimoniare tutto questo. Invece Ivanka, Mirjana e io abbiamo visto tutto ciò come in un film, come guardando dalla finestra. Sapete che quando la Madonna ha proposto di portarli con sé, Jakov pensava che sarebbe morto e ha detto alla Madonna: “Prendi Vicka perché loro sono in otto fratelli, ma io sono figlio unico per la mia mamma”. La Madonna ci dice: “Siete liberi. Scegliete!” E noi in libertà scegliamo il bene o il male, il peccato o la santità. D’altra parte vediamo che la Madonna sempre di più desidera da tutti noi, in ogni occasione della nostra vita, di essere sempre più aperti a Dio, ai sacramenti, ai comandamenti che Dio ci ha dato.

P. Livio: La Madonna ha mostrato il Paradiso, il purgatorio e l’inferno anche ai veggenti di Fatima ed ora anche a voi. Ci puoi dire cosa hai visto?

Marija: La Madonna ha mostrato il Paradiso come un grande, enorme spazio con tante persone che erano sorridenti e ringraziavano Dio per tutto quello che Lui ha fatto loro. Il purgatorio è uno spazio grande dove c’è come una nebbia e dentro ci sono le persone che non si riconoscono e soffrono. Poi l’inferno dove ho visto delle persone, in modo speciale una ragazza giovane che è entrata nel fuoco e si è trasformata come in una bestia. La Madonna ha detto: “Dio ci ha dato la libertà e poi ognuno di noi sceglie: ci sono quelli che scelgono il peccato e persistono nel peccato e vanno all’inferno; ci sono quelli che scelgono la santità, il Paradiso già qui sulla terra e poi vanno in Paradiso. Quindi nella libertà ognuno di noi sceglie, non è Dio che castiga o sceglie per noi, ma siamo noi nella nostra libertà”.

P. Livio: Mi pare che la Madonna per il purgatorio ha detto che dobbiamo pregare per le anime che si trovano lì.

Marija: La Madonna ha chiesto in modo speciale di pregare per le anime del purgatorio. In questi ultimi anni la Madonna attraverso Mirjana chiede di pregare per quelli che sono lontani, che non credono, perché si convertano, perché il Signore dia loro la grazia della conversione.

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio

Fonte: Medjugorje Oggi

Commento al messaggio del 25 Ottobre 2013 - P.Livio/Marja


 

Fonte: RadioMaria

sabato 26 ottobre 2013

Messaggio a Marija del 25 ottobre 2013

“Cari figli! Oggi vi invito ad aprirvi alla preghiera. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi. Perciò figlioli, nella semplicità del cuore cercate dall’Altissimo che vi dia la forza di essere figli di Dio e che satana non vi agiti come il vento agita i rami. Decidetevi di nuovo, figlioli, per Dio e cercate soltanto la sua volontà e allora in Lui troverete gioia e pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

giovedì 24 ottobre 2013

Preghiera di Papa Francesco delle 5 dita

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Preghiera di

Papa Francesco

delle 5 dita

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1. Il pollice è il dito a te più vicino. Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono più vicini.

Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari è "un dolce obbligo".

"Alleluia.

Anima mia, loda il SIGNORE.

Io loderò il SIGNORE finché vivrò,

salmeggerò al mio Dio, finché esisterò." (Salmo 146:1-2)

2. Il dito successivo è l'indice. Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.

"...  ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre,

nel nome del Signore nostro Gesù Cristo." (Efesini 5:20)

3. Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti.Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica... Hanno bisogno della guida di Dio.

"Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica;

vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi." (Efesini 6:18)

4. Il quarto dito è l'anulare. Lascerà molti sorpresi, ma è questo il nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte. È lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Le preghiere per loro non saranno mai troppe. Ed è li per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.

"Vi esortiamo, fratelli ... a sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti." (1 Tessalonicesi 5:14)

5. E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo. Come dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi". Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso... Dopo che avrai pregato per tutti gli altri, sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessità guardandole dalla giusta prospettiva.

"Se confessiamo i nostri peccati,

egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati

e purificarci da ogni iniquità." (1 Giovanni 1:9)

 

Scaricate la preghiera in formato libretto cliccando QUI

La vostra risposta serve al bene e alla pace

 

In precedenza ci ha chiesto spesso di pregare, ma ora ci dice "come mai
prima".
Possiamo considerarlo il grido di una madre, di una madre che non può più tollerare altre distruzioni, di una madre cui stanno a cuore tutti i suoi figli.

“Cari figli, oggi come mai prima vi invito alla preghiera.
Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace.
Satana é forte e desidera distruggere non solo la vita umana ma anche la natura e il pianeta su cui vivete.
Perciò, cari figli, pregate per poter essere protetti attraverso la preghiera con la benedizione della pace di Dio.
Dio mi ha mandato tra voi per aiutarvi.
Se volete, afferrate il Rosario; già solo il Rosario può fare i miracoli nel mondo e nella vostra vita.
Io vi benedico e rimango con voi finché Dio lo vuole.
Grazie perché non tradirete la mia presenza qui.
Grazie perché la vostra risposta serve al bene e alla pace.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

Messaggio del 25 gennaio 1991

VI INVITO ALLA PREGHIERA
Nel giorno in cui Maria ci ha dato questo messaggio ricorreva il 115° mese delle sue apparizioni. Fin dal terzo giorno di queste apparizioni i veg­genti hanno compreso con chiarezza cosa ci stava portando Nostra Signora e il motivo della sua chiamata. E per la pace che Maria ci invita alla preghiera, al digiuno, alla conversione e alla fede. E venuta da noi nella festa dell'ultimo profeta del Vecchio Testamento, san Giovanni Battista, il 24 giugno 1981. Questo fatto assume un significato preciso nel nostro ten­tativo di comprendere il fenomeno delle apparizioni. Giovanni infatti non smise mai di pregare e digiunare, visse nel deserto e indicò Gesù come l'Agnello di Dio. Giovanni predicò la conversione e chiese alla gente, attra­verso la conversione, di preparare la via per il Messia che sarebbe venuto. In prospettiva, si può affermare che l'anno in cui cominciarono le appari­zioni della Madonna segnava davvero un inizio nuovo, indicava che un tempo nuovo prendeva radici con sempre maggior chiarezza e forza.
Infatti, a partire da quell'anno, metà del pianeta ha cominciato con fermez­za a scrollarsi di dosso il giogo del comunismo; eppure, proprio quando ci si illudeva che il processo si sarebbe svolto senza troppe complicazioni, sono ricadute su di noi le reazioni scatenate da quegli eventi.

SATANA È FORTE E DESIDERA DISTRUGGERE NON SOLO LA VITA UMANA, MA ANCHE LA NATURA E IL PIANETA SU CUI VIVETE

In molte parti del mondo imperversa la guerra ed è in atto una terribile distruzione.
La distruzione è sempre terribile, che si tratti della distruzione dei nostri amici, dei nostri nemici o di noi stessi. I monconi dei vecchi sistemi dittato­riali, sempre pericolosi, stanno tentando di bloccare le nuove libertà con­quistate e i movimenti di pace. Eppure, ancora una volta, stanno emergen­do anche nuove forze positive, come la nostra consapevolezza che siamo tutti responsabili gli uni degli altri. E, così, i paesi liberati eppure ancora minacciati (Slovenia, Lituania, Croazia, Ucraina, ecc.) hanno potuto rice­vere un notevole sostegno morale, che ha portato molti effetti positivi e ha risparmiato molte distruzioni. Ogni era è un'era nuova e ciascuna porta con sé nuove opportunità, ma questa, io credo, Io sta facendo in modo davvero spettacolare. Il mondo si trova ad un crocevia ed è posto di fronte a una chiara alternativa: la vita e la pace oppure la distruzione di tutta la vita. Non importa dove stia avve­nendo la distruzione, perché oggi nessuno può sentirsi più al sicuro. E il mondo per quale alternativa deciderà alla fine? Questa è la domanda fondamentale. Solo una cosa, comunque, è certa, vale a dire che in Gesù Cristo Dio decise per la vita e per la pace. In questo tempo così pericoloso; Egli ha anche inviato la Regina dei Profeti, la Madre del Messia, per mostrarci la strada, e finora lo ha fatto instancabilmente per ben 115 mesi. Ha mosso molti cuori verso la preghiera e a profferte di pace e allora, per tale ragione, noi possiamo nutrire una fondata speranza che questi problemi, queste guerre e tutto ciò che ne consegue siano solo il tra­vaglio di un parto, un processo di pulizia invece che la premessa alla distru­zione totale.

COME MAI PRIMA

In precedenza ci ha chiesto spesso di pregare, ma ora ci dice "come mai prima". Possiamo considerarlo il grido di una madre, di una madre che non può più tollerare altre distruzioni, di una madre cui stanno a cuore tutti i suoi figli. Maria parla a nome di tutte le madri, di tutti i genitori per i quali la distruzione dei propri figli equivale alla loro stessa distruzione. Ci racco­manda che la nostra preghiera diventi puramente una preghiera di pace. In questo suo messaggio, Maria è aperta e chiara. I poteri del male vogliono distruggere ogni cosa: la vita umana, la natura e il pianeta. Sappiamo che la tecnologia dell'uomo è in grado di distruggere l'umanità più che mai pri­ma e che renderebbe ogni forma di vita impossibile per molte migliaia di anni. In altre parole, si sta parlando dì una tempesta che si abbatterà su tut­to e non solo su un preciso bersaglio. Tutta la natura è sofferente e spera ardentemente nella venuta del Figlio di Dio. Questo ce lo disse già san Paolo, ma è fuori discussione che oggi esistano dei poteri che possono e vogliono distruggere ogni cosa.
Quali sono questi poteri? Dovremmo forse dare la colpa sempre e solo a Satana per questo? Nel rispondere a questa domanda, dobbiamo essere molto prudenti. L'esperienza della storia dell'umanità ci insegna che l'uo­mo distrugge facilmente la sua vita e quella degli altri. Si ha l'impressione che l'umanità sia per lo più cresciuta senza una madre e, proprio come accade a un figlio non amato, che brami la propria distruzione. Satana vuole distruggere, ma non può nulla se non trova tra di noi dei collaboratori volontari. La cosa peggiore è che molti di quelli che distruggono la propria vita o quella degli altri si lasciano convincere del fat­to che ci sia una giustificazione valida alla base del loro
comportamento. Ma quando si oppone resistenza alla collaborazione con il male, il potere e l'influenza di Satana vengono annullati. E non solo possiamo rifiutarci di collaborare con il male, possiamo anche cooperare consapevolmente con il bene, cominciando col volersi bene, con l'amare la vita altrui e la vita di tutta la natura. L'uomo ha scoperto e ha sviluppato incredibili forze distruttive, ma esiste anche una sofisticata tec­nologia capace di contrastarle: un missile può essere intercettato e distrut­to da altri razzi e saperlo può essere confortante, almeno per un po', per quelli verso cui quel razzo era diretto. Quindi c'è ancora speranza che l'uomo riesca, sempre che non si di-strugga prima o che non si decida a bloccare del tutto la costruzione delle armi, a proteggersi così bene che nessun attacco possa mai andare a buon segno.


PER POTER ESSERE PROTETTI ATTRAVERSO LA PREGHIERA CON LA BENEDIZIONE DELLA PACE DI DIO

La Regina della Pace ci mostra ora come proteggere noi stessi e gli altri invocando la protezione di Dio: la sua benedizione di pace può proteggerci. In questo contesto, non si tratta certamente di una formula magica capace di neutralizzare quel potere distruttivo, ma, corrisponde alla grazia, per la quale dobbiamo pregare, che l'umanità, singolarmente e globalmente, si decida per la pace. La parola "benedizione”, derivata dal latino "parlare bene", significa non giudicare, scoprire il lato positivo di qualcuno, accet­tarlo e rispettarlo.
È quindi una grazia che consente a noi e agli altri di capire che è giunta l'ora di valutarci positivamente l'un l'altro, di accettare tutta la natura come parte del creato, di vivere in pace oppure, al contrario, di non accet­tarci l'un l'altro e, facendolo, di andare verso la morte universale e verso il fuoco mortale.
Anche in questo passaggio ci viene rivelato il significato profondo del messaggio di pace, che consiste in primo luogo in una decisione a favore della vita, di tutto il creato e solo in un secondo momento nelle conseguen­ze concrete di quella nostra decisione. lì messaggio di pace è un invito ad allontanarci dal cammino verso la morte, a decidere per la vita e quindi per Dio. Dio desidera e spera di concederci la grazia e può proteggerci da ogni conseguenza. Gesù stesso non ha forse detto ai suoi Apostoli: “... e anche se doveste prendere qualcosa di velenoso, non avrà effetto su di voi”? Questa è la promessa che Dio, che ha disposto delle leggi della natura, può in ogni momento neutralizzarle. Nostra Signora è inviata da Dio, come tut­ti i profeti e infine suo Figlio, il nostro Salvatore Gesù Cristo.
Ha ricevuto il compito di aiutarci come madre, come padrona, come maestra,
come guida e protettrice. Lei stessa benedice e quindi protegge, non giudica ma ci incoraggia a muoverci in direzione del bene. Non è Lei a decidere quanto resterà; a farlo è l'Onnipotente che Lei sa essere un buon Padre per il quale ogni cosa è possibile. Maria spera di formarci con il suo amore e la sua presenza materna, affinché noi non la deludiamo e assieme a Lei serviremo quanto di buono e pacifico c'è in noi stessi e nel mondo intero. Si dice che Maria abbia detto ad una ragazza che riceve delle allocu­zioni intime: “Prega spesso e non abbandonarmi Chiedo a voi tutti di non abbandonarmi”. Dio è sempre onesto e Maria, come una madre che ci ama e che desidera proteggerci, non può che essere onesta. Come figli possia­mo dire “Non abbandonarci”, come adulti possiamo comprendere quando è Lei a dirci: “Non abbandonatemi!”. Maria è la madre dei vivi e in questo momento cruciale della nostra storia con lei è giunto un nuovo inizio. Lei ha detto “sì” e Dio è entrato nella sua vita ed ha costruito il cammino della salvezza. Maria non può voler altro che aiutarci a pronunciare un “sì” deciso a seguirla lungo quel cammino.

DIO MI HA MANDATO TRA VOI PER AIUTARVI

Se Dio conosce ogni cosa e ci ama, allora perché, potremmo chiederci, dovremmo avere bisogno di pregare?
Può darci tutto senza il bisogno che noi glielo chiediamo. Senza voler entrare in una digressione teologica, sarà sufficiente dire che in tutte le reli­gioni, nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, l'uomo viene invitato alla pre­ghiera.
Nei periodi di crisi, viene anche assegnato il compito speciale di pregare e di digiunare. La tradizione della Chiesa ci insegna che ci sono state situa­zioni che sono mutate grazie alla preghiera e al digiuno della gente. lì fatto è chiaro. Siamo invitati a pregare e se diamo alla preghiera un nuovo tem­po e un nuovo spazio nei nostri cuori e fra le nostre esigenze fisiche, pos­siamo chiaramente aspettarci una risposta da parte di Dio.

GIÀ SOLO IL ROSARIO PUÒ FARE I MIRACOLI NEL MONDO E NELLA VOSTRA VITA

Non è la prima volta che sentiamo che le preghiere possono dare vita a miracoli. Come dovremmo interpretare la presenza di Maria qui? Pregare significa essere con Dio: pregare il Rosario significa realmente essere con Maria e con Gesù in molte situazioni diverse delle loro vite. In particolare, ciò significa che quando preghiamo i Misteri Gaudiosi noi siamo vicini a Maria e Gesù nei momenti gioiosi delle loro vite. Vediamo Maria che decide per Dio e dice: "Sia fatta la Tua Volontà". La vediamo mentre va in visita ad Elisabetta e le porta pace e gioia quando prega con lei, ringrazia e loda Dio. Resta accanto ad Elisabetta e l'aiuta per molti mesi. Poi la vediamo quando accetta il Bambino Gesù come madre a Betlemme e in quel mo­mento gli angeli cantano: "Pace in terra agli uomini di buona volontà.
Lode a Dio nell'alto dei Cieli!".
Porta suo Figlio al Tempio e ringrazia il Signore di aver mandato il Bambin Gesù nel mondo tramite Lei e l'anziano Simone che stava pregan­do riconosce in Gesù il Salvatore. Riconosce in Lui la Luce del mondo e la Salvezza della sua nazione. Poi Maria va a cercare Gesù, Io trova nel Tem­pio e le sue pene si trasformano In gioia. Nei Misteri Dolorosi vediamo ancora Gesù che nella sofferenza dice: "Sia fatta la tua Volontà, Padre' mio"; Gesù che perdona al nemico, chiamando il Suo Apostolo Giuda il suo Amico. Perdona agli Apostoli
che lo avevano abbandonato addormen­tandosi, tollera la Flagellazione, porta
la Corona di Spine con amore e per­dona ancora. Poi porta la sua Croce, cade e si rialza per portare a compi­mento la volontà del Padre. Sulla Croce muore dopo aver pronunciato le sue ultime parole: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fan­no". A questo seguono gli eventi Gloriosi delle loro esistenze.
Gesù sconfigge la morte e quindi ci porta la pace. Sconfigge la paura e benedice i suoi Apostoli prima della sua Ascensione e li invia nel mondo per diffondere la sua Buona Novella. Dovranno guarire gli ammalati, do­vranno cacciare demoni e dovranno annunciare la Buona Novella. Poi gli Apostoli pregano assieme a Maria e lo Spirito Santo scende su di loro e ne trasforma i cuori. Poi, alla fine, dopo aver compiuto la sua vita terrena, Maria viene portata in Cielo nell'anima e nel corpo e viene incoronata Re­gina del Cielo e della Terra.
Così, se restiamo con Maria e Gesù ogni giorno e viviamo davvero assie­me a loro nei nostri momenti di gioia, di dolore e di gloria, allora le nostre vite saranno veramente trasformate. Quando Maria dice: “i miracoli avver­ranno anche nelle vostre vite”, pensiamo che è già un vero miracolo per il cuore umano e la vita umana quando una persona si apre al Padre e dice:
"Sia fatta la tua volontà". In questo modo, svanisce ogni paura e il cuore
si apre al prossimo, come accadde a Maria in visita ad Elisabetta.
Quando facciamo visita ed amiamo il nostro prossimo, in questo modo facciamo lo stesso anche a Dio, allora ogni ferita e ogni distruzione scom­parirà
dalle nostre vite e da quelle degli altri, da tutte le famiglie e da tutto il mondo. Non è forse un miracolo quando una persona allunga la mano ver­so un'altra con amore? Ma ciò è possibile quando Dio arriva al cuore di una persona. E un miracolo in ogni vita umana quando una persona dice con amore: "Signore, sono qui. In gratitudine, io porto la mia vita a te". Se più persone si comportassero in questo modo, allora tutti riuscirebbero a vedere la luce, la Luce Divina che trasforma e in tal modo ognuno divente­rebbe la Salvezza per l'altro.
Quando perdiamo Dio a causa di qualcosa, nelle nostre vite si accumula­no sensazioni molto specifiche, quali la paura, l'aggressività, la tristezza e la mancanza di uno scopo. Ma quando poi assieme a Maria, ricominciamo a cercare e a incontrare Gesù, allora i miracoli ricominciano e il cuore umano torna a riempirsi di gioia, pace e ritrova il suo scopo.
Solo allora possiamo ricominciare a vivere delle vite piene di soddisfazio­ne. Le sofferenze delle vostre vite sono difficili e restano un mistero, ma quando ci rivolgiamo a Gesù e anche durante le nostre sofferenze gli dicia­mo "sì", allora le nostre ferite verranno guarite, le corone di spine del male che incombono sul nostro capo verranno spezzate e sarà possibile per noi portare le croci di sofferenza degli altri.
Allora saremo in grado di aiutarli e di permetterci di essere aiutati. Allora saremo in grado di perdonare anche nelle situazioni più difficili ed entrere­mo allora nella vita Gloriosa, nella vita che non può essere sconfitta. È così che i miracoli avvengono nelle nostre vite. Maria ha sicuramente ragione quando ci dice che anche solo col Rosario possono accadere miracoli.
Quando i miracoli avvengono all'interno della nostra vita, allora avven­gono già in tutto il mondo.
Se tanti, tantissimi saranno quelli che permettono a se stessi di essere  trasformati attraverso la preghiera e portano davvero il Signore nelle loro vite, allora la pace diventerà possibile. Naturalmente, quando c'è la guerra o la malattia, non ci si può aspettare che qualche potere magico paralizzi le armi, ma c'è un grazia che tocca e trasforma il cuore umano. In questo sia­mo stati dotati di un potere immenso. Forse a questo punto qualcuno si chiederà perché la guerra in Croazia e in Bosnia Erzegovina non è stata bloccata tramite il Rosario.
Prima dì chiedercene la ragione, dovremmo porci onestamente alcune domande. Abbiamo veramente pregato il Rosario? Abbiamo veramente assunto l'impegno di recitarlo? Abbiamo fatto veramente quello che ci chiedeva Maria? Se lo avessimo fatto, allora potremmo porci altre doman­de. Non solo questa guerra, ma tutte le guerre che hanno luogo nelle fami­glie, nelle comunità, nella Chiesa, possono TUTTE essere fermate con la preghiera e il Rosario. E allora la pace verrà davvero.
È certamente interessante sapere che fin dall'inizio i soldati croati hanno indossato dei rosari al collo e sulle spalline delle divise. Personalmente, sono venuto a conoscenza di tanti miracoli, raccontatimi da chi sa di esse­re salvo per aver pregato e indossato il Rosario. Uno di loro mi ha detto:
"Ora è chiarissimo chi sta combattendo e contro chi. Dobbiamo combatte­re per difenderci e sappiamo bene che le nostre forze umane da sole non sono sufficienti, ma con la preghiera e con il Rosario siamo sicuri che anche da questa guerra, noi e Maria usciremo vittoriosi". Quindi suggeri­sco che prima di chiederci "Perché mai la mia preghiera non ha portato miracoli nella mia famiglia, nella mia comunità e nel mondo?", dobbiamo deciderci, assieme ai nostri amici, a pregare davvero, ma non solo le nor­mali preghiere che recitiamo quando ci troviamo in un momento di diffi­coltà, bensì cercando Dio attraverso l'amore. Anche questo Maria ci ha insegnato in uno dei suoi messaggi, quando ha detto: "Non cercate Dio attraverso i vostri bisogni o desideri, ma attraverso il suo amore".! miraco­li accadranno e la vittoria apparterrà con tutta certezza a Maria e a coloro che amano Lei e suo Figlio. Lei è la madre che ha sconfitto il diavolo, il principe di questo mondo. Possa questo insegnamento penetrare nelle nostre vite e attraverso di noi nel mondo intero.

GRAZIE PERCHÉ VOI NON TRADIRETE LA MIA PRESENZA

Situazioni simili a quelle in cui ci troviamo, come le tensioni nel Golfo e le preoccupazioni che abbiamo qui in Croazia, ci possono sviare facilmente dalla nostra vita interiore. Le tensioni possono portare con loro la paura e la diffidenza. Allora rimaniamo con molte domande ed è più che naturale che ci chiediamo se Dio continuerà ad aiutarci tramite Maria! Eppure, quella domanda non è accettabile, perché Dio ci aiuterà sem­pre. Non ci tradirà mai!
Ci sarà sempre fedele e anche Maria ci sarà sempre fedele! Anzitutto, dobbiamo davvero ringraziare Maria perché ci rimane fedele, nella sua pre­senza costante e in ogni situazione.
È venuta anche quando non sapevamo ancora quali eventi si prospetta­vano nel
nostro futuro. E venuta per stare con noi. Devo personalmente confessarvi che queste parole mi hanno reso molto felice, perché denotano che Maria vede che ci sono ancora persone leali e anch'io, come molti altri, cominciavo a nutrire dubbi che le eravamo ancora fedeli.
Ora, grazie a queste parole, posso credere che, nella parrocchia fra i croati, ma anche in tutto il resto del mondo, ci siano ancora veramente cuori e anime che non permettono a se stessi di venire confusi.
Direi anche che non permettono a Satana di allontanarli dal cammino che Maria, nel nome dì Dio, ci mostra nella Parrocchia.
Anche se tutto dà a pensare che stia arrivando la guerra, Maria, grazie a Dio, vede e ringrazia quelle anime leali che ancora pregano. Mi sono spes­so sentito chiedere, anche da gente devota, perché Dio e Maria non ci stan­no aiutando. Uno mi disse: "Lei non ha potuto fare nulla e quindi la sua venuta e la sua presenza, alla fine, non hanno raggiunto lo scopo, eppure lei non è mai pessimista". In questi momenti di tensione è accaduto che molti gruppi di preghiera abbiano ripreso a riunirsi e che molta gente abbia ricominciato a pregare per le intenzioni di Maria. Restare leali in tempi tanto difficili come questi è davvero un'espressione di fede. Avere fede significa restare saldi, avere radici profonde.
Essere leali significa essere perseveranti, lasciare che Dio decida il suo Tempo per agire, non essere impazienti e continuare a ripetere: "Sia fatta la tua volontà"; essere leali significa credere che non saremo mai sottopo­sti a prove più dure di quanto potremmo sopportare, ma se vogliamo sapere ancora meglio cosa significa la lealtà allora non dobbiamo far altro che guardare Maria, che dall'inizio fino alla fine è sempre rimasta leale a Gesù. Da quando all'Annunciazione ha aperto il suo cuore e ha detto "Sia fatta la sua volontà", quel suo cuore è rimasto aperto a Gesù fino alla fine. Gli è rimasta fedele lungo tutto il cammino della Croce, gli è rimasta fedele nella sofferenza fino alla morte di Gesù, Suo Figlio.
E rimasta leale nell'amore, nella fede e nella speranza fino alla sua stessa morte. Molti, dopo la morte di Gesù, certamente avranno pensato: "E fini­ta. È tutto perduto", ma Lei invece è sempre stata leale nel suo cuore e ha mantenuto salda la speranza e ha avuto ragione.
Con il suo esempio davanti a noi, possiamo continuare ad osservare cosa significa la lealtà e quanto sia bello restare fedeli a Dio e l'un l'altro! lì tradi­mento, la mancanza di lealtà, è sempre una brutta cosa. Quando abbiamo fiduciosamente riposto la nostra fiducia in qualcuno, che poi improvvisa­mente diventa sleale e ci tradisce, allora in noi si apre una ferita profonda. Quando i genitori non sono leali con i propri figli e quando marito e moglie non sono leali l'uno con l'altro, allora la distruzione attacca non solo le per­sone, ma l'intera famiglia. Quando non siamo leali a Dio e ai suoi Coman­damenti, distruggiamo noi stessi. La guerra è un tradimento, perché Dio ha detto: "Non uccidere", ci ha detto di perdonare e di riconciliarci e Maria ce lo ha ripetuto tanto spesso sulla Collina delle Apparizioni che dobbiamo davvero perdonarci e riconci­liarci l'uno con l'atro, pregare e guidare gli altri verso la pace. Lo stesso Gesù è stato leale. Ha compiuto fedelmente la sua missione, anche se non è stato sempre facile, anche se è stato difficilissimo. Può essere difficilissimo restare leali quando le persone contraccambia­no la nostra lealtà e il nostro amore con il tradimento. Gesù è rimasto fede­le alla legge dell'amore.
Quando venne ferito gravemente, e quando venne inchiodato alla sua Croce dagli uomini, è rimasto comunque leale alla legge dell'amore perdo­nando loro. In tal modo è rimasto fedele anche al la legge della pace: si è riconciliato e ha aperto il cammino della pace. E rimasto così leale nel Suo amore per noi che ci ha ricordato persino nel suo ultimo minuto di vita e ha detto a Giovanni e a Maria: "Questa è tua madre. Questo è tuo figlio".
Quindi ora Maria ci ringrazia di non aver tradito la sua presenza, il che significa che c'è qualcuno che è rimasto fedele a Dio, alla preghiera, al digiuno, alla fede, all'amore e alla pace. Queste persone, le persone di questo genere che sono rimaste fedeli a Maria sono la speranza vivente, gli esempi viventi della pace. Aiuteranno anche gli altri a trovare la pace e a restare in pace. Allora, preghiamo tutti affinché diventiamo e restiamo lea­li alle nostre promesse battesimali e alla vita, specialmente in questi mo­menti di tensione. La nostra lealtà è veramente anche un segno di gratitu­dine verso Maria e la sua presenza. Quindi mi auguro che le nostre diffi­coltà, i nostri problemi e forse anche le guerre ci costringano unicamente ad avvicinarci ancor di più a Dio e a Maria e spero che tutte le difficoltà per­sonali, familiari e quelle della Chiesa non riempiano i nostri cuori di paura, ma che dimostriamo in queste situazioni chi siamo e con chi camminiamo. In questo tempo, c'è tanto bisogno di persone leali, di padri leali, di madri leali, di figli leali, di preti leali, di politici leali e di persone leali in posizioni pubbliche. Se tutti resteremo leali alla giustizia, all'amore e alla riconcilia­zione, allora la pace non ci mancherà mai.

LA VOSTRA RISPOSTA SERVE AL BENE E ALLA PACE

Sicuri del potere della preghiera, noi, in questo tempo di crisi, ci auguria­mo di rispondere alla chiamata di Maria, sapendo che in questo modo ser­viamo il bene e la pace del mondo. O Dio, Padre Celeste, Creatore dell'umanità e di tutto l'universo, ti ringra­ziamo per tutte le meraviglie del creato. Noi, Tuoi figli, ti chiediamo assieme a Maria, la Regina della Pace, di benedire l'umanità, di benedire tutta la natura e di benedire il nostro pianeta. Che il Tuo Regno giunga a tutti e a tutto. Attraverso Tuo Figlio, Gesù Cristo, libera il mondo dagli attacchi del maligno e dona la pace a tutti gli uomini, nel Tuo Spirito che vive e regna con Te nei secoli dei secoli! Amen.

Tratto da Messaggi commentati da Padre Slavko della Madonna di Medjugorje_1991

Fonte: IdM (di Emanuela)

Il Santo Rosario: una misteriosa rice-trasmittente

 

Capitava in Cina, durante la persecuzione comunista. Una delle accuse gravi contro i missionari cattolici era quella di avere fra le mani una radio ricetrasmittente, quando essi avevano e usavano la corona del Santo Rosario. «Tu hai una radio rice-trasmittente»: questa era l'accusa grave di spionaggio contro il governo comunista. «Che cosa è, infatti, quell'oggetto a piccoli grani che tieni fra le dita?» - chiedevano. «Tu pronunci parole misteriose mentre fai scorrere quei grani fra le dita: è evidente che stai comunicando con qualcuno attraverso quell'oggetto che è una segreta radio ricetrasmittente». E invece era una corona del Rosario! Ma, senza volerlo, essi davano della corona del Rosario una definizione perfetta, considerandola una misteriosa radio rice-trasmittente, così semplice da potersi tenere in una mano, fra le dita. Proprio così, infatti. La corona del Rosario è capace di stabilire una comunicazione e un rapporto diretto con altri, e questi altri sono nientemeno che Dio stesso, il Signore, la Madonna Santissima... Si tratta di una rice-trasmittente realmente misteriosa, quindi, perché fa entrare nel mistero di Dio e di Maria, fa contemplare i quadri della vita evangelica e del disegno salvifico di Dio verso l'umanità bisognosa, tracciando anche le vie del cammino di salvezza verso il Regno dei Cieli per la glorificazione eterna. Il Rosario svolge questi compiti nella maniera più semplice. Esso riceve gli impulsi della mente e del cuore di chi prega, per trasmetterli in alto. Esso accoglie in sé le pene e le speranze, la gioia e l'esultanza dell'uomo che prega, al quale presenta i misteri della vita di Cristo e di Maria lungo l'intero arco degli eventi da loro vissuti sulla terra in proiezione verso il Regno dei cieli. Per questo il Rosario indica il cammino che si deve percorrere da questa terra d'esilio alla Patria dei cieli e stabilisce un collegamento - come una celeste ricetrasmittente - per colloquiare con il divin Padre e con la divina Madre, e ricevere da Loro aiuti e illuminazioni, conforto e impulsi di grazia per agire santamente nel cammino della salvezza e della santificazione. Se tutti gli uomini usassero questa rice-trasmittente! C'è da credere che cambierebbe la vita di tutti perché si agirebbe tutti secondo lo Spirito e non più secondo la carne, avendo i punti di riferimento sicuri nei quadri evangelici della vita di Gesù e di Maria che sono come «un sole dall'alto» per «illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79). La rice-trasmittente... in tasca Si vede che il nemico, conoscendo bene la potenza e il valore del Rosario, cerca in tutti i modi di impedire che esso stia fra le mani degli uomini e tenta di strapparlo a coloro che lo usano, impedendo così che essi si mettano in contatto e a colloquio con Dio e con la divina Madre che, dall'Alto, vogliono donare loro grazie e aiuti, vogliono condurli alla salvezza e alla santificazione per portarli nella Patria del Paradiso. Un grande Santo missionario, san Pietro Claver, convinto della potenza e del valore di questa ricetrasmittente, si preoccupava di procurarsi e di distribuire 9.000 corone del Rosario ogni anno ai poveri schiavi, per i quali ogni grano del Rosario era un sostegno di grazia e di conforto nel parlare con la celeste Mamma del cielo. E oggi, invece, anche nelle nazioni di tradizione cristiana, non solo moltissimi uomini, che pur si dicono cristiani, non usano questa misteriosa rice-trasmittente di grazia, ma arrivano anche ad accusare o schernire coloro che la usano fedelmente. Eppure non dovrebbe essere difficile a nessuno comprendere che nella corona del Rosario tutti possono avere la più semplice e valida rice-trasmittente che indica loro l'iter sicuro della vita cristiana più genuina, e che comunica a loro grazie su grazie di ogni genere e per ogni bisogno dell'anima e anche del corpo nel cammino su questa terra di esilio. San Giuseppe Moscati era un clinico molto rinomato a Napoli per le sue diagnosi che spesso avevano del miracoloso, data la scarsità dei mezzi tecnici che si avevano a disposizione a quei tempi. Ma nessuno faceva caso che di fronte a casi veramente difficili, il medico Moscati metteva la mano in tasca e la teneva così per pochi secondi. Perché quella mano in tasca?... La risposta è che in tasca il dottor Moscati aveva la corona del Rosario e stringendola nella mano in quei momenti gli funzionava davvero come una ricetrasmittente misteriosa che gli trasmetteva la luce dall'Alto per non sbagliare diagnosi. Se usassimo tutti questa piccola rice-trasmittente, quanta luce e quante grazie in più avremmo dalla divina Madre!

 

tratto da www.preghiereagesueamaria.it

mercoledì 23 ottobre 2013

25 ottobre 2013: Veglia di Preghiera in attesa del Messaggio Mensile da Medjugorje nella chiese del SS. Salvatore


02 Bologna, Chiesa di San Salvatore
    
Venerdì sera 25 ottobre 2013, come ogni mese, in unione a tutti i gruppi di preghiera nello spirito di Medjugorje, di Bologna e tutta l'Italia in attesa del Messaggio da Medjugorje, veglia di preghiera aperta a tutti alle ore 20,45 nella Chiesa del SS. Salvatore largo Cesare Battisti Bologna, con Adorazione del Santissimo Sacramento e recita del Santo Rosario con la presenza e guida del sacerdote P. Roberto Viglino

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Con l’occasione ricordo anche l’altro appuntamento mensile del Gruppo di Preghiera Regina della Pace:
  • Sabato 26 ottobre 2013: consueto pellegrinaggio mensile al Santuario della Madonna di S. Luca con partenza dal Meloncello alle ore 08:10: preghiera delle prime tre parti del S. Rosario salendo a piedi al Santuario, S. Messa alle ore 09:30 e quindi discesa pregando l’ultima parte del S. Rosario
sanluca2


Il Gruppo di preghiera "Regina della Pace" si riunisce tutti i Giovedì sera nella Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro, 13 - Bologna alle ore 20:30:preghiamo il S. Rosario, facciamo la Consacrazione, celebriamo la S. Messa e facciamo l'Adorazione del SS. Sacramento.

Commento di Marija al messaggio da Medjugorje del 25 settembre 2013

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria:

"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera. Il vostro rapporto con la preghiera sia quotidiano. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi perciò figlioli la preghiera sia gioia per voi. Allora il vostro rapporto con la vita sarà più profondo e più aperto e comprenderete che la vita è un dono per ciascuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

P. Livio: La Madonna ci invita alla preghiera e anche alla preghiera quotidiana. Ma quali preghiere?
Marija:
Fin dall'inizio la Madonna ci ha detto: "Ogni preghiera fatta col cuore é buona e piace a Dio"; e in modo speciale ci ha detto di pregare il Rosario. Io tante volte leggo anche la Sacra Scrittura. Infatti la Madonna ha raccomandato di mettere la Bibbia in un posto visibile nelle nostre case e di leggerla ogni giorno. Voi religiosi pregate ogni giorno il Breviario. Anche la meditazione, la contemplazione, il silenzio: tutto è preghiera. Purché sia fatta col cuore. Se io prego, anche il rapporto con Dio e il rapporto con l'uomo cambia. Tutto cambia, perché io divento un uomo di preghiera, un uomo che ama, che vive profondamente la sua spiritualità.

P. Livio:
Quando ho letto questo messaggio, ho pensato che la Madonna aveva gli occhi rivolti verso il mese di ottobre, che è il mese del S. Rosario. Forse voleva raccomandare alle famiglie di pregare il Rosario in questo mese.

Marija:
Esattamente, ma non soltanto. Io penso che la Madonna chiede a noi la preghiera di consacrazione al suo Cuore Immacolato, perché sappiamo che il 13 ottobre il Santo Padre vuole fare un atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria in piazza S. Pietro, con la statua che arriva da Fatima; e ha invitato tutti i gruppi di preghiera.
P.
Livio: Approfitto di questo tuo cenno per esortare i fedeli a partecipare il 12 sera e il 13 ottobre a Roma a questo grande incontro mariano presieduto dal Santo Padre.
Marija:
E poi c'è questo bellissimo miracolo che noi abbiamo avuto ultimamente col digiuno e la preghiera indetti da Papa Francesco per la pace in Siria. Ha chiesto per la prima volta la preghiera e il digiuno in modo così aperto. E abbiamo vinto! Questo è un segno per tutti noi.
P. Livio:
E' proprio vero, la preghiera ha operato miracoli, come dice la Madonna. Abbiamo visto che è stata evitata una guerra e adesso non ci sono più voci di attacchi, ma voci di trattative. Tu cosa hai pensato quando Papa Francesco ha indetto quel sabato di preghiera e di digiuno per la pace e ci ha insegnato ad invocare la Regina della Pace?

Marija:
Ho pensato che era una cosa incredibile, perché la Chiesa non era più abituata al digiuno e per me è stata una sorpresa: Papa Francesco si è messo in armonia con la Madonna, perché è proprio quello che chiede Lei da 32 anni. E' stato bellissimo!
P. Livio:
Adesso dove ti trovi?
Marija:
Sono arrivata a Medjugorje oggi pomeriggio proprio per essere qua per il messaggio del 25. Ieri sera ero nel duomo di Vienna con il Cardinal Schoenborn. E' stata una giornata di preghiera. Praticamente dalle 4 del pomeriggio fino alle 10 di sera il duomo di Vienna era pieno degli amici della Madonna. Le persone di tutta l'Austria hanno pregato per la pace nel mondo con il Cardinale e uniti al Papa. Con Padre Andreas sono stata anche a Radio Maria Austria e abbiamo fatto un'ora di testimonianza; poi abbiamo aperto le linee per parlare con gli ascoltatori... Radio Maria Austria sta facendo tante cose belle per l'Austria, la Germania e la Svizzera tedesca.

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio

Fra Slavko: Cosa significa pregare il Rosario?


«Un messaggio per noi importante è quello del 14 agosto
vigilia della festa dell' Assunzione della Madonna. (Messaggio a Ivan del 14 agosto 1984: «Vorrei che tutta la gente pregasse in questi giorni con me più che può. Che digiuni severamente di mercoledì e di venerdì e che preghi ogni giorno il Rosario, meditando i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi».)
La Madonna è apparsa a Ivan nella sua casa dopo la preghiera. Questa era una apparizione straordinaria. Lui non aspettava la Madonna. Ma dopo la preghiera è apparsa ed ha chiesto che in questo tempo tutti digiunino due giorni la settimana, che tutti preghino tutto il Rosario, ogni giorno.
Allora tutte le tre parti del Rosario. Questo significa: parte gioiosa, dolorosa e gloriosa (…).
Per quanto ci riguarda, per riflettere questo messaggio del 14 agosto quando ha detto «tutto il Rosario», si può vedere che cosa vuole la Madonna da noi.
Essa vuole, si può dire, una preghiera permanente. Mi spiego. Quando domanda tutto il Rosario, ogni giorno, questo non significa trovare il tempo di una mezz'ora per giorno; il più presto possibile recitare ogni volta «Ave Maria» e dire: «ho finito il messaggio». No. È un altro il senso di questa preghiera. Pregare i 15 misteri o tutto il Rosario significa essere vicini ai misteri della vita di Gesù, ai misteri della Redenzione, ai misteri della vita di Maria.
Se volete pregare nel senso di questo messaggio non c'è bisogno di trovare mezz'ora per la preghiera e finirla, ma un altro comportamento è domandato.
Per esempio al mattino: se non avete tempo per la preghiera pregate un mistero: per esempio un mistero gioioso. La Madonna dice: «Sono pronta a fare la tua volontà. Io ho capito che cosa vuoi da me. Sono pronta, mi lascio guidare da te». Questo è il primo mistero gioioso. Allora, se vogliamo approfondire la nostra preghiera dobbiamo lasciare la parola nel nostro cuore; che anche nei nostri cuori cresca la prontezza di cercare e fare la volontà del Signore ogni giorno. E quando abbiamo lasciato scendere la parola di Dio nei nostri cuori, e quando per la grazia viene la prontezza nei nostri cuori di cercare e fare la volontà del Signore, possiamo pregare 10 Ave Maria per noi stessi, per la famiglia, per la gente con la quale lavoriamo o siamo assieme nella scuola.
(…)
Se volete continuare a pregare e seguire il messaggio della Madonna, per esempio, pregate un altro mistero: come la Madonna visita la sua cugina Elisabetta? Che cosa significa questo per noi? La Madonna è attenta agli altri, vede i bisogni e visita quelli che hanno bisogno del suo tempo, del suo amore. E porta la gioia a Elisabetta.
(…)
Per noi, un impulso concreto: pregare ogni giorno che anche noi siamo pronti a fare la stessa cosa: regalare il tempo a chi ha bisogno di noi, vedere, aiutare e portare la gioia. In questo modo si può approfondire ogni mistero.
Questo è un indiretto invito a leggere la Scrittura perché il Rosario è sempre una preghiera meditativa e una preghiera biblica. Allora, senza conoscere la Bibbia , non si può bene meditare il Rosario.
(…)
Guardate, se qualcuno dice: «Da dove posso prendere tanto tempo per la preghiera, per il Rosario intero, o per la preghiera per contemplare i misteri?». Io vi dico: «Ho visto che noi abbiamo tempo, ma tante volte non vediamo il valore della preghiera e diciamo che non abbiamo tempo». (…) Allora è un invito della Madre, un invito che deve portare a noi la pace. Se vogliamo la pace, io credo, dobbiamo prendere il tempo per la preghiera».

Fonte: IdM (di Emanuela)

Video Adorazione Eucaristica del 22 ottobre 2013 a Medjugorje

 

martedì 22 ottobre 2013

Un messaggio del 1988

Rileggiamo insieme un messaggio del 25 gennaio 1988:
"Cari figli, anche oggi vi invito alla conversione totale: essa è difficile per tutti coloro che non hanno scelto Dio. Vi invito, cari figli, a convertirvi totalmente a Dio. Dio può darvi tutto quello che gli chiedete; ma voi cercate Dio solo quando vengono malattie, problemi, difficoltà, e pensate che Dio è lontano da voi e che non vi ascolta e non esaudisce le vostre preghiere. No, cari figli, questo non è vero! Se voi state lontani da Dio, non potrete riceverne grazie, perché non lo cercate con fede ferma. Io prego per voi ogni giorno e desidero avvicinarvi a Dio sempre più, ma non posso se voi non lo desiderate. Perciò, cari figli, mettete la vostra vita nelle mani di Dio. Vi benedico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!". 

lunedì 21 ottobre 2013

I santi sono veramente vivi!

Vorrei riprendere questo racconto tratto da “Les enfants de Medjugorje” di Suer Emmanuel, che mi ha particolarmente colpito

 

I santi sono veramente vivi! Suor Briege McKenna ci ha dato la gioia di passare qualche giorno a Medjugorje. L’ultima sera, poiché era la festa di Santa Teresina, ci ha raccontato un fatto molto toccante che può aiutarci ad approfittare meglio dell’aiuto dal cielo soprattutto con l’avvicinarsi della festa di tutti i santi. Un giorno, ci ha detto, “Gesù ha parlato al mio cuore e mi ha detto ‘Vai a parlare ai preti ed ai Vescovi’ . La mia risposta fu: ‘Signore, non ci pensare neppure, io sono una semplice insegnante alle elementari!’ Qualche mese più tardi ho incontrato un gesuita che mi ha detto: ‘ Sai Briege, il Signore ha messo qualche cosa nel mio cuore, di invitarti a tenere un ritiro ai sacerdoti.’ Gli ho risposto: ‘Non si tratta di me, avete sicuramente capito male; io insegno alle elementari.’ ‘Non ti preoccupare, mi ha risposto, perché questi preti sono come dei bambini, sono molto aperti e carismatici’. Ho dovuto animare questo ritiro per circa 60 preti senza di lui, perché il giorno dopo l’inizio del ritiro, entrò in ospedale. Mai in vita mia avevo parlato a dei preti. Allora ho pregato santa Teresina e per farla breve il ritiro fu molto benedetto. Qualche tempo dopo un vescovo della California che aveva saputo di questo ritiro, mi ha invitato a predicarne uno a San Diego. Mi sentivo più sicura perché il Signore aveva ben operato in occasione del primo ritiro. Appena arrivata a questo secondo ritiro, il Padre trappista responsabile, mi confidò: ‘ In questo ritiro ci sono 50 parroci, ma che non vogliono essere qui, il loro vescovo li ha obbligati a venire e sono molto seccati che sia una buona suora che viene a predicare e vi faranno a pezzi.’ Allora ho avuto un combattimento interiore ed ho detto a Gesù: ‘Non sono stata io che mi sono autoinvitata qui, sei stato Tu che mi ci hai portato, fai qualcosa!’ La prima mattina del ritiro, mi aspettava una sorpresa: quel Padre Trappista dovette assentarsi e mi incaricò di tenere tutte le conferenze. Ho ripassato nella memoria tutti i pensieri orribili che questi preti avevano nei miei confronti. Essendomi alzata presto, avevo già pregato molte ora. Ricordandomi che c’era una statua di Santa Teresina nella grotta del giardino della università, ho comprato per lei la più grossa candela che ho potuto trovare e sono andata a pregarla: ‘Ascolta Santa Teresa, animare questo ritiro è per me peggio che andare nell’arena dei leoni! Per favore vieni con me e aiutami a parlare a questi preti!’ Quando sono entrata nella sala della conferenza tutti i preti avevano le braccia conserte. Il loro atteggiamento dimostrava che non erano affatto contenti di essere lì. Che importa, ho iniziato la prima conferenza. Ho tenuto tre conferenze quel giorno ed ho compreso che li avevo conquistati perché si poteva notare in loro una trasformazione. Dopo cena sono ritornata alla grotta con un’altra candela che ho accesa davanti a Santa Teresa: ‘Vorrei proprio ringraziarti per essere stata con me oggi’ le ho detto. Un po’ più tardi ho incontrato un “monsignore” irlandese che mi ha detto: ‘Mai in vita mia mi sono seduto per ascoltare una monaca, ero pieno di risentimento. Sai, stamattina ci hai detto di chiudere gli occhi, ma io non li ho chiusi; ho abbassato la testa per un momento, poi ho alzato gli occhi per vedere quello che facevi’. Poi il monsignore mi ha chiesto: ‘Hai forse una devozione particolare per Santa Teresina? Sai, io non sono il tipo da avere delle visioni, ma Santa Teresa stava accanto a te, davanti a noi, quando tu ci parlavi, ed ho realizzati che era lì per aiutarti.’ E suor Briege ha continuato ‘Questo mi ha insegnato molto sui santi! Racconto spesso questa storia ai genitori quando devono scegliere un nome per un loro figlio. Dico loro: ‘Domandate a questo Santo di dare a vostro figlio i suoi propri doni, cosicché vostro figlio possa continuare a glorificare Gesù come lo ha glorificato questo santo. Quando voi portato il nome di un santo, a questo santo piace accompagnarvi, vi aiuta a realizzare quello che dovete compiere nella vostra vita per diventare un santo. Quando si invitano i santi, essi vengono e ci accompagnano!”

Questa testimonianza di suor Briege, fra le tante che lei sola conosce, rafforza l’invito pressante della Gospa a leggere la vita dei santi ed a pregarli. Sul piano spirituale, la maggior parte dei cattolici vivono al disotto dei loro mezzi e passano accanto a delle immense grazie che sono loro offerte dagli eletti del cielo. Così, prima della festa di Ognissanti, immergiamoci nella vita di un santo e domandiamogli di aiutarci. (Il santo di cui portiamo il nome o un altro a nostra scelta). Non si tratta sicuramente di aspettarsi la visione di un santo come l’ha avuta quel monsignore, ma possiamo essere sicuri della risposta efficace di questo santo, perché in cielo, gli angeli ed i santi ci amano dell’amore stesso di Dio.

A parte le considerazioni di Suor Emmanuel, mi ha colpito il ringraziamento di suor Briege che mi ha ricordato il Vangelo della Domenica della scorsa settimana:

 

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». (Lc 17, 11-19)

 

ossia del chiedere al Signore con insistenza, forza, costanza e fiducia, ma anche essere poi pronti “a ringraziuare” !

Les Enfants de Medjugorje 2013

 

Les Enfants de Medjugorje 2013

17 ottobre 2013

Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!

1. Il 2 ottobre 2013, Mirjana ha ricevuto la sua mensile apparizione alla Croce Blu, circondata da una grandissima folla. Dopo l’apparizione ha trasmesso il seguente messaggio:
"Cari figli, vi amo con materno amore e con materna pazienza aspetto il vostro amore e la vostra comunione. Prego affinché siate la comunità dei figli di Dio, dei miei figli. Prego affinché come comunità vi ravviviate gioiosamente nella fede e nell'amore di mio Figlio. Figli miei, vi raduno come miei apostoli e vi insegno come far conoscere agli altri l'amore di mio Figlio, come portare loro la buona novella, che è mio Figlio. Datemi i vostri cuori aperti e purificati, e io li riempirò di amore per mio Figlio. Il suo amore darà senso alla vostra vita ed io camminerò con voi. Sarò con voi fino all'incontro con il Padre Celeste. Figli miei, si salveranno solo coloro che con amore e fede camminano verso il Padre Celeste. Non abbiate paura, sono con voi! Abbiate fiducia nei vostri pastori come ne ha avuta mio Figlio quando li ha scelti, e pregate affinché abbiano la forza e l'amore per guidarvi. Vi ringrazio".

2. I santi sono veramente vivi! Suor Briege McKenna ci ha dato la gioia di passare qualche giorno a Medjugorje. L’ultima sera, poiché era la festa di Santa Teresina, ci ha raccontato un fatto molto toccante che può aiutarci ad approfittare meglio dell’aiuto dal cielo soprattutto con l’avvicinarsi della festa di tutti i santi. Un giorno, ci ha detto, “Gesù ha parlato al mio cuore e mi ha detto ‘Vai a parlare ai preti ed ai Vescovi’ . La mia risposta fu: ‘Signore, non ci pensare neppure, io sono una semplice insegnante alle elementari!’ Qualche mese più tardi ho incontrato un gesuita che mi ha detto: ‘ Sai Briege, il Signore ha messo qualche cosa nel mio cuore, di invitarti a tenere un ritiro ai sacerdoti.’ Gli ho risposto: ‘Non si tratta di me, avete sicuramente capito male; io insegno alle elementari.’ ‘Non ti preoccupare, mi ha risposto, perché questi preti sono come dei bambini, sono molto aperti e carismatici’. Ho dovuto animare questo ritiro per circa 60 preti senza di lui, perché il giorno dopo l’inizio del ritiro, entrò in ospedale. Mai in vita mia avevo parlato a dei preti. Allora ho pregato santa Teresina e per farla breve il ritiro fu molto benedetto. Qualche tempo dopo un vescovo della California che aveva saputo di questo ritiro, mi ha invitato a predicarne uno a San Diego. Mi sentivo più sicura perché il Signore aveva ben operato in occasione del primo ritiro. Appena arrivata a questo secondo ritiro, il Padre trappista responsabile, mi confidò: ‘ In questo ritiro ci sono 50 parroci, ma che non vogliono essere qui, il loro vescovo li ha obbligati a venire e sono molto seccati che sia una buona suora che viene a predicare e vi faranno a pezzi.’ Allora ho avuto un combattimento interiore ed ho detto a Gesù: ‘Non sono stata io che mi sono autoinvitata qui, sei stato Tu che mi ci hai portato, fai qualcosa!’ La prima mattina del ritiro, mi aspettava una sorpresa: quel Padre Trappista dovette assentarsi e mi incaricò di tenere tutte le conferenze. Ho ripassato nella memoria tutti i pensieri orribili che questi preti avevano nei miei confronti. Essendomi alzata presto, avevo già pregato molte ora. Ricordandomi che c’era una statua di Santa Teresina nella grotta del giardino della università, ho comprato per lei la più grossa candela che ho potuto trovare e sono andata a pregarla: ‘Ascolta Santa Teresa, animare questo ritiro è per me peggio che andare nell’arena dei leoni! Per favore vieni con me e aiutami a parlare a questi preti!’ Quando sono entrata nella sala della conferenza tutti i preti avevano le braccia conserte. Il loro atteggiamento dimostrava che non erano affatto contenti di essere lì. Che importa, ho iniziato la prima conferenza. Ho tenuto tre conferenze quel giorno ed ho compreso che li avevo conquistati perché si poteva notare in loro una trasformazione. Dopo cena sono ritornata alla grotta con un’altra candela che ho accesa davanti a Santa Teresa: ‘Vorrei proprio ringraziarti per essere stata con me oggi’ le ho detto. Un po’ più tardi ho incontrato un “monsignore” irlandese che mi ha detto: ‘Mai in vita mia mi sono seduto per ascoltare una monaca, ero pieno di risentimento. Sai, stamattina ci hai detto di chiudere gli occhi, ma io non li ho chiusi; ho abbassato la testa per un momento, poi ho alzato gli occhi per vedere quello che facevi’. Poi il monsignore mi ha chiesto: ‘Hai forse una devozione particolare per Santa Teresina? Sai, io non sono il tipo da avere delle visioni, ma Santa Teresa stava accanto a te, davanti a noi, quando tu ci parlavi, ed ho realizzati che era lì per aiutarti.’ E suor Briege ha continuato ‘Questo mi ha insegnato molto sui santi! Racconto spesso questa storia ai genitori quando devono scegliere un nome per un loro figlio. Dico loro: ‘Domandate a questo Santo di dare a vostro figlio i suoi propri doni, cosicché vostro figlio possa continuare a glorificare Gesù come lo ha glorificato questo santo. Quando voi portato il nome di un santo, a questo santo piace accompagnarvi, vi aiuta a realizzare quello che dovete compiere nella vostra vita per diventare un santo. Quando si invitano i santi, essi vengono e ci accompagnano!”

Questa testimonianza di suor Briege, fra le tante che lei sola conosce, rafforza l’invito pressante della Gospa a leggere la vita dei santi ed a pregarli. Sul piano spirituale, la maggior parte dei cattolici vivono al disotto dei loro mezzi e passano accanto a delle immense grazie che sono loro offerte dagli eletti del cielo. Così, prima della festa di Ognissanti, immergiamoci nella vita di un santo e domandiamogli di aiutarci. (Il santo di cui portiamo il nome o un altro a nostra scelta). Non si tratta sicuramente di aspettarsi la visione di un santo come l’ha avuta quel monsignore, ma possiamo essere sicuri della risposta efficace di questo santo, perché in cielo, gli angeli ed i santi ci amano dell’amore stesso di Dio.

3. Medjugorje a Roma. Abbiamo una buona notizia! Per le giornate mariane del 12 e 13 ottobre , il Papa Francesco, onorando il programma preparato dal Papa Benedetto XVI, ha voluto invitare i rappresentanti dei Santuari Mariani, ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa. (PS2). Contemporaneamente Padre Marinko Sakota, parroco di Medjugorje, ha ricevuto da Roma il mese scorso un invito a partecipare a queste giornate mariane con una trentina di parrocchiani. Il piccolo gruppo ha lasciato Medjugorje giovedì 10 ottobre ed ha fatto una prima tappa al Santuario di Loreto, vicino ad Ancona. Notiamo che fra i Santuari Mariani ufficialmente riconosciuti come Fatima, Lourdes, Banneux, Guadalupe ecc. il Papa ha voluto la presenza dei rappresentanti di Mejugorje! In effetti, Medjugorje era l’unico Santuario Mariano non riconosciuto (o ancora non riconosciuto!) fra tutti quei santuari con un passato glorioso! Inoltre, secondo Ivan Ivankovic (imprigionato con il Padre Jozo nell’agosto 1981 per aver detto che aveva visto danzare la croce del Krizevac), il piccolo gruppo si è stupito si vedersi offrire dei posti d’onore nella Piazza San Pietro, sia il sabato che la domenica. Effettivamente i nostri amici erano veramente quelli con i migliori posti, dietro ai vescovi ed ai cardinali, vicinissimi al Papa. Anche se tutto questo non equivale ad un riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, questa tacita iniziativa del Papa può essere considerata come un significativo atto nei confronti di Medjugorje. La “pratica Medjugorje” va avanti e ne ringraziamo Dio.

Preghiamo perché siano pubblicati al più presto i risultati della Commissione per Medjugorje creata dal Papa Benedetto XVI.

Cara Gospa, Tu a Fatima hai detto: “Alla fine il mio cuore Immacolato trionferà” Grazie! Tu annunci così un magnifico avvenire per il mondo. Ti supplichiamo, sbrigati a schiacciare la testa del serpente e aiutaci ad accelerare il trionfo del tuo Cuore vivendo i tuoi messaggi e consacrandoti le nostre vite!

Suor Emmanuel +

(tradotto dal francese)

PS1. Suor Briege McKenna è una suora irlandese dotata di doni particolari. Ella percorre il mondo con l’approvazione della Chiesa per rimettere al centro del cuore dei sacerdoti e dei fedeli, l’Eucarestia. (come faceva il Padre Emiliano Tardif) . Ha riportato a Dio molte anime. Gesù le ha affidato i suoi sacerdoti e le ha dato parole molto forti per la loro fede e la loro guarigione, sia interiore e fisica. Il suo sito in inglese è: www.sisterbriege.com

PS2. Prima delle sue dimissioni, Papa Benedetto XVI aveva previsto di affidare di nuovo il mondo al Cuore Immacolato di Maria per l’anniversario dell’ultima apparizione di Maria a Fatima (13 ottobre). Papa Francesco ha realizzato questo desiderio di Papa Benedetto. In realtà, il termine “affidamento a Maria” significa che ha affidato il mondo a Maria, come aveva già atto Giovanni Paolo II, l’8 ottobre 2000.

PS3. La famosa statua della Madonna di Lourdes, che è diventata fosforescente il 23 settembre nel locale delle apparizioni presso Viska, ha attirato molte persone. Alcuni giorni dopo il fenomeno i francescani della parrocchia la hanno presa per metterla al sicuro presso di loro e per farla esaminare. Per adesso non si conoscono i risultati di questi esami. Dobbiamo rimanere sobri nei nostri commenti, perché tali fenomeni possono avere diverse origini. E’ inopportuno gridare troppo presto al miracolo a proposito di questa statua. Se questo è un segno permesso da Dio, esso può anche essere una distrazione per distoglierci dall’essenziale.

PS 4. La Vergine ama ricevere la posta! Lei risponde nei cuori durante la preghiera. Inviate la vostra lettera a “Reine de la Paix”, BP 2157, Nice cedex , 06103 Francia. Consegneremo la lettera ad una veggente.

domenica 20 ottobre 2013

Testimonianza di Marija Pavlovic del 28 settembre 2013 a Medjugorje


Bene… Ben arrivati tutti. Cominciamo con il nostro incontro.
Preghiamo all’inizio.
Ci calmiamo tutti. Mettiamoci seduti.
Grazie a Dio abbiamo una bella giornata di sole. Sembra che siamo in spiaggia, ma siamo sulla spiaggia del Signore sotto la protezione della Madonna.
Cominciamo il nostro incontro con la preghiera.
Per favore non fotografate, perché ci sono già troppe fotografie in giro.
Penso che questo sia il momento della testimonianza.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Padre Nostro… Ave Maria… Gloria al Padre… Salve Regina…
Maria, Regina della Pace. Prega per noi.
Ben arrivati tutti.
Io parlo in italiano. Poi dall’italiano facciamo la traduzione ufficiale e dal croato traduciamo nelle altre lingue.
Con la mia testimonianza vorrei invitare tutti voi ad essere in modo speciale sempre vicini alla Madonna.
Vorrei farvi innamorare della Madonna.
Noi già dai primi giorni abbiamo cominciato a mettere in pratica quello che Lei ci chiedeva. Ci siamo innamorati di Lei e abbiamo cominciato a seguire i Suoi messaggi. E pian piano quello che la Madonna diceva per noi era gioia.
Abbiamo iniziato a vivere con gioia quello che Lei voleva da noi. All’inizio con più difficoltà, più fatica, perché non eravamo tanto abituati a pregare. Ma poi pian piano, quando ci siamo innamorati della Madonna, abbiamo incominciato a seguire le Sue indicazioni.
Lei ha cercato di farci innamorare come Lei era innamorata di Gesù. E abbiamo cominciato a pregare. Abbiamo iniziato a contemplare la Sua bellezza. Con la Madonna abbiamo cominciato ad avvicinarci sempre più a Suo Figlio Gesù.
La Madonna ci ha permesso di innamorarci.
Le abbiamo detto che noi non siamo degni, ma Lei ha risposto che Dio Le ha permesso di essere in mezzo a noi. Lei ha detto che è un dono che ha potuto sceglierci e ci ha chiamati ad essere Suoi strumenti.
Abbiamo incominciato a sentirci importanti ai Suoi occhi. Abbiamo iniziato a sentire la gioia di Dio. Quel Dio che non era più su una nuvola o lontano, era in mezzo a noi con Sua Madre.
Abbiamo cominciato a pregare con il cuore, come Lei ci ha chiesto. E come pregare col cuore? E’ stata una cosa che la Madonna ha spiegato con tanto amore. Ci ha detto di essere sempre più innamorati di Dio; di essere innamorati della Chiesa; di pregare affinché il Signore aumenti la nostra fede, perché la fede è un dono. Abbiamo cominciato con questo dono pian piano a vivere sempre più la presenza quotidiana della Madonna. Con tanta paura all’inizio. Paura di non essere degni. In quel momento c’era anche il comunismo qua. Avevamo anche paura di morire. Ma pian piano la Madonna ci fortificava con la Sua presenza di pace.
Lei si è presentata con il nome “Regina della Pace”. E oggi la Madonna ci ha detto che dobbiamo essere portatori della pace con la nostra vita, con la nostra preghiera. La Madonna ci chiede che ognuno di noi si decida per la preghiera attraverso la quotidiana conversione personale. Dio ci da in mille modi segni per dirci: “Convertitevi”.
Mettete Dio al primo posto della vostra vita. Senza Dio non avete né futuro né vita eterna. Per questo ci chiama. Lasciate le cose del mondo e pensate a Dio. Trovate l’equilibrio nella vostra vita tra le cose materiali e quelle spirituali.
[…]
Vogliamo essere sempre di più una parte di Lei. Cosa dobbiamo fare? Lei ci dice: “Pregate il rosario. Perché quando pregate il rosario il vostro cuore si apre e Io posso intercedere presso Mio Figlio, affinché vi doni la grazia della conversione e tutte quelle grazie di cui avete bisogno”. La Madonna chiede di pregare nei gruppi di preghiera, nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie. Siamo chiamati a procedere su questo cammino di crescita spirituale, a condividere e ad aiutarci l’un l’altro.
Ci ha chiamati a prendere un sacerdote come guida spirituale. Possiamo capire ogni giorno di più questa grazia.
La Madonna ci ha detto che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre. Abbiamo esperimentato, pregato, digiunato e abbiamo visto i frutti della preghiera e del digiuno.
La Madonna ci ha detto che c’è il bene, ma c’è anche il male. Una volta ha detto in un messaggio che Satana vuole distruggere non soltanto la nostra vita, ma anche il pianeta su cui viviamo. Per questo la Madonna ci dice: “Pregate e digiunate”. Possiamo digiunare in tanti modi. I bambini dalle caramelle, dal gelato quando è caldo. Dai giochi che hanno. Tante volte hanno dipendenza da questi giochi. Da tante cose a cui siamo attaccati.
[…]
In modo speciale Papa Francesco ci ha chiamati al digiuno e ci siamo uniti a lui e alla Chiesa intera. Abbiamo chiesto la grazia della pace in Siria. Abbiamo ottenuto la grazia attraverso chissà quale fonte e quali politici. Ma Il Signore può ascoltare la nostra preghiera anche per i nostri piccoli miracoli quotidiani.
Tante volte nelle famiglie c’è la guerra. Tante volte non c’è la pace nei nostri cuori se non abbiamo Dio. Aridità, mancanza di desiderio di preghiera. Anche noi cristiani possiamo sentire allontanamento da Dio.
La Madonna ci chiama: “Ritornate a Dio. Senza Dio non avete né futuro né vita eterna”. Per questo ci chiama alla conversione. Ci ha detto: “Lasciate il peccato e abbracciate la santità”. E’ difficile lasciare le abitudini quotidiane del peccato.
Vuole che diventiamo le Sue mani allungate. In quel momento diventiamo Suoi strumenti. Cominciamo a sentire la gioia di essere strumenti. Poi vedremo che il deserto che è intorno a noi o dentro di noi inizia a fiorire. In quel momento nel nostro cuore comincia ad essere gratitudine.
La Madonna ci chiama a condire questo compito di strumenti con la nostra bontà, il nostro sorriso, la nostra gioia, il nostro amore.
Ella ci dice di iniziare ogni giorno a fare un cammino serio. Cammino di conversione. Per questo già dai primi mesi la Madonna ha cominciato a dirci di prendere un sacerdote come guida spirituale con cui fare un cammino serio. Per poter essere guidati nei comandamenti di Dio.
La Madonna ci ha detto di leggere la vita dei santi: “Imitateli”.
Una sera apparsa una seconda volta in un’apparizione straordinaria. Noi abbiamo cominciato a raccomandare le nostre intenzioni e tutto quello che avevamo nel cuore, i malati e tutti quelli che si erano raccomandati alla nostra preghiera. Ma ella ci ha detto che tutti i presenti si avvicinassero e che la toccassero. Abbiamo detto: “Ma come è possibile? Gli altri non ti vedono, solo noi ti vediamo”. Lei ha risposto: “Prendete le loro mani e avvicinatele a me”. Così abbiamo fatto. Pian piano tutti l’hanno toccata. Tutti hanno avuto esperienza che la Madonna era presente. Qualcuno ha sentito caldo, qualcuno freddo. Qualcuno una scossa elettrica. Ma tutti hanno creduto che la Madonna era là. Mentre le persone presenti toccavano la Madonna abbiamo visto che sul Suo vestito rimanevano le macchie: alcune grandi altre piccole. Ad un certo momento il vestito della Madonna era sporco. Abbiamo cominciato a piangere. Abbiamo detto: “Perché il Tuo vestito è diventato così sporco?” La Madonna ci ha risposto che erano i nostri peccati. Ci ha detto: “Ritornate alla Chiesa. Prendete un sacerdote che vi aiuterà a capire cosa è peccato e cosa non lo è”.
Io mi ricordo il giorno dopo: nessuno di noi voleva più sporcare il vestito della Madonna. Siamo andati alla mattina presto in chiesa e abbiamo detto a padre Jozo, che era parroco, che volevamo confessarci. Padre Jozo ha cominciato a chiamare anche altri sacerdoti. E Medjugorje oggi è diventato il confessionale più grande del mondo.
Il pellegrino è chiamato ad andare a fare la pace con Dio.
La Madonna che è Regina della Pace, ci chiama a diventare Suoi strumenti di pace. Ella ci dice di essere le Sue mani tese in questo mondo, nelle nostre case, sul posto di lavoro. Là diventa la nostra missione. In che modo? Con la propria vita. Con la conversione quotidiana. Con la preghiera. Con l’amore. Con tutti gli strumenti che la Madonna ci da attraverso i messaggi. Lei ci istruisce.
Lei ci ha detto: “Mettete la Santa Scrittura in un posto visibile nelle vostre case”, affinché ogni giorno possiamo leggere e pregare e mettere in pratica quello che impariamo.
Tutto questo dalla collina delle apparizioni, dove è apparsa il primo giorno, dove eravamo contenti di andare, dove Lei ha scelto il posto, dove non c’è niente se non rovi e cespugli, un posto insignificante finché Lei non è apparsa. Adesso, grazie alla Sua presenza, è diventato un punto molto importante nella nostra parrocchia.
Ma la Madonna non si è fermata sulla collina. Sono arrivati i poliziotti comunisti e ci hanno proibito di salire, perché era terreno dello stato. Padre Jozo era in chiesa e pregava: “Signore io non capisco. Tu sei qui nel Santissimo Sacramento dell’Altare e tutti passano e vanno sulla collina in mezzo ai rovi e alle pietraie”. Ma noi non capivamo: la Madonna, con la Sua presenza e il Suo amore, ci aveva catturato. Così abbiamo cominciato a seguirla. Ma sono arrivate le forze militari e ci hanno proibito di salire. Abbiamo chiesto alla Madonna: “Cosa dobbiamo fare?” Lei ci ha detto: “Andate in chiesa. Là sarete protetti”. E così è stato. Abbiamo cominciato a pregare. Abbiamo chiesto in quale modo andare in chiesa. Mi ricordo che per tre volte abbiamo domandato alla Madonna: “Proprio chiesa, chiesa? Nella costruzione della chiesa?” Perché noi volevamo mettere padre Jozo in difficoltà. Sapevamo che anche lui era scettico. E lui pregava poverino nella chiesa e diceva: “Signore aiutami. Cosa devo fare?” E il Signore gli ha parlato attraverso la Santa Scrittura. L’ha aperta e ha letto: “Sono i miei figli prediletti”. Noi in quel momento siamo entrati nella chiesa e abbiamo detto: “Padre Jozo, la Madonna ci manda. Noi vogliamo ascoltare il suo messaggio”. E lui ha detto: “Preghiamo”. Così abbiamo cominciato a pregare il pomeriggio nella chiesa, finché la Madonna è apparsa. Ella ha cominciato a dirci cosa dovevamo fare. Lei ha detto: “Mettete Gesù al centro. Chiedete al vostro parroco di celebrare la Santa Messa”. E con tanta gioia nel cuore abbiamo detto “sì”.
Io mi ricordo quei tempi: la gente lavorava nei campi, perché si era contadini, e quando era buio si andava a casa, ci si lavava e si andava in chiesa. Si pregava tanto. Si pregava con tanto amore e cuore. La chiesa era ubbidiente. La Chiesa quella viva, quella di persone. Questa costruzione si è riempita di persone che hanno cominciato a dire “sì” alla Madonna, “sì” alla Sua chiamata. Hanno cominciato a dire “sì” alla preghiera, “sì” al digiuno, “sì” alla Santa Messa quotidiana.
La Madonna ha visto che poteva contare su di noi e ci ha detto che Lei ha bisogno di noi. Vuole offrirci come un bouquet di fiori a Suo Figlio Gesù. Lei ci ha chiesto se siamo pronti a pregare di più. Quando padre Jozo trasmetteva il Suo messaggio attraverso i microfoni della chiesa noi gridavamo: “Sì. Noi lo vogliamo!”
Io mi ricordo una volta che la Madonna ha chiesto nove giorni di preghiera e digiuno a pane e acqua. Lo abbiamo fatto. Non con la nostra forza, ma con tanto amore per la Madonna. Ogni giorno andavamo sulla collina della croce o quella delle apparizioni o tutte e due. Sentivamo anche le nostre pance brontolare, perché erano vuote. In quel momento dicevamo: “Sì, perché noi crediamo che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre”. Abbiamo visto tante conversioni. Tanti peccatori che hanno cominciato a scegliere la via giusta. Abbiamo visto che Dio non è da qualche parte su una nuvola, ma è in mezzo a noi: sana, guarisce, converte. Abbiamo cominciato a sentire la Sua presenza nei nostri cuori, nelle nostre famiglie.
La Madonna ha iniziato a guidare questa parrocchia con messaggi settimanali. Ogni giovedì la Madonna dava il messaggio per la parrocchia, affinché essa diventasse esempio per tante altre parrocchie. Quando hanno cominciato a venire sempre più pellegrini la Madonna ha cominciato a dare il messaggio il 25 del mese. Lei ha detto che questi messaggi sono per tutti noi, per crescere sempre di più nella fede. Non sono messaggi nuovi. Ha detto: “Io voglio risvegliarvi”. Perché ci siamo addormentati. Non preghiamo più. L’incredulità ha cominciato a prendere il nostro cuore. Dio ci è diventato lontano. Noi non Lo cerchiamo, non Lo preghiamo. Non crediamo nella Sua potenza.
Noi, con l’aiuto della Regina della Pace, abbiamo cominciato a vivere un cammino nuovo. “Quale cammino?” vi chiedete. Un cammino di semplicità. Di vita quotidiana. Dal mattino, quando ci svegliamo, fino alla sera tarda, quando ci addormentiamo con la preghiera nella bocca e nel cuore. Abbiamo cominciato a pregare e lavorare, a digiunare e a pregare, a cantare e pregare, ad essere inginocchiati pregando. In tutti i momenti la preghiera era condimento della nostra giornata. E come diceva un amico vescovo, abbiamo cominciato a lavare pregando, a stirare pregando, a cucinare pregando. Come facevano le nostre mamme. Abbiamo risvegliato la preghiera nelle nostre famiglie, nel nostro cuore. Non davamo spazio al diavolo per occupare la nostra vita, la nostra esistenza.
A questo siamo chiamati. Siamo chiamati ad essere preghiera per tutti quelli che non pregano. Per tutti quelli che non adorano Gesù. Noi scopriamo come adorare qua a Medjugorje. Abbiamo cominciato con canto, silenzio, preghiera e meditazione. Essere davanti a Gesù.
Tante volte quando non sapevamo cosa fare ci mettevamo davanti a Gesù e dicevamo: “Gesù, io Ti guardo e Tu guardi me e questo mi basta. Tu sai quello che ho nel mio cuore. Tu sai i miei desideri, i miei dolori. Tu sai, perché Tu mi hai creato, a Tua immagine. Quando divento Tuo servo, Tuo strumento Tu mi plasmi e mi usi e io trovo la gioia. Quella gioia che dura fino all’eternità”. Per questo la Madonna ci dice: “Cominciate a vivere il Paradiso qua sulla terra”. Dove? Nel nostro cuore. Con Dio. Con l’aiuto della Regina della Pace. Lei è la nostra Regina. Regina dei nostri cuori. Regina del nostro futuro. Lei è speranza per tutti quelli che non hanno posto per la speranza. Lei è qua presente e ci dice: “Non dovete avere paura, perché Io sono con voi. Io vi amo”. Perché uno che prega, che ama, che ha Dio non ha più paura. Dio è al primo posto. Per questo ci ha mandato la Sua e nostra Madre che non ci abbandona. Ci aiuta come una madre, come una maestra.
Ci dice: “Figli Miei, ritornate alla preghiera. Ritornate a Dio. Ritornate a vivere i sacramenti. Vivete i comandamenti di Dio”. Quando sarete di Dio sarete gioiosi e la vostra vita troverà la pienezza. Da quel momento potete diventare strumenti per tutti quelli che non hanno conosciuto Dio.
La Madonna ogni due del mese ha cominciato ad apparire chiedendo soltanto di pregare per quelli che sono lontani. E ognuno di noi può pensare nel cuore: “Sì, io conosco questo e quello”. Chissà quanti conosciamo che sono lontani da Dio e vorremmo che tornassero ai sacramenti. La Madonna ci dice che la preghiera non ha barriere. La preghiera fa miracoli. La preghiera è la nostra vita. Anche nell’ultimo messaggio ci ha detto che la preghiera diventi gioia per noi. Non sforzo o tristezza. La Madonna ci dice: “Scegliete con la libertà che Dio vi da. Scegliete Dio, perché senza Dio non avete né futuro né vita eterna”. Per questo Lei non si stanca. Sa che abbiamo bisogno di Lei. Lei è la nostra madre. Lei vuole guidarci, aiutarci. Vuole dirci che è con noi. Come sotto la croce, quando era con Suo Figlio morto. Sembrava che non ci fosse nessuna speranza. Lei è diventata la speranza della Chiesa.
Noi cristiani dobbiamo essere grati e possiamo essere fieri di avere la Madonna come nostra madre. Un cristiano mariano è più ricco. Perché abbiamo la Madonna. Lei intercede davanti a Dio per noi. Lei, come Madre di Gesù e Madre nostra, sa come presentare i nostri desideri e i nostri dolori davanti a Dio. Lei è Sposa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo sappiamo che soffia dove vuole e come vuole. Lei, come Sposa, sa come presentare le nostre vite e così diventano il dono più bello per Gesù, affinché ognuno di noi diventi santo. Come ha fatto per Giovanni Paolo II e per tante altre persone che ancora oggi muoiono testimoniando la loro fede.
La Madonna ci chiede di essere portatori di fede. In questo anno della fede, dove siamo uniti in modo speciale col Santo Padre, nella preghiera e anche nella consacrazione che farà presentandosi davanti alla statua della Madonna di Fatima, che farà il 13 ottobre. Noi che siamo amanti della Madonna in modo particolare ne saremo contenti e saremo uniti con lui e con tutta la Chiesa, affinché Maria, la Madre di Gesù, protegga questa Chiesa. E comincia un cammino nuovo con questo dono che Dio ci ha dato di Papa Francesco, attraverso la sua semplicità e preghiera. Attraverso la sua testimonianza. Ci sta dicendo: “Testimoniate con la vostra vita quotidianamente, là dove siete”. Ci dice di non essere indifferenti e che cominciamo ad essere “mani tese”, come la Madonna ci dice per le persone che sono lontane. Pagane. Quelle che non hanno conosciuto il Vangelo e quelle che non hanno conosciuto l’Amore di Dio. Ce ne sono tante. Dobbiamo metterci in testa che dobbiamo aiutarle a conoscere l’Amore di Dio.
Per questo vi invito: voi che siete qua a Medjugorje approfittate di questo tempo, affinché sia per voi incontro con Dio attraverso la Madonna. Il tempo giusto per la preghiera. Andate sulla collina della croce e delle apparizioni pregando. Pregate davanti al Santissimo Sacramento dell’Altare. Se non siete abituati prendete dei libri che vi aiutano a riscoprire la preghiera. Arricchitevi sempre di più conoscendo devozioni e preghiere nuove, finché la nostra vita diventa preghiera.
Io che ho la grazia di avere ogni giorno il momento dell’apparizione pregherò per voi. Per tutte le vostre intenzioni. Mentre voi sarete inginocchiati qua davanti alla chiesa in preghiera io vi raccomanderò. Vi offrirò al Suo Cuore Immacolato, affinché voi, tornati nelle vostre case, ricominciate una vita nuova. Che cominciate ad essere esempio con la vostra vita.
Abbiamo la grazia di avere sacerdoti con noi. Chiediamo di pregare su di noi. Chiediamo loro di benedirci, affinché possiamo diventare strumenti. Che il nostro cuore di pietra diventi sensibile. Così, quando arriveremo da Lei in Paradiso, potrà dirci: “Grazie che avete risposto alla Mia chiamata”.
Adesso ci alziamo e chiediamo al sacerdote di venire e gli chiediamo di pregare su di noi, affinché possiamo avere la forza per iniziare una vita nuova.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Padre Nostro…
Benedizione sacerdotale.

 

Fonte : Info da Medju  (di Andrea Bianco)