Gli ultimi due veggenti di Medjugorie che ancora mancavano all'appello sono stati interrogati segretamente dagli "ispettori" alcuni giorni fa in Vaticano. Per una intera mattinata, a porte chiuse, esattamente come avevano fatto gli altri 4 veggenti l'anno scorso, hanno risposto ad ogni domanda senza tentennamenti e con una semplicità
disarmante. Ivan Dragicevic ha raccontato di come ogni giorno, attorno alle sei del mattino, accoglie le visioni della Madonna. Jakov Colo, invece, ha visioni soprannaturali ma solo una volta l'anno, il giorno di Natale. La commissione d'indagine incaricata da Benedetto XVI di investigare sull'autenticità o meno delle apparizioni mariane ha così completato la raccolta delle testimonianze. Deposizioni preziosissime ma soprattutto necessarie ad avere notizie di prima mano sui messaggi finora diffusi. Circa 40 mila, una cifra davvero record.
Cardinali e teologi hanno incalzato i veggenti, hanno diligentemente preso appunti cercando di capire meglio la dinamica delle apparizioni, i segni che queste persone dicono di ricevere direttamente dalla Madre di Dio dal lontano 1981. Si tratta di un lavoro complesso e delicato che si svolge sotto la guida del cardinale Ruini, presidente della commissione. Accanto a lui siedono altri quattro cardinali: l'arcivescovo di Zagabria Bozanic, il giurista Herranz, l'arcivescovo di Sarajevo Pulic e il cardinale Tomko, già prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. La squadra che indaga è completata da altrettanti teologi e specialisti in materia. Il cardinale Pulijc è sicuro che entro la fine di quest'anno si arriverà alla fine dell'indagine per consegnare al Papa il rapporto finale. E' a lui che spetta dare una risposta definitiva ad un nodo tuttora insoluto per la Chiesa. Le apparizioni della Vergine e le migliaia di messaggi che attraverso i sei veggenti sono stati diffusi nel mondo sono da considerarsi autentici? Come vanno inquadrati? Ad oggi la Chiesa ha preferito non pronunciarsi in modo vincolante, lasciando però che il fenomeno si diffondesse. In passato, nel 1981, a livello diocesano, venne fatta una esplorazione simile che si concluse con una formula prudenziale in attesa di ulteriori sviluppi, forse anche per non alimentare ulteriormente le incomprensioni esistenti a livello locale tra il vescovo di Mostar (piuttosto scettico) e i frati che gestiscono il santuario. «Sulla base delle ricerche fin qui compiute non è possibile dire se si tratti o meno di fenomeni soprannaturali». La cosa era finita alla Congregazione per la Dottrina della Fede e l'allora cardinale Ratzinger decise di far passare altro tempo.
Il verdetto finale sembra avvicinarsi. «Entro quest'anno vogliamo finire il nostro lavoro e dare la nostra opinione al Papa perchè esprima il suo giudizio ma non posso parlare di quello che fa la commissione, perché sono tenuto al segreto. Il nostro lavoro dura ancora. Quest'anno però bisogna finirlo». Entro la fine dell'anno sicuramente una delegazione di esperti si recherà nel piccolo villaggio bosniaco per effettuare un sopralluogo e raccogliere altro materiale. Sicuramente però ad andare a Medjugorie non saranno i cardinali, poiché la loro presenza in loco potrebbe essere oggetto di speculazioni e in qualche modo anticipare il giudizio finale che, comunque, spetta al Papa. Nelle sedute precedenti i membri della commissione hanno potuto ascoltare a lungo tutti i veggenti e completare l'audizione dei testi. In Vaticano sono così passati anche Mirijana che vede sempre la Vergine nel giorno del suo compleanno, Ivanka, invece che ha visioni solo l'8 di settembre e poi ancora Marjia Pavlovic Lunetti (sposata ad un italiano e residente a Monza) e Vicka.
Alcuni anni fa il cardinale Schenborn intraprese un pellegrinaggio a Medjugorie a livello personale e la cosa fu oggetto di grandi speculazioni. Di ritorno a Vienna spiegò ai fedeli che non poteva essere una truffa. I messaggi dei veggenti «sempre semplici, non complicati, arrivano al nocciolo del Vangelo, e da questo si ha un criterio distintivo: tutti i messaggi straordinari sono sospetti fin dall'inizio. E' impressionante che già il secondo giorno delle apparizioni la parola pace sia stata centrale e che Maria a Medjugorje sia venerata come Regina della Pace. Dieci anni più tardi, scoppiava la prima guerra balcanica. Il messaggio di base è la preghiera, e perché la Madre di Dio non dovrebbe continuamente ricordarci questo messaggio?» Per il cardinale ciò basta per non dubitare che a Medjugorje scorrano «fiumi di Grazia. Dovremmo chiudere gli occhi. Per me questa è una evidenza che la Chiesa non può certo ignorare».
Intanto il flusso dei pellegrinaggi a Medjugorie continua a crescere di anno in anno, senza sosta e non ha mai avuto momenti di crisi. E' un fenomeno ormai planetario e difficilmente Papa Ratzinger non potrà non tenerne conto. Su quella collina brulla e pietrosa dove per la prima volta apparve la Madonna avvengono continuamente conversioni e grazie, gente che ritrova la fede e torna a casa col cuore colmo disperanza. E di questi tempi forse il vero miracolo sta proprio in questo.
Fonte: Articolo di Franca Giansoldati – Il Mattino.it 24.2.2012
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