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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 27 gennaio 2012

Modo di accogliere il MESSAGGIO della Madonna

 

Modo di accogliere il MESSAGGIO della Madonna

(come faceva Padre Slavko) 

  1. RICEVETELO il giorno nel quale è stato donato
  2. LEGGETELO una prima volta in spirito di preghiera
  3. ACCOGLIETELO nel fondo del vostro cuore
  4. CONSIDERATELO come un messaggio che la Vergine vi dà personalmente e siateLe riconoscenti !!
  5. COPIATE il messaggio e mettetelo nel vostro messale, sul frigorifero, in ufficio, sullo specchio del bagno, sul parabrezza e dovunque, in modo da ricordarvelo sempre e che diventi il vostro compagno per tutto il mese.
    Con il permesso del vostro Parroco affiggetelo in parrocchia
  6. CONDIVIDETE il messaggio con tutti quelli che incontrate: è un tesoro del Cielo! Fate in modo che Tutto il mondo ne parli, fatelo pubblicare
  7. PREGATE il messaggio ogni giorno del mese; fate in modo che il messaggio dia il tono alla vostra vita spirituale. 
    Vi farà crescere, vi aprirà al pentimento, alla guarigione ed alla speranza.
  8. CERCATE nel Vangelo i passaggi nei quali Gesù dice cose analoghe a quelle suggerite dalla Madonna                       
      Fonte: Vanna & Alvise Pecori Giraldi per © Enfants de Medjugorje 2012

    giovedì 26 gennaio 2012

    Video Messaggio del 25 gennaio 2012


    La veggente Marija Pavlovic comunica a Radio Maria il Messaggio che ha ricevuto dalla Madonna il 25 gennaio 2012

     
    Fonte: Radio Maria

    mercoledì 25 gennaio 2012

    Messaggio del 25 gennaio 2012

    "Cari figli! Anche oggi vi invito con gioia ad aprire i vostri cuori e ad ascoltare la mia chiamata. Io desidero avvicinarvi di nuovo al mio cuore Immacolato dove troverete  rifugio e  pace. Apritevi alla preghiera affinché  essa  diventi gioia per voi. Attraverso la preghiera l’Altissimo vi darà l’abbondanza di grazia e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. Figlioli, testimoniate la fede con le vostre vite e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori. Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

    Maria è venuta e resta con noi per insegnarci a guardare tutto con gli occhi del cuore!

     

    Maria è venuta e resta con noi per insegnarci a guardare tutto con gli occhi del cuore!


    «Come diventare nuovi? Ce lo insegna Maria. Per questo Lei ci è posta dinanzi oggi, a Capodanno: Maria Madre di Dio come esempio. Cosa ha fatto Maria? Abbiamo ascoltato che alcuni si stupivano di ciò che i pastori dicevano, ma Maria cosa ha fatto? Maria conservava dentro di sé tutti quegli eventi e li meditava nel suo cuore. Vedete cosa faceva Lei? Tutto ciò che ascoltava, tutto ciò che vedeva, Ella lo conservava dentro di sé e lo meditava. Da ogni lato, da ogni angolo visuale, da diverse prospettive guardava a ciò che stava accadendo. Meditava, rifletteva. Si può meditare solo quando si guarda una cosa dall'esterno e non solo dall'interno e questo è il senso della preghiera e della Messa: noi vogliamo vedere noi stessi non solo con i nostri occhi, ma anche dal di fuori, così come mi vede Gesù. Vedere tutto ciò che faccio, la mia vita, il mio lavoro, il mio comportamento, le mie reazioni dal di fuori: non solo dal di dentro - come le vedo io -, ma anche dal di fuori - come mi vedono gli altri, come mi vede Gesù -. Dobbiamo meditare gli eventi accaduti nell'anno passato, dare loro un significato, un senso, gettare una luce su di essi, vederli da un diverso angolo visuale, per quanto essi possano essere stati negativi: dare loro luce, dare loro un senso e lo possiamo fare quando siamo dinanzi a Gesù. Per questo, fratelli e sorelle, noi siamo qui stasera. (.)
    Crediamo che la Madonna sia apparsa sulla collina - in un luogo fuori dal villaggio - proprio per questo: per darci un quadro, perché noi ricevessimo una visione d'insieme, perché usciamo dalle nostre visuali ristrette. E crediamo che stia con noi così a lungo proprio per donarci una visione di insieme. Noi, infatti, non la abbiamo: noi siamo di corsa, siamo troppo vicini alle cose, troppo vicini gli uni agli altri, troppo vicini ai vari eventi. Non sappiamo esaminarli, non sappiamo vederli da un altro angolo visuale, dare loro un significato, apprendere da essi, tirarne delle conclusioni. Per questo Lei è con noi: ci insegna ad avere una visione di insieme. Senza una visione di insieme, ogni cosa non viene abbracciata con lo sguardo e perciò ci sono molte incomprensioni, lotte e mancanze di chiarezza. (.)
    Fratelli e sorelle, qui a Medjugorje in questi anni Maria ci insegna questo: a guardare con occhi nuovi, con gli occhi di un bambino, come dice Gesù, con gli occhi del cuore! Che questo possa davvero accadere anche a noi!».

    Fonte: IdM
    (Stralci dell'Omelia della Messa serale del 1° Gennaio 2012 a Medjugorje.
    Fonte: ascolto di Radio "Mir" Medjugorje, traduzione dal croato personale.

    domenica 22 gennaio 2012

    Veni Sancte Spiritus


    Intervista al veggente Ivan Dragicevic


    Nel novembre 2011 Mimi Kelly, del Gruppo MIR a New Orleans, ha intervistato il veggente Ivan Dragicevic  che  fin dal 1981 ha le apparizioni quotidiane  della SS Madre Regina della Pace. Ivan ha parlato in inglese.

    Mimi: Qual è la cosa più grande che io, come persona, posso fare per diffonde-re i messaggi della Madonna?
    Ivan: la Madonna ha invitato  tutti nel mondo  ad  essere apostoli, ogni fedele può essere un apostolo per l'evangelizzazione.   Pregate per l'evangelizzazione, soprattutto l'evangelizzazione della famiglia, l'evangelizzazione per la Chiesa di oggi e nel mondo. Questo è quello che la Madonna sta chiedendo a tutti noi. Pregate per questa intenzione.

    Mimi: Il modo migliore di evangelizzare è attraverso la nostra preghiera, il nostro esempio... o come?
    Ivan: La Madonna raccomanda di andare all'adorazione di Gesù. Nell'adorazione tu incontri Gesù, e quando si incontra Gesù, Lui ti dice tutto ciò di cui hai bisogno. Dopo aver iniziato l'adorazione, tutto il resto è più facile.

    Mimi: Siamo così fortunati a New Orleans ad essere in una zona dove ci sono
    molte cappelle dell'adorazione e tante opportunità.
    Ivan: Prima viene la preghiera in famiglia, allora l'adorazione sarà molto più facile. E' importante iniziare l'adorazione in famiglia.

    Mimi: Che cosa hai visto in Cielo?
    Ivan: Nel 1984 la Madonna mi ha detto che sarei andato a vedere il Cielo. Venne da me per dirmi che mi avrebbe portato in Cielo. Era un giovedì. Il venerdì la Madonna parla con me qualche minuto. Sono in ginocchio, mi alzo, e la Madonna rimane al mio fianco sinistro. La Madonna prende la mia mano sinistra. Faccio tre passi, e il Cielo si apre. Faccio altri tre passi e sono in piedi su una piccola collina. La collina è simile a quella della Croce Blu di Medjugorje. In basso vedo il Cielo. Vedo gente che cammina sorridente, vestita con lunghe vesti di colore rosso, blu, oro. La gente mi chiede che aspetto ha la gente. Stanno cantando, una canzone in lontananza. E' molto difficile da descrivere. La gente mi chiede quanti anni mostrano, forse 30-35 anni; pregano, cantano, insieme a così tanti angeli. Ho udito i canti in lontananza, cantano gli angeli, molto difficile da descrivere. Fa venire in mente il Vangelo dove dice: "Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì..." [1Cor 2,9 - ndr] Ecco perché la Madonna è venuta tutti questi 30 anni, come una guida per noi, riservando per tutti noi un posto in paradiso.

    Mimi: la Madonna è apparsa molte volte e in molti luoghi. Ha parlato con te
    di altre apparizioni?
    Ivan: La Madonna a me non ha parlato di nessun'altra apparizione. Non posso
    dire per gli altri veggenti, Mirjana, Jakov, Ivanka, Vicka, o Marija.

    Mimi:
    Sai se ogni veggente sta ricevendo gli stessi 10 segreti, o ci sono tanti segreti?
    Ivan: Un sacco di gente mi fa la stessa domanda. La Madonna non dà a sei veggenti 60 segreti diversi. Alcuni segreti sono uguali. Quando soggiorno a Medjugorje in estate, quando la maggior parte dei veggenti sono presenti, parlo con alcuni di loro quando andiamo a prendere un caffè, specialmente con Jacov e Mirjana. Parliamo degli stessi segreti.

    Mimi: Sarà interessante sapere tutto questo. La Vergine ti ha mai un messaggio specifico per qualche paese, in particolare per l'America?
    Ivan: La Madonna parla sempre per il mondo. Non ha mai dà alcun messaggio
    specifico per una nazione o paese, o per qualche religione. Lei dà sempre un messaggio universale. È per questo che ogni 25 del mese sempre dice: "Miei cari figli" e termina con "Grazie per aver risposto alla mia chiamata." Lei è una madre che parla a tutti i suoi figli. La Madonna mi ha detto un paio di volte, "So che i miei figli stanno cercando di vivere il mio messaggio. Se le persone ci stanno provando, questo è un passo molto positivo." Vivere nel mondo di oggi, soprattutto in questo tempo, a volte è difficile, anche per me. Sto cercando di farlo ogni giorno. Abbiamo bisogno di seguire, seguire i messaggi della Madonna. Dobbiamo sempre lottare per vivere i messaggi. Abbiamo bisogno di mettere davanti la cosa più importante. Ogni cosa sarà più facile se mettiamo Gesù al primo posto.

    Mimi: La tua missione è di pregare in particolare per chi?
    Ivan: Sto pregando per i sacerdoti e per le vocazioni nella Chiesa.

    Mimi: La Madonna ti ha dato qualche cosa da scrivere, da pubblicare in seguito?
    Ivan: Sto lavorando da tempo sul mio libro. Il libro è per metà finito. Ho bisogno di più tempo. Tanti fogli stanno sul mio tavolo. Gli ultimi due anni sono stato così impegnato a viaggiare e a parlare nelle chiese. La Madonna mi dà privatamente cose soprattutto per i sacerdoti, i giovani, le famiglie e i bambini. Io faccio esempi tratti dalla mia famiglia e alcuni esempi tratti da me stesso.

    Mimi: come possiamo trovare la gioia nella situazione del nostro mondo d'oggi?
    Ivan: Gioia, gioia, gioia: non può che essere in Gesù. Nessuno può dare gioia se non Gesù. Leggendo la Bibbia vedrete la gioia. Questo è ciò che la Madonna domanda, di leggere la Bibbia. La Madonna chiede la confessione per purificare noi stessi dal peccato. Quando lo Spirito Santo e la grazia sono nel tuo cuore, c'è un fiume d'amore. Un fiume di gioia diventa allora il tuo cuore. Togliete tutte le negatività e sarete aperti allo Spirito Santo.

    Mimi: Grazie per essere venuto a New Orleans a portare con te la Madonna così spesso.
    Ivan: Penso che New Orleans è la mia seconda casa. Vengo una o due volte l'anno. New Orleans è una base per Medjugorje. Dopo le apparizioni iniziate nel 1981, alcuni tra i primi pellegrini provenivano da New Orleans. La relazione tra Medjugorje e New Orleans è importante, significativa.

     

    Fonte: IdM (da The Medjugorje Star Newsletters – Dic-Gen 2012)

    mercoledì 11 gennaio 2012

    Commento di Padre Livio al messaggio del 2 gennaio 2012

    «Cari figli, mentre con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e sofferenza; vedo un passato ferito e una ricerca continua; vedo i miei figli che desiderano essere felici, ma non sanno come. Apritevi al Padre. Questa è la via alla felicità, la via per la quale io desidero guidarvi. Dio Padre non lascia mai soli i suoi figli e soprattutto non nel dolore e nella disperazione. Quando lo comprenderete ed accetterete  sarete felici. La vostra ricerca si concluderà. Amerete e non avrete timore. La vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio Figlio. Vi ringrazio.

    Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti saranno giudicati».

    Commento di Padre Livio al messaggio del 2 gennaio 2012

     

    Questo messaggio certamente è entrato in molti cuori, anche in quelli di chi forse è più lontano dalla fede e dalla pratica religiosa, perché ha un taglio esistenziale molto evidente, in quanto la sofferenza e il dolore sono i nostri compagni, sono i compagni della nostra vita.

    La Madonna addirittura arriva a parlare anche di disperazione. Lei vede la deriva a cui arriva una vita quando è lontana da Dio, come quando sulla terra non splende più il sole. Immaginatevi cosa sarebbe la terra! Sarebbe una lunga, insopportabile e gelida notte invernale. Così è la vita quando non si prende il sole di Dio che illumina, che riscalda, che dà gioia.

    Questa è la situazione esistenziale dell’umanità specialmente nel nostro tempo in cui molti vivono come se Dio non esistesse, come se Dio non ci fosse e quindi, anche se sono sazi, come diceva una volta il Cardinale Biffi disegnando un po’ la società del nostro tempo, sono sazi e disperati.

    Però quello che mi ha colpito in questo messaggio è che la Madonna non punta il dito contro i sazi e i disperati, ma dice: “con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori”, cioè la Madonna vede questa umanità che si è allontanata da Dio, da suo Figlio, dalla verità, dalla luce e quindi anche dalla pace. Vede questa umanità sofferente e sofferente per colpa sua, perché non è che manchi la via della salvezza, la via della gioia, anzi, possiamo dire come diceva Giovanni Paolo II: “è in atto un consapevole rifiuto di Cristo”.

    Però la Madonna non rimprovera né punta il dito, è come una madre che vede i figli che soffrono, anche se soffrono per colpa propria, anche se soffrono perché hanno voluto sbagliare, nonostante le Sue raccomandazioni, però vedendoli soffrire si dà da fare. Insomma una madre che vede i figli che soffrono non sta lì a valutare se hanno colpa o non hanno colpa, se è colpa loro o colpa di chi, e dice: “con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e sofferenza”, indica le due componenti della vita umana, il dolore e la sofferenza,sia fisica, che psicologica, che spirituale. Questo dolore e questa sofferenza sono contrassegnati da il cumulo delle ferite, delle amarezze, delle sconfitte, il cumulo delle disillusioni, e tutto ciò ha fatto sì che il cuore sia gonfio ormai e quindi si arriva perfino alla disperazione.

    Questo è lo sguardo materno di Maria: “vedo in essi dolore e sofferenza, vedo un passato ferito e una ricerca continua” e poi la Madonna dice: perché tutto questo? Perché, come dice Sant’Agostino: “tutti cerchiamo la felicità”, non c’è uomo che non cerchi la felicità, la felicità è il motore della vita, è il motore di tutte le nostre scelte, il motore di tutte le nostre azioni, tutti desideriamo essere felici.

    Solo che passiamo da un’illusione all’altra e cioè la nostra vita è fatta da un concatenamento di illusioni e delusioni, finché poi il calice dell’amarezza trabocca. Questo perché non abbiamo imboccato la via della felicità, abbiamo cercato la felicità nell’effimero, nelle cose che passano. La Madonna ci aveva già messo in guardia: “tutto crolla, tutto passa, ci aveva anche detto: “cosa vagate qua e là”, soprattutto per noi credenti, noi sappiamo qual è la via della felicità.

    La via per la quale la Madonna desidera guidarci, sia ben chiaro è la via stretta, non è la via larga, la via larga è una via illusoria, è quella in cui satana ci distrugge con quello che ci offre, è la via in cui le illusioni di felicità diventano delusioni. La via della felicità è una via più stretta, lo dice il Vangelo, ma come diceva Paolo VI con una felicissima espressione: “il Cristianesimo non è facile ma è felice”.

    Quindi la via della felicità è meno facile ovviamente di quella larga e spaziosa che satana ci propone, è la via in salita, è la via attraverso la quale noi saliamo in alto, noi sappiamo che tutti i sentieri di montagna sono molto faticosi, però dall’alto si godono dei panorami meravigliosi.

    La Madonna ci dice che c’è una via della felicità. Non è vero che la felicità sia un’illusione, come diceva il Leopardi, non è vero che la felicità non esiste, non è vero che la felicità non sia possibile, la felicità esiste, è possibile, anzi potremmo definire la felicità come la pienezza dell’amore, però questo amore che rende felici, questo amore che sazia il cuore, che sazia la nostra fame di assoluto e di felicità, questo amore ce lo dona il Padre Celeste.

    Ecco perché la Madonna dice: “Apritevi al Padre”. Il Padre Celeste, attraverso Suo Figlio, Verbo Incarnato, e attraverso lo Spirito Santo, lo Spirito d’Amore che è stato diffuso nei nostri cuori nel Battesimo e che molte volte abbiamo perso per strada, ci dona la felicità che è questa pienezza d’Amore ed è l’Amore di Dio diffuso nei nostri cuori.

    Senza questo Amore che è certo, che è sicuro, che non tradisce mai, che non passa mai, senza questo Amore non possiamo essere felici. Noi non siamo come gli animali che sono felici quando sono sazi, perché il cuore umano ha fame di amore assoluto e di amore eterno che non c’è nelle creature, ma ci viene soltanto da Dio che ce lo comunica attraverso il Cuore di Gesù Cristo e attraverso il Cuore di Maria.

    Bevendo di quell’acqua, cioè di quell’amore non abbiamo più sete, mentre bevendo l’acqua delle cose effimere noi avremo ancora sete, come dice Gesù nell’incontro con la Samaritana.

    La via della felicità è aprirsi al Padre. Il Padre ci dà questo Amore, perché Lui non lascia mai i suoi figli soli. Noi molte volte ci sentiamo soli, noi oggi sgomitiamo gli uni vicino agli altri, ma la nostra società è una società di solitudine di massa. La cosa che molte volte sorprende è che le persone sono sole nelle proprie famiglie, hanno la moglie, i figli, i nipoti e poi sono soli,perché dalla solitudine ci sottrae soltanto Dio, perché l’unico vero rimedio alla solitudine è Dio, perché Dio è dentro di te, è una presenza nel tuo intimo, è una presenza che non ti abbandona mai.

    Le altre persone sono comunque fuori di te, non possono mai essere veramente il rimedio alla tua solitudine. Se però tu ti apri al Padre Celeste che ti dona attraverso Gesù il suo Amore, il tuo cuore trabocca di amore.

    Allora tu donando questo Amore di Dio agli altri, esci dalla solitudine e recuperi il tuo rapporto con gli altri, poiché l’amore che lega è di matrice soprannaturale, è un amore che è al riparo da quelle venature di egoismo che sono nell’amore puramente umano che poi provocano molte volte dolore e sofferenza.

    Allora, quando noi abbiamo incontrato l’Amore di Dio, non c’è più niente da cercare, “la vostra ricerca si concluderà. Amerete e non avrete timore”. L’Amore di Dio, il sentirsi amati da Dio, sentirsi protetti da Dio, mettere la nostra vita nelle mani di Dio, sentire tutto questo, sentire che la Madonna come Madre che Dio ci ha mandato ci è accanto, ci guida e ci protegge, tutto questo fa sì che noi non cerchiamo più nulla, non c’è più niente da cercare, perché abbiamo trovato il sole della vita, la luce che illumina e il calore che riscalda.

    Quando uno ha incontrato l’Amore di Dio, la sua ricerca si conclude, è felice, pur portando la croce.

    In questa visione della vita dove splende il sole di Dio anche le paure si dissolvono, la paura del futuro, la paura della morte, la paura della malattia, la paura dei tracolli economici, anche perché poi, quello che dice Gesù: “guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono … eppure il Padre Celeste li nutre, .. guardate come crescono i gigli del campo, non faticano e non filano …. Neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro.. cercate prima il regno di Dio… tutto il resto vi verrà dato in sovrappiù” (Matteo 6,25), quelle parole di Gesù sono molto vere e se noi crediamo in queste cose poi sperimentiamo quanto sono vere nella nostra vita, sperimentiamo che Dio c’è, che Dio ci ama, che Dio ci aiuta e vediamo che la preghiera fatta con fede è sempre ascoltata.

    Dio ci dà i segni della sua benevolenza, del suo Amore, della sua presenza, e così “la vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio Figlio”, cioè vivremo in Cristo Gesù, vivremo come Gesù nell’affidamento totale al Padre Celeste.

    All’inizio dell’anno la Madonna ci invita all’abbandono totale in Dio, alla ricerca del suo Amore, a non disperare della felicità che è possibile e che ci viene donata. La felicità è un dono prima ancora che una conquista e questa è l’amore di Dio diffuso nei nostri cuori, con questo amore di Dio diffuso nei nostri cuori affrontiamo questo nuovo anno, che sia un anno pieno di opere buone, come la Madonna ha detto nel messaggio precedente. Quando noi abbiamo sperimentato l’amore di Dio, noi poi siamo le sue mani gioiosamente tese verso i fratelli. Amerete e non avrete timore! Che bello!

    La Madonna, che come vedete è veramente la Madre della Chiesa, da circa due anni, è molto preoccupata per la Chiesa e non fa che richiamare tutti noi a pregare per i pastori della Chiesa, ad amare i pastori della Chiesa, a non giudicare i pastori della Chiesa. Questa volta però l’esortazione è accompagnata da un ammonimento: “perché tutti saranno giudicati”, cioè tutti gli uomini saranno giudicati e vorrei aggiungere la parola che ha detto Gesù stesso: “con la misura con la quale giudicherete, sarete giudicati”.

    La Madonna veramente parla da Madonna, nessuno al mondo parla come la Madonna, nessuno parla come Lei.

     

    Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito:www.medjugorjeliguria.it

    martedì 10 gennaio 2012

    Vanni è tornato alla Casa del Padre

     

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    Un evento improvviso ed inatteso ci ha privato della presenza del caro fratello “Vanni”.

    Un affettuoso saluto di cordoglio ai familiari, ai parenti ed agli amici da parte del Gruppo di Preghiera “Regina della Pace” – Bologna che ricorderà “Vanni” nella S.Messa Giovedì il 12 gennaio 2012 nella Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro, 13 – Bologna alle ore 20:30.

    venerdì 6 gennaio 2012

    Epifania del Signore

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    D'origine orientale di questa solennità è nel suo stesso nome: "epifania", cioè rivelazione, manifestazione; i latini usavano la denominazione "festivitas declarationis" o "apparitio", col prevalente significato di rivelazione della divinità di Cristo al mondo pagano attraverso l'adorazione dei magi, ai Giudei col battesimo nelle acque del Giordano e ai discepoli col miracolo alle nozze di Cana. L'episodio dei magi, al di là di ogni possibile ricostruzione storica, possiamo considerarlo, come hanno fatto i Padri della Chiesa, il simbolo e la manifestazione della chiamata alla salvezza dei popoli pagani: i magi furono l'esplicita dichiarazione che il vangelo era da predicare a tutte le genti.
    Per la Chiesa orientale ha grande rilievo il battesimo di Cristo, la "festa delle luci", come dice S. Gregorio Nazianzeno, anche come contrapposizione ad una festa pagana del "sol invictus". In realtà, sia in Oriente come in Occidente l'Epifania ha assunto il carattere di una solennità ideologica, trascendente singoli episodi storici: si celebra la manifestazione di Dio agli uomini nel suo Figlio, cioè la prima fase della redenzione. Cristo si manifesta ai pagani, ai Giudei, agli apostoli: tre momenti successivi della relazione tra Dio e l'uomo.
    Al pagano è attraverso il mondo visibile che Dio parla: lo splendore del sole, l'armonia degli astri, la luce delle stelle nel firmamento sconfinato (nel cielo i magi hanno scoperto il segno divino) sono portatori di una certa presenza di Dio.
    Partendo dalla natura, i pagani possono "compiere le opere della legge", poiché, come diceva S. Paolo agli abitanti di Listri, il "Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano... nelle generazioni passate ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi di cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori" (At 14,15-17). Ora "in questi giorni, (Dio) ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo " (Eb 1,2). I molti mediatori della manifestazione della divinità trovano il loro termine nella persona di Gesù di Nazaret, nel quale risplende la gloria di Dio. Perciò noi possiamo oggi esprimere "l'umile, trepidante, ma piena e gaudiosa professione della nostra fede, della nostra speranza, del nostro amore" (Paolo VI).

    Riflessione

    Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero.
    Matteo aggiunge nel suo Vangelo: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono”.
    Il viaggio dall’Oriente, la ricerca, la stella apparsa ai Magi, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo. La luce e il suo richiamo non sono cose passate, poiché ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
    Perché potessero provare la gioia del vedere Cristo, dell’adorarlo e dell’offrirgli i loro doni, i Magi sono passati per situazioni in cui hanno dovuto sempre chiedere, sempre seguire il segno inviato loro da Dio.
    La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, è impossibile senza sacrifici, ma è proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio che si rivela a noi, così come la gioia di dare o di darsi a Dio. “Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
    Noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli che, insieme, costituiscono la risposta alle nostre domande sulla salvezza e sul Salvatore.
    Rallegriamoci, anche noi, per il fatto che Dio, vegliando sempre, nella sua misericordia, su chi cammina guidato da una stella ci rivela in tanti modi la vera luce, il Cristo, il Re Salvatore.

    I Re Magi

    La storia dei re Magi è una leggenda che nasce molto lontano, in terre esotiche e ricche di antiche tradizioni, ispirata all'oracolo di Balaam, identificato con Zoroastro, che aveva annunciato che un astro sarebbe spuntato da Giacobbe e uno scettro da Israele.
    I tre misteriosi personaggi sono menzionati solo nel Vangelo di Matteo che parla dei Magi che dall'Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei.
    Tutte le notizie che abbiamo sui Magi ci vengono dai Vangeli Apocrifi e da ricostruzioni e ragionamenti postumi.
    Dal Vangelo di Matteo abbiamo solo riferimenti ai tre doni, l'oro, l'incenso e la mirra; il numero tre ha una forte valenza simbolica, per alcuni indicherebbe le tre razze umane, discendenti dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Iafet.
    Un aspetto della storia dei magi è il loro nome.
    La religione cristiana attribuisce ai magi i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma non tutte le fonti sono concordi.
    Nel complesso monastico di Kellia, in Egitto, sono stati rinvenuti i nomi di Gaspar, Melechior e Bathesalsa.
    Melchiorre sarebbe il più anziano e il suo nome stesso deriverebbe da Melech, che significa Re.
    Baldassarre deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza.
    Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba.
    Un accenno a questi mitici re lo troviamo anche in Marco Polo:"...in Persia è la città che è chiamata Saba da la quale partirono tre re che andaron ad adorare Dio quando nacque..."
    Secondo numerose leggende i tre magi giunsero a Betlemme 13 giorni dopo la nascita del Cristo.

    Originari dell'altopiano iranico i magi erano sciamani legati al culto degli astri e, successivamente, sacerdoti del dio Ahura Mazda il protettore di tutte le creature.
    Studiosi di astronomia, seguendo la lettura del cielo, avevano riconosciuto in Cristo uno dei loro "Saosayansh", il salvatore universale, diventando così loro stessi, "l'anello di congiunzione" tra la nuova religione nascente, il cristianesimo, e i culti misterici orientali, come il mazdaismo e il buddismo.
    Ancora oggi il culto del magi non è dimenticato, la leggenda narra che i resti mortali dei Re Magi furono recuperati in India da Sant'Elena e poi portati a Costantinopoli.
    Nel 1034 pare che queste reliquie fossero trasportate a Milano in un'arca e depositate nella chiesa di Sant'Eustorgio, ricca di simbolismi legati ai tre re e ancora oggi luogo di pellegrinaggio.

    I doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina: l'oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re, l'incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio, la mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo e come uomo, mortale.
    Dai doni dei Re Magi a Gesù, proviene la tradizione di portare dolci e giocattoli ai bambini: questa tradizione si incrocia con la leggenda della Befana che racconta come i Re Magi, durante il viaggio verso Betlemme, si fermarono alla casa della vecchietta e la invitarono ad unirsi a loro.
    La Befana declinò l'invito e lasciò partire i Magi da soli, ma poi ripensandoci, decise di seguirli.
    Non riuscendo a ritrovarli, nel buio della notte, da allora, lascia a tutti i bambini un dono, sperando che fra quei bambini ci sia Gesù.

    Meno conosciuta è la sorte dei re Magi dopo la loro morte.
    Una cronaca dell'epoca (IV secolo), riferisce che le sacre reliquie, risposte dentro una cassa di legno, avvolti in tessuti intrisi di profumi e di mirra, vennero portati a Milano da Sant'Eustorgio al ritorno da un suo viaggio a Costantinopoli.
    I corpi dei Re Magi erano intatti, essendo stati trattati con balsami e spezie, e mostravano dal volto e dalla capigliatura età differenti: il primo sembrava avere 15 anni, il secondo 30 e il terzo 60 anni.
    L'antica chiesa dove la tradizione vuole che fosse battezzato San Barnaba, il primo vescovo della città, venne ampliata dal vescovo Eustorgio per ospitare la reliquia che venne riposta in un'arca romana di marmo sormontato dalla stella e dalle tre corone, con l'epigrafe “Sepulcrum trium Magorum”.

    La testimonianza della custodia nella Chiesa di Sant'Eustorgio a Milano si trova nella iscrizione di antichissima data, sul lato sinistro (guardando la facciata della chiesa), che dice:"Basilica Eustorgiana titulo Regibus Magis” che attesterebbe la presenza dei corpi dei Re Magi.
    In oltre, la chiesa ambrosiana, nel calendario e nei libri liturgici, di prima del X secolo, viene chiamata Basilica dei Re.
    Nel 1164 durante l'assedio di Federico Barbarossa, i resti dei Re Magi furono trafugati e trasportati a Colonia, dove venne costruita una bellissima Basilica per contenerli e dove ora riposano.
    Grande fu lo sconforto dei cittadini alla notizia, e Milano tentò più volte di riaverle, ci provò anche Ludovico il Moro nel 1434 ma inutilmente.
    Solo il cardinal Ferrari, agli inizi del secolo scorso, riuscì ad ottenere parte delle ossa ora collocate in un prezioso tabernacolo sopra l'altare dei Magi.

    giovedì 5 gennaio 2012

    martedì 3 gennaio 2012

    Video Apparizione a Mirjana 2 gennaio 2012 a Medjugorje

     

    Video della Apparizione della Madonna alla veggente Mirjana a Medjugorje il 2 Gennaio 2012

     

    grazie a vittorio

    Commento al messaggio del 25 dicembre di Padre Livio di Radio Maria

    "Cari figli, anche oggi vi porto tra le   mie   braccia  il mio figlio Gesù affinché Lui vi dia la Sua pace. Pregate figlioli e testimoniate perché in ogni cuore prevalga  non  la pace umana ma la pace divina che nessuno può distruggere. Questa è quella pace del cuore che Dio da a coloro che ama. Attraverso il battesimo tutti voi siete chiamati e amati in modo particolare, perciò testimoniate e pregate per essere le mie mani tese in questo mondo che anela a Dio e alla pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

    Commento al messaggio del 25 dicembre di Padre Livio di Radio Maria

    Cari amici, vorrei augurare a tutti voi, qui da Medjugorje, dove mi trovo questa mattina e in questi giorni, la pace del Natale. Questo è il messaggio del Natale, il messaggio che ci ha portato la Regina della Pace la quale a Natale è apparsa con il Bambino in braccio, Gesù che è la nostra Pace.

    Faremo anche un breve accenno al bellissimo messaggio che la Madonna ha dato il giorno di Natale anche a Jacov.

    Vediamo il messaggio che la Madonna ha dato a Marjia. Prima di tutto questo messaggio dà concretezza alla pace, e la pace è un Volto, la pace è una Persona, non è qualcosa di astratto, questo Volto e questa Pace è Gesù Cristo.

    Anche San Paolo dice che Gesù è la nostra Pace. Tutti i messaggi della Regina della Pace si possono comprendere soltanto attraverso uno sfondo biblico. È incredibile come la Madonna con la Sua sapienza conosca la scrittura molto più degli esegeti, essendo Lei la sede delle sapienza. La Madonna ci porta la cosa bellissima del Natale che è un evento, il medesimo evento che è accaduto duemila anni fa, cioè duemila anni fa la Madonna ha partorito la Pace. Ha presentato al mondo la Pace, sia ai poveri che erano i pastori, sia ai sapienti, coloro che anelano alla pace che sono i Re Magi, e ha presentato a tutti il Bambino Gesù. La pace si presenta col volto sorridente di un Bambino.

    Questa pace ha un volto concreto che è quello di Gesù. Perché Gesù è la nostra pace, come dice San Paolo e come afferma la Madonna? Gesù è la nostra pace, perché in Lui Dio e l’uomo si sono riconciliati, cioè attraverso il dono del Verbo, del Figlio Suo, Dio si è fatto uomo, ha perdonato gli uomini e li ha anche liberati dal potere delle tenebre sotto il quale si erano volontariamente sottomessi. Ha donato il Suo perdono e ha donato la Sua pace, per cui in Gesù Cristo la natura umana ribelle è stata riscattata, elevata, santificata e in Lui abbiamo la Pace, cioè la riconciliazione con Dio.

    La pace è questa riconciliazione degli uomini con Dio. Questo è stato anche il messaggio che la Madonna aveva dato fin dall’inizio, il terzo giorno delle Apparizioni, il 26 giugno 1981. Marjia racconta che è venuta giù di corsa dal Podbrodo, dopo l’Apparizione che tutti e sei i veggenti avevano avuto, precedendo tutti e, a metà della discesa del Colle solo a lei è apparsa la Madonna in lacrime.

    Le lacrime scendevano giù dal Suo volto, lungo la veste e cadevano sulla nuvola su cui la Madonna poggiava i piedi e lì la Madonna ha dato il messaggio della Pace che non fa che ripeterci. La Madonna piangendo ha detto: “pace, pace, pace fra gli uomini e Dio, perché gli uomini siano in pace fra di loro!”. Questo è il messaggio che hanno dato anche gli angeli in cielo e cioè “pace in terra agli uomini che Dio ama!” Questo quindi è il cuore del Natale: la Madonna che come a Betlemme ci dà la Pace, ci dà Suo Figlio. La Madonna ogni Natale ci dà Suo Figlio, e ci consegna a Lui perché Lui nasca nei nostri cuori e così noi sperimentiamo una nuova nascita.

    Allora la pace che esperienza è? La pace non è qualcosa di astratto, è veramente questo perdono di Dio che arriva a tutti, veramente a tutti gli uomini che ci mettono un po’ di buona volontà.

    La buona volontà di tagliare i legami del male, i legami del peccato, i legami di satana e allora sì, si sperimenta la vera pace che è poi la pace della coscienza, quella che ci dà la contentezza, perché noi conosciamo la pace con Dio. Siamo contenti qualsiasi cosa possa accadere, questo tesoro prezioso non ce lo può rubare nessuno; infatti la Madonna dice:”questa pace”, quella divina “che ci viene mediante Gesù e che è Gesù stesso è una pace indistruttibile” .

    La Madonna tiene in questo messaggio a distinguere la pace umana dalla pace divina. La pace divina è quella che dà la gioia del cuore, perché quando uno è in pace con la sua coscienza è in pace con Dio, è contento! Può cascare il mondo che non gliene importa un bel niente e questa è indistruttibile e non te la può rubar nessuno.

    La Madonna dice: “Pregate figlioli e testimoniate perché in ogni cuore prevalga non la pace umana, ma la pace divina che nessuno può distruggere”. Allora tutti noi in questo Natale se avessimo ascoltato il richiamo di Dio, se avessimo deciso la confessione, se avessimo deciso la conversione, se avessimo deciso di cambiare vita, avremmo potuto conseguire questa Pace divina, avremmo sperimentato questa nuova nascita e questa gioia, questa tranquillità, questa serenità anche nei confronti delle traversie della vita, perché uno quando ha questa pace dentro, anche se è in “mutande” non gliene importa niente, anche se è privo di tutte le cose di questo mondo, sa che ha il tesoro prezioso, ma se ha tutto il resto e ne ha in sovrabbondanza e manca di questo, di questa Pace divina, è infelice! Quindi questa è la differenza fra la pace umana e la Pace divina.

    Allora, cari amici, facciamo un bell’esame di coscienza. Siamo ancora nel tempo natalizio, l’abbiamo dentro questa pace o non l’abbiamo? Se non l’abbiamo, mettiamoci in ginocchio, facciamo l’esame di coscienza e non c’è bisogno di fare una lunga coda, ci si mette davanti al Bambino Gesù e si chiede la Grazia del perdono, si chiede la Grazia di una vita nuova. Uno va a confessarsi, si riconcilia con Dio, incomincia il cammino di conversione insieme a Gesù. Non costa niente questa pace, non abbiamo bisogno di trattative!

    Il secondo aspetto del messaggio della Madonna, che comunque emerge in tutti i messaggi che la Madonna dà specialmente in questi ultimi tempi, (questo fa capire che ormai andiamo verso il punto chiave, andiamo verso l’epilogo, andiamo verso il cuore della battaglia, noi stiamo andando verso la grande battaglia escatologica fra il seme di Maria o i cittadini del Cielo, il seme dell’amore, come lo chiama la Madonna nel messaggio ultimo a Mirjiana e quelli che sono gli abitanti del mondo, quelli che vogliono un mondo senza Dio e che vogliono fare da padroni del mondo) allora il secondo aspetto è che la Madonna ci dice di testimoniare, come ha fatto in ogni messaggio che ha dato negli ultimi due anni in un crescendo continuo, testimoniare, cioè: cercate di portare dalle parte giusta, di portare nel campo di Dio, nell’accampamento di Dio, un maggior numero di persone possibili, testimoniando con la nostra vita la pace, la gioia l’amore, la bellezza di vivere con Dio, la bellezza di servire e di amare Dio, la bellezza di amare i fratelli, la bellezza di amare il prossimo.

    Dice: testimoniate e pregate per essere le mie mani tese”. Questa è un’espressione magnifica, essere le mani tese di Maria in questo mondo, questo è il momento in cui bisogna far di tutto, perché quelli che sono nella palude, nella palude di satana, inghiottiti nella melma del male, sotto le tenebre, e magari sono anche i nostri familiari, i nostri figli, i nostri padri, i nostri fratelli che magari vi prendono in giro perché fate il digiuno, perché dite il Rosario, che magari poi sul lavoro vi scherniscono e nelle istituzioni civili vi compatiscono, ma sotto sotto sono inquieti, perché la Grazia lavora nei cuori e anch’essi anelano a Dio e alla pace, quindi abbiamo questo alleato, cioè il cuore umano e, anche se molte volte digrignano i denti, son pronti a morsicarci, a pestarci e a irriderci, sotto sotto desiderano, anelano alla pace!

    Perciò testimoniate e pregate per essere le mie mani tese in questo mondo che anela a Dio e alla pace”. Perciò non scoraggiamoci, cari amici, coraggio abbiamo un grande alleato nel cuore degli uomini, il quale anche se infestato dal male anela a Dio, perché come dice Sant’Agostino: “Ci hai creato per Te Signore, il nostro cuore è inquieto finché non riposi in Te”.

    Fonte: Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

    lunedì 2 gennaio 2012

    Messaggio a Mirjana il 2 Gennaio 2012

    «Cari figli, mentre con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e sofferenza; vedo un passato ferito e una ricerca continua; vedo i miei figli che desiderano essere felici, ma non sanno come. Apritevi al Padre. Questa è la via alla felicità, la via per la quale io desidero guidarvi. Dio Padre non lascia mai soli i suoi figli e soprattutto non nel dolore e nella disperazione. Quando lo comprenderete ed accetterete  sarete felici. La vostra ricerca si concluderà. Amerete e non avrete timore. La vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio Figlio. Vi ringrazio.

    Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti saranno giudicati».

    mirjana

     

    Fonte: Radio Maria

    domenica 1 gennaio 2012

    TEOTOKOS: Maria Santissima, Madre di Dio

    Un Augurio a tutti di Pace con la benedizione di Dio data a Mosè che abbiamo ascoltato nella Prima lettura di oggi:

    Ti benedica il Signore e ti protegga.
    Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio.
    Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace.

    (Num 6, 24-26)

    In questa giornata dedicata a Maria Santissima Madre di Dio vorrei ripercorrere insieme a voi il suo cammino di meditazione e di contemplazione del suo Figlio Gesù:

     

    annunciazione

     

    38Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. (Lc 1, 38)

    visitatione

     

    46Allora Maria disse:

    "L'anima mia magnifica il Signore
    47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
    48perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
    49Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    e Santo è il suo nome:
    50
    di generazione in generazione la sua misericordia
    si stende su quelli che lo temono.
    51Ha spiegato la potenza del suo
    braccio,
    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
    52ha rovesciato i potenti dai troni,
    ha innalzato gli umili;
    53
    ha ricolmato di beni gli affamati,
    ha rimandato a mani vuote i ricchi.
    54
    Ha soccorso Israele, suo servo,
    ricordandosi della sua misericordia,
    55come aveva promesso
    ai nostri padri,
    ad Abramo e alla sua discendenza,
    per sempre".

    56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

    (Lc 1, 46-56)

    matilde Fatta-olio su tela cm. 100x120.Natività

     

    6Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

    16Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

    (Lc 2, 6-7   16-19)

    presentazione al tempio

     

    33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

    (Lc 2, 33-35)

    ritrovamento

    46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo". 49Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". 50Ma essi non compresero le sue parole.

    51Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

    (Lc 2, 46-52

    nozze cana

    1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". 5La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà".

    (Gv 2, 1-5)

     

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    25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". 27Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

    (Gv 19, 25-27)

    Termino trascrivendo un brano dell’articolo di A. Socci pubblicato oggi sul suo Blog:

    … Il mio “Te Deum” – al tramonto dell’anno Domini 2011 – sta tutto in una riga. Questa: “Ti ringrazio di avermi creato e fatto cristiano”.

    Come recitavo nelle mie preghiere di bambino che poi sono le preghiere di ogni buon cristiano. Una frase semplice che dice tutto.

    Ti ringrazio di avermi creato , di avermi pensato dall’abisso del tempo, di aver voluto proprio me, col mio volto, nella terra di san Francesco e santa Caterina, in questo tempo… di avermi amato dall’eternità, di avermi dato la splendida famiglia in cui sono nato, di avermi fatto venire al mondo e avermi fatto crescere in questo brandello di terra Toscana, in questo giardino con questo albero di melograno rosso fuoco e questo grande tiglio profumato, sotto un cielo così azzurro.

    E – dopo avermi chiamato dal nulla all’essere – ti ringrazio di avermi fatto cristiano così da scoprire che “la tua grazia vale più della vita”.

    Veramente di più. E mille e mille grazie quotidiane mi ubriacano di stupore.

    Ringraziare del resto significa predisporsi a ricevere altre grazie. Così mi è stato insegnato. Saggezza e grandezza del decimo lebbroso: ringraziare…

    Ma – a questo proposito – un giorno è accaduto un fatto strano. La Regina del Cielo in persona è venuta fra noi, c’è da trent’anni, un fatto mai visto in duemila anni di cristianità.

    E’ venuta – a Medjugorije – letteralmente per salvarci, nella nostra sorte terrena ed eterna.

    Questa splendida Regina, altissima e meravigliosa, viene tra noi ogni giorno ed ecco che ogni giorno – da trent’anni – ringrazia di averla accolta e ascoltata.

    Proprio così dice: “grazie di aver risposto alla mia chiamata”. Alla fine di ogni suo messaggio esprime col sorriso questa sua gratitudine. Sempre.

    Ogni giorno, da trent’anni.

    Viene con questa sublime gentilezza, con questa bontà d’animo, con questa grazia che farebbe piangere di gioia se solo ci soffermassimo a pensare.

    Che vorrà dire? Forse che lei è il “grazie” di Dio a noi. Il “grazie” del Creatore, che è tutto, alla creatura che è nulla. Ma un nulla che Lui ama follemente. Grazie perché ci lasciamo amare e salvare.

    La stessa gentilezza per cui, a Lourdes, 150 anni fa, dando del “voi” a Bernadette, a cui tutti davano del “tu”, le chiese se poteva farle la gentilezza di tornare lì, alla grotta di Massabielle nel giorno da lei indicato.

    Le chiese questo favore. Lei, la Regina del cielo e della terra. Il favore – quasi, si direbbe – si essere ricevuta da quella fanciulla povera, malaticcia, disprezzata da tutti.

    Lei, la grande Regina, che era venuta dal cielo per apparire in una fangosa grotta usata di solito per ricoverare pecore o maiali.

    Lei che era scesa in questa lurida grotta. Perché Lui, che era il Creatore del mondo, era voluto nascere in un’altrettanto lurida grotta.