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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 28 maggio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 27 maggio 2016


Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all'albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l'udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
"La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni"? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l'albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l'albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gettati nel mare", senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore


Carissimi fratelli e sorelle, cari pellegrini, cari fedeli, ci sono luoghi che visitiamo e ci innamoriamo di essi e con gioia vi ritorniamo. Uno di tali luoghi è Medjugorje, dove sentiamo in modo particolare la pace e la gioia da condividere con diverse persone.
Vengo qui da anni a condividere con voi la gioia dell’Eucaristia e della preghiera alla nostra Madre. Sopratutto mi piace una preghiera nata tanti secoli fa. In Essaa, “Sotto la Tua protezione”, ci sono tutte le verità della fede. La verginità perenne di Maria: Lei è vergine, ma Madre di Dio. Madre di Dio è un titolo fondamentale con il quale i fedeli lodano Maria. Lei, essendo Madre di Dio, ci dona la possibilità di lodarLa con le litanie e le altre preghiere. Lei, essendo Madre di Dio, ha un posto particolare nella comunità dei fedeli. Come tale Maria è Madre del Corpo mistico che è la Chiesa. Madre della Chiesa, Vergine e Madre di tutti noi che siamo membra del Corpo mistico di Cristo.
Come figli ci raduniamo attorno alla Madre. Tra le Sue braccia sentiamo la sicurezza.
Quando eravamo bambini durante la notte volevamo avvicinarci alla nostra mamma per tenerla per mano.
Anche la luna ci aiutava ad allontanare le tenebre.
Come la luna riflette la luce del sole, così la Madonna riflette la luce di Cristo.
I tempi, fratelli e sorelle, sono pesanti e tenebrosi. I nostri passi sono pesanti e la paura ha intrapolato la nostra anima. Abbiamo paura per noi, per i figli, per la salute. Abbiamo paura a viaggiare, perchè non sappiamo chi è affianco a noi. Abbiamo paura del giorno e della notte, con chi camminare e in quale modo andare avanti.
Quando Maria ha offerto a Dio la Sua paura e le Sue idee, quando Maria ha detto il Suo “fiat”, sia fatto secondo la Tua Parola, ha sentito la dolcezza della libertà. Con il Suo “fiat” ci ha liberati da un Cristo astratto, ci ha offerto una via verso la salvezza.

Chi ha l’amore nel cuore ha sempre qualcosa da regalare” dice sant’Agostino. Se porto Cristo donerò Cristo. Se porto sofferenza porterò sofferenza. Se il mio cuore è infelice non posso fare felice il cuore degli altri. Se ho paura donerò paura a chi incontro.
Non è da meravigliarsi se oggi raccontiamo le storie degli altri e viviamo le vite degli altri. I vuoti e le paure degli altri sono diventati nostri vuoti e nostre paure.
“Tutto si trasforma in bene per coloro che amano Dio” dice san Paolo. La Chiesa non era in pericoli e persecuzioni grandi come adesso.
L’anno scorso sono stati uccisi 80000 cristiani. Ma la mia Chiesa starà bene se amerà il Signore. Il mio popolo starà bene se vivrà i Comandamenti di Dio. Se la preghiera sarà il luogo di unione, se i nostri figli saranno cresciuti col Vangelo sarà tutto buono.
Gesù ci domanda tutti i giorni: “Mi ami? Mi ami più di costoro?” Ogni giorno si aspetta da noi la conferma della nostra fedeltà. Ma Dio non domanda questo per Lui, ma per noi stessi. Senza di Lui sentiremmo la paura ancora più profonda.
Il segreto della vita è il segreto dell’amore e della sofferenza. Soltanto una scuola ha successo: quella della croce. Le mie vittorie e quelle di Cristo devono passare per la croce.
Un famoso filosofo è andato da sua madre e ha cominciato ad elencare tutti i peccati e gli errori che ha fatto nella vita. La madre diminuiva il peso dei suoi peccati, cercando di giustificarlo per tranquillizzare la sua coscienza. Allora il figlio ha concluso: “Se mia madre fa così molto di più fa la la Madonna per noi davanti a Dio”.
Perciò la nostra preghiera “Sotto la Tua protezione” è l’invocazione dell’umanità.
Quando eravamo bambini per giocare chiudevamo gli occhi e qualsiasi cosa toccavamo cadeva. Così capita anche nel peccato: ci toglie l’essenziale; qualsiasi cosa tocchiamo la distruggiamo.
Il peccato non significa non rispettare i precetti, ma è sempre rivolto contro Dio.
La Bibbia dice: “Scappa dal peccato come dal serpente. Appena ti avvicini ti morde. Se credi di non avere peccati non essere contento di te stesso, ma lavora sulla tua fede”.
Abbiamo sentito oggi il Vangelo che parlava di quel fico che non dava frutto. Gesù voleva nutrirsi con i fichi, ma non ha trovato frutti. Egli ha guardato da cima fino in fondo. Ha avuto compassione, ma si è anche arrabbiato: quando non dai frutto non hai diritto di vivere.
I discepoli avendo visto il fico seccato hanno pensato: “Ma che forza ha questa persona che può far seccare un albero?” Avevano dimenticato che è molto più facile far seccare un fico che far resuscitare un morto. E’ più facile maledire che guidare un peccatore sulla via retta.
Il miracolo del fico seccato ci dice che dove non ci sono più i frutti di vita arriva la morte. Si taglia tutto e si getta nel fuoco.
Il fico che non porta frutto assomiglia all’uomo che ha ricevuto tutto e non porta frutto.
Ricordiamoci di tutti i doni che abbiamo ricevuto. Abbiamo portato frutto o no?
Questa parabola porta un altro messaggio molto più importante dei frutti del fico. Il contadino prega il padrone di dare un’altra possibilità al fico di portare frutto. Il contadino è il buon Dio, paziente con noi che aspetta i nostri frutti.
Dio non è contento quando ci punisce, ma aspetta che l’uomo si converta.
In questo luogo, fratelli e sorelle, la Madonna ci ha invitato tante volte al cammino della conversione e a fare opere buone.
La conversione significa tornare a casa propria per un’altra via, come fecero i Magi dopo aver adorato Gesù.
Questo significa tornare a casa questa sera diversi. Tornare alla propria famiglia diversi.
Conversione non significa tornare alla vita precedente, ma creare un futuro nuovo. La conversione non diminuisce la tua dignità, ma ti rende vincitore.
Come dice Shakespeare “guai a colui che si pente tardi”.
E’ bene iniziare subito.
Con la conversione arriverà la pace che desideriamo tanto tutti. La pace non si trova nella natura. Questa è l’assenza dei rumori.
La vera pace è in Dio.
La pace passa vicino a tutti noi, ma noi dobbiamo prenderla.
Chi non porta in sè la pace di Dio non può riconciliarsi nè con se stesso nè con gli altri.
La pace è il frutto dello Spirito. Chi collabora con lo Spirito riceverà la pace.
Siamo tanti qui pieni di bisogni. Alcuni sono qui per fede, senza aspettarsi miracoli. Alcuni per la sofferenza, altri per curiosità per vedere cosa succede qui.
Gesù conferma tutto questo in un esempio. Il centurione di Cafarnao non era ebreo, ma è venuto a pregare Gesù, perchè Lui guarisca il suo servo. Pregava così: “Gesù, Tu fai le opere grandi e meravigliose, come sento dalla gente. Siccome voi Giudei non entrate nelle case dei pagani non venire nemmeno Tu. A me basta che Tu dica una parola sola e il mio servo sarà guarito”.
Gesù, vedendo la sua fede, lo ammirò e guarì il suo servo.
Qui preghiamo per la guarigione. Preghiamo per la conversione e per diventare diversi. Preghiamo per diventare un fico fruttuoso.
Sono sicuro che vi ricordate di un esempio della Sacra Scrittura quando quella donna buona e devota ha pensato dentro di sè: “Se potessi toccare soltanto il Suo mantello sarei guarita”. Mentre i discepoli erano attorno a Lui lei si avvicinò a Gesù e Lo toccò. Lui ha girato il Suo Sguardo e i loro sguardi si sono incontrati. Lei ha abbassato la testa e Gesù le ha detto: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Sii guarita. Vai e non peccare più”.
Fratelli e sorelle, siamo qui in un luogo santo con l’incarico di tornare nel mondo senza peccare più.
Abbiamo sentito nella prima lettura cosa san Pietro ci ha detto di fare: “Servite gli uni gli altri secondo i propri doni. Chi parla lo faccia con le Parole di Dio. Chi compie un ufficio lo faccia con l’energia ricevuta da Dio. Perchè in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli”.
Ecco, fratelli e sorelle, nella prima parte della lettura san Pietro dice: “Siate dunque sobri per dedicarvi alla preghiera. Sopratutto conservate tra voi una carità fervente, perchè la carità copre una moltitudine di peccati”.
Da 35 anni la Madonna ci dice “siate sobri per dedicarvi alla preghiera”.
Cerchiamo di essere sobri per la preghiera e per le opere buone.
Se ascoltiamo la Madre saremo una generazione felice.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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