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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 29 novembre 2016

Messaggio da Medjugorje del 25 novembre 2016: La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria

"Cari figli! Anche oggi vi invito a ritornare alla preghiera. In questo tempo di grazia, Dio mi ha permesso di guidarvi verso la santità e verso una vita semplice, affinché nelle piccole cose possiate scoprire Dio Creatore, innamorarvi di Lui e affinché la vostra vita sia un ringraziamento all’Altissimo per tutto quello che Lui vi dona. Figlioli, la vostra vita sia un dono per gli altri nell’amore e Dio vi benedirà. E voi, testimoniate senza interesse, per amore verso Dio. Io sono con voi e intercedo davanti a mio Figlio per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.



P. Livio
: Marija, cosa ha suscitato in te questo messaggio?

Marija: Un ringraziamento a Dio per tutto quello che ci sta dando, soprattutto per la presenza della Madonna, perché non siamo coscienti di questo suo grande dono. Ora mi trovo in America perché sono 20 anni che ho dato qui  il rene a mio fratello e capisco quello che la Madonna dice in questo messaggio: "senza interesse”, perché questo gesto che ho fatto è un frutto di amore. Ma la Madonna ci chiede di più: non soltanto di dare un rene, ma di dare sé stessi, come Gesù ha dato sé stesso per noi. Questo perché oggi oramai siamo diventati “usa e getta”: “Ho bisogno di te? Ti uso. Non ho bisogno? Ti getto”. Invece la Madonna ci insegna l’amore, la gratitudine, la benedizione perché ogni nostro gesto è seguito dalla benedizione di Dio, in modo che noi diventiamo benedizione per gli altri.

P. Livio: Ricordo che tu eri decisissima a donare il tuo rene e convintissima che era la volontà di Dio.

Marija: Io ho sentito forte questo gesto perché c’era di mezzo la salvezza di mio fratello e anche verso la sua piccola bambina e la sua sposa. Pensavo che io avevo due reni che funzionavano bene e potevo farcela. Pensavo che se non era secondo la volontà di Dio, i medici avrebbero sospeso l’intervento, anche perché avevo problemi col cuore e altri; invece, grazie al Cielo, si è realizzata questa donazione. Ho pensato che Dio dà l’opportunità di ricominciare la vita anche attraverso una buona confessione, abbandonando il peccato e tutto quello che è male e cominciando bene. E’ quello che la Madonna ci sta chiedendo anche stasera. Ci sta guidando verso una vita semplice. Così puoi vedere cosa c’è davvero nel tuo cuore e cosa portiamo nell’altra vita; perché nel momento della morte porteremo in Cielo solo le buone opere, non le case, le macchine, i soldi... Credo perciò che questo gesto, che il Signore mi ha chiesto di fare per mio fratello, è stato un bene; non soltanto per lui, ma anche per me, per aiutarmi a staccarmi dalle cose. Potevo pensare che un domani avrei potuto aver bisogno di dialisi, avere dei problemi... Tante volte il diavolo ti mette idee negative nel cuore. Ma la fede vince, vince Dio, perché un uomo che crede, è un uomo più forte, più sereno, più in pace e non perde mai la speranza. Mi pare di poter dire che il Signore ci prova tante volte come l’oro nel fuoco e spero di poter dire un giorno con San Paolo che ho fatto una buona battaglia e ho salvato la fede.

P. Livio: Nonostante un solo rene, il Signore ti ha permesso di avere quattro figli.

Marija: E’ vero. Sono mamma di quattro bellissimi figli e ho una vita di salute. La mia ginecologa diceva che, quando ero incinta, tutti gli esami erano perfetti. Grazie a Dio!

P. Livio: Mi aveva impressionato quanto mi raccontasti che, durante l’operazione durata alcune ore, la Madonna ti è apparsa e seguiva attentamente l’operazione.

Marija: E’ vero. Quando entri in sala operatoria ti tolgono tutto... Ricordo che avevo chiesto di poter tenere un Rosario. Mi è stato concesso, ma hanno dovuto sterilizzarlo prima. Ho detto alla Madonna: “Ti offro tutta questa situazione, te la offro perché sia un aiuto per tante anime che sono lontane, affinché si avvicinino al tuo Cuore e al Cuore di tuo Figlio Gesù”. Ho offerto l’intervento in particolare per il progetto che la Madonna ha su di noi. Mi hanno fatto un taglio di mezzo metro... In verità la situazione era seria. I miei genitori temevano di perdere non un figlio, ma due, perché io ero magra, fragile e non tanto in salute. Praticamente ci siamo salutati come se io andassi a morire. Ci furono tanti amici di Medjugorje che hanno fatto in quell’occasione delle raccolte che sono poi servite a fare altri interventi a persone povere che non potevano pagare. Quando è iniziato l’intervento, è cominciata anche l’apparizione, nonostante che io fossi sotto anestesia. Dal volto della Madonna, dalle sue espressioni, ho capito quando hanno iniziato e quando hanno finito. La Madonna è stata sempre con me. Ad esempio, al primo taglio, ho visto dal viso della Madonna che era preoccupata. Grazie a Dio, dopo un’ora il mio rene ha cominciato a funzionare nel corpo di mio fratello. Dopo l’operazione lui stava meglio di me... Se non mi fosse apparsa la Madonna, non avrei dato il rene a mio fratello, ma abbiamo visto che la Madonna si dona a noi e per noi ride, soffre e ci ama. Così ho capito che la nostra preghiera, la nostra sofferenza, la nostra offerta, i nostri sacrifici, agli occhi di Dio sono cose grandi. Abbiamo imparato dalla Madonna. Lei ci dice: “Mettete Dio al primo posto nella vostra vita”. Questa è la cosa più importante. Ci vuole tutti con Lei in Paradiso. Ma in che modo rispondiamo? Se metti l’io al posto di Dio, se sei egoista, prepotente, se non sai amare... In questo messaggio la Madonna ci chiede la semplicità e la santità. Nella semplicità della nostra vita scopriremo Dio e ci innamoreremo di Lui. La Madonna ci chiede di avere un cuore semplice, non un cuore attaccato alle cose, che vuole avere sempre di più e non è mai contento. Allora scopriremo anche quel piccolo fiore sul prato...

P. Livio: Mi pare che questo messaggio con l’invito a una vita semplice ci accompagna al Natale, a quella capanna, senza nulla, con i pastori...

Marija: E’ vero. Lei ci dice cosa dobbiamo fare: innamorarci della semplicità per innamorarci di Dio e vivere la santità... Poco prima del Natale 1984 la Madonna chiese ad ogni famiglia della parrocchia di portare un fiore al presepe in segno di abbandono a Gesù Bambino... E l’abbiamo fatto, con umiltà, semplicità... eravamo poveri contadini ma c’era il cuore; quella semplicità del cuore che oggi non c’è più... La Madonna ci invita a tornare nella natura... Ricordo nei primi tempi, io ero sopra un nostro albero a raccogliere le ciliege e sono passati dei pellegrini che mi hanno chiesto se potevo indicare dove erano le case dei veggenti. Ero molto timida e certo non dicevo che ero io... Oggi invece mi sento responsabile di quello che Dio mi ha dato... credo che dobbiamo essere in prima linea, non demandare ad altri. La Madonna ci dice: “amate, pregate e testimoniate senza paura perché Dio è con voi”. Non importa se sei giovane o vecchio. Possiamo dare sempre finché respiriamo...

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio

sabato 26 novembre 2016

Messaggio a Marija del 25 novembre 2016

"Cari figli! Anche oggi vi invito a ritornare alla preghiera. In questo tempo di grazia, Dio mi ha permesso di guidarvi verso la santità e verso una vita semplice, affinché nelle piccole cose possiate scoprire Dio Creatore, innamorarvi di Lui e affinché la vostra vita sia un ringraziamento all’Altissimo per tutto quello che Lui vi dona. Figlioli, la vostra vita sia un dono per gli altri nell’amore e Dio vi benedirà. E voi, testimoniate senza interesse, per amore verso Dio. Io sono con voi e intercedo davanti a mio Figlio per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 

Marija Pavlovic comunica a R.Maria il Messaggio del 25 Novembre 2016 da Medjugorje

giovedì 24 novembre 2016

In memoria di fra Slavko Barbaric 24.11.2000–24.11.2016

Messaggio di Medjugorje, 25 ottobre 2000
"Cari figli, oggi desidero aprire a voi il mio cuore materno e vi invito tutti a pregare per le mie intenzioni. Con voi desidero rinnovare la preghiera e invitarvi al digiuno che desidero offrire a mio Figlio Gesù per la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera. In questo anno giubilare tanti cuori si sono aperti a me e la Chiesa si sta rinnovando nello Spirito. Gioisco con voi e ringrazio Dio per questo dono e vi invito figlioli, pregate, pregate, pregate affinchè la preghiera diventi gioia per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "

Maria, alla fine del messaggio, ci ha chiamato tre volte: "Pregate, pregate, pregate!" perché semplicemente la preghiera diventi gioia. Lei stessa ha cantato con gioia e ha ringraziato Dio per i doni che ci ha dato. Ci avviciniamo al termine di questo Anno Liturgico e domani celebreremo "Cristo Re", perciò è necessario che in questa trasmissione "La voce della regina della Pace" meditiamo sulle parole fondamentali che Maria ci ha detto nei messaggi a nome di Gesù Cristo. Diciamo per prima cosa ciò che va affermato, e che Maria ripete tante volte nei messaggi, e cioè ci chiede di dare a Dio il primo posto nella nostra vita perché davvero Dio regni nel nostro cuore, nei nostri pensieri e opere e oggi vogliamo divenire coscienti che Cristo ci si offre come via, verità e vita e certamente quando diciamo "Re", dobbiamo essere coscienti che il Regno di Cristo, con Cristo, non è come quelli che abbiamo sperimentato, non è il regno dei politici o dei potenti sulla terra. La differenza assoluta e fondamentale è qui: sappiamo che, durante il processo contro Gesù, uno dei sommi sacerdoti ha detto che era meglio che uno morisse per il popolo piuttosto che tutto il popolo. E proprio questa è l'essenza del rapporto di Cristo con ogni uomo, con tutti noi: Lui ha dato la sua vita, è morto per i nostri peccati perché noi potessimo vivere. Quindi, direi che Maria ha ragione di invitarci ad aprire completamente il nostro cuore al Padre attraverso lo Spirito Santo, perché quando, attraverso la preghiera, permettiamo a Gesù di entrare nel nostro cuore, avremo veramente ciò che cerchiamo: avremo la Pace perché Lui è il Re della Pace, avremo la luce perché Lui è Luce, avremo l'amore nel cuore perché Lui è amore, avremo la vita nel cuore perché Lui da la vita, Lui serve la vita. Da qui viene la domanda per noi: "Chi davvero è al primo posto nella nostra vita?". E' molto facile dare la risposta, diciamo che Maria ci invita tre volte alla preghiera e tutti coloro che hanno risposto e pregano come Maria chiede, essi possono dire che Dio è al primo posto. La preghiera, infatti, significa prendere tempo per ciò che per noi è importante, per Colui che amiamo. Se prendiamo il tempo e preghiamo, significa che  per noi Cristo è importante, che desideriamo parlare con lui, imparare da Lui, che vogliamo camminare con Lui. La  preghiera ci dice cosa dobbiamo dire e fare ogni giorno. La preghiera è il tempo in cui ci rivolgiamo a Cristo, in cui ci riposiamo in Lui, in cui impariamo da Lui e parliamo con Lui, ascoltiamo la Sua Parola perché la nostra vita sarà più completa e perfetta, perché il nostro cammino su questa terra possa essere il vero cammino con Cristo verso la Patria Eterna. Il Regno di Cristo è regno di Pace, verità, e amore e ogni volta che abbiamo parlato del rinnovamento della Chiesa e ci impegniamo a rinnovare il nostro modo di vivere, siamo dalla parte di Cristo e Lui è dalla nostra parte. Che questa Solennità e il messaggio di Maria siano per noi un nuovo stimolo a purificare il nostro cuore da tutti gli idoli, da tutto ciò che non permette a Cristo di regnare pienamente nella nostra vita!

Estratto dall’ultima intervista fatta da Fra Slavko Barbaric a Radio"Mir"Medjugorje,  Venerdì 24 novembre 2000, ore 11:00

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lunedì 21 novembre 2016

25 novembre 2016 ore 20,45 : Veglia di Preghiera - con la presenza di ROLAND - in attesa del Messaggio

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Venerdì sera 25 novembre 2016, come ogni mese, nello spirito di Medjugorje e in unione con tutti i gruppi di preghiera d'Italia, si terrà la veglia di preghiera aperta a tutti in attesa del Messaggio a tutto il mondo, nella Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro n. 13,  Bologna : Adorazione del Santissimo Sacramento e preghiera del Santo Rosario, con la presenza e guida del sacerdote P. Roberto Viglino O.P.

L'orario sarà anticipato di un quarto d'ora e cioè si inizierà alle 20,45 per dare un po' di spazio a

R O L A N D

Il ragazzo che compone e anima la musica e i canti a Medjugorje, che abbiamo il piacere di ospitare.  Con lui ci lasceremo portare nell'atmosfera spirituale che si vive là e, in un certo senso,  rivivremo i nostri pellegrinaggi. 

Nell'occasione farà anche una breve testimonianza e metterà a disposizione i suoi dvd che spesso cerchiamo e non sempre troviamo.

Siamo tutti invitati a partecipare, anche per rispondere agli appelli della Madonna che sempre ci raccomanda di pregare (di più).

Come per le altre veglie (escluso l'anniversario) NON sarà celebrata la S. Messa.

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Con l’occasione ricordo anche gli altri appuntamenti del Gruppo di Preghiera Regina della Pace:
  • Giovedì 24 novembre 2016:  si terrà la consueta Veglia di Preghiera  settimanale alle ore 20:30  presso la Chiesina  di  Padre Marella in Via del Lavoro, 13 a Bologna
  • Sabato 26 novembre 2016: consueto pellegrinaggio mensile al Santuario della Madonna di S. Luca con partenza dal Meloncello alle ore 08:00 preghiera delle prime tre parti del S. Rosario salendo a piedi al Santuario, S. Messa alle ore 09:30 e quindi discesa pregando l’ultima parte del S. Rosario.
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venerdì 11 novembre 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 9 novembre 2016


Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, in questa festa della dedicazione della basilica lateranense abbiamo ascoltato questo Vangelo. Direi che si tratta di un Vangelo che ci mette in guardia per ricordarci di essere attenti a non fare della Sua Chiesa una Chiesa di commercio.
Al tempo di Gesù i giudei andavano a Gerusalemme alla festa della Pasqua. Era una tradizione ebraica. Venivano da lontano, venivano dalla diaspora. Venivano da tutti i punti della terra. Questa pratica religiosa chiedeva loro di offrire a Dio un sacrificio. Secondo le prescrizioni giudaiche bisognava offrire un sacrificio di un animale.
Per questo motivo, nel Vangelo di oggi, all’esterno del Tempio stesso troviamo i commercianti di animali e coloro che cambiavano le monete. Coloro che venivano da lontano e utilizzavano altri soldi dovevano fare questo cambio di valuta per comprare gli animali per l’offerta.
Da un punto di vista umano è una cosa logica, ma nel profondo di tutto ciò l’uomo si era perduto. Non viveva più la Pasqua come una festa, come qualcosa di divino. A poco a poco nella testa dell’uomo era diventata una giornata dove si poteva guadagnare. Bisogna organizzare tutto per poter guadagnare.
La liturgia ci mette oggi davanti agli occhi del nostro cuore, nel momento in cui facciamo memoria della nostra più importante Chiesa, il fatto che la nostra fede cattolica deve interpretare tutto ciò in modo diverso. Ci viene detto ancora oggi di stare attenti.
Per esperienza personale posso dire veramente che l’uomo deve stare attento, sopratutto in questa relazione con i soldi, in modo particolare quando la Chiesa diventa una istituzione.
Voi che conoscete Medjugorje avete conosciuto la comunità Cenacolo alla quale appartengo e che è nata per opera dello Spirito Santo nel cuore di una piccola religiosa: suor Elvira Petrozzi. All’inizio eravamo una comunità nata da un carisma pieno di entusiasmo che accoglieva giovani e li faceva vivere in fraternità. Abbiamo fondato tante altre fraternità con l’aiuto di Gesù e con la preghiera. In questo modo abbiamo aiutato questi giovani.
Io sono uno di quelli che è ritornato alla vita grazie a questa comunità.
Dobbiamo difendere tutto ciò che è nato dal carisma e dallo Spirito Santo eppure, anche se lo facciamo, piano piano tutto questo diventa un’istituzione. Così anche i Francescani sono nati dallo Spirito Santo e da san Francesco e piano piano sono diventati un’istituzione.
Questo significa che hai il tuo statuto, che sai come saranno scelti i responsabili, sai chi sarà l’economo… Si tratta di una gerarchia.
La Chiesa Cattolica è una gerarchia, un’istituzione. La comunità francescana è una gerarchia, un’istituzione. La comunità Cenacolo, che ha 35 anni di vita, sta diventando un’istituzione. Siamo andati in Vaticano; il Papa nel Consiglio per i laici ci ha accolti. Adesso siamo un’istituzione ecclesiale. Abbiamo i nostri statuti. Abbiamo il nostro presidente, la vice presidente, il consiglio… E’ un processo inevitabile.
Ma devi stare attento quando diventi un’istituzione. Per mantenere un’istituzione viva ci vogliono soldi, bisogna guadagnare, bisogna pagare le fatture… Sei obbligato a fare tante cose e tutto ciò diventa una pressione esistenziale enorme sulla persona. In questi conti, calcoli, preoccupazioni l’uomo si perde. Piano piano i soldi si incollano alle sue mani.
Gesù non parla invano. Non dice per niente: “Non potete servire Dio e la ricchezza”. Per questo ci dice di considerare sempre i soldi come il più grande nemico della fede in Dio.
Questa è una lotta che per primi noi sacerdoti dobbiamo vincere in noi stessi, con l’aiuto di Gesù Cristo. Quando diventi un’istituzione devi avere una relazione chiara con le cose materiali. Devi avere Gesù così profondamente nel tuo cuore da essere libero dalle cose materiali che ti circondano. Solo Gesù Cristo è la libertà. I soldi e le cose materiali sono così forti e potenti… E’ così bello avere tanti soldi nelle tasche e sentirsi sicuri… Quando un uomo ha un conto in banca pensa di essere più forte e di vivere meglio. Si ha l’impressione di essere più intelligenti. Improvvisamente sei capace di dare consigli agli altri. Non sei interessato a sentire gli altri. Non importa cosa dirai, perchè sai che alle spalle hai un sacco di soldi.
Chi di noi è protetto da tutto questo? Chi è immune da ciò?
E’ una grande sfida del nostro tempo. Prima di tutto per noi sacerdoti. Per noi che Dio ha scelto come pastori della Sua Chiesa.
Abbiamo tanto bisogno di Gesù Cristo, del Dio vivente. Abbiamo bisogno per avere la libertà del cuore che serve per non legarci alle cose materiali. Abbiamo bisogno di avere il Cuore di Cristo che batte nel nostro stesso cuore.
Senza il vostro aiuto noi sacerdoti ci riusciremo difficilmente. La vostra preghiera e la vostra comprensione possono aiutarci.
Ci sentiamo bene in questa chiesa di san Giacomo qui a Medjugorje. Abbiamo bisogno di un edificio materiale. Ma la vera anima della Chiesa è la comunione dei credenti in Cristo.
Qui non ci sono solamente i parrocchiani di Medjugorje. Siamo venuti da ogni parte del mondo.
Grazie alla Chiesa di Cristo riceviamo quest’acqua viva di cui ci parla il profeta Ezechiele nella prima lettura. Acqua che sgorga per portare la vita. Gesù Cristo è per noi la vita. Solamente in Cristo abbiamo la forza sufficiente per diventare “uno”, per fare comunione.
Solo in Cristo posso capirti e perdonarti. Solo in Lui non sono attaccato alle cose materiali, perchè tu diventi più importante per me di ogni cosa, di ogni guadagno. E’ in Cristo che ho la capacità di chiedere perdono profondamente, perchè ti ho ferito.
E’ soltanto in Cristo che sono pronto a sopportare il sacrificio fino alla croce, a morire per te. Soltanto in Cristo che è la Sorgente del vero Amore.
Questo fà di noi dei fratelli e delle sorelle. Questo fà di noi una Chiesa unita. L’anima della Chiesa è questa comunione in Gesù Cristo e nel Suo Spirito.
E’ questo desiderio profondo di diventare un’unità che ci ha portato qui da tanti paesi diversi per riunirci sotto il manto della Vergine Maria. Nel profondo di noi stessi sentiamo questo bisogno.
Veramente sia così.
La Vergine ci porti ad un’esperienza profonda di comunione.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

lunedì 7 novembre 2016

Commento di p. Livio al Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2016

Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2016 

"Cari figli, venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno. È un dono di mio Figlio per voi e per altri che verranno. Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto! Per amarLo con tutto il cuore, dovete conoscerLo. Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i  sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio. Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore. Figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla preghiera, all’amore ed alla fiducia. Mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che Egli in essi veda fiducia incondizionata e amore. L’amore unito dei miei apostoli vivrà, vincerà e svelerà il male. Figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo – Dio, sono stata strumento di Dio. Perciò invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio. Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, che non hanno mai amato, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno. Vi ringrazio, figli miei!"


Commento di Padre Livio

I messaggi dati a Mirjana sono un po’ più lunghi rispetto ai messaggi del 25, ma sono di una bellezza incomparabile, un oggetto di meditazione che insieme al messaggio del 25 ci può accompagnare tutto il mese. 

Sono messaggi di pura fattura evangelica, è il Vangelo commentato dalla Madre, Colei che ha il Vangelo scritto nel suo Cuore. 

Cari figli, venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno”. La Madonna ci invita, come in altri messaggi, a capire la grazia della sua presenza. Per Lei è una grande gioia e anche un'obbedienza alla volontà di Dio che l'ha inviata e una gioia che ci può aiutare e che manifesta quanto ci ama. 

La sua presenza “è un dono di mio Figlio per voi” e poi aggiunge “e per altri che verranno. La Madonna vuol dire che la sua presenza continuerà. In una intervista di Radio Maria la veggente Vicka ha rivelato che uno dei tre veggenti che hanno ancora le Apparizioni quotidiane, che sono Vicka, Marija, e Ivan, avrà le Apparizioni quotidiane fino alla fine dei segreti.

Quindi è un dono immenso che la Madonna ci fa di essere presente nel tempo dell'apice della grande battaglia fra la Donna vestita di sole e il dragone infernale. Questa presenza della Madonna è “un dono di Gesù per noi”, ed è molto interessante questa espressione, “e per altri che verranno”, perché evidentemente davanti a noi c'è una prospettiva che ci fa capire quello che in fondo i veggenti hanno sempre detto e cioè che le Apparizioni di Medjugorje sono solo all'inizio. 

Il piano si compirà, quando questo mondo senza Dio, come mai si era visto prima, crollerà e gli uomini ritorneranno a Dio e a Gesù Cristo, Re della Pace e allora sì che ci sarà un tempo di pace. 

Quindi c'è questa prospettiva davanti e questo spiega anche perché la Chiesa segue con molta attenzione Medjugorje. 

Poi la Madonna ci invita come sempre a fissare gli occhi su Gesù e dice: “Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto!”, è un comandamento evangelico, Dio sopra ogni cosa, ma Dio è suo Figlio.

Per amarLo con tutto il cuore, dovete conoscerLo. Lo conoscerete con la preghiera”. Questo messaggio, come tanti messaggi della Madonna, ci indica la preghiera come via per trovare Dio, per parlare con Dio, per conoscere Dio e conoscendoLo amarLo e amandoLo desiderare di farLo conoscere agli altri.  Poi la Madonna fa un piccolo trattato sulla preghiera e ci spiega cos'è la preghiera nella sua ricchezza esistenziale. 

Noi pensiamo che pregare voglia dire soltanto dire le preghiere. No, la preghiera di cui parla la Madonna è la preghiera col cuore e qui ci spiega cos'è: “Pregate col cuore e i sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio”, quindi guardare alla Croce e attraverso la Croce comprendere quanto siamo amati e quanto sia costata la nostra anima, con quale grande amore Gesù ha preso su di sé i nostri peccati e li ha espiati. 

Pregare significa amare”, la preghiera ha una sua sorgente ben precisa che è il cuore, pregare significa amare, perché se non si ama Dio e il prossimo, la preghiera nasce morta, “dare”, cioè vivere la vita come dono, patire”, cioè accettare la croce, “ed offrire”, offrire la croce, le proprie sofferenze, le proprie fatiche. Non è che bisogna andare a cercarle, arrivano! Prendiamo nota di queste parole. 

Per la Madonna, pregare vuol dire pensare, meditare, meditare il Crocifisso e quanto ci ha amato, vuol dire amare, dare, patire, offrire! 

La Madonna continua: “Invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore”, vuole che noi siamo nella Chiesa e nella società i testimoni della preghiera e dell'amore; lo possiamo essere tutti: i vecchi, i giovani, i bambini, gli ammalati, i sani.

Questo è l'apostolato a cui la Madonna invita tutti, l’apostolato della preghiera e dell'amore. Durante la giornata dobbiamo irrorare la terra con la preghiera di ringraziamento, di lode, di intercessione e col nostro amore, dando agli altri l'amore che Dio dà a noi. 

Poi la Madonna fa un riferimento al tempo che viviamo e questo è un passaggio molto importante, una volta ha detto “questo è il mio tempo”, e oggi specifica e dice: “Figli miei, è tempo di veglia”. 

Queste parole ci riportano al Vangelo, quando Gesù dice: “Vegliate e pregate per non cadere in tentazione”, è il momento del Getsemani, il momento in cui si addensa l’impero delle tenebre, l’impero del male che scatena la sua ultima battaglia, ma perderà, perché Cristo ha già vinto.

Come gli apostoli dormivano, così questo potrebbe accadere anche a noi e la Madonna ci scuote: “è tempo di veglia”, di vigilanza e dice: ”in questo tempo in cui dovete vegliare, perché si avvicina l’impero delle tenebre, si avvicina l’attacco supremo del male, in questo tempo vi invito alla preghiera, all’amore ed alla fiducia”. 

In questo tempo in cui il demonio vuole distruggere il pianeta sul quale viviamo e vuole trasformare la terra in un inferno, “voi state saldi nella fede, nella preghiera, nell’amore e abbiate dentro di voi questo atteggiamento di preghiera, cioè di intercessione, di affidamento, di amore e di fiducia”. Qui la parola fiducia è fondamentale, mentre si appresta l’attacco del potere delle tenebre, “voi abbiate fiducia”. 

 Mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che Egli in essi veda fiducia incondizionata e amore”. Sono tempi così difficili che si può perdere la speranza e la fiducia in Dio e ci si può scoraggiare e dire addirittura che Dio non c’è, che Dio non provvede. In questo tempo di veglia, dove l’impero delle tenebre viene per assalire oggi in modo particolare e satana, sciolto dalle catene, vuole distruggere l’umanità, “io voglio che mio Figlio trovi in voi, nei vostri cuori, come in Giobbe, fiducia incondizionata e amore”, senza se e senza ma, senza dubbi. Noi dobbiamo dire: la Madonna c’è, Lei sa, io mi affido completamente a Lei.

Questa è la forza che vince il mondo: “L’amore unito dei miei apostoli 

- che sono quelli che vivono nella preghiera, nella fiducia incondizionata,  e nell’amore,- “vivrà, vincerà”, quante volte la Madonna ci ha ripetuto che l’amore vincerà, che il suo Cuore Immacolato trionferà, e poi questa espressione molto bella: svelerà il male”, va strappata la maschera dell’ingannatore. La Madonna fortifica la nostra fiducia con parole bellissime, “la vostra fede, il vostro amore, la vostra preghiera, la fiducia incondizionata, sono una potenza che fa sì che la vita trionfi e che venga svelato il mistero del male”. Il male si presenta oggi come quel mondo nuovo senza Dio dove l’uomo indica se stesso come Dio e dove satana vuol prendere il posto di Dio.

Dietro questo mondo della presunzione, dell’orgoglio, dell’ingordigia, della sete di potere, dalla sete di essere adorati, c’è satana sciolto dalle catene.  

Poi la Madonna ci rivela qualcosa del suo mistero e dice: “Figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo – Dio, sono stata Colei nel cui grembo il Verbo si è fatto carne”, grazie alla fede di Maria, sono stata strumento di Dio”.

Perciò invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio”. Anche noi dobbiamo essere il calice che Dio ricolma del suo amore, dobbiamo essere coloro che nel proprio cuore hanno un amore sincero e puro e lo donano agli altri.  

Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, che non hanno mai amato, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno”. 

La Madonna è qui per raccogliere il gruppo dei suoi apostoli che, ricolmi di amore, di fede, di fiducia, possono dare, testimoniare e donare questo amore nella propria vita quotidiana.

In questo modo vivranno, vinceranno, sveleranno il male e soprattutto aiuteranno quelli che non hanno conosciuto l’amore di Dio a comprenderlo, ad accettarlo e si salveranno.

Dobbiamo essere strumenti nelle mani di Maria per far sì che gli uomini ritornino a Dio, alla fede, alla luce, all’amore e questo seme di umanità possa trascinare con sé il maggior numero di persone possibile.

Poi la Madonna, come ad indicarci che anche noi dobbiamo essere un calice che accoglie la pienezza di Dio, al termine dell’Apparizione ha fatto vedere un calice mentre si allontanava.

 Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it 

Un messaggio A CASO – Messaggio a Marija del 25 settembre 2015

Messaggio a Marija del 25 settembre 2015

"Cari figli! Anche oggi prego lo Spirito Santo che riempia i vostri cuori con una forte fede. La preghiera e la fede riempiranno il vostro cuore con l'amore e con la gioia e voi sarete segno per coloro che sono lontani da Dio. Figlioli, esortatevi gli uni gli altri alla preghiera del cuore perchè la preghiera possa riempire la vostra vita e voi, figlioli, ogni giorno sarete soprattutto i testimoni del servizio: a Dio nell'adorazione ed al prossimo nel bisogno. Io sono con voi ed intercedo per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "

 

 

Un aspetto che può sorprendere sta nel fatto che Maria prega lo Spirito Santo: "Anche oggi prego lo Spirito Santo". Ella inizia con queste parole il suo messaggio. In effetti sappiamo che Maria è la Sposa castissima e verginale dello Spirito Santo, la sua Discepola fedelissima e docile, la sua Cooperatrice attenta e generosa. Si può capire come la sua preghiera sia efficace e arrivi nel cuore della persona divina dello Spirito Santo. Tale dato ci riempie il cuore di gioia, sapendo che Ella ci accompagna ogni giorno con la sua materna intercessione, che trova riscontro nello stesso Spirito Santo, il quale nella santissima Trinità costituisce la Persona Dono di amore tra il Padre e il Figlio. Da lui non può scaturire altro anche un fiume di amore puro e santo verso le creature umane quali figli diletti della Vergine Maria. Una meravigliosa simbiosi tra Lei congiunta allo Spirito Santo e noi piccoli e poveri esseri umani, formando una dolce soave catena di comunione e di effusione di amore tra cielo e terra.

Occorre tener conto di quattro elementi che il messaggio mette assieme: la preghiera unita alla fede produce amore e gioia, come viene detto espressamente: "la preghiera e la fede riempiranno il vostro cuore con l'amore e con la gioia". In realtà la preghiera viene sostenuta dalla fede viva e profonda, che a sua volta è alimentata e ravvivata dalle preghiere. Assommate assieme (preghiera + fede) esse aprono l'animo umano ad accogliere il dono dello Spirito Santo che è l'amore sincero e casto. Questo amore guarisce tutte le ferite del nostro cuore, tutte le angosce e le amarezze, la solitudine e lo sconforto, riempendolo di vera gioia e serenità, che consentono una vita fiduciosa e vigorosa. Da qui nasce il desiderio che gli altri abbiano la stessa gioia e siano anch'essi guariti e consolati in modo da ritrovare lo slancio della vita e la forza di agire in conformità alla divina Volontà. Ne deriva una testimonianza efficace e feconda alle persone, che attorno a noi soffrono e gemono sotto la pressione della sofferenza e dell'amarezza: "voi sarete segno per coloro che sono lontani da Dio" e non hanno sperimentato la dolcezza e la soavità del suo amore paterno infinito. Quanto bene si potrebbe diffondere nel mondo se ognuno di noi fosse ricolmo dell'amore divino che lo Spirito effonde in abbondanza dietro la preghiera materna di Maria! Resta indispensabile tenere uniti i quattro elementi vitale per la nostra esistenza autenticamente cristiana: la preghiera, la fede, l'amore e la gioia.

Un altro aspetto interessante è dato dalla reciproca esortazione fraterna a pregare: "esortatevi gli uni e gli altri alla preghiera". Non basta la preghiera personale e individuale, pur bella e indispensabile, ma è necessario aiutarsi a vicenda, sollecitando la preghiera in compagnia con altre persone, in modo che essa diventa forte e intensa, come avverte Gesù che quando due o tre sono riuniti nel suo Nome, Egli è presente e agisce in mezzo a loro. Ciò sarebbe molto utile se venisse fatto in famiglia, quando ci si trova riuniti, oppure nei gruppi o nelle associazioni o anche quando semplicemente ci si trova in una casa per stare fraternamente assieme. Spesse volte si chiacchiera di cose futili, si mormora o si critica gli altri, ci si rattrista per le situazioni dolorose che ci opprimono o peggio ancora si raccontano barzellette sconce o si usano frasi volgari o si discute animatamente causando conflittualità reciproche e tensioni d'animo. La Vergine ci esorta a saper inserire in queste circostanze qualche momento di preghiera, che fa bene a tutti e fa tornare la pace e la concordia, la gioia nel cuore e l'incoraggiamento di affrontare le situazioni quotidiane con lena e fiducia.

In tale contesto si costruisce un modo di vivere più luminoso e fruttuoso, con rilevanti benefici per il corpo e per l'anima, per l'unità delle famiglie, per il miglioramento della società e lo sviluppo e il fermento di una Chiesa ardente e compatta. L'essenziale è ritrovare ogni volta gli orientamenti di base: "il servizio a Dio nell'adorazione ed al prossimo nel bisogno". Il servizio cristiano a due traiettorie accordate tra loro e inseparabili: una verticale, rivolta verso il cielo, nella unione adorante e lodante la signoria di Dio nostro Padre, da cui non possiamo mai distaccarci; l'altra orizzontale, rivolta verso la terra, con la benevolenza e la prestazione di aiuto a chi ne ha necessità e si trova nel bisogno. Se restiamo agganciati a questi due pilastri, veramente la nostra vita si fa caparra del paradiso. I due aspetti non si possono separare. Di fatto io non posso servire fruttuosamente i fratelli se non sono sostenuto e sospinto dalla grazia e dall'amore divino; d'altra parte non sono capace di essere figlio sottomesso al Padre celeste se non sono pronto a donarmi e a piegarmi sui fratelli più bisognosi che sono i suoi figli prediletti. Lasciamoci coinvolgere e travolgere da questa meravigliose parole di Maria nostra Madre affettuosa e premurosa.

don Renzo Lavatori

sabato 5 novembre 2016

Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (23) – Messaggi a Marija del 25 ottobre 2016 e a Mirjana del 2 novembre 2016


Messaggio a Marija del 25 ottobre 2016
"Cari figli! Oggi vi invito: pregate per la pace! Abbandonate l'egoismo e vivete i messaggi che vi do. Senza di essi non potete cambiare la vostra vita. Vivendo la preghiera avrete la pace. Vivendo nella pace sentirete il bisogno di testimoniare, perché scoprirete Dio che adesso sentite lontano. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate e permettete a Dio di entrare nei vostri cuori. Ritornate al digiuno e alla confessione, affinché possiate vincere il male in voi e attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Commento teologico

Dobbiamo raccogliere i pensieri principali contenuti in questo messaggio e che ci vengono offerti come fiori belli e profumati:

1. Il primo pensiero mette in collegamento la preghiera con la pace: "pregate per la pace...vivendo la preghiera avrete la pace". Quale il senso di questo legame tra la preghiera e la pace? È molto semplice capirlo. Basta che ricordiamo cosa implica la preghiera quale atteggiamento di apertura del nostro essere all'Essere assoluto e infinito di Dio, in modo che Dio possa entrare in noi e donarci sé stesso. In tal senso si stabilisce un connubio, per mezzo del quale la nostra piccola persona si dilata spiritualmente per poter contenere l'immensa grandezza divina e condividere e farsi partecipe sia della sua vita sia del suo pensiero e volontà, del suo amore purissimo. Ne segue che noi possiamo vivere e pensare secondo la verità di Dio e la sua santa Parola, accogliendo in noi il dono del suo amore. Si sa che Dio è verità totale e bontà illimitata, comunione di vita tra le tre divine Persone nell'abbraccio tra Padre e Figlio e Spirito Santo. Insieme Dio si fa donazione verso le sue creature sia nel momento della loro creazione sia, dopo la sciagura del peccato, con l'incarnazione del Figlio e la sua opera di redenzione. Si vede così che Dio non è altro che supremo dono di pace e di luce. Se con la preghiera siamo in perfetta sintonia con Dio, ne deriva che assecondiamo il suo modo di esser e di vivere secondo il dettame dell'amore, della comunione e della pace profonda e duratura sia in noi stessi sia verso gli altri. Da qui si capisce come la preghiera sia il luogo o il mezzo più idoneo per favorire la pace e la quiete interiore, come anche la generosità e la comunicazione verso i fratelli. Dunque più si prega col cuore e più si vive la pace e si diffonde. La conclusione del messaggio ora si rende palese: "pregate, pregate, pregate e permettete a Dio di entrare nei vostri cuori" e così: "sentirete il bisogno di pregare". Per questo motivo la Vergine ci invita ad ascoltare e meditare e vivere i suoi messaggi, che sono offerti a noi con affetto materno quale provvidenziale occasione di convertirci e orientarci a Dio con tutto il nostro cuore e ritrovare ogni giorno la strada giusta e retta della nostra salvezza.

2. Il secondo fiore che la Vergine ci presenta è un invito a "ritornare al digiuno e alla confessione, affinché possiate vincere il male in voi e attorno a voi". Qui si tratta di un legame tra il digiuno, cioè la penitenza, il sacrificio, l'offerta della sofferenza, con la vittoria contro le forze del male. Un accostamento importantissimo. Spesse volte ci lamentiamo per quale ragione si scatenano contro di noi numerose situazioni di sofferenze, di malessere e di afflizione, senza che noi possiamo liberarcene e vivere in pace. La Vergine ci indica una strada maestra: quella del digiuno, cioè dell'impegno di saper cooperare con la potenza divina attraverso la nostra compartecipazione alla passione e morte che Gesù ha sofferto sulla croce. Qui dalla croce scaturisce la potenza vittoriosa contro le insidie del maligno e viene a noi la grazia redentrice che ci dona la salvezza, la liberazione e la guarigione, la salute del corpo e dell'anima. Proprio il sacramento della confessione è il luogo privilegiato della effusione su di noi del sangue preziosissimo di Gesù per la purificazione dai nostri peccati e la riconciliazione con Dio. Solo con questi salutari strumenti noi possiamo superare le avversità e addirittura trasformare il male in bene, per poi crescere nella santità e raggiungere il regno celeste, regno di pace, di amore e di gioia infinita. Cerchiamo di riflettere e poi di praticare questi insegnamenti materni di Maria proprio per vivere una vita più serena e fruttuosa su questa terra quale anticipo e caparra della gloria e beatitudine del paradiso. La Vergine ci vuole tutti con sé nel cielo.

 

Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2016
“Cari figli, venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno. È un dono di mio Figlio per voi e per altri che verranno. Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto! Per amarlo con tutto il cuore, dovete conoscerlo. Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio. Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore. Figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla preghiera, all’amore ed alla fiducia. Mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che egli in essi veda fiducia incondizionata e amore. L’amore unito dei miei apostoli vivrà, vincerà e svelerà il male. Figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo – Dio, sono stata strumento di Dio. Perciò invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio. Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, che non hanno mai amato, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno. Vi ringrazio, figli miei!

Commento teologico

La Madonna ci offre un vaso pieno di quattro meravigliosi fiori. Cerchiamo di assaporarne il profumo e il profondo significato che essi contengono uno ad uno:

1.Il primo fiore che possiamo ammirare porta con sé il senso delle apparizioni mariane. Esse corrispondono alla missione materna di Maria che, come sappiamo, le è stata affidata sotto la croce: accogliere e assistere il discepolo di Gesù come suo vero figlio e, in lui, tutti i discepoli di tutti i tempi. Svolgere tale assistenza materna causa nel suo Cuore immacolato una grande gioia: “venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno”. Sono parole che commuovono in quanto rivelano l’aspetto fondamentale dell’amore che alberga nell’animo di Maria: stare vicino ai suoi figli amati. Niente di più consolante e toccante. Spetta a noi capire tale tenerissima disponibilità di Maria e, a nostra volta, aprire il cuore per accogliere in pienezza tale amore che guarisce le ferite che portiamo dentro di noi, ferite di dolore e di carenza d’amore, di solitudine e di angoscia. Ella ci assicura di amarci e soccorrerci come suoi figli diletti. Grazie, o Vergine Maria, tu sei una meravigliosa creatura che Dio ha messo al nostro fianco e verso la quale sentiamo tutta la gratitudine filiale che ci spinge a gettarci nelle sue braccia.

Maria precisa che tale missione materna non è data da una sua iniziativa personale, ma scaturisce dal dono di suo Figlio. Quindi il suo amore materno nasce dal Cuore redentore di Cristo che lo ha comunicato al Cuore di sua Madre: “è un dono di mio Figlio per voi e per quelli che verranno”. Si tratta del passaggio della effusione di amore dal Figlio alla Madre e dalla Madre ai figli sia quelli più vicini sia quelli lontani. Tale effluvio di amore avvolge tutte e singolarmente le creature umane. Quale mirabile sorgente di acqua zampillante di vita e di dolcezza infinite. Dovremmo a questo punto sostare un attimo per assaporarne la vitalità e la consolazione in modo da esserne ricolmati e travolti così da diventare anche noi piccole fontane che fanno rimbalzare l’amore sulle strade inaridite del mondo verso le persone che ne hanno tanto bisogno.

2. Il secondo fiore contiene la bellezza e la bontà fatta carne, cioè Gesù Cristo. Maria ci conduce a Lui quale origine, centro, fondamento, sostegno della nostra vita cristiana e della nostra salvezza: “come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto!”. La Vergine presenta ripetutamente tale verità, che è il cuore della fede e di cui non dobbiamo mai venir meno con il rischio di perdere l’essenza vitale del cristianesimo. Gesù costituisce il vero unico e perfetto Salvatore di tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi che si aprono nella fede alla sua grazia. Lui solo porta con sé la vita indistruttibile, l’amore incondizionato, la liberazione da ogni schiavitù, la sanazione dei malanni fisici, psichici e spirituali. Di questo dobbiamo convincerci e farne l’idea portante del nostro edificio personale. Per arrivare a questo traguardo la Vergine suggerisce tre modalità: amare Cristo – conoscerlo – pregarlo. Ella dice: “amate mio Figlio al di sopra di tutto!”. Ciò significa che l’amore per Gesù deve avere il primo posto nel nostro cuore e nella nostra mente. Deve essere il motore che muove e guida i nostri sentimenti, la nostra volontà e le nostre azioni, in modo che tutto si compia per Lui, in Lui e con Lui. Nulla deve sfuggire al suo influsso benefico, come fosse veramente il nostro tesoro, la persona di cui siamo innamorati e alla quale vogliamo mostrare tutto il nostro affetto e la nostra adesione. Tale amore per Cristo non si può ottenere se non lo conosciamo, cioè non abbiamo di Lui una piena e concreta visione, una intimità di amicizia per scoprire le sue qualità e i suoi pregi, la sua sensibilità e generosità, la sua anima tutta la sua persona come viene presentata dai vangeli. Chi ama un amico cerca di conoscerlo in tutti i suoi aspetti e apprezzarne le virtù, per ottenere una sintonia totale con lui ed essere costantemente in comunione con lui. Gesù va conosciuto come l’amico sincero, il Signore e Salvatore, il nostro migliore confidente, colui ci comprende e ci accetta, ci perdona e ci rafforza nel bene, stabilendo con ciascuno di noi uno stretto rapporto di empatia. Dall’amore dunque si passa alla conoscenza: “per amarlo con tutto il cuore, dovete conoscerlo”. Ma quale la via maestra per entrare in tale rapporto personale di amicizia con Gesù? Essa è indicata nella preghiera, come dichiara Maria: “Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i sentimenti, Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio”. Con queste parole si spalanca un meraviglioso orizzonte in quanto la preghiera diventa la finestra attraverso la quale si vede, si ammira, si contempla la figura bellissima e dolcissima del Salvatore nell’ampiezza della sua personalità. Basta che fermiamo lo sguardo sulla sua passione e morte, quale espressione suprema del suo amore per noi. Il suo sacrificio sulla croce è la fonte di una luce che si diffonde su tutto l’universo e per mezzo della quale appaiono chiare le sue sofferenze e le sue umiliazioni, vissute unicamente per obbedienza al Padre e per redimere l’umanità dal peccato e dalla morte. Quale stupore! Si nota il legame tra l’amore – la conoscenza - la preghiera come tre momenti di un unico incontro di comunione tra ciascuno di noi e il nostro amabilissimo Redentore. Una volta percorsi questi tre sentieri noi siamo coinvolti per vivere in stretta unione con Gesù: “pregare significa amare, dare, patire ed offrire”, cioè compiere ogni nostra azione nella consapevolezza gioiosa di camminare con Lui e diventare suoi testimoni nel mondo: “invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore”. Si giunge così ad una esistenza totalmente avvolta in Cristo e pertanto pienamente e fruttuosamente cristiana.

3. Un terzo fiore che si scopre è quello di comprendere che il nostro tempo è un tempo di attesa vigilante e di preparazione al grande incontro con Cristo quando verrà nella sua gloria per giudicare i vivi e i morti: “figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla preghiera, all’amore e alla fiducia”. La Vergine intende spronarci per non essere sonnolenti e imbambolati dalle cose terrene, ma alzare lo sguardo per attendere la venuta di Gesù, che si effettua ogni giorno nella concretezza della nostra vita, ma avrà luogo in maniera definitiva e palese sia con la nostra morte personale sia alla fine dei tempi pubblicamente. In questi momenti ultimi avverrà il giudizio, cioè lo sguardo di Gesù nel nostro intimo per verificare l’autenticità dell’amore e della fede con ci si è vissuti: “mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che Egli in essi veda fiducia incondizionata e amore”. La Madonna si preoccupa giustamente per la salvezza dei suoi figli, affinché giungano sani e salvi al porto della eternità in forza della loro fiducia indiscussa e del loro amore sincero. In effetti qui sta la sostanza di tutta la nostra esistenza terrena: essere fedeli in ogni momento al Signore Gesù fino all’ultimo respiro, per essere accolti nel suo regno di pace e giustizia. Tutto il resto perde di valore, se non viene ricolmato del suo amore e della sua grazia. A noi il compito di essere vigilanti e oranti per praticare ogni giorno la sua santa volontà e non assecondare i nostri capricci.

4. Il quarto fiore è il più bello e splendente. La Vergine dice che “l’amore unito dei miei apostoli vivrà, vincerà e svelerà il male”. Ella annuncia la vittoria finale contro ogni malvagità, se tutti noi, suoi figli zelanti, restiamo uniti nell’amore e nella verità di Cristo. L’amore vero vince ogni male. Esso possiede una potenza infinita, perché, come si è visto, scaturisce dal Cuore onnipotente di Gesù e si riversa su di noi che, a nostra volta, lo diffondiamo nel mondo. Questa certezza deve darci serenità, conforto e coraggio per perseverare e testimoniare la croce vittoriosa di Cristo. A questo punto la Vergine dona una stupenda simbologia, dicendo: “figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo-Dio, sono stata strumento di Dio”. Una rivelazione della sua missione accanto al Figlio con l’immagine del calice, il quale contiene il sangue di Gesù, di cui Ella è la portatrice in quanto lo ha partorito e lo ha accompagnato fedelmente fino al Calvario, divenendo strumento umano per mezzo del quale il Figlio Uomo e Dio si è offerto in redenzione dell’umanità. Si intravede il compito materno di Maria quale cooperatrice del Redentore. Ma la cosa ancora più sorprendente sta nel fatto che Ella coinvolge tutti i suoi figli ad essere come lei il calice, cioè portatori dell’amore di Cristo agli uomini: “invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio. Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno”. Quali compiti e quale responsabilità per tutti noi cristiani, suoi figli testimoni e apostoli per la redenzione delle creature umane ancora immerse nel peccato e nella disperazione, nella tenebrosità del male.

O Madre santa, il mio cuore desidera ardentemente di essere coinvolto e travolto in questo salutare processo di redenzione e di grazia per tanti miei fratelli amareggiati e sfiduciati. Ma per eseguire tale progetto di donazione generosa è necessario che io per primo sia pronto, vigile e ricolmo dell’amore grande di Gesù tuo Figlio. Se non lo accolgo in me, se non lo conosco e non lo vivo io stesso, come posso trasfonderlo e comunicarlo agli altri? Occorre anzitutto che io sia innamorato di tuo Figlio e docile sotto la tua materna guida. Madre mia, ti chiedo supplichevole di aiutare l’animo mio, la mia mente, la mia volontà a lasciarmi avvolgere e ricolmare da questo Amore che scaturisce dal Crocifisso per riempire il calice del mio cuore assieme al tuo. Così anche io potrò cooperare alla salvezza di tante creature umane, per far gioire il tuo Cuore materno e dimostrarti così che ti voglio bene. Sostienimi nel portare la mia croce che in tua compagnia si fa più dolce e soave. Grazie, o Madre buona.


Don Renzo Lavatori

don_renzo_lavatoriDon RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.

mercoledì 2 novembre 2016

Commento della veggente Marija Pavlovic al Messaggio del 25 ottobre 2016

"Cari figli! Oggi vi invito: pregate per la pace! Abbandonate l'egoismo e vivete i messaggi che vi do. Senza di essi non potete cambiare la vostra vita. Vivendo la preghiera avrete la pace. Vivendo nella pace sentirete il bisogno di testimoniare, perché scoprirete Dio che adesso sentite lontano. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate e permettete a Dio di entrare nei vostri cuori. Ritornate al digiuno e alla confessione, affinché possiate vincere il male in voi e attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria:

P. Livio: La Madonna ci invita a pregare per la pace e penso inviti anche noi a essere in pace...

Marija: Si. Lei, che è la Regina della pace, ci ha invitato a pregare per la pace per questo mondo che ha bisogno tanto di pace. Già nei primi giorni ci ha detto che solo da Dio arriva la vera pace. Mille volte ha ripetuto: “Pregate per la pace”. Poi dice che siamo lontani da Dio e da tutto quello che Lei ci sta dicendo. E infatti ci invita a ritornare a vivere il digiuno e di tornare a vivere la confessione come incontro con Dio nella verità... Dai primi anni la Madonna ci ha detto che i suoi messaggi sono già contenuti nella Sacra Scrittura e sono un invito a ritornare a Dio, ai suoi Comandamenti perché non li viviamo.

P. Livio: C’è una frase molto forte: "Senza i messaggi non potete cambiare la vostra vita". Ci invita proprio a cambiare la vita, a non vivere più una vita egoistica, mondana, ma secondo il Vangelo.

Marija: Si. Ci dice: “Vivendo la preghiera avrete la pace. Vivendo nella pace sentirete il bisogno di testimoniare”.  Perché se siamo nella pace, siamo con Dio, perché Dio è la nostra pace. Se diventiamo strumenti di pace, avremo la pace.

P. Livio: Mi ha colpito: "Pregate e permettete a Dio di entrare nei vostri cuori". Il pericolo è che si preghi solo con le labbra...

Marija: Tante volte parliamo di Dio senza avere un rapporto con Lui. Invece la Madonna invita ad avere un rapporto intimo con Dio, di vivere in Lui, di lasciarci guidare da Lui.

P. Livio: Da qualche tempo la Madonna non ribadiva l’importanza del digiuno...

Marija: Già all’inizio la Madonna ha chiesto il digiuno a pane e acqua il mercoledì e venerdì. Ha detto anche che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre.

P. Livio: Ti ricordi quando la Madonna ha invitato per la prima volta alla confessione?

Marija: Si, è stato quel giorno che ha permesso che la si poteva toccare. Ma il suo vestito rimaneva macchiato, macchie piccole e grandi. Quel giorno ci ha invitato per la prima volta di andare a confessarci perchè quelle macchie erano il frutto dei nostri peccati. Ci ha detto anche di prendere un sacerdote come guida spirituale, anche per capire bene cosa è peccato o no e ci ha invitato ad abbracciare il cammino della santità. La Madonna ha raccomandato la confessione frequente per un cammino nella fede. Lei ha detto "almeno una volta al mese", ma anche, se occorre, ogni settimana.

P. Livio: Anche Papa Francesco insiste molto sulla necessità della confessione e ha dato l’esempio mostrando che anche Lui si confessa e che confessa. C’è sintonia tra il Papa e la Madonna.

Marija: Si, tante volte ci ha sorpreso questa sintonia: il Santo Padre diceva qualcosa e sembrava poi che la Madonna confermasse, oppure un messaggio della Madonna veniva come ritpetuto dal Santo Padre. E questa sintonia è stata sempre una gioia per noi, perchè seguendo la Madonna sentiamo di essere le pietre vive della Chiesa...

P. Livio: Ho notato che, a differenza dei messaggi del 25 ottobre degli anni scorsi, questa volta la Madonna non fa riferimento al Cielo, la meta a cui dobbiamo tendere alla luce della solennità dei Santi e della commemorazione dei defunti...

Marija: Anch’io mi aspettavo questo. Invece l’invito principale è di pregare per la pace. Credo che sia perchè in questo momento c’è bisogno di pregare per la pace nel mondo, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nella Chiesa, ovunque... Tra pochi giorni avremo la festa di tutti i Santi, ma i negozi sono addobbati per la festa di Halloween, invece noi dobbiamo festeggiare i Santi e cercare di prenderli come esempio. La Madonna ci ha invitato a leggere la vita dei Santi per imitarli. Avere un santo particolare come amico...

P. Livio: Però qualche riferimento c’è. Come la confessione. Nelle nostre parrocchie, oggi un po’ meno, per i i Santi e per i morti la gente si confessa anche per prendere l’indulgenza plenaria per i defunti. La Madonna dice: "Ritornate al digiuno e alla confessione affinchè possiate vincere il male in voi e attorno a voi". Ci invita in pratica alla santità...

Marija: Uno che prega, che si confessa e che digiuna, diventa una persona forte e retta, salda nella fede. Uno che sa dire di no al cibo, sa dire no anche al peccato. Da piccole cose nascono grandi cose. Noi eravamo poveri, ma mio papà aveva in casa una scatoletta dove mettevamo qualche soldo per le missioni. Quando arrivava un missionario, li dava a loro dicendo che erano i nostri risparmi, quello che non avevamo speso facendo digiuno. Anche pensare agli altri è digiuno. Oggi abbiamo troppe cose, ma c’è tanta povertà nello spirito. Poveri nella preghiera, poveri nella fede. Quando per la strada vedo tutta questa gente che gira senza senso, per la quale la cosa più importante è avere in mano il cellulare di ultima generazione... Ma li senti poveri, di una povertà spirituale e anche mentale... La Madonna ci chiama ad essere in questo mondo missionari di gioia, missionari di speranza, missionari dal cuore grande... Ma per questo occorre la preghiera quotidiana. La Madonna dice: "Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate e permettete a Dio di entrare nei vostri cuori"... Sono andata nei giorni scorsi in Libano dove nascerà la Città di Maria Immacolata, che diventerà centro di irradiazione della fede. Là non c’è solo la guerra. Ci sono siriani nei gruppi di preghiera "Regina della pace" che pregano, digiunano e dicono: "Questa maledetta guerra finirà e noi ritorneremo e ricostruiremo". Il Vescovo mi ha detto: "L’importante è che conserviamo la fede, poi ricostruiremo le nostre case". Dobbiamo avere la speranza. C’è il Paradiso che ci aspetta.

P. Livio: Il fatto che la Madonna viene tra noi, e voi ne siete i testimoni, vuol dire che il Cielo c’è, non è un’illusione, ma una realtà. E’ un grande incoraggiamento: se c’è la Madonna, c’è anche il Paradiso e il cristianesimo è tutto vero.

Marija: E’ una grazia che Dio ci dà ogni giorno attraverso la presenza della Madonna... Il premio che vuole darci Dio è il Paradiso. La Madonna ce l’ha mostrato e ci ha dato questo desiderio di Paradiso...

La Madonna dice: "Senza Dio non avete nè futuro, nè vita eterna"...

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Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.

... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.

Marija e P. Livio

Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2016

“Cari figli, venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno. È un dono di mio Figlio per voi e per altri che verranno. Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto! Per amarlo con tutto il cuore, dovete conoscerlo. Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio. Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore. Figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla preghiera, all’amore ed alla fiducia. Mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che egli in essi veda fiducia incondizionata e amore. L’amore unito dei miei apostoli vivrà, vincerà e svelerà il male. Figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo – Dio, sono stata strumento di Dio. Perciò invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio. Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, che non hanno mai amato, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno.
Vi ringrazio, figli miei!

(Mirjana ha detto che la Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti di devozione portati per essere benedetti ed ha aggiunto che, mentre la Madonna se ne andava, ha visto un calice)

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