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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 8 giugno 2018

Međugorje, venerdì 1 Giugno 2018, memoria di San Giustino martire, omelia della Santa Messa vespertina presieduta da fra Ljubo Kurtovic.


Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all'albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l'udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
"La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni"? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l'albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l'albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gèttati nel mare", senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, se abbiamo ascoltato il Vangelo con attenzione ci siamo accorti che inizia con le parole “Gesù entrò a Gerusalemme nel Tempio”. Il Tempio era il centro culturale e spirituale dei giudei. I giudei erano orgogliosi del TEmpio.
L’evangelista Marco descrive questo modo di Gesù di guardarlo nel silenzio. Egli guarda queste pietre e non dice nulla.
Cosa significa questo sguardo di Gesù?
Il sentimento e la tenerezza di Colui che ha attraversato tante volte il Tempio e la rabbia di alcuni che vi si trovano dentro.
Questo sguardo di Gesù è un’ammonizione silenziosa. E’ il giudizio di Dio su quel luogo nel quale non è possibile trovare opere buone e molto presto sparirà.
Gesù ha maledetto il fico. Questo è un gesto simbolico e profetico di Gesù. Fa comprendere la distruzione del Tempio, perchè esso non è quello che dovrebbe essere. Non è luogo di preghiera di tutti i popoli, ma è diventato un covo di ladri.
Questo atto di Gesù è un po' confondente. Ha come obiettivo il fatto risvegliare la curiosità dei fedeli, affinchè si aprano per scoprire ciò che è nascosto e misterioso.
Il fico senza i frutti è il segno del Tempio dal quale Gesù ha cacciato i mercanti e il fatto che si sia seccato indica il destino della amata città e del Tempio.
Fratelli e sorelle, la Parola di Dio non è limitata nè nello spazio nè nel tempo. Anche se è stata scritta 2000 anni fa questa Parola di Gesù oggi si rivolge a me e a te. Essa è rivolta a tutti noi.
La Parola di Dio è viva e operante. La Sua Parola ha forza.
Gesù ha detto: “I cieli e la terra passeranno, ma le Mie Parole non passeranno mai”.
In questo luogo oggi ascoltiamo in modo particolare questa Parola. In questo luogo con la Presenza della Madonna che è piena di Dio e della Sua grazia.
Oggi ascoltiamo il suono della Parola di Dio attraverso la Voce della Madonna. Essa è rivolta anche a noi, perchè anche noi siamo in pericolo. Anche noi corriamo il rischio di diventare come questo fico che non porta frutto: secchi dalla radice.
La Madonna ci ha detto: “Cari figli, nel Nome di Dio vi ho dato i messaggi, ma non Mi avete ascoltata. Desidero guidarvi e voi non ascoltate i Miei messaggi. Da anni vi chiamo alla vita spirituale profonda, alla semplicità e voi siete così freddi. Perciò figlioli, vi prego: accettate con serietà i messaggi e viveteli, affinchè la vostra anima non sia triste quando non sarò più con voi”.
Fratelli e sorelle, quando perdiamo qualcosa diventiamo coscienti del valore che abbiamo avuto. Così succede anche con la nostra salute: appena la perdiamo sappiamo apprezzarla. Così accadrà con la Madonna. Sapremo apprezzare la tenerezza e le grazie che dio ci dona in tutti questi anni.
La Madonna continua: “Ci sono tante persone che non vogliono accettare i Miei messaggi, quello che dico. Quando vi dicevo ‘convertitevi, pregate, digiunate, riconciliatevi’. Avete preso in modo superficiale tutte queste parole!.
Anche se la Madonna ha detto queste cose tanti anni fa esse sono attuali ancora oggi.
La Parola di Dio non può invecchiare. Dio è sempre giovane in eterno. Dio è sempre attuale. Anche noi, come ho già detto, possiamo non portare frutti. Gesù, con il gesto di maledire il fico, denuncia la mancanza di frutti della religione ebraica. Dio ha concluso un’alleanza con il Suo popolo eletto. Tale alleanza vale ancora, ma la fede di quel popolo è diventata formale e senza frutti.
Anche noi possiamo avere una fede che assomiglia ad un albero secco. Se pensiamo di essere a posto con Dio soltanto perchè andiamo ai Sacramenti, facciamo un pellegrinaggio, se partecipiamo alla santa Messa senza aver donato il cuore e la vita allora la nostra fede sarà soltanto formale. Le cose più sacre possiamo trasformarle in cose semplici, comuni, quotidiane, formali. In questo non c’è la vita.
Anche nel rapporto con Dio possiamo cadere nella routine. Preghiamo per abitudine. Veniamo a Messa per abitudine e in modo superficiale. Torniamo da Messa uguali a come siamo venuti.
Gesù ha cacciato i commercianti dal Tempio per amore. Anche se è arrabbiato è pieno di amore verso di loro. Nessun gesto di Gesù è senza Amore. In quel momento quello era l’unico modo per comprenderLo, per sentirLo. Ha fatto ciò perchè potessero risvegliarsi e allontanarsi dalla perdizione a cui li portava il loro commercio e i loro interessi egoistici dimenticando l’unica cosa importante: la vita eterna.
Noi viviamo in questo mondo. Abbiamo bisogno di un tetto, di avere cibo, dei vestiti, ma esiste sempre il pericolo che interessi egoistici personali prendano il posto di Dio. Gesù se ne è accorto nella vita dei commercianti nel Tempio.
Ciascuno di noi qui presenti è quel Tempio di Dio in cui Gesù desidera dimorare.
Domandiamoci: Com’è il mio Tempio? Com’è il tuo Tempio? Se il tuo cuore è pieno d’odio allora Dio che è l’Amore non si sente a proprio agio in esso. Si sente una cosa in più
Se tu nella tua vita bestemmi, parli male, maledici allora Dio che è benedizione non ha posto in te.
Se parli male degli altri, dici calunnie, menzogne, inganni Dio non ha lo spazio in te.
Se non preghi o preghi soltanto durante il pellegrinaggio non basta. Non basta dare a Dio alcuni pensieri distratti o preghiere esaurite.

Dio per primo ci ha dato tutto. Ha dato la Sua Vita, ha versato il Suo Sangue e con diritto chiede da noi tutto.
La preghiera è quello spazio che libero dentro di me per Dio, affinchè abbia posto per venire dentro di me e compiere le Sue opere, i Suoi miracoli.
La Madonna ha detto in un messaggio: “La preghiera compie miracoli”. Dio fa i miracoli, ma la preghiera è lo spazio in cui essi possono essere realizzati. Dio cerca il cuore che prega per poter venire.
La fede e la preghiera sono collegate. La preghiera è il cibo della fede.

Perciò il Vangelo d’oggi dice: “Se dirai a questo monte ‘levati e gettati nel mare’ senza dubitare in cuor tuo ciò avverrà”.
Tante volte Gesù ha detto: “La tua fede ti ha salvato”.. Cioè: “Mi hai permesso di poter fare le Mie opere, i Miei miracoli”.
Per poter esaudire la nostra preghiera Dio ci ha messo una condizione: “Se voi perdonate il vostro prossimo anche Dio perdonerà a voi le vostre colpe”.
Perdonare l’altro che forse ti ha fatto del male, ti ha ferito non significa dire all’altro che il suo comportamento era corretto. Il male rimane male, ma tramite il perdono non permetto che questo male operi in me. Con la mancanza di perdono io divento prigioniero dell’altro.. Mi lego con il suo male e il suo odio.
Spesso succede che non riusciamo a perdonare. Sono offeso o ho un grande male. Il problema non è il male stesso, ma se noi veramente desideriamo perdonare. Quando l’uomo desidera perdonare e prega per questa grazia senz’altro Dio la concederà.
Preghiamo per questa grazia attraverso l’intercessione della nostra Madre Celeste che ci invita da tanti anni. L’unico Suo desiderio è guidarci a Suo Figlio Gesù, perchè soltanto Lui è la vera Pace, la vera Libertà e il vero Amore.
Preghiamo il Signore, affinchè con la forza della Sua Parola purifichi il nostro cuore da ogni odio e ogni male.
Permettiamo Al Signore di fare ciò e non aspettiamo che gli altri inizino per primi.
Amen
padre Ljubo Kurtovic

Registrazione f: DeAgostini – Trascrizione A. Bianco

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