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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 28 febbraio 2012

Video Marija Pavlovic Lunetti a Riva del Garda–26/2/2012


Marija a Riva del Garda, Chiesa di San Giuseppe, - 26 febbraio 2012 -

 Parte 1a

 

Parte 2a

Marija Pavlovic Lunetti a Riva del Garda

 

Domenica speciale oggi a Riva del Garda, un pomeriggio di preghiera con la veggente di Medjugorije Marija Pavlovic (Lunetti perché sposata con un italiano, infatti vive a Monza in Lombardia). Gremita la sala conferenze attigua alla chiesa di San Giuseppe. Pullman e grande affluenza di autovetture da tutta la provincia. Dalle 15 in poi prima Adorazione Eucaristica e poi Santa Messa domenicale.

Marija arriva alle 15.30 timidamente per non disturbare si inginocchia dietro al sacerdote. Grande è l'emozione per tutte le persone che affollano la sala, lunghe code presso sacerdoti per le confessioni e grandi cori sulle canzoni tipiche delle celebrazioni a Medjugorije. Dopo la Celebrazione eucaristica ed i sette Pater Ave Gloria, Marija saluta e ci invita alla preghiera in attesa dell'apparizione, incomincia il Santo Rosario recitando la prima decina e tutti i misteri.

Finito il Rosario invita tutti ad inginocchiarsi ed a pregare assieme a lei, d'un tratto smette di parlare ed allora la nella sala cala un silenzio surreale, si prega Maria per le proprie richieste, chi vuole vedere, chi prega. Anche i bimbi che per tutto il pomeriggio scorrazzavano per la sala sembrano calmarsi. Non la vediamo ma sappiamo che è a pochi metri, lo sguardo della veggente fissa un punto sopra una statuetta della Gospa (così è chiamata Maria Santissima in Erzegovina) e tutti rivolgiamo lì lo sguardo. E' vicina, è qui per noi, vi ha guardati tutti dirà poi Marija, girando lo sguardo per tutta la sala (è circolare) e vi ha benedetti come il sacerdote alla fine della Santa Messa. Non ha lasciato messaggi, però Marija ci conforta dicendo che il più bel messaggio che potesse darci ce lo ha dato con la Sua presenza tra noi. Accenna ad un altro particolare, la Madonna ha sorriso di fronte ad un suo (di Marija) incespicamento con le parole nella foga di ricordare tutti coloro che le si erano raccomandati. E' bello quando sorride, tante volte è triste ma oggi ha sorriso dice una raggiante Marija che poi comincia raccontando alcuni aneddoti, il vestito (grigio con un velo bianco) i capelli (neri) e gli occhi (azzurri), i tre lampi che precedono la venuta di Maria che scende dall'alto verso il basso su di una nuvoletta (non ha mai una volta toccato terra). E poi alcuni miracoli straordinari avvenuti a Medjugorije, un bimbo gravemente malato che guarisce dopo una visione della Madonna che gli accarezza il capo e dice "Io ti guarirò", una signora in carrozzina che si alza (c'è spazio per una battuta quando racconta del marito che sviene dopo aver visto la moglie rialzarsi).

Marija ci ricorda che dobbiamo avere un punto fisso nelle nostre vite, IL PARADISO, dobbiamo averlo sempre al centro della nostra vita. Così tutto diventa più semplice, pregare, digiunare, perdonare, tutto. E poi la PACE, la Madonna è venuta a Medjugorije come Regina della Pace, e ci invita a pregare soprattutto in questo periodo proprio per la Pace nel Mondo (durante la guerra in Bosnia dove c'era un gruppo in preghiera la guerra non è arrivata, ha raccontato il famoso episodio della bomba sganciata sulla chiesa di San Giacomo a Medjugorije che non è esplosa).

Una gioia palpabile nelle sue parole che hanno riscaldato la sala, tanto da far volare in un attimo il tempo. Una giornata da ricordare ma soprattutto da far fruttificare questa, non siamo soli, non lo siamo mai ci ha ricordato Marija, "anche se una madre dimenticasse il figlio io non vi dimentico mai".

La sala si svuota tranquillamente dopo un'ultima Ave Maria assieme alla Veggente, fuori piove ed è notte ormai, ma ci avviamo alle macchine con un sole dentro che arde.

Concludo con le stesse parole di Marija, Dio vi benedica.

 

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Nota sulla veggente:
Marija Pavlovic è nata il 1 aprile 1965 a Bijakovici, parrocchia di Medjugorje. Continua tutt'ora ad avere apparizioni quotidiane. La vergine gli ha rivelato nove segreti. Grazie a lei, la vergine invia il suo messaggio alla parrocchia e al mondo. Dal 1 marzo 1984 all'8 gennaio 1987 il messaggio era dato ogni giovedì, e dal 25 gennaio 1987, il 25 di ogni mese. Marija è sposata, ha quattro bambini e vive con la sua famiglia in Italia, e in alcuni periodi dell'anno torna a Medjugorje.

L'intenzione di preghiera affidata a lei dalla Vergine è per le anime del purgatorio.

 

Fonte: Il Viandante Cattolico

lunedì 27 febbraio 2012

Video Commento di P. Livio al Messaggio del 25 febbraio 2012

 


Commento di P. Livio al Messaggio del 25 febbraio 2012 da Medjugorje

 

Fonte: Radio Maria

Riflessione sulla Preghiera e la Lettura della Bibbia alla luce del messaggio del 25 febbraio 2012

Messaggio del 25 febbraio 2012

“Cari figli! In questo tempo in modo particolare vi invito: pregate col cuore. Figlioli, voi parlate tanto ma pregate poco. Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita. Io vi esorto e vi amo perchè in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Messaggio del 18 ottobre 1984

“Cari figli, oggi vi invito a leggere ogni giorno la Bibbia nelle vostre case: collocatela in un luogo ben visibile, in modo che sempre vi stimoli a leggerla e a pregare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

 

Messaggio del 25 novembre 1987

“Cari figli, anche oggi invito ciascuno di voi a decidersi di nuovo ad abbandonarsi completamente a me. Solo così potrò anch'io presentare ognuno di voi a Dio. Cari figli, voi sapete che io vi amo immensamente e che desidero ognuno di voi per me. Ma Dio ha dato a tutti la libertà, che io rispetto con tutto l'amore; ed io mi sottometto - nella mia umiltà - alla vostra libertà. Io desidero che voi, cari figli, facciate in modo che si realizzi tutto ciò che Dio ha programmato in questa parrocchia. Se non pregate, non sarete capaci di scoprire il mio amore ed i progetti che Dio ha con questa parrocchia e con ognuno di voi. Pregate, affinché satana non vi attiri con il suo orgoglio e con la sua falsa forza. Io sono con voi, e desidero che mi crediate che vi amo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

Commento di Padre Slavko al Messaggio del 25 novembre 1987

«Il primo punto al quale ci invita la Madonna è di nuovo la decisione ad abbandonarci completamente a Lei. Tante volte abbiamo sentito, soprattutto negli ultimi messaggi: “Decisione, decisione”. E qui di nuovo chiede una decisione completa. Un mese fa ha detto: “Decidetevi per il Paradiso”. Uno che non si decide, avrà un cammino difficile e non potrà né capire, né accettare la pienezza di Dio; ed ora dice di nuovo di abbandonarci e di deciderci. Io propongo di pregare per avere questa grazia di deciderci completamente ed abbandonarci. Questo abbandono è una condizione per una cosa molto importante; la Madonna dice: “Solo così potrò anch’io presentare ognuno di voi a Dio”. In un messaggio di alcuni mesi fa ha detto: “Aiutatemi perché io vi presenti al Signore”. Ecco, questo è un invito a lasciare o superare ogni resistenza ed abbandonarci: così la Madonna ci potrà anche presentare come suo Figlio al tempio. Se qualcuno soffre molto, forse lo presenterà come suo Figlio sul Calvario. In ogni modo la Madonna vuole presentarci tutti; ma ecco la condizione: questo abbandono totale. In questo messaggio ripete di nuovo che ci ama immensamente e desidera ognuno di noi. Questo suo amore immenso è naturalmente per noi un nuovo impulso per abbandonarci e per deciderci.

La Madonna in questo messaggio, forse più che in ogni altro, ha parlato della nostra libertà e della relazione esistente tra Lei e la nostra libertà. Dice che rispetta la nostra libertà con tutto l’amore ed ha anche usato la frase “Io mi sottometto ad essa nella mia umiltà”. Questo è molto importante e anche molto interessante. Molte volte la Madonna ha detto che siamo liberi, che dobbiamo prendere le decisioni nella libertà. Lei, senza forzarci, senza obbligarci, si offre; ed anche il Signore, come ha detto nell’ultimo messaggio, rispetta sempre la nostra libertà. In questo messaggio dice: “Con tutto l’amore io la rispetto e mi sottometto ad essa nella mia umiltà”. Qui ci troviamo davanti al mistero della libertà, soprattutto quando sappiamo che molta gente si decide per la distruzione nel peccato; ma anche sapendo questo, il Signore rispetta la nostra libertà. Ma libertà non significa essere senza responsabilità. Così, accettando la propria libertà, preghiamo per ottenere la grazia di poterla usare per il nostro bene e anche per il bene del mondo intero.

La seconda parte del messaggio è anche un invito ad aiutare il Signore affinché tutto ciò che è stato programmato si realizzi. Quando dice “questa parrocchia”, sono sicuro che si possono intendere anche tutti i gruppi di preghiera; tutte le parrocchie che hanno accettato il messaggio o lo stanno accettando sono pensate in questa parola “parrocchia”. E questa parrocchia sicuramente in modo speciale, è nel programma del Signore. Allora vi invito: pregate per questa parrocchia, per tutte le parrocchie e per tutta la Chiesa, affinché queste nuove cose che Dio ci sta preparando siano realizzate.

Poi ha posto un’importante condizione dicendo: “Se non pregate, non sarete capaci di scoprire il mio amore ed i progetti che Dio ha con questa parrocchia e con ognuno di voi”. Ecco, la preghiera come criterio per conoscere le cose, per vederle, per sentirle. Senza preghiera restiamo senza capire, non possiamo capire e non possiamo scoprire. Ecco di nuovo un invito speciale alla preghiera.

Ed ora due parole su Satana. Dobbiamo pregare anche perché Satana ci attiri con il suo orgoglio e con la sua falsa forza. Con la parola “orgoglio”, ci invita naturalmente all’umiltà; cioè che non ci attiri l’orgoglio, l’egoismo, ma l’umiltà della Madonna. La falsa forza di Satana è per me un’espressione molto interessante, perché tutta la gente che ha paura o sfiducia, che ha paura davanti alle catastrofi o all’influenza di Satana, non reagisce secondo una visione di fede. La forza di Satana è falsa. Pensiamo agli altri messaggi nei quali ha detto: “Cari figli, pregate e Satana non può farvi niente”. Allora la sua forza è falsa: non lasciamoci sedurre. Poi dice: “Io sono con voi”; e questo lo ripete molte volte, Ma per la prima mi sembra, ci invita a credere che Lei ci ama. Nell’ultimo messaggio ci aveva invitato a credere che il Signore si offre a noi nella sua pienezza; adesso ci dice: “Desidero che crediate che io vi amo”. Allora occorre pregare per ottenere questa grazia di poter accettare e credere nel suo amore. Questo è sicuramente un nuovo inizio per noi tutti. Non ha dimenticato infine di dire: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Preghiamo insieme il Santo Rosario


Messaggio del 12 giugno 1986

“Cari figli, oggi vi invito a cominciare a dire il Rosario con fede viva, così io potrò aiutarvi. Voi, cari figli, desiderate ricevere grazie, ma non pregate, io non vi posso aiutare dato che voi non desiderate muovervi. Cari figli, vi invito a pregare il Rosario; il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia, così comprenderete perché sono da così tanto tempo con voi: desidero insegnarvi a pregare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”


Messaggio del 25 aprile 2001

“Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Figlioli, la preghiera opera miracoli. Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il rosario e pregate; pregate affinché la preghiera diventi un incontro gioioso con il vostro Salvatore. Sono con voi e intercedo e prego per voi, figlioli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “

 

Fonte: Facebook - Gruppo “Regina della Pace di Medjugorie”

Video Guariscimi o mio Signor - "Figli del Divino Amore" - Medjugorie





Guariscimi o mio Signor, guariscimi o mio Signor.
Con il tuo sangue guariscimi, guariscimi o mio Signor.
Liberami o mio Signor, liberami o mio Signor.
Con il tuo sangue liberami, liberami o mio Signor.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia .
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.

Riflessione: Vicka e la sofferenza

 

VICKA: Quando noi sappiamo accogliere con gioia quello che Dio ci dà, allora tutto cambia. Invece tante volte ci lamentiamo e diciamo: "Ma dov'è Dio?", "Ma perché proprio a me?" e pochissimi sono pronti a dire: "Signore ti ringrazio per questo grande dono della sofferenza e se hai ancora qualcosa da darmi, ecco io sono pronto, solo ti chiedo in questo momento la forza e il coraggio di andare avanti".

Fonte: L'intervista di Padre Livio a Vicka di Medjugorje - Diretta da Medjugorje, 3 Agosto 2000

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Video Medjugorje 30 anni


domenica 26 febbraio 2012

Video La veggente Marija Pavlovic comunica a Radio Maria il Messaggio che ha ricevuto dalla Madonna il 25 febbraio 2012.

 


La veggente Marija Pavlovic comunica a Radio Maria il Messaggio che ha ricevuto dalla Madonna il 25 febbraio 2012.

 
Fonte: Radio Maria

Breve riflessione di Padre Livio sul Messaggio del 25 febbraio 2012

 

Nel suo messaggio per la Quaresima la Regina della pace ci invita a parlare di meno e a pregare di più. Dobbiamo però pregare col cuore, cioè aprirci a Dio e al suo amore. Dio infatti ha scelto il cuore di ognuno come sua dimora. Nutriamo il cuore con la Parola di Dio. Basta una scintilla per accendere la fiamma del fervore. Siano lodati Gesù e Maria.

Buona Domenica.

Padre Livio

sabato 25 febbraio 2012

Messaggio del 25 febbraio 2012

Cari figli! In questo tempo in modo par-ticolare vi invito: pregate col cuore. Figlioli, voi parlate tanto ma pregate poco. Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa  siano per voi vita. Io vi esorto e vi amo perché in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

I veggenti di Medjugorie “interrogati” in segreto in Vaticano sulle apparizioni

 

Gli ultimi due veggenti di Medjugorie che ancora mancavano all'appello sono stati interrogati segretamente dagli "ispettori" alcuni giorni fa in Vaticano. Per una intera mattinata, a porte chiuse, esattamente come avevano fatto gli altri 4 veggenti l'anno scorso, hanno risposto ad ogni domanda senza tentennamenti e con una semplicità
disarmante. Ivan Dragicevic ha raccontato di come ogni giorno, attorno alle sei del mattino, accoglie le visioni della Madonna. Jakov Colo, invece, ha visioni soprannaturali ma solo una volta l'anno, il giorno di Natale. La commissione d'indagine incaricata da Benedetto XVI di investigare sull'autenticità o meno delle apparizioni mariane ha così completato la raccolta delle testimonianze. Deposizioni preziosissime ma soprattutto necessarie ad avere notizie di prima mano sui messaggi finora diffusi. Circa 40 mila, una cifra davvero record.
Cardinali e teologi hanno incalzato i veggenti, hanno diligentemente preso appunti cercando di capire meglio la dinamica delle apparizioni, i segni che queste persone dicono di ricevere direttamente dalla Madre di Dio dal lontano 1981. Si tratta di un lavoro complesso e delicato che si svolge sotto la guida del cardinale Ruini, presidente della commissione. Accanto a lui siedono altri quattro cardinali: l'arcivescovo di Zagabria Bozanic, il giurista Herranz, l'arcivescovo di Sarajevo Pulic e il cardinale Tomko, già prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. La squadra che indaga è completata da altrettanti teologi e specialisti in materia. Il cardinale Pulijc è sicuro che entro la fine di quest'anno si arriverà alla fine dell'indagine per consegnare al Papa il rapporto finale. E' a lui che spetta dare una risposta definitiva ad un nodo tuttora insoluto per la Chiesa. Le apparizioni della Vergine e le migliaia di messaggi che attraverso i sei veggenti sono stati diffusi nel mondo sono da considerarsi autentici? Come vanno inquadrati? Ad oggi la Chiesa ha preferito non pronunciarsi in modo vincolante, lasciando però che il fenomeno si diffondesse. In passato, nel 1981, a livello diocesano, venne fatta una esplorazione simile che si concluse con una formula prudenziale in attesa di ulteriori sviluppi, forse anche per non alimentare ulteriormente le incomprensioni esistenti a livello locale tra il vescovo di Mostar (piuttosto scettico) e i frati che gestiscono il santuario. «Sulla base delle ricerche fin qui compiute non è possibile dire se si tratti o meno di fenomeni soprannaturali». La cosa era finita alla Congregazione per la Dottrina della Fede e l'allora cardinale Ratzinger decise di far passare altro tempo.
Il verdetto finale sembra avvicinarsi. «Entro quest'anno vogliamo finire il nostro lavoro e dare la nostra opinione al Papa perchè esprima il suo giudizio ma non posso parlare di quello che fa la commissione, perché sono tenuto al segreto. Il nostro lavoro dura ancora. Quest'anno però bisogna finirlo». Entro la fine dell'anno sicuramente una delegazione di esperti si recherà nel piccolo villaggio bosniaco per effettuare un sopralluogo e raccogliere altro materiale. Sicuramente però ad andare a Medjugorie non saranno i cardinali, poiché la loro presenza in loco potrebbe essere oggetto di speculazioni e in qualche modo anticipare il giudizio finale che, comunque, spetta al Papa. Nelle sedute precedenti i membri della commissione hanno potuto ascoltare a lungo tutti i veggenti e completare l'audizione dei testi. In Vaticano sono così passati anche Mirijana che vede sempre la Vergine nel giorno del suo compleanno, Ivanka, invece che ha visioni solo l'8 di settembre e poi ancora Marjia Pavlovic Lunetti (sposata ad un italiano e residente a Monza) e Vicka.
Alcuni anni fa il cardinale Schenborn intraprese un pellegrinaggio a Medjugorie a livello personale e la cosa fu oggetto di grandi speculazioni. Di ritorno a Vienna spiegò ai fedeli che non poteva essere una truffa. I messaggi dei veggenti «sempre semplici, non complicati, arrivano al nocciolo del Vangelo, e da questo si ha un criterio distintivo: tutti i messaggi straordinari sono sospetti fin dall'inizio. E' impressionante che già il secondo giorno delle apparizioni la parola pace sia stata centrale e che Maria a Medjugorje sia venerata come Regina della Pace. Dieci anni più tardi, scoppiava la prima guerra balcanica. Il messaggio di base è la preghiera, e perché la Madre di Dio non dovrebbe continuamente ricordarci questo messaggio?» Per il cardinale ciò basta per non dubitare che a Medjugorje scorrano «fiumi di Grazia. Dovremmo chiudere gli occhi. Per me questa è una evidenza che la Chiesa non può certo ignorare».
Intanto il flusso dei pellegrinaggi a Medjugorie continua a crescere di anno in anno, senza sosta e non ha mai avuto momenti di crisi. E' un fenomeno ormai planetario e difficilmente Papa Ratzinger non potrà non tenerne conto. Su quella collina brulla e pietrosa dove per la prima volta apparve la Madonna avvengono continuamente conversioni e grazie, gente che ritrova la fede e torna a casa col cuore colmo disperanza. E di questi tempi forse il vero miracolo sta proprio in questo.

 

Fonte: Articolo di Franca Giansoldati – Il Mattino.it 24.2.2012

Video I Segreti di Medjugorje - di P. Livio e Diego Manetti

 


Video tratto dalla trasmissione "Sulla Via di Damasco"


Fonte: Radio Maria

Medjugorje, pronunciamento entro il 2012

 

Medjugorje

Medjugorje

Il cardinale Ruini ricevuto dal Papa, la commissione ha ascoltato in Vaticano tutti i veggenti

Ancora sei-sette mesi di lavori, poi entro la fine di quest’anno la commissione internazionale d’inchiesta sulle apparizioni di Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini concluderà i suoi lavori con un pronunciamento che sarà sottoposto alla Congregazione per la dottrina della fede e quindi a Benedetto XVI. Questa mattina il cardinale è stato ricevuto in udienza dal Papa per discutere sull’andamento dell’indagine.

Quando Ratzinger istituì questo gruppo di lavoro, all’inizio del 2010, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede disse che «non è la commissione stessa che prende delle decisioni, delle pronunce definitive, ma essa offre il risultato del suo studio, un suo voto – come si dice in termine tecnico – alla Congregazione che poi adotterà le decisioni del caso».

All’inzio delle apparizioni di Medjugorje era stata costituita una commissione diocesana, la quale aveva poi passato la mano alla Conferenza episcopale della Jugoslavia, che però non era riuscita a pronunciarsi sulla soprannaturalità o meno dei fenomeni, concludendo, nel 1991, con la dichiarazione «non constat de supernaturalitate», cioè «non consta la soprannaturalità»: si tratta della classica espressione prudenziale, non essendo stati i vescovi in grado né di approvare né di bocciare, segno che se non vi erano elementi sufficienti per dire «sì», non vi erano nemmeno prove che si trattasse di una truffa come sostenuto invece dal vescovo di Mostar.

Il verdetto sospensivo, aperto a ulteriori approfondimenti, non è né «sì» né «no». Nel primo caso, infatti, la dichiarazione affermerebbe che «consta» la soprannaturalità, sancendo così il riconoscimento ufficiale. Nel secondo caso, quello negativi affermerebbe che «consta la non soprannaturalità», cioè è stato accertato che il fenomeno non è soprannaturale.
Erano stato i vescovi della Bosnia ed Erzegovina a chiedere alla Congregazione per la dottrina della fede di prendere in mano la situazione. Della commissione fanno parte sei cardinali: oltre al già citato Ruini, ci sono il Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il salesiano Angelo Amato; Jozef Tomko, Prefetto emerito di Propaganda Fide; Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo e Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, Julian Herranz, Presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi. Insieme a loro, teologi ed esperti in mariologia.
Com’è noto, decisamente contrario alle apparizioni era stato Pavao Zanic, vescovo di Mostar – nella cui giurisdizione diocesana ricade Medjugorje – in carica al momento delle prime apparizioni, avvenute nel 1981. E contrario è anche il suo successore, Ratko Peric. Di recente alcuni documenti emersi dagli archivi hanno mostrato come i servizi segreti del regime comunista jugoslavo cercò di influenzare negativamente le autorità ecclesiastiche dell’epoca.
La commissione guidata da Ruini ha già incontrato tutti i veggenti, convocati in segreto a Roma. Gli incontri sono avvenuti in una sala della Congregazione per la dottrina della fede, dov’è custodito anche l’archivio del gruppo di lavoro. I membri della commissione predispongono con largo anticipo gli appuntamenti, in modo da poter essere tutti presenti. Così, a partire dal giugno scorso, sono stati ascoltati e interrogati prima Ivanka, quindi Vicka, e, alla fine del 2011, Mirjana e Marja (separatamente, ma lo stesso giorno). Nei giorni scorsi sono stati sentiti Ivan e Jakov.

Il cardinale Vinko Pulijc, in una recente dichiarazione pubblica, ha annunciato la conclusione dei lavori entro l’anno. Al momento non è possibile prevedere quale sarà il verdetto finale. I veggenti hanno fatto generalmente una buona impressione ai commissari. Ma l’esito considerato più probabile al momento nei sacri palazzi è quello di una ripetizione del giudizio sospensivo del 1991, il «non consta la soprannaturalità», senza una presa di posizione dichiaratamente favorevole o contraria.
Le apparizioni, iniziate il 24 giugno 1981, continuano ancora, seppure limitatamente, per alcuni dei veggenti che assicurano di incontrare la Madonna a un’ora determinata del giorno, dovunque si trovino. Maria si definisce «Regina della Pace», ha iniziato ad apparire in una parrocchia, gestita dai frati francescani, e il paese di Medjugorje, che è piuttosto arduo raggiungere ancora oggi, ha attirato milioni di persone, nonostante le pubbliche sconfessioni dei vescovi di Mostar. Nel 1998, l’allora Segretario della Congregazione per la dottrina della fede, Tarcisio Bertone, chiarì che i pellegrinaggi erano permessi, «a condizione che non siano considerati come una autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa». Tante persone testimoniano peraltro di aver riscoperto la fede e di essere tornate cambiate da Medjugorje.

 

Fonte: Andrea Tornielli - Città del Vaticano (Vatican Insider)

A scuola di preghiera con Maria

 

Messaggio del 24 giugno 1983

Ecco gli impegni fondamentali richiesti a coloro che intendono far parte del gruppo di preghiera:

  •  Rinunciate a tutte le passioni e ai desideri disordinati; evitate la televisione, soprattutto le trasmissioni futili; evitate il godimento smodato di cibi e di bevande, specialmente dell’alcool.
  •  Abbandonatevi totalmente a Dio mettendo da parte ogni paura; non c’è posto per la paura in coloro che si abbandonano a Dio; le difficoltà che comunque si incontreranno serviranno alla crescita spirituale e per la maggior gloria di Dio.
  •  Cominciate ad amare i vostri avversari; non nutrite rancore e amarezza, ma donate solo benedizione, sorriso e serenità; pregate perciò almeno cinque minuti al giorno il Cuore di Gesù ed il mio Cuore: così riceverete l’amore divino con cui potrete amare i nemici.
  •  Digiunate due volte alla settimana.
  •  Radunatevi in gruppo almeno una volta alla settimana.
  •  Consacrate ogni giorno alla preghiera almeno tre ore, di cui almeno mezz’ora al mattino e mezz’ora alla sera; partecipate ogni giorno alla santa messa ricevendo la santa comunione; durante la giornata cercate momenti di raccoglimento nel silenzio; pregate con fervore senza guardare continuamente l’orologio; non preoccupatevi molto delle cose materiali ma affidate tutto al Padre; quando siete troppo preoccupati non potete pregare perché vi manca la serenità interiore; Dio condurrà a buon fine le vostre cose terrene se voi vi sforzerete di aprirvi alle sue; estendete lo spirito di preghiera al lavoro quotidiano, cioè accompagnate il lavoro con la preghiera; coloro che non possono pregare tre ore al giorno perché vanno a scuola o al lavoro, preghino almeno mezz’ora al mattino e mezz’ora alla sera e, se possibile, partecipino all’Eucarestia.
  •  Siate prudenti perché Satana tenta in modo particolare tutti coloro che hanno deciso di abbandonarsi a Dio; cercherà di convincervi che pregate e digiunate troppo, che è meglio essere come gli altri giovani che cercano i piaceri di questo mondo; non dovete assolutamente ascoltarlo ma prestate attenzione solo alla mia voce; quando poi la vostra fede sarà consolidata Satana non riuscirà più a sedurvi.
  •  Pregate molto per il Papa, il vostro vescovo e gli altri responsabili della Chiesa: non meno della metà dei vostri sacrifici e preghiere deve essere consacrata a questa intenzione.


Messaggio del 2 luglio 1983

  • Ogni mattina dedicate almeno cinque minuti di preghiera al Sacro Cuore di Gesù e al mio Cuore Immacolato perché vi riempiano di sè. Il mondo si è dimenticato di venerare i Sacri Cuori di Gesù e Maria. In ogni casa siano poste le immagini dei Sacri Cuori e ogni famiglia li veneri. Supplicate ardentemente il mio Cuore e il Cuore di mio figlio e riceverete tutte le grazie. Consacratevi a noi. Non è necessario ricorrere a particolari preghiere di consacrazione. Potete farlo anche con parole vostre, secondo quello che sentite.

Messaggio del 4 luglio 1983

Pregate mio figlio Gesù! Rivolgetevi spesso al suo Sacro Cuore e al mio Cuore Immacolato. Chiedete ai Sacri Cuori che vi riempiano del vero amore con il quale potrete amare i vostri nemici. Vi ho invitato a pregare tre ore al giorno. E voi avete cominciato. Ma guardate sempre l’orologio, e preoccupati vi chiedete quando finirete i vostri doveri. E così durante la preghiera siete tesi e preoccupati. Non fate più così. Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera. L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo libero. Voi avete fretta: volete cambiare le persone e le situazioni per raggiungere rapidamente i vostri scopi. Non vi affannate, ma lasciatevi guidare da me e vedrete che tutto andrà bene.

Nota personale: ho già presentato questi messaggi qualche tempo fa, ma penso che valga la pena riproporli alla vostra attenzione. Sicuramente non sarà così semplice aderire totalmente a quanto ci chiede la Madonna, ma spetta a noi cercare di avvicinarci ai suoi desideri … che sono poi il nostro Bene. Non riusciremo sicuramen-te a pregare tre ore al giorno o partecipare ogni giorno alla S. Messa, ma potremo sforzarci di farlo secondo il nostro tempo o quello che gli impegni del lavoro e/o della famiglia ce lo permetteranno. Il nostro obbiettivo sarà quello di sinceramente sforzarci di aderire; come per i messaggi … non semplicemente leggerli, collezionarli, ma cercare di applicarli nella nostra vita. Come anche la partecipazione ad un Gruppo di Preghiera: scegliere quello che che è più “vicino” al nostro modo di sentire, alla nostra spiritualità, non “obbligarsi” a seguire tutto e tutti, nessuna particolare ricerca di preghiere o cerimonie particolari.  Il S. Rosario con i suoi Misteri e la S. Messa sono quanto è necessario … riscrivo quanto riportato poco qui sopra: “Non è necessario ricorrere a particolari preghiere di consacrazione. Potete farlo anche con parole vostre, secondo quello che sentite.” … pregare con il cuore!

Fonte: Messaggi dati dalla Madonna al Gruppo di Preghiera di Jelena e Marjana

venerdì 24 febbraio 2012

Medjugorje oggi è la strada per tanti, i frutti parlano chiaro.

 

Il Cardinale Ravasi nel corso di una intervista di Valerio Pece pubblicata su Tempi – “Il Cardinale che si fece gentile” , si è espresso così nei riguardi di Medjugorje:

 

Domanda: Che Idea si è fatta delle apparizioni che avverebbero a Medjuqorje? I frutti in termini di conversioni sembrano davvero abbondanti.

Risposta:
Non sono mai stato a Medjugorje e non so se mai vi andrò, ne riconosco però l’assoluto rilievo. Va detto che la commissione voluta da papa Benedetto XVI e guidata dal cardinale Ruini è già a metà del suo cammino. Certo, bisognerà verificare bene la genesi delle apparizioni ma va detto che la commissione è guidata da teologi assolutamente qualificai, di cui fidarsi. Sono curioso dell’esito finale. Le strade per la conversione poi sono tante e diversissime, a Paul Claudel bastò ascoltare il Magnificat nella cattedrale di Notre Dame durante la messa di Natale. Medjugorje oggi è la strada per tanti, i frutti parlano chiaro.

Fonte: Radio Maria

martedì 21 febbraio 2012

Commento di Don Gabriele Amorth al Messaggio del 25 gennaio 2012

 

Carissimi, il messaggio che questa volta la Madonna ci dà è un messaggio di aiuto e di sollievo. Lei vuole sollevare coloro che si trovano nella tristezza, nella preoccupazione del domani.

"Cari figli anche oggi vi invito con gioia ad aprire i vostri cuori, ad ascoltare la mia chiamata. Io desidero avvicinarvi di nuovo al Mio Cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace. Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. Attraverso la preghiera l'Altissimo vi darà l'abbondanza di grazia e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. Figlioli, testimoniate la fede con la vostra vita e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori. Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Tutti siamo stati chiamati e siamo qui perché la Madonna ci ha voluti nonostante il freddo.
Che bel messaggio, scalda il cuore! "Cari figli anche oggi vi invito con gioia..." La Madonna ci guarda sorridendo "...ad aprire i vostri cuori, ad ascoltare la mia chiamata...."
Come facciamo bene a rispondere quando la Madonna ci chiama! "...Io desidero avvicinarvi di nuovo al Mio Cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace...." Abbiamo tutti bisogno di rifugio e pace e la Madonna ci dice dove trovarle: nel "Mio Cuore Immacolato".
Si è cominciato a parlare di Cuore Immacolato di Maria dopo che nel 1854 è stato proclamato il dogma dell'Immacolata, per cui l'espressione "Cuore Immacolato di Maria" equivale a dire "Cuore dell'Immacolata." Quattro anni dopo la proclamazione di questo dogma, a Lourdes, la Madonna lo ha confermato dicendo a Bernadette: “Io sono l'Immacolata Concezione.” Nel Cuore Immacolato troveremo rifugio e pace. Adesso invece se ne parla tanto. Già nel 1830, nella medaglia miracolosa, prima ancora che venisse proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione, nel retro della medaglia ci sono raffigurati i due cuori: il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria. Nel 1917, a Fatima, il Signore disse: “Voglio che il Cuore Immacolato di Maria sia insieme al Mio Cuore.” Ecco li voleva insieme. "... Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. ..." Io non so se per voi la preghiera è gioia, per me a volte è una faticaccia perché abbiamo tanti pensieri, tante preoccupazioni. Il mio direttore spirituale che è di manica larga, mi dice: "Sta tranquillo anche se dici il rosario con delle distrazioni; non è possibile che non ce ne siano." Beh qualche volta ci si riesce. Come si può? La preghiera deve diventare gioia e tanti trovano la gioia durante l'adorazione a Gesù sacramentato, nel silenzio. Guardate per la preghiera l'importanza del silenzio è grandissima, perché la preghiera è l'incontro con una Persona, ci si incontra con questa Persona, si parla. Già un'altra volta vi ho raccontato di quella vecchiarella che si lamentava col suo parroco perché lei parlava tanto a Gesù e Lui non gli diceva mai nulla e il suo parroco le ha risposto che Gesù non le rispondeva perché parlava sempre lei! "...Attraverso la preghiera l'Altissimo vi darà l'abbondanza di grazia..." Quanto abbiamo bisogno delle grazie del Signore per noi, per la salute, per il lavoro, per i nostri cari. Quante preoccupazioni ci sono per il mondo, per la pace. "...e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. ...". Già altre volte la Madonna ci ha detto che noi siamo le sue mani tese. Cosa vuole dire con questa espressione? Lei è venuta a portare la pace, ma non può fare nulla senza il nostro aiuto. La Madonna sta preparando da trenta anni il suo esercito, a Medjugorje, un esercito suo. Siamo le sue mani tese verso questo mondo inquieto. Quante volte, invece, si trasmette l'inquietudine. "...Figlioli, testimoniate la fede con la vostra vita..." Il Signore non vuole dei cristiani pavidi, quasi che nascondano la loro fede, vuole delle persone che manifestino la loro fede con forza. Ma come facevano gli apostoli che predicavano in un mondo pagano che non voleva saperne di loro? Eppure Gesù aveva detto a San Pietro: “D'ora in poi sarai pescatore di uomini” e San Pietro non aveva ben capito; forse pensava che pescare uomini sarebbe stato come pescare i pesci! Era tanto meravigliato dopo la pesca miracolosa sul lago di Genezaret che aveva contato 153 grossi pesci e poi tutti pesciolini, ma quelli piccoli non contavano. Guardate lui fa la prima predica dopo la pentecoste e si convertono in 3000 altrochè i 153 pesci grossi! Ecco come pescava le anime. "...e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori...." Oh l'importanza della preghiera cari fratelli e sorelle! Nella Bibbia “Il giusto vive di fede,”  “Abramo piacque a Dio per la sua fede,”  “Senza fede è impossibile piacere a Dio.” San Giovanni: “Questa è la vittoria del mondo: la vostra fede.” Ecco la situazione del cristiano: andare controcorrente, contro le correnti del mondo; però il cristiano vince il mondo se ha Dio, con la sua fede. Il papa proclamerà “l’anno della fede,”  che comincerà ad ottobre del 2012 e finirà ad ottobre del 2013 con la festa di Cristo Re. Un anno per la fede, senza la quale è impossibile piacere a Dio. La fede, come tutte le cose, se viene coltivata si accresce, si mantiene, se invece non viene continuamente coltivata, muore. Voi vedete tante volte ragazzi che da piccoli andavano a messa, da adulti non hanno più pregato nè frequentato la chiesa e hanno perso così la fede. Nel 1947 mi sono laureato in giurisprudenza. Ditemi ora voi cosa ne so io oggi? Niente, non l'ho più curata. Anche l'amore umano, tra gli sposi,  se non si alimenta continuamente  muore. E come è bello vedere certi sposi a cui basta uno sguardo per comprendersi; vivono l'uno per l'altra. Il loro amore è cresciuto negli anni. Anche la loro fede se alimentata con la preghiera, la lettura del Vangelo, i Sacramenti e l’amore è cresciuta, è diventata più profonda, più autentica. Molti vengono da me dicendomi che non amano più il marito o la moglie, che non provano più nulla. Scopro che stanno insieme da 10-15 anni. Allora domando loro se in questi anni hanno curato il loro amore, cercando di  scusare i difetti reciproci, di valorizzare le doti l’uno dell’altro. Anche per la fede è così, come per tutte le cose. Se viene alimentata cresce. "...Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." Ancora quest'ultimo slancio, Lei è con noi e non dobbiamo avere paura. E' un bel messaggio!

Don Gabriele Amorth

Fonte: Centro Regina della Pace

lunedì 20 febbraio 2012

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA QUARESIMA 2012

 

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
PER LA QUARESIMA 2012


«Prestiamo attenzione gli uni agli altri,
per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone
» (Eb10,24)

Fratelli e sorelle,

la Quaresima ci offre ancora una volta l'opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. E' un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale.

Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» (10,24). E’ una frase inserita in una pericope dove lo scrittore sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci ha ottenuto il perdono e l'accesso a Dio. Il frutto dell'accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore «con cuore sincero nella pienezza della fede» (v. 22), di mantenere salda «la professione della nostra speranza» (v. 23) nell'attenzione costante ad esercitare insieme ai fratelli «la carità e le opere buone» (v. 24). Si afferma pure che per sostenere questa condotta evangelica è importante partecipare agli incontri liturgici e di preghiera della comunità, guardando alla meta escatologica: la comunione piena in Dio (v. 25). Mi soffermo sul versetto 24, che, in poche battute, offre un insegnamento prezioso e sempre attuale su tre aspetti della vita cristiana: l'attenzione all'altro, la reciprocità e la santità personale.

1. “Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello.

Il primo elemento è l'invito a «fare attenzione»: il verbo greco usato è katanoein, che significa osservare bene, essere attenti, guardare con consapevolezza, accorgersi di una realtà. Lo troviamo nel Vangelo, quando Gesù invita i discepoli a «osservare» gli uccelli del cielo, che pur senza affannarsi sono oggetto della sollecita e premurosa Provvidenza divina (cfr Lc 12,24), e a «rendersi conto» della trave che c’è nel proprio occhio prima di guardare alla pagliuzza nell'occhio del fratello (cfr Lc 6,41). Lo troviamo anche in un altro passo della stessa Lettera agli Ebrei, come invito a «prestare attenzione a Gesù» (3,1), l'apostolo e sommo sacerdote della nostra fede. Quindi, il verbo che apre la nostra esortazione invita a fissare lo sguardo sull’altro, prima di tutto su Gesù, e ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale l’atteggiamento contrario: l’indifferenza, il disinteresse, che nascono dall’egoismo, mascherato da una parvenza di rispetto per la «sfera privata». Anche oggi risuona con forza la voce del Signore che chiama ognuno di noi a prendersi cura dell'altro. Anche oggi Dio ci chiede di essere «custodi» dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da premura reciproca, da attenzione al bene dell'altro e a tutto il suo bene. Il grande comandamento dell'amore del prossimo esige e sollecita la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è creatura e figlio di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve portarci a vedere nell'altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia, così come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente dal nostro cuore. Il Servo di Dio Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (Lett. enc. Populorum progressio [26 marzo 1967], n. 66).

L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, mentre occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince, perché Dio è «buono e fa il bene» (Sal 119,68). Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell'altro, desiderando che anch'egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di «anestesia spirituale» che rende ciechi alle sofferenze altrui. L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di questa situazione che può crearsi nel cuore dell’uomo. In quella del buon Samaritano, il sacerdote e il levita «passano oltre», con indifferenza, davanti all’uomo derubato e percosso dai briganti (cfr Lc 10,30-32), e in quella del ricco epulone, quest’uomo sazio di beni non si avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla sua porta (cfr Lc 16,19). In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contrario del «prestare attenzione», del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di «avere misericordia» verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. Invece proprio l’umiltà di cuore e l'esperienza personale della sofferenza possono rivelarsi fonte di risveglio interiore alla compassione e all'empatia: «Il giusto riconosce il diritto dei miseri, il malvagio invece non intende ragione» (Pr 29,7). Si comprende così la beatitudine di «coloro che sono nel pianto» (Mt 5,4), cioè di quanti sono in grado di uscire da se stessi per commuoversi del dolore altrui. L'incontro con l'altro e l'aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine.

Il «prestare attenzione» al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale. E qui desidero richiamare un aspetto della vita cristiana che mi pare caduto in oblio: la correzione fraterna in vista della salvezza eterna. Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli. Non così nella Chiesa dei primi tempi e nelle comunità veramente mature nella fede, in cui ci si prende a cuore non solo la salute corporale del fratello, ma anche quella della sua anima per il suo destino ultimo. Nella Sacra Scrittura leggiamo: «Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s). Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato (cfr Mt 18,15). Il verbo usato per definire la correzione fraterna - elenchein - è il medesimo che indica la missione profetica di denuncia propria dei cristiani verso una generazione che indulge al male (cfr Ef 5,11). La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di «ammonire i peccatori». E’ importante recuperare questa dimensione della carità cristiana. Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene. Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna o recrimina-zione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello. L’apostolo Paolo afferma: «Se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu» (Gal 6,1). Nel nostro mondo impregnato di individualismo, è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità. Persino «il giusto cade sette volte» (Pr 24,16), dice la Scrittura, e noi tutti siamo deboli e manchevoli (cfr 1 Gv 1,8). E’ un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore. C’è sempre bisogno di uno sguardo che ama e corregge, che conosce e riconosce, che discerne e perdona (cfr Lc 22,61), come ha fatto e fa Dio con ciascuno di noi.

2. “Gli uni agli altri”: il dono della reciprocità.

Tale «custodia» verso gli altri contrasta con una mentalità che, riducendo la vita alla sola dimensione terrena, non la considera in prospettiva escatologica e accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertà individuale. Una società come quella attuale può diventare sorda sia alle sofferenze fisiche, sia alle esigenze spirituali e morali della vita. Non così deve essere nella comunità cristiana! L’apostolo Paolo invita a cercare ciò che porta «alla pace e alla edificazione vicendevole» (Rm 14,19), giovando al «prossimo nel bene, per edificarlo» (ibid. 15,2), senza cercare l'utile proprio «ma quello di molti, perché giungano alla salvezza» (1 Cor 10,33). Questa reciproca correzione ed esortazione, in spirito di umiltà e di carità, deve essere parte della vita della comunità cristiana.

I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l’Eucaristia, vivono in una comunione che li lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa che l'altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano la mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui un elemento molto profondo della comunione:la nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione sociale. Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale reciprocità: la comunità non cessa di fare penitenza e di invocare perdono per i peccati dei suoi figli, ma si rallegra anche di continuo e con giubilo per le testimonianze di virtù e di carità che in essa si dispiegano. «Le varie membra abbiano cura le une delle altre»(1 Cor 12,25), afferma San Paolo, perché siamo uno stesso corpo. La carità verso i fratelli, di cui è un’espressione l'elemosina - tipica pratica quaresimale insieme con la preghiera e il digiuno - si radica in questa comune appartenenza. Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all'unico corpo che è la Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il Signore compie in essi e ringraziare con loro per i prodigi di grazia che il Dio buono e onnipotente continua a operare nei suoi figli. Quando un cristiano scorge nell'altro l'azione dello Spirito Santo, non può che gioirne e dare gloria al Padre celeste (cfr Mt 5,16).

3. “Per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”: camminare insieme nella santità.

Questa espressione della Lettera agli Ebrei (10,24) ci spinge a considerare la chiamata universale alla santità, il cammino costante nella vita spirituale, ad aspirare ai carismi più grandi e a una carità sempre più alta e più feconda (cfr 1 Cor 12,31-13,13). L'attenzione reciproca ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore, «come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio» (Pr 4,18), in attesa di vivere il giorno senza tramonto in Dio. Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore e delle buone opere.

Purtroppo è sempre presente la tentazione della tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di «trafficare i talenti» che ci sono donati per il bene nostro e altrui (cfr Mt 25,25s). Tutti abbiamo ricevuto ricchezze spirituali o materiali utili per il compimento del piano divino, per il bene della Chiesa e per la salvezza personale (cfr Lc 12,21b; 1 Tm 6,18). I maestri spirituali ricordano che nella vita di fede chi non avanza retrocede. Cari fratelli e sorelle, accogliamo l'invito sempre attuale a tendere alla «misura alta della vita cristiana» (Giovanni Paolo II, Lett. ap. Novo millennio ineunte [6 gennaio 2001], n. 31). La sapienza della Chiesa nel riconoscere e proclamare la beatitudine e la santità di taluni cristiani esemplari, ha come scopo anche di suscitare il desiderio di imitarne le virtù. San Paolo esorta: «gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10).

Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone (cfr Eb 6,10). Questo richiamo è particolarmente forte nel tempo santo di preparazione alla Pasqua. Con l’augurio di una santa e feconda Quaresima, vi affido all’intercessione della Beata Vergine Maria e di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 3 novembre 2011

BENEDICTUS PP. XVI

domenica 19 febbraio 2012

Video Medjugorje 2011



 

Nota: è presente un po' di pubblicità nel video, ma è molto bello personalmente :-)

Les Enfants de Medjugorje 2012 © – 15 febbraio 2012

 

Les Enfants de Medjugorje 2012

15 febbraio 2012

Cari figli di Medjugorje, lode a Gesù e Maria!

1 – Il 2 febbraio 2012, Mirjana ha ricevuto la sua apparizione mensile a Napoli, alla presenza di una innumerevole folla! Dopo l’apparizione ha trasmesso il seguente messaggio:

Cari figli, da così tanto tempo io sono con voi e già da così tanto tempo vi sto mostrando la presenza di Dio ed il suo sconfinato amore, che desidero tutti voi conosciate. Ma voi, figli miei? Voi siete ancora sordi e ciechi; mentre guardate il mondo attorno a voi non volete vedere dove sta andando senza mio Figlio. State rinunciando a Lui, ma Egli è la fonte di tutte le grazie. Mi ascoltate mentre vi parlo, ma i vostri cuori sono chiusi e non mi sentite. Non state pregando lo Spirito Santo affinchè vi illumini. Figli miei, la superbia sta regnando. Io vi indico l’umiltà. Figli miei, ricordate: solo un’anima umile brilla di purezza e di bellezza, perché ha conosciuto l’amore di Dio. Solo un’anima umile diviene paradiso, perché in essa c’è mio Figlio. Vi ringrazio. Di nuovo vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto, cioè i vostri pastori."

Questo messaggio dovrebbe essere commentato a lungo! Vi suggerisco di sedervi comodamente qualche minuto, di leggerlo con attenzione e di assorbirne le parole nella vostra intelligenza e nel vostro cuore. Poi prendete un foglio di carta e scrivete ciò che dovete decidere concretamente per trasformare questo potente messaggio in una occasione provvidenziale per cambiare alcuni elementi della vostra vita. Se la Madre ci dice che siamo sordi e ciechi, che abbiamo rinnegato suo Figlio, che non vogliamo vedere dove sta andando il mondo e che non preghiamo lo Spirito Santo, vuol dire che è ora di cambiare modo di vivere. Lei ci mostra la via della salvezza, non perdiamo questa strada, perché riguarda la nostra eternità, niente di meno!

2 – Una bambina di 11 anni ci insegna!

La piccola Chiara ha un cancro diffuso. E’ arrivata a gennaio dall’America con suo padre, la nonna e la madrina e degli amici, perché la famiglia desiderava implorare la Madonna per lei. Sua madre é restata a casa per occuparsi dei due fratellini più piccoli. Durante il lungo incontro che abbiamo avuto con lei, niente faceva supporre che fosse condannata dalla medicina. Parlava con una gioia ed una serenità impressionanti, scherzando e rassicurando tutti con il suo spirito positivo. Poi mi ha spiegato con quella semplicità che è propria dei cuori puri:

"Sai, Gesù deciderà per me, e so che prenderà la decisione giusta. Da parte mia, mi fido! Perché io sono contenta sia di essere guarita, che di non essere guarita! In tutti e due i casi sarà un bene, perche so che è Lui che deciderà". Alla famiglia ha detto: "Se muoio, andrò in paradiso e vi aspetterò là!"

Chiara ha potuto incontrare Vicka che l’ha abbracciata teneramente, che ha pregato per lei. Chiara le ha detto: "Non ho paura di morire! Se vivo o se muoio sono comunque vincitrice!". Vicka le ha risposto sussurandole all’orecchio: "Hai ragione, non c’è alcun motivo di aver paura!" Il papà ci ha confidato: "Realizzo che Chiara non aveva bisogno di venire a Medjugorje, aveva già la pace nel cuore. Ma siamo noi (la sua famiglia) che avevamo bisogno di venire! Qui, abbiamo trovato la pace."

3 – Neve su Medjugorje! Da più di 2 settimane, fatta eccezione per la chiesa ed il suo programma di preghiera, tutto si è fermato a Medjugorje per le eccezionali nevicate. La scuola, gli uffici, i negozi sono chiusi, le auto non si muovono e assomigliano a degli enormi igloo, una spessa coltre di ghiaccio copre adesso il villaggio. Le mie consorelle sono andate alla Croce Blu sciando! Malgrado i gravi danni che la neve ha provocato, il Signore ha realizzato delle bellissime cose, soprattutto per quanto riguarda l’aiuto reciproco. D’altronde, questa prova inattesa ed imprevista ci ha fatto toccare con mano la fragilità della nostra esistenza sulla terra, e quanto siamo piccoli. Dio l’ha permessa per un bene, non fosse altro per farci riflettere sulla nostra vita, sul senso e sullo scopo della vita stessa. Può anche essere che questo episodio sia una preparazione perché impariamo a vivere più semplicemente. La pubblicità ci ha reso ansiosi per paura che ci manchi qualcosa, creando dei bisogni immaginari e costosi. Siamo diventati prigionieri dei nostri desideri. La Vergine ci invita a restare semplici, anche se ciò contraddice la regola dell'apparire che regna nel "mondo". Un giorno potremo forse dover fare a meno di cose che oggi ci paiono essenziali e non solamente per qualche settimana invernale. La Santa Famiglia viveva senza acqua corrente, senza elettricità, senza telefono e senza computer…

Quando Dio dà qualcosa è un dono, quando ce ne priva è ancora un dono. Perché allora Lo ringraziamo per aver dato e ci apriamo ad altre forme di dono. La Parola di Gesù Cristo resta vera: "Cercate prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta". Abbiamo qui sperimentato delle moltiplicazioni di alimenti e di altre cose. E’ il segno di quello che il Signore farà nel futuro, perché Lui veglia sul suo popolo; ma ha bisogno della nostrta fiducia. Ieri abbiamo iniziato una "mesena" a San Giuseppe (festeggiato il 19 marzo). Unitevi a noi! Prendetelo come amico di famiglia, non vi lascerà senza niente, lui che ha procurato il pane a Colui che è il Pane di Vita!

4 – "Vedere Napoli e rivivere!" Il 2 febbraio, nel grande stadio di Napoli, quasi 30.000 persone erano riunite per assistere all’apparizione mensile di Mirjana. Mi arrivano molti e bellissimi racconti! Primo miracolo: 30.000 napoletani, fra i quali tantissimi giovani, in assoluto silenzio durante la Messa, la testimonianza di Mirjana, il rosario e l’apparizione … non c’è bisogno di commento!

Poi, l’unzione fortissima venuta dal Cielo con la Gospa al momento dell’apparizione, che ha suscitato molte conversioni. Poi quasi tutti hanno assistito al "miracolo del sole" dopo l’apparizione. Coloro che sono venuti di mala-voglia sono ripartiti trasformati. Per esempio Costanza mi ha raccontato che prima, andava raramente a Messa, perché pensava di avere di meglio da fare. Ha avuto la grazia di vedere la Vergine a Napoli, e da allora ha gustato la bellezza ed il valore della Messa, prega volentieri il rosario che prima non pregava mai, s’immerge nella lettura della vita dei santi e soprattutto il suo cuore è ormai orientato ad avanzare verso Dio.

5 – Un vero cuore di madre! Molte delle nuove leggi di oggi giorno non accolgono la vita umana e la nostra società occidentale, pagana, influenza anche i cattolici. Ma esistono ancora dei buoni atteggiamenti, ed è bello poterli pubblicare! In Italia, una ragazza di 30 anni, nubile, si è accorta di essere incinta. Sua madre, una buona cattolica che ha educato i suoi figli nell’osservanza, senza compromessi, dei comandamenti di Dio, doveva essere informata di questa gravidanza imprevista. La figlia aveva timore di doverle annunciare il fatto. Ma appena la madre – diventata nonna – ha saputo della cosa ha esclamato: "Davanti al dono della vita, non c’è altro da fare che inginocchiarsi!" Tutta la famiglia aspetta la nascita del bambino (o della bambina) fra qualche settimana… Speriamo che ci siano tante nonne che reagiscano nella stessa maniera, sarebbero evitati tanti aborti!

6 – Attenzione, circolano dei falsi messaggi! Da diversi anni, un messaggio attribuito alla Vergine proveniente dal veggente Ivan, sta facendo il giro del mondo per internet. Concerne l’annuncio di un imminente disastro in Libano, ecc. Ivan, interrogato da una mia amica americana, ha decisamente smentito la notizia. Lo stile del messaggio d’altra parte non è per niente quello della Vergine. Comunque il messaggio semina panico e distrae da ciò che la Vergine ci insegna nei suoi veri messaggi. Circola anche un altro messaggio attribuito ad Ivan, che concerne la Francia, è un falso! La cosa più sicura è di attenersi ai messaggi ufficiali pubblicati dalla parrocchia o dai siti affidabili che sono collegati a Medjugorje e di cominciare a viverli.

La trappola di questi messaggi falsi è di lasciarsi prendere da discorsi allarmanti che suscitano una agitazione febbrile ed allontanano la conversione del cuore e la pace. Potremmo decidere nella maniera seguente: se non siamo sicuri dell' origine di un messaggio, non lo trasmettiamo. Molte incertezze e inutili preoccupazioni sarebbero evitate! Tornare alla sorgente dell’informazione, significa trovare e trasmettere la verità.

Cara Gospa, non vogliamo rinnegare né Tuo Figlio né Te!

Cosa faremmo senza di voi? Siete la nostra gioia, la nostra pace, il nostro amore e la nostra ragione di vita!

Suor Emmanuel +

Tradotto dal francese

 

© Enfants de Medjugorje 2012

Questo testo può essere divulgato a due condizioni: 1) non cambiare alcuna parola del testo, 2) citare l’origine "Enfants de Medjugorje" assieme al nostro sito in francese www.edm.eu.com; e-mail contact@edm.eu.com

Video Il paese delle meraviglie invernali a Medjugorje


Era dal 1950 che non si aveva una nevicata così abbondante a Medjugorje!

venerdì 17 febbraio 2012

Il miglior giocatore di pallanuoto al mondo, Alex Giorgetti, è venuto a Medjugorje

 

alex

Il miglior giocatore di pallanuoto al mondo, il 24nne Alex Giorgetti, è venuto a Medjugorje. Viene da Savona in Italia, è attaccante della Pro-Recco ed anche membro della nazionale Italiana maschile di pallanuoto, quest’anno campione del mondo. Il giovane Alex ha incontrato in primo luogo Fra Miljenko Šteko, capo dell'ufficio Informazioni di Medjugorje al quale ha consegnato la palla firmata da tutti i giocatori della squadra italiana. Successivamente ha condiviso la sua esperienza di vita con il giornalista della stazione radiofonica "MIR" Medjugorje. 
Ci ha detto della sua conversione sperimentata un anno fa quando ha incontrato Gesù e Maria e di come sia davvero molto felice dopo aver completamente cambiato vita.
Ha vissuto senza preghiera e sacramenti prima della sua conversione e ci ha detto: "Poiché l'Italia non vinceva il campionato del mondo da ben vent’anni, ho preso la decisione che se avessimo raggiunto un buon risultato sarei venuto a Medjugorje a ringraziare Gesù per questo. Non solo siamo diventati campioni del mondo, ma sono anche stato premiato come miglior giocatore del campionato. Ecco perché ho deciso di venire a ringraziare Gesù e Nostra Signora per tutte le grazie che mi ha concesso. Ho salito la collina dell’Apparizione e la montagna della Croce a piedi nudi ed è stata un esperienza davvero bella per me. Mi sento contento e soddisfatto e non vedo l’ora di tornare in Italia a testimoniare la bellezza di questo luogo. Sono arrivato qui con mio fratello gemello. Prima, non ci parlavamo; ne mai gli ho detto che gli volevo bene. Non è mai andato in chiesa, non ha mai pregato e ora per la prima volta qui è andato a confessarsi ed alla santa messa. Vedo tutto ciò come frutto della mia conversione e sono davvero felice di vederlo così allegro, non era mai successo in passato. Non era stato fortunato come me nella vita, perché era nato con un handicap fisico e tutto ciò lo ha influenzato. I nostri genitori ci hanno sempre separati in tutto quello che dovevamo fare. Mia madre ha dimostrato più affetto a me ed io ero quello con i vestiti migliori, i giocattoli, quello che ha ricevuto più caramelle e dolci durante il periodo della nostra infanzia. Lei vedeva che amavo gli sport e che ero portato per la pallanuoto e per l’allenamento in piscina. 
Ho avuto una vita perfetta; Ero giovane, di bell’aspetto e di successo, mentre mio fratello era solo e triste. Ero troppo egoista per vederlo. Non ho avuto necessità di comunicare molto con la mia famiglia perché ho avuto tutto dalla vita: soldi, ragazze e carriera. Ma tutto questo non è durato troppo a lungo. Ho concluso il lungo rapporto che avevo con la mia ragazza. La amavo davvero, ma era interessata soltanto a soldi ed alla gloria. Ho rifiutato l'invito del Coach nella nostra nazionale ed ero completamente disperato, distrutto, senza famiglia, amici, senza ragazza e carriera. 
Ero sull'orlo della depressione. Poco dopo conobbi una coppia di fratelli gemelli che hanno condiviso con me la storia della loro conversione. La loro storia mi ha toccato profondamente ed ho deciso di raccontare loro i miei problemi, la mia solitudine ed il mio disagio. Ho desiderato l’aiuto di Gesù, per cambiare vita e darmi la pace che desideravo così profondamente. Da quel momento sono cominciati i cambiamenti nella mia vita. Mi sono confessato, ho iniziato ad andare alla santa messa, a leggere la Sacra Bibbia e ad aiutare i poveri. La mia vita è cambiata completamente. I rapporti con la mia famiglia e con la gente sono cambiati, pieni di significato, la mia carriera è avanzata e sono diventato una persona nuova. Era semplicemente Dio che volgeva tutto al bene. 
La mia famiglia ed i miei amici hanno letto della mia conversione sui giornali, e quando ho deciso di condividere tutto con la gente sono rimasti molto sorpresi. La cosa più bella è quando potete vivere nella verità ed essere chi realmente siete. La mia nuova vita è appena cominciata ed il mio desiderio è di incontrare Gesù ogni giorno di più. Spero che la mia storia sia di esempio per altri giovani affinché cambino vita e capiscano che senza Gesù le loro vite sono senza senso."

 

Fonte: www.medjugorje.hr

Newsletter di Radio Maria

 

Cari amici,

"Mentre guardate il mondo attorno a voi, non volete vedere dove sta andando senza mio Figlio".

La Regina della pace, nel suo ultimo messaggio, ci ammonisce e ci pone un interrogativo tremendamente serio.

Ci ammonisce perchè non vogliamo vedere la realtà di una società dove Dio è stato escluso.  Siamo ciechi perchè vogliamo esserlo. "La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta".

Ci pone un interrogativo di estrema serietà invitandoci a riflettere su quale sarà il prossimo futuro di un mondo che sta rinunciando a Gesù Cristo.

Ognuno di noi provi a darsi una risposta, togliendosi dagli occhi le squame della presunzione che li accecano.

La Madonna ha già dato la sua risposta, l'unica vera: per un mondo senza Dio non c'è né gioia, né futuro, né salvezza eterna.

La cosa più urgente da fare è di lasciarsi "afferrare da Cristo", come ci insegna S. Paolo, per poterlo testimoniare a chi è immerso nella tenebra dell'effimero.

Un'anima dove c'è Gesù Cristo diviene un paradiso e lo rende presente nel deserto del mondo.

Vostro Padre Livio

giovedì 16 febbraio 2012

Amare significa anzitutto vedere: vedere un uomo nell'altra persona


«Cari fratelli e sorelle,
oggi noi, nella Chiesa Croata, ricordiamo il Beato Aloizije Stepinac come Martire: anche se non è stato ucciso, la Chiesa gli ha dato il titolo di Martire. Immagino che sappiamo di lui, per cui ora non parlerò tanto della sua biografia. Una domanda per tutti noi: chi è un Martire? (.). Diciamo anzitutto chi non lo è: non lo è colui che uccide gli altri: non lo sono i terroristi che sacrificando se stessi uccidono gli altri; non lo sono coloro che odiano gli altri (.). Chi è Martire secondo i criteri di Cristo? La parola croata "Martire" rimanda a colui che ha vissuto un tormento, la parola greca "Martyria", invece, significa "Testimonianza". Il Martire è un testimone. Testimone di cosa? Chi e cosa testimonia? Testimonia Cristo ed il Vangelo. Martire è solamente colui che è simile a Cristo, vive secondo Cristo, con Lui, nel suo Spirito. Il Martire non è colui che desidera la propria morte: egli desidera e vive la vita, ma non solo questa terrena ad ogni costo. Egli è come una rosa che testimonia solamente la propria esistenza, la propria missione che è fiorire e profumare. La rosa non chiede nulla, essa solo fiorisce e profuma e così testimonia. Se qualcuno la recide violentemente, essa non smette di essere fiorita: rimane coerente con se stessa, anche se è Impotente nel vero senso della parola poiché non ha in sé la possibilità di opporsi a questo con altro mezzo se non con il fiorire ed il profumare. Il Martire è come un albero che testimonia solamente: non chiede nulla a nessuno, cresce solamente, da frescura e frutti a ciascuno, senza differenze. O come una candela che ardendo da luce e testimonia la propria esistenza. L'immagine più adatta per un Martire è ciò di cui egli si è nutrito: egli è come il Pane che si spezza nell'Eucaristia, così semplice, nascosto, non percepito. Permette di essere spezzato ma resta fedele alla sua missione, a ciò che egli è: essere nutrimento per gli altri.
Il cristiano è un testimone: egli non è "contro" qualcuno, ma "per" qualcuno, "per" Gesù, "per" l'uomo. Vivendo l'amore, il perdono e le altre virtù, egli testimonia che lo Spirito di Cristo si è incarnato in lui. Tra le numerose caratteristiche che hanno avuto i Martiri, ora guardiamone solo due: l'amore ed il perdono.
L'amore è uno dei criteri principali del Martire, del cristiano. San Paolo scrive "Se anche dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi l'amore, a niente mi gioverebbe". Non ci può essere Martire senza amore, colui che odia non può essere un Martire. Ma cosa significa l'amore, amare? L'amore non significa anzitutto fare del bene ad un altro, dare se stesso per l'altro. Amare significa anzitutto vedere: vedere un uomo nell'altra persona (.). Gesù ama è perciò vede l'uomo (.).
La seconda importante caratteristica nel Martire è il perdono. Il protomartire Stefano ha testimoniato il perdono: "Padre, non imputare loro questo peccato!". Anche il Beato Aloizije Stepinac ha perdonato coloro che gli hanno fatto del male. Con ciò essi hanno testimoniato di essere di Cristo, poiché Cristo stesso ha perdonato i suoi torturatori.
Cari fratelli e sorelle, anche noi oggi, stasera, siamo invitati ad essere testimoni, a testimoniare la fede in Cristo. I Martiri lo hanno fatto nel loro tempo ed a modo loro, ma noi dobbiamo farlo oggi nella nostra famiglia, nel nostro posto di lavoro, nella nostra parrocchia, nella nostra città, nel nostro villaggio. Ricordiamoci che nel passato non tutti i cristiani sono stati testimoni di Gesù Cristo, né lo sono oggi: lo sono di nome, ma non è sufficiente. L'essere cristiano si mostra in particolare attraverso l'amore ed il perdono. Abbiamo detto che l'amore significa anzitutto vedere, vedere nella persona un uomo, una creatura di Dio e non guardarlo attraverso una qualche etichetta (.). Perciò poniamoci la domanda: chi sono io? Quando ti poni questa domanda e trovi la risposta giusta, allora ti sarà chiaro chi è l'altro (.). Cari fratelli e sorelle, ecco anche per noi un'occasione per deciderci: come il Beato Aloizije Stepinac siamo invitati ad amare nel modo di Cristo, il che significa anzitutto essere capaci di vedere l'uomo e non l'etichetta. Non anzitutto il suo aspetto, la sua simpatia o antipatia, se è buono o cattivo, se ha o non ha soldi o altro. Cristo vede l'uomo e non il peccatore o ciò che ha o non ha. Cristo vede l'uomo e non la sua nazione e così anche il Beato Aloizije Stepinac. E tu, come guardi tu?
I Martiri hanno mostrato col perdono di essere come la rosa, come l'albero, come la candela e come il Pane Eucaristico: sono rimasti coerenti a se stessi ed alla loro missione non rendendo agli altri male per male, ma vivendo la propria chiamata, ed il tratto fondamentale della vocazione cristiana è il perdono. Se non perdoniamo non siamo cristiani, non siamo di Cristo! (.)».

Fonte: IdM (Stralci dell'omelia della Messa serale del 10.2.'12 a Medjugorje; ascolto di Radio "Mir" Medjugorje, traduzione dal croato personale (apostolo21)

La sede di Radio Maria a Medjugorje sotto la neve

 

radiomaria

 

Fonte: Radio Maria

sabato 11 febbraio 2012

Ave, o stella del mare

avestelladelmare

 

Ave, o Stella del mare,

nobile Madre di Dio,

vergine sempre, Maria,

porta felice del cielo.

L’angelo porta il saluto:

l’Ave, messaggio di Dio,

muta la sorte di Eva,

dona la pace all’uomo.

Rompi i legami dei miseri,

rendi la luce ai ciechi,

scaccia da noi ogni male,

chiedi per noi ogni bene.

Mostrati Madre per tutti,

porta la nostra preghiera:

Cristo l’accolga benigno,

Lui che si è fatto tuo Figlio.

Vergine sola fra tutte

Mite e senza peccato,

rendi i tuoi figli innocenti,

miti e puri di cuore.

Donaci un cuore sincero,

guida alla via sicura,

fin che vedremo il tuo figlio

gioia immortale per noi.

Gloria all’Altissimo, al Padre,

lode a Cristo, allo Spirito:

salga al Signore, al Santo,

l’unico e triplice onore.

Amen

Medjugorje winter 2012

 


Fonte: album foto su Facebook di Zorica Susac