Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

Richiesta di preghiere

* * * * *

Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

* * * * *

mercoledì 31 ottobre 2018

Omelia della santa Messa Medjugorje, 28 ottobre 2018



Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, abbiamo sentito il brano del Vangelo secondo Marco che ci parla della guarigione di un cieco che era seduto lungo la strada e mendicava.
Questa è soltanto una delle molte guarigioni di Gesù. Bisogna dire, però, che questa è l’unica guarigione narrata nella seconda parte del Vangelo di Marco. Questo significa che l’evangelista voleva veramente metterla in risalto per dare un insegnamento di fede.
Se vogliamo capire il messaggio di questa guarigione dobbiamo fermarci sui dettagli di questo evento.
La prima cosa che possiamo osservare è che il cieco non chiede subito la guarigione, ma che il Signore abbia misericordia di lui. Gesù, nonostante la folla che Lo circonda, sente la supplica del cuore di questa persona. Questo è un messaggio per tutti noi: indipendentemente dal chiasso che ci circonda Dio sente sempre la supplica della nostra preghiera. Il Signore ci dona più di quanto crediamo e di quanto possiamo immaginare.
E’ necessario credere in Dio e mettere la nostra vita nelle Sue Mani. Egli la modellerà secondo la Sua grazia. Il Signore trasforma le nostre tenebre in luce e la nostra povertà in santità.
Se guardiamo l’evento del Vangelo di oggi possiamo vedere che una cosa simile avviene anche ai nostri tempi.
Quando il cieco ha cominciato a gridare per chiedere misericordia c’è stata la reazione di tutti coloro che erano sani e hanno cercato di farlo tacere. Ma lui non ha desistito e ha gridato ancora più forte: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”
La folla seguiva Gesù, ma non credeva realmente. Il cieco, invece, sapeva che questa era l’unica occasione della sua vita e per questo voleva approfittarne. Egli sapeva che solamente l’incontro con Gesù poteva cambiare la sua vita.
Gesù gli risponde: “La tua fede ti ha salvato. La tua fede ti ha guarito”. Possiamo concludere che i miracoli di Gesù sono un segno di fede. La base di questo miracolo è il Suo Amore infinito che tocca la fede dei singoli e li fa progredire sulla via della salvezza.
Un secondo punto è molto importante di questo Vangelo.
Gesù si ferma e dice: “Chiamatelo”. Il cieco balza in piedi, getta il mantello e va da Gesù. Possiamo notare la disponibilità e la buona volontà di questa persona.
In quell’epoca i ciechi erano emarginati dalla società. Non vivevano in città, ma in periferia.
Il cieco alla chiamata di Gesù lascia le poche cose che possiede e corre da Lui. Il mantello che lascia rappresenta la sua vita. Egli abbandona la vita passata e segue Gesù mettendosi sulla via della salvezza.
Se ci ricordiamo il Vangelo letto recentemente sappiamo che il giovane ricco, dopo l’entusiasmo iniziale, non ha seguito Gesù, perchè amava le cose materiali.
Nel Vangelo di domenica scorsa i discepoli seguono Gesù, ma non capiscono cosa sta dicendo. Mentre Lui parla della Sua Passione loro pensano alla propria gloria.
Oggi, come esempio di vera fede, ci viene posto innanzi questo povero cieco. Si tratta di una fede che ci porta fuori dalle nostre false sicurezze e ci permette di seguire Gesù.
E’ affascinante la freschezza di questo testo. Il Vangelo è stato scritto 2000 anni fa, ma possiamo vedere come è attuale anche oggi. Ogni volta che leggiamo il Vangelo possiamo vedere il nostro comportamento e specchiarci nella situazione descritta.
Possiamo riconoscerci nella folla che seguiva Gesù. Noi abbiamo una fede standard, ma appena sentiamo qualcuno che si stacca dal nostro modo di credere e pensare cerchiamo di farlo tacere, perchè esce dagli schemi e dalla nostra idea di fede ideale.
Possiamo riconoscerci anche nel cieco del Vangelo. Quante cose terrene teniamo solamente per noi, ma ad un certo momento ci accorgiamo che ci appesantiscono.
Tante volte preghiamo “sia fatta la Tua Volontà”, ma in realtà vogliamo che si compia quello che noi desideriamo. Questo cieco ci è posto davanti per chiederci se noi veramente crediamo.
La cecità non è il segno dell’incapacità di vedere con gli occhi fisici, ma sono quelle cose che non ci permettono di alzarci e seguire Gesù.
Crediamo veramente che l’incontro con Gesù possa cambiare la nostra vita? Crediamo veramente che in questa santa Messa Dio scende dal cielo per essere presente nella nostra vita?
Questa sera Gesù vuole incontrarci per farci amare come Lui ha amato, perdonare come Lui ha perdonato e farci servire come Lui ha servito il prossimo.
Cari fratelli e sorelle, anche noi questa sera fermiamoci a riflettere su questo Vangelo. Apriamoci alla parola del Signore. Permettiamo al Signore di entrare nella nostra vita. per seguirLo come Via, Verità e Vita.
La potenza della Sua Presenza in questa santa Messa vinca ogni tenebra nella nostra vita.
La potenza della Sua Presenza spezzi ogni legame col peccato nella nostra vita. In questo modo ci trasformi nei Suoi figli prediletti, nei Suoi discepoli e Suoi santi.
Sia lodato Gesù Cristo.
fra Perica Ostojić

Nessun commento: