«Cari fratelli e sorelle,
oggi noi, nella Chiesa Croata, ricordiamo il Beato Aloizije Stepinac come Martire: anche se non è stato ucciso, la Chiesa gli ha dato il titolo di Martire. Immagino che sappiamo di lui, per cui ora non parlerò tanto della sua biografia. Una domanda per tutti noi: chi è un Martire? (.). Diciamo anzitutto chi non lo è: non lo è colui che uccide gli altri: non lo sono i terroristi che sacrificando se stessi uccidono gli altri; non lo sono coloro che odiano gli altri (.). Chi è Martire secondo i criteri di Cristo? La parola croata "Martire" rimanda a colui che ha vissuto un tormento, la parola greca "Martyria", invece, significa "Testimonianza". Il Martire è un testimone. Testimone di cosa? Chi e cosa testimonia? Testimonia Cristo ed il Vangelo. Martire è solamente colui che è simile a Cristo, vive secondo Cristo, con Lui, nel suo Spirito. Il Martire non è colui che desidera la propria morte: egli desidera e vive la vita, ma non solo questa terrena ad ogni costo. Egli è come una rosa che testimonia solamente la propria esistenza, la propria missione che è fiorire e profumare. La rosa non chiede nulla, essa solo fiorisce e profuma e così testimonia. Se qualcuno la recide violentemente, essa non smette di essere fiorita: rimane coerente con se stessa, anche se è Impotente nel vero senso della parola poiché non ha in sé la possibilità di opporsi a questo con altro mezzo se non con il fiorire ed il profumare. Il Martire è come un albero che testimonia solamente: non chiede nulla a nessuno, cresce solamente, da frescura e frutti a ciascuno, senza differenze. O come una candela che ardendo da luce e testimonia la propria esistenza. L'immagine più adatta per un Martire è ciò di cui egli si è nutrito: egli è come il Pane che si spezza nell'Eucaristia, così semplice, nascosto, non percepito. Permette di essere spezzato ma resta fedele alla sua missione, a ciò che egli è: essere nutrimento per gli altri.
Il cristiano è un testimone: egli non è "contro" qualcuno, ma "per" qualcuno, "per" Gesù, "per" l'uomo. Vivendo l'amore, il perdono e le altre virtù, egli testimonia che lo Spirito di Cristo si è incarnato in lui. Tra le numerose caratteristiche che hanno avuto i Martiri, ora guardiamone solo due: l'amore ed il perdono.
L'amore è uno dei criteri principali del Martire, del cristiano. San Paolo scrive "Se anche dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi l'amore, a niente mi gioverebbe". Non ci può essere Martire senza amore, colui che odia non può essere un Martire. Ma cosa significa l'amore, amare? L'amore non significa anzitutto fare del bene ad un altro, dare se stesso per l'altro. Amare significa anzitutto vedere: vedere un uomo nell'altra persona (.). Gesù ama è perciò vede l'uomo (.).
La seconda importante caratteristica nel Martire è il perdono. Il protomartire Stefano ha testimoniato il perdono: "Padre, non imputare loro questo peccato!". Anche il Beato Aloizije Stepinac ha perdonato coloro che gli hanno fatto del male. Con ciò essi hanno testimoniato di essere di Cristo, poiché Cristo stesso ha perdonato i suoi torturatori.
Cari fratelli e sorelle, anche noi oggi, stasera, siamo invitati ad essere testimoni, a testimoniare la fede in Cristo. I Martiri lo hanno fatto nel loro tempo ed a modo loro, ma noi dobbiamo farlo oggi nella nostra famiglia, nel nostro posto di lavoro, nella nostra parrocchia, nella nostra città, nel nostro villaggio. Ricordiamoci che nel passato non tutti i cristiani sono stati testimoni di Gesù Cristo, né lo sono oggi: lo sono di nome, ma non è sufficiente. L'essere cristiano si mostra in particolare attraverso l'amore ed il perdono. Abbiamo detto che l'amore significa anzitutto vedere, vedere nella persona un uomo, una creatura di Dio e non guardarlo attraverso una qualche etichetta (.). Perciò poniamoci la domanda: chi sono io? Quando ti poni questa domanda e trovi la risposta giusta, allora ti sarà chiaro chi è l'altro (.). Cari fratelli e sorelle, ecco anche per noi un'occasione per deciderci: come il Beato Aloizije Stepinac siamo invitati ad amare nel modo di Cristo, il che significa anzitutto essere capaci di vedere l'uomo e non l'etichetta. Non anzitutto il suo aspetto, la sua simpatia o antipatia, se è buono o cattivo, se ha o non ha soldi o altro. Cristo vede l'uomo e non il peccatore o ciò che ha o non ha. Cristo vede l'uomo e non la sua nazione e così anche il Beato Aloizije Stepinac. E tu, come guardi tu?
I Martiri hanno mostrato col perdono di essere come la rosa, come l'albero, come la candela e come il Pane Eucaristico: sono rimasti coerenti a se stessi ed alla loro missione non rendendo agli altri male per male, ma vivendo la propria chiamata, ed il tratto fondamentale della vocazione cristiana è il perdono. Se non perdoniamo non siamo cristiani, non siamo di Cristo! (.)».
Fonte: IdM (Stralci dell'omelia della Messa serale del 10.2.'12 a Medjugorje; ascolto di Radio "Mir" Medjugorje, traduzione dal croato personale (apostolo21)
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