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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 29 giugno 2018

Međugorje, 26 Giugno 2018 omelia della Santa Messa vespertina presieduta da fra Miro Šego.

Omelia della santa Messa
Medjugorje, 26 giugno 2018
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
Parola del Signore.


cari fratelli e sorelle, cari parrocchiani, cari pellegrini, cari ascoltatori, ieri abbiamo celebrato in modo solenne il 37. anniversario delle apparizioni della Madonna e della grazia di Dio in questo luogo.
37 anni fa, come oggi, io, ragazzo di 15 anni, ho partecipato per la prima volta all’apparizione. Quell’evento è stato per me una cosa nuova, insolita, incomprensibile. Non mi era chiaro come i veggenti potessero iniziare e terminare di pregare nello stesso momento, come guardassero tutti nella stessa direzione. Io e gli altri presenti non abbiamo visto nulla se non il paesaggio e notato il silenzio di quel momento. Stavo attento ad ogni dettaglio e ad ogni movimento, le lacrime delle donne e la preoccupazione negli occhi degli adulti.
Tutto questo per un bambino come me era indescrivibile eppure tanto reale.
Quel silenzio è stato rotto improvvisamente dalla voce dei veggenti che hanno cominciato a pregare “Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo”. Dopo questa preghiera nuovamente il silenzio. E poi, dopo un altro istante, hanno pronunciato tutti assieme: “Se ne va”.
Noi curiosi abbiamo chiesto: “Cosa è successo? Qual è il messaggio? Cosa ci ha detto?” In quel momento ero impaurito, confuso, ma allo stesso tempo felice, perchè ero cosciente che stava succedendo qualcosa di magnifico.
Ieri dopo la Messa serale ho letto il messaggio. Era molto simile a quelli dei primi giorni: “Cari figli, questo è il giorno che mi ha donato il Signore per ringraziarLo per ciascuno di voi, per coloro che si sono convertiti e hanno accettato i Miei messaggi e si sono incamminati sulla via della conversione e della santità. Gioite figlioli, perchè Dio è misericordioso e vi ama tutti con il Suo Amore immenso e vi guida sulla via della salvezza tramite la Mia venuta qui”.
In queste Sue parole, dateci tramite la veggente Marija e rivolte all’umanità, c’è l’incoraggiamento e la speranza, cioè ciò di cui noi cristiani di quest’epoca abbiamo bisogno. Dio ci dice tramite queste parole che per mezzo di Maria noi che partecipiamo a questi eventi siamo in unione con Lui. Questo, fratelli e sorelle, è il senso e l’obbiettivo della nostra esistenza.
Può succedere che guardando Maria dimentichiamo tutto ciò che Lei ha fatto prima per giungere alla meta. Ciascuno di noi, nel proprio ruolo e nel luogo in cui si trova, è invitato a percorrere la via che ha percorso la Madonna e a vivere il Suo abbandono. La Sua Vita non è iniziata con l’Assunzione, ma con l’abbandono a Dio sempre, anche quando non capiva. Umanamente guardando la Sua Vita non era per niente facile.

Non dobbiamo dimenticare il rapporto di Maria con Dio. Ella non ha ricevuto soltanto, ma ha anche dato tanto, si è abbandonata a Lui.
Tanti cristiani tra noi non vivono il Cristianesimo come dovrebbero fare. Per molti non è contemplata la donazione, ma significa solamente ricevere. E’ una logica commerciale che utilizziamo quando ne abbiamo bisogno. Pensiamo che basti essere fedeli e non vogliamo impegnarci e metterci a disposizione della Volontà di Dio per il bene nostro e di tutti.
Fratello, sorella, il nostro Cristianesimo dovrebbe essere riconoscibile da ciò che facciamo, da ciò che diciamo. Dovrebbe essere più facilmente riconoscibile dal rapporto che abbiamo con Dio piuttosto che da ciò che diciamo di Dio.
Che cristiano è colui che non ha nessun rapporto con Dio, che prega poco e non va a Messa?
Fratello e sorella, il nostro Cristianesimo dovrebbe essere riconoscibile anche dal nostro rapporto con gli altri, chiunque essi siano. Che cristiano è colui che trascura i propri impegni verso la famiglia, che non è fedele al coniuge, che trascura e offende i genitori, che non vive il fidanzamento come dovrebbe essere e si difende dicendo che così fanno tutti?
Che cristiano è colui che sfrutta l’operaio, trascura gli impegni, parla male, calunnia e odia, non parla con i fratelli e non si interessa di loro?
Il nostro Cristianesimo dovrebbe essere riconoscibile anche dal rapporto verso noi stessi. San Paolo dice: “Non sapete che siete il Tempio di Dio e lo Spirito di Dio dimora in voi? Se qualcuno con la propria vita distrugge questo Tempio di Dio anche lui sarà distrutto, perchè Dio è santo”. Questo si trova nella lettera ai Corinzi.
Se noi siamo il Tempio di Dio e se lo Spirito di Dio è dentro di noi che Cristiano è colui che distrugge se stesso, la propria salute, beve, trascura la propria dignità cristiana, non è preoccupato per la salvezza dell’anima?
Adesso spetta a noi verificare noi stessi e il nostro modo di pensare e di rapportarci. Cogliamo l’occasione di questo luogo e di questo tempo e il messaggio che ci è stato donato.
Un aneddoto racconta di un professore che ha chiesto ai propri studenti se qualcuno aveva una domanda. Non attendendosi nessuna domanda è rimasto stupito quando un giovane ha chiesto: “Qual è il senso della nostra vita?” Alcuni studenti stavano uscendo e hanno sorriso nell’udire questa domanda. Il professore sorpreso ha osservato a lungo lo studente per capire se la domanda era seria o era solo uno scherzo. Quando ha capito che lo studente ha posto un quesito serio ha tirato fuori dalla tasca il portafoglio e da esso uno specchio grande quanto una moneta: “Ero bambino al tempo della guerra. Un giorno ho visto lungo la strada tanti pezzetti di uno specchio che qualcuno aveva frantumato. Siccome non avevo giocattoli ho preso un pezzettino di specchio per giocarci. Presto ho capito che potevo indirizzare la luce del sole in tanti luoghi in cui essa non sarebbe potuta arrivarci da sola. Quando sono cresciuto ho capito che quello non era un gioco, ma che avrei potuto farlo nella vita. Anch’io sono un piccolo pezzetto di uno specchio che non conosco nella sua integrità e posso portare, nel mio piccolo, un po' di luce, comprensione, tenerezza nelle tenebre degli angoli nascosti del cuore umano. Se gli altri vedranno ciò e si impegneranno forse faranno altrettanto e porteranno la luce dove non c’è. Questo, secondo me, è il senso della vita. Conservo questo pezzettino di specchio, perchè con il gioco della luce mi ha mostrato la via”.
Carissimi fratelli e sorelle, noi sappiamo che l’obbiettivo della nostra esistenza è raggiungere l’unione con Dio nell’eternità e che Maria ha raggiunto in pienezza.
Ascoltando il Vangelo di oggi comprendiamo che non possiamo raggiungere quella meta vivendo come forse viviamo, perchè questa non è la via che porta lì.
Gesù dice: “Entrate per la porta stretta”. Per poter passare attraverso di essa è necessario liberarsi da tutto quello che è in più, da tutti i pesi che ci opprimono. Ci vuole impegno, fatica, rinuncia. Senza ciò non si può far nulla. Non possiamo continuare a vivere senza muoverci; senza impegno non si raggiunge nulla nè nella vita celeste nè nella vita terrena.
Quando si tratta della vita celeste dovremmo impegnarci tanto.
Oggi siamo invitati a scoprire la forza del messaggio di Dio che ci viene dato qui. La Madonna ha sottolineato tante volte nei messaggi che nella nostra vita cristiana servono la preghiera, il digiuno, la Confessione e l’Eucaristia. Questo è ciò che muove la nostra vita e ci apre alla novità del Vangelo di Cristo, vivendo un rapporto cristiano con Dio, con noi stessi e con gli altri per poter giungere un giorno all’unione con Maria e con i santi.
La Madonna ci invita chiaramente nell’ultimo messaggio: “Cari figli, vivete con gioia e abbandono alla Presenza di Dio, perchè questo tempo che vi è donato è tempo di grazia. Questo è il tempo della Volontà di Dio, perchè Lui è il Padrone e il Signore della storia”.
Siamo invitati a sfruttare questo momento. Questo tempo di grazia forse sarà decisivo nella nostra vita. Oggi ci invita ad essere aperti, coraggiosi.
Per aprirci al Signore e alla Sua grazia non dobbiamo avere paura, perchè nella Sacra Scrittura sta scritto: “Se il nostro cuore ci condanna Dio è più grande del nostro cuore”.
Teniamo conto di due realtà: la porta verso la vita eterna è stretta e il Cuore di Dio è largo.
Nell’ultimo messaggio Maria ci invita ad accettare questa offerta e a concretizzarla nella nostra vita.
Gesù ci dice chiaramente che ciascuno di noi si condanna o si premia da solo. Ciascuno apre da solo la porta dell’eternità.
Perciò, fratelli e sorelle, oggi apriamo le orecchie del cuore per sentire e comprendere il messaggio della Madre per essere incoraggiati dalla Sua Parola e assieme a Lei ringraziamo per questo giorno e per la grazia che il Signore ci ha donato.
Amen.
fra Miro Šego

Registrazione: F. Deagostini – Trascrizione: A. Bianco

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