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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 31 maggio 2016

Apparizione straordinaria ad Ivan del 30 maggio 2016 sul Podbrdo alle ore 22:00

Carissimi, ecco quanto Ivan ha comunicato sull’apparizione da lui avuta stasera, lunedì 30 maggio 2016, sul Podbrdo alle ore 22:00:

«Dopo l’incontro con la Madonna, vorrei avvicinare e descrivere anche a voi l’incontro di stasera. Anche oggi la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice e, all’inizio, ci ha salutato tutti col suo materno saluto: “Sia lodato Gesù, cari figli miei!”.

Poi ha pregato per un periodo di tempo prolungato qui su tutti noi con le mani distese. In seguito ha pregato in particolare sui malati presenti. Poi la Madonna ha pregato per un periodo di tempo in modo particolare per i sacerdoti e le vocazioni nella Chiesa. In seguito ha benedetto tutti noi con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto quello che avete portato perché venisse benedetto.

Poi io ho raccomandato tutti voi, i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie ed in modo particolare i malati Poi la Madonna ha continuato a pregare per un periodo di tempo qui su tutti noi, e in questa preghiera se n’è andata, nel segno della luce e della croce, col saluto: “Andate in pace, cari figli miei!”.

Vorrei sottolineare che oggi la Madonna ha pregato in particolare per i sacerdoti e per le vocazioni nella Chiesa».

Sapere o non sapere amare

Ecco qui una seconda riflessione di fra Slavko Barbarić che risponde ad un’altra domanda che ci viene rivolta da molti che non conoscono Medjugorje. Eccola per la Vostra meditazione.

Sapere o non sapere amare

1. «Cari figli! No, voi non sapete amare e non sapete ascoltare con amore le parole che io vi do. Siate consapevoli, miei diletti, che io sono vostra Madre e che sono venuta sulla terra per insegnarvi ad ascoltare per amore e a pregare per amore, e non dalla costrizione perché portate la croce. Con la croce Dio viene glorificato attraverso ogni uomo.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!»
(Messaggio del 29.11.84)

2. Molti si chiedono: perché in generale vi sono apparizioni e perché avvengono anche qui a Medjugorje? Perché tutti i giorni? Sono domande comprensibili. Non dirado la gente rifiuta le apparizioni perché si pone questi interrogativi. Interrogarsi con amore e cercare una risposta con amore è tutto quello che si può fare, perché con la violenza non si possono trovare delle risposte!
Per la Madre che ama un motivo è importante. Ella desidera che per noi tutto sia bello, che tra noi non vi siano costrizioni e che soprattutto non ve ne siano tra noi e Lei. Amore e violenza non vanno d’accordo; si escludono a vicenda come la luce ed il buio, la verità e la menzogna. La violenza sbarra la strada all’amore, chiude la bocca, le orecchie, il cuore, tutto l’essere. L’amore, tuttavia, parla, risponde, ascolta, si offre liberamente e, nella libertà attende una risposta. Liberarsi dalle costrizioni interiori ed esteriori significa essere liberi e capaci d’amare. Il pericolo maggiore per la libertà interiore è costituito dalle costrizioni interiori che si sviluppano a causa della dipendenza dalle cose materiali, della concezione errata di sé stessi e degli altri, del potere e del rapporto nei confronti del potere. Quando l’uomo si libera dalle costrizioni interiori e diviene realmente libero, allora queste diverranno soltanto un’occasione per dimostrare la propria libertà interiore e la propria risolutezza.
Il mondo è pieno di schiavitù e perciò degli animi e dei cuori prigionieri: imprigionati nell’egoismo, nell’orgoglio, nel desiderio, nella smania di denaro, nella droga e nell’alcol, di una vita dissipata ed in un rapporto immorale verso sé stessi e gli altri. Molti sono prigionieri anche della morsa delle opere sataniche che si manifestano col peccato. Particolarmente diffusa è la schiavitù derivante dal timore della sofferenza.
3. Una volta ho chiesto a Jelena Vasilj come riesce a distinguere la voce della Vergine da quella di Satana. Mi rispose: “Quando parla la Vergine, ho tempo di rispondere, sono libera, la mia anima spazia, posso decidere... Quando parla Satana, allora ti senti limitato, non hai tempo per rispondere, sei colto all’improvviso ed ingannato. Ti senti sospinto in un angolo
4. «Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto:
amerai il prossimo tuo come te stesso, ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri.»

(Gal 5, 13-15)

(Fonte: Alla scuola dell’Amore, di Fra Slavko Barbarić)

L’amore educa

Nel mio ultimo pellegrinaggio a Medjugorje ho trovato un bel libretto di Fra Slavko Barbarić. Sfogliando le prime pagine ho trovato una riflessione che da la risposta ad una domanda che un mio compagno di pellegrinaggio mi aveva fatto. Eccola per la Vostra meditazione.

L’amore educa

1. «Cari figli!
Grazie perché offrite al Signore tutta la vostra fatica, anche ora che egli vi prova nei frutti che raccogliete. Sappiate, cari figli, che egli vi ama, e per questo vi mette alla prova. Continuate ad offrire tutti i vostri sacrifici al Signore, e non vi preoccupate.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!». (Messaggio 11.10.84)

2. Il gruppo di preghiera che si raccoglie attorno al veggente Ivan si riunisce in preghiera prevalentemente all’aperto, sul monte delle apparizioni o al Križevac, soprattutto di sera dalle ore 21 in poi. C’erano anche incontri di preghiera dopo la mezzanotte. La Vergine li invita alla preghiera in qualsiasi momento e con qualsiasi tempo, d’estate e d’inverno, sotto la pioggia e al freddo. Durante l’incontro di preghiera Lei si manifesta ad Ivan e se ci sono altri veggenti anche a loro.
In una sera fredda e burrascosa chiesi al veggente come fosse possibile che la Vergine li richiamasse al Križevac per pregare con un tale freddo. Com’è possibile che quella che viene definita la Madre premurosa, desideri che si vada a tarda ora e col freddo, quando ci sono tutti i motivi per rimanere a casa. La mia domanda non ha turbato il veggente, ma egli si è stupito che io potessi chiedere una cosa del genere e mi ha risposto:
“Chi ti vuole bene e si preoccupa per te deve anche avere 11 coraggio di chiederti qualcosa!”
Né il gruppo di preghiera, né i veggenti si pongono questa domanda, ma vanno e fanno quanto loro richiesto.
3. Dopo questa risposta rimasi senza parole. Dissi: “Se le cose stanno così, buona fortuna!” Ho tuttavia compreso quella verità che solo l’amore può capire ed accettare. Amare qualcuno non significa viziarlo e indebolirlo, perché l’amore reca in sé le reali dimensioni dell’educazione. Esso è esigente. L’amore si sacrifica per il prossimo, ma non per proteggerlo dal sacrificio o dalla prova, dalla croce o dalla malattia, ma per rendere l’individuo pronto alla vita. In tal modo si mettono alla prova, si purificano e si fanno maturare l’amore dell’amato e la sua risposta. Ricordiamo che la madre che ama il suo bambino, quando quest’ultimo è malato, è la prima a capire quando è giunto il momento di portarlo in ospedale, di farlo operare affinché il bimbo guarisca. Ella non teme la sofferenza, perché ricerca la guarigione. Chi ama il proprio giardino non lo lascia incolto, ma lo pota e lo pulisce affinché sia più produttivo. Le prove e le sofferenze acquistano così il loro significato.
4. «Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e
suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono...»
(Eb 5, 7-9)

(Fonte: Alla scuola dell’Amore, di Fra Slavko Barbarić)

lunedì 30 maggio 2016

Commento di Padre Livio al Messaggio a Marija del 25 maggio 2016

"Cari figli, la mia presenza è un dono di Dio per tutti voi ed un'esortazione alla conversione. Satana è forte e desidera mettere nei vostri cuori e nei vostri pensieri disordine ed inquietudine. Perciò, voi figlioli pregate affinché lo Spirito Santo vi guidi sulla via retta della gioia e della pace. Io sono con voi ed intercedo presso mio Figlio per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 maggio

Ricordiamo che nel messaggio del 25 aprile la Madonna ci ha detto: “il mio Cuore Immacolato sanguina guardandovi nel peccato e nelle abitudini peccaminose” e ci ha rivolto un fortissimo appello a cambiare vita: “Vi invito ritornare a Dio e alla preghiera affinché siate felici sulla terra”.

Questo è ciò che la Madonna ci aveva esortato a fare.

Certamente qualche frutto c'è stato, però è chiaro che la Madonna è ancora in attesa di vedere i frutti di questo suo appello e oggi ribadisce quel richiamo in modo più dolce, come Madre che non si rassegna a vedere i figli perire nel peccato.

Avvicinandoci al prossimo messaggio del 25 Giugno, che sancirà i 35 anni di Apparizioni, la Madonna ci ricorda: “la mia presenza è un dono di Dio per tutti voi”. Questa presenza è una grande grazia che la Madonna ha ottenuto di prolungare nel tempo e in più di un'occasione ha detto: “Mio Figlio mi ha concesso di stare ancora con voi” e Lei stessa ha chiesto questa immensa grazia di accompagnarci “in questo tempo difficile in cui satana è sciolto dalle catene”.

Purtroppo quelli che hanno risposto alla chiamata non valorizzano fino in fondo questa presenza, perché si stancano, perché comunque la danno per scontata, entrano nell'abitudine, non sentono la grazia immensa di questa presenza; è come il sole, diamo per scontato che al mattino sorga, ma immaginate se un mattino non sorgesse!

La Madonna ci ha anche detto una volta: “quando non vi darò più i messaggi e non verrò più, rimpiangerete il tempo che avete perduto”.

L'importante dunque è comprendere che questa presenza è un dono di Dio, la nostra generazione ha avuto l'immensa grazia di avere Maria come Madre e come maestra.

Questa sua presenza ci dice tante cose, a me personalmente dice che il fatto che la Madonna appaia vuol dire che porta il Paradiso sulla terra, porta la speranza sulla terra e ci ricorda che il fine della nostra vita è l'Eternità. Ci apre la porta verso il Cielo, ci indica la meta a cui dobbiamo tendere. La Madonna è un’abitante del Paradiso, è Colei che è nel Cuore della Santissima Trinità e scende in mezzo a noi per indicarci qual è il golfo di luce verso il quale siamo in cammino, che è il Cuore stesso della Santissima Trinità.

Il solo fatto che è presente è un’esortazione alla conversione, cioè a lasciare la via della rovina, la via dell'effimero, la via del peccato, la via della morte, la via della sterilità spirituale, del “tralcio secco”, la via del vuoto della vita. La Madonna viene a chiamare i suoi figli sulla “retta via”, che è quella “della gioia e della pace”.

Non diamo per scontato che la Madonna venga sempre; arriverà il momento in cui rimpiangeremo di non aver messo a frutto la grazia immensa della sua presenza.

Siccome un numero enorme di persone non prende in considerazione Dio e neanche Gesù, Gesù ha provato ad inviare sua Madre, ma neanche Lei viene presa in considerazione!

La gente preferisce seguire il demonio e si lascia attrarre da lui, dall'illusione che l'uomo è il padrone del mondo, che è padrone della sua vita e ne fa quello che vuole!

Questa illusione attira e seduce gran parte dell'Occidente, ma dietro a questa illusione di fare a meno di Dio, di aver eliminato Dio, di indicare se stessi come Dio, c’è l’inganno del demonio! Per questo la Madonna dice: “satana è forte”, certo che è forte, e senza la Grazia di Dio noi diventiamo zimbelli, siamo come ranocchi che guardano gli occhi del serpente e si gettano nella sua bocca. Non è che lui ha bisogno di fare qualcosa, basta allontanarci da Dio e siamo suoi! La forza di satana è che noi siamo deboli, e noi siamo deboli perché non preghiamo, non ci attacchiamo a Dio, non ci lasciamo guidare dallo Spirito.

Satana è forte e desidera mettere nei vostri cuori e nei vostri pensieri disordine ed inquietudine”. Quante volte la Madonna nei suoi messaggi ci ha detto che satana è forte e desidera mettere nei nostri cuori pensieri disordinati e sbagliati, risvegliare i vizi capitali e la fame di mondo di soddisfare se stessi, pensieri di prepotenza, di guerra, di denaro, miraggi ingannevoli, e quindi rabbia,inquietudine, desiderio di sopraffazione, sentimenti di annientamento e di morte e tutto quello che sperimentiamo quando siamo nel peccato e accecati dalle passioni.

E così, illudendoci di essere liberi, siamo schiavi del peccato, schiavi del principe di questo mondo e infelici.

Perciò la Madonna ci dice: “voi figlioli, proprio per non diventare schiavi del demonio, pregate”, come ha detto il Papa nella catechesi di ieri, “guai se non preghiamo”. La preghiera è sempre efficace,ovviamente non basta la preghiera, così come non basta nella macchina la benzina, ci deve essere, ma poi però dobbiamo metterci al volante, la preghiera, come la benzina, anima la nostra attività.

La Madonna ci richiama come sempre alla preghiera: “pregate” e, pregando, ci incontriamo con Dio, prendiamo la forza di Dio, la luce di Dio, la grazia di Dio, pregando, lo Spirito Santo entra nel nostro cuore e ci guida sulla retta via della gioia e della pace.

Vediamo quindi la contrapposizione ben precisa tra la via del male e della morte, la via del demonio che porta all’accecamento, all’inquietudine, alla non pace, al disordine delle passioni che fanno del nostro cuore un groviglio di vipere (questo lo vediamo a volte in chi ci sta vicino) e la via di Dio che è gioia e pace, la via che dobbiamo incominciare a intraprendere con il rinnovamento della preghiera.

Io sono con voi”, la Madonna è con noi, cerchiamo di comprendere la grandezza di questo dono della sua presenza, “e intercedo presso mio Figlio per voi”, la Madonna prega per noi, per ognuno di noi.

A volte la Madonna ha detto: “intercedo presso mio Figlio per voi e con voi”, ci chiama anche ad unirci alla sua intercessione per chiamare quelli che sono lontani perché abbiano la grazia della salvezza.

Invece di puntare il dito su quelli che fanno parte dell’esercito del male, preghiamo per la loro conversione, che è ciò che la Madonna ci chiede.

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

Commento al Messaggio da Medjugorje del 25 maggio 2016

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria:

"Cari figli! La mia presenza è un dono di Dio per tutti voi ed un'esortazione alla conversione. Satana è forte e desidera mettere nei vostri cuori e nei vostri pensieri disordine ed inquietudine. Perciò, voi figlioli pregate affinché lo Spirito Santo vi guidi sulla via retta della gioia e della pace. Io sono con voi ed intercedo presso mio Figlio per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

P. Livio: Il 25 giugno sarà il 35° anniversario della presenza quotidiana della Regina della Pace qui sulla terra e la Madonna dice che è un dono di Dio e un’esortazione alla conversione. Non ti sembra che noi ci siamo un po’ troppo abituati a questa  presenza e non ci rendiamo conto che tutto questo tempo è una grazia che nessuna generazione ha mai avuto?

Marija: Non solo, io credo che la presenza della Madonna è una freschezza per l’umanità ed è anche un dono di Dio: attraverso la Madonna ci sta portando sulla via dei comandamenti e alla conversione. Lo riconosce la Madonna che più volte ha ripetuto che Dio Le permette di stare in mezzo a noi. Questa presenza della Madonna è davvero grande, incredibile. 

P. Livio: In un messaggio a Mirjana la Madonna ha detto: "Molti hanno accolto la mia chiamata, ma un numero enorme di persone non mi ha preso neanche in considerazione“. Cioè non abbiamo capito la grazia immensa di questa presenza.

Marija: Io credo che ci sono tante persone che, dopo il pellegrinaggio a Medjugorje, hanno cambiato radicalmente la loro vita e nelle loro case, nelle loro parrocchie, hanno fondato gruppi di preghiera. Certo che dall’altra parte il paganesimo è forte... Internet, televisione, ... ormai nella società moderna Dio non esiste, non c’è spazio per Dio. Ma la Madonna sta lavorando, anche nelle nostre parrocchie... A differenza di una volta, oggi vedo tante realtà di adorazione. Recentemente sono andata in una città e alcuni amici mi hanno portato in una Cappella dove c’è l’Adorazione continua. Tutto è iniziato grazie ad un sacerdote venuto a Medjugorje. Questi sono quei piccoli frutti, quei piccoli doni che però sono immensi. Che dono per una città avere una cappella dell’adorazione! Ha ragione quel proverbio: fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Io sono sicura che c’è una foresta di buone persone, anche giovani, che stanno facendo tante cose belle. Non guardiamo solo le cose negative. Io credo che oggi dobbiamo essere più decisi, più liberi, più forti, cercando di pregare e anche di testimoniare... Ho incontrato una persona, venuta a Medjugorje per la prima volta, che mi ha detto: “Oggi mi sono confessato e ho pianto tanto. Io ho cercato anche il suicidio, perchè la mia vita non aveva più senso; ma ora voglio testimoniare che la mia vita è cambiata e vuole essere speranza per una vita nuova”.

P. Livio: Questa è proprio la grazia dello Spirito Santo, queste conversioni sono l’opera dello Spirito che tocca i cuori.

Marija: Noi possiamo fare quello che vogliamo perchè siamo liberi, possiamo andare nel peccato fino agli inferi, ma se viviamo la nostra vita secondo i Comandamenti di Dio e tendiamo a volerci convertire giorno per giorno, possiamo diventare santi come ci vuole la Madonna. Lei ci invita a leggere la vita dei Santi per imitarli. Possa la nostra vita diventare imitazione di Cristo, imitazione della Madonna, imitazione dei Santi! Io ricordo: i primi anni non sapevamo tante cose, ma abbiamo pregato con il cuore. E anche oggi preghiamo con il cuore e quello che faccio, lo faccio con amore, lo faccio con il cuore. Lo faccio per amore verso Gesù. Anche una parola buona, un piccolo dono, un sorriso, tante piccole cose che aiutano a cambiare la nostra vita, diventa una vita nuova, una vita di testimonianza. Ieri un sacerdote che è venuto a fare un ritiro qui a Medjugorje mi ha detto: “Una volta eri butta, oggi ti vedo bella, perchè il Signore ti ha plasmato e sta lavorando su di te”. Io ero come un riccio, ma oggi non ho più paura perchè mi sono lasciata plasmare dal Signore. Il Signore ci sta usando, ci sta trasformando e diventiamo belli, di una bellezza spirituale... Come Madre Teresa di Calcutta... Ognuno di noi può diventare così.

P. Livio: Quello che colpisce molto a Medjugorje è la conversione, abbiamo visto dei morti che sono risuscitati e delle persone che erano grandi peccatori che si sono incamminati sulla via della santità. Il Signore chiama anche i peccatori sulla via della santità.

Marija: Mi ricordo di un sacerdote americano con tanti impegni, tanti svaghi, ma poca preghiera, che stava lasciando il sacerdozio. Un suo amico medico l’ha convinto a venire a Medjugorje. Io l’ho conosciuto, ho visto che non celebrava la Messa e l’ho portato da Padre Jozo quando era a Tihaljina. Il Signore l’ha plasmato, l’ha trasformato; ha avuto come una rinascita. Ora è morto, ma è morto da santo sacerdote. Poi sono venuti altri sacerdoti della sua diocesi e quindi anche il loro Vescovo, venuto perchè ha visto la trasformazione e la radicale conversione dei suoi sacerdoti.

P. Livio: Il miracolo della conversione lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, le persone che cambiano vita. E’ una grande speranza ed è anche il frutto pù bello che abbiamo per la presenza della Madonna.

Marija: In realtà è il buon Dio che cambia i cuori, anche perchè la Madonna intercede presso suo Figlio. Quando il Signore prende il cuore e lo cambia, non c’è una spiegazione, lo fa in un modo meraviglioso. Io lo vedo in tante persone che si confessano, quando aprono il cuore è una cosa bellissima e incredibile. Capita che nelle proprie parrocchie non trovano il coraggio di aprire il cuore, il coraggio di confessare qualche peccato; invece qua è quasi una cosa normale, perchè siamo sotto il manto della Madonna, ci sentiamo sicuri, ci sentiamo disarmati. Non interessa più quello che pensa il mondo, quello che può dire il sacerdote. Qui trovano la volontà di cambiare radicalmente la vita e questa è una cosa meravigliosa.

P. Livio: La Madonna ci dice che satana è forte e se non preghiamo ci crea confusione mentale e ci toglie la pace...

Marija: Ci mette inquietudine nei nostri cuori, nei nostri pensieri. Io credo che è quello che il mondo vuole: mettere disordine, renderci schiavi del male. Invece Dio ci vuole esseri liberi, ci dà la libertà dei figli di Dio. Anche la Madonna non ci obbliga, ma ci invita. Noi possiamo convertirci o non convertirci. Ma io dico che ci conviene convertirci in questi pochi anni di vita che abbiamo, mentre ci aspetta l’eternità.

P. Livio: Questo messaggio è molto bello: la via di Dio è gioia e pace, la via di satana è disordine e inquietudine.

Marija: Io vedo, che quando siamo con Dio, viviamo i suoi comandamenti; quando siamo senza Dio, finiamo dai maghi, stregoni, reiki, meditazioni orientali, joga... perchè si cerca la pace. Ma la pace la troviamo solo in Dio, perchè è Lui che ci ha creati.

P. Livio: Ci prepariamo alla festa dell’Eucarestia e la Madonna lì a Medjugorje ha messo l’Eucarestia al centro di tutto.

Marija: E’ vero. Noi questa notte abbiamo, come ogni 25 del mese, la veglia di preghiera con l’Adorazione per tutta la notte...

Quanto c’è a Medjugorje era nel progetto di Dio. La chiesa, che allora sembrava enorme... la grande Croce sulla collina, ora diventata centro di preghiera con la via Crucis per tutti i pellegrini... poi nell’altra collina è apparsa la Madonna... E così si è formato questo triangolo prediletto da Dio. Anche la nostra vita è nel progetto di Dio.

P. Livio: Trentacinque anni non sono un po’ troppi?

Marija: No, sono pochissimi. Quei cinque o dieci minuti di incontro con la Madonna non sono trentacinque anni, ma sono il Paradiso; sono una sfida che Dio sta mettendo in noi tra il Paradiso e l’inferno. E la Madonna con la sua presenza è un invito per tutti noi:“Decidetevi per il Paradiso, per la vita eterna!” Ogni giorno alla fine dell’apparizione, quando Lei se ne va, dentro il mio cuore ho questo desiderio di Paradiso e mi viene da cantare con San Filippo Neri: “Preferisco il Paradiso!” E’ vero che sono qua, che combatto, faccio, disfo, pulisco, stiro, vivo, ma dentro il mio cuore c’è il Paradiso; e quando hai il Paradiso nel cuore, tutta la vita va come un soffio. In Paradiso diventiamo e restiamo tutti giovani. La Madonna, quando ha cominciato a venire, era più grande di noi; invece ora noi siamo molto più vecchi di Lei...

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio


Fonte: Medjugorje Oggi

sabato 28 maggio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 27 maggio 2016


Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all'albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l'udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
"La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni"? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l'albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l'albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gettati nel mare", senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore


Carissimi fratelli e sorelle, cari pellegrini, cari fedeli, ci sono luoghi che visitiamo e ci innamoriamo di essi e con gioia vi ritorniamo. Uno di tali luoghi è Medjugorje, dove sentiamo in modo particolare la pace e la gioia da condividere con diverse persone.
Vengo qui da anni a condividere con voi la gioia dell’Eucaristia e della preghiera alla nostra Madre. Sopratutto mi piace una preghiera nata tanti secoli fa. In Essaa, “Sotto la Tua protezione”, ci sono tutte le verità della fede. La verginità perenne di Maria: Lei è vergine, ma Madre di Dio. Madre di Dio è un titolo fondamentale con il quale i fedeli lodano Maria. Lei, essendo Madre di Dio, ci dona la possibilità di lodarLa con le litanie e le altre preghiere. Lei, essendo Madre di Dio, ha un posto particolare nella comunità dei fedeli. Come tale Maria è Madre del Corpo mistico che è la Chiesa. Madre della Chiesa, Vergine e Madre di tutti noi che siamo membra del Corpo mistico di Cristo.
Come figli ci raduniamo attorno alla Madre. Tra le Sue braccia sentiamo la sicurezza.
Quando eravamo bambini durante la notte volevamo avvicinarci alla nostra mamma per tenerla per mano.
Anche la luna ci aiutava ad allontanare le tenebre.
Come la luna riflette la luce del sole, così la Madonna riflette la luce di Cristo.
I tempi, fratelli e sorelle, sono pesanti e tenebrosi. I nostri passi sono pesanti e la paura ha intrapolato la nostra anima. Abbiamo paura per noi, per i figli, per la salute. Abbiamo paura a viaggiare, perchè non sappiamo chi è affianco a noi. Abbiamo paura del giorno e della notte, con chi camminare e in quale modo andare avanti.
Quando Maria ha offerto a Dio la Sua paura e le Sue idee, quando Maria ha detto il Suo “fiat”, sia fatto secondo la Tua Parola, ha sentito la dolcezza della libertà. Con il Suo “fiat” ci ha liberati da un Cristo astratto, ci ha offerto una via verso la salvezza.

Chi ha l’amore nel cuore ha sempre qualcosa da regalare” dice sant’Agostino. Se porto Cristo donerò Cristo. Se porto sofferenza porterò sofferenza. Se il mio cuore è infelice non posso fare felice il cuore degli altri. Se ho paura donerò paura a chi incontro.
Non è da meravigliarsi se oggi raccontiamo le storie degli altri e viviamo le vite degli altri. I vuoti e le paure degli altri sono diventati nostri vuoti e nostre paure.
“Tutto si trasforma in bene per coloro che amano Dio” dice san Paolo. La Chiesa non era in pericoli e persecuzioni grandi come adesso.
L’anno scorso sono stati uccisi 80000 cristiani. Ma la mia Chiesa starà bene se amerà il Signore. Il mio popolo starà bene se vivrà i Comandamenti di Dio. Se la preghiera sarà il luogo di unione, se i nostri figli saranno cresciuti col Vangelo sarà tutto buono.
Gesù ci domanda tutti i giorni: “Mi ami? Mi ami più di costoro?” Ogni giorno si aspetta da noi la conferma della nostra fedeltà. Ma Dio non domanda questo per Lui, ma per noi stessi. Senza di Lui sentiremmo la paura ancora più profonda.
Il segreto della vita è il segreto dell’amore e della sofferenza. Soltanto una scuola ha successo: quella della croce. Le mie vittorie e quelle di Cristo devono passare per la croce.
Un famoso filosofo è andato da sua madre e ha cominciato ad elencare tutti i peccati e gli errori che ha fatto nella vita. La madre diminuiva il peso dei suoi peccati, cercando di giustificarlo per tranquillizzare la sua coscienza. Allora il figlio ha concluso: “Se mia madre fa così molto di più fa la la Madonna per noi davanti a Dio”.
Perciò la nostra preghiera “Sotto la Tua protezione” è l’invocazione dell’umanità.
Quando eravamo bambini per giocare chiudevamo gli occhi e qualsiasi cosa toccavamo cadeva. Così capita anche nel peccato: ci toglie l’essenziale; qualsiasi cosa tocchiamo la distruggiamo.
Il peccato non significa non rispettare i precetti, ma è sempre rivolto contro Dio.
La Bibbia dice: “Scappa dal peccato come dal serpente. Appena ti avvicini ti morde. Se credi di non avere peccati non essere contento di te stesso, ma lavora sulla tua fede”.
Abbiamo sentito oggi il Vangelo che parlava di quel fico che non dava frutto. Gesù voleva nutrirsi con i fichi, ma non ha trovato frutti. Egli ha guardato da cima fino in fondo. Ha avuto compassione, ma si è anche arrabbiato: quando non dai frutto non hai diritto di vivere.
I discepoli avendo visto il fico seccato hanno pensato: “Ma che forza ha questa persona che può far seccare un albero?” Avevano dimenticato che è molto più facile far seccare un fico che far resuscitare un morto. E’ più facile maledire che guidare un peccatore sulla via retta.
Il miracolo del fico seccato ci dice che dove non ci sono più i frutti di vita arriva la morte. Si taglia tutto e si getta nel fuoco.
Il fico che non porta frutto assomiglia all’uomo che ha ricevuto tutto e non porta frutto.
Ricordiamoci di tutti i doni che abbiamo ricevuto. Abbiamo portato frutto o no?
Questa parabola porta un altro messaggio molto più importante dei frutti del fico. Il contadino prega il padrone di dare un’altra possibilità al fico di portare frutto. Il contadino è il buon Dio, paziente con noi che aspetta i nostri frutti.
Dio non è contento quando ci punisce, ma aspetta che l’uomo si converta.
In questo luogo, fratelli e sorelle, la Madonna ci ha invitato tante volte al cammino della conversione e a fare opere buone.
La conversione significa tornare a casa propria per un’altra via, come fecero i Magi dopo aver adorato Gesù.
Questo significa tornare a casa questa sera diversi. Tornare alla propria famiglia diversi.
Conversione non significa tornare alla vita precedente, ma creare un futuro nuovo. La conversione non diminuisce la tua dignità, ma ti rende vincitore.
Come dice Shakespeare “guai a colui che si pente tardi”.
E’ bene iniziare subito.
Con la conversione arriverà la pace che desideriamo tanto tutti. La pace non si trova nella natura. Questa è l’assenza dei rumori.
La vera pace è in Dio.
La pace passa vicino a tutti noi, ma noi dobbiamo prenderla.
Chi non porta in sè la pace di Dio non può riconciliarsi nè con se stesso nè con gli altri.
La pace è il frutto dello Spirito. Chi collabora con lo Spirito riceverà la pace.
Siamo tanti qui pieni di bisogni. Alcuni sono qui per fede, senza aspettarsi miracoli. Alcuni per la sofferenza, altri per curiosità per vedere cosa succede qui.
Gesù conferma tutto questo in un esempio. Il centurione di Cafarnao non era ebreo, ma è venuto a pregare Gesù, perchè Lui guarisca il suo servo. Pregava così: “Gesù, Tu fai le opere grandi e meravigliose, come sento dalla gente. Siccome voi Giudei non entrate nelle case dei pagani non venire nemmeno Tu. A me basta che Tu dica una parola sola e il mio servo sarà guarito”.
Gesù, vedendo la sua fede, lo ammirò e guarì il suo servo.
Qui preghiamo per la guarigione. Preghiamo per la conversione e per diventare diversi. Preghiamo per diventare un fico fruttuoso.
Sono sicuro che vi ricordate di un esempio della Sacra Scrittura quando quella donna buona e devota ha pensato dentro di sè: “Se potessi toccare soltanto il Suo mantello sarei guarita”. Mentre i discepoli erano attorno a Lui lei si avvicinò a Gesù e Lo toccò. Lui ha girato il Suo Sguardo e i loro sguardi si sono incontrati. Lei ha abbassato la testa e Gesù le ha detto: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Sii guarita. Vai e non peccare più”.
Fratelli e sorelle, siamo qui in un luogo santo con l’incarico di tornare nel mondo senza peccare più.
Abbiamo sentito nella prima lettura cosa san Pietro ci ha detto di fare: “Servite gli uni gli altri secondo i propri doni. Chi parla lo faccia con le Parole di Dio. Chi compie un ufficio lo faccia con l’energia ricevuta da Dio. Perchè in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli”.
Ecco, fratelli e sorelle, nella prima parte della lettura san Pietro dice: “Siate dunque sobri per dedicarvi alla preghiera. Sopratutto conservate tra voi una carità fervente, perchè la carità copre una moltitudine di peccati”.
Da 35 anni la Madonna ci dice “siate sobri per dedicarvi alla preghiera”.
Cerchiamo di essere sobri per la preghiera e per le opere buone.
Se ascoltiamo la Madre saremo una generazione felice.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

Pellegrinaggio Gruppo “Regina della Pace” dal 21 al 25 maggio 2016 – Video Adorazioni Eucaristiche serali


Međugorje, sabato 21 maggio 2016, adorazione eucaristica presieduta da fra Stanko Ćosić.

 

Medugorje, martedì 24 maggio 2016, adorazione eucaristica presieduta da fra Ivan Landeka.

giovedì 26 maggio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 25 maggio 2016

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.

Cari fedeli, sempre e dappertutto gli uomini vogliono prendere i primi posti, sedersi nei primi posti, essere in primo piano, essere visti, apprezzati. I primi posti sono posti d’onore, privilegiati, perciò la corsa per accapparrarseli non è nulla di strano per noi uomini.
Gesù nel Vangelo di oggi descrive questa prassi come qualcosa di pericoloso. Cosa succede se qualcuno pensa che un altro ha preso il suo posto? Liti, ingiustizie, violenze e addirittura guerre.
Gesù desidera che nel Suo Regno la situazione sia completamente diversa: coloro che vogliono i primi posti devono essere servitori degli altri. I primi posti si meritano con la bontà e con l’amore e non con i falsi privilegi. Egli stesso ha percorso quella strada per darci l’esempio. Si è umiliato servendo e il Padre Lo ha rialzato e Lo ha fatto sedere alla Sua destra.
Questi due fratelli, Giovanni e Giacomo, hanno le loro ambizioni. Vogliono assicurarsi i posti migliori nel Regno di Gesù che loro immaginavano troppo in maniera terrena. Per loro questo Regno doveva essere pieno di poltrone per i ministri e loro volevano essere davanti agli altri apostoli. Parlano anche della loro disponibilità di bere lo stesso calice, di essere battezzati con lo stesso Battesimo, ma non comprendono che cosa significa. Nel senso biblico “bere lo stesso calice” significa partecipare ad un cammino faticoso della vita, essere partecipi alle preoccupazioni, ai progetti e sopratutto alle sofferenze. Bere al calice di Gesù significa accettare la Sua Via che, nella generosità e nell’amore, arriva al Calvario, alla morte sulla croce.
Gesù nel Vangelo d’oggi parla ai discepoli di ciò che Lo aspetta e loro si comportano come se non Lo avessero sentito: cercano i posti migliori.
Quello è il calice per il quale Gesù ha pregato il Padre nell’Orto degli Ulivi: “Padre, se è possibile che Io non beva questo calice”. Ma ha aggiunto: “Ma non sia fatta la Mia, ma la Tua Volontà, o Padre”.
Bere il calice significa essere pronti a dare la propria vita con Gesù, donarsi agli altri. Non vivere soltanto per se stessi. Non cercare la propria gloria. Questo veramente non è facile.
Per fare ciò ci vuole una vera decisione. Bisogna imitare Gesù. Ecco perchè Egli ha risposto così ai due discepoli, ma anche agli altri che si sono arrabbiati per una tale richiesta, molto probabilmente perchè la volevano anche loro e questi due li hanno preceduti.
Gesù cerca di aprire gli occhi ai Suoi discepoli per far loro comprendere con chiarezza la loro missione.
Anche noi, cari fedeli, lo dobbiamo fare. Spesso siamo in pericolo di comprendere il nostro Cristianesimo come se fossimo membri di una certa società che ci garantisce prestigio, ci garantisce i privilegi e contemporaneamente non facciamo tanto per realizzare l’unione con Gesù, cioè di camminare assieme a Lui sulla via che Egli ci mostra. Il cammino con Gesù sarà sempre difficile, pesante. Sarà sempre difficile accettare la sfida di Gesù, la sfida del calice, della croce, del Suo modo di pensare eppure, fratelli e sorelle, tutti quanti siamo invitati a vivere questo cammino. Dobbiamo tutti bere il calice della nostra vita, lottando per passare attraverso la porta stretta.
Allora l’Onnipotente ci darà il posto giusto. Ma veramente il posto che ci appartiene. Non saremo noi a sceglierlo, ma sarà Dio che ce lo donerà per le nostre opere.
Il Signore ci aiuti a raggiungere un giorno quel posto per condividere con Dio la gioia della vittoria.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 24 maggio 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni 10,22-30

Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno.

Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: “Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”.

Gesù rispose loro: “Ve l’ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io dò loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola”.

Parola del Signore

Carissimi fratelli e sorelle, cari fedeli, oggi nella festa della dedicazione della basilica di san Francesco d’Assisi ci ricordiamo di quando le persone ammiravano il Tempio di Gerusalemme e Gesù diceva: “Distruggete questo Tempio e Io lo ricostruirò in tre giorni”. Chi ascoltava sapeva benissimo che ci volevano tanti anni per costruire il Tempio. Ci volevano anni e anni perchè il Tempio potesse essere veramente bello.

Non solo i Giudei, ma anche coloro che passavano, potevano ammirare questo edificio.

Molti hanno capito dopo che Gesù parlava del Tempio del Suo Corpo.

Cari fedeli, cari fratelli e sorelle, oggi celebriamo la festa della dedicazione della basilica di san Francesco d’Assisi, come spesso celebriamo la dedicazione delle nostre chiese e delle nostre parrocchie. Ma in questo giorno dobbiamo pensare di più a noi, al tempio che siamo noi. La Parola di Dio ci dice: “Non sapete forse che il vostro corpo è il Tempio dello Spirito Santo?”

Per mezzo del battesimo, fratelli e sorelle, abbiamo ricevuto non soltanto il Sigillo di Dio, dell’appartenenza a Dio, ma abbiamo ricevuto nella nostra vita il Dio Trinitario: Padre, Figlio e Spirito Santo. Siamo stati battezzati nel Nome della santissima Trinità. Non portiamo soltanto il Loro Segno, ma portiamo la Trinità in noi. Noi siamo il Tempio dello Spirito Santo, il Tempio del Dio vivente.

La Parola di Dio ci dice che dobbiamo essere pietre vive che devono far parte del Tempio. Noi siamo inseriti nel Corpo mistico di Cristo, la Chiesa. Noi come parte della Chiesa, come singoli, non possiamo uscire da questa unità. Sappiamo benissimo che se in una casa o nel Tempio venisse tolta una pietra rimarrebbe un buco e tutti vedrebbero che qualcosa manca. Anche noi tutti siamo importanti e siamo pietre vive che vengono inserite nel Tempio vivo.

Dobbiamo aver cura di quei Templi che sono le chiese, dobbiamo mantenerle, ma quanto più dobbiamo aver cura di quei templi vivi che siamo noi. Quanto più dobbiamo curare noi stessi per essere veramente pietre vive.

In questa festa odierna il Signore desidera dirci proprio di aver cura di noi stessi. Egli ci ha dato questa grande grazia di poter appartenere alla grande comunità della Chiesa Cattolica, il Corpo mistico di Cristo. Lui ne è il capo e noi le membra. Questa è una grande grazia e noi dobbiamo veramente pensarci sempre. Dobbiamo essere sempre consci di essere pietre vive e di dover aiutare a far crescere prima il Tempio che siamo noi e poi la Chiesa.

Come ci dice la Parola di Dio: “Se un membro è ammalato tutto il corpo soffre”.

Così anche noi, carissimi fratelli e sorelle, dobbiamo stare attenti a noi stessi. Il Signore ci ha dato i mezzi. Ci ha lasciato la Sua Parola, perchè attraverso di Essa possiamo conoscerLo. Perchè possiamo starGli più vicino per avere un rapporto più intimo, per diventare una cosa sola con Lui, per essere trasformati. Dio ci ha creati a Sua Immagine. Quindi portiamo l’Impronta del Suo Essere, l’Impronta del Dio vivente.

Per mezzo del peccato originale abbiamo perso questa grazia, ma siamo stati giustificati con la passione, morte e resurrezione di Gesù. Siamo stati giustificati con il Suo preziosissimo Sangue per poter essere ciò che Dio vuole: persone che hanno la grazia che ci permette di far parte del popolo di Dio che loda il Signore qui sulla terra e nei cieli per sempre.

Il Signore ci ha dato la Sua Parola per riconoscerLo. Lui è quel Buon Pastore che ci chiama, ammonisce, consiglia. Cerca la pecora smarrita, cura quella ferita.

Ci ha donato i santi Sacramenti. Sopratutto desidero sottolineare il Sacramento della Riconciliazione e il Sacramento dell’Eucaristia.

Qualche volta ci allontaniamo come quelle pecore cercando qualcosa di migliore. Ma dobbiamo riconoscere che il Signore sa cosa và bene per noi. Perciò dobbiamo abbandonare la nostra vita a Lui; lasciare a Lui tutte le nostre strade, perchè Lui possa guidarci.

Lasciamo la nostra vita al Signore. Doniamola a Lui, perchè Lui veramente sia il nostro Buon Pastore che ci guida. Il Signore ci ha dato una grande possibilità. Qualche volta siamo gente di poca fede, pecchiamo, ci allontaniamo. Lui ci ha lasciato il bellissimo Sacramento della Riconciliazione per riconciliarci con Dio e con gli uomini.

Ci ha lasciato anche la santa Eucaristia dicendoci: “Chi mangia la Mia Carne e beve il Mio Sangue ha la vita eterna”.

Nel Vangelo di oggi Gesù sottolinea proprio questo e dice: “Conosco le Mie pecore. Esse Mi seguono e Io do loro la vita eterna”.

Questa è la nostra meta: la vita eterna. Avere ciò che Dio ha sognato nella creazione. Vivere nella gloria di Dio. ContemplarLo Faccia a faccia.

Alla fine, cari fratelli e sorelle, non posso che dire qualcosa sul nostro padre serafico san Francesco. Lui veramente ha sentito questo Vangelo.

Una volta che non era riuscito a comprendere il Vangelo, si è avvicinato ad un sacerdote perchè glieLo spiegasse. Dopo che il sacerdote lo ha spiegato san Francesco ha esclamato: “E’ questo che cerco e desidero vivere!”

Vivendo il Vangelo sappiamo come egli ha terminato la vita: nella grazia di Dio; ricevendo le stigmate come segno dell’unione completa con il Signore, un segno bellissimo anche se doloroso.

Quando noi uomini contempliamo queste cose vediamo che è difficile seguire le orme del Signore. E’ difficile vivere come san Francesco. Ma anche se è difficile non è impossibile.

L’amore di san Francesco verso Dio, verso il prossimo, verso tutte le creature invita anche noi a far parte di quel popolo santo di Dio.

San Pietro dice che noi siamo il popolo santo di Dio, l’eredità di Cristo.

Preghiamo anche noi il Signore, perchè per intercessione di san Francesco e della Beata Vergine Maria che veneriamo particolarmente in questo mese, ci benedica, affinchè possiamo riflettere sempre più su noi stessi che siamo il Tempio della Trinità.

Ecco perchè dobbiamo domandarci come ci comportiamo verso noi stessi. Con ogni peccato verso di noi e verso il prossimo distruggiamo questo Tempio.

Preghiamo il Signore perchè ci benedica, perchè possiamo costruire questo Tempio amando Dio e il nostro prossimo come noi stessi.   

Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

Apparizione del 23 maggio 2016 ad Ivan

Carissimi,  ecco quanto Ivan ha riferito sull'apparizione da lui avuta stasera, lunedì 23 maggio 2016, sul Podbrdo, alle ore 22,00:

"Come dopo ogni apparizione, desidero avvicinare e descrivere anche a voi ciò che è stato più importante dell'incontro di stasera. Anche stasera la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice. Appena è arrivata, ci ha salutato tutti con il suo materno saluto: <<Sia lodato Gesù,  cari figli miei >>. Poi ha pregato in particolare sui malati  e su tutti i presenti con le mani distese. Poi la Madonna ha pregato per un lungo periodo di tempo per la pace nel mondo. In seguito ha benedetto tutti noi con la sua benedizione materna ed ha benedetto tutto quello che avete portato perchè venisse benedetto. Poi ho raccomandato tutti voi, i vostri bisogni,  le vostre intenzioni , le vostre famiglie ed in particolare i malati.  In seguito la Madonna ha pregato per un periodo di tempo per i sacerdoti e per le vocazioni nella Chiesa. Poi ha continuato a pregare su tutti noi presenti, ed in questa preghiera se n'è andata nel segno della luce e della croce, col saluto: <<Andate in pace, cari figli miei>>.

Vorrei sottolineare che la Madonna ha pregato la maggior parte del tempo dell'apparizione di stasera per la pace nel mondo."

 

 

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 23 maggio 2016


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Parola del Signore.

Pascal dice: “Il presente è l’unico tempo che appartiene a noi”. E’ l’unico tempo che possiamo usare secondo la Volontà di Dio.
Il Vangelo d’oggi descrive l’incontro di Gesù con un uomo che Gli và davanti, si inginocchia e Gli domanda: “Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”
In questo discorso vediamo che Gesù indica i Comandamenti di Dio come la strada della vita che bisogna percorrere. Gesù ha però aggiunto che vivere i Comandamenti non basta per vivere una vita spirituale seria. La vera vita spirituale sta nel fatto di imitare Gesù fedelmente, come Egli stesso ha detto a questo ragazzo quando ha aggiunto che gli manca una cosa sola: vendere tutto ciò che ha dandolo ai poveri e seguirLo.
L’evangelista racconta che quel giovane non ha raccolto quest’invito, perchè non era pronto a sacrificare i tesori terreni per i tesori celesti come gli aveva consigliato Gesù. Questo uomo ha rinunciato ad una cosa sola che però non era una cosa insignificante, anzi: era più di valore di tutto ciò che egli aveva fatto di buono nella sua vita.
Carissimi fratelli e sorelle, cari pellegrini, come all’uomo del Vangelo anche a noi spesso manca quella cosa sola. Quella cosa che è cruciale, essenziale e non si può sostituire con nessun’altra, perchè non può essere sostituita da nessuna realtà terrena. Proprio questa cosa che ci manca è il desiderio di appartenere completamente a Dio, di scoprirLo in un modo nuovo, di dedicarsi a Lui totalmente.
Anche quando dentro di noi c’è il desiderio di vivere i Comandamenti spesso non abbiamo il desiderio di avere un rapporto vivo e concreto con Dio, non quel rapporto formale, minimo, esteriore come spesso succede.
Mentre ci impegnamo nelle cose importanti noi fedeli non dovremmo accontentarci di ciò.
Questo ragazzo non ha fatto nulla di particolare avendo vissuto i Comandamenti di Dio; ha fatto solo ciò che ogni uomo onesto deve fare. Anzi: per lui era importantissimo davanti a Dio vivere il minimo della Legge. Non aveva la forza per fare un passo vero nella fede, quel passo decisivo che lo avrebbe portato alla vita eterna che lui cercava. Nella sua vita lui era ancora lontano da Dio. Se avesse avuto un vero rapporto con Dio, se avesse saputo qual’è il vero tesoro, per lui non sarebbe stato difficile lasciare tutto per seguire Colui che è l’Unico che lo può condurre alla vita eterna.
Questo episodio è molto importante ai nostri tempi, ai nostri eventi, al nostro cuore. Credo che ciascuno di noi, io e voi, ha quel qualcosa che ci manca. Manca una sola cosa alla quale io non ho il coraggio di rinunciare. Quella cosa della mia vita che vedo e comprendo che mi frena, che non mi permette di camminare in pienezza e di respirare a pieni polmoni. Non ho il coraggio di lasciare quella cosa sola. Non ho il coraggio di fare quel passo tanto necessario nella mia vita per potermi avvicinare a Cristo, per poterLo seguire in pienezza.
In questo nostro tempo proprio attraverso queste immagini del Vangelo possiamo comprendere qual’è la nostra via. Viviamo nel mondo materiale e si parla soltanto di “avere”. L’”avere” è diventato l’”essere”. Oggi si vuole solamente avere e possedere. Questo, in un certo modo, ci lega, ci allontana da noi stessi.
Un detto latino dice: “Il denaro cambia il carattere”. Ma è molto raro che ciò capiti in meglio.
Tutti noi sappiamo benissimo quanto i beni materiali ci facciano ciechi. Non siamo più sensibili per i bisogni del nostro prossimo.
Molti che si sono arricchiti in un momento hanno dimenticato i loro amici, non appartengono più alle persone semplici, normali. Sembrano appartenere ad una classe particolare.
Ci sono pochissime persone che pur possedendo sono libere, perchè proprio i beni materiali le portano a pensare alle altre persone.
Oggi è molto facile comprendere e accettare ciò che Maria, Regina della Pace, ci dice. E’ facile comprendere i Suoi messaggi nei quali ci invita alla pace. Ciò che ha detto all’inizio vale ancora oggi: “Ci deve essere la pace tra l’uomo e Dio. Ci deve essere la pace tra gli uomini”.
E’ una verità tanto chiara e tanto necessaria all’uomo moderno, perchè egli ha perso la pace. Perdendo la pace ha perso la gioia. Non c’è gioia nel cuore. L’uomo si è perso nel mondo materiale e in ciò che lo circonda.
Il mondo non può andare avanti se non ritorna a ciò che la Madonna chiede. Ella chiede di fare un passo in avanti nella nostra vita. Fare un passo in più nella conversione personale è quell’unica cosa che ci manca. Dobbiamo cambiare il modo di pensare e lasciare al Signore la possibilità di cambiare il nostro cuore e la nostra vita. Questo è ciò che ci manca per poter vivere la gioia che ci viene offerta. Gioia che è alla nostra portata e possiamo vivere. E’ ciò che nella nostra vita è più importante di ogni altra cosa.
L’unica cosa importante sono le tracce dell’amore che lasciamo quando abbandoneremo questa terra.
Se il ragazzo del Vangelo avesse deciso di seguire Gesù avrebbe sentito la gioia, perchè la vera gioia si trova nell’unione vera con Dio. Se avesse trovato quest’unione e questa gioia avrebbe compreso che i beni terreni servono per aumentare la gioia degli altri condividendoli, senza accumularli per avene sempre più.
Se avesse scoperto la vera unione con Dio avrebbe scoperto anche la vera unione con il fratello e avrebbe potuto trovare tanta gioia nella propria vita.
Questo ci viene confermato dal nostro tempo in cui ci sono tante persone che possiedono tanti beni e non hanno la vera gioia. Ci sono anche quelli che non hanno tanti beni, ma hanno la gioia sul viso e nel cuore, perchè vivono la vita evangelica, come chiede Gesù.
Perciò, fratelli e sorelle, oggi siamo qui al posto giusto. Siamo alla sorgente della pace. Perciò dobbiamo impegnarci per raggiungere quella cosa sola che ci manca. Da ciò possiamo vedere quanto seguiamo veramente Gesù. Quando capiremo veramente questo avremo la forza di fare quel passo in più e la nostra vita sarà diversa.
Fratelli e sorelle, se veramente abbiamo sete della vita eterna, se veramente teniamo ai tesori del cielo, non trascureremo quella cosa essenziale nella nostra vita: credere a Gesù, ascoltare la Sua Voce e seguirLo fedelmente.
Fratelli e sorelle, prendiamo questa sera in questo luogo sul serio l’insegnamento di Gesù. Facciamo oggi stesso quel primo passo. Ascoltiamo ciò che Maria ci dice nei Suoi messaggi. Questo è il bene per noi uomini.
Cerchiamo di essere coloro che seguono la Sua Parola e il Suo messaggio vivendolo nella nostra vita, rispondendo alla Sua chiamata oggi nel nostro mondo.
Amen.


Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

Commento di P. Livio al Messaggio del 25 maggio 2016 da Medjugorje

Marija Pavlovic comunica il Messaggio del 25 maggio 2016 da Medjugorje a Radio Maria

Messaggio a Marija del 25 maggio 2016

"Cari figli! La mia presenza è un dono di Dio per tutti voi ed un'esortazione alla conversione. Satana è forte e desidera mettere nei vostri cuori e nei vostri pensieri disordine ed inquietudine. Perciò, voi figlioli pregate affinché lo Spirito Santo vi guidi sulla via retta della gioia e della pace. Io sono con voi ed intercedo presso mio Figlio per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

giovedì 19 maggio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 18 maggio 2016


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».
Parola del Signore
.


Cari fratelli e sorelle, il Vangelo di oggi è un brano molto interessante. Viene descritta una parte del cammino di Gesù insieme ai discepoli. I discepoli vengono da Lui e dicono che hanno visto qualcuno scacciare i demoni nel Suo Nome e loro glielo hanno vietato. Il motivo era perchè egli non era uno di loro.
Se leggiamo bene questo brano del Vangelo possiamo osservare la chiusura di quei discepoli verso coloro che non sono discepoli di Gesù. Gesù, invece, vuole mostrare loro un altro modo di vedere. Gesù risponde: “Non proibitelo”. E’ come se a Lui non importasse se facessero parte di quella comunità o meno. Egli pone l’importanza sul fare cose buone, ciò che dovrebbero fare anche i Suoi discepoli.
Perciò ciascuno di noi questa sera, davanti a questo brano del Vangelo di Marco, dovrebbe fermarsi e chiedersi: “Come è il mio comportamento verso coloro che non hanno ancora conosciuto Dio? O come è il mio comportamento verso coloro che si sono allontanati da Dio? Cosa mi viene ispirato dal mio incontro con Gesù? Questo rapporto mi chiude nel mio mondo o mi porta al prossimo, anche quando egli è diverso per quanto riguarda fede, nazione e opinione di vita?”
Per meditare su queste domande forse dobbiamo tornare alla festa della Pentecoste che abbiamo celebrato domenica scorsa. Lì si dice che i discepoli erano chiusi nel Cenacolo. Proprio questa immagine rappresenta la chiusura dei loro cuori. Ma Gesù viene anche se le porte sono chiuse e si mette in mezzo a loro.
Solo l’esperienza dell’incontro con Cristo Risorto e la discesa dello Spirito Santo fanno aprire i loro cuori e li rendono disposti al servizio e ad annunciare il Vangelo.
Cari fratelli e sorelle, noi abbiamo imparato sicuramente tante cose della nostra fede. Ne abbiamo sentite e lette molte. Ma se noi nella nostra vita non abbiamo fatto l’esperienza dell’incontro con Dio vivo, crocifisso e risorto, se non abbiamo fatto l’esperienza dello Spirito Santo corriamo il pericolo di tenere lezioni a tutti, ma noi stessi non abbiamo provato la gioia di avere un cuore trasformato.
Sant’Agostino scrive: “Tanti sono nella Chiesa, ma sono fuori di Essa. Tanti sono fuori dalla Chiesa, ma fanno parte di Essa”. Dio non fa mancare a nessuno la Sua grazia, anzi la dona in abbondanza. Il problema è soltanto se sappiamo riconoscere i segni della Sua grazia e inalzare il nostro sguardo verso il Suo Amore.
Sono convinto che ogni vero amore lascia una traccia nella vita dell’uomo.
Questa Eucaristia è il luogo e il momento della vera Presenza di Cristo, di Colui che per Amore ha dato la Vita per noi. Perciò ogni Eucaristia si imprime nel cuore dell’uomo e lo ispira ad andare nel mondo e ad amare tutti, proprio come ha fatto Cristo stesso, servendo gli altri e dando la vita per loro.
Cari fratelli e sorelle, noi vediamo che la Presenza di Cristo innalza, cambia, fa diventare capaci. Senza di Essa noi rimaniamo chiusi nei limiti delle nostre idee. La Sua Presenza ci libera, guarisce, apre i nostri orizzonti, ci toglie ogni concupiscenza e distrugge i limiti delle nostre capacità e incapacità che diventano ostacolo al servizio quotidiano.
Ci troviamo nel mese di maggio, mese di Maria. Proprio Maria è Colei che ha saputo riconoscere le ispirazioni dello Spirito Santo nella Sua Vita. E’ Colei che ha permesso di essere posseduta dallo Spirito Santo e ha permesso che l’impossibile diventasse possibile.
Perciò anche noi, secondo l’esempio di Maria e per l’ispirazione dello Spirito Santo, usciamo da questa santa Messa felici, perchè abbiamo incontrato Cristo vivo. Andiamo col desiderio di fare qualcosa di nuovo, qualcosa di migliore, affinchè trasformati possiamo trasformare gli altri. Noi che abbiamo incontrato Cristo nella Santissima Eucaristia vogliamo diventare sempre più santi.
Questa è la nostra speranza.
Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

domenica 15 maggio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 13 maggio 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?", e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.

Cari fratelli e sorelle, cari pellegrini, cari parrocchiani, prima di tutto una domanda tanto semplice, ma tanto complicata, tanto facile da fare, ma tanto difficile da rispondere, sopratutto se vogliamo una risposta sincera, se vogliamo la risposta del cuore, dell'anima. E' proprio la domanda che Gesù pone a Simon Pietro: "Mi vuoi bene? Mi ami?"Questa è una domanda fondamentale. Che cosa voglio dire? Credo che questa domanda abbia creato le possibilità affinché Pietro diventasse il primo degli apostoli, affinché potesse prendere in mano la guida della Chiesa, affinché potesse continuare la predicazione dell'opera di Dio sulla terra, con il mandato dell'Amore.Nel momento in cui professa veramente il suo amore per Gesù Egli gli dice: "Pasci i Miei agnelli. Pasci le Mie pecore". E' come se Gesù avesse voluto dirgli: "Puoi essere il Papa, il pastore perseverante, che si abbandona a Dio".

Non è facile rispondere alla domanda dell'amore, ma non è nemmeno facile domandare a qualcuno "mi vuoi bene, mi ami?" Qualche volta abbiamo paura a porre questa domanda, perché abbiamo paura della risposta. Non abbiamo paura di ricevere una risposta negativa, ma abbiamo paura che questa risposta non sia sincera, ma sia formale, come si sente spesso. Poi siamo delusi quando ci capita di avere bisogno di queste persone che ci hanno dichiarato il loro amore, ma ci hanno tradito, deluso, non ci hanno dimostrato nemmeno l'amore umano, tanto meno l'amore divino.Quando due fidanzati vogliono parlarsi reciprocamente dell'amore fanno fatica. E' un rischio domandare: "Mi ami?" E' così difficile dire "ti voglio bene, ti amo", sopratutto la prima volta. Iniziamo e poi ci fermiamo. Non pronunciamo l'intera frase. Perché? Coloro che amano veramente lo pronunciano con fatica. Coloro che veramente amano fanno fatica a dirlo la prima volta, perché hanno paura di perdere il loro amore. Chi è superficiale lo pronuncia con facilità. Ma quando si cerca la risposta con tutto il cuore, con tutto l'essere, come parlava Gesù, come ci ha insegnato ad amare con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima, con la vita, con le proprie ferite, con il proprio sangue, con tutto l'essere...Ecco perché Gesù voleva sentire questa risposta da Pietro. Giunti nel momento in cui Pietro ha detto a Gesù "Tu sai tutto", gli domanda una seconda volta "Mi ami?" E Pietro dopo la seconda volta si è rattristato e ha risposto: "Signore, Tu conosci tutto. Tu sai se il mio cuore è con Te".Anche noi che siamo qui a Medjugorje e voi che siete collegati via internet sappiamo che Gesù sa se Lo amiamo o no. Tu pellegrino ami Gesù? Tu credente ami Gesù? Qual è la tua risposta? Puoi rischiare e dire "Tu sai Gesù, Tu conosci tutto; Tu sai cosa c'è nel mio cuore e sai se sono sincero o ipocrita"? Quando Pietro lo ha detto a Gesù Egli ha risposto: "Adesso sì, sei capace di portare il peso che ti do. Adesso puoi prendere su di te un compito che puoi portare solo se ami".

Coloro che amano possono fare tutto.Ecco perché Gesù ha detto a Pietro: "Quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi. Sceglievi le tue comodità e la tua vita. Ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi. Così tu potrai glorificare con la tua morte e testimonianza Dio. Non morirai, ma glorificherai Dio".Fratelli e sorelle, la chiave di tutto è l'amore. Perciò ci deve far male ogni diagnosi che inizia con l'odio,. Deve ferire sopratutto noi cristiani che siamo invitati all'amore. Ci deve ferire ancora più degli altri.Con Pietro ci sono anche gli altri apostoli, ma Gesù ha chiesto a Pietro: "Mi ami più di costoro?" Come se avesse voluto dare un'indicazione agli altri dieci, perché Giuda non c'era più.Gesù vuole l'amore perfetto. Vuole questo amore da noi cristiani. Oggi in cui la mentalità di vendetta, giudizio, condanna, odio è così penetrata in questo mondo noi cristiani siamo discepoli di Gesù e siamo invitati a mostrare l'amore. Non come gli altri, ma più degli altri.Perciò ci fa soffrire quando vediamo tante discussioni ed egoismi. Tutto questo genera l'odio, la divisione, la rabbia. Non solo nella famiglia, ma anche nel mondo. Perciò abbiamo bisogno della pace che ci dona la Regina della Pace.Vediamo le contese tra i nostri popoli. Siamo tanto divisi. C'è tanto odio. Vengono pronunciate tante frasi irresponsabili, frasi che non portano frutti del cielo, ma terreni. Qui c'è solo interesse e l'interesse non conosce l'amore. L'interesse guarda solo il mondo materiale, il guadagno.Siamo invitati ad un amore più perfetto. Non dobbiamo rinunciare a questo.E' triste vedere tanto male in questo nostro mondo. Lo vediamo anche nel nostro popolo e nella nostra nazione. Non possiamo dire che siamo bravi. C'è tanto odio. Direi che noi creiamo da un'oasi il deserto e invece dovremmo fare viceversa. Dovremmo annunciare il Signore e non la potenza del mondo, il diritto dei più forti.Nessuno vuole accettare la Verità nell'umiltà.Spendiamo tutta la vita ad argomentare le nostre bugie.Cominciamo a cambiare questo mondo partendo da noi.Un uomo saggio diceva: "Quando ero giovane volevo cambiare il mondo intero. Quando ero nell'età matura ho capito di non aver fatto niente, allora ho cominciato a pregare di poter cambiare almeno la mia famiglia, le persone che avrei incontrato. Nemmeno questo mi è riuscito. Adesso sono anziano e vedo che non sono riuscito a fare niente con le mie preghiere. Non ho cambiato né il mondo né le persone attorno a me, ma ho capito una grande cosa: devo cominciare a pregare per poter cambiare me stesso". Quando cominci a cambiare te stesso la tua vita non l'hai spesa invano.Qualche volta noi fedeli siamo nella situazione in cui sono le persone di politica o di economia. I partiti politici che parlano di riforme vincono le elezioni, perché vogliamo i cambiamenti. Ma come? Che tipo di cambiamenti? I cambiamenti non devono toccare noi. Sono migliori se toccano te. E subito nascono i nemici.Non possiamo aspettarci cambiamenti se per primo non cambio io. Gesù ha iniziato con san Pietro, ma prima ha iniziato con Se Stesso.Gesù ha versato il Sangue, ha dato la Vita per noi, perché ci ama. Allora dice a Pietro e a tutti noi: "Vieni e seguiMi".Perciò come fedeli dobbiamo cominciare da noi stessi.C'è una bellissima preghiera che dice: Signore risveglia la Tua Chiesa, ma inizia da me.Quanto spesso sentiamo rimproveri che riguardano Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, il Papa. Li sentiamo quotidianamente. Ma possiamo pregare così: Signore risveglia la Tua Chiesa, ma inizia da me. Signore, fa che sulla terra ci sia la pace, ma inizia da me. Signore, fa che l'amore e la verità siano in tutti gli uomini, ma inizi da me.Io e te siamo fattori del cambiamento del Vangelo di Gesù Cristo. Nel nostro mondo senza di questo non ci sarà nulla.

In questi giorni un grande scienziato croato ha detto: "Il mondo d'oggi deve essere illuminato nella mente e nello spirito. Il nostro spirito e la nostra mente sono legati alla mentalità comunista, alla mentalità del mondo pagano".Voi che venite dall'Europa siete legati alla mentalità dell'interesse.Abbiamo bisogno dell'illuminazione della nostra mente, del nostro cuore e del nostro spirito che spesso sono nelle tenebre e noi diciamo che sono nella luce.San Paolo, nella lettera ai romani, dice: "Non dovete fare nulla. Dovete fare una cosa sola: amarvi gli uni gli altri".Noi, invece, dobbiamo fare tante cose. Ci si aspetta tante cose da noi. Abbiamo paura e dobbiamo giustificarci davanti agli altri.Le nostre speranze sono in Gesù Cristo, Salvatore Risorto.Dovete sperare in Lui e non negli uomini.Ecco perchè san Paolo ci dice: Non dovete fare nulla a nessuno. Ma una cosa sola: amate. Amate il vostro prossimo e così potrete compiere la Legge". E' la nuova Legge di Gesù Cristo. E' la Legge dell'Amore. L'Amore con il quale san Pietro ha ricevuto il mandato dalle Mani di Gesù di guidare la Chiesa.Se ami Gesù farai tante cose, ma se non Lo ami tu non hai il mandato di essere oggi il Suo discepolo, apostolo. Questo indipendentemente se hai raggiunto le cose necessarie che ti portano ad essere padre, madre o sacerdote. La saggezza principale è l'amore. Dall'Amore sorge tutto.Amatevi gli uni gli altri come Gesù ha amato noi.Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

lunedì 9 maggio 2016

Apparizione straordinaria a Ivan del 9 maggio 2016 sul Podbrdo alle ore 22:00

Carissimi, ecco ciò che Ivan ha riferito circa l’apparizione da lui avuta stasera, lunedì 9 maggio 2016, sul Podbrdo alle ore 22:00:
«Anche stasera, dopo l’incontro con la Madonna, vorrei avvicinare e descrivere un po’ anche a voi ciò che è più importante di questo incontro.

Anche stasera la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice, e ci ha salutati tutti col suo materno saluto: “Sia lodato Gesù, cari figli miei!”. Poi ha pregato per un periodo di tempo qui su tutti noi con le mani distese. In seguito, ha pregato in particolare su voi malati presenti.

Poi la Madonna ha detto:

“Cari figli, anche oggi vi invito di nuovo: rinnovate i miei messaggi e vivete i miei messaggi. In modo particolare vi invito: pregate per la pace. Pregate per la pace, per la pace nel mondo! Sappiate, cari figli, che sono con voi e vi sono vicina. Pregate insieme con la Madre: siate perseveranti nella preghiera, non stancatevi! Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata”.


Poi la Madonna ci ha benedetto tutti con la sua benedizione materna, ed ha benedetto tutto quello che avete portato perché venisse benedetto. Io ho raccomandato tutti voi, i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie. Ho raccomandato in modo particolare i malati.

Poi la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi e in questa preghiera se n’è andata, nel segno della luce e della croce, col saluto: “Andate in pace, cari figli miei!”».

domenica 8 maggio 2016

Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (17) – Messaggi a Marija del 25 aprile 2016, a Mirjana del 2 maggio 2016 e a Ivan del 2 maggio 2016

Messaggio a Marija del 25 aprile 2016

“Cari figli! Il Mio Cuore Immacolato sanguina guardandovi nel peccato e nelle abitudini peccaminose. Vi invito: ritornate a Dio ed alla preghiera affinché siate felici sulla terra. Dio vi invita tramite me perché i vostri cuori siano speranza e gioia per tutti coloro che sono lontani. Il mio invito sia per voi balsamo per l’anima e il cuore perché glorifichiate Dio Creatore che vi ama e vi invita all'eternità. Figlioli, la vita è breve, approfittate di questo tempo per fare il bene. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2016

“Cari figli, il mio Cuore materno desidera la vostra sincera conversione e che abbiate una fede salda, affinché possiate diffondere amore e pace a tutti coloro che vi circondano. Ma, figli miei, non dimenticate: ognuno di voi dinanzi al Padre Celeste è un mondo unico! Perciò permettete che l’azione incessante dello Spirito Santo abbia effetto su di voi. Siate miei figli spiritualmente puri. Nella spiritualità è la bellezza: tutto ciò che è spirituale è vivo e molto bello. Non dimenticate che nell'Eucaristia, che è il cuore della fede, mio Figlio è sempre con voi. Egli viene a voi e con voi spezza il pane perché, figli miei, per voi è morto, è risorto e viene nuovamente. Queste mie parole vi sono note perché esse sono la verità, e la verità non cambia: solo che molti miei figli l’hanno dimenticata. Figli miei, le mie parole non sono né vecchie né nuove, sono eterne. Perciò invito voi, miei figli, a osservare bene i segni dei tempi, a “raccogliere le croci frantumate” e ad essere apostoli della Rivelazione. Vi ringrazio”.

Apparizione straordinaria a Ivan del 2 maggio 2016 sul Podbrdo, ore 22:00

“Cari figli, non lasciate che lo scintillio di questo mondo vi seduca: il materialismo, l’invidia, la superbia. Non lasciate che la luce del mondo vi seduca. Apritevi alla luce dell’Amore Divino, all’Amore di mio Figlio. Decidetevi per Lui: Egli è l’Amore, Egli è la Verità. Riportate la preghiera nelle vostre famiglie. Pregate di più! Le vostre preghiere mi sono necessarie, affinché possa realizzare con voi i miei piani. Grazie, cari figli, per esservi decisi anche oggi per Gesù”.

COLLEGAMENTO DEI TRE MESSAGGI IN SINOSSI

Il commento ai tre messaggi, visti in collegamento uno con l’altro, si concentra su tre elementi che notificano la originalità, la novità di ciascuno e dove si vede come la Vergine sottolinei aspetti diversi ma pur sempre in connessione, in modo da presentare una continuità tra di loro che li rende espressione di una unica persona che li ispira e li suggerisce. In fondo il pensiero è il medesimo pur nella varietà della terminologia.

1. Nel messaggio del 25/04 appare immediatamente una parola che impressiona e insieme stupisce: “il mio Cuore immacolato sanguina guardandovi nel peccato e nelle abitudini peccaminose”. Il verbo “sanguina” non si può intendere in senso fisico, in quanto ora la Vergine risiede stabilmente nella gloria celeste, in pienezza di beatitudine accanto a suo Figlio, allo Spirito Santo e al Padre. Il suo corpo glorioso non può più soffrire o patire, tanto meno sanguinare. Allora il termine “sanguina” va inteso nel valore spirituale quale modalità per mostrare la sua inquietudine e preoccupazione verso i suoi figli che non vivono la vita cristiana in maniera piena ma ancora sono soggetti ad azioni e stati di peccaminosità e di cattiveria, che li fanno schiavi dell’egoismo e del materialismo come incatenati e imprigionati nella terrenità malsana e mortifera. In tal modo vanno intesi i fenomeni, di cui si sente parlare circa alcune parti sanguinolenti di statue o icone della Vergine SS.ma. Sono segni visibili che rivelano l’animo turbato e dispiaciuto della Vergine Madre sempre protesa alla salvezza dei suoi figli e alla loro conversione alla fede ardente per il proprio Figlio Gesù. Ciò comporta da parte nostra l’impegno di prendere seriamente le parole materne di Maria al fine di non recare noi stessi simili dispiaceri al suo Cuore immacolato e insieme renderci zelanti nel condurre i peccatori e i lontani all’incontro con Cristo salvatore, unica fonte di vita e di felicità. Sono bellissime le ultime sue raccomandazioni: “il mio invito sia per voi balsamo per l’anima e cuore perché glorifichiate Dio Creatore che vi ama e vi invita all’eternità”. Sono parole di estremo valore che raccolgono tre elementi precisi per le nostre povere e misere persone: anzitutto esse offrono un balsamo, cioè non solo un conforto ma un sostegno sicuro per rafforzare la fede e la serenità dell’animo, di cui abbiamo vitale bisogno; in secondo luogo invitano a glorificare il nostro vero Dio Creatore, perché questo è il fine per cui ci ha creati e per cui dobbiamo vivere e lottare senza cercare altre glorie effimere; infine proprio dal Signore scaturisce come da unica fonte la vita vera ed eterna, l’amore infinito e assoluto che viene riversato abbondantemente su ciascuno di noi.. Sono queste tre tesori che dovremmo custodire gelosamente nel nostro cuore e non lasciarli cadere nel vuoto a discapito della nostra eterna salvezza nel regno dei cieli.

2. Nel messaggio a Mirjana del 02/05 la novità più rilevante sta nella frase: “figli miei, le mie parole non sono né vecchie né nuove, sono eterne”. Sono espressioni di un profondo significato, nel senso che ci fanno capire che quanto Ella dice non proviene da idee astratte o vaghe, né da pensieri umani e terreni, né è frutto di una sua opinione personale, ma è la manifestazione fedele e semplice della Verità unica, assoluta e imperitura, che è Cristo stesso in persona; Lui e Lui solo è personalmente e fattivamente la Via, la Verità e la Vita. Non esiste altra verità che abbia un uguale valore infinito e vitale come quella di Cristo. Pertanto la Vergine fa intendere che le sue parole non sono altro che una eco pura e una applicazione concreta dell’unica eterna Parola di verità, rivelatasi in Gesù. Ciò è di fondamentale importanza, affinché noi non confondiamo le cose, sia nel senso che le parole di Maria ci sembrino più valide e centrali rispetto a quelle del Figlio suo, sia nel senso che vadano considerate di valore inferiore o dispregiativo come fossero dettate da Lei stessa senza alcun riferimento a quelle del Figlio suo. Sono invece parole che corrispondono esattamente a quanto Gesù ha predicato e rivelato, sebbene siano usati termini semplici e inerenti alla vita concreta dei cristiani. Esse così servono a far comprendere meglio e più incisivamente il Vangelo stesso per esserne illuminati e irrorati. Perciò vanno accolte, meditate e soprattutto vissute, in quanto sgorganti dal Cuore materno di Maria in perfetta sintonia con quelle di Cristo, il Verbo della Vita che si è fatto uomo nel suo grembo verginale. Nessuna creatura umana più e meglio di Lei saprebbe tradurre e trasmettere le parole della Verità che il Figlio suo le ha impresse intimamente nel suo animo e di cui Ella è stata la persona che le ha sapute accogliere nell’intensità e totalità del proprio essere. Tra Maria e la Parola di Gesù sussiste una perfetta assimilazione in modo che ciò che dice la Madre non può essere in alcuna maniera differente o distaccato dall’evangelo portato da Gesù. Questo comporta che dobbiamo accoglierle con tutta la nostra adesione e disponibilità, nella consapevolezza che le esortazioni materne di Maria conducono sempre e necessariamente all’ascolto e alla sequela della divina “Rivelazione” attuata da Gesù. Per questa ragione esse hanno un valore indistruttibile che non può mai venir meno. Da qui si può capire come la Vergine possa dire che le sue parole sono “eterne” in quanto strettamente congiunte a quelle del Figlio di Dio fattosi Figlio suo. Ne segue un meraviglioso collegamento: Maria trasmette le parole di Cristo, il quale a sua volta le ha prese dal Padre suo e sono costantemente irrorate dallo Spirito Santo. Ella dunque ci conduce per mano affinché siamo inseriti nel mistero d’amore che unisce il Padre al Figlio nello Spirito Santo, per essere avvolti da un infinito abbraccio di misericordia, come è detto: “ognuno di voi dinanzi al Padre Celeste è un mondo unico! Perciò permettete che l’azione incessante dello Spirito Santo abbia effetto su di voi”. Che cosa possiamo pensare e sperare di più bello e beatificante? Occorre solo la nostra apertura di cuore per essere introdotti in così grande mistero di vita, amore e felicità: “Siate miei figli spiritualmente puri. Nella spiritualità è la bellezza: tutto ciò che è spirituale è vivo e molto bello”.

3. Nel messaggio a Ivan del 02/05 appare di particolare rilievo una frase che ritengo sia sempre attuale e fondamentale: “non lasciate che lo scintillio di questo mondo vi seduca”. Cosa significa “lo scintillio”? Il termine esprime bene una duplice realtà: “da una parte sottolinea che alcune cose della terra sono affascinanti e seducenti perché brillano di luccichio come fossero molto preziose; dall’altra parte lo scintillio produce una luce inconsistente e intermittente, per cui non costituisce una illuminazione che abbraccia l’esistenza dell’uomo, ma solo alcuni lampeggiamenti che lì per lì incantano quasi abbagliando, ma poi lasciano sopraggiungere la tenebra e il vuoto disorientante. Questo è l’inganno che scaturisce dalle false luci che si diffondono nel mondo e che purtroppo attirano a sé molte farfalline vaganti che si aggirano attorno e si lasciano attrarre ma poi vengono bruciate come cenere sparsa. Fuori parabola si può affermare che questo scintillio è la truffa in cui cadono alcuni atteggiamenti umani basati unicamente nel “materialismo, l’invidia, la superbia”. Di fatto spesso le creature umane si lasciano avvincere fino ad essere accecate, pensando stoltamente che quel luccichio sia la luce vera, che appaga l’occhio e seduce il cuore, mentre sono lumi fatui e passeggeri, che non possono soddisfare le profonde aspirazioni dell’animo. Per cui succede il paradosso che andiamo a cercare scintillii sempre più rilucenti nella illusione di trovare la soddisfazione ricercata ansiosamente, ma invano; anzi la mente e il cuore restano maggiormente sconvolti e delusi nell’amarezza interiore e anche nella disperazione. Ciò vale non solo per le grandi utopie umane, ma anzitutto per la nostra vita quotidiana dove mettiamo al primo posto non la luce della Verità che porta la vita, ma le piccole luci a cui attacchiamo i nostri interessi e ci affanniamo per poterli raggiungere, come la carriera, la ricchezza, il benessere sfrenato, l’applauso degli altri, la corruzione, l’egoismo, il successo. Poveri noi, esseri ingannati e sedotti da questi bagliori effimeri, senza renderci conto che perdiamo non solo la gioia dell’esistenza pura e giusta su questa terra, ma soprattutto rischiamo di essere travolti dalla stoltezza di perdere la beatitudine eterna. La Madonna è qui propriamente per risvegliarci da questi miraggi terreni e menzogneri, indirizzandoci insistentemente verso la Luce intramontabile e portatrice di vita eterna, che è Cristo vero Dio e nostro Redentore e Salvatore: “non lasciate che la luce del mondo vi seduca. Apritevi alla luce dell’Amore Divino, all’Amore di mio Figlio. Decidetevi per Lui: Egli è l’Amore, Egli è la Verità”.

Ti siamo grati, Vergine Madre, che ci offri ogni volta l’occasione propizia di non perderci dietro a fatue illusioni, ma di orientare il nostro sguardo, la nostra mente, i nostri sentimenti e desideri, tutti noi stessi e la nostra vita alla persona di Gesù che ci salva e ci fa vivere già su questa terra un’esistenza serena e fiduciosa per poi condurci alla beatitudine eterna del Cielo. Riconosciamo di essere figli piuttosto caparbi e testardi, illudendoci di poter costruire un mondo migliore con le sole nostre forze e cercando soltanto i beni materiali, mentre tu ci fai capire che tutto ciò è impossibile se non ci aggrappiamo a Gesù tuo Figlio che unicamente ci pilota alla vera pace e alla nostra perfezione completa. A Lui siano onore e gloria nei secoli assieme al Padre e allo Spirito Santo. Amen
Don Renzo Lavatori


don_renzo_lavatoriDon RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.

sabato 7 maggio 2016

Commento di Padre Livio al messaggio a Mirjana del 2 maggio 2016

"Cari figli, il mio Cuore materno desidera la vostra sincera conversione e che abbiate una fede salda, affinché possiate diffondere amore e pace a tutti coloro che vi circondano. Ma, figli miei, non dimenticate: ognuno di voi dinanzi al Padre Celeste è un mondo unico! Perciò permettete che l’azione incessante dello Spirito Santo abbia effetto su di voi. Siate miei figli spiritualmente puri. Nella spiritualità è la bellezza: tutto ciò che è spirituale è vivo e molto bello. Non dimenticate che nell’Eucaristia, che è il cuore della fede, mio Figlio è sempre con voi. Egli viene a voi e con voi spezza il pane perché, figli miei, per voi è morto, è risorto e viene nuovamente. Queste mie parole vi sono note perché esse sono la verità, e la verità non cambia: solo che molti miei figli l’hanno dimenticata. Figli miei, le mie parole non sono né vecchie né nuove, sono eterne. Perciò invito voi, miei figli, a osservare bene i segni dei tempi, a “raccogliere le croci frantumate” e ad essere apostoli della Rivelazione. Vi ringrazio!"

Commento di Padre Livio al messaggio del 2 maggio 2016

Un messaggio intenso, dove ci sono espressioni molto forti, particolari, con assonanze da non sottovalutare con quanto il Papa per esempio ha detto domenica, riguardo all'azione dello Spirito Santo in ognuno di noi.

È un messaggio ricco di espressioni forti e di allusioni misteriose.

Vediamo i passaggi fondamentali del messaggio.

Il primo passaggio è l'invito alla conversione e a una fede salda.

Parole che sono come quelle di Gesù, che non sono né nuove, né vecchie, sono eterne: “Cari figli, il mio Cuore materno desidera la vostra sincera conversione e che abbiate una fede salda, affinché possiate diffondere amore e pace a tutti coloro che vi circondano”.

Già nel primo messaggio dato alla parrocchia la Madonna aveva detto:

convertitevi voi della Parrocchia, affinché tutti quelli che vengono qui si convertano a loro volta”.

La Madonna vuole una conversione sincera, non una conversione conclamata, propagandata, ostentata, la sincera conversione c'è quando c'è un cambiamento vita, un abbandono della vita peccaminosa, se no è come una mano di bianco su una parete marcia.

E poi la fede salda, perché una fede salda? Perché siamo in tempi in cui siamo sballottati di qua e di là da ogni evento di falsa dottrina!

Quando noi abbiamo intrapreso un cammino di sincera conversione e attraverso le prove siamo diventati saldi nella fede, siamo in grado di essere dei missionari, cioè possiamo diffondere l'amore e la pace a tutti coloro che ci circondano, cioè siamo gli Apostoli di Maria.

Attenzione, la Madonna ci ricorda che ognuno di noi è una persona unica: “ognuno di voi dinanzi al Padre Celeste è un mondo unico!

Anche qui c'è come un riferimento a quello che ha detto il Papa domenica all'Angelus. Accade anche, a volte, che il Papa dice le parole che la Madonna ha detto qualche giorno prima nel messaggio.

Io non credo che il Papa abbia letto il messaggio, semplicemente credo che lo Spirito Santo, di cui è ricolma la Madonna, illumini il Papa.

Il concetto è questo: ognuno di noi è una persona unica che deve aprire il cuore allo Spirito Santo e lasciare che lo Spirito Santo parli al suo cuore, lavori il suo cuore, purifichi il suo cuore in modo tale che sia “spiritualmente puro”. Ecco quindi due espressioni chiave: “mondo unico”, ognuno di noi è un mondo unico e lasciare che lo Spirito Santo faccia di noi un figlio di Maria spiritualmente puro”. La Madonna fa quindi l'elogio delle persone che sono spiritualmente pure e in loro splende la luce della santità negli occhi, nel sorriso, in tutto ciò che dicono; la spiritualità rende eternamente giovane la persona umana. “Nella spiritualità”, dice la Madonna, “è la bellezza: tutto ciò che è spirituale è vivo e molto bello”. Poi c'è il riferimento all'Eucaristia, è un riferimento costante nei messaggi della Madonna, è nella stessa pastorale della Madonna che ha fatto della Santa Messa quotidiana, a Medjugorje alla sera, l'epicentro di tutta la vita Parrocchiale e della vita giornaliera.

La Madonna ci ricorda che l’Eucaristia è il cuore della fede”, per cui grazie all'Eucaristia mio Figlio è sempre con voi”.

Egli viene a voi e con voi spezza il pane perché, figli miei, per voi è morto, è risorto e viene nuovamente”. Noi normalmente diciamo sempre ”Gesù morto e risorto”, non diciamo che viene, diciamo “verrà nella gloria”, a noi sfugge questa cosa: Gesù “viene nuovamente”, è continuamente presente, soprattutto attraverso i Sacramenti.

La Madonna aveva detto a suo tempo che le sue parole sono preziose e che un giorno dovremo rendere conto di cosa ne avremo fatto.

Questa volta la Madonna dice: “Queste mie parole vi sono note perché esse sono la verità”. Come ama dire Papa Francesco, parlando in generale delle Apparizioni: “la Madonna, quando parla, rivolge a noi le parole di Gesù con il linguaggio della famiglia”.

Sono le parole del Vangelo con cui la Madonna ci nutre, ci dà il pane vivo ogni giorno, le sue parole sono la verità. In questi 34 anni nessuno ha mai trovato il minimo errore, la minima caduta di stile, la minima dissonanza.

Queste parole, che noi abbiamo tradotto in italiano, sono dette dalla Madonna in un croato perfetto, armonioso e mirabile, sono parole di luce, parole che riflettono la verità e parole che sprigionano la forza santifica del Vangelo.

E la verità non cambia”, cambia la nostra comprensione, perché, sotto la luce dello Spirito Santo, possiamo comprendere sempre meglio le parole di Gesù, “solo che molti miei figli l’hanno dimenticata”, hanno dimenticato il Vangelo e seguono gli slogan del mondo.

Figli miei, le mie parole non sono né vecchie né nuove, sono eterne”, sono eterne perché sono le parole di Gesù. Poteva dire questa frase solo Colei che è la Madre del Verbo, che ha generato il Verbo.

La frase finale è molto forte, di carattere apocalittico: “Perciò invito voi, miei figli, a osservare bene i segni dei tempi”, non è la prima volta che la Madonna ci invita ad osservare i segni dei tempi, “a raccogliere le croci frantumate e ad essere apostoli della Rivelazione”.

La Madonna ci dà la chiave per interpretare i segni dei tempi, viviamo i tempi delle “croci frantumate”, i tempi della grande apostasia, i tempi dei tradimenti all’interno della Chiesa. La Madonna ha detto qualche mese fa che la Chiesa, nonostante le persecuzioni e i tradimenti di quelli che sono all’interno della Chiesa, si è sempre diffusa.

Quando parla di “croci frantumate”, parla probabilmente di qualcosa all’interno della Chiesa. Nell’Apparizione della Madonna alle “tre fontane”, a Roma nel 1948 a Bruno Cornacchia, la Madonna ha indicato una Croce per terra nera, una Croce frantumata e vicino una veste nera che sta ad indicare i tradimenti all’interno della Chiesa, e la Madonna si è manifestata come la “Vergine della Rivelazione”. Secondo alcuni studiosi non è la Rivelazione in generale, ma è l’Apocalisse in particolare.

E comunque la Madonna ci chiama “a raccogliere le croci frantumate, a riparare il male che viene fatto nel mondo dai nemici della Croce, e ci invita “ad essere apostoli della Rivelazione”.

In questo contesto: “croci frantumate” e “apostoli della Rivelazione”, possiamo capire meglio cosa vuol dire la Madonna, quando ci dice: “osservare bene i segni dei tempi”, sono i segni di satana sciolto dalle catene, della grande apostasia, dei grandi tradimenti, dei grandi abbandoni, dell’odio satanico che imperversa, del drago che vuole divorare il Figlio e perseguita la Madre.

Noi siamo invitati ad essere il segno di Maria, gli apostoli che combattono il drago, siamo invitati alla battaglia, saldi nella fede e sinceri nella conversione, a raccogliere e riparare le croci frantumate ed essere apostoli e testimoni della Rivelazione.

Sono due i segni dei tempi: da una parte la Regina della Pace, che ha sul capo una corona di dodici stelle, questa è la più grande Apparizione di tutti i tempi e l’ultima sulla terra, dall’altra parte il segno del drago sciolto dalle catene, l’impero delle tenebre scatenato contro il piccolo gregge dei seguaci di Cristo, questa è la battaglia escatologica che sta andando al suo epilogo.

Noi dobbiamo essere gli strumenti della vittoria di Maria, Maria vincerà attraverso la nostra fede, la nostra conversione, la nostra testimonianza. Non perdiamo tempo, non seguiamo le vanità, non seguiamo le false luci, sono tempi in cui, come ha detto Gesù, dobbiamo prendere la spada, la spada della sincera conversione e della fede salda.

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it