Un Augurio a tutti di Pace con la benedizione di Dio data a Mosè che abbiamo ascoltato nella Prima lettura di oggi:
Ti benedica il Signore e ti protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio.
Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace.
(Num 6, 24-26)
In questa giornata dedicata a Maria Santissima Madre di Dio vorrei ripercorrere insieme a voi il suo cammino di meditazione e di contemplazione del suo Figlio Gesù:
38Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. (Lc 1, 38)
46Allora Maria disse:
"L'anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
50di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre".
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
(Lc 1, 46-56)
6Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
… 16Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
(Lc 2, 6-7 16-19)
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".
(Lc 2, 33-35)
46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo". 49Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". 50Ma essi non compresero le sue parole.
51Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
(Lc 2, 46-52
1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". 5La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà".
(Gv 2, 1-5)
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". 27Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
(Gv 19, 25-27)
Termino trascrivendo un brano dell’articolo di A. Socci pubblicato oggi sul suo Blog:
… Il mio “Te Deum” – al tramonto dell’anno Domini 2011 – sta tutto in una riga. Questa: “Ti ringrazio di avermi creato e fatto cristiano”.
Come recitavo nelle mie preghiere di bambino che poi sono le preghiere di ogni buon cristiano. Una frase semplice che dice tutto.
Ti ringrazio di avermi creato , di avermi pensato dall’abisso del tempo, di aver voluto proprio me, col mio volto, nella terra di san Francesco e santa Caterina, in questo tempo… di avermi amato dall’eternità, di avermi dato la splendida famiglia in cui sono nato, di avermi fatto venire al mondo e avermi fatto crescere in questo brandello di terra Toscana, in questo giardino con questo albero di melograno rosso fuoco e questo grande tiglio profumato, sotto un cielo così azzurro.
E – dopo avermi chiamato dal nulla all’essere – ti ringrazio di avermi fatto cristiano così da scoprire che “la tua grazia vale più della vita”.
Veramente di più. E mille e mille grazie quotidiane mi ubriacano di stupore.
Ringraziare del resto significa predisporsi a ricevere altre grazie. Così mi è stato insegnato. Saggezza e grandezza del decimo lebbroso: ringraziare…
Ma – a questo proposito – un giorno è accaduto un fatto strano. La Regina del Cielo in persona è venuta fra noi, c’è da trent’anni, un fatto mai visto in duemila anni di cristianità.
E’ venuta – a Medjugorije – letteralmente per salvarci, nella nostra sorte terrena ed eterna.
Questa splendida Regina, altissima e meravigliosa, viene tra noi ogni giorno ed ecco che ogni giorno – da trent’anni – ringrazia di averla accolta e ascoltata.
Proprio così dice: “grazie di aver risposto alla mia chiamata”. Alla fine di ogni suo messaggio esprime col sorriso questa sua gratitudine. Sempre.
Ogni giorno, da trent’anni.
Viene con questa sublime gentilezza, con questa bontà d’animo, con questa grazia che farebbe piangere di gioia se solo ci soffermassimo a pensare.
Che vorrà dire? Forse che lei è il “grazie” di Dio a noi. Il “grazie” del Creatore, che è tutto, alla creatura che è nulla. Ma un nulla che Lui ama follemente. Grazie perché ci lasciamo amare e salvare.
La stessa gentilezza per cui, a Lourdes, 150 anni fa, dando del “voi” a Bernadette, a cui tutti davano del “tu”, le chiese se poteva farle la gentilezza di tornare lì, alla grotta di Massabielle nel giorno da lei indicato.
Le chiese questo favore. Lei, la Regina del cielo e della terra. Il favore – quasi, si direbbe – si essere ricevuta da quella fanciulla povera, malaticcia, disprezzata da tutti.
Lei, la grande Regina, che era venuta dal cielo per apparire in una fangosa grotta usata di solito per ricoverare pecore o maiali.
Lei che era scesa in questa lurida grotta. Perché Lui, che era il Creatore del mondo, era voluto nascere in un’altrettanto lurida grotta.
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