Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

Richiesta di preghiere

* * * * *

Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

* * * * *

giovedì 26 maggio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 25 maggio 2016

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.

Cari fedeli, sempre e dappertutto gli uomini vogliono prendere i primi posti, sedersi nei primi posti, essere in primo piano, essere visti, apprezzati. I primi posti sono posti d’onore, privilegiati, perciò la corsa per accapparrarseli non è nulla di strano per noi uomini.
Gesù nel Vangelo di oggi descrive questa prassi come qualcosa di pericoloso. Cosa succede se qualcuno pensa che un altro ha preso il suo posto? Liti, ingiustizie, violenze e addirittura guerre.
Gesù desidera che nel Suo Regno la situazione sia completamente diversa: coloro che vogliono i primi posti devono essere servitori degli altri. I primi posti si meritano con la bontà e con l’amore e non con i falsi privilegi. Egli stesso ha percorso quella strada per darci l’esempio. Si è umiliato servendo e il Padre Lo ha rialzato e Lo ha fatto sedere alla Sua destra.
Questi due fratelli, Giovanni e Giacomo, hanno le loro ambizioni. Vogliono assicurarsi i posti migliori nel Regno di Gesù che loro immaginavano troppo in maniera terrena. Per loro questo Regno doveva essere pieno di poltrone per i ministri e loro volevano essere davanti agli altri apostoli. Parlano anche della loro disponibilità di bere lo stesso calice, di essere battezzati con lo stesso Battesimo, ma non comprendono che cosa significa. Nel senso biblico “bere lo stesso calice” significa partecipare ad un cammino faticoso della vita, essere partecipi alle preoccupazioni, ai progetti e sopratutto alle sofferenze. Bere al calice di Gesù significa accettare la Sua Via che, nella generosità e nell’amore, arriva al Calvario, alla morte sulla croce.
Gesù nel Vangelo d’oggi parla ai discepoli di ciò che Lo aspetta e loro si comportano come se non Lo avessero sentito: cercano i posti migliori.
Quello è il calice per il quale Gesù ha pregato il Padre nell’Orto degli Ulivi: “Padre, se è possibile che Io non beva questo calice”. Ma ha aggiunto: “Ma non sia fatta la Mia, ma la Tua Volontà, o Padre”.
Bere il calice significa essere pronti a dare la propria vita con Gesù, donarsi agli altri. Non vivere soltanto per se stessi. Non cercare la propria gloria. Questo veramente non è facile.
Per fare ciò ci vuole una vera decisione. Bisogna imitare Gesù. Ecco perchè Egli ha risposto così ai due discepoli, ma anche agli altri che si sono arrabbiati per una tale richiesta, molto probabilmente perchè la volevano anche loro e questi due li hanno preceduti.
Gesù cerca di aprire gli occhi ai Suoi discepoli per far loro comprendere con chiarezza la loro missione.
Anche noi, cari fedeli, lo dobbiamo fare. Spesso siamo in pericolo di comprendere il nostro Cristianesimo come se fossimo membri di una certa società che ci garantisce prestigio, ci garantisce i privilegi e contemporaneamente non facciamo tanto per realizzare l’unione con Gesù, cioè di camminare assieme a Lui sulla via che Egli ci mostra. Il cammino con Gesù sarà sempre difficile, pesante. Sarà sempre difficile accettare la sfida di Gesù, la sfida del calice, della croce, del Suo modo di pensare eppure, fratelli e sorelle, tutti quanti siamo invitati a vivere questo cammino. Dobbiamo tutti bere il calice della nostra vita, lottando per passare attraverso la porta stretta.
Allora l’Onnipotente ci darà il posto giusto. Ma veramente il posto che ci appartiene. Non saremo noi a sceglierlo, ma sarà Dio che ce lo donerà per le nostre opere.
Il Signore ci aiuti a raggiungere un giorno quel posto per condividere con Dio la gioia della vittoria.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

Nessun commento: