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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 27 novembre 2015

La Medaglia Miracolosa e Medjugorje


Oggi – come pubblicato nel precedente post -  è la Festa della Medaglia Miracolosa, la cui storia, preghiere ed altro potete leggere nel citato mio post.
Desidero avvisarvi che – come per il passato - circola in rete, per SMS o whatsapp un presunto messaggio attribuito alla veggente Marija, dato presso la Croce blu il 27 Novembre del 1989, con il seguente testo:

"Desidero che in questi giorni preghiate in modo particolare per la salvezza delle anime. Oggi è il giorno della Medaglia Miracolosa e desidero che preghiate in particolare per la salvezza di tutti coloro che portano la Medaglia. Desidero che la diffondiate e la portiate perché si salvi un gran numero di anime, ma in particolare desidero che preghiate".


Ho fatto numerose ricerche in proposito, ma – come indicato anche da altri - questo messaggio non è reperibile in nessun altro elenco o seria ed attendibile  raccolta.Ritengo quindi anche possibile che non sia un messaggio effettivamente dato dalla Regina della Pace a Medjugorje.

L’origine di questo messaggio è solo nel sito di  Nedjo, cognato di Vicka e facente parte del Gruppo di Preghiera del veggente Ivan, voluto e guidato dalla Madonna stessa sin dai primi anni delle apparizioni. Nedjo morì  il 4 luglio del 1999, giorno in cui si  festeggiava il 17° anniversario della nascita del gruppo di preghiera. Nedjo afferma che fu dato a Marija che si trovava presso la Croce Blu al posto di Ivan, e che erano presenti solo i componenti del gruppo di preghiera.


E’ molto difficile quindi sapere ed accertare se tutto ciò corrisponde a verità, e non so se valga la pena di fare ulteriori indagini.
C'è infine da dire che molti messaggi - peraltro autentici - non si trovano in tutte le raccolte.

Sicuramente il riferimento alla preghiera è sempre e comunque valido, al di là di un preciso riferimento della Madonna alla Medaglia Miracolosa. E in ogni caso il messaggio è bellissimo.


Buona Festa della Medaglia Miracolosa a tutti.

La Medaglia miracolosa

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Santa Caterina e la Medaglia Miracolosa

Ma dove e come ha avuto origine la Medaglia miracolosa? Essa risale al 1830. La sua origine è veramente meravigliosa. Si può dire che questa medaglietta è "miracolosa " già nel suo nascere.

Siamo a Parigi. Ci troviamo nella Casa Madre delle Suore di San Vincenzo de' Paoli e Santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità. Tra le novizie c'è un'umile suora che si chiama Suor Caterina Labouré, oggi Santa. A quest'umile novizia, nascosta e sconosciuta, avverranno alcuni dei fatti più straordinari che possono capitare a una creatura sulla terra: le apparizioni della Vergine Immacolata. Perché a Suor Caterina? ... Perché proprio a lei? ..

Perché era una Suora tanto umile, tanto semplice, tanto angelica...

La conferma più splendida della lode di Gesù agli umili la troviamo nel comportamento di S. Caterina dopo i fatti straordinari: ella seppe tenere nascosto il segreto delle apparizioni della Madonna per ben 46 anni, ossia fino alla morte, rivelandolo soltanto al suo confessore. A questi "piccoli" Dio dona le cose più grandi.

"Ecco un'altra Mamma!"

Fin da piccina, S. Caterina Labouré ebbe nel Cuore una devozione così tenera e filiale verso la Madonna che quando le morì la mamma, ella riunì i fratellini ai piedi di una statuina di Maria e disse loro "Non abbiamo più la mamma: ecco un'altra Mamma!"

Visse così, laboriosa e pura, fino alla sua giovinezza.

La Sposa di Gesù.

Finalmente, superati ostacoli amarissimi, la pia giovane poté entrare nel noviziato delle Figlie della Carità, a Parigi, in Rue du Bac.

Ecco il proposito fondamentale scritto da lei stessa con semplicità:

"Prenderò Maria per modello al principio delle mie azioni, e penserò come Ella avrebbe fatto il dovere che sto per compiere".

La Madonna le appare

unnamed (1)"Venuta la festa di S. Vincenzo (19 luglio) la buona Madre Marta (la direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese sì gran desiderio di vedere la SS. Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di S. Vincenzo, ne tagliai una metà e la inghiottii. Così mi addormentai col pensiero che S. Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.

Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: "Suor Labouré! Suor Labouré!" Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto. Tiro la cortina e vedo un fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice:

"Venite in cappella; la Madonna vi aspetta". Mi venne subito il pensiero mi sentiranno! Ma quel fanciullo è pronto a rispondermi "State tranquilla: sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto".

Vestitami in fretta, mi diressi verso quel fanciullo che era restato in piedi senza avanzarsi oltre la spalliera del letto.

Il fanciullo mi seguì, o meglio, io seguii lui dovunque passava, tenendosi sempre alla mia sinistra. Erano accesi i lumi da per tutto dove noi passavamo, il che molto mi sorprendeva. Assai più meravigliata però rimasi all'ingresso della cappella, quando l'uscio si aprì, appena il fanciullino l'ebbe toccato con la punta di un dito. La meraviglia poi fu al colmo quando vidi tutte le candele e tutte le torce accese, come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna.

Il fanciullo mi condusse nel presbiterio accanto alla poltrona del Signor Direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna".

"Ecco la Madonna"

"Finalmente giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avvertì, dicendomi: "Ecco la Madonna, eccola!".

Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di S. Giuseppe, e vidi la S.Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo. Era la SS. Vergine, ma tutta simile a Sant'Anna, solo il volto non era lo stesso.

Io ero incerta se si trattasse della Madonna. Ma il fanciullino che era lì mi disse "Ecco la Madonna!". Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Madonna. Quel fanciullino mi parlò allora non più con voce di bambino, ma d'uomo alto e robusto; e disse parole forti. Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria...

Fu quello il momento più dolce della mia vita".

"Io sarò con voi"

"Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile. La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire; m'insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell'altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell'altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che colà io avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari.

"Figlia mia -mi disse la Madonna- Dio vuole affidarvi una missione. Avrete molto da soffrire, ma soffrirete volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrete la grazia; dite tutto quanto in voi succede, con semplicità e confidenza. Vedrete certe cose, sarete ispirata nelle vostre orazioni; rendetene conto a chi è incaricato dell'anima vostra".

Io chiesi allora alla SS.Vergine la spiegazione delle cose che mi erano mostrate (la Santa allude ad alcune visioni avute precedentemente). E Maria rispose: "Figlia mia, i tempi sono molto tristi; gravi sciagure stanno per colpire la Francia; il trono sarà rovesciato; tutto sarà sconvolto da disgrazie d'ogni specie.(Dicendo questo la Madonna aveva l'aspetto molto addolorato). Ma venite ai piedi di questo altare; qui le grazie saranno sparse su tutti... sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore, sui piccoli e sui grandi...".

"Figlia mia, io mi compiaccio di spandere le mie grazie sulla comunità (vostra). Io l'amo molto, ma ho della pena, perché vi sono (in essa) degli abusi: la regola non è osservata, la regolarità lascia a desiderare, vi è una grande rilassatezza nelle due comunità (Preti della Missione e Figlie della Carità);dillo a colui che è incaricato di voi, benché non sia ancora superiore. Egli sarà fra qualche tempo incaricato in modo speciale della (vostra) Comunità; egli deve fare tutto il possibile per rimettere la regola in vigore, diteglielo da parte mia".

"Ch'egli vegli sulle cattive letture, sulla perdita di tempo e sulle visite. Allorché la regola sarà rimessa in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla vostra.

"Ma sopraggiungeranno grandi mali; il pericolo sarà grande, ma non temete, il buon Dio e S.Vincenzo proteggeranno la comunità... (La Vergine era sempre triste). Io stessa sarò con voi, ho sempre vegliato su di voi; vi accorderò molte grazie... Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi; abbiate fiducia. Avrete prove evidenti della mia visita e della protezione di Dio e di quella di S. Vincenzo sulle due Comunità.

"In altre comunità vi saranno vittime (La SS.Vergine aveva le lacrime agli occhi dicendo questo); vittime vi saranno nel clero di Parigi e lo stesso Arcivescovo morrà (di nuovo la Madonna versò lacrime). Figlia mia, la Croce sarà disprezzata; per le vie scorrerà sangue; il mondo intero sarà nell'afflizione. (Qui la Vergine Santa non poteva più parlare un gran dolore Le era dipinto sul volto)...".

unnamed (2)"Non ripresi più sonno"
"Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Alzatami dai gradini dell'altare, rividi il fanciullino al posto dove l'avevo lasciato, il quale mi disse: "È partita!". Rifacemmo lo stesso cammino, trovando sempre tutti i lumi accesi e tenendosi quel bambino sempre alla mia sinistra.

Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Madonna; io infatti l' avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e portava con sé una luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, dell'età dai quattro ai cinque anni.

Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno".

La Medaglia Miracolosa

Era il 27 novembre. Questa è l'apparizione più importante e fondamentale. In essa l'umile Santa Caterina ebbe la rivelazione della celebre Medaglia miracolosa, e la Madonna le spiegò in che cosa consisteva la missione che voleva affidarle. Una missione vasta quanto la terra. Proprio lei, l'umile e ignorata Suor Caterina, veniva eletta perché facesse conoscere a tutti gli uomini il celeste pegno di misericordia che l'Immacolata si degnava donare all'umanità. E Suor Caterina si metterà all'opera non risparmiandosi nelle prove e nelle sofferenze a cui verrà sottoposta. Era sicura dell'aiuto di Colei che è la Regina dell'universo, e prima o poi, quindi, sarebbe arrivata l'ora della diffusione di questa medaglina, piccolo tesoro di grazia. Per Suor Caterina, del resto, dovette essere ben poca cosa sacrificarsi senza risparmio per la Regina Immacolata che l'aveva inebriata delle sue celestiali apparizioni. Ella stessa ha descritto in modo dettagliato anche questa seconda e più celebre apparizione. Leggiamola con amore.

Bellezza indescrivibile

"Il 27 novembre 1830, che capitava il sabato antecedente alla prima domenica di Avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine all'altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, à la vierge ("alla vergine"), cioè accollata e con maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo; o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (più tardi la Santa confesserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro chiazzato di giallo).

Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l'universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore.

Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse gettavano raggi più grandi, e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi...".

"Fate coniare una medaglia..."

"Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole: "Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona...". Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti! ... E la Vergine Santissima aggiunse: "Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che La pregano; quante grazie Ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle. In quel momento, io ero e non ero... Non so.... io godevo. Ed ecco formarsi intorno alla SS.Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro: "O Maria, concepita senzapeccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi".

Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia... ". All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M (iniziale del nome Maria) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I(iniziale del nome Iesus, Gesù). Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine (quello di Gesù), l'altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione".

DIFFONDIAMO LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Una delle prime a ricevere la Medaglia Miracolosa fu la stessa Santa Caterina Labouré, la quale, quando l'ebbe tra le mani, la baciò, e poi disse: "Ora bisogna diffonderla ".

Da queste parole dell'umile Santa, la piccola Medaglia prese il via e, rapida come una minuscola cometa, fece il giro del mondo intero. Si pensi che nella sola Francia, nei primi dieci anni, ne vennero coniate e vendute ben settantaquattro milioni. Perché questa prodigiosa diffusione? Per la fama di "Miracolosa " che ben presto si meritò dal popolo.

Grazie e miracoli si moltiplicavano via via operando conversioni e guarigioni, aiuti e benedizioni per le anime e per i corpi.

CORONCINA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta cura prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per allontanare da noi i castighi di Dio e ottenerci le sue grazie, soccorrici in questa presente nostra necessità e concedici le grazie che ti domandiamo.

Ave Maria.O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

O Vergine Immacolata, che ci hai fatto dono della tua Medaglia, quale rimedio a tanti mali spirituali e corporali che ci affliggono, come difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.

Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

O Vergine Immacolata, che hai promesso grandi grazie ai devoti della tua Medaglia, se ti avessero invocato con la giaculatoria da Te insegnata, noi, pieni di fiducia nella Tua parola, ricorriamo a Te e Ti domandiamo, per a Tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.

Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

 

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Da recitarsi alle 17 del 27 Novembre, festa della Medaglia, in ogni 27 del mese, ed in ogni urgente necessità.

 

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie.
Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione.
Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo.
Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.
O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. - Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia.


Salve Regina e tre volte "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te".

giovedì 26 novembre 2015

Messaggio a Marija del 25 novembre 2015

"Cari figli! Oggi vi invito tutti: pregate per le mie intenzioni. La pace è in pericolo perciò figlioli, pregate e siate portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto nel quale satana attacca e prova in tutti  i modi.  Figlioli, siate saldi nella preghiera e coraggiosi nella fede. Io sono con voi e intercedo davanti a mio figlio Gesù per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”



Marija Pavlovic comunica a R. Maria
il Messaggio del 25 Novembre 2015



Commento di P. Livioal Messaggio del 25 Novembre 2015

martedì 24 novembre 2015

PADRE SLAVKO BARBARIC - IN MEMORIAM


P. Slavko Barbaric è venuto a mancare il 24 novembre 2000 alle ore 15.30. Dopo aver completato il rito della Via Crucis, che come ogni venerdì eseguiva insieme ai pellegrini ed ai parrocchiani, ha iniziato ad avvertire dolori. Si è seduto su un masso, si è rapidamente accasciato, ha perso conoscenza ed ha reso l'anima al Signore.
P. Slavko Barbaric era nato l'11 marzo 1946 da Marko e Luca Stojic a Dragicina (parrocchia di Cerin). Aveva frequentato i primi otto anni di scola a Cerin ed il ginnasio a Dubrovnik. Era entrato nell'ordine francescano a Humac il 14 luglio 1965. Aveva preso i voti il 17 settembre 1971 ed era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1971. Aveva studiato a Sarajevo, Graz e Friburgo. Aveva portato a termine gli studi a Graz (in Austria) conseguendo il magistero. Dopo cinque anni di attività pastorale nella provincia dell'Erzegovina, nella parrocchia di Capljina, nel 1978 aveva deciso di proseguire gli studi a Friburgo e qui, nel 1982, aveva ottenuto il dottorato in pedagogia religiosa, conseguendo il titolo di psicoterapeuta.
Aveva lavorato a Capljina come sacerdote francescano dal 1973 al 1978. Dalla primavera del 1982 fino al settembre 1984 aveva lavorato a Mostar come catechista degli studenti, aveva condotto seminari di preghiera presso il convento delle suore a Bijelo Polje presso Mostar. Grazie alla sua opera fruttuosa con i giovani ed ai corsi di preghiera accolti entusiasticamente dagli studenti, il regime comunista dell'epoca inizib a perseguitare P. Slavko. In quei momenti difficili il Cardinale Franjo Kuharic difese P. Slavko Barbaric e la sua opera.
Grazie alla sua conoscenza delle principali lingue europee ed agli impegni nelle parrocchie in cui aveva operato, P. Slavko lavorò instancabilmente con i pellegrini a Medjugorje, sin dal momento in cui portò a termine gli studi nel 1982. Egli fu trasferito ufficialmente a Medjugorje nel 1983. Su richiesta del vescovo Zanic, nel 1985 fu assegnato alla parrocchia di Blagaj, nel 1988 a Humac, dove ricopri l'incarico di cappellano ed aiuto insegnante dei novizi.
All'inizio della guerra in Bosnia Erzegovina, quando tutti i frati più anziani andarono a Tucepi come esuli, P. Slavko rimase a Medjugorje, con l'approvazione verbale di P. Drago Tolj, provinciale dell'epoca.
Sin dall'inizio della sua attività a Medjugorje, egli si era dedicato alla scrittura di libri di contenuto spirituale: Pregate col cuore, Dammi il tuo cuore ferito, Celebrate la Messa con il cuore , Alla scuola dell'amore , Adorate mio Figlio con il cuore, Con Gesù e Maria sul Golgota verso la Resurrezione, Pregate insieme con cuore gioioso, Madre, guidaci alla pace, Seguimi col cuore, Colloqui e Digiunate con il cuore , che sta per essere pubblicato proprio in questi giorni. I libri di P. Slavko Barbaric sono stati tradotti in venti lingue, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Oltre ai libri, egli ha pubblicato articoli di argomento vario. Aveva creato il Bollettino di San Francesco a Capljina, aveva collaborato con KrÅ¡ni zavicaj , Glas mira e con la stazione radio Mir Medjugorje. Oltre a scrivere, egli dialogava incessantemente con i pellegrini, guidava le celebrazioni eucaristiche, le preghiere sotto la croce, il Rosario a Podbrdo e la Via Crucis sul Krizevac, dove si e conclusa la sua vita terrena. Ogni anno organizzava incontri speciali con i sacerdoti ed i giovani e, presso la casa di preghiera della provincia Domus pacis , teneva seminari di digiuno e preghiera. In seguito alle enormi sofferenze del periodo della guerra, aveva fondato e guidava l'associazione di istruzione e formazione Majcino selo, presso la quale vivono attualmente piu di 60 persone (orfani di guerra, bambini di famiglie separate, ragazze-madri, persone anziane sole e bambini malati). Se qualcuno sapeva amare i bambini, questi era proprio P. Slavko ed anche i bambini lo amavano: gli stavano sempre intorno e lui sapeva sempre come fare per raccoglierli intorno a sé, proprio come Gesù! La sua formazione ed istruzione da psicoterapeuta gli aveva permesso di lavorare insieme ai tossicodipendenti presso la comunità Cenacolo, fondata da suor Elvira, soprattutto presso la casa di Medjugorje Campo della Vita. Si era impegnato per utilizzare l'aiuto dei benefattori di tutto il mondo per istituire anche due fondi: il Fondo dei figli dei difensori della patria morti nella guerra ed il Fondo amici dei talenti, per aiutare i giovani studenti.
difficile evidenziare qualcosa in particolare nella vita di questo uomo grande ed unico, ma se dovessimo farlo sarebbe sicuramente il periodo della sua vita trascorso a Medjugorje. P. Slavko Barbaric aveva girato tutto il mondo diffondendo il messaggio di pace e riconciliazione della Madonna. Egli era l'anima ed il cuore del movimento di pace nato a Medjugorje diciannove anni e mezzo fa. Aveva delle caratteristiche uniche: la conoscenza delle lingue, la facilità di comunicazione con le persone, la sua cultura, la semplicità, la cura e l'interessamento per i bisognosi, l'inesauribile energia che era impossibile credere che un solo uomo potesse avere, la diligenza ma, al di sopra di tutto, la devozione, l'umiltà e l'amore. Pregava e digiunava molto ed amava la Vergine con amore filiale. Era proprio questo il fulcro della sua vita: con la preghiera ed il digiuno l'anima degli uomini giunge a Dio, per mezzo di Maria, Regina della Pace.
Vivere accanto a lui era talvolta irreale: egli cioè era qui, in questo mondo, ma al tempo stesso anche al di fuori di esso. Vicino a lui le parole di Gesù, le parole di un grande sacerdote, si trasformavano in realtà: ...Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, così anch'io li ho mandati nel mondo. E per loro consacro me stesso, affinché siano anch'essi consacrati nella verità... (Gv 17, 16-19).
Egli è stato sepolto presso il cimitero Kovacica di Medjugorje, domenica 26 novembre, dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Giacomo alle ore 14.00.

Fonte: Medjugorje Altervista

Vostro fratello Slavko è nato al Cielo

padre_slavko

“Cari figli, oggi quando il Cielo vi è vicino in modo speciale vi invito alla preghiera, così che attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. Figlioli, oggi vi sono vicino e benedico ognuno di voi con la mia benedizione materna perché abbiate forza e amore per tutte le persone che incontrerete nella vostra vita terrena e perché possiate dare l'amore di Dio. Gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato al Cielo e che intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Messaggio del 25 novembre 2000

"Desidero che P. Slavko rimanga qui"
CONSIDERAZIONI DI P. LIVIO FANZAGA SULLA MORTE DI FRA SLAVKO
"Sia Venerdì sera che Sabato mattina vi ho dato notizia della improvvisa morte di P. Slavko che, come sapete, era un po' "l'anima" di Medjugorje dove si trovava dal 1982. P. Slavko non è mai stato Parroco di Medjugorje, ma aveva l'incarico, da parte del suo Padre Provinciale, di essere un po' il "Parroco" di quella "Parrocchia" spirituale che fa capo a Medjugorje e che si è dilatata fino a toccare tutti i cinque continenti, che è appunto la "Parrocchia dei pellegrini" di Medjugorje. P. Slavko, quindi, era un po' "l'anima" di tutte le iniziative di accoglienza dei pellegrini e di tutte le iniziative spirituali che la Parrocchia organizzava per i pellegrini. Era un uomo ancora giovane (55 anni) che dal 1987 ci inviava e commentava per noi il messaggio mensile della Madonna. P. Slavko è stato servo buono e fedele, servo infaticabile della Gospa. Mi pare che la connotazione migliore che si possa dare di P. Slavko sia proprio questa: un uomo totalmente a servizio della Madonna e dei pellegrini, un servo fedele e anche molto umile. Infatti, anche se era un po' burbero di carattere, era però infaticabile e molto umile: non si metteva mai in cattedra, era proprio totalmente a servizio. Nella Parrocchia di Medjugorje la sua mancanza è grandissima!
La morte di P. Slavko è stata degna della sua vita, una morte che è stata un segno di Maria. Infatti P. Slavko è morto di Venerdì, alla vigilia del 25 del mese, dopo aver guidato la Via Crucis sul Krizevac per i pellegrini. Proprio là, davanti alla grande Croce, dopo aver dato la Benedizione e aver raccomandato di fare attenzione a non cadere scendendo poiché pioveva, si è accasciato a terra, probabilmente per un infarto. Questa morte è stata improvvisa e inaspettata. La Madonna lo ha voluto portare in Cielo.
Noi tutti ci siamo meravigliati perché la Madonna ha nominato P. Slavko in un suo messaggio, ma questa non è stata la prima volta. Posso dirvi con certezza che nel 1984 la Madonna ha fatto il suo nome in un messaggio, perché c'era una pressione per allontanarlo da Medjugorje. In quel tempo, infatti, il regime comunista cercava di soffocare le apparizioni, anche facendo pressioni sui superiori di P. Slavko perché fosse allontanato da Medjugorje. La Madonna disse al veggente Ivan: "Desidero che P. Slavko rimanga qui" e infatti, nonostante tutte le difficoltà che P. Slavko ha avuto fino a oggi, egli è rimasto a Medjugorje finché Dio non l'ha chiamato a Sé, finché non ha compiuto la sua missione. E la sua morte in cima al Krizevac alla vigilia del 25 del mese, è dolorosa e gloriosa nello stesso tempo perché da ciò che Maria dice nel suo messaggio del 25 Novembre 2000, comprendiamo che Maria ha messo il Suo sigillo su questa vita. Ma vorrei che comprendessimo bene il significato delle parole della Madonna: non si tratta di una "beatificazione" di P. Slavko da parte Sua, infatti la stessa morte di questo servo buono e fedele non può che essere interpretata come approvazione di Dio sulla sua vita. Credo che la Madonna con questa frase abbia voluto dire qualcosa anche a noi. Intanto l'espressione: "Gioisco con voi" ci ricorda che la morte del giusto è sempre motivo di gioia: "Beati i morti che muoiono nel Signore".
La Madonna ci chiede di gioire con Lei guardando a questa morte da un punto di vista soprannaturale. Poi l'espressione "Desidero dirvi", a mio parere, va interpretata. Secondo me, infatti, la Madonna ha chiesto a Dio di poterci dire che Slavko era nato in Cielo. Perché lo ha chiesto a Dio? Secondo me perché ha voluto dirci che, se facciamo bene il nostro dovere andremo in Paradiso senza andare in Purgatorio, per dirci che non è poi così difficile andare in Paradiso. Tutti noi abbiamo i nostri limiti e difetti, ma Dio non ne tiene poi tanto conto. Dio tiene conto della fedeltà con cui lo serviamo. Certamente P. Slavko non era esente da difetti, ma l'essenza della sua personalità era quella del servo fedele e infaticabile della Madonna con dedizione totale. La Madonna vuol dire a tutti noi che se adempiamo il compito che Dio ha affidato a ciascuno di noi andremo in Paradiso. Per la Madonna non esistono i compiti più importanti e quelli meno importanti, Lei ci ha detto: "Per me siete tutti importanti"! Il compito di P. Slavko che portava i messaggi in tutto il mondo per la Madonna era altrettanto importante di quello del Sacerdote sconosciuto che confessava o di quello delle donne di Medjugorje che lavano i pavimenti della Chiesa. Se ognuno di noi farà il proprio dovere in spirito di servizio alla Madonna, ci salveremo, perché a questo Dio guarda. Poi è bellissima l'espressione "E' nato in Cielo". Nel momento della morte, se moriamo nella fede, nasciamo in Cielo. "... e intercede per voi": già è attivo, tutti noi, arrivati in Cielo, siamo già in missione!
La gioia più grande che ci da questo messaggio è quella di ricordarci che si può andare in Cielo senza passare dal Purgatorio facendo il proprio dovere con tanta fedeltà, essendo servi applicati e infaticabili. Ecco ciò che piace alla Madonna, ecco come Lei vuole il nostro cammino di santità: applicati, fedeli ogni giorno, con tanto amore.


(Dal commento al messaggio del 25/11/2000 di P. Livio Fanzaga)
(tratto dal Sito "Medjugorje Vallata di Grazia"

P. Slavko a Radio Mir


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Cari amici,
questa è la trasmissione che Padre Slavko ha registrato la mattina del 24 novembre 2000.
Al pomeriggio, 5 ore dopo, è salito sul monte Krizevac dove è morto.
Questa registrazione ci è stata generosamente donata da Medjugorje.
Pace a voi

Ultima trasmissione registrata di fra Slavko Barbaric a Radio Mir Medjugorje
Venerdì 24 novembre 2000, ore 11:00

1. Siano lodati Gesù e Maria! Saluto tutti voi sinceramente ascoltatori della voce della Regina della Pace dagli studi di Radio "Mir" Medjugorje e desidero che quest'ora alla scuola della Regina della Pace sia utile per tutti! Per tutto il mese abbiamo meditato sul messaggio che Maria ci ha dato il 25 Ottobre e oggi, stasera, attendiamo il nuovo messaggio e ci ricordiamo di ciò che ci ha detto nell'ultimo messaggio, ricordiamo che abbiamo insieme riflettuto sul rinnovamento della Chiesa, come Maria dice nel messaggio che la Chiesa si sta rinnovando nello spirito. Abbiamo detto che la Chiesa è ognuno di noi, se noi cominciamo a rinnovarci come individui, lì si rinnova la Chiesa. Abbiamo detto che il nuovo tempo può iniziare da oggi, senza aspettare l'inizio del nuovo anno e del nuovo millennio, ma il nuovo inizio, il nuovo tempo succede nell'uomo, quando l'uomo, con la forza dello Spirito Santo, si decide per un nuovo rapporto con se stesso, con la natura, con gli altri e con Dio. E qui sta la ragione di tutto l'annuncio dei profeti che promettono un nuovo tempo, ma in maniera nuova. Senza il rinnovamento interiore e spirituale dell'uomo non ci può essere il nuovo tempo, la nuova famiglia, la nuova Chiesa e dei nuovi rapporti. L'ultima volta abbiamo anche detto che Dio ha dato a ciascun uomo un dono e dei doni: l'uomo in se stesso, la sua vita è un dono, ma gli sono dati anche altri doni: questi doni vanno riconosciuti e, quando l'uomo li riconosce, allora l'amore, la pace, misericordia e bontà, ma anche i doni intellettuali, egli entra nel nuovo tempo e quando con questi doni inizia a servire gli altri, continua questo nuovo tempo. Il nuovo tempo è una nuova situazione tra gli uomini, per cui ciascuno di noi è responsabile: nessuno di noi può dire di non aver bisogno di questo nuovo tempo, dire che non può fare niente e non sa niente, perché è responsabile del rinnovamento e del tempo nuovo. Per questo Maria ci parla e ci indirizza allo Spirito Santo che rinnova ogni cosa. E questo è per noi uno stimolo a pregare davvero, come Maria ci dice, lo Spirito Santo. Tutti coloro che seguono il programma serale e pregano sanno bene che, dopo aver pregato il Rosario e cantato le litanie, noi preghiamo lo Spirito Santo perché Maria così ha desiderato, che prima di ogni programma serale si invochi lo Spirito Santo, perché, senza lo Spirito Santo, non possiamo capire né fare nulla e non possiamo crescere. Che questa nostra trasmissione sia per noi stimolo a deciderci continuamente per il rinnovamento, a rinnovarci continuamente con la forza dello Spirito Santo!

2. Maria, alla fine del messaggio, ci ha chiamato tre volte: "Pregate, pregate, pregate!" perché semplicemente la preghiera diventi gioia. Lei stessa ha cantato con gioia e ha ringraziato Dio per i doni che ci ha dato. Ci avviciniamo al termine di questo Anno Liturgico e domani celebreremo "Cristo Re", perciò è necessario che in questa trasmissione "La voce della regina della Pace" meditiamo sulle parole fondamentali che Maria ci ha detto nei messaggi a nome di Gesù Cristo. Diciamo per prima cosa ciò che va affermato, e che Maria ripete tante volte nei messaggi, e cioè ci chiede di dare a Dio il primo posto nella nostra vita perché davvero Dio regni nel nostro cuore, nei nostri pensieri e opere e oggi vogliamo divenire coscienti che Cristo ci si offre come via, verità e vita e certamente quando diciamo "Re", dobbiamo essere coscienti che il Regno di Cristo, con Cristo, non è come quelli che abbiamo sperimentato, non è il regno dei politici o dei potenti sulla terra. La differenza assoluta e fondamentale è qui: sappiamo che, durante il processo contro Gesù, uno dei sommi sacerdoti ha detto che era meglio che uno morisse per il popolo piuttosto che tutto il popolo. E proprio questa è l'essenza del rapporto di Cristo con ogni uomo, con tutti noi: Lui ha dato la sua vita, è morto per i nostri peccati perché noi potessimo vivere. Quindi, direi che Maria ha ragione di invitarci ad aprire completamente il nostro cuore al Padre attraverso lo Spirito Santo, perché quando, attraverso la preghiera, permettiamo a Gesù di entrare nel nostro cuore, avremo veramente ciò che cerchiamo: avremo la Pace perché Lui è il Re della Pace, avremo la luce perché Lui è Luce, avremo l'amore nel cuore perché Lui è amore, avremo la vita nel cuore perché Lui da la vita, Lui serve la vita. Da qui viene la domanda per noi: "Chi davvero è al primo posto nella nostra vita?". E' molto facile dare la risposta, diciamo che Maria ci invita tre volte alla preghiera e tutti coloro che hanno risposto e pregano come Maria chiede, essi possono dire che Dio è al primo posto. La preghiera, infatti, significa prendere tempo per ciò che per noi è importante, per Colui che amiamo. Se prendiamo il tempo e preghiamo, significa che per noi Cristo è importante, che desideriamo parlare con Lui, imparare da Lui, che vogliamo camminare con Lui. La preghiera ci dice cosa dobbiamo dire e fare ogni giorno. La preghiera è il tempo in cui ci rivolgiamo a Cristo, in cui ci riposiamo in Lui, in cui impariamo da Lui e parliamo con Lui, ascoltiamo la Sua Parola perché la nostra vita sarà più completa e perfetta, perché il nostro cammino su questa terra possa essere il vero cammino con Cristo verso la Patria Eterna. Il Regno di Cristo è regno di Pace, verità, e amore e ogni volta che abbiamo parlato del rinnovamento della Chiesa e ci impegniamo a rinnovare il nostro modo di vivere, siamo dalla parte di Cristo e Lui è dalla nostra parte. Che questa Solennità e il messaggio di Maria siano per noi un nuovo stimolo a purificare il nostro cuore da tutti gli idoli, da tutto ciò che non permette a Cristo di regnare pienamente nella nostra vita!

3. E mentre pensiamo a Cristo Re, è opportuno farci nuovamente la domanda: "Chi è davvero al primo posto nella nostra vita, chi la orienta?". Vedete, se ci ricordiamo della preghiera e del digiuno di Cristo, e delle tentazioni con cui satana l'ha provato, nella terza tentazione ha detto a Gesù: "Ti darò tutti i regni della terra, se prostrato mi adorerai". Gesù ha risposto: "Vattene satana! Adora solo il Signore e servi solo Lui!". Gesù si è deciso completamente per il Padre, Lui è l'Inviato dal Padre per salvarci. Gesù non dimentica il suo ruolo e il suo compito e dice: "Mio Padre è al primo posto!". Nella nostra vita può facilmente accadere che diciamo che siamo battezzati, che siamo di Cristo, ma nella nostra vita regna qualcun altro: può essere l'orgoglio, cioè può capitare che in realtà noi adoriamo noi stessi o che cerchiamo che gli altri ci adorino. Se accade che l'uomo mette se stesso al primo posto nella propria vita, Cristo non ha posto in quel cuore. Se ci guardiamo con umiltà possiamo capire chi per noi è al primo posto. E se vediamo che non riusciamo a perdonare qualcuno, diciamo a Gesù che ci comanda di perdonare settanta volte sette: "Signore, sai che per me è difficile perdonare, ma mi decido per questo: ti presento i miei dolori, ferite, la mia mancanza di pace, mi allontano da ogni sentimento cattivo e metto chiaramente te al primo posto!". Se invece capita che siamo nervosi nelle parole o nei comportamenti, allora siamo noi al primo posto. Vedete quante volte i nostri dolori vengono dal metterci al primo posto! Certamente l'uomo deve amarsi, rispettarsi, difendersi, ma l'uomo non può adorare se stesso. Tutti i Cristiani e ciascuno di noi deve mettere chiaramente dei limiti anche a tutto ciò che è bello per deciderci chiaramente per Gesù e non per noi stessi o per quello che noi crediamo bene. Noi Cristiani dobbiamo continuare la nostra lotta perché Cristo sia al primo posto come ci chiede Maria!

4. E mentre ci siamo posti e abbiamo risposto alla domanda su chi sia al primo posto nella nostra vita, ricordiamoci che anche gli altri uomini o i gruppi possono essere al primo posto nella nostra vita. Capiremo questo se diciamo che, come capiranno bene i genitori, nella vita dei giovani, ad esempio quando il figlio cresce e arriva alla pubertà, i genitori sentono il grosso problema che i figli prendono il metro di misura e imparano i comportamenti del loro gruppo e i genitori, i catechisti, la Chiesa non hanno valore, i figli non accolgono i comandamenti, ma l'unica regola che accolgono nella loro vita è quella del gruppo. Così si comportano anche i grandi politici ed economisti e le sette. Per questo possono esistere le dittature dove la massa prende un individuo come unica misura di tutto: ciò che è bene in questo caso lo è perché risponde ai suoi interessi e il male è tutto ciò che distrugge i suoi scopi e programmi. Così l'uomo molto facilmente diviene "roba" degli altri e sciupa la sua dignità morale. L'uomo ascoltando queste dittature politiche o sette può fare il male e pensare che sia un bene. In questi casi si deve dire che l'uomo è un individuo lontano da Dio, che Dio non ha nulla da dirgli perché l'uomo da ascolto ad altri. Certo, dobbiamo amare e rispettare gli altri, ma non dobbiamo adorare nessuno e perdere così la nostra dignità eterna di Cristiani. In questo siamo deboli e molte volte sbagliamo senza esserne coscienti. Per questo è importante ciò a cui Maria continuamente ci invita: alla preghiera, al digiuno, alla Confessione e alla Santa Messa, perché possiamo riparare ciò che abbiamo sbagliato e restare veri verso tutti e verso noi stessi e verso il mondo. L'uomo che è pronto a dimenticare le cose spirituali per quelle materiali, che non ha tempo per la preghiera, per la Messa perché deve lavorare, l'uomo che adora le cose materiali in modo da seguire solo ciò che lo aiuta a possedere di più, infrange i Comandamenti e per lui gli altri perdono il loro valore. In mezzo a noi ci sono molti falsi dei, molti idoli essi facilmente si impiantano tra noi e ricevono tanti diritti che Dio, che ci parla attraverso il Suo Figlio, non ha più per noi la Parola vera. Per questo noi siamo nella scuola di Maria, perché il nostro rapporto con Dio sia sincero e così potremo instaurare anche nuove relazioni con gli altri e così, lo ripetiamo, verrà il nuovo tempo!

5. Fratelli e sorelle, mentre abbiamo meditato sul nostro rapporto con Dio e ci siamo chiesti chi sia davvero al primo posto nella nostra vita, ora preghiamo tutti perché il Signore Dio sia davvero al primo posto nella nostra vita. Dopo una pausa che ci servirà per raccoglierci pregheremo:
Signore Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, Creatore della nostra vita, nel Nome del Tuo Figlio Gesù Cristo Re, con Maria, Regina della Pace, ti preghiamo: libera il nostro cuore da tutto ciò che ti impedisce di essere al primo posto nella nostra vita! Rinunciamo ad ogni egoismo e ad ogni adorazione di noi stessi o degli idoli falsi o degli altri.
Rinunciamo a tutto ciò che ti impedisce o Padre di essere col tuo Figlio Gesù Cristo al primo posto nella nostra vita!
Ti presentiamo tutti coloro che si sono allontanati da Te, che si sono persi nel loro egoismo o si sono dati agli altri o alle cose materiali: liberali Signore, perché come tuoi figli liberi possano vivere e creare veri rapporti con se stessi e con gli altri!
Ti preghiamo per tutti i cristiani che si chiamano così di nome ma non vivono e non seguono la via che tu hai mostrato nel Tuo Figlio Gesù Cristo. Benedici tutti i rinnovamenti nella Chiesa e nel mondo, perché possiamo, ciascuno per la sua parte, vivere responsabilmente nella Luce di Cristo, nostro Re, che vive e regna nei secoli dei secoli! Amen!

6. Grazie, cari amici, per essere stati con noi nella trasmissione "La Voce della Regina della Pace" che è stata seguita dal punto di vista tecnico da Ivo Sego ed è stata preparata per voi da Fra Slavko Barbaric. Pace a voi!

Trascrizione e traduzione fedele alla registrazione

lunedì 23 novembre 2015

Alcuni spunti di fra Slavko sulla Santa Messa

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(…) Partecipazione alla Messa. Io sono convinto e vedo l'esperienza di questa Messa qui e di tante altre Messe anche da voi: la gente viene all'ultimo momento quando suonano le campane e dopo alla fine esce subito; se ha avuto difficoltà per trovare un posto per parcheggiare la macchina diventa anche un po' nervosa ed entra in chiesa quando la Messa è già incominciata.
Trova forse un po' di pace durante la Messa; ma finita la Messa va via. Se si fa così c'è sempre un rischio: che la Messa non può diventare in questo modo una esperienza viva di Dio; cioè ci si deve preparare.
Una volta la Madonna ha detto: « Venite un po' prima nella chiesa ». Dopo io ho capito: il tempo di un Rosario, venti minuti prima per prepararsi e restare dopo la Messa dieci minuti.
Guardate, quando si vuole educare qualcuno non si dice dieci minuti, venti minuti, ma si deve restare un tempo durante il quale può succedere qualche cosa. (…)


Vedete, forse adesso potete capire perché si prega da noi un'ora prima della Messa e perché si resta per i sette Padre Nostro e per la preghiera dei malati. Guardate, con i misteri del Rosario noi ci prepariamo e nella Messa succedono le grazie. Io ho visto che non è molto importante capire le parole, molto importante è pregare nella propria lingua, meditare e poi vengono le grazie.
Alla comunione si dice: « mio Signore non sono degno di riceverti nella mia anima, ma dì una parola e la mia anima sarà guarita »; ora, se corriamo via subito dopo la Messa, Gesù non ha tempo di guarire la nostra anima, se tutto diventa un meccanismo.
Allora restate, pregate, ringraziate, pregate sempre per la vostra guarigione, per la guarigione degli altri con le vostre parole. Così la Messa diventa una esperienza viva di Dio.

(Da una catechesi di fra Slavko Barbaric del 18.5.’85)

giovedì 19 novembre 2015

L’ Annunciazione

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Veliča – Hvalospjev Marijin

 

Veliča * duša moja Gospodina
i klikće duh moj *
u Bogu mome Spasitelju,
što pogleda na neznatnost službenice svoje: *
odsad će me, evo, svi naraštaji zvati blaženom.
Jer velika mi djela učini Svesilni, *
sveto je ime njegovo.
Od koljena do koljena dobrota je njegova *
nad onima što se njega boje.

Iskaza snagu mišice svoje, *
rasprši oholice umišljene.
Silne zbaci s prijestolja, *
a uzvisi neznatne.
Gladne napuni dobrima, *
a bogate otpusti prazne.

Prihvati Izraela, slugu svoga, *
kako obeća ocima našim:
spomenuti se dobrote svoje *
prema Abrahamu i potomstvu njegovu dovijeka.

Slava Ocu i Sinu *
i Duhu Svetomu.
Kako bijaše na početku, tako i sada i vazda *
i u vijeke vjekova. Amen.

 

ZDRAVO MARIJO (Ave Maria):

Zdravo Marijo, milosti puna,
Gospodin s tobom,
blagoslovglena ti megiu zenama,
I blagoslovglen plod utrobe
tvoje Isus.
Sveta Marijo, Majco Bozja,
moli za nas grescnische
sada i na cias smrti nasce.
Amen

*

*  *

MAGNIFICAT

L'anima mia magnifica il Signore  *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.  *
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente  *
e santo é il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia  *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,  *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,  *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,  *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,  *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,  *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio  *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre  *
nei secoli dei secoli. Amen.

 

AVE MARIA

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.

mercoledì 18 novembre 2015

Novena della Medaglia Miracolosa (Dal 18 al 26 novembre)

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O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre nostra, con la più viva fiducia nella tua potente intercessione, umilmente ti supplichiamo di volerci ottenere le grazie che con questa Novena ti chiediamo. (Breve pausa per chiedere le grazie)
O Madonna della Medaglia Miracolosa, che sei apparsa a Santa Caterina Labouré, nell’atteggiamento di Mediatrice del mondo intero e di ogni anima in particolare, noi mettiamo nelle tue mani e affidiamo al nostro cuore le nostre suppliche.
Degnati di presentarle al tuo Divin Figlio ed esaudirle, se esse sono conformi, alla Divina Volontà e utili alle anime nostre. E, dopo aver innalzato verso Dio le tue mani supplichevoli, abbassale su di noi e avvolgici coi raggi delle tue grazie, illuminando le nostre menti, purificando i nostri cuori, affinché da Te guidati, raggiungiamo un giorno la beata eternità. Amen.


Preghiera finale: Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai sentito dire che alcuno abbia fatto ricorso al Tuo patrocinio, implorato il Tuo aiuto, chiesto la Tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da questa fiducia, anch’io ricorro a Te o Madre, Vergine delle Vergini, a Te vengo e, pentito, mi prostro davanti a Te. Non respingere, o Madre del Verbo la mia supplica, ma ascolta benigna ed esaudiscimi.

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te.

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Coroncina della Medaglia Miracolosa

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta cura prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per allontanare da noi i castighi di Dio e ottenerci le sue grazie, soccorrici in questa presente nostra necessità e concedici le grazie che ti domandiamo.
Ave Maria.   O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (3 volte)

O Vergine Immacolata, che ci hai fatto dono della tua Medaglia, quale rimedio a tanti mali spirituali e corporali che ci affliggono, come difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.
Ave Maria.   O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (3 volte)

O Vergine Immacolata, che hai promesso grandi grazie ai devoti della tua Medaglia, se ti avessero invocato con la giaculatoria da Te insegnata, noi, pieni di fiducia nella Tua parola, ricorriamo a Te e Ti domandiamo, per a Tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.
Ave Maria.   O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (3 volte)

 

lunedì 9 novembre 2015

I DIECI COMANDAMENTI PER LA CASA DEL SIGNORE

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1. Molti vanno in Chiesa, ma non tutti sanno di entrare nella casa di Dio. Preparati nell’andare: spiritualmente, mentalmente e con il cuore.

2. Recati alla Santa Messa almeno cinque o dieci minuti prima del suo inizio, per prepararti nella preghiera e nel raccoglimento ad una migliore partecipazione al mistero della salvezza.

3. Entrando in Chiesa, davanti al Signore, inginocchiati, così lo adorerai pubblicamente. Chinare la testa, come oggi fanno molti, è solo un segno di venerazione e non di adorazione come si conviene a Dio. Nella lettera ai Filippesi si trova scritto: “nel nome di Gesù, ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra”. Non volerti dunque macchiare di grave irriverenza verso il tuo Signore.

4. Osserva, nella casa di Dio, un rigoroso silenzio. Nel luogo sacro non possono essere giustificate le vane chiacchiere. Si può parlare solo per una vera, grave e urgente necessità, per il tempo strettamente indispensabile e sempre e solo sottovoce. Controlla sempre che il tuo telefonino sia spento.

5. Non entrare mai in Chiesa vestito in maniera indecorosa o, peggio, indecente. Mantieni sempre un atteggiamento edificante, non andando in giro qua e là con lo sguardo, non voltandoti a vedere chi entra e chi esce, ma occupandoti solo di parlare con Dio, pensando alle cose di Dio, occupandoti degli affari divini riguardanti il bene dell’anima tua e di quelli che porti nel cuore.

6. Nella Messa, almeno durante la consacrazione, procura di stare in ginocchio ed in assoluto silenzio adorante. Se anche sei fuori dei banchi, sappi che il Signore gradisce molto il sacrificio di stare in ginocchio sulla nuda terra. Sappi che se, senza grave necessità, rimani in piedi, pecchi gravemente di irriverenza verso Colui che si sta umiliando scendendo sull’altare e rinnovando l’offerta del Suo Sacrificio per le mani del sacerdote. Se sei un’anima generosa, prolunga il tempo della tua adorazione in ginocchio per tutta la preghiera eucaristica.

7. Se vuoi ricevere Gesù nella santa comunione eucaristica, ricorda che devi essere in stato di grazia ed a digiuno da almeno un’ora da cibi e bevande non alcoliche (tre ore dalle bevande alcoliche). Se sei consapevole di aver peccato mortalmente, non accostarti alla santa comunione senza aver prima ricevuto l’assoluzione nel sacramento della Penitenza: commetteresti sacrilegio. Se hai violato le norme sul digiuno, per comunicarti devi chiedere la dispensa al Parroco prima che cominci la santa Messa. Sappi che il digiuno è rotto anche da un cioccolatino, una caramella, un caffè o una gomma da masticare.

8. Prima di ricevere la santa Comunione, chiedi umilmente perdono per le tue debolezze e mancanze recitando l’atto di dolore. Accostati a Lui con molto rispetto e riverenza, consapevole che stai andando a ricevere il Signore del cielo e della terra. Ricorda che anche per ricevere la santa comunione, l’atteggiamento più indicato è quello di ricevere il tuo Signore stando umilmente in ginocchio.

9. Dopo aver ricevuto Gesù, adoralo, benedicilo e ringrazialo. Tornato al banco, non metterti seduto: hai Dio dentro di te! Non uscire di fretta dalla Chiesa, ma soffermati in silenziosa preghiera, perché Gesù rimane, nelle Sacre Specie, vivo dentro di te, per almeno un quarto d’ora da quando l’hai ricevuto. L’ideale, quindi, sarebbe che ti trattenessi in preghiera ed in ringraziamento almeno per questo tempo.

10. Quando Gesù è solennemente esposto nell’Adorazione eucaristica, non privarlo della tua presenza. Egli ti sta aspettando per amarti, benedirti, concederti grazie, donarti la sua pace, in cambio di un po’ del tuo amore e del tempo. Sii fiero di rimanere per un po’in ginocchio davanti alla sua divina presenza

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martedì 3 novembre 2015

Commento di padre Livio al Messaggio a Marija del 25 ottobre 2015


Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (11) – Messaggio a Marja del 25 ottobre 2015 e Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2015

Messaggio a Marija del 25 ottobre 2015

"Cari figli! La mia preghiera anche oggi è per tutti voi, soprattutto per tutti coloro che sono diventati  duri di cuore alla mia chiamata. Vivete in giorni di grazia e non siete coscienti dei doni che Dio vi da attraverso la mia presenza. Figlioli, decidetevi anche oggi per la santità e prendete l'esempio dei santi di questi  tempi e vedrete che la santità è  realtà per tutti voi. Figlioli, gioite nell'amore perché agli occhi di Dio siete irripetibili e insostituibili perché siete la gioia di Dio in questo mondo. Testimoniate la pace, la preghiera e l'amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Commento teologico di Don Renzo Lavatori

Il messaggio è motivo di profondo esame di coscienza per prendere consapevolezza del nostro autentico e meraviglioso essere e vivere da cristiani. Anzitutto la Vergine prega perché è preoccupata di “coloro che sono diventati duri di cuore alle mie chiamate”. Chi sono costoro?

Prima di guardarci attorno e puntare il dito sugli altri, cerchiamo di vedere dentro di noi l’atteggiamento del nostro cuore. Che cosa significa “la durezza del cuore”? Anzitutto il cuore costituisce il centro propulsore di tutti i nostri sentimenti, pulsioni affettive, passioni, interessi vari, orientamenti interiori, giudizi, pensieri, voleri, desideri. La durezza, a sua volta, comporta il blocco totale o l’incatenamento o l’immobilismo di tali atteggiamenti sotto due aspetti fondamentali: il primo consiste nel fatto che il cuore si è pietrificato, si è reso compatto e cocciuto senza alcuna possibilità di liberazione o di rottura. A quel punto resta difficile muoverlo e scioglierlo in modo che si possa intenerire e alleggerirsi di quel peso che lo attanaglia. Ciò significa che esso è irrigidito nel proprio egoismo, è chiuso nel suo mondo soggettivo e nei suoi schemi personali che si è costruito, chiuso come in una torre di ferro, dove si è rifugiato e da lì non si muove. Non vibra di alcuna emozione, non sente alcuna compassione, non si interessa di quanto accade attorno a sé e di come soffrono gli altri. Pensa solo a sé stesso. Quando sembra manifestare qualche scossone o preoccupazione, lo fa perché ha bisogno lui di qualcosa non perché gli interessino gli eventi al di fuori di sé. Anche quando vive una certa religiosità, è mosso e guidato dall’intento di salvare sé stesso e non prova alcun sentimento di gratitudine e tanto meno di amore verso il Signore.

Il secondo aspetto della durezza di cuore sta nella conseguenza che essa impedisce a lui di comunicare e di relazionarsi attivamente sia nei confronti di Dio che dei fratelli. Soprattutto non consente di confrontarsi e di ascoltare gli altri che possano avere una opinione diversa dalla sua e che potrebbero aiutarlo a uscire da quella capsula in cui si è rinchiuso. Il brutto che nessuno e nulla lo scuotono, neanche un terremoto o una catastrofe che non tocchi la sua persona. Lui non si rammarica mai, non si pente delle sue mancanze né le riconosce, non piange né si addolora e neanche gioisce pienamente né si commuove. È lì fermo e appesantito.

Tale modo di essere può anche avverarsi in noi e ce ne dobbiamo accorgercene per liberarci e trovare un nuovo modo di sentire e di agire, che si chiama apertura d’animo e vera conversione. Infatti la Vergine dice che noi siamo tardi e duri di cervice, come dei ciechi e dei sordi, perché “non siete coscienti dei doni che Dio vi dà attraverso la mia presenza”. Questo richiamo è molto forte, in quanto esprime una certa indifferenza verso la grazia divina che ci viene elargita con tanta ricchezza, rimanendo prigionieri di meschinità di vedute, andando più verso noi stessi che verso Dio e i fratelli. Siamo immersi in una abbondanza di favori divini e neanche ce ne rendiamo conto, anzi alle volte li trascuriamo e addirittura li disprezziamo. È necessario scuoterci e riprendere lena nello spirito per camminare gioiosamente e liberamente verso la santità: “decidetevi anche oggi per la santità”. La festa meravigliosa di tutti i Santi dovrebbe essere un’ottima occasione per un nuovo slancio di intraprendere seriamente la via del bene, dell’amore, della verità e onestà. Là, in paradiso, con gli angeli e i santi, dobbiamo tutti arrivarci: “la santità è la realtà per tutti voi”.

Ma come si fa a diventare santi?

Maria ce lo suggerisce. Non si tratta di fare cose straordinarie e faticose, anzi occorre semplicemente gioire: “gioite nell’amore”, perché siamo i prediletti di Dio, i suoi figli amati, perdonati, abbracciati. L’amore del Signore dovrebbe essere la causa di vera santificazione, per essere totalmente avvinti e coinvolti dall’Amore divino. Questo amore ci purifica, ci colma di grazia e ci conduce a Dio per essere con Lui e in Lui viventi e beati già su questa terra, ma poi per sempre nella felicità eterna. Perché ci attardiamo ancora a perdere tempo sulle stupidaggini di questo mondo, sulla nostra durezza di cuore, mentre potremmo vivere nella serenità e nella gioia intramontabile? Infatti “agli occhi di Dio siete irripetibili e insostituibili perché siete la gioia di Dio in questo mondo”. Che meraviglia! Accogliamo l’invito di Maria nostra Madre amabile.

Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2015

“Cari figli, desidero parlarvi di nuovo dell’amore. Vi ho radunati intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà. Desidero che la vostra fede sia salda e provenga dall’amore, perché quei miei figli che capiscono l’amore di mio Figlio e lo seguono, vivono nell’amore e nella speranza. Hanno conosciuto l’amore di Dio. Perciò, figli miei, pregate, pregate per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore. Perché la sola fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede, è un lodare se stessi. Mio Figlio chiede fede e opere, amore e bontà. Io prego, ma chiedo anche a voi di pregare e vivere l’amore, perché desidero che mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli, possa vedere in essi amore e bontà, non odio ed indifferenza. Figli miei, apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo potete fare! Io vi incoraggio e benedico, perché tutto ciò che è di questa terra — che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto — scomparirà e resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno dei Cieli. Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero attendere ed abbracciare tutti i miei figli. Vi ringrazio!”

Commento teologico di Don Renzo Lavatori

Anche questo messaggio è incentrato sull’amore, offrendoci alcuni aspetti interessanti per riflettere e crescere nella nostra vita spirituale.

1. il primo aspetto ci riporta nel cenacolo, dove la Vergine, assieme agli apostoli, prega per ottenere l’effusione dello Spirito Santo nella potenza del Figlio suo asceso al cielo accanto al Padre. Ella lo fa intendere: “Vi ho radunati intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà”. Da una parte Ella sta in mezzo a noi, raccolti attorno alla Madre, in vista precisamente di essere ricolmati dall’amore divino verso suo Figlio; dall’altra l’ambiente del cenacolo, quale luogo di raccoglimento e di preghiera, indica bene che noi siamo radunati da Maria per essere i nuovi apostoli dell’amore di Gesù verso l’umanità. Dovremmo sempre ricordarci che nelle nostre assemblee o incontri comunitari, quando stiamo assieme per pregare e lodare il Signore, soprattutto nella santa Eucaristia, Ella sta in mezzo a noi e ci sorregge nella fede, ci stimola all’amore e ci unisce nella forza salvifica di suo Figlio amatissimo. Anche le singole famiglie dovrebbero essere un piccolo cenacolo di pace e di comunione dove veglia ed agisce la Vergine. Ciò costituisce un grande tesoro spirituale e umano per ritrovare ogni volta il senso cristiano di una presenza costante di Maria che ci difende dai mali e intercede per la nostra serenità personale e familiare. L’importante che ce ne rendiamo conto e viviamo in tale atteggiamento di fede. Certamente le cose andrebbero molto meglio su tutti i fronti e per noi sarebbe un grande vantaggio e benessere fisico e spirituale.

2. La Vergine sollecita al nostro impegno per congiungere assieme la fede con l’amore, la preghiera con le opere di bontà: “figli miei, pregate, pregate per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore”. Molto importante tale connubio tra fede e amore, perché una fede, senza lo slancio interiore del cuore, resta priva di vita e di entusiasmo, si racchiude nella freddezza e nella indifferenza. Ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata da profondi sentimenti di amore e di donazione sia verso Dio che verso i fratelli. La Madonna lo dice espressamente che “la fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede, è un lodare se stessi”. Come fanno riflettere queste precise e pungenti parole sante! D’altra parte l’azione buona, se non viene animata da una fede viva, diventa un puro efficientismo, un gesto esteriore privo di valore spirituale, che non compie la vera opera di misericordia, di conforto e consolazione, incapace di condividere le sofferenze e le gioie delle persone più bisognose. L’azione materiale così perde la sua preziosità vitale e non serve al vero bene e all’edificazione del regno di Dio, a portare la salvezza redentrice di Cristo. Solo nell’unione tra fede e amore il cristiano compie il suo impegno apostolico e fa contento Gesù, come vuole la Vergine Maria: “mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli, possa vedere in essi amore e bontà, non odio e indifferenza”. Quante volte noi siamo soltanto operatori distratti e scontenti, spesso portatori di chiacchiere e di pettegolezzi piuttosto che di sentita compassione e pace.

3. Alla fede e all’amore si aggiunge la speranza: “figli miei, apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo potete fare”. La Vergine ci dona un impegno ben preciso da cui non possiamo sottrarci se vogliamo restare suoi figli, come Lei ci chiama teneramente, amati e protetti dal suo amore materno. La speranza, unita alla fede e alla carità, costituisce un trittico composto dalle tre virtù teologali che sono l’anima di tutta la vita cristiana. La fede ci unisce a Dio in filiale abbandono; l’amore ci porta a donarci concretamente con gesti di benevolenza in ragione dell’amore divino che alberga nei nostri cuori; la speranza ci sospinge ad avere fiducia incrollabile in ogni momento, anche nelle prove più dure. Sperare in Dio contro ogni speranza umana è la forza potente del cristiano, perché si fonda sulla grazia e onnipotenza divine. Se coltiviamo queste tre virtù possiamo avere la certezza che il Signore sta accanto a noi e ci conduce verso la felicità eterna assieme ai santi. Se invece siamo immersi nelle cose materiali, come fossero il tesoro più prezioso, noi perdiamo di vista la vita vera, quella del cielo, e ci ritroveremo poveri e desolati, angosciati e irrequieti, perché “tutto ciò che è di questa terra – che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto – scomparirà e resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno dei cieli”. Una visione meravigliosa è posta sotto i nostri occhi. A noi il compito di vivere pienamente e costantemente con la speranza incrollabile che là, in paradiso, si trova la nostra felicità.

4. Consolanti sono le ultime parole della Vergine: “Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero attendere tutti i miei figli”. Chi di noi non si sente scosso e profondamente toccato da queste rassicuranti parole. O Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi ti siamo infinitamente grati e la certezza che tu stai là, alla porta del paradiso, per attenderci con il tuo amore, ci dona forza e luce per ravvivare la fede, la speranza e la carità e così entrare in eterno accanto a te nella beatitudine senza fine. Grazie, o Maria!


don_renzo_lavatoriDon RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.

Don Renzo Lavatori ha recentemente pubblicato un altro volume sull’angelologia: L' angelo, un fascio di luce sul mondo, La Fontana di Siloe, Torino, 2014 (cliccare sul link per ordinarlo)

Notizie più dettagliate sul Sito Ufficiale di Don Renzo Lavatori (cliccare sul link)

lunedì 2 novembre 2015

Commento di Padre Livio al Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2015

Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2015

“Cari figli, desidero parlarvi di nuovo dell’amore. Vi ho radunati intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà. Desidero che la vostra fede sia salda e provenga dall’amore, perché quei miei figli che capiscono l’amore di mio Figlio e lo seguono, vivono nell’amore e nella speranza. Hanno conosciuto l’amore di Dio. Perciò, figli miei, pregate, pregate per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore. Perché la sola fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede, è un lodare se stessi. Mio Figlio chiede fede e opere, amore e bontà. Io prego, ma chiedo anche a voi di pregare e vivere l’amore, perché desidero che mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli, possa vedere in essi amore e bontà, non odio ed indifferenza. Figli miei, apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo potete fare! Io vi incoraggio e benedico, perché tutto ciò che è di questa terra — che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto — scomparirà e resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno dei Cieli. Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero attendere ed abbracciare tutti i miei figli. Vi ringrazio!”

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