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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 28 aprile 2013

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria il 25 aprile 2013


"Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra scrittura sia sempre l’esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

P. Livio:  E’ abbastanza preoccupante che la Madonna abbia detto: “Siete lontani dal mio cuore”.

Marija:  Sembra dica che noi abbiamo degli alti e bassi: abbiamo il desiderio di essere sempre migliori e sempre più santi, ma invece poi spesso crolliamo. Meno male che la Madonna ci sta spingendo più in alto invitandoci sempre col “Pregate, pregate soltanto pregate”.

P. Livio:  Forse il punto più debole è che non siamo perseveranti nella preghiera. Poi mi pare che abbia un occhio particolare per le famiglie, nelle quali ha chiesto più volte che si preghi insieme genitori con i figli e che si legga la Sacra Scrittura; si vede che lo facciamo poco.

Marija: Io penso di sì. La Madonna vuole che mettiamo la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle nostre case  e che la leggiamo ogni giorno. Così io penso che siamo invitati ad imitare i santi uomini e le sante donne della Sacra Scrittura che sono morti per la fede, visto che ormai da noi la fede è quasi un optional. Stiamo andando verso il mese di maggio, il mese della Madonna, e Lei desidera che si preghi il Rosario in ogni famiglia. Questa sera l'apparizione è durata più a lungo, forse dieci minuti, perché ha pregato tanto su di noi. Ho visto che la Madonna era contenta di stare con noi; mi sembrava che dicesse in cuor suo: “Questi qua io li converto o con le buone o con le cattive”. C’eravamo solo noi perché cerchiamo che il 25 sia una giornata speciale di preghiera. Con una gioia immensa ricordo che la Parrocchia di Medjugorje il 25 ha istituito l’adorazione speciale e anche preghiere speciali, e tanta gente va a pregare sulla Collina. Proprio oggi alle 15 ho fatto la testimonianza e il grande piazzale davanti all’altare esterno era pieno di gente. E' piuttosto caldo, le giornate sono belle, le montagne sono piene di gente e di preghiera. Grazie al Cielo si sente la presenza della Madonna attraverso tante persone che vengono qua e pregano. Già da febbraio sono arrivati tanti pellegrini, a marzo di più e poi in aprile è stato pieno di pellegrini; adesso si aspetta un mese di maggio ancora più pieno.

P. Livio: Cosa potresti dire alle persone che vorrebbero venire a Medjugorje ma per vari motivi non possono?

Marija: Io sempre dico che Medjugorje deve cominciare dal nostro cuore perché il messaggio della Madonna va vissuto innanzitutto nel nostro cuore. Quelli che vengono qui vediamo che sentono la nostalgia di ritornare, perché dicono che sentono il bisogno di ricaricarsi. Come una macchina che senza benzina non va, così queste persone quando vengono a Medjugorje si ricaricano spiritualmente. Possiamo dire con profonda convinzione che sempre di più Sacerdoti, Suore, ordini religiosi e persone sentono di venire a Medjugorje spendendo tanto tempo per la preghiera, perché qua tutto ci ispira alla preghiera. Medjugorje è bello perché è fresco. Medjugorje è profondo perché si sente il bisogno della preghiera sulla Collina delle apparizioni, sulla collina della Croce, nella cappella dell'adorazione, intorno alla Chiesa, ai confessionali... tutto parla di bisogno del soprannaturale. E grazie al Cielo noi abbiamo ancora l’apparizione ogni giorno: cioè la Madonna è qua fisicamente presente. Quando uno sente il bisogno di venire a Medjugorje, non lo ferma nessuno. E a tutti quelli che economicamente o per salute non possono venire, dico: tu puoi vivere il messaggio della Madonna perché la Madonna parla a te come a me, parla a tutti coloro che vogliono accogliere e vivere i suoi messaggi con i quali la Madonna riprende ciò che è già contenuto nella Sacra Scrittura. Medjugorje è un grande aiuto per crescere nella fede, è una grande sorgente di bene per tante persone.

P. Livio: Abbiamo saputo dal Patriarca di Lisbona che Papa Francesco gli ha chiesto di consacrare il prossimo 13 maggio questo pontificato alla Madonna di Fatima e lo farà assieme a tutti i Vescovi del Portogallo.

Marija: L’ho sentito anch’io. Proprio oggi ho parlato con un Sacerdote che è responsabile per tanti gruppi di preghiera sorti con Papa Giovanni Paolo II, che ha fondato anche una comunità a Roma, e mi ha raccontato che non soltanto vuole mettere sotto la protezione della Madonna il suo pontificato ma sembra che il 13 ottobre, come era anche il desiderio di Papa Benedetto, dovrebbe diventare una giornata mariana di tutti i gruppi di preghiera. Questo lo deve confermare il nuovo Papa Francesco e chissà che ci troviamo il 13 ottobre tutti assieme lodando Dio per la Madonna.

Intanto stiamo uniti nella preghiera. Vi invito tutti a vivere questo messaggio specialmente nel prossimo mese di maggio, consacrato alla Madonna. Uniti alla Madonna che a Cana di Galilea ha detto: “Fate quello che Lui vi dirà”. E oggi abbiamo proprio bisogno di vivere con la Madonna, quello che Gesù chiede da noi.

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio

Fonte: Medjugorje-oggi

venerdì 26 aprile 2013

Video Messaggio del 25 aprile 2013

 

 

grazie a marco

Newsletter di Radio Maria

Newsletter 26 Aprile 2013

Cari amici,

La Regina della Pace nel suo ultimo messaggio si lamenta che, nonostante il tempo di grazia della sua lunga presenza, siamo lontani del suo Cuore.

Perché ci capita di allontanarci dal Cuore di Maria, nonostante da tanti anni ascoltiamo i suoi messaggi e siamo fra coloro che presumono di aver risposto alla sua chiamata?

Questo avviene perché perdiamo il fervore della preghiera e non siamo capaci di risollevarci ogni volta che la stanchezza e la tiepidezza prendono il sopravvento.

Quando non preghiamo, o preghiamo male, la presenza di Dio si dissolve. La nostra mente è irretita dalle cose del mondo e nel cuore si deposita la polvere dell’effimero.

L’anima che non prega è in uno stato di estrema debolezza, perché non si rende conto che il tentatore la trascina lontano da Dio sulla via del male.

Perciò la Madre non si stanca di esortare alla preghiera col triplice “Pregate, pregate, pregate” in modo tale che il cuore si apra a Dio come i fiori alla luce e al calore del sole.

Nella preghiera ci mostra lo stato della nostra anima e ci chiama alla conversione, dandoci la forza di decidere oggi quello che vorremmo rimandare a domani.

La Madonna sa che la gente passa molto del suo tempo in famiglia e vuole che la casa diventi una chiesa domestica, dove si prega insieme, in particolare il S. Rosario e dove si nutre la fede con la lettura della Bibbia.

Siamo fiori appassiti che la Madonna vuole, in questo mese di Maggio, rivestire col suo splendore.

Vostro Padre Livio

Audio Commento di Padre Livio al Messaggio del 25 aprile 2013 a Marija

 

 

Fonte: Radio Maria

Audio Marija legge il Messaggio del 25 aprile 2013 a Radio Maria

 


 

Fonte: Radio Maria

giovedì 25 aprile 2013

Messaggio del 25 aprile 2013

"Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra scrittura sia sempre l’esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Incontro di preghiera con la veggente di Medjugorje Vicka – Sestola 29 giugno 2013

 

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Per chi vuole scaricare il volantino cliccare qui sotto:

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==> POSTER Vicka

25 aprile 2013: Veglia di Preghiera nella Chiesa del SS. Salvatore


02 Bologna, Chiesa di San Salvatore

Giovedì sera 25 aprile 2013, come ogni mese, in unione a tutti i gruppi di preghiera nello spirito di Medjugorje, di Bologna e tutta l'Italia in attesa del Messaggio da Medjugorje, veglia di preghiera aperta a tutti, ogni 25 del mese alle ore 20,45 nella Chiesa del SS. Salvatore largo Cesare Battisti Bologna, con Adorazione del Santissimo Sacramento e recita del Santo Rosario con la presenza e guida del sacerdote P. Roberto Viglino
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Con l’occasione ricordo anche l’altro appuntamento del Gruppo di Preghiera Regina della Pace:
  • Sabato 27 aprile 2013: consueto pellegrinaggio mensile al Santuario della Madonna di S. Luca con partenza dal Meloncello alle ore 08:10: preghiera delle prime tre parti del S. Rosario salendo a piedi al Santuario, S. Messa alle ore 09:30 e quindi discesa pregando l’ultima parte del S. Rosario
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martedì 16 aprile 2013

Santa Bernadette

 

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"E' perché ero la più povera e la più ignorante che la Santa vergine mi ha scelta"
Così, l'11 febbraio 1858, tutto è cominciato con un rumore, come un colpo di vento. La vergine Maria appare per la prima volta a Bernardetta alla Grotta di Massabielle, a Lourdes.
"Vorresti farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?"
La bella Signora ha detto "vorresti"… e Bernadette ha detto "sì". Liberamente. "Sì", senza inquietudine, quando i grandi medici sapienti, venuti proprio per vederla, parlano di lei con parolone enormi "catalessi, isterismo"… "Sì" senza paura quando la minacciano di prigione. "Sì" senza turbarsi davanti a coloro che la trattano da bugiarda o la chiamano "la Santina", e vogliono strapparle un lembo del fazzoletto, del vestito, o un ciuffo di capelli.
Bernadette fa l'esperienza inaspettata dell'incontro con "la Signora di Massabielle". Dio le dà di conoscere il Suo Amore che sconvolge l'ordine stabilito dagli uomini: nel momento in cui tutti quelli che sanno tutto e che detengono il potere, affermano con tutta sicurezza che la ragione è sufficiente per rifare il mondo, Egli va a cercare una ragazzina che non capisce neppure il francese.
La sera del 7 Luglio 1866, Bernardetta varca la soglia della Casa Madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers,  e intraprende così il cammino evangelico proposto dalla Congregazione che ha scelto.
A Nevers, in una vita umile e nascosta, porterà nel suo essere una profonda solidarietà con i più poveri, unita a Gesù che ha amato fino a donare la Sua propria vita, cercherà di tradurre in ogni suo gesto e in ogni sua parola, il desiderio del suo cuore.
"Non vivrò un solo istante senza passarlo amando"
Spesso ammalata, nell' ultimo periodo della sua vita, Bernardetta trascorre lunghi giorni nell'infermeria Sainte Croix.
Come i malati, Bernardetta conosce l'umiliazione della dipendenza, la sofferenza dell'inutilità, ma di questa umiliazione, di questa sofferenza, essa fa un luogo di apertura agli altri, un luogo di solidarietà profonda con tutti coloro che vivono la stessa traversata :

"La preghiera è la mia sola arma…"

Bernardetta non è né passiva né ripiegata su se stessa. Rimane in uno stato di continua sorveglianza per non lasciarsi immergere nella sofferenza.
Chi le viveva vicino descrive quanto "le sofferenze della sua ultima malattia fossero atroci. Il petto, sfinito, era di fuoco; le ossa del ginocchio erano rose da una carie divorante". Queste settimane vissute all'infermeria Sainte Croix, sono per Bernardetta un periodo di prova fisica certamente, ma anche di prova spirituale, di "notte" della fede. Ma la sua forza, la sua costanza, le chiede a Gesù, le attinge da Gesù sulla Croce.
Mercoledì 16 Aprile 1879, nella settimana di Pasqua, a metà pomeriggio, è "l'ora" in cui l'avventura di Bernardetta giunge a compimento. Come Gesù, essa affida la sua vita nelle mani di Dio, quel Dio che è "nostro Padre e che ha per noi una tenerezza infinita".

Nella foto vediamo  il corpo mortale di Bernadette, rimasto intatto dal giorno della sua morte. Per la scienza un fatto "inspiegabile", per la fede invece un segno inequivocabile del "dito" di Dio in una vicenda, come quella di Lourdes, che ha tutti i caratteri dell’eccezionalità e i cui effetti si possono contemplare anche oggi in quello straordinario luogo di fede e di pietà mariana che è la piccola città dei Pirenei dove Maria apparve per la prima volta l’11 febbraio del 1858.

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lunedì 15 aprile 2013

Immagini storiche di Medjugorje

 

 

Sono immagini emozionanti di una Medjugorje nel passato:  le sue case che recano i segni della guerra, le strade sterrate, gli abitanti semplici contadini e pastori.

Quale emozione nel vedere il Podbrdo senza alcuna “formella”, solo i sassi ed una semplice croce sul luogo dell’apparizione. Lo stesso anche per la salita sul Kricevac.

Si vede una Vicka  giovanissima e grassottella, ben diversa dalla Vicka magra ed emaciata che siamo abituati a vedere oggi, ma sempre con quello sguardo “acceso” quando parla della Gospa.
Un padre Joso giovanissimo.

E poi la Chiesa di S. Giacomo, enorme in quel paesino minuscolo che era Medjugorje.

La statua della Gospa che tende le mani ai pellegrini e a cui i pellegrini tendono le mani.

I confessionali – in legno e non in muratura come sono oggi – a lato della Chiesa. 

E infine la voce narrante di una Suor Emmanuel molto giovane.

Il paese era molto diverso dall'attuale: senza chiasso, senza bancarelle e bar, senza illuminazione pubblica. Chi lo ha visto allora ne conserva un ricordo indimenticabile: vi regnava una semplicità meravigliosa, una pace soave, gente povera e dignitosa. Lo sviluppo successivo era inevitabile, ma rimane la nostalgia dei primi tempi.

Mi ha colpito tantissimo la compostezza, il raccoglimento e la pace che regna fra i pellegrini che salgono il Podbrdo e il  Kricevac, o che semplicemente attendono il loro turno presso i confessionali.

Oggi purtroppo tutto questo manca molto, mi manca molto.

sabato 13 aprile 2013

Video Insegnaci Signore - Canto di Adorazione - Medjugorje

 
 
Fonte: Una Preghiera alla Regina della Pace di Medjugorje

Commento di Padre Livio al Messaggio del 2 aprile 2013

"Cari figli, vi invito ad essere nello spirito una cosa sola con mio Figlio. Vi invito affinché, attraverso la preghiera e per mezzo della Santa Messa, quando mio Figlio si unisce a voi in modo particolare, cerchiate di essere come Lui. Affinché siate, come Lui, sempre pronti a compiere la volontà di Dio, e non a chiedere che si realizzi la vostra. Perché, figli miei, per volontà di Dio siete ed esistete, ma, senza la volontà di Dio, siete un nulla. Io, come Madre, vi chiedo di parlare della gloria di Dio con la vostra vita, perché in questo modo glorificherete anche voi stessi, secondo la sua volontà. Mostrate a tutti umiltà ed amore verso il prossimo. Per mezzo di questa umiltà e di questo amore, mio Figlio vi ha salvato e vi ha aperto la via verso il Padre Celeste. Io vi prego di aprire la via verso il Padre Celeste a tutti coloro che non l'hanno conosciuto e non hanno aperto il proprio cuore al suo amore. Con la vostra vita aprite la via a tutti coloro che stanno ancora vagando in cerca della verità. Figli miei, siate miei apostoli che non hanno vissuto invano. Non dimenticate che verrete davanti al Padre Celeste e gli parlerete di voi. Siate pronti! Di nuovo vi ammonisco: pregate per coloro che mio Figlio ha chiamato, ha benedetto le loro mani e li ha donati a voi. Pregate, pregate, pregate per i vostri pastori. Vi ringrazio."

Commento di Padre Livio al messaggio del 2 aprile 2013

Questo è un messaggio che necessita di una lunga meditazione, come i messaggi dati alla veggente Mirjana in questi ultimi anni che sono molto densi e anche molto elaborati sotto il profilo teologico, anzi basterebbe una frase scritta nel cuore, fatta fruttificare, per farci volare nel cammino spirituale.

Vorrei fare una piccola riflessione introduttiva, molte volte attraverso la veggente Mirjana la Madonna imposta i messaggi a partire dal Padre Celeste e questo è molto importante, perché ci ricorda il mistero della Santissima Trinità e la Madonna ci richiama sia il Padre, sia il Figlio, sia lo Spirito Santo, che sono un solo Dio, un solo Signore.

Ovviamente il più citato dalla Madonna è Suo Figlio, il Figlio generato eternamente dal Padre, che si è fatto uomo nel grembo della Vergine Maria e che morendo in croce ci ha redenti.

Poi richiama lo Spirito Santo che è quell’agente di santità che con Maria configura l’immagine di Gesù Cristo. Lo Spirito Santo è il dono d'amore che il Padre ci dà col Figlio, che procede dal Padre e dal Figlio.

Il richiamo al Padre è molto importante perché la nostra vita spirituale deve avere come punto di riferimento ultimo l'abbraccio col Padre, se non c'è l'abbraccio col Padre non abbiamo compreso neppure la nostra unione con Gesù Cristo.

La Madonna è qui come Madre che ci vuole guidare a Cristo, farci diventare membra del Suo mistico corpo e essere, come dice San Paolo, figli nel Figlio, partecipare, attraverso l'adozione, alle Sua figliolanza e alla pienezza della Sua grazia.

Però il nostro cammino spirituale non termina con l'abbraccio con Cristo, perché Cristo è generato eternamente dal Padre ed è in continuo riferimento al Padre e quindi noi, unendoci a Cristo e grazie a Cristo, con Lui arriviamo al traguardo della nostra vita spirituale che è l'abbraccio col Padre da cui tutto proviene, perché il Figlio tutto ha ricevuto dal Padre, cioè dal Padre ha ricevuto l'essere Figlio e tutto ciò che noi abbiamo ci viene donato dal Padre attraverso il Figlio.

Quindi, cari amici, come ci insegna la liturgia, specialmente quella della Messa, c’è sempre l’invocazione al Padre per mezzo del Figlio incarnato nella comunione dello Spirito Santo.

Dobbiamo avere questa prospettiva che ci porta al Padre mediante il Figlio, per cui nel Figlio e col Figlio possiamo chiamarLo Padre.

Riscoprire il Padre nella nostra vita spirituale significa capire che noi siamo col Figlio rivolti al Padre e quindi ringraziarLo perché da lui tutto procede, tutto da Lui viene. Anche noi stessi non esisteremmo se il Padre nel Figlio, non ci avesse pensati fin dall'eternità. Come ci ricorda la Madonna, senza la volontà di Dio, siete un nulla”.

Questa è l'impostazione che la Madonna dà a tanti messaggi attraverso la veggente Mirjana, un'impostazione che è corretta teologicamente, perché ci porta al principio di ogni cosa che è il Padre Celeste.

Noi arriviamo al Padre attraverso il Figlio ma non possiamo fermarci al Figlio, l'abbraccio di Gesù ci porta al Padre, perché Gesù è eternamente rivolto al Padre. La Madonna, come madre, è, come diceva Giovanni Paolo II, costantemente, strutturalmente orientata verso il Figlio, Lei ci porta tutti verso il Figlio e col Figlio noi eternamente abbracciamo il Padre.

È al Padre che “parlerete di voi”, se durante la vita avremo lavorato per la Sua gloria, avremo operato per l'opera mirabile della creazione, della redenzione, avremo faticato, ci saremo spesi per portarGli le anime, allora parleremo al Padre di tutto questo al termine della nostra vita.

La Madonna ci dice “Siate pronti!” per questo.

È una cosa meravigliosa quella che ci dice la Madonna!

Però poi, nel cuore del messaggio, la Madonna ci fa il Suo invito solito che è rivolto verso Gesù e cioè ci invita ad essere una cosa sola con Lui.

Come possiamo essere una cosa sola col Figlio? Prima di tutto col Sacramento della Confessione, grazie al quale diventiamo di nuovo dei tralci verdi uniti alla vite, capaci di produrre frutto, perché il peccato mortale ci stacca dal Figlio, ci fa rami secchi staccati dalla vite.

Quindi prima di tutto la vita in Grazia di Dio mediante la Santa Messa e la preghiera. Questa nostra unione col Figlio diventa sempre più intima e dice la Madonna: “voi siete veramente uniti a Mio Figlio se come Lui cercherete di fare la volontà del Padre nella vostra vita e non la vostra volontà, non i vostri progetti, non i vostri obiettivi, ma come Lui vi metterete al servizio della volontà del Padre che si manifesta come un progetto di vita su di voi. Cercherete di vivere giorno per giorno questo progetto di vita nella volontà del Padre, così, con questa prontezza a compiere la volontà del Padre, voi siete immagine di Mio Figlio”.

E poi la Madonna dice: ”voi siete immagine di Mio Figlio se anche voi come Lui che ha dato la Sua vita con umiltà e con amore per salvare i fratelli, a Sua imitazione voi dedicherete la vostra vita con umiltà e con amore verso quei fratelli affinché per mezzo di voi questi fratelli trovino aperta la via che conduce al Padre Celeste”. “In questo modo” dice la Madonna “voi glorificherete Dio, ma nel medesimo tempo voi realizzerete la vostra vita, non l'avrete vissuta invano”.

Sono messaggi di una bellezza straordinaria.

Prendeteli e meditateli per tutto il mese ogni giorno, perché hanno dentro una forza di luce, di santità e di grazia straordinaria.

Poi la Madonna ha questo squarcio missionario che ormai è in tutti i messaggi, cioè la Madonna ci invita a ricevere in noi Dio per donare Dio agli altri, essere degli specchi che si rivolgono al sole per ricevere la luce e poi la riflettono sugli altri.

Così noi dobbiamo essere come Gesù: fare la volontà del Padre e sacrificarci per gli altri, donarci ai fratelli per portarli al Padre, e così la nostra vita sarà piena di significato, sarà realizzata.

Realizzeremo la vita glorificando Dio e non avremo vissuto invano se saremo stati apostoli di Maria, “non avremo vissuto invano!”

Poi la Madonna ci ricorda - voi Miei apostoli che vi siete dedicati, che avete faticato, che avete operato, che avete aiutato Me e Gesù a salvare le anime, voi nel momento della chiamata, al termine della vostra vita, potrete parlare di quello che avete fatto al Padre Celeste per glorificarLo – “Siate pronti!”.

Come quei bambini che ritornano da scuola e dicono: “mamma ho fatto questo e questo! Ho preso nove, ho preso otto, ho fatto qua, ho fatto là!” e la mamma dice “bravo” e il Padre Celeste dice: “Bene servo buono e fedele, entra nella gloria del Tuo Signore!”.

Poi l'invito a pregare per i pastori è particolarmente accorato, sentite: Di nuovo vi ammonisco” è un ammonimento! Cioè la Madonna ci dice, “guardate che Io prego e vi ho detto di pregare per i pastori, fatelo!” “Pregate, pregate, pregate per i vostri pastori”.

Perché la Madonna fa questo?

Perché la Madonna sa che dalla Santità dei pastori dipende gran parte della santità della Chiesa, perché la Madonna ha bisogno di pastori che siano compatti intorno alla pietra, che è appunto il Santo Padre. Siano compatti nel testimoniare la Fede e la Santità.

La Madonna ha bisogno di pastori per salvare questo mondo che è immerso nelle tenebre e nell'ombra della morte che, come ha detto la Madonna - vaga nella tenebra, cercando la verità - ha bisogno di una Chiesa compatta, confessante la fede e irradiante Santità!

Perciò dice: “Di nuovo vi ammonisco: pregate per coloro che mio Figlio ha chiamato” cioè ogni pastore è stato scelto e chiamato da Gesù, “ha benedetto le loro mani” col sacramento dell'Ordine “e li ha donati a voi”.

I pastori sono un dono che Dio ci ha dato, poi dice: ”Pregate, pregate, pregate per i vostri

Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

mercoledì 10 aprile 2013

Papa Francesco: non giudicare né sparlare mai, il cristiano è mite e caritatevole

 

 

Lo Spirito porti la pace nelle comunità cristiane e insegni ai suoi membri ad essere miti, rinunciando a sparlare degli altri. Con questo auspicio, Papa Francesco ha concluso l’omelia della Messa celebrata questa mattina nella “Casa S. Marta”, alla presenza di personale del Fondo di Assistenza sanitaria del Vaticano e dei Servizi generali del Governatorato.

Erano un cuor solo e un’anima sola, grazie allo Spirito che li aveva fatti rinascere a una “vita nuova”. Ciò che all’anno zero della Chiesa ha saputo essere la prima comunità cristiana è modello intramontato e intramontabile per la comunità cristiana di oggi. Papa Francesco l’ha ribadito in modo incisivo partendo dal dialogo evangelico tra Gesù e Nicodemo, il quale non afferra subito in che modo un uomo possa “nascere di nuovo”. Di nuovo, ha ripetuto il Papa, vuol dire dallo Spirito Santo, “è la vita nuova che noi abbiamo ricevuto nel Battesimo”. Vita – ha però soggiunto – che “si deve sviluppare”, “non viene automaticamente”. Dobbiamo “fare di tutto – ha affermato Papa Francesco – perché quella vita si sviluppi nella vita nuova”, “è un laborioso cammino”, che “principalmente dipende dallo Spirito” e insieme dalla capacità di ciascuno di aprirsi al suo soffio.
E questo, ha indicato il Papa, è esattamente ciò che accadde ai primi cristiani. Loro avevano la “vita nuova”, che si esprimeva nel vivere con un cuore solo e un’anima sola. Avevano, ha osservato, “quell’unità, quell’unanimità, quell’armonia dei sentimenti nell’amore, l’amore mutuo…”. Una dimensione oggi da riscoprire: per esempio – ha detto Papa Francesco – l’aspetto della “mitezza nella comunità”, virtù “un po’ dimenticata”. La mitezza, ha stigmatizzato, ha “tanti nemici”. Il primo sono le “chiacchiere”. Papa Francesco vi si è soffermato con molto realismo: “Quando si preferisce chiacchierare, chiacchierare dell’altro, bastonare un po’ l’altro – sono cose quotidiane, che capitano a tutti, anche a me – sono tentazioni del maligno che non vuole che lo Spirito venga da noi e faccia questa pace, questa mitezza nelle comunità cristiane”. “Sempre – ha constatato – ci sono queste lotte”: in parrocchia, in famiglia, nel quartiere, tra amici. “E questa – ha ripetuto – non è la vita nuova”, perché quando lo Spirito viene “e ci fa nascere in una vita nuova, ci fa miti, caritatevoli”.
Quindi, come un maestro di fede e di vita, il Papa ha ricordato quale sia il comportamento giusto per un cristiano. Primo, “non giudicare nessuno” perché “l’unico Giudice è il Signore”. Poi “stare zitti” e se si deve dire qualcosa dirla agli interessati, a “chi può rimediare alla situazione”, ma “non a tutto il quartiere”. “Se, con la grazia dello Spirito – ha concluso Papa Francesco – riusciamo a non chiacchierare mai, sarà un gran bel passo avanti” e “ci farà bene a tutti”.

Fonte: News.va

lunedì 8 aprile 2013

Video: Gesù confido in te I FIGLI DEL DIVINO AMORE

 

8 aprile 2013 (25 marzo 2013): Annunciazione del Signore





Inno
«Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate».

Dal primo libro delle Cronache 17, 1-15
Profezia riguardante il Figlio di Davide

Quando si fu stabilito in casa, Davide disse al profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda». Natan rispose a Davide: «Fa' quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te».
Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a Natan: «Va' a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi costruirai la casa per la mia dimora. Difatti io non ho mai abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra. Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa di cedro? Ora, riferirai al mio servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele. Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra. Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo come una volta, come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha intenzione di costruire a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre. Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore. Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile».
Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente visione.


Vangelo Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


domenica 7 aprile 2013

REGINA COELI, 7 aprile 2013

 

REGINA COELI

Piazza San Pietro
II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, 7 aprile 2013

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Cari fratelli e sorelle! Buon giorno!

In questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua, rinnovo a tutti l’augurio pasquale con le parole stesse di Gesù Risorto: «Pace a voi!» (Gv 20,19.21.26). Non è un saluto, e nemmeno un semplice augurio: è un dono, anzi, il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere passato attraverso la morte e gli inferi. Dona la pace, come aveva promesso: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 14,27). Questa pace è il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul male, è il frutto del perdono. Ed è proprio così: la vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio. Oggi è la Domenica della Divina Misericordia, per volontà del beato Giovanni Paolo II, che chiuse gli occhi a questo mondo proprio alla vigilia di questa ricorrenza.

Il Vangelo di Giovanni ci riferisce che Gesù apparve due volte agli Apostoli chiusi nel Cenacolo: la prima, la sera stessa della Risurrezione, e quella volta non c’era Tommaso, il quale disse: se io non vedo e non tocco, non credo. La seconda volta, otto giorni dopo, c’era anche Tommaso. E Gesù si rivolse proprio a lui, lo invitò a guardare le ferite, a toccarle; e Tommaso esclamò: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20,28). Gesù allora disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (v. 29). E chi erano questi che avevano creduto senza vedere? Altri discepoli, altri uomini e donne di Gerusalemme che, pur non avendo incontrato Gesù risorto, credettero sulla testimonianza degli Apostoli e delle donne. Questa è una parola molto importante sulla fede, possiamo chiamarla la beatitudine della fede. Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto: questa è la beatitudine della fede!

In ogni tempo e in ogni luogo sono beati coloro che, attraverso la Parola di Dio, proclamata nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata. E questo vale per ciascuno di noi!

Agli Apostoli Gesù donò, insieme con la sua pace, lo Spirito Santo, perché potessero diffondere nel mondo il perdono dei peccati, quel perdono che solo Dio può dare, e che è costato il Sangue del Figlio (cfr Gv 20,21-23). La Chiesa è mandata da Cristo risorto a trasmettere agli uomini la remissione dei peccati, e così far crescere il Regno dell’amore, seminare la pace nei cuori, perché si affermi anche nelle relazioni, nelle società, nelle istituzioni. E lo Spirito di Cristo Risorto scaccia la paura dal cuore degli Apostoli e li spinge ad uscire dal Cenacolo per portare il Vangelo. Abbiamo anche noi più coraggio di testimoniare la fede nel Cristo Risorto! Non dobbiamo avere paura di essere cristiani e di vivere da cristiani! Noi dobbiamo avere questo coraggio, di andare e annunciare Cristo Risorto, perché Lui è la nostra pace, Lui ha fatto la pace, con il suo amore, con il suo perdono, con il suo sangue, con la sua misericordia.

Cari amici, oggi pomeriggio celebrerò l’Eucaristia nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che è la Cattedrale del Vescovo di Roma. Preghiamo insieme la Vergine Maria, perché ci aiuti, Vescovo e Popolo, a camminare nella fede e nella carità, fiduciosi sempre nella misericordia del Signore: Lui sempre ci aspetta, ci ama, ci ha perdonato con il suo sangue e ci perdona ogni volta che andiamo da Lui a chiedere il perdono. Abbiamo fiducia nella sua misericordia!

 

© Copyright 2013 - Libreria Editrice Vaticana

Il Papa, le donne e la resurrezione

 

 

Nella sua seconda udienza generale, in piazza San Pietro, Papa Bergoglio ha parlato della resurrezione e dei racconti evangelici che descrivono le circostanze dell'evento centrale della fede cristiana. «Fin dai primi passi della Chiesa - ha detto Francesco - è ben salda e chiara la fede nel mistero di morte e risurrezione di Gesù. Oggi, però, vorrei soffermarmi sulla seconda, sulle testimonianze nella forma di racconto, che troviamo nei Vangeli. Anzitutto notiamo che le prime testimoni di questo evento furono le donne». All’alba, ha ricordato il Papa, esse sono andate al sepolcro e l'hanno trovato vuoto, quindi hanno incontrato l'angelo che annunciava la resurrezione.

 

«Le donne sono spinte dall’amore e sanno accogliere questo annuncio con fede: credono, e subito lo trasmettono, non lo tengono per sé, lo trasmettono. Nelle professioni di fede del Nuovo Testamento, come testimoni della risurrezione vengono ricordati solamente uomini, gli apostoli, ma non le donne. Questo perché, secondo la legge giudaica di quel tempo, le donne e i bambini non potevano rendere una testimonianza affidabile, credibile».


 
«Nei Vangeli, invece - ha continuato Francesco - le donne hanno un ruolo primario, fondamentale. Qui possiamo cogliere un elemento a favore della storicità della risurrezione: se fosse un fatto inventato, nel contesto di quel tempo non sarebbe stato legato alla testimonianza delle donne. Gli evangelisti invece narrano semplicemente ciò che è avvenuto: sono le donne le prime testimoni. Questo dice che Dio non sceglie secondo i criteri umani: i primi testimoni della nascita di Gesù sono i pastori, gente semplice e umile; le prime testimoni della risurrezione sono le donne. E questo è bello».


 
«Questo è un po’ - ha concluso Bergoglio - la missione delle donne: delle mamme, delle donne. Dare testimonianza ai figli, ai nipotini, che Gesù è vivo, è il vivente, è risorto. Mamme e donne, avanti con questa testimonianza! Per Dio conta il cuore, quanto siamo aperti a Lui, se siamo come i bambini che si fidano. Ma questo ci fa riflettere anche su come le donne, nella Chiesa e nel cammino di fede, abbiano avuto e abbiano anche oggi un ruolo particolare nell’aprire le porte al Signore, nel seguirlo e nel comunicare il suo Volto, perché lo sguardo di fede ha sempre bisogno dello sguardo semplice e profondo dell’amore. Gli Apostoli e i discepoli fanno più fatica a credere. Le donne no».


 
Il Papa ha dunque citato nel suo discorso una conclusione alla quale sono arrivati molti biblisti. «Tutti gli esegeti dovrebbero convenire», ha scritto Léon-Dufur, «che il racconto della visita delle donne alla tomba non è, per lo meno nelle sue origini, un racconto apologetico. Altrimenti, perché avere scelto per i testimoni delle donne, le quali, secondo le usanze ebraiche, non erano qualificate per deporre una testimonianza giuridicamente valida?».


 
«È credibile che i discepoli siano stati disposti a soffrire e a morire per una menzogna ormai diventata leggenda?», si è chiesto Peter Walker, «E, se intesero creare una leggenda convincente, allora abbiamo delle buone ragioni per domandarci perché mai inventarono tutta la storia di un Gesù risorto che sarebbe stato visto innanzitutto dalle donne, quando sapevano che molti loro ascoltatori ebrei avrebbero rifiutato d’istinto la testimonianza di una donna. Tutta la faccenda è irta d’improbabilità».

 

Non è un mistero infatti che il giudaismo fosse all’epoca una religione piuttosto «maschilista». Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, che nasce sette anni dopo la morte di Cristo, nelle Antichità Giudaiche scriveva: «Le testimonianze di donne non valgono e non sono ascoltate tra noi, a motivo della leggerezza e della sfacciataggine di quel sesso». Coloro che nella società ebraica del primo secolo non potevano testimoniare nulla diventano nei racconti dei quattro Vangeli le testimoni privilegiate. La parola femminile che nessun tribunale ebraico avrebbe accettato come valida diventa il sostegno della fede dei primi cristiani.

 

 

Fonte: Andrea Tornielli – Vatican Insider

mercoledì 3 aprile 2013

Video Apparizione a Mirjana del 2 aprile 2013

 

 

grazie a Vittorio

Breve commento di Padre Livio al Messaggio del 2 aprile 2013

 

Cari amici,
La Regina della pace ci invita ad essere una cosa sola con Gesù e a rifletterlo nella nostra vita.

In primo luogo compiendo come Lui la volontà del Padre e non la nostra e dedicando la nostra vita per la sua gloria. In questo modo realizziamo noi stessi.

In secondo luogo mostrando ai fratelli che cercano la verità quell'umiltà e quell'amore con i quali Gesù ci ha salvato. In questo modo apriamo loro la strada che conduce al Padre celeste.

Divenendo apostoli di Maria non avremo vissuto invano e, entrando in Cielo, parleremo al Padre celeste di ciò che abbiamo fatto.

La Madonna ci esorta e ci ammonisce in modo accorato a pregare per i nostri Pastori.

Facciamolo.

Siano lodati Gesù e Maria.

Buona giornata.

PADRE LIVIO

Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

martedì 2 aprile 2013

Ma Gesù è morto o vivo?

"Ma Gesù è morto o vivo?", chiese la piccola Lucia alla nonna.

A dire il vero, era un po' che le frullava in testa questa domanda, il parroco era arrivato alla scuola materna e aveva spiegato a lungo che Gesù era stato crocifisso e sepolto.

La nonna capì molto bene la domanda della sua nipotina, andò ad aprire il vangelo, le lesse alcuni fatti: le donne erano andate al sepolcro il mattino dopo il sabato e avevano trovato il sepolcro vuoto! E proprio lì stava un angelo ad annunciare che Gesù era vivo! E' risorto, è glorificato dal Padre che non l'ha lasciato nella tomba! E Lucia era piena di gioia.

Qualche giorno dopo, la nonna si recò con Lucia alla messa domenicale. C'era in mezzo all'altare un prete e tra i banchi poca gente, un po' triste e un po' annoiata. Anche le canzoni che una donna dal primo banco intonava erano basse, lente, cantate da pochi e senza convinzione.

Allora Lucia, dopo essersi guardata ben bene in giro, disse alla nonna: "Ma loro lo sanno che Gesù è risorto?".

“Noli me tangere”

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20, 11-18)

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Messaggio del 2 aprile 2013 a Mirjana

“Cari figli, vi invito ad essere nello spirito una cosa sola con mio Figlio. Vi invito affinché, attraverso la preghiera e per mezzo della Santa Messa, quando mio Figlio si unisce a voi in modo particolare, cerchiate di essere come Lui. Affinché siate, come Lui, sempre pronti a compiere la volontà di Dio, e non a chiedere che si realizzi la vostra. Perché, figli miei, per volontà di Dio siete ed esistete ma, senza la volontà di Dio, siete un nulla. Io, come Madre, vi chiedo di parlare della gloria di Dio con la vostra vita, perché in questo modo glorificherete anche voi stessi, secondo la sua volontà. Mostrate a tutti umiltà ed amore verso il prossimo. Per mezzo di questa umiltà e di questo amore, mio Figlio vi ha salvato e vi ha aperto la via verso il Padre Celeste. Io vi prego di aprire la via verso il Padre Celeste a tutti coloro che non l’hanno conosciuto e non hanno aperto il proprio cuore al suo amore. Con la vostra vita aprite la via a tutti coloro che stanno ancora vagando in cerca della verità. Figli miei, siate miei apostoli che non hanno vissuto invano. Non dimenticate che verrete davanti al Padre Celeste e gli parlerete di voi. Siate pronti! Di nuovo vi ammonisco: pregate per coloro che mio Figlio ha chiamato, ha benedetto le loro mani e li ha donati a voi. Pregate, pregate, pregate per i vostri pastori. Vi ringrazio.”
 

 

Grazie a Vittorio, lettura del Messaggio in italiano subito dopo l’Apparizione