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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 23 giugno 2018

Omelia della santa Messa Medjugorje, 21 giugno 2018



Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.


Stimati pellegrini, fratelli e sorelle, il Vangelo che abbiamo appena sentito fa parte del discorso di Gesù sulla montagna.
Gesù si preoccupa di come prega la gente. Ogni cosa che attira su di sè l’attenzione è una preghiera falsa. Egli dice: “Così fanno gli ipocriti quando pregano nelle sinagoghe o nelle strade per essere ammirati dalla gente”.
La preghiera non significa pronunciare parole come fanno i pagani. Le labbra non sono sufficienti. Bisogna includere anche il cuore. Solamente dal cuore puro esce la vera preghiera al Padre Celeste.
Gesù ha voluto sottolineare che siamo figli di un unico Padre Celeste e che ci rivolgiamo a Lui non come ad un padrone, ma come ad un Padre.
Nel Padre Nostro ben 8 volte si ripetono le parole “noi” e “nostro” e mai “io” e “mio”.. Al Padre Celeste ci rivolgiamo assieme esprimendo i nostri bisogni e non escludiamo nessuno. Tutti dobbiamo pregare a vicenda e perdonarci reciprocamente.
“Dove due o tre sono radunati nel Mio Nome Io sono in mezzo a loro”.
Fratelli e sorelle, spesso chiedo alle persone se pregano come famiglia. Le risposte di chi non lo fa sono interessanti. “Non abbiamo tempo, perchè lavoriamo”. “Raramente ci troviamo assieme, perchè i figli vanno a scuola”. “Tutti siamo stanchi”. Non c’è grande desiderio.
Una signora, quando le è stato chiesto se prega assieme a suo marito, ha risposto: “A lui non interessa la preghiera. Si è innamorato della televisione. Nemmeno io gli interesso più. Guarda lo sport e le telenovela. Anch’io le guardavo anni fa. Non pregava neppure da giovane. Ma adesso che mi sono convertita questo mi da fastidio. Lui non parla quasi con me, salvo quando litighiamo”.
Purtroppo, fratelli e sorelle, le scuse per non pregare potrebbero andare avanti in tanti modi. Qualcuno và in chiesa quando c’è un funerale di un amico o di un parente oppure il giorno di Natale o di Pasqua.. Ma questo è per abitudine e non per il valore della Messa o della preghiera.
La signora di cui abbiamo parlato continua: “Mi sembra che mio marito non creda nemmeno. Lui è un pagano battezzato. E’ 40 anni che non si confessa. Mi dispiace per i figli. Ho rimorsi di coscienza. Non abbiamo dato loro grandi esempi. Adesso non posso consigliare nulla e mi sento colpevole per la loro tiepidezza verso Dio e verso la Chiesa. Cosa sarà dei loro figli? Quando ho conosciuto mio marito non mi interessava se era credente, se andava in chiesa e se pregava. Non mi dava fastidio nemmeno il fatto che bestemmiasse. Mi importava solamente il fatto che mi amasse. Ha accettato di sposarmi in chiesa solamente perchè i miei insistevano. Poi mi sono adeguata al suo modo di vivere. Abbiamo tre figli e, grazie a Dio, non ho abortito. Adesso, però, sono sicura che non ho vissuto una vita matrimoniale come insegna la Chiesa. I figli sono battezzati e cresimati. Dicevo: ‘Darò loro quello che danno gli altri, per non essere diversi’. Sono passati diversi anni. I figli sono cresciuti e si sono sposati. Lo hanno fatto in chiesa solo perchè io ho insistito. A loro la chiesa e la Messa non interessano. E’ come se avessero copiato il mio comportamento giovanile. Quando oggi parlo loro della domenica e della santa Messa la loro reazione è scarsa. Ho paura per il loro futuro. Anche i nipoti sono turbati dai loro litigi. Se potessero iniziare a pregare cambierebbe tutto nelle loro famiglie e nel loro matrimonio”.
Questa signora ha cominciato a parlare della preghiera e dei Sacramenti solo quando i figli sono andati via di casa. Ma non ha perso la speranza. Ha capito che la preghiera è importante nella sua vita. Non è sufficiente essere battezzata e cresimata e sposata in chiesa. La fede non è una cosa folcloristica, ma è la vita con Dio.
La signora prosegue: “Una vicina di casa che spesso veniva a Medjugorje mi ha ispirato a pregare il Rosario. Ho cominciato a pregarlo ogni giorno. Poi sono andata con lei ad un seminario e la mia immagine del Signore e della preghiera è cambiata. Ho capito che Dio non è tra le nuvole lontano dalla terra. Non è neppure qualcuno che incute paura. Dio si è rivelato in Gesù Cristo e oggi si dona nei santi Sacramenti. Ho capito che Gesù è vicino a noi come lo era agli apostoli e ai discepoli e che ogni Sua Parola che sentiamo è uguale a quella che sentivano i Suoi apostoli, non ha perso valore. Oggi, quando partecipo alla santa Messa, sento la Presenza di Gesù in quel pezzettino di pane: ‘Prendete e mangiate. Questo è il Mio Corpo’.
Anche la mia Confessione non è più formale. Mi ricordo della mia Confessione prima del matrimonio. Era un sacrilegio. Non potevo nemmeno immaginare che si trattasse dell’incontro con Gesù vivente. Per me la Confessione era un incontro con il sacerdote che era peccatore. Perciò non serviva dirgli tutto. Perciò certi peccati li ho nascosti. Oggi credo nella Confessione e so che Dio mi perdona tutti i peccati.
Credo nella Parola di Gesù: ‘A chi perdonerete sarà perdonato e a chi non perdonerete non sarà perdonato’. La parola ‘pentimento’ non è solo un termine, ma un vero dispiacere perchè ho rattristato il Signore.
Adesso sono convinta, quando prego il Padre Nostro, che perdonare il prossimo significa la guarigione sua e anche mia.
Nel Sacramento della Confessione Dio ci da la grazia per perseverare nel bene ed evitare il peccato mortale. Sono consapevole che la preghiera nel peccato e senza desiderio di pentimento non può portare frutto, perchè Dio entra solo nel cuore puro”.
Fratelli e sorelle, se perseveriamo nella preghiera nutriremo la nostra fede e Dio ci aiuterà a cambiare noi stessi e la gente che sta attorno a noi.
La Madonna spesso nei messaggi invita le persone singole e le famiglie alla preghiera del santo Rosario e alla Messa domenicale.
Così sia.
Amen.
fra Karlo Lovrić

Registrazione F. Deagostini Trascrizione A. Bianco

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