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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 26 gennaio 2010

Video Commento di Padre Livio al Messaggio del 25 gennaio 2010

Video Messaggio del 25 gennaio 2010

Messaggio del 25 gennaio 2010

"Cari figli, questo tempo sia per voi il tempo della preghiera personale affinchè nei vostri cuori cresca il seme della fede e che cresca nella gioiosa testimonianza agli altri. Io sono con voi e vi voglio esortare tutti: crescete e rallegratevi nel Signore che vi ha creati. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."




Commento al messaggio di Padre Livio di Radio Maria

Questo messaggio, voi vedete, ha un'impronta particolare, ha un'idea di fondo che lo conduce, direi che è composta da questi elementi: prima di tutto dal tema della gioia che è una parola che ricorre più volte nel messaggio e che è l'eco della gioia natalizia che perdura e che ci deve accompagnare. Poi c'è la componente del crescere, dell'avanzare, dell'andare avanti nel cammino spirituale e la componente della preghiera, perché è attraverso la preghiera che cresce la fede, cresce la gioia e si avanza nel cammino spirituale.
Quindi la Madonna si rivolge a noi come Madre e come se ci dicesse: “a Natale avete fatto la grande esperienza dell'incontro con Gesù e avete fatto l'esperienza della gioia, avete fatto l'esperienza della pace e adesso proseguite, non stancatevi, non lasciate che l'entusiasmo si spenga, andate avanti con coraggio, la vita spirituale è un cammino, un cammino che porta dal tempo all'eternità. La stessa vita è un pellegrinaggio verso l'eternità, percorrete questo pellegrinaggio nella gioia, nella fiducia in Dio Creatore, nella riconoscenza per tutti i Suoi benefici, nella consapevolezza che nella Fede avete scoperto la grandezza e la bellezza della vita” e dice La Madonna “per conservare questa prospettiva di gioia, di pace e di crescita dedicatevi alla preghiera personale perché è dalla preghiera personale che si alimenta la Fede, che si alimenta il contatto con Dio, che si trova la forza di avanzare e che si tiene sempre viva e sempre accesa la fiaccola della gioia”.
Questa è la prospettiva generale del messaggio. Adesso andiamo a vedere i passaggi singoli.
”Questo tempo sia per voi il tempo della preghiera personale”. Dunque, cari amici, la Madonna ci invita, dopo le feste di Natale dove evidentemente i momenti liturgici hanno costituito il cuore di queste feste, a tenete viva la preghiera personale.
Cos'è la preghiera personale? È come tempo la preghiera della giornata, è la preghiera che illumina la giornata, è la preghiera che alimenta la giornata, perché non tutti hanno la possibilità di andare alla Messa quotidianamente e quindi di partecipare alla Liturgia.
Siamo anche in un'epoca in cui molti vivono da soli e quindi la preghiera personale è la preghiera che, all'interno della giornata, fa sì che noi cerchiamo Dio, incontriamo Dio, ci nutriamo di Dio e ci abbeveriamo e rafforziamo con la Sua Grazia, ci illuminiamo con la Sua Luce. Qual è il luogo di questa preghiera personale? È il cuore. Dunque, il tempo della preghiera personale è la giornata, il luogo è il nostro cuore, è lì che va cercato Dio, è lì che abita Dio, è lì che dobbiamo trovare la gioia, la pace, la forza di andare avanti.
I modi della preghiera personale sono: la preghiera orale, cioè le preghiera del mattino e della sera, il Rosario ecc., ma soprattutto la preghiera personale, quella che con la fede si rivolge a tu per Tu a Gesù, alla Madonna, si apre il cuore, si ascolta la Loro voce, si accoglie il Loro amore, si dice a Gesù: “Ti amo, Ti voglio bene, Ti voglio seguire, Ti sono grato per tutto quello che fai per me, per la misericordia che mi hai mostrato, Ti sono grato perché mi hai liberato dal male, perché mi hai preparato la gioia del Paradiso, verso la quale mi stai conducendo”.
Poi nella preghiera personale si chiedono anche le grazie: “dammi questo, dammi quest'altro, dammi la Luce, dammi la Grazia, dammi la forza, aiutami!”, e si pongono i nostri problemi davanti al Signore, attraverso il Cuore di Maria si porgono al Cuore di Gesù anche i nostri bisogni temporali: la malattia, la fatica, il lavoro, i problemi familiari, i figli, ecc.
Tutto questo deve essere presentato personalmente da noi a Gesù, attraverso il Cuore di Maria, alla Madre perché lo presenti a Gesù perché interceda per noi. Mi arrivano qui a Radio Maria, tante richieste di preghiera, perché in famiglia non si va d'accordo, perché c'è una malattia, certamente si deve anche chiedere l'aiuto e la preghiera degli altri, però anche noi presentiamo, perché per Dio non ci sono i figli di seria A o di serie B, per Dio tutti siamo figli Suoi, tutti abbiamo il diritto di pregarLo, tutti abbiamo il diritto di rivolgerci a Lui, tutti abbiamo il diritto di chiedere grazie, Dio è democratico.
La Madonna ha detto tante volte che ognuno di noi ha una grandissima importanza davanti a Dio, ognuno è importante nel piano di Dio. Questa dunque è la preghiera personale che dobbiamo tenere viva ogni giorno. Ogni giorno iniziamo la giornata con la preghiera e teniamo viva la preghiera durante il giorno, in tanti spazi che abbiamo liberi, perché poi di spazi liberi ce ne sono tantissimi, voglio dire, se ci spostiamo in macchina, se facciamo la coda in posta o al supermercato, preghiamo. Molte volte quando faccio la coda al supermercato dico la coroncina della Misericordia, perché se no direi chissà quanti improperi a quelli che stanno davanti a me perché si va per le lunghe o perché chiacchierano con la cassiera, allora sto zitto e dico la coroncina della Misericordia.
Gli spazi vuoti nella giornata per alimentare la preghiera sono tantissimi! E terminiamo la nostra giornata presentandola a Gesù, facendo il bilancio della nostra giornata con Gesù.
Attraverso la preghiera personale, nel cuore cresce la fede. La Madonna ci ha detto: “si perde la Fede perché non si prega, la Fede è come un fiore e l'acqua che alimenta questo fiore è la preghiera”. La Madonna ha detto che: “se noi abbiamo un vaso di fiori in casa e ogni giorno mettiamo un po' d’acqua, il fiore cresce e diventa bello, se invece non lo annaffiamo il fiore appassisce e muore”, e questa è la Fede in noi che se viene alimentata ogni giorno con l'acqua della preghiera cresce e si rafforza, se invece noi non preghiamo la Fede appassisce e muore.
La gente oggi perde la fede perché non prega!
Chi prega riacquista la Fede, la rafforza, la fa crescere, quindi la Madonna dice: “coltivate la preghiera personale nel vostro cuore perché dentro il vostro cuore cresca il seme della fede”, e cresca in modo tale che questo seme lo si veda, cioè diventi la luce della nostra vita, la luce dei nostri occhi, diventi una irradiazione interiore che gli altri percepiscano, in modo tale che noi possiamo essere luce per gli altri, “voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo”.
E in che modo possiamo essere la luce del mondo? Facendo sì che con la preghiera personale cresca in noi il seme della Fede. La Fede è quest'acqua, come quest'olio che alimenta la lampada interiore, in modo tale che la nostra Fede diventi, non una forma di propaganda, ma una forma di “gioiosa testimonianza agli altri”, perché gli altri vedano che la Fede ci ha aiutato, ci ha portato a scoprire la grandezza e la bellezza della vita.
Poi la Madonna ci dice: “Io sono con voi” quando dice: “io sono con voi” vuol dire: “io sono al vostro fianco e vi guido nel cammino verso Gesù, vi guido nel cammino della preghiera, vi guido nella crescita della Fede”. La Madonna è la Madre che ci fa crescere, la Madre che sovraintende la nostra crescita, è la Madre che ci da i consigli per crescere, è la Madre che ci prende per mano, è la Madre che ci incoraggia quando cadiamo, è la Madre che ci rimprovera, ci ammonisce quando guardiamo indietro, quando deviamo, quando ci allontaniamo, quando Satana ci inganna e la Madonna ci esorta dicendo: “vi voglio esortare tutti”, quindi nessuno escluso. Ci esorta dicendo: “crescete e rallegratevi nel Signore che vi ha creati”. Qui veramente la Madonna è come se dicesse: “Ma guardate che grandissimo dono Dio vi ha dato, dandovi la vita, chiamandovi dal nulla all'essere, avendovi creati a Sua immagine e somiglianza, avendovi predestinati alla gioia eterna del Paradiso! Ma guardate che bella è la vita! Che prospettiva meravigliosa è la vita! Crescete, andate avanti nel cammino! Crescete nella Fede, procedete nel cammino verso L'Eternità! E rallegratevi per questo meraviglioso piano della creazione, della redenzione nella quale siete inseriti!”
Un piano che prevede, cari amici, la partecipazione di tutti gli esseri umani che vogliono accogliere Dio, diventare partecipi della Divina natura e cioè essere nell'oceano d'Amore della Santissima Trinità, con Cristo, con la Vergine Maria, con tutti gli Angeli e i Santi. Quello è il traguardo della vita! Dunque andiamo avanti, cresciamo, rallegriamoci, in cammino verso questo traguardo e andiamo avanti nella gioia, andiamo avanti nell'esultanza! Perché grande è la promessa che ci attende, grande è la ricompensa che viene data alla perseveranza.
E la Madonna conclude il messaggio con:”Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Ecco dunque un bellissimo messaggio, una Luce che scende dal Cielo e che investe la nostra tenebra, rincuorandoci, rafforzandoci nel cammino, in quest'inverno: l'inverno è sempre duro... il mese di Gennaio non finisce mai! Aspettiamo la Primavera, guardiamo la Primavera, cari amici! Dopo l'Inverno c'è la Primavera, dopo la fatica della vita c'è la VITA ETERNA!


“ Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: http://www.medjugorjeliguria.it/

mercoledì 20 gennaio 2010

Video I Figli del Divino a Modena il 19/12/2009

Alcuni pezzi musicali interpretati da Melinda Dumitrescu e i Figli del Divino Amore a Modena il 19 dicembre 2009


"GESU' IO CREDO IN TE"





"DONA LA PACE"



"SPIRITO SANTO VIENI NEL MIO CUOR"



"KUMBAYA"

martedì 12 gennaio 2010

Video Paolo Brosio a Mattino 5, 12-1-2010

Mattino 5 - 12 gennaio 2010 - Testimonianza di Paolo Brosio, con il Cardinal Tonini in collegamento

sabato 9 gennaio 2010

PRECISAZIONI SULLA VISITA DEL CARDINALE DI VIENNA A MEDJUGORIE

N.B.: lo scopo di questo post non è certo quello di denigrare, ma solo di riportare l'accaduto; raccogliamo l'invito a suo tempo fatto dalla Gospa di pregare sempre per i nostri pastori ed in particolare per il Vescovo di Mostar.

In questi giorni si susseguono notizie più disparate sulla visita del Cardinale di Vienna Christoph Schönborn .
Il Vescovo di Mostar è rimasto molto contrariato e ha pubblicato, sul sito internet della Diocesi di Mostar, una dichiarazione ufficiale in cui critica non poco l'atteggiamento del Cardinale e ribadisce che la visita non significa che la Chiesa abbia approvato le apparizioni (potete trovare il testo integrale in italiano qui ).

Alla luce di tutto ciò, riportiamo le considerazioni fatte da Padre Livio che è stato anche lui a Medjugorie in queste feste ed ha visto e parlato con il Cardinale.

DAI MICROFONI DI RADIO MARIA www.radiomaria.it : trascrizione di parte del Commento alla stampa di P.Livio del 7-01-2010 (min 19:20)

"...di questo evento ne hanno parlato le agenzie internazionali e i giornali croati, tutti i blog e i siti su Medjugorie sono strapieni di notizie sulla visita del Cardinale Schönborn in questo tempo. Una visita che è durata parecchi giorni, visita che doveva essere privata, cioè non ufficiale, ma che ha assunto contorni pubblici.
La prima agenzia a dare la notizia è stata Vatican.news, collegata al vaticano, e poi ripresa da altre agenzie tra cui l'ANSA.
Dunque, vediamo la personalità di Schönborn. Schönborn non è una personalità qualsiasi, a parte il fatto che è Cardinale Arcivescovo di Vienna, ma è una personalità notevole perchè è uno dei più importanti teologi della Chiesa Cattolica. Con Ratzinger e altri pochissimi ha stilato il Catechismo della Chiesa Cattilica, che è il frutto più importante del Concilio Ecumenico Vaticano II.
E' una personalità importante perchè è membro di vari dicasteri vaticani, ma soprattutto è membro della Congregazione per la Dottrina della Fede, Congregazione che è deputata a dare giudizi sull'apparizioni di Medjugorie..
Schönborn è venuto a Medjugorie quando sono arrivato io, il giorno dopo è arrivato lui, quindi è stato li parecchio, anche più di me. Comunque siamo stati insieme parecchi giorni. Io conoscevo Schönborn da tempo; è stato qui a Radio Maria a visitarci anni fa, siamo andati insieme a mangiare, è quindi una personalità che noi conosciamo molto bene, ed è venuto qui a Radio Maria perchè voleva che noi andassimo in Austria per fondare Radio Maria lì, e lo abbiamo fatto. Infatti, Schönborn, a Medjugorie è venuto con tantissimi fedeli austiaci e anche una troupe di Radio Maria Austria. E' una personalità, quindi, amica di Medjugorie ma anche di Radio Maria.
E' venuto a Medjugorie guidando un grande pellegrinaggio, non ufficiale, ma comunque c'erano tantissimi austriaci, tanti quasi quanto gli italiani.
Ha incontrato i veggenti, ha mangiato anche a casa di alcuni di loro, è salito sulla montagna delle prime apparizioni insieme alla veggente Marija, ha predicato in chiesa, ha fatto una catechesi sulla Divina Misericordia, ha presenziato l'Adorazione e celebrato la messa dell'ultimo dell'anno, ha fatto una bellissima omelia (la cui traduzione italiana la trovate nel sito internet di Radio Maria). Praticamente si è immerso nella realtà di Medjugorie per 5/6 giorni.
Cosa c'è da dire.....c'è da dire che un Cardinale, in quanto collaboratore stretto del Santo Padre, può, a norma di Diritto Canonico, predicare, confessare e celebrare l'Eucarestia in qualsiasi parte della Chiesa Cattolica in tutto il mondo, senza dover chiedere il permesso a nessun Vescovo. quindi lui non era tenuto a chiedere il permesso al Vescovo locale per venire. E' venuto esercitando il diritto che hanno i Cardinali.
Dove ha dimorato? Ha dimorato nella Comunità Cenacolo di Suor Elvira, e questo anche per un gesto di riconoscenza in quanto la comunità di Suor Elvira ha fondato una comunità di recupero per i tossico-dipendenti vicino Vienna, quindi, in questi giorni, ha dormito e ha mangiato insieme ai drogati. [...]
Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che la Chiesa Cattolica non è quella Ortodossa, cioè nella Chiesa Cattolica è il Papa che nomina i Vescovi, e i Vescovi governano la loro diocesi col Papa e sotto il Papa, mai senza il Papa.
La visita del Cardinale ha sicuramente un significato altissimo dal punto di vista spirituale e morale, perchè la parrocchia locale e tutta la gente di Medjugorie e tutti i pellegrini si sono sentiti altamente incoraggiati da questa visita, dato che questo Cardinale è una colonna della Chiesa, uno dei più grandi teologi e una personalità di grandissimo rilievo internazionale.
A riguardo, allora, dobbiamo dire che, naturalmente, la posizione ufficiale della Chiesa NON cambia. La posizione della Chiesa per quanto riguarda le apparizioni rimane IMMUTATA, però certamete la visita del Cardinale ha messo in chiaro quali sono le posizioni della Chiesa, e cioè: la Chiesa lascia liberi di credere o non credere alle apparizioni di Medjugorie; la Chiesa non si è pronunciata ufficialmente sull'origine soprannaturale delle apparizioni, ma lascia che i fedeli, i preti, i Vescovi, i Cardinali siano liberi di credere A TITOLO PERSONALE, perfino il Papa è libero di credere o non credere a titolo personale. D'altra parte sappiamo che Giovanni Paolo II credeva alle apparizioni di Medjugorie, ma lo credeva privatamente. Quindi la posizione della Chiesa non è cambiata, NON HA APPROVATO NULLA, però, evidentemente, il fatto che Schönborn sia andato a Medjugorie ci dice che comunque la Chiesa ha ATTENZIONE per questo evento di grazia, che coinvolge milioni di persone nel mondo (anche nel 2009 i pellegrini sono aumentati rispetto all'anno precedente, hanno superato la soglia dei 2.000.000) oltre che decine di migliaia di sacerdoti. Si evince quindi che la Chiesa prende atto dei frutti di conversione che si concretizzano soprattutto con le file ai confessionali che ci sono non soltanto a Natale, ma in tutto l'anno. La venuta di Schönborn mette in evidenza che la Chiesa permette i pellegrinaggi a Medjugorie, non quelli ufficiali ma quelli personali, privati. La Chiesa permette ai sacerdoti di accompagnare i pellegrini e quindi questa presenza di Schönborn non ha fatto altro che ribadire quella posizione ufficiale della Chiesa che è stata sintetizzata dal Cardinale T. Bertone, Segretario di Stato, nel suo libro 'L'ultima veggente di Fatima' . Bertone all'epoca disse: Le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un’opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della Chiesa. Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei vescovi della ex Jugoslavia del 10 aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti. Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli. Infine, tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali.

La visita di Schönborn, praticamente, non ha fatto altro che ribadire ciò, si è mossa all'interno di quella che è la posizione ufficiale drlla Chiesa su Medjugorie. Non c'è approvazione della apparizione ne riconoscimento , che comunque non potrebbe esserci perchè le apparizioni sono ancora in atto, ma c'è comunque una libertà molto ampia anche per i sacerdoti ( che possono accompagnare i pellegrini).
Queste sono le direttive della chiesa e i Vescovi locali non possono andare contro queste direttive. [...]"

Padre Livio

Fonte: Yahoo Gruppi - Informazioni da Medjugorje

CATECHESI DEL CARDINALE SCHONBORN - CHIESA DI SAN GIACOMO - MEDJUGORJE, 30 DICEMBRE 2009

Sia lodato Gesù Cristo. “Sempre sia lodato”.

Cari fratelli e sorelle qui in Chiesa, nella „sala gialla‟, nelle altre sale e alla radio, vorrei cominciare questa Catechesi sulla Misericordia con due frasi di Gesù. Egli dice agli Apostoli: “Siate misericordiosi come è misericordioso vostro Padre”1; e poi fra le Beatitudini troviamo: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”2.

Ma cosa significa “misericordia”, “pietà”? Cosa intende Gesù, quando dice che dobbiamo essere misericordiosi come il Padre? Ogni giorno ci poniamo questa domanda: “Cosa significa essere misericordiosi?” Quando la misericordia comincia ad essere leggerezza o ingiustizia?
Una mamma che permette tutto ai suoi figli è misericordiosa? Non può esserci misericordia senza giustizia! E, dunque, occorre anche una certa severità. Paolo dice che la carità sopporta tutto, ma esige anche molto. Nella società, per il bene comune va rispettato il limite all‟abuso: se uno è troppo misericordioso può diventare anche un‟ingiustizia per gli altri.
Prendiamo, ad esempio, il problema dell‟ “asilo”[ diritto di asilo – ndr] in Europa. Questa domanda è di importanza fondamentale. In caso di vero pericolo dobbiamo dare asilo: questo è un diritto umano; non si deve rispedire una persona in un luogo dove è minacciata di morte. Ma, a volte, ci sono degli abusi. Non è facile trovare la strada giusta tra la misericordia e la giustizia.
Gli anziani [antichi – ndr] dicevano: “Summum ius summa iniuria”: “la somma giustizia diventa una somma ingiustizia”.
Vediamo un altro esempio: la misericordia nel mondo del lavoro. Se uno deve gestire una ditta non può essere solo misericordioso, altrimenti sarà rapidamente costretto a chiudere bottega: la spietata concorrenza lo eliminerà. La legge di questo mondo sembra favorire la sopravvivenza del più forte.
Come fare per mettere in questo mondo la misericordia? E poi, cosa significa la misericordia nei nostri rapporti umani?
Dobbiamo affermarci, dobbiamo difenderci. Il famoso filosofo tedesco Nietzsche ha detto: “La misericordia è debolezza”. Friedrich Nietzsche diceva che il Cristianesimo è la religione dei deboli. Egli considera letteralmente miserabile un Dio di misericordia. La pietà, secondo lui, è una cosa per uomini inferiori.
Questo è scioccante, ma oggi molti, in psicologia, dicono: “Tu devi affermarti: contro tuo marito, contro la tua sposa; fatti valere, imponiti; pensa anche a te, non solo agli altri; realizza te stesso!”
Conosciamo tutte queste parole della psicologia di oggi. Ma, non dobbiamo dire troppo rapidamente che questo è mancanza di Cristianesimo, mancanza di fede.
Perciò,dobbiamo osservare attentamente quello che Gesù ha indicato come cammino della misericordia.
C‟è un pericolo nella misericordia: quello di umiliare gli altri; c‟è pericolo di trattare gli altri dall‟alto al basso. “Io sono su, tu sei giù”. “Io sono misericordioso, tu sei nella miseria”.
Allora, questa non è l‟autentica misericordia: è un comportamento apparentemente misericordioso che può anche essere un mantello che copre forme di comportamento estremamente egoiste.
Per esempio, se uno cerca con la misericordia di tenere l‟altro sempre in dipendenza: una mamma che non lascia andare i figli, che „copre‟ sempre tutto… Questa forse non è la vera misericordia!
E poi c‟è la grande domanda - almeno da noi in Austria - : “La Chiesa è misericordiosa?”
Il mio confratello Vescovo di Graz Kappellari dice sempre che la Chiesa è una “sovrapotenza della misericordia”[superpotenza della misericordia – ndr].
E quando si vede un luogo come Medjugorje, si vede la potenza della misericordia.
Tante opere di misericordia sono nate qui o sono favorite da qui; la Chiesa è veramente una “sovrapotenza di misericordia”!
Ma d‟altra parte c‟è questo rimprovero che la Chiesa è senza misericordia, per esempio con i divorziati risposati. Quante volte ho sentito questo rimprovero!
Allora chiediamo a Gesù: “È veramente la Chiesa che è senza misericordia?”
Quando gli chiesero perché Mosè aveva permesso di scrivere un atto di ripudio, Egli rispose: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli”3. Vuol dire che è per mancanza di vera misericordia che ripudiate vostra moglie o vostro marito.
È dunque la Chiesa che è impietosa? Penso che dobbiamo chiederci noi: “Siamo, noi, misericordiosi?” È misericordioso dividere la famiglia con il divorzio? È misericordioso nei confronti dei bambini che hanno padre e madre e vengono spaccati fra i due?
Che cosa significa, dunque, essere misericordiosi? Come ha inteso Gesù il Suo insegnamento sul Padre misericordioso e come l‟ha vissuto? Come possiamo oggi vivere nel concreto ciò che Gesù ha detto e mostrato con l‟esempio della Sua vita?
Vorrei vedere con voi come Gesù vive la misericordia. Se avessimo tempo, ore di tempo, potremmo vedere come vive, come „attua‟ la misericordia la “Mater Misericordiae”, Maria Santissima.
La Misericordia è, senza dubbio, il nucleo della predicazione di Gesù.
Ma in che cosa consiste?
In Gesù - dice Zaccaria - la misericordia di Dio ci ha visitato: “grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall‟alto un sole che sorge.” Letteralmente sono “le viscere” della misericordia di Dio. Nell‟Antico Testamento, in ebraico sono i “rahamîm”; “réhèm” è il “grembo materno”. La misericordia di Dio è pensata come l‟amore di una madre per il suo bambino.
Conosciamo la frase del profeta Isaia: “Si dimentica forse una donna del suo bambino così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se una donna si dimenticasse, io, Dio, non ti dimenticherò mai.4” Dunque, Gesù ha espresso questa misericordia materna di Dio.
Maria nel “Magnificat”, quando è in visita da Elisabetta, dice: “. . . di generazione in generazione la Sua misericordia si stende su quelli che lo temono”.
In ebraico abbiamo due termini per esprimere la misericordia: hésèd e rahamîm. Ambedue designano la misericordia di Dio, ma la hésèd, dice Papa Giovanni Paolo nella sua Enciclica sulla misericordia, la hésèd è la “fedeltà paterna” e il rahamîm è piuttosto l‟aspetto materno della misericordia.
Sono questi due aspetti insieme. Ma come si rapportano, l‟una all‟altro, la fedeltà e l‟amore profondo di misericordia?
Gesù è certamente l‟incarnazione della misericordia di Dio! Questa misericordia non si rivolge in astratto all‟umanità. Egli ti ha mostrato la Sua misericordia; a te personalmente! La misericordia di Dio si indirizza ad ognuno di noi: a te, a me personalmente.
Allora, vediamo brevemente alcune scene del Vangelo per capire questa dimensione esigente, personale e interpellante della misericordia.
In Luca (Luca è l‟evangelista delle misericordia) si legge: “In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain. Facevano la strada con Lui i discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: „Non piangere!‟ Accostatosi alla bara mentre i portatori si fermavano, „Giovinetto, dico a te, alzati!‟ E il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Egli lo diede alla madre”5.
In greco è “splanchnisteis” : Gesù “fu preso fino alle viscere” di compassione, profondamente commosso per la tristezza e il dolore di questa madre vedova. 3
È sempre la stessa la reazione di Gesù: quando vede la sofferenza, non passa: non gli è indifferente. È proprio questo il comportamento di Gesù: quando vede la sofferenza, non passa accanto.
Abbiamo un altro esempio. “ Un lebbroso lo supplica in ginocchio: „Se vuoi, puoi guarirmi!‟- di nuovo il Vangelo dice “esplanchniste” -. Mosso a compassione Gesù stende la mano, lo tocca, dice: „Lo voglio. Guarisci!‟6
Ho visto in Nigeria numerosi lebbrosi. È un orrore vederli. Spontaneamente, la tentazione è scappare, perché è terribile vederli.
Un altro esempio: lungo la strada da Gerico a Gerusalemme, due ciechi implorano l‟aiuto di Gesù gridando forte, e di nuovo il Vangelo dice che “Gesù è preso da profonda compassione” -esplanchniste - “fino alle viscere” e ridona loro la vista7.
Dunque, il primo incontro con la misericordia di Gesù è questo semplice, elementare compatire il dolore degli altri. Chi sono questi? Quella vedova che perde anche il suo unico figlio e con lui tutto ciò che aveva; un emarginato, storpiato dalla lebbra o i due ciechi che con le loro grida snervano i sani.
Che cosa è questa profonda emozione in Gesù? Penso che tante opere di misericordia nella Chiesa sono nate così. Madre Teresa che non sopportava di vedere morire la gente in strada; Madre Elvira, qui a Medjugorje, che non sopportava di vedere i giovani drogati distruggere la loro vita con la droga.
Che cos‟è questa profonda emozione che chiamiamo “compassione”? Vi pongo la domanda: questa è una attitudine semplicemente umana o soprannaturale? È qualcosa di universale, di tutti gli uomini o viene solo dalla Rivelazione di Gesù? Per Nietzsche, questo filosofo famoso già citato, è un‟invenzione del Cristianesimo.
La richiesta dell‟eutanasia che cosa è? Misericordia per una persona che soffre tanto; fare terminare la sofferenza. E‟ questa la misericordia umana? Oggi la trisomia 21, cioè la sindrome di Down, già si può diagnosticare nel grembo materno. Allora il risultato di questo è che spariscono sempre di più i bambini con la sindrome di Down; sono diminuiti di due terzi. E‟ un dramma.
L‟altro giorno, quando ho visitato una casa per handicappati, il direttore della casa mi ha detto: “Eminenza, lei non vedrà più bambini con la sindrome di Down, perché verranno ammazzati con l‟aborto nel grembo materno. Oggi è già una pratica”.
Questa è la misericordia che tanti chiedono per motivare l‟eutanasia (abbiamo avuto questa terribile discussione in Italia per Eluana).
Un amico medico mi ha detto: “A volte vengono da me i nipoti e mi dicono: „Dottore, la nostra nonna soffre tanto! Lei potrebbe abbreviare la sua sofferenza con una piccola iniezione‟…”.
Lui risponde: “Ammazzate la nonna voi stessi!” e subito vediamo cos‟è l‟eutanasia.
Anche l‟aborto è un omicidio!
Cos‟è la misericordia? La misericordia di Gesù verso i bisognosi di ogni tipo certamente ha un fondamento umano e un comportamento che ha una base naturale. C‟è un elemento emotivo nella misericordia di Gesù, ma c‟è anche un altro elemento; lo chiamiamo „volitivo‟.
Quando S. Francesco ha abbracciato il lebbroso, ha dovuto superare una ripugnanza emotiva, ma in S. Francesco c‟è la volontà di seguire Cristo. Cos‟è accaduto? Ha visto non solo la malattia che ripugna, ma ha visto l‟uomo che soffre, il fratello che ha la sua stessa carne e la sua stessa anima perché è un uomo di cui Gesù ha compassione. “Compatire” significa sentire il dolore dell‟altro, vedere l‟altro come un altro „io‟. È vedere nell‟altro il prossimo.
Nella „regola d’oro‟, Gesù ci ha mostrato come vedere nell‟altro un altro „io‟. “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”8.
Eppure, la misericordia di Gesù oltrepassa ancora questa misura di origine naturale. Per questo, sappiamo che la misericordia che Gesù chiede a noi va oltre la capacità umana. Senza un aiuto forte dall‟alto, dalla Grazia, non è possibile questa misericordia anzitutto verso i nemici, verso le persone „difficili‟.
Certamente, ci sono molte persone oggi che senza la fede cristiana vivono una vera compassione. Non dobbiamo pensare che noi cristiani siamo gli unici ad essere misericordiosi. In Austria abbiamo quattrocentomila volontari che si impegnano nella società: nella Croce Rossa, tra i pompieri… Molte di queste persone non vanno in chiesa, ma aiutano senza limiti; si donano agli altri con grande generosità e per questo dobbiamo riconoscere, come ha fatto Papa Benedetto XVI, questa apertura al bene anche negli altri, in quelli che non credono.
C‟è ancora una difficoltà. Quando riflettiamo sulla misericordia di Gesù, essa ci appare ancora più misteriosa ed esigente, a volte difficile da capire.
Gesù ha avuto pietà di singole persone o di tutti? Come uomo ha dovuto scegliere. È vero che Gesù ha guarito molte persone; a volte si dice che “ha guarito i malati che c‟erano quel giorno”, ma quanti sono rimasti senza guarigione? Gesù l‟ha detto apertamente in sinagoga a Nazareth. Ha detto: “C‟erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo. Nessuno di loro fu risanato, se non Naman, il Siro”9.
Dunque, la misericordia di Dio si estende su tutti o solo ad alcuni? Nell‟Antico Testamento c‟è questa frase „dura‟: “Farò grazie a chi vorrò far grazie, avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia”. Allora Dio agisce un po‟ paternalisticamente? Agli uni concede dà la misericordia agli altri no?
Gesù ha dato Lui stesso una risposta a questa domanda. Ricordiamo la parabola del buon samaritano. Quando uno ha chiesto a Gesù: “Chi è il mio prossimo? Non posso amare tutti, non posso essere misericordioso con tutti! Chi è il mio prossimo?” La risposta di Gesù è molto precisa. Gesù, nel racconto del buon samaritano, fa passare un sacerdote e un levita. In greco il testo è ancora più bello perché dice: “antiparélzen” : “passavano dall‟altra parte della strada”. Facciamo questo quando non vogliamo incontrare qualcuno: passiamo dall‟altra parte della strada. Forse avevano paura, perché i briganti possono essere vicini, in agguato. Avevano paura, si capisce.
Ma il samaritano ha interrotto il suo programma e, immediatamente, capiamo che ha agito in modo giusto: ha realizzato ciò che prevede anche la legge dei nostri Paesi: l‟obbligo di assistenza.
Gesù nella parabola dice che il samaritano “fu preso da grande commozione”. Vuol dire che la misericordia è sempre concreta: non riguarda in qualche modo un po‟ tutti, ma colui che qui ed ora ha bisogno del mio aiuto. Così vediamo che anche Gesù, nell‟incontro con le singole persone, si rivolge totalmente alla persona concreta.
C‟è un‟altra parabola molto importante: è quella delle novantanove pecore che il pastore lascia, per cercare la centesima che si è perduta10. Possiamo dire che è un comportamento un po‟ irresponsabile lasciarne novantanove per trovarne una.
Ho sentito una volta un buon padre francescano predicare su questa parabola. Diceva una cosa che non ho mai dimenticato. Diceva: “È vero ed è bello, per queste novantanove pecore, vedere che il buon pastore va alla ricerca della pecora perduta fino a trovarla, anche nelle più grandi difficoltà”. Dà sicurezza alle novantanove pecore, perché anch‟io un giorno posso essere una pecora perduta, e sapere che abbiamo un pastore per il quale io sono così importante che lascerà tutti gli altri per cercarmi personalmente è di grande conforto.
Ma abbiamo anche momenti in cui la misericordia di Gesù si estende a molti.
“Sento compassione della folla -dice Gesù- perché già da tre giorni queste persone mi seguono e non hanno da mangiare”. La preoccupazione di Gesù per le tante persone che lo cercano è di nuovo molto concreta. “Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno, e molti di loro vengono da lontano”, dice Gesù. Questa preoccupazione di Gesù è sempre molto concreta, anche nei confronti della folla. 5
C‟è un testo che amo molto nel Vangelo di Marco. Nel capitolo VI° di Marco ci ricordiamo che Gesù ha mandato per la prima volta i dodici in missione. Poi, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto, che avevano insegnato.
Ritorno dalla prima missione. Sono pieni di esperienza, dopo questa prima missione. Egli disse loro: “Venite in disparte, in un luogo solitario e riposate un po‟. Era infatti molta la folla che andava e che veniva e non avevano neanche più il tempo per mangiare.
(Questo mi ricorda un po‟ i primi tempi di Medjugorje, quando i poveri frati non avevano il tempo per mangiare…)
Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città incominciarono a correre lì a piedi e li precedettero. Sbarcando, Gesù vide molta folla e di nuovo si commosse per tutte quelle persone, perché erano come pecore senza pastore e si mise ad insegnare loro molte cose.”11
Ecco: Gesù ha compassione della folla, perché vede gli uomini come pecore senza pastore. Allora la prima reazione di Gesù, della Sua misericordia, è di insegnare loro molte cose.
Mi commuove sempre molto profondamente questa abitudine di Gesù: quando Gesù vede la folla, come prima cosa insegna la via della vita. È una cosa così importante per oggi, che riconosciamo la via della vita, che siamo istruiti sulla nostra fede!
Per concludere, vi devo dare una testimonianza su questa misericordia di Gesù, confrontata con un‟altra misericordia: quella degli apostoli.
Gesù insegna a lungo alla folla, quasi tutto il giorno. Si fa tardi. Gli apostoli, come scrive Marco, essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono dicendo: “Congedali, in modo che, andando per i villaggi e le campagne, possano comprare da mangiare”12. Ecco la risposta degli apostoli: “Mandali via!”
Io ho il sospetto che quella sera gli apostoli sentissero un certo vuoto qui [ il Cardinale indica lo stomaco - n.d.r.] e, dunque, pensavano alla loro cena e al loro riposo e, per nascondere questo desiderio, dicevano: “Siamo pieni di misericordia per gli altri; mandali via!”
Immaginate se i frati, questa sera, dicessero: “Andate via da Medjugorje, vogliamo riposarci!”
Capisco bene questo tipo di misericordia, ma Gesù la vede diversamente.
Gli apostoli restarono sconcertati (per non riferire i commenti!), quando Egli rispose: “Voi stessi date loro da mangiare”13.
Si sente l‟aggressività nella risposta degli apostoli. “Dobbiamo andare noi a comprare per duecento denari il pane per dare loro da mangiare?” Gesù chiede una misericordia impossibile, ma gli apostoli faranno l‟esperienza che, accettando di dare il poco che avevano (cinque pani e due pesci), Gesù può fare di questo poco qualcosa di sufficiente per tutti.
Gli apostoli dovevano dare tutto. Non avevano cose sufficienti per loro: cinque pani e due pesci per dodici uomini non bastano. Hanno dovuto dare tutto e con questo dono, con questo gesto di fiducia, Gesù ha potuto fare che tutti avessero da mangiare
Questo è il miracolo permanente che viviamo nella Chiesa. Penso che tante esperienze nella Chiesa ci mostrano che umanamente a volte sarebbe impossibile, ma nonostante questo, il miracolo accade!
Per concludere, parlo di un‟altra scena in cui appare ancora più evidente il contrasto tra la misericordia di Gesù e quella dei discepoli14. E‟ una scena che ha luogo fuori dalla Galilea.
Gesù si è ritirato nella zona del Mediterraneo, a Tiro e Sidone e vuole rimanere sconosciuto. (… anch‟io avevo pensato che potevo venire a Medjugorje „in incognito‟).
I discepoli di Gesù, gli apostoli, speravano di non essere riconosciuti a Tiro e a Sidone, ma la cosa non resta segreta e accorre da Lui una donna cananea che grida a gran voce, insistentemente: “Pietà di me, Signore, Figlio di Davide; mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio”. 6
È una situazione di grande sofferenza. Una persona, una povera che implora la misericordia di Gesù. Il comportamento di Gesù appare scandaloso. Egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli Gli si accostarono implorandolo: “Gesù, esaudiscila!” “Esaudiscila!”
Qui i discepoli sono misericordiosi e Gesù è „duro‟. “Esaudiscila!”
Onestamente gli apostoli dicono il motivo della loro misericordia. I discepoli implorano Gesù, dicendo: “Vedi come ci grida dietro! Ci dà fastidio!”
Questa donna grida. Ecco la misericordia degli apostoli! Quante volte, cari fratelli e sorelle, la nostra misericordia è un modo per „liberarci‟ di una persona!
Il comportamento di Gesù sembra impietoso, scandaloso. Io vedo questa cena come una chiamata a noi preti, ma anche a tutti noi cristiani. Una mamma che permette al bambino di accendere la televisione per stare in pace… Chi di noi non conosce questa misericordia? “Stai zitto, vai a vedere la televisione!”
Vediamo Gesù. Gesù risponde agli apostoli: “Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele”. Gesù quasi dice: “Questi pagani non mi interessano: non è cosa mia. Sono venuto per il mio popolo, il popolo ebreo”. Sembra una forma di nazionalismo. “Sono per gli Ebrei, non sono per gli altri”.
Anche questo ci sembra scandaloso.
Anche se lei implora pietà, Gesù sembra dire: “Questo non è un problema mio”.
Quella donna andò e si prostrò davanti a Lui dicendo: “Signore, aiutami!” La donna non lascia, non cede; si prostra ai suoi piedi e veramente lo importuna.
Allora la risposta di Gesù diventa ancora più scandalosa. “Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini!”
Se voi dite: “Questi „cani‟ di Africani, di Serbi, di Musulmani…” venite processati. E‟ un comportamento scandaloso. Gesù chiama i pagani “cani”. “Cani di pagani”. “I nostri sono i nostri bambini: gli Ebrei, questi qui”.
Guardate la misericordia di Gesù. La donna rispose: “È vero, Signore.”
Mi commuove profondamente questa risposta della donna, perché esprime che sa perfettamente che non ha nessun diritto all‟aiuto di Gesù. Lo chiama “Signore”, ma aggiunge: “Anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.
Allora, Gesù è come inondato di gioia, perché ha trovato una grande fede in questa donna. “Donna, davvero grande è la tua fede!”
Allora, fratelli e sorelle, vediamo che cosa è questa misericordia di Gesù.
Farci camminare nella fede, verso la fede. Gesù attua una prova di pazienza, la fa aspettare, la fa camminare fino a questo atto di fede.
Gli apostoli volevano una soluzione rapida: via il problema. Questo è tante volte anche il nostro atteggiamento: non sopportiamo, non abbiamo pazienza. Quando c‟è un problema, immediatamente ci aspettiamo che Dio lo risolva, ma spesso lo vogliamo perché per noi è difficile. Soffriamo, siamo infastiditi da questo problema e, per questo, vogliamo una soluzione rapida.
Ma la misericordia di Gesù vede il cuore di questa donna; vede che questa donna può raggiungere la meta di una grande fede e per questo la Sua misericordia è molto esigente. Appare severa, ma in realtà è vera misericordia.
Penso che abbiamo tutti abbastanza materiale per meditare su questa „misericordia esigente‟ di Gesù; se avessimo ancora due ore, continueremmo con la misericordia della Madre di Gesù.
Ma su questo rifletteremo la prossima volta…
____________________________
Pro manuscripto
Testo e note non riviste dal relatore

NOTE
1 Lc 6,36
2 Mt 5,7
3 Mc 10, 4-5
4 Is 49, 15
5 Lc 7, 11-15
6 Mc 1, 40 - 41
7 Cfr Mt 20, 29 - 34
8 Mt 7,12
9 Lc 4, 27
10 Cfr Lc 15, 4 - 7
11 Mc 6,31 - 34
12 Mc 6, 36
13 Mc 6, 37
14 Cfr Mt 15, 21 - 28
Fonte: Yahoo Gruppi- Informazioni da Medjugorje

Schönborn: "Vorrei assolutamente tornare a Medjugorje!"

Il Cardinale di Vienna al "Tagespost": Bisogna chiudere gli occhi per dubitare che a Medjugorje scorrano fiumi di Grazia. Per me questa è una cosa evidente, la Chiesa sicuramente non la può trascurare.(nostra traduzione)



DT: Eminenza, perché ha passato il capodanno a Medjugorje?

Schönborn:
E' piuttosto inconsueto che un Cardinale vada a Medjugorje come pellegrino. All'inizio non ne ero così consapevole, ma l'ho constatato in seguito. Avevo sentito che erano stati là molti cardinali e vescovi, ma soprattutto in forma molto privata. Anche il mio pellegrinaggio era del tutto personale: un pellegrinaggio di supplica e di ringraziamento in un luogo dal quale in 28 anni ho visto provenire molti frutti impressionanti. Quindi era per me importante andare di persona in questo luogo che è diventato uno dei più grandi luoghi di pellegrinaggio nel mondo. Il primo grande gruppo di preghiera a Vienna si era raccolto nei primi anni '80 presso i domenicani. Noi domenicani notavamo che la chiesa era sempre piena, e che queste veglie di preghiera avvenivano anche durante tutta l'estate, che molti giovani venivano e pregavano con una costanza impressionante. Quando sono diventato vescovo, ho notato come molti dei nostri sacerdoti più giovani erano fortemente ispirati da Medjugorje, e come questo fenomeno avesse giocato un ruolo nel loro personale cammino al sacerdozio. Un terzo fenomeno sono le conversioni. Non c'è, oltre a Taizé, nessun incontro che metta insieme tante persone giovani come il Festival dei Giovani di Medjugorje. Da questo deriva l'importanza a livello mondiale del fenomeno.

DT: Impressionante a Medjugorje è anche la cultura della confessione.



Schönborn: Ho confessato io stesso due ore e mezza. Molti, che da 20 o 30 anni non la facevano, hanno riscoperto lì la confessione. Questa riscoperta del sacramento della penitenza avviene ad ogni livello. Quando si mettono insieme tutte queste cose sorge la domanda: che aspetto ha l'albero che porta tali frutti? Vi è una grammatica teologica delle apparizioni; la Madre di Dio ha chiaramente un approccio "pastorale". Le apparizioni sono un fenomeno universale. Non c'è quasi nessun paese che non abbia tali manifestazioni che si imprimono in quel paese e al di fuori di esso. Senza pregiudicare un definitivo pronunciamento della Chiesa, faccio notare che dal 1981 si è assistito a Medjugorje a fenomeni aventi una forte somiglianza con altre apparizioni mariane. La questione del perché la cosa duri così a lungo è un altro problema. In questa regione estremamente povera, arida, ma caratterizzata da una profonda, autentica religiosità cattolica, dei bambini sono entrati in contatto con questa apparizione e l'hanno testimoniata. C'è una caratteristica fondamentale che attraversa molte apparizioni: anche a Lourdes era una ragazza di 14 anni, e in un luogo impossibile. Maria non appare quasi in nessun posto ai Vescovi, ma quasi sempre i suoi messaggi sono diretti anche a sacerdoti e vescovi.

DT: Che cosa intende per "grammatica" delle Apparizioni?

Schönborn: Le apparizioni hanno il loro proprio linguaggio: sono rivolte ai piccoli, insignificanti per il mondo. I messaggi sono sempre semplici, non complicati, ma arrivano al nocciolo del Vangelo e del messaggio cristiano. Da questo si ha un criterio distintivo: tutti i messaggi straordinari sono sospetti fin dall'inizio. E' impressionante che già il secondo giorno delle apparizioni la parola "pace" sia stata centrale e che Maria a Medjugorje sia venerata come "Regina della Pace". Dieci anni più tardi, scoppia la prima guerra balcanica. Il messaggio di base è la preghiera, e perché la Madre di Dio non dovrebbe continuamente ricordarci questo messaggio? Alla grammatica della Madre di Dio per me appartiene anche il suo chiamarci "figli miei", senza distinzione fra piccoli o grandi, giovani o vecchi.

DT: Un giudizio definitivo da parte della Chiesa non c'è ancora.



Schönborn: La posizione ufficiale della Conferenza i Vescovi jugoslavi del 1991, che è stata accolta almeno due volte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, è per me una linea guida ideale, ed è bene attenersi ad essa. Circa i fenomeni, il Magistero della Chiesa non si esprime in modo definitivo: "Non è accertato che i fenomeni siano soprannaturali." La scelta di questa formula lascia aperta la possibilità che siano soprannaturali. La chiesa sta procedendo con consapevole prudenza, per non impedire i frutti, ma anche per premunirsi contro le aberrazioni, che sono sempre possibili.

DT: La chiesa deve emettere un verdetto definitivo una volta che i fenomeni siano conclusi?

Schönborn: Ci sono molti luoghi di apparizioni mariane, dove non c'era per tanto tempo alcun giudizio della Chiesa, ma ciononostante i pellegrinaggi avevano luogo. Per questo la seconda e terza frase della Dichiarazione del 1991 sono così importanti, vale a dire che non sono possibili i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje. Al tempo stesso, tuttavia, è stato sottolineato che dovrebbe essere data ai molti pellegrini la cura spirituale. Ciò include il servizio alle confessioni, perché Medjugorje è diventato uno dei luoghi di confessione più grandi del mondo. Come vescovo diocesano vedo in questo la mia concreta responsabilità verso persone che a Medjugorje cercano e ricevono un impulso spirituale. Medjugorje ha sviluppato una sua dinamica propria, che ha indubbiamente ricevuto l'impulso iniziale da parte dei ragazzi che hanno riferito i messaggi della Madre di Dio. Nel frattempo però, questo fenomeno gioca un ruolo subordinato. Che cosa fanno le migliaia di pellegrini che vengono a Medjugorje oggi? Pregano! Ogni giorno recitano tutto il Salterio, prendono parte all'adorazione eucaristica. Non ci sono attrazioni turistiche ma i pellegrini trascorrono ore in preghiera, e fanno lo sforzo di salire il Monte della Croce recitando la Via Crucis, e col rosario pregano salendo il Podbrdo. La gente ha una nostalgia di tornare incredibile, come a Lourdes. Me lo posso solo spiegare con la vicinanza della Madre di Dio che fa bene alla gente. C'è qualcosa di confortante, che porta aiuto, forza. Confesso: vorrei assolutamente tornare a Medjugorje! Conosco molte persone che si sentono così. E' la Madre di Dio la miglior guida a suo Figlio.

DT: Indipendente dal riconoscimento delle apparizioni, Medjugorje è certamente un luogo di grazia?



Schönborn: per dubitare che a Medjugorje scorrono fiumi di Grazia, dobbiamo chiudere gli occhi. Per me questa è una evidenza che la Chiesa non può certo ignorare. È troppo chiaro che qui agisce la pienezza della Grazia. Per quanto riguarda l'aspetto carismatico, le locuzioni, le parole, faccio riflettere che S. Faustina per anni ha avuto apparizioni di Gesù quasi ogni giorno. Questo fu accuratamente studiato da Roma, inizialmente in modo molto critico, ma gli esami successivi dimostrarono senza alcun dubbio la solidità delle apparizioni. In tema di locuzioni e visioni la Chiesa è sempre stata molto prudente, ed è bene sia così. La cosa importante è che i frutti non vengano ostacolati. Sono particolarmente colpito dal grande numero di opere sociali che sono nate dall'impulso di Medjugorje: per esempio la Comunità Cenacolo, che ha un incredibile successo con i tossicodipendenti, che trovano la guarigione in una forte vita cristiana. Medjugorje è diventata un trampolino di lancio per la Comunità Cenacolo, perché da questo luogo il messaggio di speranza si è diffuso tutto il mondo. Un secondo esempio è il Villaggio della Madre, fondato da Padre Slavko inizialmente per le donne vittime di stupro e della terribile guerra.

DT: Lei ha citato i buoni frutti - le conversioni, vocazioni, confessioni - e i contenuti che non sono in contrasto col Vangelo e con la dottrina. Cosa può esaminare ancora la Chiesa?Schönborn: Certo è un elemento importante anche la credibilità personale dei testimoni. Può anche essere un segno dei tempi che i veggenti siano sposati e abbiano famiglia. Credo che dovremmo indagare Medjugorje alla luce del Concilio Vaticano II: il famoso "sensus fidelium", che non cerca tanto lo straordinario, bensì il rafforzamento della fede nella vita quotidiana. Nel messaggio di Medjugorje si tratta sempre della normale vita cristiana di tutti i giorni. Che cosa si impara dalla Madre di Dio? La fede nel quotidiano! Per me Medjugorje è una scuola di normale vita cristiana.

DT: Lei fa una distinzione tra lo slancio iniziale e gli eventi successivi. Perché?

Schönborn: Lo slancio iniziale ha messo in moto l'evento. Il fatto che i messaggi continuano, gioca sicuramente un ruolo importante per i pellegrini che rimangono in contatto con Medjugorje. Senza la spinta iniziale non ci sarebbe Medjugorje. Non voglio speculare sul riconoscimento. Per me, come vescovo, è importante che nei messaggi non ci sia qualcosa che contraddice la fede: che Maria in questo momento si manifesti come "Regina della Pace" è la loro firma; idem l'accento sulla conversione, perché c'è pace con l'altro solo quando c'è pace con Dio.

DT: Molte persone hanno cambiato la loro vita a e attraverso Medjugorje. C'è qualcosa di diverso che vuol fare dopo questa visita?



Schönborn: Se così fosse non lo direi. Ma una cosa ho capito attraverso gli anni di unione con Lourdes: che ci dobbiamo far guidare molto più concretamente dalla Madonna. Come raggiunge Maria il cuore degli uomini? Viviamo in un paese dove il numero di fuoriusciti dalla Chiesa costituisce il secondo più grande "gruppo religioso". Molte di queste persone però hanno nostalgia di Dio. Vediamo cosa succede alle persone che si recano a Lourdes e a Medjugorje: qui le ferite vengono guarite e il cuore si apre. Come lo fa questo Maria nel nostro tempo? Per me è diventato sempre più evidente, dobbiamo farci ispirare dalla pastorale di Maria. I messaggi contengono pochi appelli morali, ma se i cuori si lasciano toccare da Maria e si rivolgono a Dio, poi le cose si sistemano, allora il "sì" alla vita nasce da una evidenza interiore. Un cuore convertito a Dio trova anche la strada giusta nelle questioni morali.

DT: Il suo viaggio è stato concordato con la Santa Sede? Riferirà alla Santa Sede le sue impressioni in merito?

Schönborn: sono andato a compiere questo pellegrinaggio per motivi del tutto personali. Io non nascondo ai miei confratelli il mio atteggiamento verso Medjugorje, che qui si è approfondito. Con molti vescovi ne ho parlato e continuerò a farlo. Anche questa è parte della opinione e del giudizio della Chiesa. Per molti dei pellegrini venuti a Medjugorje per S. Silvestro, era già una consolazione il fatto che c'era anche un cardinale.




Articolo originale: Kath.net




Fonte: Medjugorje.bz

Folla per la veggente, in 1500 ascoltano Ivanka

Sarzana (La Spezia), 9 gennaio 2010 - C’era Roberto, ex carcerato, Giulio devoto alla Madonna da sempre e Filippo, 5 anni, bloccato dall’atrofia spinale sin dalla nascita: tutti insieme per ascoltare il messaggio di Ivanka Ivankovic, la 41enne veggente di Medjugorje arrivata ieri a Sarzana per la prima di due conferenze.

«Porto in giro per il mondo il messaggio di pace della Madonna» le sue prime parole all’arrivo a Sarzana. L’attesa era enorme, le aspettative rispettate: esauriti in pochissimo tempo i posti numerati all’auditorium del «Parentucelli», i fedeli hanno riempito l’attigua palestra e la chiesa di San Francesco dove erano stati allestiti due maxischermi. Oltre 1500 persone arrivate dalle province di Spezia e Massa per ascoltare la storia di Ivanka e il suo messaggio di fede.

Prima di iniziare la conferenza, la veggente croata ha incontrato Filippo, un bimbo di 5 anni di Ceparana affetto da atrofia spinale (una malattia che inibisce tutti i movimenti) portato a Sarzana dai genitori Valeria e Carlo. Dentro, nell’auditorium, tanti disabili, anziani, «grandi peccatori» come si autodefinisce Roberto, 63enne spezzino «con un passato di droga e carcere». «Un gruppo di amici mi ha portato a Lourdes — racconta — e lì sono rinato». Vicino a lui Giulio, reduce da un viaggio a Medjugorje dove ha incontrato un’altra veggente, Viska.

In religioso silenzio, dopo il rosario recitato tutti insieme, hanno ascoltato Ivanka che aiutata inizialmente da un’interprete, ha raccontato la sua vita dalla prima apparizione della Madonna sui monti di Medjugorje insieme all’amica Miriana, ai problemi nati subito dopo aver raccontato cosa le era successo. «Gli adulti — ha raccontato — mi hanno tirato le mele addosso, non credevano alla mostra storia così come medici, psicologic e poliziotti. La notte della prima apparizione non la scorderò mai: non capivo se quanto accaduto era realtà o se ero impazzita». Tutto vero invece, come le apparizioni giornaliere fino al 1985 quando «la Madonna mi ha detto che mi sarebbe apparsa ogni anno il 25 giugno: per anni mi sono chiesto perchè abbia scelto me». Particolarmente toccante la parte finale del racconto, fatto da Ivanka in italiano.

«E’ un’emozione vedere qui tanta gente, vuol dire che la gente ha fede nella Madonna e vuole ascoltare il suo messaggio di pace». Ivanka è arrivata a Sarzana pochi giorni dopo l’arrivo a Medjugorje del Cardinale Christoph Schonborn, prima eminenza a celebrare messa nella cittadina croata e ad esprimersi chiaramente a favore dei veggenti. «Persone stupende — ha aggiunto nella sua testimonianza Paolo Brosio — che io difendo a spada tratta». Il giornalista pisano ha raccontato come si è avvicinato alla fede «dopo tre grandi dolori, la morte di mio padre, guai con un’attività imprenditoriale e la fine del mio matrimonio. La mia vita era solo lavoro, donne e soldi: un giorno ho sentito dentro la voglia di pregare la Madonna. E’ stato l’inizio della redenzione» raccontata anche nel suo libro «A un passo dal baratro».

Claudio Masseglia (La Nazione - La Spezia)

fonte: Medjugorje.bz

giovedì 7 gennaio 2010

Video "In viaggio a Medjugorje" - Speciale di Rete 4

Con P. Brosio e interviste varie fra cui Mirjana, Chiara Amirante. - Speciale di Rete 4 trasmesso la notte di Martedì 29.12.2009

Video Meditazione del Cardinal Schönborn

PRIMA PARTE (alta risoluzione) della meditazione in italiano del Cardinal Schönborn nella chiesa di Medjugorje sul tema della misericordia, ore 15



SECONDA parte meditazione del Cardinale, in ALTA risoluzione pomeriggio del 30 dicembre; al termine Paolo Brosio incontra Schoenborn e presenta il suo libro



Paolo Brosio, dopo la meditazione del Cardinal Schoenborn, gli dona il suo libro e si congratula e, come al solito, poi si commuove :-)

Video Apparizione a Mirjana del 2 gennaio 2010

Apparizione del 2 gennaio 2010 a Mirjana nella sua casa a Medjugorje

Video Commento di Padre Livio al Messaggio del 2 gennaio 2010

Video Testimonianza di Marija a Medjugorje nel Dicembre 2009

Recente testimonianza di Marija nel salone giallo, dicembre 2009

domenica 3 gennaio 2010

Messaggio straordinario a Marija del 1° gennaio 2010

Sotto una pioggia incessante, la sera del primo gennaio 2010, sulla collina delle prime Apparizioni (Podbrdo) verso le 22,30, la Madonna è apparsa alla veggente Marija Pavlovic.

La Madonna è arrivata accompagnata da tanti Angeli, vestita di grigio con il velo bianco, sopra una nuvola. Ha pregato su ognuno di noi e per tutte le nostre intenzioni ed ha dato il seguente messaggio:


"Cari figli vi ringrazio. Voi siete la mia speranza, vi benedico tutti. Voi siete la mia gioia. Continuate a convertirvi e vivete i miei messaggi con gioia."

sabato 2 gennaio 2010

Video Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2010

Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2010

"Cari figli, oggi vi invito a venire con me con totale fiducia, perché io desidero farvi conoscere mio Figlio. Non abbiate paura, figli miei. Io sono con voi, sono accanto a voi. Vi mostro la strada come perdonare voi stessi, perdonare gli altri e, con pentimento sincero nel cuore, inginocchiarvi davanti al Padre. Fate sì che muoia in voi tutto ciò che vi impedisce di amare e salvare, di essere con Lui e in Lui. Decidetevi per un nuovo inizio, l’inizio dell’Amore sincero di Dio stesso. Vi ringrazio”.

Commento di Padre Livio

Un messaggio di una bellezza e profondità incomparabile soprattutto per quanto riguarda la nostra vita interiore. Innanzi tutto, cari amici, la Madonna ci invita ad abbandonarci a Lei. In poche parole, decidiamoci a farci condurre da Lei. Cosa vuol dire? decidiamoci ad accogliere la Madonna nella nostra vita, come nostra Madre e ad essere Suoi figli affettuosi, ubbidienti, premurosi che mettono in pratica tutto ciò che Lei ci dice e che Lei ci indica.
Quindi, totale fiducia nella Madonna, affidiamoci a Lei, abbandoniamoci a Lei, facciamoci guidare da Lei nel cammino della vita. Questo invito è rivolto a tutti, ma soprattutto ai giovani che sono soggetti a tanti sbandamenti nella vita e che molte volte sono incerti e si chiedono cosa devono fare nella vita! Ma affidatevi a Maria! Fatevi condurre da Maria! Lasciatevi prendere per mano da Maria! Chiedete ogni giorno alla Madonna di accompagnarvi, di guidarvi, di proteggervi, di indicarvi la strada, di indicarvi il passo che dovete fare; e, se lo fate con cuore aperto, la Madonna vi fa sentire quali passi fare.
Dovremmo accoglierLa e farci guidare “con totale fiducia”, senza se, senza ma, senza riserve. Voglio dire, se siamo esitanti, se non abbiamo fiducia, se non ci fidiamo di Lei, non può condurci.
Perché la Madonna vuole questo totale affidamento a Lei in modo tale che La prendiamo per mano con totale fiducia? Perché vuole accompagnarci da Suo Figlio e farci conoscere Suo Figlio. Nessuno conosce Gesù più di Maria. Nessuno può indicarci la strada verso Gesù più di Maria, nessuno è pieno di Gesù più di Maria. È quindi attraverso il Cuore di Maria che arriviamo al Cuore di Gesù, è attraverso l'amore per Maria che arriviamo all'amore per Gesù. E' un'esperienza che moltissimi Santi hanno fatto.
E la Madonna per l'inizio di questo nuovo anno, di questa “navigazione nel mare tempestoso della vita”, ci dice: “Non abbiate paura, figli miei”, e perché, cari amici, non dobbiamo avere paura? Che pure avremmo mille motivi per aver paura, per essere angosciati e a volte persino disperati? Perché non dobbiamo avere paura? Perché dobbiamo essere sereni, avere lo sguardo di fiducia nel presente e nel futuro? Perché Lei è con noi: “Io sono con voi, sono accanto a voi”. La Madonna è con noi, la Madonna è accanto a noi, non dobbiamo aver paura di nulla.
È la Madre che ci protegge ed è la Madre che opera a nostro favore, facendo leva sull'Onnipotenza Divina d'Amore, per cui dicevano i Santi: “La Madonna è l'Onnipotenza supplicante”, la Madonna ottiene qualsiasi aiuto, qualsiasi grazia, qualsiasi protezione; per cui non dobbiamo aver paura né come singoli né come comunità né come Chiesa né come mondo intero. Lei è con noi, accanto a noi, con tutta l'umanità, è accanto a noi con tutta la storia umana, con tutta la nostra generazione. Ci tiene tutti sotto il Suo manto.
La Madonna dice cose meravigliose; ha detto che la grazia speciale che Lei dà a Medjugorje è la conversione, ma qui la Madonna indica tre passaggi alla conversione che sono i passaggi del perdono, e che sono quei passaggi che uno psicologo che analizzasse questo messaggio, direbbe: “la Madonna è veramente una grandissima psicologa!”. Ma lo è veramente, cari amici! La Madonna ci indica la via di come perdonare e ci indica la strada. La conversione è opera della Grazia, non è che sia opera nostra, però c'è la nostra cooperazione.
Allora la Madonna ci indica il modo con cui dovremmo arrivare alla pace del cuore che è frutto del perdono.
Prima di tutto ci dice: “dovete imparare a perdonare voi stessi”. Come è importante perdonare noi stessi, perché se siamo arrabbiati con noi stessi, se disprezziamo noi stessi, se odiamo noi stessi, tutto il rancore che abbiamo contro noi stessi, perché non ci piacciamo, perché la nostra vita è un inferno ecc. tutto il nostro rancore lo riversiamo sugli altri. Dobbiamo imparare a perdonare noi stessi ad accettarci con i nostri limiti e anche con i nostri peccati, non accettare il peccato, ma accettare che siamo peccatori: “siam peccatori, ma figli tuoi”. E quindi accettare la nostra miseria, siamo dei miserabili, non per restare miserabili, ma perché questo è il primo passo per presentare la nostra miseria a Dio. Cioè per presentare i nostri peccati a Dio, perché Dio li distrugga, dobbiamo imparare a riconoscerli. Accettare noi stessi nella nostra miseria, avere l'umiltà di riconoscere che siamo dei poveretti è avere quello sguardo su di noi che ha Dio, cioè Dio ha sui peccatori uno sguardo di compassione, e anche noi dobbiamo avere uno sguardo di compassione verso noi stessi e perdonare noi stessi.
Perdoniamo noi stessi, non giustificandoci ma riconoscendoci peccatori. Molti si giustificano, ma il giustificarsi vuol dire riconoscersi giusti anche se si è peccatori, questa è la giustificazione umana. Invece la Madonna ci dice: “riconoscetevi come peccatori, abbiate su di voi il medesimo sguardo di misericordia che Dio ha su di voi”.
Allora se noi abbiamo quello sguardo di misericordia su di noi, avremo quello sguardo di misericordia sugli altri, per cui non ci scandalizziamo della pagliuzza che c'è nell'occhio degli altri, quando abbiamo visto la trave che è nel nostro occhio.
Il vero perdono di noi stessi che passa attraverso lo sguardo di misericordia che Dio ha su di noi, diventa una capacità di capire gli altri, di perdonarli come abbiamo perdonato noi stessi.
In questo modo il cuore si sgela e allora siamo nella condizione di inginocchiarci davanti alla croce e di accettare quel perdono che Gesù invoca dal Padre su di noi: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Bellissimo questo procedimento psicologico: avere su noi stessi quello sguardo di misericordia che Dio ha su noi, avere sugli altri quello sguardo di misericordia che Dio ha sugli altri e infine aprirci alla Divina Misericordia e farci abbracciare da Essa.
“Vi mostro la strada come perdonare voi stessi, perdonare gli altri e, con pentimento sincero nel cuore, inginocchiarvi davanti al Padre”. Cioè quello che dobbiamo vedere per primo, il perdono di Dio, rischia di non arrivare mai perché noi siamo induriti verso noi stessi e verso gli altri.
Invece, aprendo il cuore, perdonando noi stessi, alla Luce della Divina Misericordia, siamo in grado di perdonare gli altri, siamo in grado di accettare il perdono di Dio su di noi in un modo più profondo, più vero.
Poi la Madonna ci dice (guardate che bello, perché poi il cuore si può aprire, si può sbloccare con la Grazia e poi si può purificare in un lungo cammino): “Fate sì”, in che modo? con la preghiera, con la penitenza, con la buona volontà, con i sacrifici: “Fate sì che muoia in voi tutto ciò che vi impedisce di amare e salvare, di essere con Lui e in Lui”, tutte quelle resistenze che rimangono nel cuore, quegli egoismi, quelle passioni, quell'essere noi al centro di tutto, quegli attaccamenti, quelle false sicurezze, facciamo sì che con la preghiera, col sacrificio, con la rinuncia, tutto questo muoia, in modo tale che noi possiamo amare senza impedimenti, senza remore e così salvare anche gli altri, perché nulla ci trattiene dal riversare sugli altri ciò che Dio ha dato a noi e così siamo perfettamente uniti a Gesù; siamo con Lui e in Lui.
C'è un programma di vita spirituale splendido, io mi chiedo: “chi fa questi messaggi? Neanche il Papa scrive così bene”.
“Decidetevi per un nuovo inizio”, ci fa anche gli auguri di buon anno, però gli auguri di buon anno della Madonna sono una decisione.
Io sono partito veramente soddisfatto. Sarà una mia piccola, stupida vanità, però io ho fatto tre catechesi prima di questo messaggio da Medjugorje, sulle “tre decisioni che dobbiamo prendere” e cioè: decidetevi per Dio (per la conversione), decidetevi per la Santità, decidetevi per il Paradiso. La Madonna ha aggiunto una quarta decisione per il nuovo anno: “decidetevi per un nuovo inizio”, decidetevi perché l'anno nuovo sia veramente un anno nuovo. E come sarà nuovo? se è ispirato dall'Amore di Dio e dal prossimo: “Decidetevi per un nuovo inizio, l'inizio dell’amore sincero di Dio stesso. Vi ringrazio”.
Messaggio di una bellezza incomparabile, una sintesi della vita spirituale tracciata. Un cammino spirituale profondissimo. Personalmente ho imparato a memoria questo messaggio, me lo ripeto tutti i giorni, me lo leggerò per chi sa quanto tempo, perché mi specchio in questo messaggio. Voglio far sì che questo messaggio diventi carne della mia carne e sangue del mio sangue.

“Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: http://www.medjugorjeliguria.it/

Omelia del Cardinal Schönborn alla veglia di Capodanno

Notare come allude chiaramente della credibilità dei veggenti di Medjugorje e come sottolinei la necessità di ascoltare e guardare a lungo prima di parlare: evidente riferimento al Vescovo locale che non ha mai voluto incontrare i veggenti.

Cari fratelli e sorelle, qui in chiesa o nei luoghi davanti alla chiesa o nel salone giallo, siamo tutti consapevoli che è un grande privilegio non dover festeggiare il nuovo anno con lo Champagne - forse più tardi - [applausi e risa] ma con Maria, Giuseppe, il Bambino nella greppia, con gli angeli.
Tutti noi siamo venuti a Medjugorje per essere in questo giorno in special modo vicini alla Madre del Signore. O più esattamente dobbiamo dire che siamo venuti qui perché sappiamo che la Madre del Signore vuol essere vicina a noi.
Con lei vogliamo iniziare il nuovo anno, e la prima cosa che mi commuove, se penso al presepio e ai pastori, è che non c'era nessun angelo. Qui [indica il presepio alla base dell'altare] ci sono due angeli sopra la grotta, ma nel vangelo non ci sono; erano nel campo dei pastori, una grande schiera di angeli, ma Maria e Giuseppe ne hanno solo sentito parlare, i pastori glielo hanno raccontato!
Neanche voi avete visto la Gospa, ma qui ci sono delle persone che ce lo hanno raccontato. E noi confidiamo che la Madonna ci è veramente vicina. La fede viene dall'ascolto e mi impressiona per prima cosa che nel vangelo di oggi si parla di ascolto. Prima di tutto dobbiamo ascoltare il lieto annuncio. Abbiamo due orecchie, due occhi e una bocca: questo significa che dobbiamo ascoltare molto, guardare molto e poi parlare. E cosa dobbiamo dire? Dobbiamo raccontare ciò che abbiamo visto e udito. Il mondo necessita di una nuova evangelizzazione, questa avviene solo se è impossibile che tacciano coloro che hanno visto e udito. Tutti noi abbiamo ricevuto la fede e nel battesimo abbiamo ricevuto il compito di comunicarla ad altri. I pastori hanno raccontato ciò che era stato loro detto e da questo tutto è continuato. Il vangelo, la buona novella, è stata raccontata, e quelli che l'hanno riferita erano credibili. Quelli che hanno udito, hanno anche visto che le parole erano in accordo con la vita, che ciò che i testimoni dicevano trovava corrispondenza anche nella loro vita.
Come possiamo diventare testimoni del vangelo? Prima di tutto in quanto guardiamo a Maria. Maria conservava e meditava nel suo cuore tutto quello che era accaduto. Fratelli e sorelle, ciò di cui urgentemente abbiamo bisogno nel nostro tempo è la preghiera. Lo dico con un po' di tristezza, so che prego troppo poco. So che la preghiera è la vita. Senza un vivo rapporto con Dio la nostra vita diventa arida e vuota. Perché la Madonna ci dice continuamente di pregare? Prendetevi il tempo per la preghiera. Un buon proposito per il nuovo anno, per noi sacerdoti, diaconi e per tutti. Tempo per la preghiera. C'è così tanta forza, così tanta gioia, troppo chiaro. Preghiamo Maria che ci aiuti a pregare di più. Se preghiamo le nostre parole sono piene di vita e poi la nostra testimonianza è credibile.
Vorrei spendere due parole su ciò che l'apostolo Paolo ci ha detto. L'anno paolino è già finito e ora siamo nell'anno sacerdotale, ma le parole dell'apostolo Paolo erano così forti perché erano piene di vita. Nella lettura di oggi ci dice che Dio ha mandato suo Figlio per farci diventare figli. Le figlie non sono escluse, si intende, figli e figlie insieme, ma Paolo dice che siamo chiamati a diventare figli, e non schiavi. Così come Gesù è figlio di Dio, così possiamo anche noi chiamarlo Padre. All'inizio di quest'anno l'apostolo Paolo ci dice: voi siete figli e non schiavi.
Io penso che Medjugorje è un posto dove si confessa molto e la confessione è la liberazione dalla schiavitù del peccato. Dio ci vuole avere come figli. Libertà dei figli di Dio, e per questo ci ha donato il sacramento della confessione. Dobbiamo avere un nuovo atteggiamento verso Dio, poterlo chiamare Abbà. Gesù ci ha chiamato ad avere fiducia in lui, ad avere fiducia in Dio. C'è troppa paura di Dio in noi, Jezu ufam tobie, Gesù confido in te - so anche il polacco - [alcune risate, quelli che capiscono la battuta], Jezu ufam tobie, Gesù confido in te [applausi].
Il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato questo messaggio: abbiate fiducia nella misericordia di Dio, abbiate fiducia nella misericordia di Gesù. A volte, avere fiducia può essere eroico, quando la vita si fa difficile, quando un matrimonio diventa un peso, quando una malattia ci opprime, quando non sappiamo come andrà col nostro lavoro. Allora, dire Jezu ufam tobie, può essere eroico. Avere fiducia è veramente un atto di fede, e ancora guardiamo a Maria: chi ha donato un atto di fiducia, di fede, più grande di Maria? Jezu ufam tobie: questo sia il nostro programma per l'anno che viene.
E' quasi mezzanotte e si sentono i botti, ma noi non tiriamo petardi, noi cantiamo [applauso]. E un'ultima parola: i pastori tornarono glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito. Anche noi torneremo a casa e per poter essere testimoni della buona novella, dobbiamo prima di tutto glorificare Dio. I pastori glorificarono e lodarono Dio per quello che avevano visto e udito, spero che anche tutti noi torneremo a casa, faremo il viaggio di ritorno, dopo questi giorni passati qui, e glorificheremo Dio per ciò che abbiamo visto e udito. Allora crederanno anche a noi quando racconteremo, la nostra parola sarà degna di fede.
Adesso è quasi mezzanotte ed è il momento giusto per proclamare il nostro Credo. Con questa fede entriamo nel nuovo anno. Dio benedica il nuovo anno. [lungo applauso]

Fonte: Medjugorje.bz