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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 12 ottobre 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 8 ottobre 2018


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
C: Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, gli uomini spesso pongono domande a persone sagge che dovrebbero essere in grado di rispondere. Tali domande alcune volte vengono poste per curiosità e altre per una vera fame di conoscenza. Si cerca qualche risposta da un sacerdote o da un politico per poter prendere delle decisioni per la propria vita.
A me come sacerdote spesso viene chiesto: “Padre, qual è la preghiera migliore?” Io sorrido e rispondo che la preghiera non è un materiale per l’edilizia che può essere migliore o peggiore. Ogni preghiera è buona. Ma la preghiera migliore è quella che esce dal nostro cuore e che riconosce Dio come tale.
“Signore, ho bisogno di Te. Io sono una Tua creatura, dipendo da Te e ho bisogno di Te. Aiutami nelle mie necessità”.
Una cosa simile succedeva spesso anche a Gesù
In questo brano del Vangelo è venuto un dottore della legge, cioè uno che conosceva tutte le regole. Non è venuto un semplice ebreo. Per mettere Gesù alla prova Gli chiede quale comandamento è il più grande nella legge. In realtà essi avevano tanti comandamenti. Avevano 228 divieti e 365 comandamenti che ogni credente ebreo doveva vivere. Ovviamente spesso erano invidiosi dei vicini pagani che non dovevano compiere nulla, perchè non erano costretti dalla legge.
Gesù gli chiede: “Cosa leggi?” Ed egli risponde: “Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e tutta la tua anima e il tuo prossimo come te stesso”.
Questa è tutta la legge. Si tratta dell’apice della legge e delle regole.
Quest’uomo che magari viveva tutto ciò in maniera imperfetta cercava di giustificarsi chiedendo: “Ma chi è il mio prossimo?” Per rispondere a ciò Gesù racconta la parabola del buon samaritano, ma di questo parleremo dopo.
Cosa significa amare Dio sopra ogni cosa? Significa che nulla nella nostra vita deve essere più importante di Dio, cioè Colui che ci ha creati, plasmati e donato Suo Figlio per patire, morire e risorgere per noi e liberarci dal peccato.
Per noi cristiani non ci deve essere nessun ostacolo tra l’uomo e Dio. Questo significa amare Dio sopra ogni cosa.
Nel mondo attuale Dio è rifiutato e cacciato. L’uomo pensa di poter fare tutto da solo. Non gli serve Dio, anzi: Dio da fastidio con i Suoi comandamenti.
La fede, Dio e coloro che credono in Lui sono diventati temi tabù per il mondo moderno.
Se viene costruito un canile tutti ne parlano. E’ una cosa buona e giusta, perchè si può curare e nutrire i cani. Se, invece, una comunità religiosa cerca di costruire una struttura dove riunirsi e fare funzioni a Dio sorgono mille problemi. Si fa di tutto perchè ciò non accada.
Secondo l’uomo Dio non serve e così disprezza le virtù sulle quali ha costruito il benessere in cui oggi viviamo.
Per costruire la situazione attuale di benessere bisognava sacrificarsi, studiare, lavorare… L’uomo rifiuta e rinnega tutto ciò.
Ma la società attuale se non riconosce questi valori è un palazzo senza fondamenta. Prima o poi deve crollare.
Tra i valori fondamentali c’è anche “Ama Dio con tutto te stesso”. Se così non fosse la vita dei martiri passati e di quelli moderni sarebbe stata donata invano. Essi potevano dire assieme a san Paolo: “Io so a chi ho creduto”. Hanno creduto a Dio, l’unico che può salvarci.
Passiamo alla seconda parte.
Quando il dottore della legge ha chiesto a Gesù “chi è il mio prossimo?” Egli ha risposto con una parabola molto significativa.
Un uomo scendendo da Gerusalemme a Gerico si è imbattuto nei briganti che lo hanno picchiato e derubato. Per primo passa un sacerdote che però lo evita per non diventare impuro e non poter più servire nel Tempio. Poi passa un levita che ha gli stessi obblighi del sacerdote e anche lui và oltre.
Per ultimo passa un samaritano. Era uno straniero. Come tale non veniva considerato per nulla da parte degli ebrei e non veniva rivolta a lui neppure la parola, perchè ritenuto maledetto.
Il samaritano vede il ferito. Lo benda e lo porta in albergo.
Gesù chiede al dottore della legge chi, secondo lui, è il prossimo della persona ferita: il sacerdote, il levita o il samaritano? Egli risponde: “Colui che lo ha aiutato”.
Anche noi, fratelli e sorelle, ci domandiamo: “Chi è il nostro prossimo?” Il nostro prossimo è colui che ha bisogno di noi, del nostro aiuto, di una parola di consolazione.
Non dobbiamo separare i ricchi dai poveri. Tutti devono essere grati a Dio. Nessuno è privilegiato se ha di più.
Al nostro prossimo dobbiamo mostrare un cuore misericordioso per aiutarlo nel bisogno. Possiamo aiutare anche per ciò che concerne i beni materiali. Spesso, invece, non lo facciamo.
Chi assiste il prossimo è come il samaritano di cui racconta Gesù.
Quando andavo a scuola avevamo un insegnante che era un genio. Era un po' strano, perchè tutte le persone geniali hanno un modo di vivere che noi, persone semplici, non possiamo capire.
Durante la lezione di fisica ci ha detto di portare dei palloncini. Poi ci ha detto di gonfiarli e ci ha spiegato che soffiandoci dentro sarebbero diventati grandi. Tutti volevamo il palloncino più grande e per questo abbiamo soffiato con foga e a molti è scoppiato.
L’insegnante si è arrabbiato e ci ha detto che saremmo stati bocciati. Uno studente che era più coraggioso ha risposto: “Qui vicino c’è un negozio. Possiamo comperare altri palloncini e gonfiarli nuovamente”. “Certo”.
Siamo andati nel negozio e li abbiamo comperati. Costavano pochissimo. Ma io non avevo neppure quei due denari. Il negoziante mi ha chiesto: “Cosa vuoi?” “Il palloncino, ma non ho i soldi”.
Il negoziante mi ha consegnato un palloncino e mi ha detto: “Non mi devi dare nulla”. Sono andato via felice.
Quando sono diventato sacerdote ho chiesto chi fosse quel negoziante buono. Mi hanno detto che era talmente buono che viveva con una vecchietta che non aveva nulla e a cui nessuno badava. Lei non era neppure una conoscente, ma quando lui ha visto che era sola l’ha accolta a casa sua.
Lui stesso aveva un figlio con invalidità fisica e psichica.
Come sacerdote ho pensato spesso: “Questo è quel samaritano. Questo è l’uomo che aiuta colui che non ha mai visto”. Se aiuti tuo fratello, tua zia è quasi un dovere, perchè siete parenti. Gesù, invece, parla di qualcos’altro. L’uomo di cui si parla non è conosciuto e ha bisogno adesso. Ha bisogno adesso e non tra un mese o un anno.
Così aiuta Dio. Aiuta in questo momento.
Questo è il comandamento di base, ma anche che Dio sia sopra ogni cosa, ogni lavoro e ogni altra persona.
Dio che ci ama, che ci ha creati, che ci ha dato fratelli, la terra…
Ovviamente non possiamo essere tutti uguali, ma tutti siamo l’Immagine di Dio. Se non ho bisogno oggi di niente, magari ne ho bisogno domani. Così devo aiutare anche il mio prossimo. Questa è la collaborazione che ci chiede Dio.
Gesù che celebriamo in questa santa Messa e Sua Madre ci aiutino ogni giorno a realizzare tutto ciò nella nostra vita.
Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.

Registrazione: F. Deagostini    Trascrizione: A. Bianco

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