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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 30 gennaio 2016

La famiglia: Bene perduto? - Una riflessione di P. Jozo Zovko


In un contesto storico culturale come quello attuale, nel quale l'istituto famigliare, insidiato da ogni parte, appare in difficoltà, proponiamo ai nostri lettori una riflessione di Padre Jozo proprio sulla famiglia, il suo ruolo fondamentale, la sua crisi. Si tratta di un estratto da una catechesi ascoltata qualche tempo fa durante un pellegrinaggio a Medjugorje. 

Eventuali piccole imprecisioni nel testo sono imputabili alla trascrizione della parola parlata ed al fatto che il Padre non ha avuto modo di visionare e correggere il testo stesso, del cui contenuto garantiamo in ogni caso l'autenticità. 



* § * § *

"Siamo pellegrini a Medjugorje dove appare la Madonna, dove ha iniziato, sapete bene, con sei veggenti. Ha detto loro: "lo ho bisogno di voi". Dopo ha detto le stesse parole alla Parrocchia, ai parrocchiani, poi ai pellegrini. 

Noi, come cristiani, dobbiamo sapere che cosa vuole la Madonna da noi: desidera che abbiamo il cuore aperto. Non vuole proporci delle teorie, non vuole insegnarci a discutere, come noi siamo abituati a fare, a discutere sul Vangelo, sui comandamenti divini, per fare poi quello che vogliamo noi. Noi non possiamo trovare nelle parole di Cristo un motivo per il tuo divorzio, per il tuo aborto, non possiamo trovare un motivo per il tuo ateismo, per educare i tuoi figli come atei. 

Non troviamo un motivo per tutto questo nella tradizione della Chiesa. 

La Madonna appare perché abbiamo perso la famiglia. Non esiste più la scuola della santità, della preghiera, della vita quotidiana cristiana. Siamo in grave pericolo. 

Siamo entrati nel nuovo millennio: dopo venti secoli, i governi europei vogliono valutare se hanno bisogno o non hanno bisogno del nome di Gesù. Francesi, Belgi, Olandesi hanno deciso che non hanno bisogno di Gesù, hanno deciso che la nuova Costituzione non deve nominare il nome di Cristo. Ecco un motivo per pensare in quali difficoltà si troverà domani tuo figlio che dirà: sono nato nell'Europa moderna, senza Gesù. 

É molto importante per noi capire perché appare la Madonna. Lei ha detto in diversi messaggi: "Attraverso di voi, possiamo, mio Figlio ed io, salvare tante anime se voi siete disponibili, se pregate" Senza la preghiera, la nostra fede rimane teoria. Vedete, la famiglia cristiana, quando ha spento questa luce che si chiama la preghiera, è entrata nel buio. La Madonna desidera, come Vergine sapiente, darti la lampada con l'olio per illuminare la tua casa, la tua famiglia, le tue sere, per darti la luce. Quando si spegne la preghiera, si entra nel buio, e dopo entriamo in conflitto, ognuno di noi diventa ostacolo. Non preghiamo insieme, per questo non possiamo vivere insieme. Stiamo scappando gli uni davanti agli altri, i figli vanno fuori a cercare la gioia: ma dove, dove? Quale programma può darti la pace, ma quale programma? Quale può creare la gioia e l'amore nel tuo cuore? 

Come possiamo rinnovare la famiglia? Non abbiamo chance, non abbiamo chance ... Da tanti anni la Madonna insegna e ripete: "Pregate, pregate, pregate". Come possiamo sostituire la preghiera, con che cosa? 

Tu hai il coraggio, come giovane mamma, come giovane padre, di dire in famiglia: 

"Dobbiamo ogni giorno pregare insieme il Rosario"? 

Come ci viene insegnato in tutta la storia della Chiesa, come ha fatto Santa Monica, come hanno fatto tantissime altre mamme, andiamo a fare le nostre suppliche, i nostri voti. 

Andiamo a dire ai nostri giovani che c'è Dio, non Babbo Natale. C'è Dio, c'è Cristo. Andiamo a dire che Dio aspetta. 

Sta crollando l'educazione, c'è chi rovina, chi distrugge e noi siamo tutti indifferenti. Tutti siamo liberi, ma come fanno i figli a scegliere se non sono educati, se non è stato loro insegnato che cosa scegliere? I figli devono sapere che i dieci comandamenti non sono alla pari dell'ateismo. Vedi, abbiamo bisogno d'educazione cristiana, non di filosofia cristiana. Per questo appare la Madonna, per aprire i nostri occhi. La Madonna bussa, sta dicendo: "Cominciate a pregare, pregate". Ecco, per questo appare. 

Genitori, senza di voi i vostri figli, i vostri nipoti non possono imparare. Non esiste un'istituzione che può sostituirsi a voi, neanche il Papa e la Chiesa possono farlo, se voi non siete testimoni. Per questo dobbiamo decidere: qual è la mia testimonianza? Come ho testimoniato che credo in Dio? Come?

Se ho perso la domenica, con la Messa, con l'Eucarestia come incontro con il Dio vivo, se ho perso la preghiera, se non m'interessano le Sue parole, la Rivelazione, se non m'interessano i Suoi comandamenti, la Sua Chiesa, in che cosa credo? Siamo entrati in una crisi. 

Fratelli, è importante ascoltare che cosa vuole la Madonna. La domanda da porsi non è: "Appare, non appare? " 

Questo Lei lo ha dimostrato con i frutti. No, la domanda è un'altra: " Che cosa faccio io? Che cosa ho fatto fino ad oggi? Che cosa penso di fare a partire da oggi ?" 

Preghiamo perché la Madonna torni con noi nella nostra casa, nella nostra famiglia, perché dove Lei entra succeda come nella casa di Elisabetta: è entrata la Madre di Dio. 

Che cosa vuole la Madonna? "Cari figli, vi invito alla conversione individuale". 

Ciascuno di noi è invitato. Convertirsi vuoI dire tornare al Padre, alla Chiesa, ai comandamenti divini, tornare alla famiglia cristiana. 

Convertirsi vuol dire portare frutti. 

La tua fede è la vita, la fede penetra la vita. La fede, come il Vangelo, non è una teoria: è tradotta nella tua vita. Il seme che non era visibile diventa visibile quando esce fuori dalla terra. Il Vangelo è la Parola di Dio, è la grazia di Dio che esce attraverso la tua vita portando frutti e diventa visibile. La Madonna ha detto: "Pregate, pregate il Rosario. Questa semplice preghiera opera miracoli". 

Abbiamo bisogno di miracoli. Una famiglia unita, santa: questo è un miracolo, oggi. La famiglia unita nella preghiera resterà unita, non crollerà.

venerdì 29 gennaio 2016

Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 gennaio 2016

"Cari figli,

anche oggi vi invito alla preghiera. Senza preghiera non potete vivere, perché la preghiera è la catena che vi avvicina a Dio. Perciò, figlioli, nell’umiltà del cuore ritornate a Dio e ai suoi  comandamenti per poter dire con tutto il cuore: come in cielo così sia fatto anche sulla terra. Figlioli, voi siete liberi di decidervi nella libertà per Dio o contro di Lui. Vedete come satana vuole trarvi nel peccato e nella schiavitù. Perciò, figlioli, ritornate al mio Cuore perché Io possa guidarvi a mio Figlio Gesù che è Via, Verità e Vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 gennaio

 

La Madonna da qualche tempo, specialmente attraverso i messaggi che dà alla veggente Marija, ci mostra il diavolo in azione.

In quasi tutti i messaggi lo rivela, lo smaschera, anche Papa Francesco, nella lettera che scrisse quando era ancora Cardinale, in occasione della discussione al senato argentino sulla legge relativa alle unioni gay, identificò il principe di questo mondo dietro a queste proposte nefaste.

La Madonna ci mette in guardia: satana oggi vuole distruggere i giovani e la famiglia è nel suo mirino. La Madonna lo ha detto all'inizio delle Apparizioni di Medjugorje, e lo aveva già affermato nelle Apparizioni di Ghiaie di Bonate, dove, nel 1944, apparve con due piccioni in mano, a indicare l'amore e l'unità della famiglia.

Quindi dobbiamo essere vigilanti perché satana, sciolto dalle catene, sta scatenando il suo più grande attacco all'umanità, scardinando l'opera stessa della Creazione che è la famiglia, diffondendo come pensiero unico e minaccioso, prepotente, la cultura della morte, perché la cultura della morte è lui! Lui è la morte personificata, lui diffonde il veleno della morte che è l'odio, per portare l'umanità all'autodistruzione e fare della terra un rogo infernale. Queste cose sono la realtà!

Recentemente un giornale nazionale, in titolo grosso ha detto “si sta preparando la guerra nucleare”. Guardate che la Madonna è qua perché ci vuole garantire un futuro, ma dobbiamo aiutarla, non può vincere senza di noi. Il fatto che sia qui è una grande grazia, non sprechiamola!

Dunque, le parole chiave di questo messaggio sono: “preghiera, Comandamenti, libertà, satana, mio Cuore”.

La Madonna inizia con la preghiera, perché è ciò che ci chiede innanzi tutto: preghiera e testimonianza, perché sa che non basta pregare, occorre pure proporre uno stile di vita.

"Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Senza preghiera non potete vivere”, la preghiera è come l'aria che si respira, la preghiera è come il battito del cuore, battito d'amore per Dio e per il prossimo. Nella preghiera ci uniamo a Dio, attraverso la preghiera riceviamo la luce di Dio e riceviamo la fortezza di Dio per testimoniarLo.

Riempiamo la giornata di preghiera, incominciamo dal mattino e prolunghiamola anche nelle opere di bene in tutto ciò che facciamo; tutto deve essere fatto per amore di Dio e nel servizio del prossimo, perché possa anche il prossimo camminare con noi verso il Regno di Dio.

Perciò, figlioli, nell’umiltà del cuore ritornate a Dio e ai suoi Comandamenti”, la Madonna ci invita alla prima conseguenza, cioè nella preghiera pentitevi, riconoscete che siete peccatori, confessate i vostri peccati, decidete di cambiare vita, ritornate a Dioe a mettere in praticai suoi Comandamenti”. Cioè la preghiera ci apre a Dio!

Cosa deve fare il peccatore? Per prima cosa deve aprirsi a Dio nell'umiltà, nella consapevolezza della luce di Dio capire il proprio peccato, chiedere perdono, mettendo in pratica i Comandamenti di Dio, per poter dire con tutto il cuore”, come diciamo nel Padre Nostro:come in cielo così sia fatto anche sulla terra, in modo tale che, come in cielo si fa la volontà di Dio e c'è il Paradiso, così mettendo in pratica i Comandamenti di Dio qui sulla terra, anche qui ci possa essere il Paradiso, cioè la piena unione del nostro cuore con il Cuore divino e quindi la pace profonda del cuore fra di noi.

Figlioli, voi siete liberi di decidervi nella libertà per Dio o contro di Lui”, la Madonna ci richiama, come ha già fatto tante volte, al fatto che Dio ci ha creati liberi, e quindi noi con la nostra libertà possiamo realizzarci e realizzare la nostra vita, decidendoci per Dio, oppure possiamo sprofondare nella rovina, nell'abisso senza fondo del male, decidendoci contro Dio, cioè decidendo per noi stessi, per il nostro “io” contrapponendolo a Dio. Anche quelli che dicono di negarlo, in realtà vogliono mettersi al suo posto.

Vi dico la verità, non è che non ami gli atei, sono miei fratelli, e se sono prete è perché ho dedicato la mia vita al prossimo, però, vedere creature che odiano Dio, che bestemmiano Dio, che lottano contro Dio, che mettono se stessi al posto di Dio, mi crea un dolore che non riesco a sopportare.

Cosa c'è nei cuori lo sa Dio, e Dio sa che in molti cuori c'è l'odio di satana nei Suoi confronti. Questo è un gran dispiacere, ma dobbiamo tradurre questo dispiacere non nel risentimento, ma nella compassione per queste creature ingannate dal diavolo e invocare per loro la grazia della conversione. Questo è il motivo per cui dobbiamo essere compassionevoli con queste creature sviate, ingannate, catturate dal serpente antico, bisogna aver pietà, perché forse è capitato anche a noi di esserlo e poi per grazia, ne siamo venuti fuori, perché Dio, nella Sua infinita misericordia, ci ha presi per mano.

Vedete come satana vuole trarvi nel peccato e nella schiavitù”, “chi volete servire? Chi volete seguire? Vi rendete conto che quello che voi dite che non c'è, il diavolo, vi ha già messo il guinzaglio, aprite gli occhi!” E perciò tutti noi che siamo in questa condizione di gente tiepida, né calda né fredda, decidiamoci per Dio, decidiamoci per la conversione, decidiamoci per la preghiera, decidiamoci per il Paradiso, a Medjugorje la Madonna ha detto tutte queste cose.

Perciò, figlioli, ritornate al mio Cuore perché Io possa guidarvi a mio Figlio Gesù che è Via, Verità e Vita”; se noi siamo devoti della Madonna, se noi ritorniamo al suo Cuore, noi abbiamo Colei che ci porta a suo Figlio. Se vogliamo trovare Gesù, amare Gesù, conoscere Gesù, servire Gesù, passiamo per la Madonna e Lei sa cosa vuol dire trovare Gesù, amare Gesù, conoscere Gesù, servire Gesù.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” Certo che aver qui con noi la Madonna è una grazia infinita, una grazia inestimabile!

Nella libertà che la Chiesa concede di approfondire i messaggi, di diffondere gli insegnamenti della Madonna, questo va fatto.

Non possiamo sciupare la grazia in questi tempi in cui satana è sciolto dalle catene e ci trae nel peccato e nella schiavitù, non possiamo tacere, non possiamo rinchiudere le parole della Madonna nel silenzio, dobbiamo diffonderle e viverle.

 

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

mercoledì 27 gennaio 2016

Diego Manetti: “Vi Racconto La Bellezza Di Medjugorje”

 

Diego Manetti è professore di filosofia alle scuole superiori, collabora con la casa editrice Piemme, conduce un programma radiofonico a Radio Maria, dal titolo “Sulle tracce di Maria” e ha scritto molti libri-intervista su Medjugorje con Padre Livio Fanzaga.

Cosa pensa delle apparizioni a Medjugorje?
Io ho vissuto in prima persona quello che è Medjugorje, ho fatto esperienza di questo. Per me fare esperienza è stato decisivo perché per tanti anni avevo studiato il fenomeno Medjugorje “da lontano” e mi accorgevo che non potevo arrivare ad un giudizio che considerassi valido almeno per la mia persona.
Ho dovuto recarmi di persona sul posto, una decina di anni fa, e da quello che ho visto posso dire (rispettando pienamente il giudizio della Chiesa e la sua prudenza) credo personalmente che le apparizioni siano autentiche. Attraverso Medjugorje la Madonna, per la mia vita, ha rappresentato una svolta centrale.

Quando è andato la prima volta a Medjugorje?
Era l’anno 2004. Ricordo che una collega della casa editrice era rientrata da pochi giorni da Medjugorje ed era entusiasta, devo dire di averla vista diversa: una persona molto attiva e decisa, era rientrata al lavoro, da questo luogo, con una pace che pensavo non potesse appartenerle. Mi ha colpito: come dicevo, Io avevo sempre studiato Medjugorje, attraverso i libri, mi ero sempre documentato. Ma non c’ero mai stato.
Spinto dal suo invito, siamo partiti subito per Medjugorje insieme ad alcuni amici.
Ricordo bene la prima volta che mi sono recato in Bosnia Erzegovina: era il 18 marzo 2004, abbiamo potuto assistere all’apparizione annuale a Mirjana.
E’ stata un esperienza molto toccante.
All’inizio temevo di non riuscire a raccogliermi in preghiera, perché c’erano migliaia di persone. Invece ricordo, che pur avendo parecchia distanza dalla veggente, dentro di me avevo fatto una preghiera, chiedendo di essere più vicino per essere più partecipe a questa esperienza.
Mi trovavo quasi a dover rinunciare e, facendo questa piccola offerta nel mio cuore, non so come ma, nel giro di pochi istanti, ho visto aprirsi un varco davanti a me e sono arrivato proprio vicinissimo a Mirjana che si trovava così proprio di fronte a me. Quando la veggente è caduta in estasi, dopo aver preparato questa apparizione con una preghiera breve ma molto intensa, ha alzato gli occhi al cielo e per un attimo ha incrociato i miei occhi ed ho visto che non vedeva nulla di quello che c’era intorno.
Era la prima volta che assistevo ad un’estasi, ma ho subito avuto la certezza interiore che non era un fenomeno naturale e che non stava fingendo.

Lei ha scritto un libro, in cui parla dei segreti di Medjugorje dal titolo: “I segreti di Medjugorje. La Regina della Pace rivela il futuro del mondo”.
Cosa può dirci dei segreti di Medjugorje?
Quando nei primissimi anni, ancora adolescente, mi avvicinavo ai fenomeni di Medjugorje, l’elemento che più m’incuriosiva erano i segreti.
La cosa strana era che tutti quelli che erano legati a Medjugorje, quando si parlava dei segreti, subito cambiavano tema. La cosa mi lasciava un po’ perplesso.
Poi, andando a Medjugorje, mi sono reso conto che è così forte l’invito alla preghiera, alla conversione, che ciò che veramente conta è altro: non basta interessarsi ai segreti per curiosità, ma occorre desiderare anzitutto la conversione del cuore.
Questo non significa che i segreti siano trascurabili: incominciando a scrivere libri con Padre Livio, ho avuto la fortuna, attraverso la sua preparazione e la sua esperienza di fede e il suo legame con Medjugorje, di penetrare più da vicino quest’elemento e mi sono accorto che non è per nulla secondario.
Oggi parlare dei segreti significa parlare delle profezie, un termine comune nella letteratura biblica e mistica-cristiana, cioè parlare di un elemento che c’interpella da vicino e ci chiama ad interrogarci su quello che sarà il futuro.
Prima d’interrogarci sul futuro del mondo, dobbiamo interrogarci però sul futuro della nostra vita e per questo basta il Vangelo per accorgerci e ricordarci che nessuno può aggiungere un’ora alla sua vita.
La prima domanda che devo farmi è: “Come sto vivendo il mio oggi, la mia giornata?”. Potrebbe essere quella decisiva.
La Madonna ha richiamato spesso questa prospettiva evangelica dicendo a Medjugorje di non interrogarci troppo e di leggere il Vangelo perché lì c’è ogni risposta e affermando inoltre che “Chi prega non ha paura del futuro”.
La Madonna ha anche detto: “Con i segreti che intendo realizzare qui, voglio dare compimento a quello che ho cominciato a Fatima”.
Studiando questi messaggi, in particolare sui segreti, con padre Livio abbiamo visto che c’è un elemento centrale in tutto il fenomeno delle apparizioni.

In molte apparizioni, la Madonna a Medjugorje ha fatto sempre presente che Satana oggi è più violento che mai.
Lai ha scritto un libro su questo tema che riguarda l’azione del maligno. Come Satana oggi attacca il mondo contemporaneo?
E’ una domanda che mi coglie sul vivo, perché ricordo l’origine, ovvero il primo libro che ho scritto con Padre Livio, “L’ora di Satana”… tutto è partito da un esperienza personale.
Mi era accaduto di accompagnare un amico con un altra persona per chiedere una consulenza ad un sacerdote esorcista e mi sono reso conto che c’era bisogno di preghiere di liberazione.
Credevo agli esorcisti, ma mai avevo visto all’opera un sacerdote che in nome di Cristo si metteva a combattere il demonio.
Ricordo che sono andato da Padre Livio, a dirgli che bisognava parlare di questo tema, ma non solo di questo. Far capire soprattutto come il demonio attacca con la tentazione, con le prove, con le ossessioni, qualsiasi fedele. Allora è nata l’idea, di raccontare “L’ora di Satana”, cioè come questo momento sia un momento particolare di attacco.
C’è un messaggio molto importante che la Regina della Pace a Medjugorje, ha dato il 1 gennaio 2001: “In questo momento Satana, è sciolto dalle catene”.
Ha lasciato intendere che il demonio si sta scatenando come mai prima d’ora.
I fronti d’attacco essenziali sono 3: la famiglia, i giovani e la pace.
La famiglia perché è lo specchio della Trinità: il demonio vuole sfregiare quest’opera più bella della creazione, convincendo l’uomo che la famiglia naturale sia un’invenzione culturale mentre è il dono più prezioso che Dio ha fatto all’uomo.
Vuole colpire i giovani, perché ormai sono privi della speranza, della pace, sono privati di valori senza più la capacità di credere e di vivere l’amore vero.
Infine la pace: il nostro ormai è un mondo senza pace. Non mi riferisco solo alle guerre ma, come dice la Madonna, soprattutto manca la pace nel nostro cuore e nelle nostre famiglie.
Il demonio sta lanciando un attacco, più forte che mai, contro questi tre fronti.
Ma mentre il demonio attacca, la Madonna controattacca. In questi oltre 30 anni a Medjugorje, sta chiamando i suoi discepoli, i suoi apostoli, affinché riportino Gesù Cristo nel cuore degli uomini.

L’ateismo è uno degli attacchi di Satana?
Più che l’ateismo direi che lo è l’idolatria.
L’ateismo, ormai è un fattore di minoranza, nessuno osa dire “Non credo in Dio e non credo in nulla”.
Si dice piuttosto di non credere in Dio ma di credere in un altro dio. Infatti, si sceglie: il sesso, il potere, la droga, il proprio io, l’orgoglio… in questo modo si ripercorrono le prime orme di ribellione di Lucifero, che si eretto contro Dio, opponendosi a San Michele, rifiutando di riconoscersi come creatura. Ha rigettato il proprio creatore, ha rifiutato Dio.
Poi dopo aver perso la condizione di grazia e di amicizia con Dio, ha indotto allo stesso peccato anche i nostri progenitori.
Anche Adamo ed Eva hanno peccato di disobbedienza. Questo è il peccato che il demonio, va seminando nel cuore dell’uomo; ma l’uomo è fatto per adorare qualcosa che è più grande di sé.
Quando si rinuncia di essere veri adoratori in Spirito e Verità di Dio, si diventa idolatri. Questo è uno degli attacchi che il demonio va portando avanti.
Accanto all’idolatria, c’è la impostura anticristica, cioè il far credere che Gesù Cristo non sia il Figlio di Dio.
In diversi libri, con Padre Livio, abbiamo messo in evidenza questo tema, ad esempio nel “Ritorno di Cristo”, facendo vedere che Cristo è talmente scomodo per l’uomo che vorrebbe fare tutto da sé, che anziché negarne l’esistenza, si preferisce ridurne la figura ad un difensore di pace, un rivoluzionario, un ecologista o un profeta come tanti.
Invece la mia fede riconosce che Gesù è il Cristo ed il Figlio di Dio.

La Madonna a Medjugorje, ha portato anni fa, Vicka e Jakov, a vedere: il paradiso, l’inferno e il purgatorio.
Lei ha scritto di recente un libro, in cui parla di queste profezie, dal titolo “Inchiesta sull’inferno. Salvezza e perdizione nelle profezie di Medjugorje”.
Può dirci qualcosa in più?
E’ un interesse vivo che ho avuto sempre, sapendo che la nostra vita ci vede pellegrini su questa terra fatti per il cielo.
Tante volte, la Madonna a Medjugorje ha detto “Io sono venuta per chiamare tutti alla salvezza, per portare tutti a mio Figlio, per portare tutti al paradiso e alla vita eterna”.
Questi, più che luoghi, come ci viene insegnato dal catechismo sono delle condizioni: due sono eterne – il paradiso e l’inferno -, una invece è temporanea, cioè il purgatorio.
Oggi si sentono tante prediche che parlano d’impegno sociale, di giustizia e di equità. Sono tutti valori importanti, per una buona e pacifica convivenza sociale, però le cose più importanti sono le “ultime cose” della vita: la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso.
Con Padre Livio abbiamo scelto di fare un inchiesta sull’inferno. Ci siamo chiesti se ci fosse qualcosa di sospetto, in questo silenzio su un tema così spinoso e così scottante.
Dell’inferno non si parla più. Quando una persona muore, si chiede se sia morta bene, alludendo al fatto se sia morta senza soffrire o se è morta senza lasciare debiti, ma nessuno si chiede che cos’è di questa persona “dopo”. Quando si va a un funerale, quando si sentono alcune omelie su persone che sono morte, tutti parlano come se automaticamente quella persona fosse già in paradiso.
Invece, ci viene da chiederci: “Quest’anima che adesso è di fronte a Dio, a quale giudizio viene incontro? Come ha vissuto la sua vita? Quanto ha vissuto la comunione con Dio durante la sua esistenza terrena?”.
Abbiamo voluto parlare dell’inferno per due motivi fondamentali: non per fare terrorismo psicologico e spaventare le persone, ma per dire come prima cosa che l’inferno esiste e l’esistenza dell’inferno è la garanzia che la nostra libertà è autentica.
Se l’uomo è libero, è moralmente responsabile ed è drammaticamente libero al punto che può addirittura arrivare a rifiutare Dio.
Questa scelta così drammatica di rifiutare Dio, per essere sostanziale e reale, deve portare delle conseguenze reali. L’inferno – dice il catechismo – è uno stato di autoesclusione dell’anima da Dio.
Dio rispetta la mia libertà al punto che non mi toglie mai le conseguenze, di questa scelta volontaria e radicale.
Va all’inferno – cin insegna la dottrina della Chiesa – solo chi muore in peccato mortale senza pentirsi.
La seconda conseguenza è il fatto che se è possibile perdersi è anche possibile salvarsi.
Se c’è l’inferno è perché c’è anche il paradiso, se posso dire di no è anche perché posso dire di si.
Per cui vale il detto: “Ci si salva per grazia, ci si danna per colpa propria”.
Abbiamo cercato, con Padre Livio, di riportare quest’argomento alla ribalta, per dire che se di quest’argomento non se ne parla, il primo ad essere contento è il demonio.
Se invece io parlo dell’inferno, è perché lo voglio evitare e voglio andare in paradiso.

Cosa pensa dei veggenti, che ormai da quasi 34 anni, sono il tramite che alla Madonna permette di far sapere al mondo ciò che dice nei messaggi?
Dei sei veggenti posso dire che con alcuni di loro ho instaurato un bel rapporto di amicizia e di familiarità che si è andato consolidando negli anni.
Sono persone profondamente semplici e genuine: quello che mi colpisce è che sono veramente strumenti, che confermano ogni giorno quello che la Madonna ha detto a loro, rispondendo ad un’esplicita domanda “Perché hai scelto noi?” e la Madonna ha replicato: “Io ho scelto voi perché non siete i migliori”.
Non sono dei privilegiati. Quello che ho potuto notare in tutti questi anni è che hanno avuto una grandissima fedeltà ad una missione che è veramente più grande di loro. Hanno avuto la vita completamente stravolta da questo che, se è un grande dono, è anche una grande responsabilità.
Sono chiamati ad essere messaggeri fedeli.
Tante volte si specula sui veggenti interrogandosi sulla loro vita privata, sulle loro abitudini, ma io penso che siano anzitutto degli strumenti e come tali vadano guardati. Credo che sia molto importante che ognuno di noi possa pregare per loro perché il compito che gli è affidato è veramente importante.
Immaginiamo che quando vengono colpiti i pastori, le pecore si disperdono. Questo vale per i sacerdoti, ma vale anche per tutte le persone che sono strumenti di Dio.
Credo che questi sei ragazzi, nelle loro differenti umanità e diversità di caratteri, siano veramente gli strumenti che la Madonna ha scelto per portare il Suo annuncio di pace e di conversione, in questo nuovo millennio.

Secondo lei, Medjugorje darà una nuova svolta alla chiesa?
Con Padre Livio, abbiamo tentato di mettere in luce, il rilievo che Medjugorje credo possa avere per la chiesa, scrivendo proprio un libro intitolato “Medjugorje rinnova la chiesa”.
Con questo, non intendiamo alludere a chissà quali riforme e rivoluzioni, ma dire semplicemente che ciò che sembra abbia costituito l’anima delle riforme della chiesa è sempre stato come un ritorno alle origini. Cioè riscoprire il Vangelo, nella sua integralità e nella sua purezza.
Vediamo che la Madonna richiama a Medjugorje la preghiera, il digiuno, la confessione, la Messa, la Parola di Dio… questi sono tutti elementi centrali di quella che è la vita della prima comunità cristiana, che vive i sacramenti, la Parola di Dio e una profonda comunione fraterna.
La Madonna è venuta a ricordare quello che è il Vangelo di suo Figlio, a richiamare tutta la Chiesa – cioè il popolo di Dio, sacerdoti, religiosi e laici – quello che è il compito di ognuno.
Da questo punto di vista, devo dire che Medjugorje, è un grande dono per tutta la chiesa e anche per quelli che sono al di fuori della chiesa.
L’augurio che faccio a lei e a tutti i radioascoltatori è che sempre la Madonna possa rivolgere anche a noi, quelle parole con cui chiude ogni suo messaggio a Medjugorje: “Grazie perché hai risposto alla mia chiamata”.

Servizio di Rita Sberna

Fonte: Cristiani Today

martedì 26 gennaio 2016

Messaggio a Marija del 25 gennaio 2016

"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera. Senza preghiera non potete vivere perché la preghiera è la catena che vi avvicina a Dio. Perciò, figlioli, nell’umiltà del cuore ritornate a Dio e ai Suoi comandamenti per poter dire con tutto il cuore: come in cielo così sia fatto anche sulla terra. Figlioli, voi siete liberi di decidervi nella libertà per Dio o contro di Lui. Vedete come satana vuole trarvi nel peccato e nella schiavitù. Perciò, figlioli, ritornate al Mio Cuore perché Io possa guidarvi a Mio Figlio Gesù che è Via, Verità e Vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Marija Pavlovic comunica il Messaggio del 25 Gennaio 2016 a Radio Maria

 

 

Commento di P. Livio al Messaggio da Medjugorje del 25 gennaio 2016

 

 

Grazie Vittorio !

giovedì 14 gennaio 2016

Tutti coloro che ascoltano i messaggi della Madonna appartengono alla sua Parrocchia

La Madonna ci invita alla conversione e se domanda la nostra mano, se ha detto tante volte nei messaggi: « Vi voglio guidare », non vuole guidarci ad una catastrofe, ma vuole salvarci. E nessuna reazione in questo senso: non lavorare, non pregare, perché tutto è già prestabilito.
No, noi se diamo la mano alla Vergine, la Vergine ci guida, non solo noi personalmente, ma tutto il mondo su una strada giusta, la strada della pace. Sappiamo che le catastrofi sono possibili, perché vengono dalla natura o dall'uomo che distrugge, che può distruggere. Per questa ragione la Madonna ci invita alla preghiera.
E un'altra cosa: la nostra fede deve avere una dimensione apocalittica, cioè la dimensione dell'aspettare il Signore. Gesù ha detto molte parabole dove ha accentuato questa dimensione: non dormire, ma essere svegli. La nostra fede deve essere viva nel senso di un nuovo tono, di un nuovo tenore della nostra vita.
Quante volte Gesù ha detto: « Noi viviamo in questo mondo, ma non siamo di questo mondo ». E noi cristiani abbiamo perso questa dimensione e ci comportiamo nelle nostre famiglie, nei nostri conflitti come tutti, come se non credessimo. Tanti vivono non riconciliati, tanti non perdonano, tanti tralasciano i malati, i poveri... e nello stesso tempo dicono di essere cristiani. Questa dimensione della fede viva, attiva, deve rientrare nella nostra vita, deve muoverla e darle di nuovo tenore.
In questi giorni Marija si trova agli esercizi spirituali per giovani che vogliono vivere la spiritualità, vivere i messaggi.
Tramite Marija la Madonna dà i messaggi ogni giovedì: questi messaggi già li conoscete.
A Jakov la Madonna racconta l'avvenire del mondo. Lui va a scuola nel pomeriggio ed ha le apparizioni dopo la Messa. Le apparizioni per gli altri sono prima della Messa.
Tramite Ivan la Madonna guida un gruppo della preghiera e nella preghiera. Ieri Ivan mi ha dato un programma per gli esercizi spirituali che la Madonna domanda a questo gruppo.
Voglio parlarvi un po' su questa cosa. È questo che si deve ritenere bene, a memoria, non le cose un po' curiose.
Ivan mi ha detto delle diverse apparizioni e come la Madonna vuole che questo gruppo faccia gli esercizi spirituali.
Voi sapete che questo gruppo si incontra a pregare sulla montagna due giorni: il lunedì e il venerdì. Durante la preghiera la Madonna appare a Ivan, Marija e Vicka, se sono andati sulla montagna. Ivan è sempre presente e Marija quasi sempre.
La Madonna ha detto che la settimana prossima non ci saranno questi incontri col gruppo: ognuno individualmente dovrà fare questi esercizi. I mezzi più importanti sono la Bibbia e il Rosario. La Madonna ha domandato di pregare tre volte al giorno, di entrare nel silenzio il più possibile e anche di cantare e di leggere la Bibbia. Così riceveranno la pace, potranno vivere meglio e capire meglio i messaggi.
Ha domandato che in questi giorni degli esercizi spirituali non guardino la televisione, non ascoltino la radio, che si ritirino restando però nella loro vita normale. Ritirarsi e pregare il più possibile. A questi giovani ha chiesto anche di non fumare, di non andare nei caffè, di non parlare molto di altre cose, ma di fare « tac » : si dice così anche da voi?, cioè di non parlare sulle cose inutili.
Dovrebbero poi partecipare ogni sera alla Messa; vivere la Messa come la Madonna ha chiesto in un messaggio a tutti noi: prepararsi, perché la Messa diventi proprio una esperienza viva di Dio. La Madonna domanda loro che facciano attenzione, che si preparino, che celebrino la Messa e che dopo la Messa ringrazino il Signore. Saranno allora capaci di capire i messaggi, di viverli, di metterli in pratica nella loro vita quotidiana.
Questo mi sembra molto importante e queste cose dovremmo provarle ognuno a nostro modo.
La Madonna ha promesso a questo gruppo, ma sicuramente anche a ciascuno di noi, un aiuto e le grazie speciali.
Quando ritornate, ognuno faccia secondo le proprie possibilità. La Madonna ha domandato nei giorni di digiuno di pregare ancora un po' di più. A questo gruppo la Madonna domanda la preghiera individuale e la preghiera nel gruppo, dove pregano, cantano e qualche volta pregano a due a due.
Se il gruppo ha per esempio quindici membri, che preghino a due a due il Rosario. La Madonna ha spiegato il perché: è molto importante conoscersi in un gruppo dove si prega insieme. Se si prega sempre insieme nel gruppo possiamo diventare un po' impersonali, gli uni per gli altri. E così ha domandato di dire un Rosario da soli, un Rosario nel gruppo e la terza parte del Rosario a due a due. Qualche volta hanno pregato due parti insieme e per la terza parte ha detto: « Andate nelle vostre case, davanti alla Croce, pregate da soli la terza parte ». Così, allora, cambiando il metodo o combinando parecchi metodi della preghiera vuole aiutare questi giovani che crescono nella preghiera. Vi sono altri punti, ma vi ho detto l'essenziale. Lo scopo è questo: capire meglio i messaggi.
La Madonna domanda da noi tutti il Credo e sette Padre Nostro ogni giorno, il Rosario intero, leggere la Bibbia; digiunare due volte la settimana e la confessione una volta al mese. Più spesso possibile la S. Messa e, come vi ho già detto, con una partecipazione attiva: prepararsi per la Messa e dopo la Messa ringraziare. Così potete capire anche la liturgia di questa sera: noi cominciamo un'ora prima col Rosario; la Madonna viene prima della Messa, ci benedice, ci conduce - per così dire - a Messa, a Gesù.
Questo è il suo primo dovere: condurci a Gesù. È Lui la fonte della pace, della riconciliazione, dell'amore.
E dopo anche ringraziamo.
Così abbiamo capito questi messaggi e li proviamo a vivere nella Parrocchia, nella nostra comunità e con i pellegrini che vengono. È molto importante questo: vedendo questa esperienza forse un giorno sarà possibile pregare così anche nelle parrocchie.
So che molti fanno i gruppi di preghiera, hanno nelle parrocchie un giorno di preghiera come a Medjugorje.
Questa è la risposta vera e buona. Così se preghiamo siamo sempre uniti. E quando la Madonna dice: « Questa Parrocchia mi è cara », non pensate solo alla Parrocchia di Medjugorje. Tutti coloro che ascoltano i messaggi della Madonna appartengono alla sua Parrocchia, e se qualcuno qui non ascolta - in questa Parrocchia - non so se appartiene attivamente.
La Madonna domanda la preghiera attiva anche nelle famiglie. Vi domando: chi nelle vostre famiglie è attivo nella preghiera? Chi la organizza? Chi porta un brano del Vangelo? Chi dice: « Adesso basta la televisione, la radio, la musica, il telefono; adesso si prega? ». Chi accende in un angolino una candela e mette la Croce e la Bibbia dicendo: « Qui preghiamo? ».
Come è normale dire che la mamma prepara la colazione, il pranzo, la cena, che qualcuno è responsabile della macchina, delle pulizie di casa, sembra un po' strano chiedere chi è responsabile della preghiera in famiglia.
Diventiamo tutti un po' responsabili e troveremo molto facilmente anche il tempo per la preghiera. Il primo gruppo di preghiera deve essere la famiglia. Quando la Madonna domanda l'attività da noi è da capire l'attività in famiglia. Conosco alcune famiglie dove i padre dice chi deve preparare la preghiera, il lunedì, martedì, il mercoledì... Allora si impara a pregare.
La Madonna domanda anche il digiuno; una cosa è chiara: si deve digiunare, come si deve pregare. E quando abbiamo digiunato e quando abbiamo pregato, tutte le altre cose ci saranno date. Tutto questo a causa della pace nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e in tutto il mondo. La Madonna ci ha fatto responsabili della pace e noi.possiamo fare molto. Tutto ciò che riceviamo dobbiamo darlo agli altri per poter ricevere di più. Noi cristiani se restiamo in questo tempo di grazie speciali, senza pace, senza amore, se restiamo nei nostri conflitti, è un segno che non abbiamo aperto la nostra mano, non abbiamo aperto il nostro cuore.
La Madonna ha detto in un messaggio: « lo sto alla porta e busso alla porta di molti cuori, ma molti non aprono. Pregate con me ». Ora, qualche cosa sui messaggi.
La Madonna ha detto: « Cari figli, io sono vostra Madre » e lo ha ripetuto due volte.
Ogni messaggio è pieno di maternità: quando dice « Cari figli » e quando ringrazia « di aver risposto » anche se sa che non tutti abbiamo risposto, che non abbiamo risposto bene.
Come la Madre vede anche le piccole cose e ringrazia.
Qui la maternità della Madonna si mostra chiara come il sole, come la Madre ci ama, come la Madre - io dico - non ci lascia tranquilli finché non abbiamo trovato la pace, finché non abbiamo trovato l'amore. Continuamente vuole incitarci alla preghiera, perché la preghiera è il mezzo per andare avanti e dice: « Non sono mai stanca: io vi inviterò sempre ». Non accetta le nostre scuse; quando diciamo: « Non ho tempo, non ho... » .
« Vi chiamo anche quando siete lontani », come una madre che non rinuncia a suo figlio anche quando va via, quando non scrive, quando non telefona. Non rinuncia, prega ed è lieta, è piena di gioia se ritorna.
La Madonna, come la Mamma, sente un dolore grande per ognuno che si va perdendo. Di nuovo dice: « Sono vostra Madre, perdono facilmente e sono piena di gioia a causa di ognuno che ritorna ». Io vi invito: anche questa sera preghiamo per tutti noi affinché diventiamo non solo fedeli, ma aiutiamo proprio la Madonna a cercare di salvare tutti coloro che si stanno perdendo.
Negli altri messaggi ci ha invitati a consacrarci alla Croce, ad amare il prossimo, a perdonare, ad imparare di nuovo a dire grazie per le cose più piccole, affinché possiamo ringraziare anche per le cose grandi.
Vi ho già detto che domanda l'attività nella Chiesa, cioè la nostra fede deve essere viva.
Bene, vi ringrazio. Molte altre cose le sapete, sapevate forse anche queste, ma si riceve sempre un nuovo impulso per la preghiera, per il digiuno, per la fede, per l'amore, per la riconciliazione, per la conversione.
(P. Slavko Barbaric - 16 novembre 1985)
Fonte: http://medjugorje.altervista.org/

lunedì 11 gennaio 2016

La Liturgia non è uno show! Non vive di sorprese simpatiche ma di ripetizioni solenni!

 

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"Dietro ai modi diversi di concepire la liturgia - risponde - ci sono, come di consueto, modi diversi di concepire la Chiesa, dunque Dio e i rapporti dell'uomo con Lui.

Il discorso liturgico non è marginale: è il cuore della fede cristiana! La liturgia non è uno show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di talento. La liturgia non vive di sorprese " simpatiche ", di trovate " accattivanti ", ma di ripetizioni solenni. Non deve esprimere l'attualità e il suo effimero ma il mistero del Sacro. Molti hanno pensato e detto che la liturgia debba essere "fatta" da tutta la comunità, per essere davvero sua.

È una visione che ha condotto a misurarne il " successo " in termini di efficacia spettacolare, di intrattenimento. In questo modo è andato però disperso il proprium liturgico che non deriva da ciò che noi facciamo, ma dal fatto che qui accade Qualcosa che noi tutti insieme non possiamo proprio fare.

Nella liturgia opera una forza, un potere che nemmeno la Chiesa tutta intera può conferirsi: ciò che vi si manifesta è lo assolutamente Altro che, attraverso la comunità (che non ne è dunque padrona ma serva, mero strumento) giunge sino a noi. Per il cattolico, la liturgia è la Patria comune, è la fonte stessa della sua identità: anche per questo deve essere " predeterminata ", " imperturbabile ", perché attraverso il rito si manifesta la Santità di Dio.

Invece, la rivolta contro quella che è stata chiamata " la vecchia rigidità rubricistica ", accusata di togliere " creatività ", ha coinvolto anche la liturgia nel vortice del " fai-da-te ", banalizzandola perché l'ha resa conforme alla nostra mediocre misura. E' divenuto sempre più percepibile il pauroso impoverimento che si manifesta dove si scaccia la bellezza e ci si assoggetta solo all'utile.

L'esperienza ha mostrato come il ripiegamento sull'unica categoria del "comprensibile a tutti" non ha reso le liturgie davvero più comprensibili, più aperte, ma solo più povere. Liturgia " semplice " non significa misera o a buon mercato: c'è la semplicità che viene dal banale e quella che deriva dalla ricchezza spirituale, culturale, storica. Non è affatto trionfalismo la solennità del culto con cui la Chiesa esprime la bellezza di Dio, la gioia della fede, la vittoria della verità e della luce sull'errore e sulle tenebre. La ricchezza liturgica non è ricchezza di una qualche casta sacerdotale; è ricchezza di tutti, anche dei poveri, che infatti la desiderano e non se ne scandalizzano affatto. Tutta la storia della pietà popolare mostra che anche i più miseri sono sempre stati disposti istintivamente e spontaneamente a privarsi persino del necessario pur di rendere onore con la bellezza, senza alcuna tirchieria, al loro Signore e Dio.

Per un certo modernismo neo-clericale il problema della gente sarebbe il sentirsi oppressa dai " tabù sacrali ". Ma questo, semmai, è il problema loro, di clericali in crisi. Il dramma dei nostri contemporanei è, al contrario, il vivere in un mondo sempre più di una profanità senza speranza. L'esigenza vera oggi diffusa non è quella di una liturgia secolarizzata, ma, al contrario, di un nuovo incontro con il Sacro, attraverso un culto che faccia riconoscere la presenza dell'Eterno. La liturgia, per alcuni sembra ridursi alla sola eucaristia, vista quasi sotto l'unico aspetto del "banchetto fraterno". Ma la messa non è solamente un pasto tra amici, riuniti per commemorare l'ultima cena del Signore mediante la condivisione del pane. La messa è il sacrificio comune della Chiesa, nel quale il Signore prega con noi e per noi e a noi si partecipa. È la rinnovazione sacramentale del sacrificio di Cristo: dunque, la sua efficacia salvifica si estende a tutti gli uomini, presenti e assenti, vivi e morti. Dobbiamo riprendere coscienza che l'eucaristia non è priva di valore se non si riceve la Comunione: in questa consapevolezza, problemi drammaticamente urgenti come l'ammissione al sacramento dei divorziati risposati possono perdere molto del loro peso opprimente. Se l'eucaristia è vissuta solo come il banchetto di una comunità di amici, chi è escluso dalla ricezione dei Sacri Doni è davvero tagliato fuori dalla fraternità. Ma se si torna alla visione completa della messa (pasto fraterno e insieme sacrificio del Signore, che ha forza ed efficacia in sé, per chi vi si unisce nella fede), allora anche chi non mangia quel pane partecipa egualmente, nella sua misura, dei doni offerti a tutti gli altri.

L'eucaristia è il nucleo centrale della nostra vita cultuale, ma perché possa esserne il centro abbisogna di un insieme completo in cui vivere. Tutte le inchieste sugli effetti della riforma liturgica mostrano che certa insistenza pastorale solo sulla messa finisce per svalutarla, perché è come situata nel vuoto, non preparata e non seguita com'è da altri atti liturgici. L'eucaristia presuppone gli altri sacramenti e ad essi rinvia. Ma l'eucaristia presuppone anche la preghiera in famiglia e la preghiera comunitaria extra-liturgica. Penso a due delle più ricche e feconde preghiere della cristianità, che portano sempre e di nuovo nella grande corrente eucaristica: la Via Crucis e il Rosario. Dipende anche dal fatto che abbiamo disimparato queste preghiere se noi oggi ci troviamo esposti in modo così insidioso alle lusinghe di pratiche religiose asiatiche". Infatti, osserva, "se recitato come tradizione vuole, il Rosario porta a cullarci nel ritmo della tranquillità che ci rende docili e sereni e che dà un nome alla pace: Gesù, il frutto benedetto di Maria; Maria, che ha nascosto nella pace raccolta del suo cuore la Parola vivente e poté così diventare madre della Parola incarnata. Maria è dunque l'ideale dell'autentica vita liturgica. È la Madre della Chiesa anche perché ci addita il compito e la meta più alta del nostro culto: la gloria di Dio, da cui viene la salvezza degli uomini".

di Joseph card. Ratzinger in Rapporto sulla Fede, 1985

ADORAZIONE A GESU' NELL'EUCARISTIA

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ADORAZIONE A GESU' NELL'EUCARISTIA: alcuni Messaggi della Regina della Pace sul’importanza e la bellezza di Gesù nell’Adorazione Eucaristica


Medjugorje il 15 marzo 1984:
Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari.
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Medjugorje il 25 settembre 1995:
Cari figli! Oggi v'invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare. Adoratelo, figlioli, nelle vostre parrocchie e cosi' sarete uniti con tutto il mondo. Gesu' vi diventerà amico e non parlerete di Lui come di qualcuno che appena conoscete. L'unità con Lui sarà per voi gioia e diventerete testimoni dell'amore di Gesu' che ha per ogni creatura. Figlioli quando adorate Gesu' siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
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Medjugorje il 25 dicembre 2006:
Cari figli, anche oggi vi porto in braccio il Neonato Gesù. Egli che è il Re del Cielo e della terra, Egli è la vostra pace. Figlioli, nessuno vi può dare la pace come Lui che è il Re della pace. Per questo adorateLo nei vostri cuori, scegliete Lui e in Lui avrete la gioia. Egli vi benedirà con la sua benedizione di pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
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Medjugorje il 25 marzo 2008:
Cari figli, vi invito a lavorare alla conversione personale. Siete ancora lontani dall’incontro con Dio nel vostro cuore, perciò trascorrete più tempo possibile nella preghiera e nell’adorazione a Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare, affinché Egli vi cambi e metta nei vostri cuori una fede viva e il desiderio della vita eterna. Tutto passa, figlioli, solo Dio rimane. Sono con voi e vi esorto con amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.


dal profilo FB di Costanza C.

domenica 10 gennaio 2016

Fuori dalle tenebre e nella luce ...

Messaggio del 14 marzo 1985
Cari figli, nella vostra vita tutti avete sperimentato la luce e le tenebre. Dio concede a ogni uomo di conoscere il bene e il male. Io vi invito alla luce, che voi dovete portare agli uomini che vivono nelle tenebre. Ogni giorno nelle vostre case giungono persone che sono nelle tenebre. Cari figli, donate loro la luce. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Nessuno ama vivere nelle tenebre. Nessuno desidera vivere con l'odio e sentimenti negativi. La gente aspetta sempre o cerca altri che li aiutino a uscire dal buio e nella luce, fuori dall’odio e nell’amore, dalla disperazione e nella speranza, dalla distruzione e in un mondo nuovo e guarito, dalla morte e nella vita e, infine, fuori dal tempo e nell'eternità.

Siamo molto importante in questo, perché Maria ha già detto che lei non può fare nulla senza di noi. Dobbiamo cancellare ogni egoismo e ogni individualità, e ad aiutare gli altri, allora troveremo anche la salvezza.

E' inutile maledire l'oscurità; cerchiamo invece di accendere una lampada, e l'oscurità se ne andrà. A volte è sufficiente alzare lo sguardo appena un po' sopra il fango di questo mondo, sopra le nostre teste, pronunciare una parola buona e positiva, e l'oscurità se n’è già andata.

Dobbiamo guarire i nostri pensieri negativi, neri e tragici, pronunciare parole pure in modo che la gioia e la pace di Dio possa raggiungerci. Non basta dire che non c'è preghiera nella nostra famiglia, che non possiamo mai stare insieme, che ognuno va per la sua strada e dopo sono affari suoi. Se nessuno vuole  pregare, comincia tu, abbi il coraggio di dire una preghiera e una supplica, in modo che attraverso di essa la luce possa scendere, poco a poco, su quelli che sono insieme a te.

Fr Slavko Barbaric

lunedì 4 gennaio 2016

Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (13) – Messaggio a Marja del 25 dicembre 2015 e Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2016

Messaggio a Marija del 25 dicembre  2015

"Cari figli! Anche oggi vi porto mio figlio Gesù tra le braccia e da esse vi do la Sua pace e la nostalgia del Cielo. Prego con voi per la pace e vi invito ad essere pace. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna della pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”



Commento teologico di Don Renzo Lavatori

Il messaggio si inserisce meravigliosamente nel mistero del santo Natale che abbiamo appena vissuto. In effetti la Vergine si presenta sotto una duplice luminosità: la prima riguarda la sua maternità divina, che abbiamo celebrato il primo gennaio, in quanto Ella afferma: "porto mio Figlio Gesù tra le braccia ". Questa frase è la piena manifestazione del suo essere veramente la Madre del Salvatore. E con Gesù Maria offre la pace quale caratteristica tipica della missione redentrice del Figlio, la pace che deve ristabilirsi tra la terra e il cielo, tra l'umanità e la divinità. Proprio da quel Bambino, che si adagia tra le sue braccia materne scaturisce la fonte della vera pace in quanto ci invita a guardare al cielo, ad avere "la nostalgia del cielo", in modo che non siamo più schiacciati dalla pesantezza della materialità ma sappiamo camminare e vivere sulla terra con l'animo orientato alla dimensione spirituale, all'innalzamento verso la dimora santa di Dio dove risiedono la vera pace e la felicità perenne. Come è necessario che noi creature umane eleviamo il nostro spirito verso l'alto, non per distaccarci dalla terra ed estraniarci dalle vicende umane, ma al contrario per poter trasformare le vicissitudini terrene alle volte così amare e angosciose in momenti di grazia e di santificazione, vivendole nella unione di amore con Dio, cioè nella pace anzitutto con Dio, poi con noi stessi, con la famiglia e i fratelli che condividono le medesime situazioni sulle strade del mondo.

Se guardassimo più al cielo, anche la terra sarebbe più bella e amabile.

In seconda battuta la Vergine pone in rilievo l'importanza della pace, non solo nella sfera sociale e politica, ma anche la pace delle coscienze, le quali devono sapere riscoprire la bellezza e la vitale necessità di impostare la vita non sull'egoismo e sulle lotte fratricide, ma nella condivisione amorevole e fruttuosa dei molteplici doni che arricchiscono noi stessi e gli altri se li sappiamo trasmettere e conservare l'impegno di collaborazione e costruzione per una umanità più sana giusta e santamente cristiana. Per questa ragione la Vergine "benedice tutti noi" con un particolare atteggiamento materno riferito alla pace, affinché possa trionfare sulla cattiveria e la dissolutezza immorale, distruttrice dei valori salutari e buoni.

Accogliamo fiduciosi la sua benedizione e conserviamola nel nostro cuore per essere anche noi portatori di pace, anzi Ella ci invita "ad essere pace ". Ciò significa che il nostro modo di essere, di pensare, di agire, di comportarci deve identificarsi con atteggiamenti di pace sempre e ovunque. La pace, come la abbiamo intesa, dovrebbe essere il distintivo e la caratteristica propria di ogni cristiano, quasi facendo una sola cosa, una sola identità tra il cristiano e la pace. Ciò vale anzitutto nel nostro ambiente quotidiano, la famiglia, la scuola, il lavoro, il divertimento, la preghiera comunitaria, dove dovremmo essere segno e raggio di luce sul mondo così tumultuoso di rumori di guerra. Che la Vergine ci aiuti con il suo materno soccorso a vivere i suoi luminosi messaggi da docili figli e apostoli della pace portata dal Figlio Gesù.

 

Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2016

“Cari figli, come Madre sono felice di essere in mezzo a voi, perché desidero parlarvi nuovamente delle parole di mio Figlio e del suo amore. Spero che mi accoglierete col cuore, perché le parole di mio Figlio ed il suo amore sono l’unica luce e speranza nella tenebra del momento attuale. Questa è l’unica verità e voi, che la accoglierete e la vivrete, avrete cuori puri e umili. Mio Figlio ama i puri e gli umili. I cuori puri ed umili ridanno vita alle parole di mio Figlio: le vivono, le diffondono e fanno in modo che tutti le odano. Le parole di mio Figlio ridanno la vita a coloro che le ascoltano, le parole di mio Figlio riportano l’amore e la speranza. Perciò, miei cari apostoli, figli miei, vivete le parole di mio Figlio. Amatevi come lui vi ha amato. Amatevi nel suo nome e in memoria di lui. La Chiesa progredisce e cresce grazie a coloro che ascoltano le parole di mio Figlio, grazie a coloro che amano, grazie a coloro che patiscono e soffrono in silenzio e nella speranza della redenzione definitiva. Perciò, miei cari figli, le parole di mio Figlio ed il suo amore siano il primo e l’ultimo pensiero della vostra giornata. Vi ringrazio!”


Commento teologico di Don Renzo Lavatori

Il messaggio molto ricco e luminoso apre orizzonti di grande valore spirituale richiamando la nostra attenzione su alcuni elementi basilari, tra cui spicca anzitutto il valore delle "parole del Figlio suo ". Vediamo i risvolti più significativi.

1. La Vergine manifesta il desiderio di parlarci della importanza essenziale delle parole del Figlio suo. Assieme ad esse Ella aggiunge un altro aspetto vitale: l'amore che il Figlio riversa su di noi. Ciò significa che le parole di Gesù rivolte alle creature umane non sono parole astratte e vuote ma sono cariche del suo amore, cioè portano con sé un intenso benefico calore, un soffio di vitalità e di interiore consolazione. Pertanto non solo risuonano alle orecchie o raggiungono la nostra intelligenza, ma penetrano nel cuore e fanno percepire il palpito della vita che esplode da quelle parole luminose. Questa duplice componente, luce e calore, mente e cuore, intelligenza e volontà, ci dona la consapevolezza che le parole, contenute nel vangelo e in tutta la divina rivelazione, costituiscono il punto centrale da cui scaturisce l'orientamento più giusto e vero per irrorare la nostra vita di serenità, di bontà, di autenticità e fecondità di bene. Da qui l'invito di sapere accogliere e amare le parole che ascoltiamo incessantemente nella voce della Chiesa soprattutto nella divina liturgia, ma anche negli incontri di lettura biblica e di meditazione personale o comunitaria sulla sacra Scrittura. Ogni volta che si ascolta con attenzione, il nostro animo si deve infiammare di un forte slancio interiore per fare nostre quelle parole salutari, calarle in tutto il nostro essere e viverle quotidianamente. Esse sono il vero nutrimento che ci consente di crescere e di innamorarci sempre più della verità e della bontà che si effondono in noi e si diffondono nel mondo intero.

2. Un secondo aspetto interessante e direi di indispensabile valore sta nella affermazione della Vergine che "le parole di mio Figlio ed il suo amore sono l'unica luce di speranza nelle tenebre del momento attuale ". Una dichiarazione questa che apre un vasto fascio di luce nel mondo odierno, in cui dilaga molta confusione, disorientamento, oscurità, dubbi, incertezze proprio in riferimento alle verità della fede. Molti le negano o le mettono in ridicolo, altri le oltraggiano o le confondono con la menzogna, altri ancora sono indifferenti o si lasciano andare dietro parole o visioni false e lusinghiere. L'umanità in effetti, come anche numerosi cristiani, si trovano smarriti come un viandante in mezzo a una fitta nebbia. Da qui si capiscono l'importanza e l'urgenza di queste dichiarazioni mariane che intendono riportare luce tra le tenebre, certezza tra dubbi, chiarezza nella confusione. Perciò non possiamo non valorizzarle giustamente e farle nostre. Ce lo dice la Vergine stessa: "questa è l'unica verità e voi, che la accoglierete e le vivrete, avrete cuori puri e umili ". Viene ribadita l'unica verità, quella contenuta nelle parole di Gesù; le altre parole oggi così rumorose disordinate e sconclusionate non devono prendere il sopravvento. Resta saldo e luminoso il faro della luce vera che illumina ogni uomo e verso la quale dobbiamo rivolgere lo sguardo per ritrovare la retta via e il giusto senso delle cose. Come è necessario assecondare le raccomandazioni della Vergine Maria! Altrimenti perdiamo la bussola e possiamo smarrirci in strade tortuose e rovinose.

3. Maria si rivolge a chi accoglie le parole del Figlio: "avrete cuori puri e umili". Sono due aggettivi ben precisi : i cuori puri sono le persone che ascoltano le parole di Gesù senza mischiarle con altre parole o altri pensieri, ma intente unicamente e semplicemente a quelle parole di vita; i cuori umili sono le persone che accettano la parola di Dio così come essa si presenta in tutta la sua veridicità e ampiezza, non la accorciano né la allungano, non la allargano né la stringono in conformità ai propri sentimenti o ai propri comodi, ma docilmente la assecondano e la conservano nel cuore e la mettono in pratica coerentemente. Facile subentra la tentazione di adattare le parole di Gesù ai nostri gusti e interessi, impoverendole o peggio ancora infangandole con i ragionamenti terreni, adeguandole alle circostanze o alle prospettive umane. Esse vanno totalmente prese così come sono, non come vorremmo che fossero a nostro piacimento. Occorre trasparenza purezza e umiltà per rispettare le parole di Gesù come sono dette da lui e riportate dalla Sacra Scrittura.

4. Un'ultima osservazione, non di inferiore valore, viene messa in rilievo quando la Vergine sostiene con vigore: "le parole di mio Figlio danno vita a coloro che le ascoltano, le parole di mio Figlio riportano l’amore e la speranza". Tale affermazione fa capire che le parole di Gesù sono vita piena in sé stesse, contengono un soffio vitale, una energia interna in modo che l'ascoltatore ne venga irrorato, rigenerato, guarito, rinnovato nel corpo e nell'animo. Egli ritrova lo slancio di andare amare sperare anche nei momenti più difficili sia nelle prove fisiche di malattia o di malessere sia nelle prove spirituali di crisi o di scoraggiamento. Noi non ci rendiamo conto, ma ciò è verità sacrosanta. Abbiamo in noi, in tutto il nostro essere la forza di vita e di verità e di amore per trovare la soluzione migliore nei problemi di ogni giorno. Le parole del Figlio sono il farmaco per le nostre infermità, la chiarezza per i nostri dubbi.

Che cosa di più prezioso e salutare sotto tutti i punti di vista sulla terra e nella eternità? Forse non ce ne rendiamo conto. Perché non sappiamo avvalercene?

La chiesa stessa "progredisce e cresce grazie a coloro che ascoltano le parole di mio Figlio, grazie a coloro che amano, grazie a coloro che patiscono in silenzio e nella speranza della redenzione definitiva ". Da questa dichiarazione segue l'effetto benefico che per diffondere la pace l'amore la giustizia e la verità salvifica non occorre fare grandi cose o azioni chiassose ma semplicemente e umilmente vivere ogni situazione quotidiana sotto il flusso propizio delle parole di Gesù. Per questo motivo viene la raccomandazione della Madre celeste: "miei cari figli, le parole di mio Figlio ed il suo amore siano il primo e l’ultimo pensiero della vostra giornata ". Niente di più bello e buono.

Sì. o Vergine Maria, noi accogliamo il tuo invito e lo mettiamo in pratica. Tu donaci il tuo abbraccio materno e la tua santa benedizione. Uniti insieme, noi a te e tu con noi, potremo compiere meraviglie per la diffusione del Vangelo di tuo Figlio sulla faccia della terra. Amen


don_renzo_lavatoriDon RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.
Don Renzo Lavatori ha recentemente pubblicato un altro volume sull’angelologia: L' angelo, un fascio di luce sul mondo, La Fontana di Siloe, Torino, 2014 (cliccare sul link per ordinarlo)

Notizie più dettagliate sul Sito Ufficiale di Don Renzo Lavatori (cliccare sul link)

Video - Commento di Padre Livio al Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2016


 

grazie a Vittorio

domenica 3 gennaio 2016

Il grande messaggio di speranza della Madonna di Fatima


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(...) Vorrei alla fine riprendere ancora un'altra parola chiave del « segreto » divenuta giustamente famosa: « il Mio Cuore Immacolato trionferà ». Che cosa significa? Il Cuore aperto a Dio, purificato dalla contemplazione di Dio è più forte dei fucili e delle armi di ogni specie. Il fiat di Maria, la parola del suo cuore, ha cambiato la storia del mondo, perché essa ha introdotto in questo mondo il Salvatore — perché grazie a questo « Sì » Dio poteva diventare uomo nel nostro spazio e tale ora rimane per sempre.

Il maligno ha potere in questo mondo, lo vediamo e lo sperimentiamo continuamente; egli ha potere, perché la nostra libertà si lascia continuamente distogliere da Dio. Ma da quando Dio stesso ha un cuore umano ed ha così rivolto la libertà dell'uomo verso il bene, verso Dio, la libertà per il male non ha più l'ultima parola. Da allora vale la parola: « Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo » (Gv 16, 33). Il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa.

Joseph Card. Ratzinger
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede

sabato 2 gennaio 2016

Messaggio a Mirjana del 2 gennaio 2016

“Cari figli, come Madre sono felice di essere in mezzo a voi, perché desidero parlarvi nuovamente delle parole di mio Figlio e del suo amore. Spero che mi accoglierete col cuore, perché le parole di mio Figlio ed il suo amore sono l’unica luce e speranza nella tenebra del momento attuale. Questa è l’unica verità e voi, che la accoglierete e la vivrete, avrete cuori puri e umili. Mio Figlio ama i puri e gli umili. I cuori puri ed umili ridanno vita alle parole di mio Figlio: le vivono, le diffondono e fanno in modo che tutti le odano. Le parole di mio Figlio ridanno la vita a coloro che le ascoltano, le parole di mio Figlio riportano l’amore e la speranza. Perciò, miei cari apostoli, figli miei, vivete le parole di mio Figlio. Amatevi come lui vi ha amato. Amatevi nel suo nome e in memoria di lui. La Chiesa progredisce e cresce grazie a coloro che ascoltano le parole di mio Figlio, grazie a coloro che amano, grazie a coloro che patiscono e soffrono in silenzio e nella speranza della redenzione definitiva. Perciò, miei cari figli, le parole di mio Figlio ed il suo amore siano il primo e l’ultimo pensiero della vostra giornata. Vi ringrazio!”

 

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venerdì 1 gennaio 2016

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria: Commento al Messaggio del 25 dicembre 2015

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria:

Cari figli! Anche oggi vi porto mio figlio Gesù tra le braccia e da esse vi do la Sua pace e la nostalgia del Cielo. Prego con voi per la pace e vi invito ad essere pace. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna della pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

 

Marija: Oggi è stata un’apparizione con la nostalgia del Paradiso, del Cielo. La Madonna è arrivata con Gesù Bambino in braccio. Gesù ci ha guardato come un bambino sveglio, ma non ha detto niente. La Madonna ha pregato su di noi. Io ho raccomandato tutti noi e tutte le persone che si sono raccomandate alle nostre preghiere. L’apparizione è stata abbastanza corta e anche il messaggio. Mi sembrava che la Madonna avesse fretta di tornare in Paradiso. Era gioiosa, tranquilla e soprattutto bella. Il suo sguardo e con Gesù Bambino trasmette a noi un grande desiderio e una grande gioia di essere stati scelti da Lei, di essere quelli che Lei chiama suoi angeli e suoi figli. Come ogni Natale, è arrivata con i vestiti dorati, noi diciamo ricamati d’oro, più ricchi, più belli, più raggianti.

P. Livio: Nel Natale del 2012 invece il messaggio l’ha dato Gesù Bambino, unica volta che Lui ha parlato in 34 anni. Alzandosi con autorità, ha detto: “Io sono la vostra pace. Vivete i miei comandamenti”. Ricordo che tu mi hai chiamato dicendo che era successo una cosa stranissima (Marija non ricordava più quel messaggio). Spiegami come mai che appena ricevuto il messaggio lo sai trascrivere perfettamente, ma dopo qualche tempo lo dimentichi.

Marija: Si perché lo scriviamo subito e abbiamo l’immagine della Madonna. Il messaggio è come impresso nella nostra mente. L’esperienza con la Madonna è così forte per noi che ci rimane come un timbro nel cuore, perché è molto forte e pregnante la sua presenza nella nostra vita. E’ una grazia speciale. Perché noi con la Madonna facciamo esperienza del Paradiso ed entriamo in un’altra dimensione. Non so se riesco a farvi capire. Ma dopo l’apparizione torniamo a vivere come tutti gli esseri umani e dimentichiamo. Però resta la certezza della fede.

P. Livio: Come interpreti le parole: “nostalgia del Cielo“? Come un desiderio di morire presto?

Marija: Questa nostalgia dobbiamo averla sempre. Non è che dobbiamo morire per andare in Cielo. La Madonna dice di cominciare a vivere il Paradiso qui sulla terra. Perché se noi abbiamo questa nostalgia del Cielo, del Paradiso, questo desiderio di Dio, cominciamo a vivere in modo diverso, sopportando e combattendo anche fino al martirio... I martiri andavano cantando incontro alla morte. Oggi forse Gesù non chiede da noi la morte, ma chiede che moriamo a tante cose inutili e di attaccarci alle cose spirituali che non marciscono. Oggi tante persone non hanno questo spirito del Natale e del loro rapporto con Dio. Per questo penso che la Madonna ci chiede di avere la nostalgia del Cielo.

P. Livio: La Madonna chiede di “essere pace“, ma siamo in tempi tribolati nei quali “satana è sciolto dalle catene“ (messaggio del 1° gennaio 2001), con prove, tentazioni e sofferenze quotidiane. Come conservare la pace in mezzo a tutto questo?

Marija: E’ vero, la Madonna in quel messaggio ci ha detto che satana è sciolto dalle catene, ma ci ha anche invitato a consacrarci al suo Cuore Immacolato e al Cuore di suo Figlio Gesù. Io penso che se noi siamo sotto il manto della Madonna, come Lei tante volte ci ha chiesto, se siamo preghiera, se siamo pace, se siamo speranza, non dobbiamo avere paura... Il Signore ci dà la pace. La Madonna ci dice che dobbiamo cercare questa pace, e ci aiuta con la sua presenza, i suoi messaggi.

P. Livio: E’ con la nostra pace con Dio che il mondo troverà la pace?

Marija: Io credo che se non c’è Dio non c’è pace...  La Madonna chiede di essere positivi, perché un cristiano è chiamato ad essere uno che ha la speranza, uno che ha la gioia di vivere. La Madonna ci chiama ad essere gioia, essere espressione della gioia. Nel precedente messaggio ci ha chiesto di pregare per le sue intenzioni. Io ho subito pensato: chissà che cosa la Madonna ci sta nascondendo per non spaventarci. Ma noi preghiamo e poi tante volte ha detto che, grazie alle nostre preghiere, aveva vinto il bene. Ci sono tante cose che non vanno, ma Lei dice: “Pregate”.

P. Livio: Tu pensi che con l’aiuto di quelli che ripondono alla chiamata la Madonna vincerà la sua battaglia per la pace nel mondo?

Marija: La Madonna ha già vinto. Io penso a quello che ha detto fin dai primi anni: “Dio mi ha permesso di essere in mezzo a voi”. Credo profondamente che Dio ha mandato sua Madre in mezzo a noi per dare una svolta alla nostra vita e all’umanità, anche se non ne siamo coscienti. Ma io vedo già questa svolta che comincia col trionfo del Cuore Immacolato di Maria grazie a tanti cuori, a tante famiglie, a tanti gruppi di preghiera, a tante persone umili, semplici che hanno accolto i messaggi della Madonna... Purtroppo la società moderna ha dimenticato l’anima e ha perso il desiderio di Dio e del soprannaturale... Io credo fermamente che nella società e nelle relazioni internazionali tante cose si sono cambiate in modo positivo grazie alla Madonna, al suo messaggio e alla sua presenza. Con Lei sparisce il dubbio, con Lei c’è speranza, con Lei c’è la pace, con Lei c’è Dio. A questa nostra umanità povera, incapace, confusa, triste, a questa umanità che ha messo l’io al centro, Lei sta portando Dio...

Lungo tutta questa notte qui a Medjugorje ci sarà l’adorazione per ringraziare Gesù della presenza della Madonna e dei suoi messaggi.

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio