Sarzana (La Spezia), 9 gennaio 2010 - C’era Roberto, ex carcerato, Giulio devoto alla Madonna da sempre e Filippo, 5 anni, bloccato dall’atrofia spinale sin dalla nascita: tutti insieme per ascoltare il messaggio di Ivanka Ivankovic, la 41enne veggente di Medjugorje arrivata ieri a Sarzana per la prima di due conferenze.
«Porto in giro per il mondo il messaggio di pace della Madonna» le sue prime parole all’arrivo a Sarzana. L’attesa era enorme, le aspettative rispettate: esauriti in pochissimo tempo i posti numerati all’auditorium del «Parentucelli», i fedeli hanno riempito l’attigua palestra e la chiesa di San Francesco dove erano stati allestiti due maxischermi. Oltre 1500 persone arrivate dalle province di Spezia e Massa per ascoltare la storia di Ivanka e il suo messaggio di fede.
Prima di iniziare la conferenza, la veggente croata ha incontrato Filippo, un bimbo di 5 anni di Ceparana affetto da atrofia spinale (una malattia che inibisce tutti i movimenti) portato a Sarzana dai genitori Valeria e Carlo. Dentro, nell’auditorium, tanti disabili, anziani, «grandi peccatori» come si autodefinisce Roberto, 63enne spezzino «con un passato di droga e carcere». «Un gruppo di amici mi ha portato a Lourdes — racconta — e lì sono rinato». Vicino a lui Giulio, reduce da un viaggio a Medjugorje dove ha incontrato un’altra veggente, Viska.
In religioso silenzio, dopo il rosario recitato tutti insieme, hanno ascoltato Ivanka che aiutata inizialmente da un’interprete, ha raccontato la sua vita dalla prima apparizione della Madonna sui monti di Medjugorje insieme all’amica Miriana, ai problemi nati subito dopo aver raccontato cosa le era successo. «Gli adulti — ha raccontato — mi hanno tirato le mele addosso, non credevano alla mostra storia così come medici, psicologic e poliziotti. La notte della prima apparizione non la scorderò mai: non capivo se quanto accaduto era realtà o se ero impazzita». Tutto vero invece, come le apparizioni giornaliere fino al 1985 quando «la Madonna mi ha detto che mi sarebbe apparsa ogni anno il 25 giugno: per anni mi sono chiesto perchè abbia scelto me». Particolarmente toccante la parte finale del racconto, fatto da Ivanka in italiano.
«E’ un’emozione vedere qui tanta gente, vuol dire che la gente ha fede nella Madonna e vuole ascoltare il suo messaggio di pace». Ivanka è arrivata a Sarzana pochi giorni dopo l’arrivo a Medjugorje del Cardinale Christoph Schonborn, prima eminenza a celebrare messa nella cittadina croata e ad esprimersi chiaramente a favore dei veggenti. «Persone stupende — ha aggiunto nella sua testimonianza Paolo Brosio — che io difendo a spada tratta». Il giornalista pisano ha raccontato come si è avvicinato alla fede «dopo tre grandi dolori, la morte di mio padre, guai con un’attività imprenditoriale e la fine del mio matrimonio. La mia vita era solo lavoro, donne e soldi: un giorno ho sentito dentro la voglia di pregare la Madonna. E’ stato l’inizio della redenzione» raccontata anche nel suo libro «A un passo dal baratro».
Claudio Masseglia (La Nazione - La Spezia)
fonte: Medjugorje.bz
«Porto in giro per il mondo il messaggio di pace della Madonna» le sue prime parole all’arrivo a Sarzana. L’attesa era enorme, le aspettative rispettate: esauriti in pochissimo tempo i posti numerati all’auditorium del «Parentucelli», i fedeli hanno riempito l’attigua palestra e la chiesa di San Francesco dove erano stati allestiti due maxischermi. Oltre 1500 persone arrivate dalle province di Spezia e Massa per ascoltare la storia di Ivanka e il suo messaggio di fede.
Prima di iniziare la conferenza, la veggente croata ha incontrato Filippo, un bimbo di 5 anni di Ceparana affetto da atrofia spinale (una malattia che inibisce tutti i movimenti) portato a Sarzana dai genitori Valeria e Carlo. Dentro, nell’auditorium, tanti disabili, anziani, «grandi peccatori» come si autodefinisce Roberto, 63enne spezzino «con un passato di droga e carcere». «Un gruppo di amici mi ha portato a Lourdes — racconta — e lì sono rinato». Vicino a lui Giulio, reduce da un viaggio a Medjugorje dove ha incontrato un’altra veggente, Viska.
In religioso silenzio, dopo il rosario recitato tutti insieme, hanno ascoltato Ivanka che aiutata inizialmente da un’interprete, ha raccontato la sua vita dalla prima apparizione della Madonna sui monti di Medjugorje insieme all’amica Miriana, ai problemi nati subito dopo aver raccontato cosa le era successo. «Gli adulti — ha raccontato — mi hanno tirato le mele addosso, non credevano alla mostra storia così come medici, psicologic e poliziotti. La notte della prima apparizione non la scorderò mai: non capivo se quanto accaduto era realtà o se ero impazzita». Tutto vero invece, come le apparizioni giornaliere fino al 1985 quando «la Madonna mi ha detto che mi sarebbe apparsa ogni anno il 25 giugno: per anni mi sono chiesto perchè abbia scelto me». Particolarmente toccante la parte finale del racconto, fatto da Ivanka in italiano.
«E’ un’emozione vedere qui tanta gente, vuol dire che la gente ha fede nella Madonna e vuole ascoltare il suo messaggio di pace». Ivanka è arrivata a Sarzana pochi giorni dopo l’arrivo a Medjugorje del Cardinale Christoph Schonborn, prima eminenza a celebrare messa nella cittadina croata e ad esprimersi chiaramente a favore dei veggenti. «Persone stupende — ha aggiunto nella sua testimonianza Paolo Brosio — che io difendo a spada tratta». Il giornalista pisano ha raccontato come si è avvicinato alla fede «dopo tre grandi dolori, la morte di mio padre, guai con un’attività imprenditoriale e la fine del mio matrimonio. La mia vita era solo lavoro, donne e soldi: un giorno ho sentito dentro la voglia di pregare la Madonna. E’ stato l’inizio della redenzione» raccontata anche nel suo libro «A un passo dal baratro».
Claudio Masseglia (La Nazione - La Spezia)
fonte: Medjugorje.bz
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