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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 29 aprile 2018

Commento di Padre Livio al messaggio a Marija del 25 Aprile 2018

"Cari figli, anche oggi vi invito a vivere con Gesù la vostra nuova vita. Che il Risorto vi doni la forza affinché siate sempre forti nelle prove della vita, fedeli e perseveranti nella preghiera, perché Gesù vi ha salvati con le Sue ferite e con la Sua resurrezione vi ha dato una vita nuova.  Pregate, figlioli, e non perdete la speranza. Nei vostri cuori ci siano gioia e pace, testimoniate la gioia di essere miei. Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".


Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 aprile

Questo messaggio è tutto improntato alla luce della Pasqua, alla luce della resurrezione, alla vita nuova in unione col Cristo Risorto.

La Madonna invece nel messaggio del 25 marzo, eravamo alla vigilia della Settimana Santa, in sintonia con i tempi liturgici della Chiesa, ci aveva detto di confessarci in vista della Pasqua e di iniziare una vita nuova decidendoci per Dio e per la santità e ci aveva ricordato di essere fieri di essere battezzati.

In questo tempo pasquale la Madonna ci ricorda di vivere innanzitutto in unione col Cristo Risorto: “oggi vi invito a vivere con Gesù la vostra nuova vita”, e andare verso la nostra conversione, lasciando una vita di peccato, iniziando una vita nuova con Gesù, in Gesù, con la grazia di Gesù, questa è la nostra resurrezione, risorgere a vita nuova”.

Che cos'è la vita nuova? La vita nuova è il cambiamento di vita, il cambiamento del cuore. Passare dalla incredulità alla Fede, dalla vita di peccato alla vita di grazia, passare da una vita senza Dio a una vita con Dio, passare da una vita come tralci secchi staccati della vite, a tralci uniti alla vera vite che è Cristo che infonde in noi la vera linfa dello Spirito e quindi la vita nuova.

La Madonna negli ultimi messaggi, sia del 2 che del 25 del mese, ci invita ad essere forti e decisi nella fede e forti e decisi nelle prove.

Che il Risorto vi doni la forza affinché siate sempre forti nelle prove della vita”, perché effettivamente viviamo in tempi in cui essere cristiani richiede la virtù della fortezza, perché bisogna andare controcorrente, resistere alla mentalità del mondo, alle seduzioni del mondo, al diffondersi dell’apostasia, a quell’ossido di carbonio che non si vede, ma che penetra ed è quello dell’incredulità, della vita intra-mondana, per cui ci si chiude nel pozzo della finitezza senza nessuna finestra aperta alla trascendenza e si annega nella palude dei nostri peccati.

E la Madonna ci dice: “siate fedeli e perseveranti nella preghiera, state attenti, pregate, nella preghiera trovate Dio, trovate Cristo Risorto e Lui vi darà la forza per superare le prove della vita”, che sono le prove della fede, le prove della sofferenza, le prove di ogni genere, e queste prove, queste difficoltà, queste tentazioni, queste prove dello spirito, prove della vita concreta, del combattimento spirituale si possono superare soltanto se si è perseveranti nella preghiera, “perché Gesù vi ha salvati con le Sue ferite e con la Sua resurrezione vi ha dato una vita nuova”. E la Madonna ci invita a guardare a Gesù, che ci ha salvati con le sue ferite, e ci vuole ricordare che Gesù Risorto appare agli Apostoli con le sue ferite, invita San Tommaso a mettere il dito nel buco dei chiodi delle mani e del costato.

Per quale motivo Gesù Risorto appare con le ferite?

Gesù Risorto appare con le sue ferite e le ha fino alla fine dei tempi (non più ferite dolorose, ora sono ferite gloriose), per farci capire che ci ha salvati con la sua Passione, con la sua morte, con la sua sofferenza e che la morte e la resurrezione sono un mistero unico di salvezza.

Se Gesù non avesse conservato da risorto le sue ferite, noi ci saremmo dimenticati quanto siamo costati, ci saremmo dimenticati che ci ha salvati con una sofferenza immane, non solo fisica, ma anche spirituale e che la vita nuova che riceve dalla resurrezione è una vita nuova che viene dalla Croce ed è per tutti noi.

Pregate, figlioli, e non perdete la speranza”. E la Madonna ci invita ancora una volta a non perdere la speranza. Noi rischiamo, se non confidiamo in Dio e non guardiamo la sua onnipotenza, di scoraggiarci e diciamo: “come è possibile in un mondo che è sotto il dominio del principe di questo mondo, che dispiega una potenza tenebrosa spaventosa, una potenza mondana invincibile, in un mondo che è armato fino ai denti, in un mondo in cui l’ideologia del male imperversa ed è padrone di tutto, della finanza, della politica, delle istituzioni, come è possibile che noi poveretti possiamo essere vittoriosi?”

È la battaglia di Davide contro Golia, con il coraggio di Davide dobbiamo affrontare il gigante Golia, affrontare nel nome del Signore i tempi difficili in cui viviamo e non perdere mai la speranza, essendo certi della vittoria del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, in questo che è il più grande combattimento spirituale della storia della Chiesa.

Nei vostri cuori ci siano gioia e pace”. La Madonna ci dice di affrontare questo tempo con la gioia e la pace nei cuori, perché noi siamo con Gesù, perché Gesù ci protegge, ci guida, ci illumina, ci infonde la sua forza, ci dà la sua pace e la sua gioia. E dice: “siate orgogliosi, testimoniate la gioia di essere miei”, noi non ci vergogniamo di essere mariani, non ci vergogniamo di essere di Maria, si vergognino quelli che invece credono di poterne fare a meno. “Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno”.

Infine la Madonna ci rassicura: Lei è con noi e ci ama tutti, anche quelli che non La amano, con il suo amore materno.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. Ringraziamo la Madonna per essere così paziente con noi, Lei è qui a evangelizzare, è qui a combattere con noi, è qui a confortarci, in questo passaggio difficilissimo della storia umana in cui satana è sciolto dalle catene, è una grazia immensa averla con noi.

Vi invito a tenere i messaggi della Madonna su un foglio in casa vostra e a leggerli ogni giorno per comprenderne la bellezza e la grandezza.

Basta una frase della Madonna per illuminare tutta la nostra giornata e tutto il mese. Sono messaggi che vanno compresi col cuore aperto, nella luce dello Spirito Santo, sono il miglior commento che esista al Vangelo perché la Madonna è Colei che ha concepito il Verbo, il Vangelo nel suo Cuore, nessuno più di Lei conosce Gesù, nessuno più di Lei conosce la sua Parola, nessuno più di Lei può nutrirci col pane vivo della Parola del Vangelo.

Non siamo negligenti, non corriamo dietro le cose del mondo, non facciamoci prendere in giro da satana, come la Madonna ha detto in un messaggio: “satana si prende gioco di voi”, afferriamo questo “Kairòs”, questo tempo di grazia immenso.

Chi segue la Regina della Pace ha qualcosa in più che gli altri non hanno!

 Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

Međugorje, martedì 24 Aprile 2018 omelia della Santa Messa vespertina presieduta da fra Goran Azinović.



Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, abbiamo imparato da studenti il nome Antiochia, la città dove i discepoli sono stati chiamati per la prima volta cristiani. Credo che oggi il Cristianesimo nelle anime umane non abbia questa forza per trovare un luogo nuovo dove chiamarsi cristiani.
Oggi c’è una possibilità sola, cioè che gli uomini salvino quello che è rimasto del Cristianesimo. Il Cristianesimo è attaccato e deve essere difeso non solo in Europa, ma nel mondo intero.
Oggi in California il senato ha vietato la croce, la Bibbia e l’insegnamento del catechismo. In Norvegia i bambini dei genitori che li educano in maniera cristiana vengono portati via. Verrà il tempo in cui i cristiani vivranno nelle catacombe.
Sta sera ci poniamo la domanda: siamo pronti ad essere le pecore?
Poco fa abbiamo avuto la Prima Comunione nella nostra parrocchia. 61 bambini. Ho chiesto loro: “Avete mai toccato una pecora nella vostra vita?” Solo 10 bambini hanno alzato la mano. Come si può parlare ai bambini delle pecore se non le hanno mai toccate?
Se ponessi la stessa domanda qui e chiedessi di alzare la mano a quanti hanno mai toccato una pecora credo che sarebbe la stessa cosa. L’animale più nominato nella Sacra Scrittura è la pecora e l’asino.
Il santo Papa Giovanni Paolo II ha invitato Angelo Comastri a fare gli esercizi spirituali per lui e per la curia romana. Appena entrato nella sala e ha visto il Papa e i Vescovi Comastri ha detto: “Santo Padre, mi permetta di raccontare una storia. Se essa va bene continuerò gli esercizi”. Il Papa gli ha risposto di continuare. “Nel 1967, il giorno prima che fossi ordinato sacerdote, ho sentito una notizia terribile: tre sacerdoti che conoscevo avevano abbandonato l’ordine sacerdotale e anche il mio professore di teologia. Ero confuso e non ero più certo di diventare sacerdote. Mia madre, che ha il sesto senso, si è avvicinata a me e mi ha chiesto: ‘Angelo, che cosa ti turba?’ ‘Mamma, ce la farò ad essere sacerdote? Rimarrò fedele?’ ‘Ecco prendi questo fazzoletto. (Sarebbe stato utilizzato il giorno seguente dopo l’unzione delle mani) Prendilo. Diventerai sacerdote ad una condizione sola: se sarai umile come l’asino’. ‘Puoi ripetere? Non ho capito bene cosa significhi essere umile come l’asino?’ ‘Figlio mio, Gesù è entrato a Gerusalemme su un asino. Gesù può essere portato solamente da una persona umile come quell’asino’. Io ho accettato di essere l’asino nella mia Chiesa Cattolica e tutt’ora lo sono, Santo Padre. Desidero soltanto portare Gesù”.
Angelo Comastri ha avuto la forza di raccontare questo episodio davanti al Papa e alla curia romana. Forse se lo avesse raccontato da un’altra parte non lo avrebbero mai più invitato a predicare gli esercizi spirituali.
Qualcuno potrebbe dire che sono parole pesanti, ma Giovanni Paolo II ha compreso la profondità di questa storia, cioè che l’importante è essere umili.
Cosa c’entra l’asino con la pecora? Anche la pecora ci insegna l’umiltà. Non bisogna ascoltare solo la propria voce, ma anche quella di Colui a cui crediamo.
Pitagora ha detto nell’antica Grecia: “L’uomo è la misura di tutte le cose”. Proprio oggi è il tempo di Pitagora. L’uomo è diventato la misura di tutte le cose e non Dio.
Se guardate chi fa più aborti nel mondo rimarrete proprio sorpresi. Sono proprio i cristiani. Se domandate loro come possano farlo vi viene risposto: “Credo in Dio, ma penso che questo mi sia permesso”.
Se dite a molti cristiani che la fecondazione artificiale è contro il magistero della Chiesa rispondono: “Sì, ma io la ritengo giusta”.
Dio non è più la misura di tutte le cose. L’uomo è diventato la misura di ciò che è buono e ciò che è cattivo.
Perciò, fratelli e sorelle, possiamo imparare tanto dalla pecora.
Qui a Medjugorje vi invito a vedere due luoghi. Il primo è alle mie spalle e l’altro è davanti a me.
Molte volte le persone mi dicono che a Medjugorje è stato costruito tanto. Sì, è vero. Ma questo capita se andate da questa parte. Se invece andate dietro di me, nei campi, potrete vedere anche adesso i pastori che custodiscono il loro gregge.
Possiamo vedere di persona la situazione che Gesù ci racconta. Le pecore e il pastore.
Gesù dice: “Le mie pecore ascoltano la Mia Voce”. E’ importante ascoltare la Voce del Signore.
Dove si sente la Voce di Dio? Nei santi Sacramenti. Non puoi sentire Dio se non vivi i Sacramenti.
Dio parla soltanto attraverso i Sacramenti e nei Sacramenti.
Forse questo è il messaggio più grande che Medjugorje dona. Medjugorje è un luogo che da la precedenza ai santi Sacramenti. In modo particolare alla santa Eucaristia, senza la quale non c’è vita, e alla santa Confessione, con la quale l’uomo si riconcilia con Dio.
Non posso incontrare Gesù senza i Sacramenti.
Oggi tutti vi diranno: “Potete incontrare Gesù senza la Chiesa e senza i Sacramenti”. Questo è sbagliato.
Termino con un esempio raccontato dal nostro Vescovo Peric il giorno di giovedì santo.
La Francia è un Paese che ha un passato famoso, ma un povero presente e futuro. In quel Paese i terroristi hanno rapito due donne e hanno chiesto in cambio del loro rilascio la liberazione di un altro terrorista che aveva ucciso tante persone. Il presidente ha detto di no. Il terrorista ha ucciso uno dei due ostaggi e ha detto: “Avete 24 ore di tempo e poi ucciderò anche l’altra donna”. A quel punto succede un miracolo. Un poliziotto che si era convertito si è offerto in cambio di quella donna. In pubblico ha offerto la sua vita. Il terrorista ha accettato lo scambio. La donna è stata liberata.
Il terrorista ha ripreso: “Adesso liberate l’altro terrorista oppure ucciderò il poliziotto!” Il governo francese ha deciso di non scendere a compromessi. Il poliziotto è stato ucciso.
Catturato questo terrorista il governo ha detto: “Non dobbiamo dimenticare quel poliziotto. E’ un eroe”.
E il giorno prima in Bretagna è stata tolta una croce che era su un arco da 2000 anni.
Il nostro Vescovo ha detto: “Gesù è molto più grande di questo poliziotto che ha dato la vita per quella donna. Gesù ha dato la vita per tutti noi, per quelli che sono stati e per quelli che saranno. Perchè i francesi fanno la statua ad un poliziotto che ha dato la vita per una donna e cancellano tutto ciò che riguarda Gesù che ha dato la Vita per tutti noi?”
Ecco, fratelli e sorelle, questo succede quando l’uomo diventa la misura di tutte le cose.
Se analizziamo più a fondo vediamo che nessuno dei governanti in Europa ha figli. Nessuno ha figli. Non perchè non avessero potuto averli. I motivi sono diversi. Non li vogliono. Perciò l’Europa non può essere salvata. Solamente il Buon Pastore che è Cristo la può salvare. La Madonna lo ripete continuamente.
I Vescovi hanno detto che dalla festa dell’Annunciazione fino alla fine di maggio si preghi il rosario per il bene del popolo.
Gesù è la salvezza, ma senza il Rosario non ci sono tante cose buone che tu possa fare nella tua vita. Ci sono tanti libri, ma alla fine tutti ritornano alla preghiera delle nostre nonne, il santo Rosario. E’ interessante notare che i Vescovi abbiano indicato proprio il Rosario.
In questa parrocchia viene pregato ogni giorno da tanti anni prima della santa Messa. Perciò questo luogo sarà l’ultimo posto dove gli uomini avranno la possibilità di rimanere cristiani.
Amen

Fonte: Registrazione F. DeAgostini – trascrizione A. Bianco

Preghiere serali a Medjugorje del 24 e 26 aprile 2018

Preghiera di guarigione 24 aprile 2018
guidata da Fra Perica Ostojić



Alleluia, alleluia, alleluia...

Gesù, nella Sacra Scrittura leggiamo che quando sei uscito da Gerico il cieco dalla nascita ha detto: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me.” E mentre gli altri cercavano di farlo tacere, lui con la voce ancora più alta diceva: “Abbi pietà di me.” E Tu l’hai guarito. Anche se tutti erano contrari, lui credeva che solo la Tua parola poteva cambiare la sua vita. Signore Gesù, non Ti ha cercato per guarirlo ma per aver pietà di lui, per dargli la forza per portare le difficoltà che incontrava nella sua vita. Signore Gesù, grazie per il Tuo Amore, grazie per il Tuo Amore che supera ogni nostro desiderio, grazie per il Tuo Amore che ci dona la salvezza. Gesù Cristo, in questi momenti anch’io desidero invocare la Tua Presenza, desidero invocare la Tua Risurrezione nella mia vita, affinché, tramite la Tua Risurrezione, anche nella mia vita risorga tutto ciò che ha provocato dolore, difficoltà, problemi e la croce. Eccomi, Signore! Ti apro il mio cuore, riempilo con il Tuo Amore, Amore che trasformerà anche la mia vita.

Hvala, Criste... Grazie, Gesù... Alleluia...


Signore Gesù, nel Tempo Pasquale anche noi riflettiamo sulla Tua Risurrezione. Quando riflettiamo sulla Tua Risurrezione non possiamo dimenticare la Tua Croce, non possiamo dimenticare neppure l’Orto degli ulivi. Tu desideravi la presenza dei Tuoi discepoli ma essi si sono addormentati e sei rimasto solo. Il dolore diventava sempre più grande ma Tu non hai rinunciato: nonostante la prova, nonostante il dolore, Ti sei abbandonato alla Volontà del Padre. Abbandonarsi alla Volontà del Padre significa accettare la sofferenza, accettare anche la glorificazione con la Risurrezione dai morti. Signore Gesù, spesso anch’io mi riconosco nei discepoli che si sono addormentati. Perciò Ti prego: toccami con la Tua grazia, con la Tua grazia risveglia dentro di me il desiderio di pregare, di stare con Te, di aprire a Te il mio cuore. Con la Tua grazia, Signore, incoraggiamo ad operare così come Tu mi hai insegnato, perché, soltanto operando in modo positivo, dentro di me saranno guarite tutte quelle ferite negative. In questo momento, Signore, desidero lasciare tutto ciò che è negativo nella mia vita, desidero cambiare la mia vista. Perciò Ti prego: con la Tua Risurrezione purifica la mia vista, affinché io non sia colui che guarda le tenebre ma cerca di portare la luce. Signore, eccomi! Desidero essere un Tuo discepolo, desidero essere un Tuo apostolo. Fa’ che io sia capace di poterti seguire, fa’ che io sia capace di poter testimoniare Te.

Thankyou, Jesus... Merci, Jesu... Alleluia...


Signore Gesù, adesso che ho deciso di essere Tuo discepolo, Tuo apostolo, a questo punto desidero pregarti perché Tu mi renda capace di poterlo fare, di vivere questo cammino. Ti prego soprattutto: distruggi tutte quelle catene del peccato, spezza queste catene che legano la mia vita. La Tua Presenza, Signore, distrugga tutto ciò che è peccaminoso nella mia vita. Ti prego in modo particolare per quei peccati che sono conseguenza delle ferite. Guarisci, Signore, queste ferite, entra nelle mie ferite. Questo diventi lo spazio dove Tu desideri guarire, costruire, dove Tu desideri glorificarti. Signore, guarisci anche tutte le mie malattie fisiche. Non è che io voglia fuggire dalla croce che Tu mi dai, ma fa’ che io sia capace di portare la croce. Per quanto possa essere pesante, fa’ che io rimanga sempre fedele a Te, che io Ti segua e che sia perseverante su questo cammino. Signore, guarisci la mia anima e il mio corpo. Signore, purifica i miei pensieri. Signore, riempimi con il Tuo Amore, Amore che mi renderò capace di servire gli altri in questo mondo.

Kyrie eleison...

Tutti voi presenti qui, le vostre famiglie e tutti coloro che sono nella vostra preghiera, benedica Dio Onnipotente: Padre + e Figlio e Spirito Santo. Amen.

Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione INFO e revisione a cura di P. Armando Favero)


Adorazione Eucaristica del 26 aprile 2018
presieduta da fra Marinko Šakota


Gesù, sveglia dentro di me il desiderio di decidermi per Te...
Donaci la forza per essere forti nelle prove,... perseveranti nella preghiera...
Potremo avere la gioia e la pace quando Tu sarai in noi...
Gesù...nulla è forte, nulla è solido, tutto passa: solo Tu rimani...

Canto: Laudate, omnes gentes, laudate Dominum...
Alleluia, alleluia! Cantate Domino...


Gesù, Ti adoriamo! Tua Madre Maria ci invita ad adorarti col cuore. O Gesù, risveglia adesso dentro di noi la decisione e il desiderio di deciderci adesso per Te, di poterti scegliere adesso, perché Tu adesso sia davvero al primo posto nel mio cuore, affinché possa dire come Maria: “Eccomi, Signore! Sia fatto di me secondo la Tua parola.”

Canto: Gesù, Tu sei il mio Dio! Gesù, sei il mio Dio! (bis)
Io credo in Te, io spero in Te (X2), Gesù...

Gesù, Tua Madre ci invita a vivere con Te una vita nuova, ci invita a vivere con Te la vita nuova, affinché Tu, il Risorto, ci doni la forza per essere sempre forti nelle prove della vita. Tua Madre ci invita d essere fedeli e perseveranti nella preghiera, perché Tu ci hai dato una vita nuova con le Tue ferite, con la Tua Croce e con la Tua Risurrezione. O Gesù, sii Tu la nostra forza, affinché possiamo essere più forti dentro, nel cuore, quando arrivano le prove. Gesù, rafforza la nostra fede, la fiducia in Te. Rafforza dentro di noi la speranza e l’Amore.

Canto: Fiducia sei per noi (X2) Pane Vivo dentro di noi.
Fiducia sei per noi (X2) perché sei Vivo dentro di noi...

Gesù, la Madre Maria desidera che nel cuore portiamo la gioia e la pace e ci insegna che potremo avere nel cuore la pace e la gioia quando Tu, Gesù, sarai in noi, quando il Tuo Amore è nei nostri cuori, quando la nostra fede è forte con la nostra speranza. Tua Madre ci insegna che Tu, Gesù, sei il Principe della Pace. O Gesù, sii Tu la nostra pace. Regna Tu, Gesù, nei nostri cuori. Io, Gesù, desidero darti lo spazio dentro di me. Gesù, Tu sei il Re della Pace, Tu sei il mio Re. Tu sei la mia Pace!

Canto: Tu sei Pace... Alleluia...

Gesù, Tua Madre ci insegna che è incerto cercare la Pace fuori di Te, perché nulla è stabile, nulla è forte, nulla è solido, tutto passa: solo Tu rimani. Tu sei il fondamento forte, sul quale io desidero costruire la mia pace, la mia vita. Gesù, Tu sei la nostra Pace! Tu sei la mia Pace!

Tantum ergo...Orazione.
Canto: Gesù (X8)..
Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dia sia benedetto...
Canto finale: Gospa, Maika moia, Kralica mira...
Andate in pace..

Fonte: Dalla diretta.
(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

giovedì 26 aprile 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 22 aprile 2018


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore.

Cari fratelli e sorelle, la quarta domenica di Pasqua è la domenica del Buon Pastore. Gesù ci dice che Lui è il Buon Pastore; è Colui che veglia sul Suo gregge. Il lavoro che deve fare per essere sempre un Buon Pastore è molto esigente.
Il Buon Pastore veglia sempre. Durante il tempo bello e durante le tempeste.. Sui prati e nei luoghi pericolosi.
Se qualche pecora si perde Lui la cerca. Se qualche pecora si ammala Lui la cura.
Essere un pastore non è facile, sopratutto durante le tempeste.
Gesù, il nostro Buon Pastore, sapeva bene come vivevano i pastori in Palestina. Il Buon Pastore non riposa.
Quando leggiamo i Vangeli vediamo che la Vita di Gesù era una lotta quotidiana. Egli doveva incontrare tante persone fra le quali c’erano falsi profeti, farisei, dottori della legge. Trascorreva tempo con i Suoi discepoli che Lo comprendevano poco. C’erano malati che volevano essere guariti o indemoniati che volevano essere liberati.
Il Padre Lo abbandona entrando nell’Orto degli Ulivi. Pietro Lo ha rinnegato per tre volte e Giuda Lo ha tradito con un bacio.
Durante tutta la Sua Vita pubblica ha incontrato persone che non hanno creduto e altre che hanno cercato la Sua rovina.
Quando cantiamo “Salvatore, buon Gesù, Tu sei il Buon Pastore del Tuo gregge” non dimentichiamo che Lui è quel Pastore che da la Sua Vita per i Suoi amici. Segue ogni pecora per condurla nel recinto. Conosce ogni pecora. Ci conosce personalmente.
Noi diciamo spesso alle altre persone: “Ti conosco, ma non mi ricordo bene dove ti ho conosciuto”. Con Gesù non funziona così. Lui ci conosce con il Cuore.
Ciascuno di noi è importante per Gesù. Ci conosce così bene da non confonderci con qualcun altro.
Per Gesù noi siamo unici. Questo dovrebbe esortarci ad un abbandono totale e alla fedeltà a Gesù.
Il Buon Pastore si comporta così anche quando le pecore si sono perse. Egli lascia il recinto e le và a cercare. Sia di giorno che di notte. Le cerca finchè non le trova. Lui espone la Sua Vita per proteggere le Sue pecore. Si offre per salvare tutti. Si offre per la salvezza del mondo.
Lui stesso ha detto: “Nessuno Mi toglie la Vita, ma Io la do per voi”.
Gesù è il Pastore che conosce le Sue pecore e le Sue pecore conoscono Lui. Conoscere significa appartenere. Noi apparteniamo a Cristo e Lui appartiene a noi. Non si tratta di una proprietà materiale, ma apparteniamo a Lui nella libertà e nell’amore. Noi rimaniamo sempre noi stessi, ma ci doniamo a Gesù nella libertà, perchè Lui da la Sua Vita per noi.
Gesù è il Pastore del mondo intero. Non c’è un altro nome sotto il cielo dato agli uomini nel quale è stabilito che noi siamo salvati.
Non dobbiamo fermarci soltanto a queste belle parole, ma dobbiamo ricevere veramente Cristo e donarci a Lui totalmente mettendolo al centro della nostra vita.
Proprio questo facciamo ogni domenica quando veniamo alla santa Messa a celebrare l’Eucaristia. Qui riceviamo l’Amore che è in Lui, l’Amore che ci trasforma.
Egli ci ha detto che è la Via, la Verità e la Vita. Attraverso Gesù arriviamo al Padre Celeste.
Oggi ci poniamo la domanda: Gesù è veramente la nostra Via, Verità e Vita?
Quale posto diamo a Gesù nella nostra vita?
Leggendo questo Vangelo dovremmo fare un passo in avanti. Gesù, nostro Buon Pastore, ci affida gli uni agli altri. La Chiesa è la continuazione di Cristo sulla terra. Come ha fatto Lui dobbiamo fare anche noi: lasciare il recinto e andare incontro agli altri.
Essere discepolo di Cristo è una grande avventura e non un riposo. Abbiamo una grande tentazione di chiuderci nella nostra casa e godere della nostra situazione, ma la Buona Notizia deve essere annunciata ai poveri, a coloro che sono emarginati ovunque si trovino. E’ molto importante che questo si realizzi nelle opere.
Chi pensa in un modo diverso da noi rispettiamolo. Mettiamo sempre Cristo, la Verità, al primo posto e mostriamoLo agli altri. Se rinunciamo ad un uomo rinunciamo anche a Cristo.
Per capire cosa Cristo chiede da noi dobbiamo tornare alle letture.
Nel giorno di Pentecoste gli apostoli erano chiusi per paura e lo Spirito Santo gli ha spinti ad uscire. Poi si sono trovati faccia a faccia con coloro che hanno mandato Cristo sulla croce. Tutti noi siamo invitati a seguire Cristo.
Dalla prima Pentecoste i discepoli sono diventati testimoni della Buona Novella. Dopo la Resurrezione di Gesù Pietro ha vissuto una grande conversione. Lui che aveva tanta paura durante la Passione ora dimostra un coraggio da ammirare. Non ha più paura di testimoniare davanti a tutti i nemici di Gesù. La salvezza è soltanto in Gesù Cristo. Soltanto nella Sua grazia possiamo vivere una vita nuova e diventare figli di Dio.
Anche noi siamo invitati a testimoniare la nostra fede. Tutti siamo parte della Chiesa per raggiungere il Regno di Dio. Il Papa, i Cardinali e i Vescovi, i religiosi, le suore, i laici. Tutti siamo parte della Chiesa che segue il Suo Pastore: Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Tutto ciò che facciamo compiamolo nel Nome di Gesù che ci invia nel mondo per essere testimoni del Vangelo.
Per l’intercessione di Maria, Regina della Pace, il Signore ci doni il coraggio per testimoniare sempre e ovunque che agli uomini è data la salvezza per mezzo di Gesù al quale sia gloria e lode nei secoli dei secoli.
Amen
fra Ante Kutleša

fonte: trascrizione A. Bianco – Registrazione Flavio de Agostini

Adorazione Eucaristica del 25 aprile 2018 presieduta da Fra Perica Ostojić


...Oggi mandi Tua Madre e ci mostri di nuovo il Tuo Amore..
Con la luce della Tua Risurrezione purifica il mio cuore, i miei pensieri....
Signore Gesù, la Tua Risurrezione ci ha dato la speranza...

Canto: Oh, oh, oh! Adoramus Te, Domine...

Signore Gesù, Ti adoro nel Santissimo Sacramento. Sulla Croce hai dato Maria per Madre al Tuo discepolo tanto amato. Oggi mandi Tua Madre e ci mostri di nuovo il Tuo Amore. Grazie per il Tuo Amore, grazie per la Presenza e per l’intercessione di Maria.

Canto: Grazie, Gesù... Alleluia...

Signore Gesù, con la Tua Risurrezione hai vinto le tenebre del peccato. Con la luce della Tua Risurrezione purifica il mio cuore, i miei pensieri e il mio sguardo, così che la mia vita possa diventare una testimonianza della Tua vittoria sul peccato.

Canto: Veni, Sancte Spiritus...

Signore Gesù, la Tua Risurrezione ci ha dato la speranza. Quando sei venuto dai Tuoi discepoli hai detto: “Non abbiate paura.! Ti prego: con la Tua Presenza sii vittorioso adesso su tutte le paure della mia vita.

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto..
Canto finale: Adoramus Te, Domine...
(L’adorazione silenziosa continua in Chiesa, per tutta la notte, fino alle ore 7.00 di domani mattina, come ogni 25 del mese).


Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Messaggio a Marija del 25 aprile 2018

"Cari figli! Anche oggi vi invito a vivere con Gesù la vostra nuova vita. Che il Risorto vi doni la forza affinché siate sempre forti nelle prove della vita e fedeli e perseveranti nella preghiera, perché Gesù vi ha salvati con le Sue ferite e con la Sua resurrezione vi ha dato una vita nuova. Pregate, figlioli e non perdete la speranza. Nei vostri cuori ci siano gioia e pace, testimoniate la gioia di essere miei. Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.


Marija Pavlovic comunica a R.Maria il Messaggio del 25 Aprile 2018

mercoledì 25 aprile 2018

Preghiere serali a Medjugorje dal 19 al 24 aprile 2018

Adorazione Eucaristica del 19 aprile 2018

presieduta da Fra Zvonimir Pavičić


Signore Gesù, fa’ che aspettiamo con gioia la nostra risurrezione...

Cerca il volto del Signore... Donaci la Tua Pace...

Io sono il Pane Vivo disceso dal Cielo...


Canto: Laudate, omnis terra, laudate Dominum.

           Alleluia, alleluia! Cantate Domino!

Ti adoriamo, Signore nostro Gesù Cristo, Ti adoriamo nel Santissimo Sacramento dell’altare. Sì, Tu Ti doni per cibo che non passa mai, perché noi possiamo venire qui per adorarti. Sei sempre nei nostri cuori. Portaci a Te. Incoraggiaci con la Tua Presenza. Questo Tempo Pasquale nel quale noi celebriamo la Tua Risurrezione, fa’ che aspettiamo con gioia la nostra risurrezione, quando potremo adorarti per tutta l’eternità nel Tuo Regno. Signore, benedici tutti noi mentre Ti adoriamo in questa chiesa.

Canto: Gesù, Tu sei il mio Dio! Gesù, Tu sei il mio Dio! (bis)

           Io credo in Te, io spero in Te, (X2) Gesù...

Nel silenzio di questa chiesa, Signore, Tu parli a ciascuno di noi, Tu parli nel cuore, la Tua voce è sempre identica, la stessa. Gesù sussurra quella chiamata unica: “Cerca il mio volto.” Cerca il volto del Signore. Noi Ti cerchiamo nella nostra vita. Fa’ che Ti cerchiamo continuamente. Vogliamo entrare nel Tuo Regno, Regno d’Amore e di Pace. Signore, donaci la Tua Pace, quella stessa Pace che Tu hai dato ai Tuoi discepoli quando sei apparso loro nel giorno della Tua Risurrezione. Doni anche a noi doni la Tua Pace. Donaci la forza per portare questa Pace in questo mondo.

Canto: Tu sei Pace... Alleluia...

Signore, Tu hai detto: “Io sono il vero Pane. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti. Questo è il Pane disceso dal Cielo: chi mangia di esso non muore. Io sono il Pane Vivo disceso dal Cielo. Chi mangia di questo Pane vivrà in eterno. Il Pane che io vi do è il mio corpo per la vita del mondo.” Signore, Tu ci hai dato il Tuo Corpo come Pane della Vita. Fa’ che noi lo riceviamo nella purezza del nostro cuore. Questi sia per noi la nostra salvezza. Fa’ che Ti riconosciamo nello “spezzare del pane” e nella Parola che Tu ci dai nella Santissima Eucaristia. Apri la nostra mente e il nostro cuore, così che possiamo abbandonarci a Te.

Canto: Niente ti turbi, niente ti spaventi: chi ha Dio niente gli manca!

           Niente ti turbi, niente ti spaventi: solo Dio basta!

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto.

Canto finale: Gospa, Maika, moia, Kralica mira...

Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)

         (Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Venerazione alla Santa Croce del 20 aprile 2018

guidata Fra Marinko Šakota



Maria ci dice che la Croce è il segno della vittoria e della speranza..

Liberami dalla cecità e di riconoscere il peccato,

dì anche a me: “Oggi sarai con me in Paradiso”.

Dammi la capacità di perdonare.. “Padre, perdona loro...”

Canto: Santo è il Signor! Santo è il Signor!

           Santo è il Signore Iddio! Santo è il Signor!...

Gesù, eccoci in ginocchio davanti alla Tua Croce. Maria nostra Madre ci invita a pregare davanti alla Croce. Lei dice che la Croce è il segno della vittoria e della speranza. O Gesù, apri i nostri cuori per il Mistero della Tua Croce.

Canto: Domine Jesu (X4), Jesu...

Gesù, noi Ti vediamo sospeso sulla Croce con due uomini crocifissi accanto a Te. O Gesù, liberami dalla cecità, del non vedere il peccato e dammi la grazia di riconoscere il peccato come ha fatto uno dei due crocifissi, dammi la grazia di essere unito al Tuo sguardo mentre dici: “Oggi sarai con me in Paradiso.”

Canto: Signor Gesù, ricordati di me, quando sarai nel Tuo Regno. (bis)

Gesù. Ti presento la mia incapacità di perdonare, di vedere il bene negli altri. Il nostro cuore è pieno di sentimenti negativi. Mentre io Ti guardo, Ti prego: dammi la grazia di essere unito con il Tuo sguardo mentre pronunci le parole: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.”

Kyrie, eleison...

Vi benedica Dio Onnipotente: Padre + e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

Andate in pace.

Canto finale: Ave, Maria, gratia plena! Dominus tecum, Benedicta Tu!

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)

(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Preghiera di guarigione del 21 aprile 2018

guidata da fra Zvonimir Pavičić



Alleluia, alleluia, alleluia...

Signore, Tu hai sofferto per noi e ci hai lasciato l’esempio per seguire le Tue orme, anche se eri senza peccato. Non hai fatto nulla per meritare di essere punito, hai sopportato tutto con pazienza, mettendo tutto nelle mani del Giudice Giusto. Così hai preso tutti i nostri peccati e li hai portati sull’albero della Croce, perché noi potessimo vivere nella giustizia e ci insegni come assomigliare a Te, come rimanere nel Tuo Amore, per ricevere la grazia di una vita nuova, ed essere nutriti dei frutti della Tua Risurrezione.

Hvala, Criste... Grazie, Gesù... Alleluia...

Non permettere, Signore, che nelle nostre malattie, nei problemi che ci opprimono, non permettere che ci allontaniamo da Te. Tu sei l’unico Pastore, la  cui voce noi riconosciamo, la cui voce vogliamo seguire. Fa’ che possiamo sentire la Tua voce anche nei momenti difficili. Fa’ che il dolore non ci soffochi, ma che dentro di noi risuoni la Tua voce che ci invita a venire da Te, che sei il Buon Pastore, Buon Pastore che raduna tutti coloro che sono perduti e li fa ritornare nella grazia dell’unità.

Thankyou, Jesus... Merci, Jesu... Alleluia...

Siamo qui, Signore, come pecore in un recinto: ci radunano la Tua Presenza e la Tua voce. Con la nostra presenza desideriamo rispondere alla Tua chiamata, desideriamo dirti: “Eccoci!” E Tu in questa risposta puoi riconoscere i nostri desideri, perché Tu sai benissimo che cosa ci opprime e di che cosa abbiamo bisogno, Tu conosci la nostra interiorità meglio di noi stessi. Donaci, Signore, i Tuoi doni, versa su di noi la Tua grazia, affinché possiamo essere rinati, liberi da vari legami e guariti da varie malattie. Sii Tu, Signore, la nostra consolazione, consolazione nella quale non ci mancherà nulla, perché in Te, Signore, non ci può mancare nulla. Signore, benedici tutti noi e guariscici!   

Kyrie eleison...

Voi, le vostre famiglie e tutti coloro per i quali stasera avete pregato, benedica Dio Onnipotente: Padre + e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)

(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)



Adorazione Eucaristica del 21 aprile 2018

presieduta da Fra Francesco Rizzi.



Signore Gesù, Buon Pastore, insegnaci ad offrire le nostre vite con Maria...

Buon Pastore, Pane della Vita, donaci l’Amore e la Fede per cercarti...

Maestro e Buon Pastore, donaci lo Spirito di Sapienza per comprendere...

Gesù, Dio con noi,  fa’ che noi siamo sempre con Te...

Canto: Vive Jesus el Senor...

Signore Gesù, Tu sei il Buon Pastore che dà la vita per le sue pecore. Insegnaci a offrire le nostre vite con Maria per la salvezza delle anime e del mondo. Noi confidiamo in Te!

Canto: Gesù, Gesù! Confido in Te! (bis) Alleluia...

Signore Gesù, Buon Pastore misericordioso, Tu sei il Pane della Vita che nutre le nostre anime e i nostri cuori. Donaci l’Amore e la Fede per cercarti e incontrarti nel Santissimo Sacramento dell’altare. Noi crediamo in Te!

Canto: Confitemini Domino, quoniam bonus!

           Confitemini Domino, alleluia!

Gesù, Maestro e Buon Pastore, donaci lo Spirito di Sapienza per comprendere il linguaggio dell’Amore. Grazie, Signore Gesù! Grazie Madre!

Canto: Veni, Sancte Spiritus...

Gesù, Tu sei il Dio con noi e fa’ che noi siamo sempre con Te! Noi Ti adoriamo!

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica. Dio sia benedetto.

Canto finale: Gospa, Maika moia, Kralica mira...

  Zdravo, Kralice mira! Zdravo, Maiko ljubavi!

                     Zdravo (X3), Marijo! (bis)

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)

(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Preghiera di guarigione del 23 aprile 2018

guidata da fra Zvonimir Pavičić


Alleluia, alleluia, alleluia...

Signore, Tu ci hai appena nutriti con la Tua Parola e con il Tuo Corpo: è un Mistero meraviglioso nel quale Tu Ti dono a noi, noi piccoli e insignificanti veniamo nutriti di Te che sei un Dio unico con il Padre e lo Spirito Santo. La forza del Tuo Corpo e la forza della Tua Parola ci proteggano sempre nella nostra vita, affinché non ci allontaniamo mai dalla Tua via.

Thankyou, Jesus... Merci, Jesu... Alleluia...

Signore, Tu sai benissimo che la nostra vita è costellata di tante tempeste, che vogliono affondare la barca della nostra vita: molte malattie, preoccupazioni e difficoltà ci opprimono, e non ci permettono di andare avanti, non ci permettono di seguirti. Sii Tu, Signore, la nostra forza, con la quale potremo camminare su questa terra. Sii Tu, Signore, il nostro sostegno sul quale potremo sempre appoggiarci. Sii Tu, Signore, la nostra Pace nella quale ci sentiremo sempre sicuri.

Grazie, Gesù... danke, Jesus... Alleluia...

Grazie, Gesù, perché sei sempre con noi, e non ci abbandoni mai. Tu non ci abbandoni nelle nostre angosce, nelle nostre malattie, perché tu sai che abbiamo bisogno di Te. Adesso Ti invochiamo, Signore, e Ti preghiamo: esaudisci le nostre preghiere, donaci la salute dell’anima e del corpo, affinché possiamo seguirti sempre di più, imitarti sempre di più e affinché la nostra fede cresca sempre di più. Guariscici, Signore Gesù!

Kyrie eleison...

Voi, le vostre famiglie e tutti coloro che sono nella vostra preghiera, benedica Dio Onnipotente: Padre + e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

Fonte: dalla diretta

(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Adorazione Eucaristica del 24 aprile 2018

presieduta da Fra Dragan Ružić

“In verità, in verità vi dico, Se non... non avrete la vita in voi.”

Vieni a me, Signore, sii il mio cibo e la mia bevanda...

O Gesù, dammi un cuore grande e generoso come il Tuo...

Pane Vivo, che tutti possano conoscerti...

Canto: Signor Gesù, noi T’adoriam... Alleluia...

Dal Vangelo secondo Giovanni. Gesù disse loro: “In verità, in verità vi dico: Se non mangiate la Carne del Figlio dell’uomo e non bevete il Suo Sangue, non avrete la vita in voi.” (Gv. 6, 53).

Canto: Domine Jesu (X4), Jesu...

Signore Gesù, chi mangia il Tuo Corpo e beve il Tuo Sangue ha la Vita eterna. Vieni a me, Signore, sii il mio cibo e la mia bevanda, nutrimi Signore e dammi da bere, santificami con il Tuo Corpo e purificami con il Tuo Sangue. Gesù Eucaristico, dammi la Vita Eterna.

Canto: Guariscimi, o mio Signor! Guariscimi, o mio Signor!

           Con il Tuo Sangue, guariscimi! Guariscimi, o mio Signor! Alleluia...

Gesù, nell’Eucaristia Tu Ti dono a noi come cibo e bevanda. Dammi un cuore grande e generoso come il Tuo. Fa’ che io diventi simile a Te e che offra me stesso per il bene degli altri. Aiutami a vincere l’egoismo e ad amare i miei fratelli nelle Opere di Misericordia.

Canto: Veni, Sancte Spiritus...

Pane Vivo, che tutti possano conoscerti. Pane, disceso dal Cielo, che tutti possano credere in Te. Pane della Risurrezione, che tutti possano aver fiducia in Te. Pane della Vita Eterna, che io Ti ami come Maria, Giuseppe e i Santi Ti hanno amato.

Pater noster...

Tantum ergo...Orazione. Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica.

Canto finale: Zdravo, Kralice mira! Zdravo, Maiko ljubavi.

                     Zdravo (X3), Marijo. (bis)

Fonte: Dalla diretta..

(Trascrizione INFO a cura di P. Armando Favero)

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 15 aprile 2018

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, un uomo era molto legato a suo papà. Il padre aveva fatto lavori pesanti tutta la vita. Quando la morte si stava avvicinando al padre il figlio era disperato per la tristezza. Stando vicino al padre morto il suo sguardo si è fermato sulle mani del genitore. Ha visto che anche le cose piccole avevano lasciato il segno. Poi ha scritto: “Non dimenticherò mai quelle bellissime mani diventate ormai vecchie. Esse raccontano la vita di un uomo che ha lavorato tanto. Le rughe, i solchi… Mio padre aveva sempre le mani rovinate da qualche filo di ferro, dalla pietra o da una radice dura che aveva strappato. Quei segni erano l’unica decorazione sulle sue mani. Non sono spariti nemmeno dopo la morte. I figli non possono sapere tutto del proprio padre, ma nella mia memoria rimarranno sempre presenti le sue mani e testimonieranno il suo impegno e il suo sudore. Saranno sempre testimoni del suo lavoro onesto. Guardando le sue mani si può vedere la parte positiva di quel corpo che è steso e morto”. Così ha concluso il figlio.
Quando Gesù è venuto tra i Suoi discepoli nel Cenacolo dopo la resurrezione ha detto: “Guardate le Mie Mani. Guardate i Miei Piedi. Toccate Mi. Sono proprio Io. Tommaso tocca le Ferite sulle Mie Mani. Tocca il Mio Fianco e non essere incredulo, ma fedele”.
Forse noi ci aspettavamo che il Corpo di Gesù non avesse alcun difetto, ma non era così. Proprio attraverso queste Ferite sul Suo Corpo i discepoli Lo hanno riconosciuto. Erano le Ferite ricevute durante la flagellazione e crocifissione.
Perchè Gesù mostra le Piaghe ai discepoli? Perchè Esse sono il segno che Gesù è Colui che è stato crocifisso. Quelle Ferite sono il segno del Suo grande Amore per noi e per i discepoli.
La sera della Resurrezione i discepoli si sono radunati nella stanza del Cenacolo. Avevano sbarrato la porta. L’assenza del loro Maestro era molto sentita nella loro coscienza, nel loro cuore e nella loro mente. Essi sono immersi nei ricordi belli e tristi. Proprio lì pochi giorni prima Gesù aveva fatto la lavanda dei piedi e l’Ultima Cena. Proprio in quella stanza tutti avevano giurato che sarebbero rimasti fedeli. Ma questa promessa non è durata nemmeno una giornata.
Ogni discepolo nel profondo del suo essere era ferito. Nella loro mente si alternavano pensieri di paura, dubbio, rimorsi di coscienza, tristezza. Erano feriti come gruppo. Due di loro non c’erano: Giuda era morto e Tommaso era nella prova. Essi vivevano la crisi della fede. Questo accade agli uomini quando sono toccati da qualche disgrazia ed è successo anche ai discepoli. Hanno tirato su un muro attorno a sè. Si sono chiusi nel loro dolore.
Gesù non aspetta che gli apostoli vadano da Lui. Egli stesso và da loro mentre sono turbati e impauriti, turbati per il senso di colpa. Gesù ha abbattuto quel muro con un atto deciso. Semplicemente sta in mezzo a loro. Non li rimprovera perchè Lo hanno tradito. Non fa lezioni. Non c’è rimprovero nè nelle Sue Parole nè nel Suo Sguardo. Sa come si sentono e non vuole infierire su di loro.
Egli porta a loro ciò che desideravano tanto. Dice a loro: “Pace a voi”. Gesù lo ripete un’altra volta, perchè lo sentano bene: “Pace a voi”.
Le Sue parole, la tranquillità nella voce, il calore dello Sguardo erano pieni di perdono. I discepoli hanno capito subito ciò che sembrava impossibile: la morte è stata vinta, il male è stato vinto e il Maestro è vivo. I loro peccati e il loro tradimento sono perdonati.
L’Amore ha trionfato. Gesù ha vinto tutte le forze del male che si erano unite contro di Lui. Adesso è possibile un nuovo inizio. Tutto questo li ha riempiti di una gioia immensa. Gesù mite ed umile ha sconfitto il male e anche la morte stessa. Ha ridatoil coraggio ai Suoi discepoli. Ha rinnovato la speranza. Ha ridato la vita. Erano completamente persi e ora nasce dentro di loro qualcosa di nuovo. A loro è tornata la fede. Non solo la fede nel Maestro, ma anche quella in se stessi.
E’ una grande gioia comprendere di essere amato così come sei, con tutte le caratteristiche buone e cattive.
Cari fratelli e sorelle, la Resurrezione non ci libera dal dolore, ma ci porta la novità della vita. La Resurrezione da un senso nuovo alle nostre sofferenze e ai nostri dolori e ci porta la speranza. Adesso che sappiamo che Gesù è vivo tutto è diverso. Anche a noi, come agli apostoli, ci rivolge le Sue Parole con le quali ci dona la pace. Se succede che cadiamo sotto il peso della prova siamo consolati da come Gesù si è comportato con i discepoli che Lo avevano abbandonato. La Sua Misericordia è più grande delle nostre debolezze. Il Suo Amore è più grande del nostro odio. La vita è più forte della morte.
Questo ci porta una gioia silenziosa e un senso profondo di pace. Questo è un dono di Gesù Risorto.
Con le debolezze dei Suoi primi discepoli Gesù ha portato le nostre debolezze sull’albero della croce per donarci la possibilità di un nuovo inizio.
Se siamo con Gesù non dobbiamo essere disperati anche se siamo nelle prove più difficili. Quando la nostra logica umana non vede una via d’uscita e non sappiamo come andare avanti Lui ha la soluzione. Con Gesù possiamo sempre cominciare da capo.
Noi tutti abbiamo sperimentato momenti di morte. Ci sono momenti in cui ci sentiamo incompresi e ci pare che nessuno tenga a noi. Non vediamo la speranza e gli orizzonti sembrano chiusi. Ci sentiamo seppelliti dentro noi stessi.
Ci sono anche dei momenti in cui assaporiamo la Resurrezione. Ci sentiamo accettati, amati. Ci è stato perdonato. Momenti in cui apriamo il nostro cuore agli altri e alla vita. Gli orizzonti si allargano e noi usciamo dal sepolcro che abbiamo dentro.
Gesù è andato sulla croce, affinchè noi possiamo arrivare alla vittoria finale attraverso piccole vittorie su noi stessi e piccole resurrezioni. In questo si è manifestato il Suo Amore misericordioso verso di noi lasciando la miseria del peccato per mezzo del perdono nella confessione, per mezzo del perdono che Gesù ci ha meritato sulla croce. Noi possiamo aprirci alla novità della vita con gratitudine.
Usiamo questo tesoro della Misericordia di Dio quando sentiamo che la nostra anima è turbata dalla miseria del peccato. Se c’è stato il perdono per coloro che hanno ucciso Gesù, se c’è stato il perdono per i Suoi primi discepoli noi peccatori non dobbiamo perdere la speranza. Attraverso le piccole resurrezioni che ci donano la serenità della vita arriveremo alla Resurrezione finale per risorgere con Cristo.
Amen.

Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)     (Trascrizione INFO a cura di A. Bianco)

martedì 24 aprile 2018

Padre Slavko: Desidero guidarvi verso la preghiera del cuore

Maria sa che anche questa è una cosa che dobbiamo imparare e vuole aiutarci a farlo. Queste due cose che Maria ci ha dettò di fare - dare spazio alla preghiera e la preghiera personale - sono le condizioni per la preghiera del cuore. Nessuno può pregare con il cuore se non si è deciso per la preghiera e solo allora comincia davvero la preghiera del cuore.

Quante volte a Medjugorje sentiamo chiedere cosa significa e come si fa a pregare con il cuore? Come si deve pregare affinché sia davvero una preghiera con il cuore?

Ognuno può cominciare subito a pregare con il cuore, perché pregare con il cuore significa pregare con amore. Pregare con amore non vuol dire però sapere pregare bene e aver memorizzato bene la maggior parte delle preghiere. Significa invece cominciare a pregare quando ce lo chiede Maria e nel modo che abbiamo fatto sin dall'inizio delle sue apparizioni.

Quindi, se qualcuno dice: "Non so pregare, ma se tu mi chiedi di farlo, comincerò come so fare", allora in quel momento è cominciata la preghiera con il cuore. Se invece pensassimo di cominciare a pregare solo quando sapremo davvero pregare con il cuore, allora non pregheremo mai.

La preghiera è una lingua e pensate a cosa accadrebbe se noi decidessimo di parlare una lingua solo quando l'avremmo imparata bene. In quel modo, non saremmo mai in grado di parlare quella determinata lingua, visto che chiunque cominci a parlare una lingua straniera inizia proprio col dire le cose più semplici, facendo pratica, ripetendo più volte e facendo degli errori e alla fine imparando davvero quella lingua. Bisogna essere coraggiosi e cominciare in qualsiasi modo si riesca a fare e poi, con la preghiera quotidiana, allora impareremo anche a pregare con il cuore.

Questa è la condizione di tutto il resto, di cui Maria ci parla nel resto del messaggio. Maria dice...

Solo così capirete che la vostra vita è vuota senza la preghiera

Spesso, quando abbiamo il vuoto nel cuore non ce ne accorgiamo e cerchiamo delle cose che colmino il nostro vuoto. Ed è spesso da quì che comincia il cammino delle persone. Quando il cuore è vuoto molti cominciano a ricorrere a ciò che è male. È il vuoto dell'anima che ci porta alla droga o all'alcol. E' il vuoto dell'anima che genera il comportamento violento, i sentimenti negativi e le cattive abitudini. Se il cuore invece riceve la testimonianza della conversione di un altro, allora si accorge che è stato il vuoto dell'anima a spingerlo verso il peccato. Per questo, è importante che ci decidiamo per la preghiera e che in essa scopriamo la pienezza della vita e questa pienezza ci trasmette la forza di liberarci del peccato, delle cattive abitudini e di cominciare una vita che valga la pena di essere vissuta. Poi Maria sottolinea...

Voi scoprirete il senso della vostra vita quando avrete scoperto Dio nella preghiera

Dio è fonte di Vita, di Amore, di Pace e di Gioia. Dio è luce ed è la nostra via. Se siamo vicini a Dio, la nostra vita avrà uno scopo e questo indipendentemente da come ci sentiamo in quel momento, se siamo sani o ammalati, ricchi o poveri, perché lo scopo della vita continua a sopravvivere e domina ogni situazione che incontriamo nella vita. Questo scopo, naturalmente, possiamo trovarlo unicamente in Dio e grazie a questo scopo che troviamo in Lui ogni cosa acquisterà valore. Anche se ci imbattiamo o commettiamo un peccato e anche se è un peccato grave, anche la grazia è grande. Se ci si allontana da Dio, invece, si vive nelle tenebre, e nelle tenebre ogni cosa perde colore, ogni cosa è uguale all'altra, spenta, ogni cosa diventa irriconoscibile e così non si trova più la via. Per questo è fondamentale che noi stiamo accanto a Dio. Poi, alla fine, Maria ci implora dicendo...

Perciò, figlioli, aprite la porta del vostro cuore e capirete che la preghiera è la gioia senza la quale non potete vivere

Ci viene spontaneo chiederci: come possiamo aprire il cuore a Dio e che cosa ce lo fa chiudere. E' bene che ci rendiamo conto che tutto ciò che ci succede, il bene come il male, è in grado di chiuderci o di aprirci a Dio. Quando le cose vanno bene, si rischia davvero di allontanarsi da Dio e dagli altri, cioè di chiudere il nostro cuore a Dio e agli altri.

La stessa cosa può accadere quando si soffre, perché allora ci si chiude e si incolpano Dio o gli altri delle nostre sofferenze e ci si ribella a Dio o agli altri, che sia per odio, per dolore o per depressione. Tutto questo può farci correre il pericolo di perdere il senso della vita Ma in genere, quando le cose vanno bene, si dimentica facilmente Dio e quando vanno male si ricomincia a cercarlo.

Quante persone hanno cominciato a pregare solo quando un dolore ha bussato alla porta del loro cuore? E allora dovremmo chiederci come mai aspettiamo che un dolore sfondi la porta del nostro cuore per deciderci ad aprirla a Dio? Ma è proprio questo il momento di dirci e di credere che alla fine ogni cosa volge al bene. Ed è per questo che non è giusto pensare che sia per volontà di Dio che soffriamo. Perché se poi lo diciamo anche a un altro, che cosa penserà questi del nostro Dio? Quale immagine si farà di Dio, se pensa che sia Lui a volere la nostra sofferenza?

Quando soffriamo, quando le cose vanno male, allora, non dovremmo dire che è la volontà di Dio, ma piuttosto che è volontà di Dio che noi, attraverso la nostra sofferenza, possiamo crescere nel suo amore, nella sua pace e nella sua fede. Per capirlo meglio, pensiamo a un bambino che soffre e che dice ai suoi amici che sono i suoi genitori a desiderare la sua sofferenza.

Che cosa penseranno gli amici di quei genitori? Naturalmente nulla di buono. Ed è quindi bene che anche noi nel silenzio del nostro cuore, ripensiamo al nostro comportamento e cerchiamo cosa ha chiuso le porte del nostro cuore a Dio, o che cosa invece ci ha aiutati ad aprirle La gioia di cui parla Maria è una gioia evangelica, la gioia di cui parla anche Gesù nei Vangeli.

È una gioia che non esclude il dolore, i problemi, le difficoltà, le persecuzioni, perché è una gioia che li trascende tutti e porta alla rivelazione della vita eterna assieme a Dio, nell'amore e nella gioia eterna. Qualcuno disse una volta: "La preghiera non cambia il mondo, ma cambia la persona, che poi a sua volta cambia il mondo". Cari amici, vi invito ora in nome di Maria, qui a Medjugorje, a decidervi per la preghiera, a decidervi ad avvicinarvi a Dio e a cercare in Lui lo scopo della vostra vita. Il nostro incontro con Dio cambierà la nostra vita e allora saremo in grado, gradualmente, di migliorare anche il rapporto nella nostra famiglia, nella Chiesa e in tutto il mondo. Con questo appello vi invito ancora a pregare...

Cari figli, anche oggi vi invito tutti alla preghiera. Sapete, cari figli, che Dio concede grazie speciali nella preghiera; perciò cercate e pregate, perché possiate comprendere tutto ciò che vi offro qui. Io vi invito, cari figli, alla preghiera col cuore; sapete che senza preghiera non potete comprendere tutto ciò che Dio programma attraverso ciascuno di voi: perciò pregate. Desidero che attraverso ognuno si realizzi il disegno di Dio, che cresca tutto ciò che Dio vi ha dato nel cuore. (Messaggio del 25 aprile 1987)

Dio, Padre nostro, Ti ringraziamo di essere nostro Padre, di chiamarci a Te e di desiderare di stare con noi. Ti ringraziamo perché con la preghiera possiamo incontrarTi. Liberaci da tutto ciò che soffoca il nostro cuore e il nostro desiderio di stare con Te. Liberaci dall'orgoglio e dall'egoismo, dalla superficialità e risveglia il nostro profondo desiderio di incontrarTi. Perdonaci se spesso ci allontaniamo da Te e se Ti incolpiamo della nostra sofferenza e della nostra solitudine. Ti ringraziamo perché desideri che preghiamo, in Tuo nome, per le nostre famiglie, per la Chiesa e per tutto il mondo. Ti imploriamo, concedici la grazia di aprirci all'invito alla preghiera. Benedici coloro che pregano, così che possano incontrarTi nella preghiera e attraverso di Te trovino uno scopo nella vita. Dona a tutti coloro che pregano anche la gioia che viene dalla preghiera. Ti preghiamo anche per coloro che hanno chiuso il cuore a Te, che si sono allontanati da Te perché ora stanno bene, ma Ti preghiamo anche per coloro che hanno chiuso il cuore a Te perché sono nella sofferenza. Apri il nostro cuore al Tuo amore così che in questo mondo, attraverso Tuo Figlio Gesù Cristo, possiamo essere testimoni del Tuo amore. Amen.

P. Slavko Barbaric

25 aprile 2018 : Veglia di Preghiera in attesa del Messaggio Mensile da Medjugorje nella Chiesina di Padre Marella

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Mercoledì 25 aprile 2018, come ogni mese, nello spirito di Medjugorje e in unione con tutti i gruppi di preghiera d'Italia, si terrà la veglia di preghiera aperta a tutti in attesa del Messaggio a tutto il mondo, nella Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro n. 13,  Bologna, alle ore 21:00 : Adorazione del Santissimo Sacramento e preghiera del Santo Rosario, con la presenza e guida del sacerdote P. Roberto Viglino O.P.


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Con l’occasione ricordo anche gli altri appuntamenti del Gruppo di Preghiera Regina della Pace:

  • Giovedì 26 aprile e giovedì 3 maggio 2018:  si terrà la consueta Veglia di Preghiera settimanale alle ore 20:30  presso la Chiesina  di  Padre Marella in Via del Lavoro, 13 a Bologna
  • Sabato 5 maggio 2018: consueto pellegrinaggio mensile al Santuario della Madonna di S. Luca con partenza dal Meloncello alle ore 08:00 preghiera delle prime tre parti del S. Rosario salendo a piedi al Santuario, S. Messa alle ore 09:30 e quindi discesa pregando l’ultima parte del S. Rosario.

lunedì 23 aprile 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 13 aprile 2018



Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, vediamo il compito degli apostoli dopo la Resurrezione di Gesù. Si tratta di un compito molto impegnativo: andare nel mondo ad annunziare la verità, cioè che Gesù è risorto. Gesù ha sconfitto coloro che sulla terra pensavano di aver vinto. Gli apostoli annunciano con coraggio Gesù Cristo a tutti: ai farisei, ai peccatori, alle sette, ai capi, ai filosofi, ai giudei, ai greci, agli scribi.
Nei giorni dopo Pasqua gli Atti degli Apostoli ci parlano proprio di questo compito.
E’ difficile mettersi davanti alla gente e annunciare che Dio chiede a noi un cambiamento.
Inizio questa meditazione con due esempi di difficili situazioni quando si predica Gesù Cristo. Dirò qualcosa di santa Teresa D’Avila e di san Giovanni della Croce.
Santa Teresa d’Avila voleva che avvenissero dei cambiamenti nell’ordine carmelitano. Ha trovato subito diverse resistenze, perchè ha ricordato che si deve piacere a Dio e non adeguarsi ai tempi. E’ stata minacciata e doveva giungere alla sua città di nascosto. Tutto solo per aver ricordato che bisognava vivere la strada di Dio secondo i dettami originali. E’ stata addirittura minacciata di un processo di inquisizione, ma lei non si è scoraggiata.
Anche a san Giovanni della Croce è stato riservato lo stesso destino, il fondatore dei Carmelitani scalzi. E’ stato imprigionato per dieci mesi, torturato. Tutto questo da coloro che non volevano che Gesù venisse seguito in maniera originaria, ma si erano adeguati ai tempi.
Santa Teresa e san Giovanni hanno continuato la loro vita e il loro annuncio nonostante le derisioni e le persecuzioni. Solamente più tardi hanno potuto vivere la gioia dei frutti di tale predicazione.
Cosa si oppone nell’uomo davanti alla proposta di vivere Gesù in maniera originaria?
San Giovanni diceva che per riportare la Chiesa sulla strada corretta erano necessarie operazioni chirurgiche e non semplici correzioni. Ci voleva un cambiamento di mentalità di coloro che volevano seguire Gesù Cristo.
Ieri ci siamo ricordati di un santo di Napoli: il santo medico Giuseppe Moscati. Faceva delle diagnosi perfette.
Proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 1997 si è messo al servizio dei poveri e dava loro il suo guadagno.
Fratelli e sorelle, per fare diagnosi corrette nel nostro cuore dobbiamo fare entrare la Verità e riconoscere la luce dalle tenebre. Così potremo fare la diagnosi e vedere cosa è entrato nella nostra vita e nel mondo.
Quali malattie hanno colpito l’uomo così che non c’è più posto per Dio, per Gesù, per la vita divina?
Fratelli e sorelle, abbiamo bisogno di questa diagnosi per capire ciò che succede ai cristiani quando arrivano al potere politico o economico e dimenticano le virtù cristiane. Vanno oltre la propria coscienza e continuano ad essere chiamati cristiani. Cosa succede a questi ipocriti? Questi dicono anche oggi a santa Teresa, a san Giovanni e a san Giuseppe Moscati che non bisogna vivere Dio in pienezza., ma solamente con certe pratiche.
Fratelli, noi vediamo che questa sera ci incontriamo con uno scriba ebreo di nome Gamaliele. Quando hanno arrestato gli apostoli e li hanno messi in prigione è andato davanti al sinedrio e ha parlato da saggio ricordando il comportamento degli apostoli, i quali hanno annunciato Gesù Cristo con gioia nonostante le persecuzioni. Dice che Teuta diceva di essere Dio. 400 persone lo hanno seguito e invece è scomparso lui e i suoi seguaci. Guardate gli apostoli, invece. Gesù è morto, ma loro continuano a predicarLo e dicono che è risorto. Anche Giuda il galileo è stato seguito da una parte del popolo, ma morto lui sono scomparsi anche coloro che lo seguivano.
Ma questo non è il messaggio più chiaro anche per le guide dei nostri tempi, indipendentemente dallo stato in cui si trovano? Coloro che seguivano Teuda e Giuda hanno tradito questi falsi profeti e sono fuggiti.
Per questa ragione Gamaliele li invita alla responsabilità e dice: “Se ciò che stanno facendo questi uomini viene da Dio non si può fermare, invece se viene dagli uomini sparirà da solo”.
Questo lo abbiamo ricordato qui a Medjugorje tante volte a noi stessi e a voi. E’ l’unica risposta che possiamo dare a tutto ciò che sta accadendo qui. Se questo viene da Dio rimarrà. Se viene dagli uomini sicuramente finirà. Nè in un verso nè nell’altro dobbiamo lottare. La Scrittura ci da già la risposta. Il messaggio viene dal Signore.
Oggi nella nostra patria siamo preoccupati. Non preoccuparti, popolo mio. Quello che viene dagli uomini finirà. Anche se fanno leggi contro la Chiesa, contro ciò che è morale, contro la dottrina tutto finirà e coloro che avranno votato a favore fuggiranno. Quello che viene da Dio rimarrà.
A voi che siete qui diranno che è invano andare per il mondo a portare la Buona Novella. Non è per niente invano. Se così fosse non ci ricorderemmo di Simone di Cirene o della Veronica che è uscita dalla folla per aiutare Gesù. Non è invano.
Anche se sei l’unico al mondo a testimoniare Gesù Cristo tu lasci le tracce. Non dobbiamo contare i numeri, ma dobbiamo aprire il cuore così che la grazia del Signore possa entrare e agire.
Dopo che hanno flagellato gli apostoli hanno cercato di proibire loro di parlare di Gesù. Oggi non capita la stessa cosa per quanto riguarda la Chiesa?
Avrai privilegi, potere, posti importanti, ma non devi alzare la voce contro certe cose e non devi parlare nel Nome di Gesù. Questo viene detto ai Cristiani oggi in questo mondo: “Non vi perseguitiamo, ma non annunziate Cristo!”
Cosa succede in realtà? Vogliono far tacere la dottrina e l’invito alla conversione.
Cosa accade oggi quando dall’altare invitiamo alla conversione, al rispetto dei Comandamenti e quando facciamo l’esame di coscienza? Viene detto che infrangiamo i diritti umani degli altri. Vediamo a che punto siamo arrivati: invitare alla conversione e ad abbandonare gli idoli significa attaccare i diritti degli altri.
Perchè si proibisce di annunziare il Regno di Dio? Perchè si vuole creare il regno di questo mondo sulla terra. Si vuole creare il nuovo ordine. L’uomo vuole regnare ed essere Dio.
Per questa ragione, fratelli e sorelle, noi siamo qui. Dobbiamo comportarci proprio come gli apostoli. Come si sono comportati? Sono stati flagellati ed erano felici e hanno continuato a parlare di Gesù.
Se ci flagellano, perseguitano, se interpretano le nostre parole in maniera errata, se dicono che siamo obsoleti noi testimoniamo ugualmente il Nome di Gesù Cristo. Possiamo essere flagellati, ma la Voce del Signore non può fare silenzio.
Una vecchia storia indiana racconta che un soldato insegnava a suo figlio l’arte della guerra. Un giorno il padre gli ha detto: “Figlio mio, stai attento, perchè devi sempre badare a dove metti i piedi e a come cammini”. Il figlio ha risposto: “Papà, stai attento tu, perchè io seguo le tue orme”.
Cari fratelli e sorelle, noi seguiamo le tracce di Gesù, ma allo stesso momento lasciamo le orme per le generazioni che verranno. Abbiamo qui in Erzegovina una rivista chiamata “Le orme dei padri”, perchè noi frati vogliamo seguire quelle orme che hanno lasciato i nostri francescani martiri, coloro che sono stati flagellati senza dimenticare mai Gesù. Noi vogliamo seguire queste orme.
Abbiamo martiri e testimoni da seguire. Anche noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, così che i giovani seguendo le nostre orme possano seguire Gesù.
Cari fratelli e sorelle, noi siamo la Chiesa dei martiri costruita sul Sangue di Gesù e sulla sofferenza di tanti martiri che hanno versato il proprio sangue per Cristo, per la Chiesa e per l’uomo e per l’amore.
Vogliamo seguire le orme di questa Chiesa, le orme del beato Stepinac. Questi sono i nostri esempi. Li vogliamo seguire non come una Chiesa spaventata o impaurita che ogni tanto dice qualcosa, ma come Stepinac che sempre dice la verità a difesa di Gesù Cristo e della dottrina cattolica.
Perciò il messaggio per ciascuno di noi questa sera è il seguente: sta attento a come cammini. Sta attento che qualcuno possa mettere i suoi piedi sulle tue orme e possa seguire Gesù Cristo. La tua paura o la tua negazione possono portarlo alla perdizione. Larga è la via che porta alla perdizione.
Cari miei fedeli, noi sacerdoti possiamo essere severi, ma questo non è mai abbastanza, perchè abbiamo fame del Dio vivente. Abbiamo bisogno del pensiero di santa Teresa e di san Giovanni della Croce, cioè di piacere più a Dio che al mondo.
Questa sera preghiamo per le guide del nostro popolo. Questa sera siete in tanti ad essere venuti da altri paesi. Pregate anche voi per i vostri politici., affinchè si convertano e piaciano a Dio e non pensino agli interessi di questo mondo o agli dei del potere.
Sarà sufficiente andare nel silenzio della propria stanza per ascoltare la coscienza. Non andate nel chiasso dei ristoranti e dei locali per sentirvi dire che avete fatto bene, quando la vostra coscienza vi rimprovera di aver accantonato i Sacramenti, le virtù e Gesù Cristo.
Preghiamo per la nostra conversione. Cominciamo a piacere a Dio e non a noi stessi e agli uomini di questa generazione.
Amen.

fra Mario Knezovic


Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)     (Trascrizione INFO a cura di A. Bianco)

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 12 aprile 2018


Dal Vangelo secondo Giovanni
Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, la Chiesa testimonia la gioia. In modo particolare in questo tempo di Pasqua. In generale il Vangelo è la Buona Novella. La Chiesa testimonia anche la carità e il martirio. Tutto questo testimonia la Presenza divina.
Gesù ha preparato i suoi discepoli per essere testimoni a Gerusalemme, in Giudea e in ogni parte del mondo. La nostra fede vive della testimonianza.
Noi professiamo la fede cattolica, perchè l’abbiamo ricevuta dagli apostoli per mezzo della loro testimonianza. La fede a noi è stata consegnata e noi la consegniamo ad altri.
Gli Atti degli Apostoli raccontano come gli apostoli davano con coraggio testimonianza della Resurrezione di Cristo.
il brano della prima lettura è stato preso dalla parte che precede il secondo interrogatorio degli apostoli davanti al sinedrio. Qui viene raccontata la testimonianza di Pietro riguardo alla morte e resurrezione di Gesù, ma anche l’invito alla conversione.
Ricordiamoci della condanna di Gesù. Pilato Lo ha interrogato e ha testimoniato che in Lui non ha trovato nessuna colpa. Ha proposto di liberarLo, ma il popolo ha voluto crocifiggerLo. Quando Pilato si è lavato le mani - cioè si è tolto da ogni responsabilità - il sinedrio ha gridato: “Il Suo Sangue ricada su di noi e sui nostri figli!”
Gesù è stato condannato alla crocifissione, la morte più terribile che ci potesse essere. La croce era una punizione romana.
Gli apostoli qui sottolineano quello che è scritto nel Deuteronomio: “Coloro che sono appesi sono maledetti dal Signore”. Non si parla di croce, perchè questa era un mezzo di morte tipico degli stranieri. Se avessero parlato di croce il sinedrio avrebbe potuto dire: “No. Questo non è il nostro castigo”. In ogni caso i membri rifiutano la responsabilità, mentre in realtà responsabili erano proprio loro. Gesù è innalzato perchè è diventato Guida, Salvatore e Giudice. “Il Dio dei nostri padri Lo ha innalzato e glorificato” dice san Pietro.
Le guarigioni che facevano gli apostoli spingevano tutti a pensare che erano tornati i giorni di Gesù. Quindi non è strano che il sinedrio proibisse agli apostoli di parlare di quel Nome.
La liberazione dal carcere e il comando dell’angelo ispirano gli apostoli a continuare nella loro missione di testimoniare Gesù senza aver paura di subire la stessa morte.
Le minacce, il carcere e i flagelli non potevano bloccare la forza del Signore che era negli apostoli quando dovevano parlare nel Suo Nome.
Gli apostoli sapevano che bisogna sottomettersi a Dio e non agli uomini.
Cristo Risorto da loro la forza, perchè Dio L’ha innalzato con la Sua Destra e Lo ha fatto Guida e Salvatore.
Pietro finalmente ha capito e adesso incita i suoi fratelli. Ora egli sta facendo quello che Gesù gli ha detto di fare nel Suo Nome.
Gli apostoli dicono con la loro testimonianza ciò che hanno visto e vissuto e nessuno può farli tacere. Dio che ha liberato il Crocifisso dalla morte libera i discepoli dalla paura e da loro la gioia e la parola per testimoniare.
Il sinedrio che ha condannato Gesù continua a condannare i discepoli e la Chiesa di Cristo. Non solo allora, ma anche oggi il male continua a condannare la Chiesa. I giudici sono gli stessi. Anche la motivazione è la stessa: l’invidia. Quando sparirà l’invidia ci sarà il Paradiso sulla terra.
Tutto questo è una cosa provvisoria, perchè il giudizio di questo mondo non è eterno come il giudizio divino. Dobbiamo preoccuparci solo di quello divino.
La forza e l’autorità di Pietro si vedono quando dice che bisogna sottomettersi solo a Dio e a nessun altro. Questo sprona anche gli altri apostoli a percorrere la strada del Vangelo.
Lo Spirito li porta avanti e l’Amore di Cristo e la vittoria del Risorto li invita ad essere coraggiosi per annunziare la Parola di Dio.
Se leggiamo più attentamente questa lettura degli Atti degli Apostoli vediamo che non è stato accusato Pietro, ma Gesù Stesso, perchè Lui continua la Sua missione nei Suoi testimoni. Essi divulgano la Buona Novella nel Suo Nome.
Fratelli e sorelle, Cristo viene giudicato pure oggi. Anche noi saremmo più felici se in noi gli altri vedessero Gesù Cristo. Cristo chiede a me e a te di sottometterci più a Lui che agli altri. Lo facciamo davvero?
Fratelli e sorelle, chi ha la fede sarà vincitore, perchè l’ultima Parola appartiene a Dio, perciò serviamo Dio e testimoniamo la Sua Bontà.
Voglio toccare solo per un attimo il brano del Vangelo. Non si sa se le parole riportate siano di Giovanni il Battista che testimonia Gesù oppure di Giovanni Evangelista che spiega quello che Giovanni ha detto prima: “Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti. Perciò chi crede in Dio ha la vita eterna. Chi non crede nel Figlio non vedrà la vita”.
Ciascuno di noi, fratelli e sorelle, vorrebbe avere questa vita.
Ricordiamoci dei malati. Essi fanno di tutto e di più per allungare una parte della loro vita, cioè la parte che appartiene a questo mondo. Questo significa che Dio ci ha chiamati alla vita. Ma il compito dei cristiani è giungere alla vita eterna. Per questo motivo ascoltiamo Colui che il Padre Celeste ha mandato e coloro che Lui ci ha inviato per divulgare la Buona Novella in tutto il mondo.
Amen.


Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)     (Trascrizione INFO a cura di A. Bianco)