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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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mercoledì 6 giugno 2018

Omelia di Padre Danko Perutina a Medjugorje il 2 Giugno 2018


 
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo di sabato Gesù passava fra campi di grano. I Suoi discepoli mentre camminavano si misero a cogliere le spighe.
I farisei Gli dicevano: “Guarda. Perchè fanno di sabato quello che non è lecito?”
Ed Egli rispose loro: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatar entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti e ne diede anche ai suoi compagni”. E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato. Perciò il Figlio dell’Uomo è Signore anche del sabato”.
Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato per accusarLo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: “Alzati. Vieni qui in mezzo”.
Poi domandò loro: “E’ lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?” Ma essi tacevano.
E guardando tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: “Tendi la mano”. Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di Lui per farLo morire.
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, all’inizio del quarto secolo, sotto la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, domenica 12 febbraio 304 ad Abitinia, un piccolo paese vicino a Cartagine nell’odierna Tunisia, a casa del cristiano Felice si sono radunati circa 50 cristiani per celebrare la santa Messa. Le spie hanno avvisato il capitano che ha mandato i soldati in quella casa. I cristiani sono stati arrestati e torturati.
Il giudice ha domandato a Saturnino: “Tu eri nella casa di Felice?” e lui: “Io sono cristiano”. “Non ti domando questo. Ti domando se tu eri a questa riunione e se hai partecipato alla cena del Signore”. Saturnino ha risposto: “Si, ho partecipato alla cena del Signore, perchè Cristo è il mio salvatore”. E il giudice lo ha condannato a morte.
Il giudice ha chiesto a Emerito, membro della famiglia di Felice: “A casa tua si sono svolte le riunioni?” Ed egli ha risposto: “A casa mia abbiamo celebrato la cena del Signore”. Il giudice: “Perchè li hai lasciati entrare?” “Perchè sono i miei confratelli”. “Non dovevi farli entrare! E’ un ordine!” “Non potevo. Noi cristiani non possiamo vivere senza la cena del Signore”. E il giudice lo ha condannato alla tortura e alla morte.
“Noi cristiani non possiamo vivere senza la cena del Signore”.
Fratelli e sorelle, questi cristiani del nord Africa sono stati uccisi soltanto perchè hanno celebrato l’Eucaristia. Hanno celebrato la santa Messa uniti presso il Signore e così ci hanno testimoniato che nella vita è importante distinguere l’essenziale da ciò che non lo è e che è necessario testimoniare fino alla fine l’essenziale: Gesù Cristo, il Dio vivente.
Nel Vangelo che abbiamo appena sentito abbiamo visto come i discepoli coglievano le spighe di grano e questo dava fastidio ai farisei.
Dobbiamo specificare che Gesù non aveva problemi con coloro che vivevano lontano dalla Legge o con i peccatori, perchè quelli si convertivano molto prima di quelli che vivevano sotto la Legge, sopratutto i farisei. Al tempo di Gesù c’erano circa 6000 farisei che vivevano in piccoli gruppi nelle città. Rispettavano e vivevano fino alla fine i 613 punti della Legge. Volevano che anche gli altri vivessero così la Legge. Non avevano pietà. Vivendo questi precetti arrivavano al punto di trascurare l’amore verso Dio e verso l’uomo.
Prima di ogni pasto si lavavano le mani fino al gomito per essere puri. Gesù si lavava le mani in modo normale e questo dava loro fastidio. Ma Gesù ha detto loro: “Voi pulite l’esterno del vaso o dei bicchieri, ma in verità il vostro cuore è sporco”.
Nell’insegnamento di Cristo l’uomo è sempre al centro. Questo è l’unico motivo per cui Gesù è venuto sulla terra: per salvarci. Non è venuto per legarci con le leggi. Se il Signore nell’Antico Testamento ha dato la Legge lo ha fatto solamente per preservare la libertà dell’uomo, affinchè l’uomo non finisse nel peccato. Quando l’uomo è legato dal peccato mortale è prigioniero e il suo cuore non può gioire e godere della vita.
Gesù desidera dare ai Suoi ascoltatori e ai farisei nuovamente l’opportunità.
Nella sinagoga, come abbiamo sentito, c’era un uomo con la mano paralizzata. Nel pensiero ebraico la mano era il simbolo di tutto l’essere umano. Colui che aveva una mano paralizzata non poteva prendere una cosa, non poteva abbracciare, dare un regalo. Non poteva vivere la pienezza della vita.
Ma la mano paralizzata qui non significa solamente il difetto di quella persona, ma sottolinea l’aridità della fede dei farisei. Gesù desidera far vedere loro che le leggi che loro vivono non bastano per la salvezza. Prima di esse ci deve essere l’amore.
Gesù dice: “Io non sono venuto per abolire la Legge, ma per adempirla. Vi do un comandamento nuovo. ama il tuo Dio prima di tutto e ama l’uomo”.
Gesù dice a quest’uomo di tendere la mano. Egli ha ubbidito e la mano è guarita. Da quel momento gli erodiani e i farisei hanno deciso di far morire Gesù. Erano nemici durante tutta la Sua Vita pubblica. Cercavano sempre di prenderlo in fallo con le Sue Parole. Cercavano sempre di allontanarLo dal popolo o di farLo morire.
Ciò che succedeva allora succede anche oggi. I farisei non ci sono più, ma è rimasto il fariseismo. Purifichiamo l’esterno del bicchiere e dentro rimaniamo sporchi.
Oggi si cerca in Europa di cancellare Gesù dalle scuole, dagli asili, dagli ospedali, dalla vita pubblica. Desiderano condannare di nuovo Gesù.
Il primo ministro spagnolo non ha voluto mettere la mano sulla Bibbia durante il giuramento. Questo è successo per la prima volta in Spagna, un Paese che è sempre stato cattolico.
L’Europa ha tagliato il ramo sul quale sta seduta. L’Europa è caduta con quel ramo. Possiamo o no riconoscerlo, ma è così.
Ma esiste sempre la speranza. Sempre possiamo andare oltre al peccato, ma esiste una via sola: le nostre ginocchia. Non importa che i grandi che governano i popoli hanno girato le spalle a Dio e alla Chiesa. Anche gli scribi, i farisei e gli erodiani erano scelti dal popolo, ma hanno girato le spalle a Gesù.
Anche nel nostro tempo esistono gli erodiani, gli scribi e i farisei. Non si chiamano così, ma fanno le stesse cose.
La morte di quei martiri di Tunisia chiede a noi di avere uno sguardo nuovo, solido, forte verso la santa Messa e verso il Signore.
L’Eucaristia è un evento meraviglioso nel quale Gesù è presente in mezzo a noi. Dio viene sull’altare e desidera unirsi a noi nell’Amore. Ma quando veniamo alla santa Messa spesso succede che siamo assenti. Guardiamo in altre direzioni o come uno si è vestito. Alcuni parlano, altrii dormono, altri fanno foto.
Come si può vedere spesso a Medjugorje si cercano segni esteriori. Abbiamo sentito che esistono dieci segreti che la Madonna ha affidato ai veggenti. L’ho sempre detto alla gente. Questa mattina alle 7.30 è stato rivelato il primo segreto. Così ho detto ai pellegrini. Tutti erano attenti. Il pane e il vino sono diventati Corpo e Sangue di Cristo. Alle 7.30, infatti, c’era la Messa.
Non esiste segno più grande. Non esiste un segreto più grande del fatto che noi teniamo nelle nostre mani il Dio vivente. Dio ce lo permette. Non poteva darci un dono più grande.
Noi ci nutriamo del Corpo e del Sangue di Cristo e permettiamo che Lui ci trasformi. Egli ci nutre con le Sue Parole, perchè ce le ha lasciate nella Sacra Scrittura.
Alcuni cercano di cambiare la Parola di Dio. Questo non è permesso. La Parola di Dio deve cambiare noi.
Nell’Europa oltre a togliere le croci si sono tolte le panche dalle chiese, non ci sono più tabernacoli e i simboli religiosi sono tolti. Le chiese sono trasformate in musei.
Siamo nel pericolo di conformarci e quindi siamo invitati a lavorare su noi stessi e sulla nostra conversione. Dovremmo smettere di convertire gli altri. Tu devi convertirti. Io devo convertirmi e riconoscere ogni sera davanti al Signore ciò che non era buono. Devo promettere al Signore che nei prossimi giorni e nei prossimi mesi sarò testimone autentico del Suo Amore e non soltanto colui che predica. La Chiesa ha bisogno di testimoni.
In questo ci aiuta la preghiera. La preghiera e la fede aiutata con le opere. Non esiste sacrificio più grande di fare qualcosa per l’altro se fatto con amore.
La Chiesa non ha bisogno di riforme, ma di santi e testimoni.. Loro trasformano il Volto della Chiesa con l’aiuto dello Spirito Santo. Danno alla Chiesa un aspetto nuovo. Sono mandati dal Signore.
Gesù dice: “Vi riconosceranno se vi amate gli uni gli altri”.
A Medjugorje sono già 37 anni di grazia e al centro c’è Gesù Cristo. Al centro della spiritualità di Medjugorje c’è Gesù Cristo.
La Madonna non ha mai detto “Cari figli, venite da Me”, ma “andate da Mio figlio Gesù; Lui è il Salvatore, il Redentore, Colui che ha dato la Vita per noi”.
Durante questi 37 anni c’erano guerre e persecuzioni, ma i pellegrini non hanno mai smesso di venire.
Molte volte ho chiesto ai pellegrini: “Perchè venite a Medjugorje? Tutto ciò che c’è qui c’è anche nelle vostre parrocchie nei vostri Paesi”. La risposta è sempre uguale: “Qui sentiamo in modo particolare l’Amore di Dio e la presenza della Madonna”.
Così hanno riassunto il loro pellegrinaggio.
Fratelli e sorelle, il Vaticano ha riconosciuto ciò nominando l’Arcivescovo Hoser visitatore apostolico. Questa nomina simboleggia la cura della Chiesa affinchè duri quest’opera che è iniziata 37 anni fa.
Qui centinaia di giovani hanno ricevuto la vocazione. Centinaia di migliaia di persone sono state convertite. Più di 40 milioni di persone hanno ricevuto la Comunione.
A Medjugorje, sopratutto durante il festival giovanile, si vede che la Chiesa è giovane e bella. La Chiesa non è morta e non morirà.
Medjugorje è un vulcano d’Amore che va in tutto il mondo.
Termino con un esempio di un sacerdote giovane degli Stati Uniti. Egli, davanti a migliaia di persone, ha riconosciuto di essere stato un tossicodipendente. Suo padre voleva aiutarlo, ma tutto era inutile. Lo ha cacciato fuori di casa. In questa tribolazione ha sentito dire che a Medjugorje appare la Madonna e che guarisce le persone. Subito è voluto partire. Gli amici di suo padre gli hanno comprato il biglietto.
Appena arrivato ha guardato con curiosità cosa accadeva. Ha visto tanta gente pregare con il cuore o che si confessava. Il giorno dopo si è confessato pure lui. Dopo questo Sacramento si è sentito pieno di gioia e ha deciso di lasciare la droga e ha voluto iniziare una vita nuova.
Tornato a casa ha avuto il pensiero di diventare sacerdote. E’ andato dal suo Vescovo e gli ha esposto la questione. Il Vescovo lo ha interrogato e lui ha risposto, ma non ha detto di essere stato tossicodipendente per paura di essere rifiutato. Il Vescovo lo ha accettato e gli ha dato la possibilità di diventare sacerdote.
Diventato sacerdote è stato incaricato dallo stesso Vescovo di fare la pastorale per i giovani tossicodipendenti. Faceva la pastorale tra coloro dove lui stesso viveva una volta.
Alla fine della testimonianza questo sacerdote ha alzato le sue mani e ha detto: “Guardate queste mani. Una volta prendevano e spacciavano droga; oggi nell’Ostia consacrata prendono Cristo vivo e lo donano a coloro che in Lui credono e trovano il senso, la gioia della vita”.
Dio da ogni giorno anche a noi un’opportunità nuova. Non dobbiamo cadere nei peccati mortali e poi convertirci, perchè la nostra conversione sia spettacolare. Abbiamo tante cose da migliorare. L’unico che lo può fare è Gesù Cristo.
Perciò in questa santa Messa ti preghiamo Signore, toccaci. Trasforma in noi ciò che deve essere trasformato. Migliora ciò che è buono e strappa dai nostri cuori ciò che è cattivo.
Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

padre Danko Perutina

Registrazione: VittorioBO – Trascrizione A. Bianco

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