Sua Eccellenza Vescovo, cari fratelli e sorelle, cari pellegrini, oggi alle 15.30 sono passati 17 anni da quando padre Slavko ha chiuso i suoi occhi beati e si è trasferito nell’eternità.
Lo ricordiamo con gratitudine e amore. Ringraziamo Dio per lui.
Per noi è ancora difficile comprendere e accettare che il suo cuore buono e misericordioso che batteva instancabilmente per il Signore si sia spento.
E’ successo tra la 13. e la 14. stazione della Via Crucis che guidava ogni venerdì sul Križevac per i parrocchiani e i pellegrini.
Ha sentito dolore. Si è seduto su una pietra. Poi si è sdraiato sulla terra. Ha perso conoscenza e subito dopo ha dato la sua anima al Signore che ha servito instancabilmente per 54 anni.
La conferma è venuta dal cielo: “Il vostro fratello Slavko è nato in cielo e intercede per voi”.
Fratelli e sorelle, non dobbiamo meravigliarci che padre Slavko abbia terminato la sua vita terrena proprio nella Via Crucis sul Križevac.
Sapeva benissimo che Gesù per primo ha accettato la croce con gioia e coscientemente. Da allora la croce è diventata sorgente di salvezza. La croce è il segno e la garanzia della nostra salvezza.
Esiste un segno più terribile di quello della croce? E esiste un segno più dolce del segno della croce?
L’ha inventato la crudeltà umana. L’hanno creato i nostri peccati, tutti i peccati del mondo.
Gesù l’ha accettato per noi ed è morto sulla croce per noi. Così è diventato il sacrificio dell’amore che ridona la vita, libera, guarisce e salva.
Sulla croce questa terra ha riversato tutta la sua sofferenza e il peccato e il cielo tutto il suo Amore e la sua grazia.
Padre Slavko aveva compreso la croce e il valore che è racchiuso in essa.
Con tutte e due le braccia ha accettato la croce e l’ha portata con pazienza. Così poteva aprire anche agli altri gli occhi dello spirito in modo che comprendessero che soltanto nella croce e nella passione si va incontro alla gloria, alla resurrezione e alla gioia.
Non dobbiamo scappare dalla croce e dalle varie croci che ci accompagnano nella vita. Bisogna pregare il Signore per poter avere la forza di accettare le croci che la Provvidenza ci manda.
Il fatto che padre Slavko sia andato via in modo inaspettato ci ha sorpresi tutti. Sopratutto è stata una sorpresa per i pellegrini che lo conoscevano in tutto il mondo. E’ stato un grande shock.
Personalmente ho sentito questa triste notizia in Germania. Stavo ritornando da una parrocchia dove operavo. Il mio confratello, padre Stipe, con la voce triste mi ha detto che a Medjugorje era morto un frate. Subito mi è mancato il respiro e ho chiesto: “Non è forse padre Slavko?” Padre Stipe mi ha guardato e mi ha chiesto: “Come fai a saperlo?” Allora ci siamo ricordati che padre Slavko ci aveva visitati due mesi prima nella città di Blankenau.
Egli compiva ogni autunno un viaggio missionario nei Paesi europei. I vari gruppi di preghiera lo invitavano a predicare. Visitava i Santuari mariani e teneva esercizi spirituali.
Era appena tornato dal Belgio, dove aveva avuto un incontro di preghiera in una grande chiesa francescana a Fulda, a 15 chilometri di distanza da noi. Ero presente alla cerimonia Eucaristica. Sono stato testimone di tutto ciò che è accaduto nella chiesa piena di fedeli che veneravano la Regina della Pace.
Dopo l’incontro di preghiera è venuto alla casa francescana a prendere il caffè. Abbiamo parlato di tutto e sopratutto di ciò che accadeva a Medjugorje.
Vedendo come era stanco gli ho detto: “Padre Slavko, tu sei esaurito. Sei alla fine delle tue forze. Lavori troppo. Non hai riposo. Il tuo corpo stanco e fragile non può resistere a tutti questi sforzi. Non fare più così. Per favore, dammi retta. Ascoltami. Rimani qui al posto mio e io vado a Medjugorje. Riposati. Lo hai meritato. Non conosco tante lingue come te. So che non posso sostituirti completamente, ma tenterò. Se non mi dai retta o perderai le capacità della mente o andrai in cielo”.
Ha fatto solamente un cenno con la mano e ha detto: “Tu dici sempre così”.
Il fatto è che la mia piccola profezia si è compiuta.
Non ero completamente cosciente, mentre lo dicevo, che questo sarebbe diventato verità.
Conosco bene padre Slavko, perchè abbiamo trascorso più di dieci anni assieme.
Parlare di padre Slavko significa parlare di una persona straordinaria. Aveva una visione dalle larghe vedute. Era insistente. Generoso. Spirituale. Ha consolato gli afflitti. Ha rafforzato gli stanchi. Confessava volentieri. Consolava tutti. Era instancabile nella preghiera e nel predicare. Teneva attenti centinaia di pellegrini per ore in varie lingue.
Padre Slavko era un frate che non conosceva stanchezza, sosta, riposo. Era instancabile e dedito al lavoro. Non andava mai a letto prima di mezzanotte. Dormiva pochissimo. Si fermava solo un po' quando era preso da un’influenza forte o da un forte raffreddore.
Non c’era giorno che non andasse sulla collina delle apparizioni o sul Krizevac. Non si poneva la domanda che tempo facesse: ci andava anche se pioveva o se faceva freddo. Qualche volta gli ho domandato: “Ma perchè ti alzi così presto per andare sui monti?” Mi rispondeva che non ce la faceva a stare senza. Questo gli dava la forza per l’intera giornata.
Padre Slavko era entusiasta di san Francesco, il santo che personificava Cristo. Nessuno ha mai amato tanto Gesù e Lo ha seguito come san Francesco. Semplicemente si è abbandonato a Dio e Gli ha permesso di fare con lui e tramite lui le Sue opere meravigliose.
Anche se san Francesco ha vissuto secoli fa anche oggi è moderno. Padre Slavko lo sapeva benissimo e proprio per questo viveva in modo francescano.
Come san Francesco trovava ispirazione nella Persona di Gesù Cristo così faceva anche padre Slavko. Francesco nutriva un amore gioioso verso Dio. Egli era riuscito a trovare la sua gioia per la vita nel Salvatore Gesù. Viene chiamato “il santo della gioia”.
Padre Slavko sapeva benissimo che il segreto della vera gioia sta in questo: sacrificarsi e donarsi completamente per gli altri, essere per gli altri sorgente della gioia di vita. Bisogna rinunciare a tutti i piaceri umani per raggiungere solo ciò che è necessario, per essere, come dice san Paolo, “tutto a tutti”, per poter conquistare più persone per Cristo.
Che felicità per colui che scopre questo segreto!
Padre Slavko era un annunciatore instancabile e convinto della Buona Notizia del Vangelo di Cristo.
Bruciava dal desiderio che tutti gli uomini sentissero il messaggio della salvezza. La tiepidezza verso Dio e verso la nostra Madre celeste lo faceva soffrire.
Lavorava senza sosta. Guidava i seminari di preghiera e digiuno. Teneva esercizi spirituali. Guidava gli incontri annuali per i sacerdoti, per i giovani nella casa francescana Domus Pacis.
E’ andato in tutto il mondo diffondendo il messaggio della Madonna, messaggio di pace e riconciliazione.
Era l’anima e il cuore del movimento della pace che è nato a Medjugorje 36 anni e mezzo fa.
Non aveva paura del sacrificio e perciò si è sacrificato fino alla fine.
Aveva un cuore grande per tutti, sopratutto per i poveri, giovani. Nessuno sapeva amare i bambini come lui. I piccoli erano sempre attorno a lui e gli volevano bene e lui sapeva sempre accoglierli come faceva Gesù.
La sua formazione da psicoterapeuta gli ha permesso di lavorare con ii tossicodipendenti nella comunità Cenacolo fondata da suor Elvira e sopratutto nella casa di Medjugorje “Campo della vita”.
Viste le grandi sofferenze durante la guerra ha fondato e guidato l’istituto Maicino selo, nel quale vivono bambini orfani, bambini di famiglie distrutte, ragazze madri oppure persone che non hanno nessuno.
Con l’aiuto dei benefattori del mondo intero ha cercato di indirizzare il denaro verso due fondazioni: quella dei bambini i cui padri sono morti in guerra e quella chiamata “amici dei talenti” che aiuta i giovani studenti.
Era un uomo dalla preghiera ardente e forte.
Gesù aveva il primo posto nella sua vita. Cristo umiliato e umile per lui era tutto. Voleva essere conosciuto soltanto attraverso di Lui. Con disponibilità totale rinunciava a tutto e con cuore serviva Dio e i pellegrini.
Questa è la caratteristica delle anime beate e sante.
Quando aveva tempo scriveva. Ciò accadeva durante la notte. Anche con i libri voleva aiutare tutti in modo semplice, comprensibile, educativo. I suoi libri sono stati tradotti in 20 lingue e stampati in migliaia di copie nel mondo intero.
Ha pubblicato articoli in varie riviste.
Ringraziamo Dio per aver avuto padre Slavko, per averlo conosciuto e per aver vissuto con lui.
Anche se sono passati veloci i 17 anni da quando è andato via lui non è sparito. Si è trasferito nella Dimora eterna per riposare dal viaggio stancante fatto su questa terra.
Ci aspetta tutti nell’eternità beata assieme alla Regina della Pace, con tutti gli angeli, i santi e i nostri cari defunti.
I credenti convinti credono e muoiono credendo al proprio Salvatore.
Caro padre Slavko, per te 17 anni fa è terminato il tempo della croce ed è arrivato il tempo della gloria. Tempo in cui hai creduto fermamente e che hai annunciato in tutta la tua vita. Adesso tu lo contempli.
Ti sei fidato completamente di Dio. Hai annunciato agli altri il Signore con tutto il cuore e con tutta la tua anima. Adesso Lo possiedi.
Colui che hai amato con tutto il cuore e per il Quale hai vissuto tutti i giorni della tua vita adesso Lo ami con amore eterno.
Intercedi con la nostra Madre Celeste Regina della Pace presso di Lui per tutti noi.
Intercedi presso il nostro Salvatore potente e nostro meraviglioso Redentore.
Hai vissuto solo per Lui e adesso Lo contempli dopo una vita tanto faticosa. Ricordati di noi. Intercedi per noi presso Maria e Gesù.
Fratelli e sorelle, qualche anno fa a Spalato ho parlato con un uomo di 60 anni. Egli, con le lacrime agli occhi, mi ha detto: “Non potrò mai dimenticare Medjugorje e la Madonna. Qui ho vissuto il mio incontro con Dio. Ero un gran bestemmiatore. Ho bestemmiato tutti i santi, sopratutto la nostra Madre Celeste. Mi sono confessato da padre Slavko. Mi ha guardato con compassione e mi ha detto: ‘Perchè offendi Dio, tuo Creatore? Perchè bestemmi Gesù che è morto per te sulla croce? Che colpa ha la nostra cara Madre Celeste? Lei è venuta ad aiutare i Suoi figli. La bestemmia è un linguaggio del diavolo. Perchè lo fai, fratello? Non farlo. Convertiti in questo luogo santo e benedetto. Cambia la tua vita. La Madonna è venuta qui per insegnarci la via del Signore’. Io ho pianto quando sono diventato cosciente dei miei gravi peccati. Mi sono pentito sinceramente e con l’aiuto di Dio ho deciso di non offenderLo mai più. Pregate per me, perchè il Signore, per mezzo di Maria, mi doni la grazia, affinchè la mia decisione sia irrevocabile. Rendo grazie a Dio e alla potente intercessione della Madonna, perchè da allora non bestemmio più. Il mio cuore è puro. Sia lode al Signore”.
Quante conversioni commoventi come questa ci sono state lo sanno il nostro padre Slavko, il nostro buon Dio e la nostra Madre Celeste che ci guida e alla quale dobbiamo essere grati.
Amen.
giovedì 30 novembre 2017
Omelia di Padre Petar in occasione del 17° anniversario della nascita al cielo di padre Slavko Medjugorje, 24 novembre 2017
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