Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiàni, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore.
Fratelli e sorelle, come abbiamo sentito nel Vangelo i farisei e gli erodiani vengono da Gesù e gli pongono una domanda poco piacevole: “E’ lecito o no pagare il tributo a Cesare?”
Erode era un servitore di Roma e chiaramente ha chiesto di chiedere il tributo. Per gli erodiani non c’era dubbio: il tributo era da pagare.
Chi esortava il popolo a non pagare il tributo veniva ucciso, perchè rivoluzionario.
Dall’altra parte ci sono gli Ebrei devoti. Loro credevano che Dio fosse l’unico loro re. Il re terreno, in questo caso Cesare, bisogna rispettarlo solamente se serve l’unico re che è Dio. Per loro era normale pagare il tributo al Tempio. Per loro sarebbe stato normale pagare il tributo a Cesare solo se avesse rispettato il loro Dio.
Abbiamo sentito che Gesù distingue la fede dalla politica, la Chiesa dallo stato. Questa distinzione era sconosciuta prima della venuta di Gesù.
Egli dice: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Non più “o Cesare o Dio”, ma tutti e due. Ognuno sul proprio livello.
Cesare e Dio non sono sullo stesso livello, perchè anche Cesare dipende da Dio. Tutti un giorno saremo davanti al giudizio di Dio.
“Rendete a Cesare quello che è di Cesare” significa date a Cesare quello che Dio vuole che gli sia dato. Dio è l’unico Signore di tutti, incluso anche Cesare.
Non siamo costretti a servire due padroni. Il cristiano è libero di ascoltare il potere, ma è libero anche di opporsi al potere quando è contrario a Dio, alle leggi della coscienza umana, alla vita.
Se guardiamo l’impegno politico di Gesù a prima vista ci delude.
Gesù analizza il potere civile e ne denota la violenza, ma Lui non fa nulla per cambiarlo. Gesù non predica la rivoluzione contro l’impero romano. Eppure la vita di Gesù scorre tra due condanne a morte da parte dei poteri politici. La prima condanna è stata pronunciata da Erode al momento della Sua nascita è l’ultima condanna è stata pronunciata da Pilato al termine della Sua Vita.
Gesù, con la Sua Vita, con la Sua Persona, non lascia in pace i politici. I politici non si sentono tranquilli vicino a Lui. Si sentono minacciati a tutti i livelli e reagiscono.
E’ successo anche qui all’inizio delle apparizioni della Madonna.
I comunisti si sono sentiti minacciati e con tutte le forze hanno cercato di distruggere Medjugorje.
Come spiegare questo?
Gesù predica la conversione. Lui capovolge la scala dei valori. Dice che chi governa deve servire.
Gesù libera gli uomini dalla paura: “Non abbiate paura di coloro che possono uccidere il vostro corpo, ma piuttosto di coloro che possono uccidere la vostra anima”.
L’uomo interiormente libero è sempre una minaccia per i poteri politici.
Domandiamoci: come dobbiamo comportarci nei confronti del potere civile?
Il discepolo di Gesù deve sottomettersi al potere civile, deve collaborare, ma deve anche avere il diritto di ribellarsi ed essere libero.
Il vero discepolo di Gesù è libero.
Ascoltiamo san Paolo che ci porta a conclusioni pratiche: “Tutti devono sottoporsi al potere civile, perchè non c’è vero potere oltre a quello di Dio”. Pagate il tributo perchè i servitori di Dio sono quelli che fanno questo servizio. Gesù ha detto davanti a Pilato: “Tu non avresti nessun potere se non ti fosse dato dall’alto”.
Pagare il tributo per un cristiano è un impegno della coscienza.
Credo che lo stato sia corretto nel decidere sulle tasse e sui tributi.
Nonostante questi consigli ci sono tante scelte che abbiamo da prendere nella nostra realtà. Decidere come comportarsi durante gli scioperi, il lavoro e i referendum non è semplice. Dobbiamo essere guidati dalla luce del Vangelo. Sappiamo che nella nostra realtà Gesù non ci lascia soli.
La Parola che ascoltiamo e l’Eucarestia che celebriamo sono mezzi che creano la coscienza evangelica.
Gesù dice: “Chi Mi segue avrà la luce della vita”.
Preghiamo per avere la Sua luce, perchè soltanto attraverso la preghiera possiamo avvicinarci a Dio, possiamo ricevere il Suo Spirito.
In questo luogo risuona da tanti anni la Voce della Madre Celeste: “Vi invito alla preghiera”.
Non c’è un’altra via verso Dio. Solo la preghiera.
La Madonna non invita a ciò che è semplice o piacevole. I Suoi inviti sono esigenti. I Suoi inviti portano a scegliere la via stretta.
Soltanto questa via porta alla vita eterna.
Amen.
Fonte: video a cura F.Deagostini trascrizione A. Bianco
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