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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 31 dicembre 2017

Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio a Marija del 25 dicembre 2017

"Cari figli, oggi vi porto mio Figlio Gesù, affinché vi doni la Sua pace e la Sua benedizione. Figlioli, vi invito tutti a vivere e a testimoniare le grazie e i doni che avete ricevuto. Non temete! Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza di essere testimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza. Figlioli, siate benedizione! Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 dicembre

Il messaggio è molto breve, ma per comprenderne la forza, facciamo riferimento a quello che detto Marija nella telefonata: anche in questo Natale la Madonna è venuta portando il Bambino Gesù nelle Sue braccia.

Oggi vi porto mio Figlio Gesù”, questo è il Natale! Il Natale di Gesù è la venuta del Figlio di Dio in questo mondo. Gesù è il cuore della nostra fede. Lui è il Figlio di Dio fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, è il Salvatore del mondo, è il Signore.

La Madonna ci porta Gesù nella fragilità di un bambino, che ci apre le braccia e ci sorride. Marija diceva che pare quasi incredibile, vedendo il Bambino nelle braccia di Maria, che ci sia tanto odio nei confronti di questo Bambino, tanto odio contro il Presepio, contro tutto ciò che Lo ricorda.

Per noi cristiani questo Bambino è la nostra fede! Questo Bambino è il Cristianesimo! È una persona viva! Gesù è il Verbo incarnato.

La Madonna Lo ha generato e donato al mondo e Lo dona anche oggi, fino alla fine dei tempi, a tutti coloro che Lo vogliono accogliere.

È il Bambino Gesù che ci viene donato. Perché ci viene donato? Perché ci doni la Sua pace! L'amore del Padre ci ha inviato Gesù qui sulla terra per espiare i nostri peccati, per liberarci dal potere del maligno, per ridarci la dignità di figli di Dio, per aprirci le porte del Paradiso.

Gesù è la pace, la nostra pace, è Lui che ci riconcilia con Dio, ma ci riconcilia anche fra noi e fa di tutti gli uomini dei fratelli.

Per cui la Madonna ha detto, proprio in un messaggio di Natale: “se accoglierete il Re della pace, Gesù, questo secolo sarà un secolo di pace e di prosperità”. Gli uomini potranno avere la pace, la pace con Dio, la pace nei loro cuori e tra di loro, solo accogliendo Gesù.

La struttura dei messaggi della Madonna è molto semplice ed è sempre la stessa.

Per prima cosa in tutti i messaggi, in un modo o nell'altro, ci indica Gesù.

Ci indica di trovarLo con la preghiera, con la conversione, con la fede, ci indica Gesù come il Signore, come il Salvatore, come l’Amore, come Colui che ci perdona, come Colui che ci dà la luce, come Colui che ci dà la forza, come Colui che ci dà la vita.

Poi la Madonna ci dice che dobbiamo testimoniarLo agli altri, che dobbiamo portarLo agli altri. Come Lei Lo ha accolto e L'ha donato a noi, così noi dobbiamo accoglierLo e donarLo agli altri.

Figlioli, vi invito tutti a vivere e testimoniare le grazie e i doni che avete ricevuto”. Riflettiamo: cosa abbiamo ricevuto da Gesù? Lui ci ha dato il Suo perdono, il perdono dei peccati, ci ha riconciliato con il Padre, ci ha dato la Sua Pace, ci ha dato la Sua gioia.

Allora quello che abbiamo ricevuto, che abbiamo vissuto e sperimentato, dobbiamo testimoniarlo agli altri, proprio nei rapporti della vita quotidiana, con i nostri parenti, con le persone che conosciamo e con le quali parliamo di tante cose, questo è un contesto privilegiato, molto efficace per l'evangelizzazione.

Si ascoltano gli altri, le loro pene, i loro problemi e si dice che per noi la pace e la gioia di vivere è la presenza viva di Gesù, che tutti possono cercare mediante l’umiltà, la conversione, la preghiera, tutti possono sperimentare mediante la grazia della fede, perché Gesù bussa alla porta di ogni cuore.

E poi quel “Non temete!” che ripercorre tanti passi del Vangelo.

Quel “non abbiate paura”, con cui Papa San Giovanni Paolo II aveva esordito nel suo pontificato: “non abbiate paura, aprite le porte a Cristo!”

Quel “non temete”, perché oggi c’è un mondo ostile a Dio, dove opera il demonio e molte volte noi siamo intimiditi, abbiamo quasi paura.

Non è rifugiandoci nel nascondimento, quasi mettendoci da parte, perché nessuno ci disturbi, che noi salviamo la nostra vita.

Noi salviamo la nostra vita spendendola, donandola, rischiandola, non avendo paura di dirci cristiani, ma vivendo cristianamente, serenamente, nella pace. E la Madonna tratteggia quello che deve essere il modo di fare apostolato: “essere testimoni gioiosi, mai polemici con le parole, “uomini di pace, uomini di speranza”.

Ma per fare questo, “Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza”, “superate la paura, in modo tale da essere non degli imboscati, non delle persone che non si sa né come la pensano né come si muovono.

La Madonna, nel messaggio del 2 giugno 2015, ha detto: “se non avete paura e testimoniate con coraggio, la verità trionferà miracolosamente”.

Così se noi non abbiamo paura e abbiamo Gesù nel cuore, se noi testimoniamo gioiosamente la verità della fede e la presenza di Gesù, intorno a noi si diffonderà la pace, si diffonderà la speranza.

E poi una bellissima esortazione: Figlioli, siate benedizione!

Noi possiamo essere due cose, o una sciagura per gli altri, quando siamo cattivi, quando seminiamo zizzania, odio, facciamo del male, siamo degli scorpioni velenosi, ma se siamotestimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza”, siamo una benedizione per l’umanità.

Pensiamo come sarebbe bello se gli altri potessero dire: “meno male che c’è questa persona, quanto bene fa, quanto è buona questa persona”, non quanto è intelligente, quanto ricca, ma quanta pace, quanta gioia, quanta luce dà questa persona, noi dobbiamo essere questo per gli altri.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata”, ed è un invito a fare l’esame di coscienza: con quale intensità, con quale generosità, con quale perseveranza rispondiamo alla chiamata, perché avere la Madonna in mezzo a noi da così tanto tempo è una grazia immensa a cui non dobbiamo abituarci, ed è indicativa di un tempo di grande battaglia tra il bene e il male, tra la Donna vestita di sole e il dragone infernale.

C’è un grande pericolo per il mondo, un grande pericolo per la Chiesa, c’è la minaccia del principe di questo mondo di distruggere la fede, la speranza e distruggere l’umanità. Questo è il motivo per cui la Madonna è qui, è qui a chiedere il nostro aiuto, affinché l’ondata dell’odio, dell’indifferenza e della cattiveria sia frenata, sia respinta dall’amore.

Noi dobbiamo sentirci in questa battaglia quotidiana fatta di fedeltà, fatta di tenacia, fatta di preghiera, fatta di bontà, fatta di coerenza.

Coraggio, non temiamo, abbiamo questa immensa grazia della presenza di Maria che ci porta al cuore della Fede che è suo Figlio Gesù.

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

Adorazione Eucaristica del 29 dicembre 2017 presieduta da Fra Perica Ostojić



Purifica cuori e pensieri per poter nascere nella nostra vita...
Vogliamo prenderti tra le braccia come Simeone per lodarti con la vita...
Non permettere che io sia mai separato da Te.

Canto: Adeste, fìdeles...

Signore, stasera veniamo ad adorarti nel Santissimo Sacramento dell’altare. In questo tempo nel quale pensiamo e celebriamo il Mistero della Tua Nascita, Ti preghiamo, Signore: con la Tua Presenza purifica i nostri cuori e i nostri pensieri, affinché Tu possa nascere nella nostra vita.

Canto: Canto natalizio Croato...

Signore Gesù, quando il vecchio Simone Ti ha fra le sue braccia, ha lodato Dio perché ha riconosciuto in Te il Redentore di tutti i popoli. Ti preghiamo perché questo incontro stasera non sia qualcosa di passeggero, ma vogliamo prenderti tra le nostre braccia, nelle braccia della nostra vita per lodarti con tutta la vita.

Canto: Canto natalizio Croato...

Signore Gesù, hai umiliato Te stesso prendendo un corpo umano. Hai voluto così essere vicino, mostrarci la grandezza dell’Amore di Dio. Grazie per questo, Signore. Ti prego di non permettere che io sia mai separato da Te.

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto.

Canto finale: Gloria, gloria, gloria in excelsis Deo! (bis)

Fonte: (registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione  INFO a cura di P. Armando Favero)

Adorazione Eucaristica del 28 dicembre 2017 presieduta da Fra Marinko Šakota



Gesù,come Maria, i Magi e i pastori Ti adoriamo...
Diventato piccolo, insegnaci, Gesù, ad essere piccoli come Te...
Nato in una capanna, insegnami a vivere nella semplicità...
Risvegliaci perché possiamo adorarti col cuore come Maria...

Canto: Adeste, fideles, laeti triumphantes...

Gesù, Ti adoriamo! La Tua Madre, Maria, ci invita ad adorarti. Lei ha vissuto l’esperienza quando i Magi dell’Oriente e i pastori Ti hanno adorato nella capanna. Anche noi siamo venuti, Gesù: Ti adoriamo.

Canto: Kyrie, eleison... (natalizio Croato)

Gesù,Tu, Dio grande, sei diventato piccolo, bambino piccolo. Insegnaci, Gesù, ad essere piccoli come Te.

Canto: Canto Croato...

Gesù, Tu sei nato in una capanna semplice, in una grotta. Insegnami a vivere nella semplicità. Libera il mio cuore da tutto ciò che mi lega.

Canto: Astro del Ciel, Pargol divin...

Gesù, risveglia i nostri cuori, perché possiamo adorarti col cuore, per col cuore possiamo contemplare il Tuo Amore come Maria.

Canto: Emanuel, Emanuel! Il Suo Nome è Emanuel.. (bis)

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica.

Canto finale: Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Dominum!
Magnificat, magnificat, magnificat anima mea!
Andate in pace..


Fonte: (Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Preghiere serali del 26 dicembre 2017

Preghiera di guarigione del 26 dicembre 2017
guidata da fra Vjeko Milićević



Alleluia, alleluia, alleluia...


Signore Gesù, Figlio di Dio, figlio di Maria, ci hai amato così tanto che per noi sei diventato uomo, per amore del Padre e per la potenza dello Spirito Santo. Noi crediamo che Tu sei qui con noi. Noi crediamo nel Tuo Amore, ma preghiamo, Signore: aiuta la nostra infedeltà. Guarisci la nostra fede, Signore,, guarisci il nostro abbandono. Tu Ti sei abbandonato tutto e Ti sei donato a noi. Aiutaci ad aprire la nostra vita a Te per poter aprire anche il nostro cuore, in modo che in noi il Verbo si faccia Carne perché Tu lo vuoi: in noi e per mezzo di noi puoi diventare vivo. O Maria, insegnaci questo abbandono, insegnaci come aprire il nostro cuore e le nostre mani, insegnaci come credere a Lui, come donarci a Lui e come amarlo. Signore, guarisci la nostra fede. Abbi pietà di noi.

Hvala, Criste... Grazie, Gesù... Alleluia...

Signore Gesù, abbiamo portato i nostri doni davanti a Te, noi Ti abbiamo portato la nostra vita, ti abbiamo portato le nostre difficoltà, ti abbiamo portato le nostre gioie e le nostre speranze, ti abbiamo portato le nostre domande e i nostri dubbi. Signore, vogliamo darti tutto. Noi sappiamo che la potenza del Tuo Amore trasforma tutto questo. Fa’ che la nostra preghiera sia sempre così: una preghiera di abbandono, perché possiamo venire davanti a Te così come siamo, con tutto quello che portiamo, consapevoli che Tu ci ami. Aiutaci perché dal nostro rapporto con Te cresca la forza della nostra testimonianza, anche quando nella nostra vita arrivano le difficoltà , per essere veri testimoni che Tu sei il Dio che ama l’uomo, il Dio che lo ama fino alla fine, perché noi leggiamo il Tuo Amore anche nel legno del Presepe e nel legno della Croce. Tu Ti doni completamente a noi. Aiutaci a darti tutto, perché Tu ci ami, perché Tu sei il nostro Maestro e il nostro Signore. Signore, insegnaci a pregare. Aiutaci ad abbandonarci al Tuo Amore senza paura. Abbi pietà di noi!

Thankyou, Jesus... Danke, Jesus... Alleluia...

Signore Neonato, Signore e Maestro, Vivo e Presente, Tu sei stato preannunciato come Principe della Pace. Nella Notte della Tua Nascita abbiamo ascoltato la voce del Cielo: “Pace in terra agli uomini di buona volontà. Signore, Tu sei la nostra Pace. Benedici tutti noi con la Tua Pace, benedici la vita di ciascuno di noi. Fa’ che nell’abbandono a Te noi troviamo la nostra Pace. Sia Pace nelle nostre famiglie. Dona la Pace a questo mondo, mondo pieno dio scontri e di odio. Dona la Pace a ogni vita umana, a ogni vita ferita dalla violenza, dall’odio, dal desiderio di vendetta, a ogni cuore umano che è nella tenebra del peccato, a ogni vita umana che si sente imprigionata dal peccato e dalle dipendenze. Signore, solo Tu sei la nostra Pace. Tu sei la risposta a ogni domanda. Tu sei il vero scopo di ogni ricerca umana. Signore, benedici tutti noi e abbi pietà di noi!

Merci, Jesu.., Graçias, Jesus... Alleluia...

Signore Gesù, Amore del Presepe, Amore del Legno della Croce. Ti preghiamo: Ti preghiamo per tutti i nostri fratelli e sorelle che portano la croce della malattia. Ti preghiamo per tutti i malati gravi. Ti preghiamo per tutti coloro che sono nella disperazione a causa dei loro dolori e dubitano del Tuo Amore. Ti preghiamo per tutti coloro che pensano che Tu li hai puniti o abbandonati. Ti preghiamo per tutti coloro che cadono sotto il peso della croce. Signore, tocca la vita con le Tue ferite, guarisci il nostro amore e l’abbandono nei momenti della sofferenza. Tu hai sofferto per noi. Tu hai dato il senso a ogni dolore umano. Tu sei vincitore sulla morte, vivo e risorto. Trasforma le nostre ferite, le nostre croci e il nostro volto. Signore, davanti al Tuo Amore noi portiamo tutti i nostri fratelli e sorelle malati. Ti preghiamo: se questa è la Tua santissima Volontà, se è per il bene dei tuoi fedeli, guariscili dai loro dolori. Perciò Ti preghiamo con fede e stiamo davanti a Te con abbandono. Perciò noi acclamiamo: Gesù figlio di Davide, Gesù Figlio del Dio Vivente, abbi pietà di noi!

Kyrie, eleison...

La Tua benedizione, Signore, benedizione di pace e di amore, di riconciliazione e di guarigione scenda su ciascuno di noi, su tutti coloro per i quali stasera abbiamo pregato, sulla Tua Santa Chiesa, sul mondo intero. Lo chiediamo a Te, Signore Dio, a te che unione con l’Amore Trinitario vivi e regni nei secoli dei secoli: Padre + e Figlio e Spirito Santo.
Amen.

Fonte: <
https://youtu.be/rXJH5qOPOQ0> https://youtu.be/rXJH5qOPOQ0

(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)


Adorazione Eucaristica del 26 dicembre 2017
presieduta da Fra Zvonimir Pavičić




Gesù, Tu sei stato umile, hai preso il nostro corpo umano...
Sei stato donato a noi dal Padre come un segno, semplice per gente semplice...
Da secoli si vede la traccia della Tua Luce dell’Amore e della Verità...

Canto: Adeste , fideles...

Noi Ti adoriamo, Signore Gesù, nel Santissimo Sacramenti dell’altare. In questo Tempo di Natale Tu ci dai la grande gioia della Tua Presenza. Tu sei stato umile, hai preso il nostro corpo umano e sei diventato uno di noi. Tu continui con questa umiltà e Ti dai a noi ogni giorno sotto le specie del Pane: grande Dio nella piccolezza per i Suoi fedeli.

Canto: Kyrie, eleison...

Gesù, Tu sei stato donato a noi dal Padre come un segno: il Bambino nella grotta di Betlemme. Un segno semplice per la gente semplice e umile. Dalla Tua nascita Tu ci insegni questa umiltà e questa semplicità. Solo colui che ha un cuore umile può riconoscere questo segno. O Signore, dacci un cuore umile affinché possiamo riconoscerti sempre nei piccoli, in coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. Fa’ che i nostri cuori diventino simili al Tuo.

Canto: Astro del Ciel, Pargol divin...

Dalla Tua nascita, Signore, a Betlemme, da secoli si vede la traccia della Tua Luce dell’Amore e della Verità, e, quando vediamo tanti Santi, tante Sante, vediamo questa Bontà, questa via della Luce che illumina tutta l’umanità. O Signore, fa’ che siamo la Tua Luce nelle nostre famiglie con la nostra vita, perché la Tua Luce possa crescere e illuminare tutto il mondo.

Canto: Veni, Sancte Spiritus...

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto..

Canto finale: : Zdravo, Kralice mira! Zdravo, Maiko ljubavi. (bis)
Zdravo (X3), Marijo. (bis)


Fonte: (Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Adorazione Eucaristica e Veglia di Natale 24 dicembre 2017 presieduta da Fra Perica Ostojić


La Vergine concepirà e partorirà...
O Padre, sono meravigliato davanti alla Tua grandezza e al Tuo Amore...
Aiutaci a purificare e preparare i nostri cuori come Maria per...
Sei presenti qui: Ti adoro in silenzio e Ti dono la mia vita.

Canto: Kumbaya, my Lord, Kumbaya... O Lord, Kumbaya.
Vieni a noi, Signor, vieni a noi... Signore, vieni a noi.

“Ecco la Vergine concepirà e avrà un figlio e lo chiamerà Emanuele, che significa: Dio con noi.” (Is. 7, 14.) “E sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della Pace.” (Is. 9, 5).

Canto: Emanuel, Emanuel! Il Suo Nome è Emanuel! (bis) Alleluia...

Signore, Padre, aspettando la nascita del Tuo Figlio sono meravigliato davanti alla Tua grandezza e al Tuo Amore. Per amore hai creato il mondo, per amore hai creato l’uomo, per amore Ti sei incarnato sotto le sembianze di un bambino. Per questo io Ti ringrazio, Signore! Grazie perché il Tuo Amore è grande, il Tuo Amore è incommensurabile, il Tuo Amore non ha fine.

Canto: Grazie, Gesù... Alleluia...

Signore, Tu hai mandato l’Angelo Gabriele a Maria per annunciare la Buona Notizia e Lei ha risposto alla Tua chiamata. Anche se ha paura, anche se c’è un momento di confusione, Lei lascia da parte tutti i suoi sogni e desideri e si apre al Tuo Progetto. Aiuta anche noi per il suo esempio, a purificare e preparare i nostri cuori, affinché Gesù possa nascere, crescere ed essere glorificato.

Canto: Ti dono il mio cuore, Gesù: trasformalo come vuoi Tu!
Attiralo a Te che sei la Pace: sei Via, verità e Vita!


Gesù, Tu sei venuto in questo mondo come un piccolo bambino e rimani presente fino alla fine del mondo nella piccola Ostia bianca. Per questo Ti adoro nel Santissimo Sacramento. In questi momenti vorrei rimanere in silenzio davanti a Te. Vorrei affidarti tutto, vorrei donare a totalmente a Te la mia vita come il più bel regalo del tuo Anniversario.

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto.
Canto finale: Ave, Maria, gratia plena! Dominus tecum, Benedicta Tu!


Fonte: (registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

venerdì 29 dicembre 2017

Padre Slavko: Maria viene ad educarci come può fare una mamma.

Mi sono trovato in Germania ad ascoltare una relazione sui frutti di Medjugorje. Mi sono arrabbiato con tutti quelli che vogliono i frutti. Quali frutti? Quelli che vogliono loro. Ognuno, invece di convertirsi e di cambiare le proprie idee di fronte a quello che sta accadendo, vuole i frutti che piacciono a lui... Anche Gesù con tutta umiltà e amore ha dato tanti argomenti alla gente per credere, ha fatto miracoli e alla fine ha dato la sua vita! Eppure molti non hanno visto, non hanno voluto credere. Volevano da Lui cose diverse, dei frutti secondo la loro immaginazione; e non hanno creduto che fosse il Messia, perchè non hanno trovato quello che loro volevano. Io dico: per vedere i frutti bisogna cambiare occhiali, allora vedremo anche l'albero. Quando uno pone il problema del protrarsi delle apparizioni, delle ripetizioni dei messaggi, mi disturba, perchè non gli bastano conversioni, guarigioni... Se pone quei problemi come scuse per non accettare, non voglio convincerlo per forza. Ricordiamo che molti, volendo un Messia come loro desideravano, non hanno potuto riconoscere Gesù e salvarsi. Per questo Gesù piange su Gerusalemme dicendo: “Non hai riconosciuto il tempo della mia visita”. Allora io sono triste a causa di tutte queste nostre costruzioni e attese: quello che abbiamo costruito con tante regole e prescrizioni (anche con buona volontà e nell'ambito della Chiesa) sono impedimenti per riconoscere questa presenza di dieci anni. Mons. Franic', riferendosi alle conclusioni della commissione del 10 aprile sulla non—soprannaturalità, dice: ‘Cosa vogliono ancora di più? Io ripeto che sono le concezioni della nostra testa che ci impediscono di credere alla Madonna. Io non so chi ispira il Papa quando parla dell'avvento di questi tempi mariani, ma la Madonna intanto ci sta e viene tutii i giorni e ci parla perchè sono i suoi tempi'. C'è chi dice: bada prima a chi ti parla e poi ascolta ciò che ti dice; ma anche: sta' attento cosa ti dice e puoi vedere chi è. Possono essere veri tutti e due, ma spesso non possiamo riconoscere chi parla, se non vogliamo sentire cosa dice. Ecco, per conoscere una mamma bisogna veramente guardare a quello che ti dice, poi la riconosci. Se fai nell'altro modo ti blocchi. Ecco allora la semplicità, la ripetizione. Se accetti messaggi senza problemi, riconosci la madre. Ma non riconosco colei che parla quando non voglio accettare quello che si trova nei messaggi e che è già tutto riconosciuto dalla Chiesa. Nella semplicità questi messaggi si riconoscono: preghiera, amore, Bibbia, Sacramenti... Ma anche se non fosse così, si scopre in essi una profondità incredibile, una saggezza che è solo di una Madre... Ma non bisogna leggere i messaggi come qualsiasi altra lettura, per poi dire: io li conosco, ma leggerli nel ritmo come la Madonna li dà, p.es. uno alla settimana. Bisogna provare anche a viverli, allora li scopriamo... Io dopo qualche giorno mi vergogno delle spiegazioni improvvisate che do appena uscito il messaggio: vi trovo in seguito altre cose ben più profonde.

Fonte: Eco di Medjugorje n. 89 (anno 1991)

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria: Messaggio del 25 dicembre 2017 (Santo Natale)

"Cari figli! Oggi vi porto mio Figlio Gesù, affinché vi doni la Sua pace e la Sua benedizione. Figlioli, vi invito tutti a vivere e testimoniare le grazie e i doni che avete ricevuto. Non temete! Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza di essere testimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza. Figlioli siate benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Marija: Come ad ogni Natale, la Madonna è venuta con i vestiti dorati, molto più ricchi e belli, e con Gesù Bambino in braccio. Il piccolino Gesù era dentro il grande velo della Madonna, come un bambino appena nato. E’ stata un’apparizione senza cose particolari, molto bella, con le parole del messaggio e con la sua preghiera per la pace, come fa normalmente a Natale che è giornata di pace, e per tutti noi presenti. La Madonna era serena, non aveva un’espressione di gioia, ma sobria, bella, molto spirituale, profonda, contemplativa.

P. Livio: La Madonna ripete due volte la parola testimonianza: prima ci invita a testimoniare e poi ci chiede di essere testimoni; come se ci volesse dire di portare a tutti questo lieto annuncio del Natale.

Marija: Esattamente. A me ha colpito che ci ha chiesto di non avere paura (non temete), perché oggi questo mondo è pieno di materialismo, consumismo, egoismo e altre ideologie che stanno portando la nostra vita spirituale a qualcosa di troppo personale. Invece la Madonna ci chiede di testimoniare, di vivere nella gioia la grazia che noi abbiamo ricevuto, senza paura, perché ci guida lo Spirito Santo. Però dobbiamo lasciarci guidare. Tante persone, dice la Madonna, non pregano, non credono, non testimoniano perché sembra che non abbiano più bisogno delle cose spirituali. Lei ci ricorda che senza Dio non abbiamo né gioia, né pace, né futuro.

P. Livio: La Madonna teme che abbiamo paura di questo ateismo diffuso, della derisione e degli attacchi alla religione, così da restare nel silenzio, non reagire, non andare contro corrente. Invece più volte ci ha detto: "Pregate, lottate contro l’egoismo, il materialismo, il modernismo".

Marija: Non solo. Guarda cosa è diventato il Natale: corri, corri, sempre in giro... dobbiamo prendere, dobbiamo fare, dobbiamo organizzare. Ma cosa abbiamo costruito spiritualmente? Quanto abbiamo preparato il nostro cuore per l’incontro con Gesù? ... Siamo convinti che in Dio è la nostra pace, in Dio è la nostra speranza, in Dio è la nostra gioia e la nostra vita? Grazie a Gesù noi siamo liberi, ma il mondo vuol portarci a diventare schiavi del consumismo e del materialismo... La Madonna ci chiede di uscire dalla nostra casa, dal nostro egoismo e ci dice: “Andate e testimoniate con la vostra vita”. La mia vita non è una faccenda personale, privata; infatti la Madonna ci sta invitando a testimoniare e ad essere uomini di pace e di speranza... E’ il diavolo che vuole distruggere questa speranza e la gioia di essere di Dio. Perché noi, quando abbiamo Dio, anche se siamo poveri, siamo ricchi; se siamo malati, siamo sani perché offriamo al Signore la nostra malattia, le nostre croci, le nostre difficoltà. Anche i medici dicono che una persona di fede guarisce più in fretta.

P. Livio: La Madonna dice di essere testimoni senza paura e anche testimoni gioiosi, perchè Gesù è la gioia della vita.

Marija: Purtroppo tante volte in Chiesa vedi tanta gente seria, triste, che sembra andarci non perché sente il bisogno, ma come un dovere. Invece la Madonna ci chiede di sentire questo bisogno di incontrare Gesù. Chiedevano al santo curato D’Ars cosa facesse tutte quelle ore in chiesa. Rispondeva: “Io lo guardo, Lui mi guarda e mi basta”. Se tu sei innamorato di Gesù, è già una cosa importante stare con Lui e guardarLo...

P. Livio: All’inizio la Madonna chiede a Gesù: "vi doni la sua pace e la sua benedizione" e alla fine dice a noi: "siate benedizione", cioè la nostra vita deve essere benedizione per gli altri.

Marija: Nel Vangelo, Gesù ci chiede di essere “luce”, di essere “sale”. Ora la Madonna dice: “siate benedizione”. L’incontro con le persone diventa benedizione perché diamo loro speranza, diamo gioia, diamo anche un abbraccio. La nostra testimonianza diventa benedizione per gli altri... La Madonna dice: “Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza di essere testimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza” Lo Spirito Santo soffia dove vuole, come e quando vuole. Se noi ci mettiamo nelle sue mani, Lui ci guida; e quando lo Spirito Santo ci guida fa’ tutte le cose nuove. Può cambiare il mondo. La presenza della Madonna col suo amore, la sua dolcezza, è già una anticipazione. Oggi in modo speciale pensiamo alla Sacra Famiglia, con Gesù, Giuseppe e Maria, a cui noi aggiungiamo “siate la salvezza dell’anima mia”. Come a dire: lasciamoci guidare da questa santa Famiglia e preghiamo perché anche le nostre famiglie diventino sante, perché i mariti, le mogli, i figli diventino santi; e così anche la nostra società diventi santa. Se noi combattiamo, se noi testimoniamo con gioia, c’è speranza perché a quel punto Dio ci benedirà e noi diventeremo benedizione per gli altri.

P. Livio: Hai parlato della sacra Famiglia di Nazareth. Sono uscite recentemente delle testimonianze molto interessanti su suor Lucia di Fatima, la quale ha detto che il più grande attacco che satana sta sferrando all’umanità è proprio l’attacco alla famiglia.

Marija: Certo, perché il diavolo sa dove puntare; lui sa che colpendo la famiglia distrugge l’umanità... Per questo la Madonna fin dall’inizio ci raccomanda la preghiera e ripete: “Mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle vostre famiglie. Leggetela, pregate, fate un altarino nella vostra casa”. Una famiglia che prega, che confida nel Signore, è una famiglia che resiste. Ma una famiglia che non prega, non ha futuro.

P. Livio: Oggi tanti giovani hanno paura a sposarsi, a prendere impegni definitivi. Che consigli dai loro?

Marija: Io dico loro di andare contro corrente, di fare il contrario di tutto quello che dice il mondo, di seguire i Comandamenti di Dio. Don Tonino Bello, per il quale si sta aprendo il processo di beatificazione, diceva che la nostra è l’epoca dell’usa e getta. Oramai anche la famiglia, gli uomini, le donne, sono solo un oggetto che si usa e si getta. Invece la Madonna ci sta dicendo che la cosa più preziosa siamo noi, che siamo unici, irripetibili e preziosi agli occhi di Dio.

P. Livio: In questo giorno della nascita del Salvatore, vorrei ricordare l’usa e getta che noi facciamo di migliaia, milioni, di embrioni che hanno un’anima immortale e che noi distruggiamo.

Marija: Signore pietà! E’ successo a volte che assieme alla Madonna sono apparsi tantissimi piccoli angeli. Io credo che questi angeli sono tutti bambini indesiderati che sono stati abortiti e hanno trovato nella Madonna la loro mamma... Quando penso al Paradiso, il mio cuore si allarga, perché là non c’è chi è più o meno importante perché in Dio siamo tutti preziosi, tutti unici.

P. Livio: Mi pare che parlando del peccato di aborto, la Madonna abbia detto che i bambini abortiti sono come piccoli angeli in Cielo.

Marija: Sì. Noi andiamo contro il peccato, non contro i peccatore, perché il peccatore può convertirsi. Abbiamo visto delle madri convertite diventare prolife, per la vita. Ma dobbiamo chiaramente dire che l’aborto è peccato, è ammazzare una persona, perché un embrione appena concepito o di una settimana o di tre mesi, è sempre una persona. L’embrione appena concepito ha l’anima spirituale e immortale... Come è bello pensare a Gesù, alla Madonna, pensare al Paradiso! Penso che non siamo coscienti della bellezza di fede che stiamo vivendo, anche per la presenza della Madonna in mezzo a noi. Quanto Dio è misericordioso e buono con noi! Dio ci vuole così tanto bene che in questo momento così difficile ci ha mandato nientemeno che la sua Madre! Lei a Cana ha detto: “Hanno bisogno di vino”. Oggi abbiamo bisogno di gioia, di pace, di speranza, abbiamo bisogno di Dio. Grazie a Dio, Gesù è con noi e non ci abbandona. E’ con noi nella S. Messa, dove Lui si dona a noi. In questi giorni di vacanza, cerchiamo di andare più spesso a Messa, di leggere la Sacra Scrittura, di pregare un po’ di più... Oggi in modo speciale con quel Bambino innocente nella culla che guardiamo con tenerezza. All’apparizione mi veniva da piangere di gioia nel vedere Gesù Bambino così tenero, così bello, così dolce nella mani della Madonna! ... Solo una mamma può vivere intensamente questa esperienza e io lo sono stata per quattro volte: che bellezza, che tenerezza, che gioia...

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio

Fonte: Medjugorje oggi

mercoledì 27 dicembre 2017

Approfondimenti della fede – Video – Conferenza: "La donna e il drago"

Catechesi Formativa di don Renzo Lavatori sul tema “La donna e il drago” - Giovedì 16 marzo 2017 alle ore 20:30 presso la Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro, 13 a Bologna

Approfondimenti della fede – Video – Conferenza: "Il patire e l'amare"

L’illustre teologo monsignor Renzo Lavatori, membro della Pontificia Accademia di Teologia e professore presso la Pontificia Università Urbaniana, Venerdì 3 febbraio, alle ore 20.45, presso la sala "Severino Ragazzini" del Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali (Largo Firenze), ha tenuto la presentazione del libro "Il patire e l'amare" (Edizioni Montefano) sulla teologia e la spiritualità di santa Veronica Giuliani. Ha introdotto l'incontro Giorgio Paternostro.

Approfondimenti della fede – Video – Conferenza: "Il Giudizio Universale di Gesù alla sua venuta finale"

Catechesi tenuta il 17 dicembre 2017 presso la Parrocchia Santa Marcella - Piazza Nicoloso da Recco, 12 – 00154

Roma Relatore: don Renzo Lavatori

martedì 26 dicembre 2017

Apparizione straordinaria a Jakov del 25 dicembre 2017 (messaggio annuale)

Nell'ultima apparizione quotidiana del 12 Settembre 1998 la Madonna ha detto a Jakov Colo che avrebbe avuto l'apparizione una volta all'anno, il 25 Dicembre, a Natale. Così è avvenuto anche quest'anno. La Madonna e venuta con il Bambino Gesu tra le braccia. L'apparizione è iniziata alle 14 e 20 ed è durata 10 minuti. Jakov , dopo di che , ha trasmesso il messaggio:

"Cari figli!  Oggi in questo giorno di grazia in modo particolare vi invito a pregare per la pace. Figli, Io sono venuta qui come Regina della Pace e quante volte vi ho invitato a pregare per la pace. Ma figli, i vostri cuori sono inquieti. Il peccato vi impedisce di aprirvi completamente alla grazia e alla pace che Dio desidera donarvi. Per vivere la pace, figli miei, dovete avere innanzitutto la pace nei vostri cuori ed essere abbandonati completamente a Dio e alla Sua volontà. Non cercate la pace e la gioia nelle cose di questa terra perché tutto questo è passeggero. Tendete verso la misericordia veritiera, verso la pace che viene solo da Dio e soltanto così i vostri cuori saranno ricolmi della gioia veritiera; soltanto in questo modo potrete diventare i testimoni della pace in questo mondo inquieto. Io sono vostra madre e intercedo presso mio Figlio per ciascuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

lunedì 25 dicembre 2017

Messaggio a Marija del 25 dicembre 2017

"Cari figli! Oggi vi porto mio Figlio Gesù, affinché vi doni la Sua pace e la Sua benedizione. Figlioli, vi invito tutti a vivere e testimoniare le grazie e i doni che avete ricevuto. Non temete! Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza di essere testimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.


Marija Pavlovic comunica il messaggio del 25 Dicembre 2017

sabato 23 dicembre 2017

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 20 dicembre 2017


Dal Vangelo secondo Luca
Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, cari pellegrini e voi tutti collegati con noi via internet, viviamo il tempo dell’Avvento come preparazione al Natale..
Se riflettiamo vediamo che l’Avvento è il tempo caratteristico del tempo sulla terra. Tutta la permanenza sulla terra è Avvento. La vita tende a ciò che viene, a ciò che è nuovo, a ciò che verrà domani.
Aspettiamo sempre qualcosa. Ecco perchè ci muoviamo, ci impegniamo, lavoriamo. Pensiamo sempre che verranno tempi migliori e che il domani sarà migliore di oggi.
Se il nostro è tempo d’Avvento non dobbiamo attendere in maniera passiva. In questo tempo Giovanni il Battista ci ha invitato: “Preparate la via al Signore”.
Come si prepara la via al Signore che viene? Piano piano. Con pazienza, perseveranza.
Una strada nuova non viene costruita in una notte. Si costruisce giorno dopo giorno. Passo dopo passo.
Anche in natura succede così. Tutto cresce pian piano.
Ciò che è piccolo e quotidiano ha un senso grande nella nostra vita: parole, gesti con i quali ci si incoraggia. La solidarietà reciproca. Il fatto di accettare noi stessi e gli altri con pazienza.
Tutto questo significa preparare la via al Signore.
Tutto questo ci viene riferito dai personaggi del Vangelo che hanno cercato di svegliarci e di farci comprendere le cose importanti nella nostra vita e nella nostra fede.
La maggior parte dei messaggeri di Dio erano uomini.
Giunto il culmine della storia della salvezza è apparsa una donna: Maria di Nazareth.
Lei ha accettato il progetto di salvezza. Ha dato a Dio una collaborazione perfetta, affinchè tramite Lei Dio potesse entrare nella storia del mondo.
Come accetta Maria la salvezza di Dio?
L’Arcangelo Gabriele saluta Maria con le parole: “RallegraTi, piena di grazia”.
L’originale greco è in forma passiva e questo dimostra che non si dice nulla di chi ha ricevuto la grazia, ma solo di Chi ha dato la grazia. Non viene detto cosa aveva fatto Maria, ma solo che Dio L’aveva scelta.
Maria ha saputo ricevere il dono in modo perfetto.
Si noti che Maria non dice “Signore, Io non sono degna”, come veniva detto in altre situazioni bibliche in cui il Signore aveva avvicinato gli uomini.
Lei dice soltanto: “Sia fatto di Me secondo la Tua Parola”.
Fratelli e sorelle, Dio non chiede che una persona sia già in anticipo di valore o degna, ma Egli dona la dignità grazie alla Sua scelta. Dio non mi ama perchè io sono buono, ma io sono buono perchè Dio mi ama.
Dio viene in una città sconosciuta, la città di Nazareth.
Grandi cose avvengono in luoghi sconosciuti.
Grandi musicisti hanno iniziato a suonare in luoghi sconosciuti.
Grandi fiumi hanno le loro sorgenti in luoghi sconosciuti.
Quando ci viene domandato qualcosa sul futuro del mondo non dobbiamo guardare il potere umano, ma dobbiamo guardare Nazareth.
Ciascuno di noi può essere il luogo dove avviene ciò che è avvenuto a Nazareth, cioè basta ascoltare la voce dell’angelo e accettare l’offerta che attraverso di lui Dio ci fa.
Maria ha tremato davanti a quella luce grande, ma era saggia. Era confusa, ma dopo aver riflettuto ha parlato con l’angelo sull’argomento che Le veniva proposto. Alla fine, dopo aver compreso che si trattava dell’Opera dello Spirito Santo, ha pronunciato il Suo fiat.
Si è trattato di un “sì” completo. Comprendeva la possibilità di deludere Giuseppe, di essere lapidata, del fatto che il Suo Cuore sarebbe stato trafitto a causa di questo Bambino e del fatto che un giorno Lo avrebbe perso quando avrebbe avuto più bisogno di Lui. In quel momento Maria è morta a Se Stessa. Ha accettato tutto ciò che sarebbe potuto succedere e ciò che sarebbe potuto accadere di Lei.. Ha perso la Sua vita a causa di Dio e perciò l’ha ritrovata.
Dio è nato nella Sua vita e tramite Lei è venuto a tutti.
A causa di questo fiat tutte le generazioni La chiameranno Beata, come dice il Magnificat.
Fratelli e sorelle, riflettendo sul “sì” di Maria mi ricordo di una storia. Al tramonto un alpinista è salito da solo sulla montagna. Ad un certo momento ha cominciato a scivolare verso il burrone. Era rimasto appeso al filo nel buio. Nessuno era presente. Come avrebbe fatto ogni persona anche lui ha detto: “Dio, aiutami!”
In quel momento ha sentito la voce di Dio: “Taglia il filo”..
Ci può essere un consiglio peggiore di questo?
Alla mattina lo hanno trovato morto congelato. Era distante solo un metro dalla terra.
Se diciamo “sì” a Dio nasciamo in Lui e possiamo vivere veramente il Natale.
Diciamo anche noi il nostro “sì” a Dio che tra qualche giorno verrà a noi. “Sì” a Dio che è venuto a diventare uomo come noi per poter rinnovare tutta l’umanità e per donarle la vita eterna.
Riflettendo su questo brano del Vangelo, fratelli e sorelle, possiamo vedere un’altra cosa: la grandezza della Madre Celeste.
Maria ha accettato l’annuncio dell’angelo.
E’ facile accettare ciò che si conosce, ma è difficile accettare ciò che non è certo. Non si sa cosa accadrà, come accadrà e quali passi si deve compiere.
L’uomo non sa come potranno accadere certe cose. Non intuisce, ma crede che Colui che promette certe cose le farà. Questa è la fede.
E’ quando l’uomo non comprende e non capisce la logica di Dio, ma è capace di dire “sia fatto secondo la Tua Parola, come Tu hai pensato nella mia vita”.
Perciò questo tempo di Avvento è un’occasione per riflettere su quale tipo di risposta abbiamo dato al Signore. Abbiamo accettato la Sua Volontà, la via che Dio ci propone?
Nell’Avvento attendiamo il compimento della promessa di Dio che ci manderà Suo Figlio.
Noi e tramite Lui gli uomini adoreranno Dio nello Spirito e nella Verità.
Il nostro ritmo di vita veloce non ci da la possibilità di comprendere bene la venuta di Dio. Quando il mare è agitato non si può vedere la sua profondità.
La venuta di Dio a noi richiede silenzio e ascolto.
Questo ci viene insegnato dalla Beata Vergine Maria. Lei era sola. In quel momento l’angelo è venuto da Lei. Se fosse stata circondata dalla folla e dai rumori chissà se avrebbe notato l’angelo. Ci vuole il tempo della solitudine, del silenzio, del raccoglimento per poter riconoscere l’angelo e il Signore che deve nascere. Egli deve venire per dimorare dentro di noi, per essere l’Emmanuele “Dio con noi”.
Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.


Registrazione di Flavio Deagostini

Adorazione Eucaristica del 21 dicembre 2017 presieduta da Fra Perica Ostojić


Signore Gesù, con il Tuo Amore abbraccia il mio cuore...
Desidero offrirti tutto ciò che è mio...
In ogni incontro con Te ritrovo la speranza per la mia vita...


Canto: Oh, oh, oh! Adoramus Te, Domine...

Ti adoro, Signore Gesù. Adoro Te che sei sorgente di vita. Tu sei sorgente di Amore e di Bontà. Perciò Ti prego: con il Tuo Amore abbraccia il mio cuore. Con la Tua Grazia purifica i miei pensieri. Desidero sentire il Tuo Amore e la Tua Presenza. Signore Gesù, fa’ che io sia capace di servirti.

Canto: Ti dono il mio cuore, Gesù: trasformalo come vuoi Tu!
Attiralo a Te che sei la Pace: sei Via, Verità e Vita!

Signore Gesù, questi momenti di silenzio, nei quali ci fermiamo davanti a Te, desidero offrirti tutto ciò che è mio: i miei problemi, i miei peccati, le mie oppressioni, i miei dubbi. Ho bisogno, Signore, del Tuo aiuto. Signore, desidero offrirti anche tutti coloro che si sono raccomandati alle nostre preghiere, in modo particolare coloro che soffrono a causa di malattie gravi. Sii Tu, Signore, la loro forza, sii Tu, Signore, la loro consolazione.

Canto: Domine Jesu (X4), Jesu...

Signore Gesù, grazie perché in ogni incontro con Te ritrovo la speranza per la mia vita, anche se qualche volta tutto sembra perso.. Signore, aiutami a vivere nella mia quotidianità la gioia che provo nell’incontro con Te. Aiutami affinché sappia vivere con gli altri l’Amore con il quale Tu riempi il mio cuore.

Canto: Signore, aiutaci ad amarti sempre più!
Signore, aiutaci ad amarci sempre più!

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto..

Canto finale: Gospa, Maika moia, Kralica mira...

Fonte: (Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

mercoledì 20 dicembre 2017

Preghiera di guarigione del 18 dicembre 2017 guidata da Fra Dragan Ružić


Alleluia, alleluia, alleluia...


Signore Gesù, Ti adoro e Ti ringrazio per la fede che Tu mi hai dato nel giorno del mio Battesimo.. Per mezzo di questo dono di fede, io credo che Tu sei il Figlio di Dio diventato uomo. Tu sei il Messia, il Salvatore. In questo momento desidero, in unione con San Pietro ripetere la professione di fede: “Sotto il Cielo non esiste altro Nome dato agli uomini, per mezzo del quale possiamo salvarci, tranne il Tuo santo Nome.” Signore Gesù, Ti accetto nel mio cuore e nella mia vita, desidero che Tu sia il mio Signore e il mio Creatore. Perdonami tutti i miei peccati come li hai perdonati a tanti prima che fossero guariti. Purificami, Signore, con il Tuo Sangue prezioso.
Ai Tuoi piedi metto ogni mia sofferenza, ogni mia malattia. Tu stesso hai detto: “Sono venuto a prendere i vostri dolori. Sono venuto a guarirvi con le mie piaghe.” Signore, nelle Tue mani metto il mio corpo e Ti prego di guarirlo, per mezzo della potenza delle Tue Piaghe, per mezzo della forza della Tua Croce e del Tuo preziosissimo Sangue.
Signore, Tu hai detto: “Pregate e vi sarà dato.” Tanti sono venuti davanti a Te, portandoti i loro ammalati e Tu li guarivi. Tu sei sempre uguale nella Tua forza, e come sempre, io so, Signore, che Tu desideri guairmi, perché hai sempre quella stessa compassione che hai avuto mentre incontravi tanti ammalati.
Signore, Ti prego per tutti quegli ammalati che si sono raccomandati alle nostre preghiere, per coloro che hanno chiesto la nostra preghiera. Signore, Tu sai di che cosa hanno bisogno, che cosa serve per la loro salvezza nel loro corpo e nella loro anima.
Signore, io credo che in Te è la salute, credo che in Te è la pienezza della vita. Grazie, Gesù, per ciò che farai, e già adesso desidero dirti: “Accetto la Tua Volontà!” Io prego per la salute, ma Tu sai che cosa serve per la mia salvezza. Credo che Tu rivelerai in me la Tua Gloria. Io desidero portare questa Tua Gloria nel mio corpo e nella mia vita. Grazie, Gesù! Sii benedetto, Signore.

Hvala, Criste... Grazie, Gesù... Alleluia...


Signore, sto davanti a Te adesso e coi miei rapporti torno alla mia infanzia. Desidero ricordare tutti quei momenti nei quali tutta la mia famiglia e i miei parenti mi hanno amato. Desidero ricordare quei sentimenti, le facce di quelle persone, i luoghi nei quali sono avvenuti quei momenti di tenerezza. Desidero assaporare il calore di quei momenti felici il più a lungo possibile. Signore, per mezzo di Te, desidero condividere questi sentimenti positivi con ogni membro della mia famiglia. Desidero guardare i membri della mia famiglia, esprimere ammirazione, gratitudine, per i momenti vissuti.
Stasera desidero offrire a Te i momenti nei quali ho vissuto l’incomprensione, il dolore, la rabbia, Signore, nella famiglia. Aiutami, Signore, a sentire il desiderio di perdonare gli errori degli altri. Desidero sentire che il Tuo perdono riempie tutte le parti ferite del mio cuore. Desidero sentire la Tua guarigione, la guarigione del mio cuore. Quei momenti difficili, dolorosi avvenuti nel passato, desidero viverli come occasione per poter sperimentare la Grazia. Ti ringrazio per i momenti nei quali sei presente Tu.
Stasera, Signore, desidero offrirti quei momenti nei quali non ho amato abbastanza. Sono ben cosciente che devo perdonare a me stesso, perché non ho amato i membri della mia famiglia. Spesso ho cercato di fare le cose più importanti di quelle che hai voluto Tu. Signore, perdonami e guariscimi! Il Tuo Amore immenso possa penetrare in tutto il mio essere e possa riempirlo con la pace. So che la mia incapacità di amare ha provocato dolore negli altri, la rabbia e l’angoscia. Adesso, per mezzo di Te, Signore, desidero avvicinarmi a ogni membro della mia famiglia e desidero chiedere il perdono per gli errori. Desidero essere canale del Tuo Amore per ogni persona. Signore, mostrami la via perché io possa essere benedizione e dono per la mia famiglia. Grazie, Signore!

Thankyou, Jesus... Danke, Jesus... Alleluia...

Gesù, Ti offro tutte le difficoltà che opprimono i miei rapporti con gli altri. Dentro di me provocano rabbia, odio, ira e creano invidia, gelosie, divisioni. Con le mie forze no riesco a superare questi sentimenti difficili. Ti prego, Signore: intervieni Tu, Tu che hai detto: “Pace a voi! Amatevi come io vi ho amati.” Tu mi hai dato l’esempio del più grande Amore. Cambia il mio cuore: fa’ che sia misericordioso, benevolente come il Tuo. Donami la grazia di perdonare e di amare tutti e sempre. Fa’ che io sia mezzo di unione, di pace. Versa in me il Tuo Santo Spirito, che è Spirito di amore, di generosità e di riconciliazione. Grazie, Gesù, per ciò che Tu fai per la mia guarigione! Grazie per il sostegno, la forza, presenza, pace e gioia che tu doni al mio cuore. Grazie, Signore!
Kyrie, eleison...

Il Signore sia con voi..
Vi benedica Dio Onnipotente: Padre + e Figlio e Spirito Santo.. Amen.

Fonte: (Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero )

Međugorje, Domenica 17 dicembre 2017, omelia della Santa Messa vespertina della III Domenica di Avvento (B), presieduta da fra Karlo Lovrić.


Dal Vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, le letture di oggi sono piene di speranza e consolazione. Tutti hanno bisogno di speranza e consolazione.
Un canto dice: “Trova tempo per ridere, perchè il riso è la musica dell’anima”.
E’ vero che l’uomo è creato per la felicità, ma c’è un problema: quale speranza è valida? Quale speranza non è un’illusione? Bisogna constatare che piano piano le illusioni scompaiono.
Tanti sono scontenti della tv: sia dell’offerta dei programmi che della posizione che ha in casa. Non si vuole che la tv diventi l’altare della famiglia.
Tanti non sono neppure contenti del modo in cui si vive oggi.
Molti scoprono la bellezza dell’unione familiare, della preghiera serale e del servizio ai poveri, ai malati e ai rifiutati e a coloro che si trovano relegati ai margini della società.
Si dice che i giovani abbiano perso o non abbiano mai conosciuto i valori cristiani. In realtà ancora oggi possiamo trovare ragazzi e ragazze che terminano gli studi, non pensano solo alla macchina, non fumano, non si ubriacano, non si drogano, non giocano d’azzardo. Vivono la purezza giovanile e provano la gioia della rinuncia. e non credono che devono prendere tutto ciò che la vita ti offre.
Non è raro incontrare giovani appena sposati dedicarsi all’apertura della vita. Ci sono associazioni di famiglie con più di 4 figli.
Fratelli e sorelle, ci sono segnali positivi della speranza umana, ma ci chiediamo cosa dice la Sacra Scrittura della speranza.
Nella prima Lettura abbiamo sentito il profeta Isaia gioire nel Signore. La vera gioia è Dio. Solo Lui è immenso e il cuore umano tende all’eternità. Per questa ragione nessuna cosa materiale o nessuna esperienza può soddisfare l’uomo fino in fondo.
“Il nostro cuore è inquieto finchè non si riposa in Te, Signore”. Così diceva sant’Agostino.
Ne consegue che nessuna felicità che non proviene da Dio è una felicità permanente.
Se Dio è al centro della vita umana non esiste dolore insopportabile. Dio dona sempre.
Noi dobbiamo capire che il comandamento “Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutto il tuo essere” non è un comandamento che và a favore di Dio, ma a favore dell’uomo. Non è un comandamento che chiede, ma che dona sempre di più.
Fratelli e sorelle, veramente l’uomo è chiamato ad amare Dio con tutto il cuore. Solamente così sarà libero, felice e aperto al dono della vita.
L’inquietudine, l’avidità e la tristezza sono la prova della mancata presenza di Dio nella nostra vita.
Nella seconda lettura Paolo riprende il tema della speranza. Paolo ha trovato la sua speranza in Gesù Cristo. Perciò non era difficile per lui scrivere che considerava tutto fango da quando aveva conosciuto Cristo.
San Paolo vuole portare anche noi a Cristo.
Fino a che punto Gesù è la nostra speranza? Come possiamo riceverLo?
La risposta la possiamo trovare nel Vangelo di oggi nelle parole di Giovanni Battista. Il Vangelo ci dice come dovrebbe essere il comportamento per testimoniare Dio e per riconoscerLo in Gesù Cristo..
Giovanni è l’uomo mandato da Dio per testimoniare Cristo, come dovrebbe fare ciascuno di noi.
A Giovanni è stato chiesto: “Chi sei tu?” Anche gli uomini di oggi si chiedono: “Chi sei tu?”
In questa domanda ci sono tante cose. Spesso è il riflesso del nostro comportamento. Sono domande di quello che gli altri vedono dentro di me? E’ una domanda dettata da ciò che capiscono di quello che dico?
Giovanni risponde: “Io non sono Cristo”.
In questa risposta c’è la grandezza dell’uomo. Giovanni è consapevole che lui è soltanto un uomo che è stato toccato dalla speranza, ma non la usa per vantarsi.
Giovanni vede la luce e la fa vedere agli altri. Lui rimane umile per non perderla.
Giovanni è stato abbandonato dai discepoli che sono andati da Gesù. Questo sarebbe dovuto essere un grande shock per lui, ma supera questa prova senza invidia. Si può perfino dire che sia felice, perchè i discepoli vanno da Gesù.
Giovanni è forte nella fede, ma anche nell’umiltà. La fede e l’umiltà camminano sempre assieme.
Egli è forte quando parla di Dio, ma umile quando parla di se stesso.
E noi come siamo?
Giovanni ci insegna che solo l’umile può ricevere la salvezza e parlare di Cristo senza oscurare Cristo con il proprio orgoglio.
Le sconfitte nel portare la Buona Novella dipendono anche dal fatto che Cristo non è al primo posto.
Questo non riguarda solamente i sacerdoti, ma anche gli insegnanti e i genitori.
Se Cristo non è al primo posto i cristiani sono tristi e non Lo possono annunciare.
Fratelli e sorelle, spesso si vede che non c’è più la gioia nei cristiani, perchè essa è affogata dalla ricchezza o dal desiderio della ricchezza. Per questo desiderio dei beni sono arrivate le catene dell’odio. Per non sentire l’eco di questo odio le persone si evitano.
Il fatto di evitare il prossimo è conseguenza della mancanza della gioia.
E’ difficile fare il primo passo, quello della riconciliazione, per liberarsi dalle catene dell’odio. Solo chi si umilia può trovare la gioia in Dio.
Chi non vuole riconciliarsi con il prossimo non può essere in pace con Dio.
Il tempo dell’Avvento è il tempo della preghiera, il tempo in cui bisogna sciogliere le catene dell’odio.
Per questa ragione la Madonna ha detto nel 1991: “Desidero avvicinarvi sempre più a Gesù e al Suo Cuore, affinchè possiate comprendere il Suo Amore immenso che Lo ha spinto a donarsi per ciascuno di voi. Perciò, cari figli, pregate, affinchè dai vostri cuori sgorghi l’amore per ogni uomo e per colui che vi disprezza”.
Fratelli e sorelle, queste parole della nostra Madre celeste siano una via di luce verso la gioia e la speranza che si presenterà al momento della nascita di Gesù a Betlemme.
Amen.

fra Karlo


Fonte: registrazione di Flavio Deagostini – trascrizione A. Bianco

martedì 19 dicembre 2017

Approfondimenti della fede – Video – Conferenza: Maria Madre di Cristo e Madre nostra

Conferenza tenuta venerdì 1 dicembre 2017 presso la Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro n° 13 a Bologna.

Relatore: don Renzo Lavatori

Organizzazione: Gruppo di Preghiera "Regina della Pace" di Bologna

Approfondimenti della fede – Catechesi n. 2 – L’attesa dello Spirito Santo con Maria

Questa catechesi si è tenuta il 3 giugno 2017 nel pellegrinaggio a Medjugorje quando il Gruppo di Preghiera “Regina della Pace” era ospite del parroco don Krešo Puljić nella sua Parrocchia di San Tommaso apostolo.

Essa è servita a preparare i partecipanti al pellegrinaggio per la grande Festa della Pentecoste.

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1. La vigilia di Pentecoste. Vogliamo prepararci con attenzione alla grande effusione dello Spirito di domani, Festa della Pentecoste. Ma se non siamo disponibili, lo Spirito scende e passa via, se invece siamo vigilanti e attenti, Egli entra, effonde in noi il suo Amore infinito e ci colma dei suoi doni, purificandoci con il suo fuoco bruciante. Quindi per il nostro bene è importante essere attenti, oranti, generosi, sereni, per accogliere lo Spirito in pienezza; se invece siamo distratti, chiacchieroni e fuori dal contesto di raccoglimento e apertura allo Spirito, allora lo Spirito passa come su un impermeabile, non pene in noi né resta con noi, pur scendendo sulla Chiesa. Questo è grave e chi ci rimette siamo noi, non Lui. Quindi siamo santamente furbi, cerchiamo di volerci bene, nel senso di essere ricolmi dello Spirito. A tale scopo preghiamo il nostro angelo custode che ci aiuti e ci sorregga.

Recita della preghiera: Angelo di Dio che sei il mio custode …

Inoltre recitiamo un Angelo di Dio per coloro tra di noi, che sono ancora un po’ frastornati, che non vedo molto sereni: Angelo di Dio che sei il loro custode, illuminali, perché ne hanno bisogno. Tutti ne abbiamo bisogno, però alcuni si trovano in una situazione confusa e disorientata.

Ricordiamo anche gli Angeli dei nostri cari familiari rimasti nei loro paesi, affinché il Signore, lo Spirito, l’Angelo li renda partecipi, sebbene lontani, di questa grande giornata di Pentecoste.

Recita della preghiera: Angelo di Dio che sei il loro custode….

Pensiamo anche ai nostri cari morti, che lo Spirito dia loro la piena purificazione per la beatitudine eterna.

Recita: Eterno Riposo…

Recita: Atto di Fede…

Recita: Atto di Speranza…

Recita: Atto di Carità …

Adesso diciamo tre Ave Maria alla Madonna perché ci prepari all’atto di Consacrazione che faremo oggi al termine della Santa Messa.

Recita di 3 Ave Maria …

Recita Cuore Immacolato di Maria (3 volte)

Canto Regina Coeli …

2. La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Da un punto di vista spirituale la consacrazione e affidamento totale a Maria ci preparano a ricevere lo Spirito Santo, in quanto Lei si trova nel Cenacolo con gli Apostoli e adesso è qui in mezzo a noi nella vigilia della Pentecoste. Lei con noi, ci stringe a sé come Madre buona e pietosa e contemporaneamente con Lei invochiamo domani l’effusione profondissima dello Spirito Santo. In tale contesto il nostro cuore deve aprirsi affinché tutto questo si compia. Da qui l’importanza che anche in questi giorni di passaggio da un luogo ad un altro da una situazione all’altra, non ci divaghiamo ma restiamo in silenzioso raccoglimento.  Questa vigilia di Pentecoste la chiamerei “La giornata del silenzio”, il silenzio può essere esteriore e interiore. Il silenzio esteriore si attua quando vi è un ambiente raccolto, dove non c’è chiasso, non ci sono chiacchiere inutili, non ci sono grida ecc. … e si rimane nel clima di profondo raccoglimento. Soprattutto è importante il silenzio interiore. Noi possiamo stare tutti zitti, buoni e tranquilli, ma dentro di noi esplodono pensieri tumultuosi, agitazioni, preoccupazioni e tante realtà che ci turbano; allora nella nostra mente si scatena chiasso enorme, che non consente alcuna concentrazione, anzi procura un travaglio assordante e distratto. Quindi è urgente coltivare il silenzio interiore, quello principale.

Per questa ragione oggi occorre evitare parole inutili, facciamo una giornata di silenzio, il silenzio Mariano: la Madonna è Colei che ha taciuto e ha detto soltanto “Eccomi, sono la tua serva, avvenga di me secondo la tua parola”.

Bene, se vegliamo con Lei in questa vigilia pentecostale, con lo spirito di raccoglimento, di attenzione, di sensibilità, vedrete quante grazie piovono dal cielo su tutti noi, sulle nostre famiglie, sui nostri figlioli, sulle persone a noi care, le persone malate. Gesù costituisce una fonte, come lui stesso dice: “chi crede in me accoglierà lo Spirito e sgorgheranno acque zampillanti per la vita eterna”. La fontana principale è Lui, il Risorto asceso al Cielo, che siede alla destra del Padre, che manda acqua salutare e vivificante sulla comunità cristiana, su di noi.

Maria riversa su di noi, a sua volta, quest’acqua salutare e noi, a nostra volta, la trasmettiamo ai nostri fratelli, alle persone che incontriamo, con cui viviamo ogni giorno, con cui anche lottiamo, soffriamo, gioiamo. A questo momento nasce e si diffonde la vita nuova nello Spirito, che cambia la faccia della terra e la società umana.

Domani, Pentecoste, tutto questo si effettuerà se noi ci prepariamo con Spirito Mariano. Oggi la preparazione più propizia è data dalla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che coinvolge tutto il nostro essere. La consacrazione non può limitarsi a un formalismo inutile o a ripetizione di parole vuote. La bellissima formula di consacrazione coinvolge il nostro cuore che non deve restare assente, lontano, è distratto e divagato, dissipato, privo di intima totale partecipazione e coinvolgimento.

Abbiamo bisogno che il Cuore Immacolato di Maria ci riempia di quel suo amore, di quella sua pienezza di grazia, affinché anche noi possiamo amare suo Figlio, come lo ha amato Lei, perché amando suo Figlio amiamo noi stessi e amando noi stessi amiamo gli altri. Perché il comandamento di Gesù dice: “amate il prossimo come voi stessi”. Da qui nasce la domanda di fondo: quale rapporto ho instaurato con me stesso? Quale sentimento provo nei miei confronti? Che cosa penso di me? Chi sono io per me stesso?

3. La guarigione del cuore. Spesso ci preoccupiamo al pensiero di che cosa sono io di fronte agli altri o anche di fronte a Dio, ma di fronte a me stesso? Sta qui il punto radicale e molti fanno fatica a riconoscere sé stessi. Infatti si cade in due eccessi: o chi si esalta più di quello che è, diventando un orgoglioso, un pallone gonfiato che fa paura, oppure chi si deprezza considerandosi molto meno di quello che è. Sono due errori tremendi, che portano soltanto tensioni, scontentezza, inquietudine, agitazione, che poi si riversa sugli altri. Si diventa nevrotici e ossessivi con gli altri. Perché succede questo comportamento sconvolgente? Perché non siamo sereni, o meglio, contenti di noi stessi, vogliamo essere diversi da quello che siamo. Invece la verità e l’accettazione della nostra persona costituisce il primo passo verso la vera vita cristiana, vissuta con sapienza, con il timore di Dio e con la veritiera conoscenza di noi stessi. Siamo tutti creati ad immagine e somiglianza di Dio, tutti, nessuno escluso. Partiamo dunque da una positività, in quanto Dio non fa le cose brutte, Dio fa solo cose belle, quindi noi siamo dei capolavori della divina Sapienza. È questo che dobbiamo capire, apprezzare, accogliere, per lodare il Signore e non per la nostra superbia. La sapienza di Dio è infinita, ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, le creature più alte e dignitose del creato. A questo punto superiamo anche gli Angeli, i quali sono stati fatti a servizio di Dio, invece noi siamo stati fatti a immagine di Dio. Questa la ragione per cui gli Angeli hanno rispetto verso di noi, perché noi riproduciamo in qualche modo l’immagine di Dio.

E di questo bisogna esserne contenti, nell’umiltà e nella semplicità, perché la sapienza di Dio, facendoci a sua immagine e somiglianza, non ci ha fatti uguali a Lui, proprio perché saremmo caduti nella presunzione, ci ha impastati con un po’ di fango, su cui ha impresso il soffio della vita. Da una parte siamo a immagine e somiglianza di Dio, e questo ci rende dignitosi, nobili e belli, dall’altra parte siamo polvere corruttibile e fragile. La combinazione di questi due elementi ridimensiona il giusto concetto di noi stessi: siamo miseri e insieme meravigliosi, composti di limiti e difetti e insieme destinati ad essere figli di Dio nel Figlio Gesù. Tale consapevolezza ci impedisce di montare nella superbia, come ha fatto Lucifero, e d’altro verso non ci consente di cadere nella depressione e nel disprezzo di noi stessi. Ci accogliamo così come siamo, creature stupende fatte a immagine e somiglianza di Dio, ma anche deboli, fragili, peccatrici.

Questo è il mistero della Divina Sapienza e pertanto dobbiamo accettarci così come siamo, non come vorremo essere, perché molte volte la non accettazione di sé diventa uno stato tremendo, a radice di ogni agitazione, conflittualità interiore e difficoltà di rapportarsi agli altri. Diventa anche difficile l’amore verso il prossimo, perché lo giudichiamo anziché accoglierlo per quello che è, un misto di miseria e di magnificenza, come è ciascuno di noi. Infatti se siamo presuntuosi, diciamo che gli altri sono tutti stupidi, non capiscono niente e non valgono un soldo; siamo pronti solo a disprezzarli; invece se ci sminuiamo, considerandoci meno di quello che siamo, ci sentiamo giudicati dagli altri come poveri disgraziati, indegni di vivere e operare e così perdiamo ogni fiducia in noi stessi, negli altri, che ci emarginano, e in Dio, che ci poteva creare migliori. Sono errori tremendi, catastrofici, causa di grandissime tribolazioni e scontentezza.

4. Nelle braccia di Maria Madre nostra. Offrendoci alla Madonna, al suo Cuore Immacolato, ricordiamo che il suo Cuore ci dona una certa impronta di quelle caratteristiche che Lei porta dentro di sé: amore, sapienza e gioia. Infatti Lei dice: “Sono la serva del Signore”, con sincera umiltà; ma insieme proclama: “l’anima mia magnifica il Signore perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, riconoscendo che la sua grandezza è opera di Dio. E così siamo noi, piccoli ma ricchi, ricchi del suo amore, della sua sapienza, piccoli perché siamo venuti dalla terra, dalla povera polvere che Dio ha nobilitato col suo soffio, rendendoci creature fatte a sua immagine e somiglianza. Noi siamo impastati in questo modo ed è la verità che ci libera da ogni inquietudine e guarisce le ferite del nostro cuore amareggiato. Da qui proviene la serenità di essere quello che siamo a gloria di Dio nostro Padre e del Figlio incarnato nostro Redentore e dello Spirito Santo nostro santificatore.

Carissimi fratelli, prepariamoci a questo incontro, molto personale, con la Vergine Maria, in cui noi dobbiamo riscoprire la gioia di essere e di vivere: “O Dio buono e misericordioso, ti ringrazio perché mi fai esistere, perché mi hai fatto così come sono, perché mi hai dato il cuore, l’intelligenza, il corpo, tutto”. A questo punto, la vita cambia, passando da una condizione di agitazione, di confusione, di nervosismo, di inquietudine, a uno stato di pace profonda, anche in mezzo alle situazioni più difficili che dobbiamo affrontare, perché la vita è una lotta. Ma se siamo sereni, vinciamo, perché la nostra forza è Cristo; se invece siamo agitati e scontenti, perdiamo perché confidiamo solo in noi stessi, e noi siamo deboli, fragili, incapaci. La presenza materna di Maria non solo ci conforta, ma ci sostiene e ci guida sul cammino quotidiano per conquistare la pienezza di vita immortale e beata. Ci aiuta a purificare ogni giorno il nostro cuore per colmarlo del divino amore.

Grazie. O Vergine Madre

Salve Regina …

Invocazione allo Spirito Santo ...


don Renzo Lavatori

giovedì 14 dicembre 2017

Preghiera di guarigione del 12 dicembre 2017 guidata da Fra Perica Ostojić


Alleluia, alleluia, alleluia...

Signore, Tu sei fonte d’Amore e di Bontà. Perciò io Ti prego: avvolgi il mio cuore col Tuo Amore; fammi questa grazia: purifica i miei pensieri; io voglio stare alla Tua Presenza, Signore, sentire il Tuo Amore. Solo nella Tua Presenza io riconosco tutte le mie debolezze e le mie omissioni. Perciò Ti prego: dammi la forza di rimanere nella Tua Presenza per esaminare così tutto quello che ho nel mio cuore. Signore, sii Tu la mia consolazione, sii Tu la mia speranza.

Hvala, Criste... Grazie, Gesù... Alleluia...


Signore, adesso voglio darti tutto: i miei problemi, i miei peccati, le sofferenze e le oscurità. Io non riesco a portare tutto ciò da solo: ho bisogno del Tuo aiuto, Signore. La Tua forza distrugge tutto quello che è peccato nella mia vita. Guarisci tutto quello che causa peccato nel mio cuore. Signore, donami la forza, affinché io possa affrontare i problemi della mia vita, per poter superare tutto quello che incontro nel mio quotidiano. Signore aiutami a superare tutto questo, non con le mie forze, ma dalla forza che viene dall’incontro con Te. Signore, toccami, entra nella mia vita, entra nel mio cuore, affinché il mio cuore sia il luogo dell’incontro con Te, e questo incontro sia fonte d’Amore verso il prossimo che incontro nella mia vita.

Merci, Jesu... Danke, Jesus... Alleluia...

Signore, adesso, mentre sento la Tua Presenza, voglio dire a me stesso che io sono un figlio che è amato da Te, che sono un figlio amato dal Signore, che io ho valore ai Tuoi occhi, che Tu mi ami, che Tu hai cura di me, che Tu mi proteggi e che Tu non abbandoni mai. Signore, come è bello sentire la Tua Presenza nella mia vita. Aiutami a credere che la Tua Onnipotenza può essere l’Onnipotenza nella mia vita. Se tutto il mondo fosse contro di me, se tutto andasse per le vie storto, ma se Tu, Signore, sei nella mia vita, per me sarebbe sufficiente, perché questo è fonte di felicità, fonte di forza e di speranza. Signore, aiutami a credere che Tuoi vuoi essere veramente presente e che io devo aprire la porta del mio cuore a Te. Perciò, adesso, in questo momento, io voglio abbandonarmi a Te. Signore, io mi abbandono a Te! Signore, io voglio essere Tuo figlio e abbandonarmi a Te.

Kyrie eleison...
Tutti voi presenti qui, le vostre famiglie e tutti coloro per i quali stasera avete pregato, benedica Dio Onnipotente: Padre + e Figlio e Spirito Santo.
Amen.


Fonte: (Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

lunedì 11 dicembre 2017

Approfondimenti della fede – Catechesi n. 1 – Il Pellegrinaggio Mariano

Questa catechesi si è tenuta il 1° giugno 2017 nel pellegrinaggio da Bologna a Medjugorje del Gruppo di Preghiera “Regina della Pace”.
Essa è servita ad inquadrare e a delineare le motivazioni e gli obiettivi del pellegrinaggio, sopratutto il giusto modo per viverlo ed affrontarlo.

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Vogliamo all’inizio di questo pellegrinaggio capire le motivazioni che ci hanno portato a farlo, come dobbiamo affrontarlo, ….come la Madonna ci chiama ad essere, altrimenti non è giusto che siate venuti, non serve a niente, anzi diventa motivo si angoscia e di tristezza, soprattutto nel cuore, che si rasserena e guarisce solo se conosce l’amore materno di Maria: vi voglio bene, voglio il vostro bene, che è quello vero, quello di amare Gesù sopra ogni cosa, di amare sua Madre, che Lui ci ha consegnato proprio pochi minuti prima di morire: ”ecco tua Madre”. Sono cose queste talmente profonde, talmente belle e coinvolgenti, che non possiamo viverle con superficialità.

Su questa aspetto dobbiamo impegnarci, aiutarci anche reciprocamente, perché è facile che l’umanità, la terrenità, prevalga sulla spiritualità, sui valori profondi e autentici, e questo è un grave errore perché perdiamo l’occasione propizia che il Signore ci offre, di questo pellegrinaggio a Medjugorje, senza alcun buon risultato, per poi vivere come al solito e tornare a casa come siamo partiti. Invece dobbiamo tornare diversi con un cuore nuovo e sereno, tutti nessuno escluso. Quindi adesso mettiamoci nel giusto atteggiamento e iniziamo proprio con un Segno della Croce, perché nel nome della SS Trinità noi camminiamo: “Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”. Amen.

Noi siamo in pellegrinaggio, non in un viaggio turistico o di altro genere. Che significa pellegrinaggio? Significa il cammino verso una realtà che è divina, questo è il pellegrinaggio.

Noi siamo creature umane, molto deboli, fragili, scontenti; partiamo con un bagaglio carico di tanti problemi e di tante situazioni difficili, ma lo portiamo con noi e andiamo verso la fonte che ci darà ristoro, che ci darà guarigione, pace, luce, gioia, forza. Questo è il pellegrinaggio.

Allora, affinché questo cammino spirituale riesca bene, carissimi cristiani, occorre che noi capiamo quali sono le regole per un sano comportamento, in modo che il pellegrinaggio sia ben vissuto e porti frutti meravigliosi.

Ci sono 3 condizioni fondamentali:

1a Condizione: svuotarci di ogni preoccupazione

Noi siamo entrati in pullman questa mattina con tutte le nostre problematiche, e ne abbiamo tutti, chi in un modo chi nell’altro, tutti siamo carichi di situazioni complesse, di problemi difficoltosi, di malanni fisici, di situazioni familiari alle volte disagiate, di mancanza di lavoro, questioni economiche. Tante realtà: sociali, personali, familiari, che ci pesano, che ci opprimono, che ci angosciano.

Dobbiamo fare qui un atto molto preciso, cioè tutto questo bagaglio che portiamo con noi, perché è la nostra vita, la nostra esistenza, dobbiamo buttarlo via, svuotarci. Perché, se questo bagaglio resta in noi, noi siamo già gonfi di tante preoccupazioni e ansie, che il Signore non ha più posto per darci qualcosa di suo: di confortevole, di salutare in tutti i sensi anche in senso fisico, psichico, spirituale, familiare, sociale. Gesù agisce in ogni direzione secondo la sua infinita potenza

Quindi: Svuotarci. È questa la 1a condizione perché il Pellegrinaggio riesca bene.

Svuotarci. Qualcuno dirà:” Come faccio? Sono problemi che trovo a casa e che non posso dimenticare.”

Questa non è una giusta difficoltà ma una tentazione; infatti noi, non è che li buttiamo via, ma li affidiamo a Colui che può risolvere ogni cosa, a Cristo, al Cuore Sacratissimo di Cristo e al Cuore Immacolato di Maria.

Questo atto di affidamento della nostra zavorra, dobbiamo farlo, altrimenti restiamo imprigionati, incapsulati, oppressi da queste situazioni che non devono opprimerci. Dobbiamo fare questo atto assoluto di svuotamento verso Colui e Colei che possono veramente prendere sopra di sé i nostri affanni, le nostre preoccupazioni, le persone care, tutto ciò che noi portiamo dentro di noi e che ci appesantisce tremendamente il cuore già debole e affannato.

Quindi dobbiamo alleggerirci, per questo adesso facciamo un atto di affidamento, in modo che questa realtà pesante che adesso sta con noi, sia data a Coloro che la possono veramente trasformare in grazia, niente è impossibile alla Divina Potenza.

2a Condizione: affidarci totalmente a Cristo e a Maria

Una volta che abbiamo fatto questo affidamento, non dobbiamo essere risucchiati e schiacciati dai nostri pesi. Pertanto quando stiamo là, in queste giornate, come adesso in pullman, quando ad esempio parliamo, non ritorniamo in queste chiacchiere che ci opprimono, nelle lamentele, altrimenti succede che – e io lo vedo tante volte in persone che vanno davanti al Signore e pregano, però pregano ripiegati continuamente su sé stessi: “io ho questo malanno, ho questa preoccupazione come faccio adesso, mi scade quella tassa, ho da pagare quella cosa, ho il problema di un figlio che non sta bene, che non trova lavoro, che deve finire l’università o gli studi”; oppure altri problemi: la solitudine, la carenza affettiva, tante realtà personali o sociali o professionali o economiche, come abbiamo tutti – allora andiamo davanti a Gesù ma restiamo piegati su noi stessi.

E lo vedo anche che quando facciamo l’Adorazione Eucaristica, se ci andiamo qualche volta, vedo le persone, le quali, anziché guardare l’Ostia, piegano il capo su sé stessi, stanno proprio ricurvati su sé stessi, e non escono fuori per andare da Gesù, la fonte di ogni bene, il nostro vero Salvatore. Ne risulta che l’Adorazione non serve a niente e noi veniamo via senza essere stati alleggeriti o guariti, ma carichi del nostro angosciante fardello.

Si rimane chiusi nel proprio mondo, piccolo ma anche pesante, si rimane prigionieri e quindi si esce di Chiesa ancora appesantiti. E poi ci lamentiamo che il Signore non ci ascolta, che il Signore non ci libera, non ci guarisce. Ma certo! Pensiamo sempre a noi stessi, costruendo un circolo vizioso dentro cui siamo incatenati, fratelli miei cari.

A questo punto ecco l’importanza, che, una volta che abbiamo affidato queste nostre realtà penose a Gesù e a Maria, noi dobbiamo fissare lo sguardo su di Loro, non più su noi stessi né sulle nostre cose, sulle nostre vicende, né mie né dei fratelli e sorelle che mi stanno accanto.

I discorsi che facciamo in questi giorni devono avere questa caratteristica: o si parla di Dio o si parla con Dio. Tutte le altre parole – io ve lo chiedo - dovrebbero scomparire, perché ci avviliscono, ci appesantiscono, ci impediscono di essere trasfigurati e trasformati dalla grazia di Dio.

Quindi attenzione perché io vi seguo e vi richiamo, in quanto sento le chiacchiere sulle cose umane che fate in continuazione: basta! Qui siamo fuori, è un momento di Grazia, di respiro, di aria nuova, di aria pulita. Se stiamo anche qua a Medjugorje con quelle prospettive di là, del nostro mondo quotidiano, è come se non ci fossimo venuti qui, allora era meglio rimanere a casa, risparmiando anche i soldi, perché portiamo quel mondo fin qui. Qui è diverso, qui è un mondo nuovo in cui Dio ci può fare delle cose stupende attraverso l’intercessione di Maria, cose meravigliose.

Mi sembra importante in questi giorni l’atteggiamento di vedere le cose nella luce vera che è quella di Gesù e della sua Parola, della sua Presenza, della sua Santa Eucaristia e di Maria, del suo Cuore materno che batte di amore verso di noi, teneramente, generosamente; ma noi non lo sentiamo perché siamo presi dai nostri affanni e restiamo prigionieri di noi stessi. Sono pochi giorni, occorre fate questo bel sacrificio: affidarci totalmente nelle mani del Signore e nelle braccia Di Maria.

Che ne sappiamo di quello che Gesù vuole fare in noi, fratelli e sorelle carissimi, che ne sappiamo? Lo sapete che Maria Santissima ha delle sorprese stupende nei nostri confronti, meravigliose. Le scopriamo quando torniamo, le testimonianze ce lo dicono. E’ importante vivere queste giornate con l’atteggiamento di ”fissare lo sguardo”, non su noi stessi né sugli altri, ma su Gesù e su Maria.

Fissare lo sguardo. Quando faremo l’Adorazione Eucaristica, che è molto commovente, anche lì guardiamo Gesù, guardiamo Lui. È Lui che ce lo dice:” Guarda me figlia mia/figlio mio. Guarda me, pensa a me, ama me. Io poi ti darò tutto ciò che è per il tuo bene, tutto ti darò, perché sono l’Onnipotente. Posso trasformare il male in bene, il peccato in grazia, la morte in vita. Sono Io il farmaco della vera vita, della guarigione fisica, psichica e spirituale.

Se noi abbiamo questa apertura interiore di guardare Lui e con Lui anche sua Madre, che è presente in questo luogo in modo particolare, che ci parla attraverso i suoi messaggi, a questo punto voi capite bene che la nostra mente, il nostro cuore, si aprono, si amplificano, respirano un’aria salubre, salubre per il fisico e salubre per lo spirito. E ci accorgeremo che avremo dei risultati benefici meravigliosi.

Miracoli anche, perché può succedere tutto se noi viviamo in questo clima di orientamento verso di Lui.

3a Condizione: pregare intensamente

Il terzo aspetto che ritengo importante perché il Pellegrinaggio sia fruttuoso, è che dobbiamo pregare intensamente.

Sapete che la preghiera è il respiro dell’anima. Se non respiriamo nel corpo, si muore, carissimi.

Se non c’è la preghiera del cuore, che nasce dal cuore (non soltanto la ripetizione meccanica di alcune formule pur belle), le preghiere non portano molto frutto. Queste giornate devono essere intessute di preghiera, perciò non lamentatevi se c’è troppa preghiera, non si esagera mai nel pregare.

Perché la preghiera è importante, carissimi cristiani?

Perché la preghiera è una porta che si apre dal nostro piccolo cuore verso l’infinita bontà dell’Onnipotenza Divina. Con la preghiera, aprendo questa porta del cuore, della mente, di noi stessi, consentiamo a Dio di effondere su di noi le sue grazie, i suoi gesti benevoli, il suo amore paterno, il perdono dei peccati, la guarigione del corpo, dei nostri malanni e tante altre cose. La preghiera è la dilatazione spirituale del nostro essere, perché noi siamo piccoli, siamo impotenti; che cosa possiamo fare di fronte a situazioni a volte tragiche della nostra vita e delle nostre famiglie? Solo smarrirci, solo angosciarci. Con la preghiera tu respiri serenità, apri la mente e il cuore verso l’infinito orizzonte divino, l’oceano del suo amore, della sua verità, della sua infinita sapienza, bontà e giustizia.

In questo senso la preghiera è uno strumento meraviglioso che Dio ci ha concesso. È una chiave attraverso la quale il nostro piccolo cuore può respirare quell’infinita potenza di Dio. E Dio allora può darci tutto ciò che Lui può fare, Lui può fare tutto. “Niente è impossibile a Dio” dice l’Angelo a Maria. Niente è impossibile, e con la preghiera questa realtà della Divina Onnipotenza, la facciamo calare sulla terra.

La preghiera quindi deve scandire le nostre giornate, carissimi: preghiera vocale, preghiera comunitaria, preghiera personale, preghiera interiore, preghiera di ascolto, preghiera di intercessione, preghiera di adorazione, di lode, di ringraziamento. La preghiera ha mille sfaccettature immense.

In questi giorni santi è questo il clima che dobbiamo respirare. Allora se noi vivremo in queste 3 dimensioni, credo che queste giornate saranno fruttuose e torneremo a casa cambiati, avendo ritrovato il senso giusto del nostro vivere da Cristiani.

Qual è il senso giusto di vivere da cristiani? Il cristiano, come dicono i Padri della Chiesa, vive come tutti gli altri uomini, ma con uno spirito diverso, è lì il punto. Non più lo spirito del mondo ma lo spirito di Cristo, come è avvenuto e avviene domenica prossima della Pentecoste. Per questa ragione il cristiano, pur vivendo nel mondo, non appartiene al mondo e on segue la mentalità mondana.

Noi purtroppo, anche senza volerlo e senza accorgerci per la nostra superficialità, pensiamo come il mondo, diventiamo materialisti, nevrotici, agitati, avidi dei beni terreni, sconvolti, come tutti, ansiosi, correndo di qua e di là e alla fine non si sa il perché. Allora, dicevo, ecco l’orientamento che deve guidare la nostra vita quando torneremo a casa: mettere al primo posto Gesù. Il nostro cuore, qualsiasi cosa facciamo su questa terra, deve innamorarsi di Gesù. Lui è l’amore pieno, Lui ci consola, ci abbraccia, ci perdona, ci conforta, ci guarisce, Lui. Lui. Lui, Lui solo.

Vi faccio un esempio, che mi sembra molto significativo. Noi abbiamo una grande (dovremmo averla grande) fede in Cristo. Lui è il tesoro, la perla preziosa che abbiamo scoperto; il resto c’è ma è secondario.

Tutto, anche l’amore tra i coniugi (che è un amore fortissimo), l’amore tra padre e figli, l’amore nell’amicizia, è bello se è intessuto di Cristo, se è Cristo che lo sostiene, che lo riempie, che lo fa vivere, allora l’amore è immenso, stupendo, meraviglioso. Se non c’è Cristo anche l’amore umano crolla, si disintegra, si disperde, perché il nostro egoismo è più forte dell’amore, mentre in Cristo l’amore è più forte dell’egoismo.

È Lui che ci dà un cuore nuovo, uno spirito nuovo per poter vivere l’amore come Lui lo ha vissuto, sulla Croce. Questa centralità di Gesù dobbiamo riscoprirla dai messaggi che la Madonna ci rivolge, che sono pieni di questo “Cristocentrismo”, e Lei ci porta a Cristo, esortandoci: ascoltate la sua parola, credete in Lui, fidatevi di Lui, innamoratevi di Lui.

In questo senso potrete vivere serenamente, gioiosamente, anche con grandi frutti la vostra esistenza quotidiana. Allora niente del quotidiano, neanche la piccola gioia o la piccola sofferenza che viviamo tutti, è priva di significato, niente, perché tutto viene irrorato, vivificato, santificato dall’amore di Gesù che portiamo nel nostro cuore. E questo ve lo auguro e ce lo auguriamo, che tornando a casa da questo pellegrinaggio a Medjugorje, possiamo dire come Paolo:” Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per cui divento come Gesù, perché gli ho dato spazio, gli ho aperto la porta, perché gli ho dato il primo posto nella mia mente, nel mio essere, in tutte le mie azioni, in tutte le mie scelte.

Poi cosa succede? Succede che Lui veramente dirige il nostro modo di pensare, di agire e ci fa fare cose stupende. Quando siamo soli con le nostre piccole forze, facciamo solo piccoli passi oppure anche solo capitomboli o scarabocchi. Con Lui, che vive in noi, tutto viene ricolmato della sua grazia, della sua potenza, del suo amore, sia nelle cose che facciamo per noi stessi sia per gli altri.

Vi porto un altro esempio. Oggi noi pensiamo molto agli emarginati, alle persone delle cosiddette periferie esistenziali, che hanno tanto bisogno di assistenza; ci preoccupiamo dei poveri, e quindi abbiamo dato molto spazio alla Caritas: dare da mangiare, assistere i malati, far volontariato. Cose belle, però spesso manca l’animo, l’amore, lo spirito con cui le facciamo e quello lo prendiamo solo da Gesù. Se andiamo a trovare un malato, per esempio un malato terminale, gravissimo. Appena siamo accanto a lui. gli diciamo: forza, coraggio, avanti non perdere la fiducia. Gli portiamo magari la caramella, gli diamo da bere un po’ d’acqua perché ristori la sua bocca, lo aiutiamo a mangiare. Facciamo dei gesti buoni, però non gli offriamo il “farmaco” che lo potrebbe guarire, il farmaco dell’immortalità che è Cristo. Non glielo diamo noi cristiani ma neanche noi Pastori. E questo è gravissimo. Occorre portare ovunque l’amore di Gesù, perché Gesù vive in me, è Lui che mi spinge ad andare verso il povero, non è una mia semplice iniziativa di buona volontà. Io vado sotto la spinta interiore della sua grazia e generosità.

Le azioni esteriori le possono fare tutti, anche chi non crede, ma facendole nel nome di Cristo, nell’amore di Gesù, diventano opere di salvezza.

Poi i benefici si vedono subito, perché allora anche chi sta male, chi è povero, comincia a sorridere, comincia a capire che oltre alla realtà umana c’è un’altra realtà che non è contraria all’umana ma che la porta al suo compimento ultimo, alla vita beata in Cristo, e non dobbiamo aver paura.

Però per fare questo, portare Gesù anche nelle azioni materiali che facciamo, occorre che noi siamo pieni di Cristo. Nessuno dà ciò che non ha, se non hai Cristo dentro di te non glielo puoi dare. Quindi potrai fare dei gesti caritatevoli ma insignificanti, secondari, che non toccano il suo cuore, che non ravvivano la sua anima. Allora a che serve? Oggi la nostra carità cristiana è impostata in questo senso, molto pragmatico, molto terreno, a bassa quota.

A Milano c’era Fra’ Cecilio, in odore di Santità e servo di Dio. Questo Cappuccino piccolino, molto fragile a livello fisico, ma di una bontà, di una trasparenza che era come se fosse Gesù, veramente.

Ha creato una mensa per i poveri durante la 2a guerra mondiale, ce n’era bisogno perché mancava il cibo. Con le offerte, con il contributo dei benefattori, con la carità di tutti, arrivava a sfamare migliaia di persone ogni giorno. Ma questo fraticello seguiva le persone bisognose e le accoglieva nel salone; non solo dava loro da mangiare ma le accostava uno ad uno, chiedeva, si informava, le abbracciava, le incoraggiava, trasmetteva l’amore di Gesù. Alla fine le portava in Chiesa davanti al Tabernacolo.

Questo è l’Apostolo che sa trasmettere l’amore di Gesù e il povero, oltre al cibo materiale che veniva offerto con grande generosità, riceveva il nutrimento interiore dell’amore.

Ecco com’è importante che in queste giornate, ce lo auguriamo e per questo adesso preghiamo, che il Signore, attraverso l’intercessione materna e dolcissima di Maria, ci doni la stupenda esperienza che io chiamo mistica, e non esagero dicendo mistica. Cioè l’esperienza di una realtà che va al di sopra della terrenità, ma non per estraniarci dal mondo, ma perché possiamo tornare a casa e inserirci nella vita quotidiana con uno spirito diverso, con un’anima diversa, con un cuore diverso, che porta la gioia, la pace, l’amore vero negli altri cuori, non parole, non gesti soltanto esteriori. Allora si costruisce il regno di Dio, altrimenti costruiamo, scusate l’espressione, il regno di Satana, il principe di questo mondo.

Adesso facciamo il rosario in modo che iniziamo il pellegrinaggio con questa preghiera mariana. Sapete che il rosario è una preghiera potente. Vi suggerisco una medicina molto buona ed efficace. Voi sapete che nel proverbio popolare si dice: “una mela al giorno toglie il medico di torno”, ma aggiungo una medicina spirituale: “un rosario al giorno toglie il diavolo di torno”, perché il rosario ci dona la serenità, la pace e ci toglie tante ansie. Il rosario si può dire per la strada, in macchina, in pullman, dappertutto. Oppure si può recitare una decina in un momento, un’altra decina in un altro momento, è una preghiera preziosissima e che costa poco, allora via, dobbiamo dirlo.

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SUPPLEMENTO ALLA CATECHESI: IL ROSARIO PREGATO E MEDITATO

Misteri della Luce, sono stati inseriti da Giovanni Paolo II e sono molto belli perché trattano della vita pubblica di Gesù. Mentre gli altri 3 rosari sono: uno per l’infanzia di Gesù, uno per la passione e morte, uno per la risurrezione e la gloria di Gesù e di Maria.

1° Mistero della Luce: Gesù è battezzato al fiume Giordano.

Con il Battesimo Gesù inizia il periodo della sua vita pubblica, che è corto ma intensissimo rispetto ai circa 30 anni vissuti a Nazareth.

In questo evento del Battesimo al fiume Giordano fatto da Giovanni il Battista, succedono 3 fenomeni:

1- si aprono i cieli

2 -scende lo Spirito Santo in forma di colomba su di Gesù

3- e le parole del Padre del Cielo che dicono: questo è il Figlio mio diletto nel quale mi sono compiaciuto.

Si aprono i Cieli, i Cieli sono la sfera divina. Da quando erano chiusi i Cieli? Dal momento del peccato originale. Con Cristo si riaprono, si ritrova la comunione, l’alleanza tra la Divinità e l’Umanità. Tra Dio, offeso dal peccato e l’uomo che viene redento dal peccato. Si tratta della riconciliazione tra cielo e terra, con Cristo. E perché Cristo possa fare questo, viene ricolmato dello Spirito Santo, di modo che sia consacrato totalmente alla sua missione di salvezza per tutta l’umanità. E viene rivelato il suo essere vero e proprio: Figlio eterno di Dio. È il Figlio mio, dice il Padre, proprio mio, unico, il mio diletto, nel quale mi sono compiaciuto, secondo le parole del profeta Isaia in previsione della sua sofferenza e morte espiatrice.

Gesù, essendo anche vero uomo oltre che vero Dio, dovrà affrontare la Passione e la Croce. Quindi il battesimo al Giordano costituisce una grande rivelazione di chi è Gesù nella sua persona e quale sarà la sua missione. Riconciliare il mondo con Dio e Dio col mondo, questo è lo scopo della sua incarnazione e della sua opera redentrice di morte e resurrezione.

Preghiamo perché questa riconciliazione avvenga nei nostri cuori in questi giorni.

2° Mistero della Luce: Le nozze di Cana.

Primo grande segno che Gesù compie e i Discepoli credettero in Lui. Questo miracolo assume un significato simbolico (in Giovanni), perché implica le nozze che Gesù è venuto ad attuare sulla terra. Egli è lo Sposo che attua l’unione sponsale, cioè la congiunzione d’amore tra Cielo e Terra di cui abbiamo parlato prima: la Riconciliazione dell’umanità (Sposa) con Dio in Cristo (Sposo)

Nel racconto evangelico non si sa chi siano gli sposi, non appare il loro nome. In tal senso lo sposo è Gesù, e Maria è la sposa che rappresenta la Chiesa, dicendo:” non hanno più vino”. Cioè l’umanità in genere è priva di vitalità, quindi ha bisogno che tu gli doni il vino. Il vino che porta vita, che porta amore, che porta gioia, che porta allegria. Ecco la richiesta che ha fatto Maria e Gesù acconsente. E Lei dice: “Fate tutto quello che Egli vi dirà”. Infatti il miracolo viene compiuto. Però Gesù, fa osservare a Maria sua madre “ricordati che questa non è la mia ora”.

Quando sarà dato il vino nuovo? Quando avverranno le vere nozze di Gesù per la salvezza degli uomini? L’ora di Cristo quale sarà? Sarà la sua passione e morte.

Il vino diventa il Sangue, quindi nella pasqua Cristo darà il vino nuovo che fa rinascere, redime, santifica l’umanità peccatrice e là Maria dovrà essere presente. L’ora di Gesù è anche l’ora di Maria, è là che Lei diventa corredentrice, partecipe della donazione d’amore, per la salvezza dell’umanità. È lui il Redentore ma Lei sarà accanto a Lui sotto la croce come adesso è presente e compartecipa alle nozze di Cana.

In questo Mistero chiediamo veramente un grande amore, il vino nuovo, cioè il suo Sangue preziosissimo affinché ci disseti l’anima, ci doni tanta vigoria interiore e anche fisica, ci liberi dal peccato, dal maligno, ci doni tanto coraggio, testimoniando la fedeltà allo Sposo fino al martirio se necessario.

Infatti il vino nuovo rappresenta il martirio di Cristo, ma anche il nostro. Quindi preghiamo con tanta fede.

3° Mistero della Luce: L’annuncio della venuta del regno di Dio

Gesù inizia la sua predicazione dicendo: ‘ il Regno di Dio è vicino, anzi è venuto in mezzo a noi’. Chi è? Cos’è questo Regno di Dio? È Gesù stesso, Lui è il Re di questo regno. È lui che con la passione e la morte Egli viene incoronato per ristabilire la comunione profonda degli uomini con Dio. Oggi si ha l’impressione che siamo lontani da questo regno perché nel mondo c’è tanta cattiveria e anche in noi. E allora questo è il mistero in cui bisogna pregare perché si attui questo regno di Dio. Il regno dell’amore, della pace, della vera fedeltà a Gesù. Lui è il Re, il Re dei re, coronato di spine, ma è Lui, che tutti lo possano riconoscere, tutti lo possano amare. Noi anzitutto dobbiamo essere gli araldi di amore verso Gesù in mezzo al mondo dove viviamo, soffriamo e gioiamo.

Preghiamo per la conversione dei peccatori, ma di tutti i peccatori, cominciando da noi, come chiede la Vergine Maria a Fatima ai tre pastorelli: preghiera e penitenza per riparare i peccati e convertire i cuori a Cristo.

4° Mistero della Luce: La Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor.

Gesù ha dimostrato, e lo ha rivelato davanti ai tre Apostoli: Pietro, Giacomo e Giovanni, che Lui è veramente il Salvatore perché è Dio. Infatti si è trasfigurato nella sua luminosità divina, però è anche quello che sarà crocefisso come uomo. Dunque è Gesù un mistero enorme, stupendo. Il vero Dio e vero uomo. Il vero Dio che si incarna senza perdere la divinità ed è vero uomo che muore sulla croce per trasfigurare l’umanità e renderla partecipe della sua filiazione divina, in quanto è il Figlio di Dio. Ecco la Trasfigurazione di Gesù che diventa la trasformazione della creatura umana. Un mirabile scambio di amore: da una parte Dio si fa uomo, assumendo la natura umana e dall’altro l’uomo partecipa alla divinità diventando figlio di Dio in Cristo Gesù.

Questo mistero mi affascina e potremmo stare qui un’ora a contemplare Gesù nel fulgore della sua luce divina, le sue vesti sono splendenti. Dice Marco:” come nessun lavandaio può renderle più belle, più bianche, più luminose”.

E i tre Apostoli, che fortunati! Ci si chiede perché siano qui solo loro tre, Pietro Giacomo e Giovanni? Perché essi saranno i tre presenti alla sofferenza atroce di Gesù nell’orto del Getsemani, alla sua agonia. Per far capire a loro tre che lo stesso Gesù che sul Tabor si è manifestato nello splendore della divinità è quello stesso che nell’orto degli ulivi si prostra con dolore atroce: “Avvenga di me secondo la tua volontà o Padre buono”. È questo il mistero d’amore e di dolore, di luce e di tenebra, ma Gesù è il vincitore. Tornando a casa, noi dobbiamo tornare trasfigurati. Perché trasfigurati? Perché Gesù ci rende simili a sé. “Alter Christus” è ciascuno di noi che con il Battesimo è stato trasfigurato in Gesù. È una cosa stupenda, però noi nascondiamo questo volto di Gesù in noi o lo abbruttiamo, perché spesso manifestiamo un volto molto più oscuro di quello di Cristo, lo sfiguriamo.

In questo mistero chiediamo a Gesù che ci renda trasparenti in Lui, puri, belli, luminosi, pieni d’amore, di gioia, di verità, perché il mondo ha bisogno di queste persone e in questo momento critico possa trovare la strada vera che è quella del Vangelo di Gesù.

5° Mistero della Luce: Gesù istituisce la Santa Eucarestia.

Noi qui, carissimi, dovremmo proprio aprire la mente, almeno per percepire in parte questo mistero di amore immenso che è Gesù. Prima di morire ha riservato per noi due doni, i più belli:

Il primo è questo della Santa Eucarestia, nel Cenacolo.

Il secondo, sulla Croce, il dono di sua Madre

L’Eucaristia e Maria costituiscono i due doni preziosissimi che Gesù ci ha lasciato prima della sua Passione. l’Eucaristia che cos’è? Gesù ha voluto restare sempre con noi, però non più fisicamente, perché vive glorioso in Cielo e siede alla destra del Padre (con l’Ascensione), ma sacramentalmente, cioè misticamente, ma realmente: in corpo, sangue, anima e divinità.

Questo è un dono eccelso perché, se grande è l’amore che ha dimostrato incarnandosi e diventando uomo, Lui che è Dio, se è un amore immenso che dimostra sulla Croce donandoci fino all’ultima goccia di sangue ed acqua, per amore nostro, ma tale dono d’amore deve essere il nostro cibo e la nostra bevanda di immortalità. Nessuno di noi l’avremmo mai pensato, va al di là di ogni prospettiva e logica umana, è un dono immenso è diventato nostro cibo, nostro nutrimento. Vuole che noi lo mangiamo e lo ingeriamo, veramente è una cosa di infinito sconvolgente valore. Un po’ di pane e un po’ di vino, due elementi semplici diventano il suo Corpo Santissimo, il suo Sangue Preziosissimo. E noi di questo possiamo nutrirci, qui l’amore raggiunge l’impensabile. Ecco il dono di Cristo, di cui si fa fatica a capirne l’immensità e la profondità, la bellezza e l’utilità, perché non solo Egli si è donato fino al sacrificio totale di sé fino alla morte, e non esiste un amore più grande di questo, ma è voluto diventare nutrimento, bevanda e cibo in modo tale che noi possiamo cibarci spiritualmente di lui, per essere trasfigurati in Lui.

Diversamente dal cibo naturale, come il pane o altro cibo, esso viene trasformato nel nostro organismo. Nel caso di Cristo, Lui è più forte di noi, e quindi non è che mangiando Lui, Lui viene ad essere assimilato al nostro corpo fisico, ma succede il contrario, in quanto noi veniamo trasformati a Lui. Ecco la nostra vera trasfigurazione, che avviene nell’Eucaristia. Ogni volta che Gesù viene in noi, cioè noi ci nutriamo di Lui, Lui che è più potente di noi ci trasforma in lui, per vivere in pienezza la trasfigurazione in Cristo. Similmente dice anche il testo del magistero, affermando una certa somiglianza tra il pane e il vino che sono stati trasformati, transustanziati nella consacrazione della Messa, e noi che, nutrendoci di questo pane, di questo cibo, veniamo trasformati in Cristo. E’ una cosa straordinaria e fascinosa, ma noi non ci pensiamo: andiamo alla messa, prendiamo quell’Ostia e poi fuggiamo via come se avessimo preso una caramella. Poveri noi, povero Gesù!

Qui adesso dovremmo davvero ringraziarlo con tutta l’anima, poiché ci ha fatto questo dono immenso, affinché tutti i giorni potessimo nutrirci di Lui ed è il cibo vero, quello dell’Immoralità, della vita eterna, dell’amore, della santità, di tutto: è Lui.

Come possiamo vivere da veri cristiani se non ci nutriamo di Lui, perché la sua parola ci nutre a livello intellettuale, ma l’Eucaristia ci nutre a livello totale, prende tutto il nostro organismo, mentre lo Spirito Santo ci dona l’amore, ci infiamma il cuore. Vedete com’è una cosa stupenda quella che ha fatto Gesù prima di morire, chi l’avrebbe mai pensato? La Scrittura lo dice: nessun grande filosofo, nessun grande genio dell’umanità avrebbe mai pensato che il Verbo Eterno di Dio fatto carne, morto e risorto per noi potesse essere presente in un pezzo di pane e in qualche goccia di vino. Presente nei nostri Tabernacoli ma soprattutto presente dentro di noi che ci trasforma in Lui. Facciamo adesso un atto di adorazione a Gesù Sacramentato (in silenzio).

Preghiera: “Gesù io ti adoro in tutti i Tabernacoli di questo mondo, sei solo, chiuso in quella piccola casetta ma sei il mio Signore, il mio Re, il mio tutto, la mia vita. Senza di te non posso vivere o mio Gesù. Sia lodato e ringraziato in ogni momento il SS e Divinissimo Sacramento (3 volte)”.

Preghiera davanti all’Eucaristia: “Io credo in te Gesù, Tu sei realmente presente nel pane e nel vino consacrato, ti adoro o mio Signore, Signore mio e Dio mio, ti amo Signore Gesù. Grazie di questo dono. Tu sei meraviglioso, tu sei l’umiltà incarnata, sei il nostro cibo, tempio della nostra anima, del nostro corpo per trasformarci in te. Lode e gloria a te Signore Gesù”.

don Renzo Lavatori