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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 9 luglio 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 4 luglio 2018


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, giunto Gesù all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Parola del Signore.


Matteo oggi ci mostra un episodio della vita di Gesù in cui ci sono tanti aspetti sconosciuti. Appena vediamo questa situazione abbiamo una reazione forte.
Gesù si è ritirato da Gerusalemme e va nel territorio gadareno e Gli vengono incontro due indemoniati.
E’ difficile immaginare la vita di un uomo che non riesce a gestire la propria esistenza. Quando si tratta di indemoniati la situazione è terribile. Tali uomini cercano di pensare con la propria testa, ma non ci riescono. Pensano quello che non vogliono pensare e fanno quello che non vogliono fare.
In questi uomini non c’è niente di umano e di libero. Sono sotto la padronanza di qualcun altro. Quando parlano non sono loro a farlo, ma gli spiriti impuri attraverso di loro.
Questi uomini vivevano nei sepolcri. E’ un posto terribile, perchè è vicino alla morte. Spendere la propria vita in vicinanza della morte, lì dove c’è la puzza della morte.
Essi escono dai sepolcri e Matteo dice che erano molto robusti. La violenza regnava su di loro, la potenza del male.
Dovevano sopportare quella violenza tutti gli uomini che dovevano passare per quella strada e non potevano farlo.
Quando un uomo non è libero non soffre solo l’imprigionato, ma tutti coloro che gli stanno intorno.
Basta guardare le nostre schiavitù: dipendenza da alcol, medicine, droga, schiavitù dello shopping, delle opinioni, da internet. E’ impossibile che un padre di famiglia sia imprigionato dall’alcol e che il resto della famiglia stia bene. Tutti soffrono.
La schiavitù attira a sé più persone possibile.
Vediamo Gesù come l’opposto. Egli è libero e porta la pace. Emana attorno a Sè la pace.
Chi è libero vuole liberare gli altri e chi è imprigionato vuole attirare anche gli altri al suo tormento.
Matteo descrive la differenza tra questi due mondi. Quando Gesù si avvicina - non ha detto o fatto ancora niente - questi indemoniati si ribellano. La Sua Presenza e la Sua libertà bastano.
Da questo testo di Matteo impariamo una cosa molto importante per affrontare questo mondo terribile. Capiamo dal linguaggio che si tratta di spiriti impuri. La Bibbia li cita molte volte sin dall’inizio. Basta guardare il modo in cui parlano. Non dicono mai soltanto bugie e nemmeno soltanto verità. Cercano sempre di mischiare le due cose.
E’ come nel giardino dell’Eden. “Dio vi ha detto di non mangiare di nessun albero”. C’era un comando di Dio, ma non era così.
Gli indemoniati chiedono a Gesù: “Cosa vuoi da noi Figlio di Dio?”
Lo chiamano “Figlio di Dio”. E’ la verità. Ma la domanda “cosa vuoi da noi?” è l’errore. Loro non vorrebbero aver nulla a che fare con Gesù, perchè vorrebbero imprigionare anche altri uomini. Vorrebbero un territorio separato da quello di Gesù.
“Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo!” Anche qui cercano di dire una bugia. Dicono che è venuto a tormentarli. Non è vero. Lui è venuto a liberare gli imprigionati.
Vedete come fanno gli spiriti impuri? In una frase cercano di capovolgere la missione di Gesù.
A chi rifiuta Dio Egli sembra un tormento.
L’evangelista Matteo riporta che nella vicinanza c’era una mandria di porci al pascolo. Si tratta di un costume pagano allevare i porci, perchè per gli ebrei erano animali impuri. Gli indemoniati dicono: “Se ci scacci mandaci nella mandria dei porci”. Essi Gli suggeriscono cosa fare con loro.
Nel Vangelo di Matteo c’è un dettaglio importante che in quello di Marco non c’è. Quando il tentatore si avvicina Gesù gli dice: “Va via!” e così dice anche a Pietro quando lo tenta.
Anche qui dice: “Andate!” Non significa “andate nei porci”, ma “andate via da qui!”! Dopo questa Parola gli spiriti escono da queste persone ed entrano nei porci. Tutta la mandria si è buttata giù dalla rupe ed è annegata nelle acque.
Davanti a questa immagine possiamo solo immaginare cosa significhi portare dentro di sè questa violenza mortale. Matteo ci mostra quanto male c’era in queste persone e perchè erano così violente.
E’ come se Matteo ci dicesse: “Ciò che è successo con la mandria è ciò che gli spiriti impuri volevano fare con quei due uomini”. Questa potenza maligna non vuole altro che portare alla morte.
Tutti nella città sentono ciò che è accaduto.
Matteo ci riporta il dettaglio più strano. Tutti vanno incontro a Gesù e Lo invitano ad allontanarsi dal loro territorio. Gesù non dice nemmeno una parola. L’unica parola che aveva detto era “andate!” Si tratta di un comando agli spiriti impuri.
Il dettaglio dei cittadini che pregano Gesù di andarsene è molto importante, perchè ci fa capire che gli uomini si abituano molto facilmente ai demoni, alle schiavitù. Per loro è più facile vivere con questi mali che volere la libertà.
Questo capita quotidianamente. Pensiamo all’uomo di mezza età che va dal medico e questo gli dice: “Lei è gravemente malato. Deve rinunciare alle sigarette”. E il paziente risponde: “Non ho la forza per farlo”.
Questa città pensa che sia più facile rimanere nello stato in cui si trova che incamminarsi verso la libertà.
Così succede anche a noi. Con il peccato siamo liberi a metà e imprigionati a metà. A causa di questo è come se perdessimo la volontà di avere una vita completa. Per questa ragione diciamo: “Non ho più forze”.
Qui succede una cosa molto grave. La libertà richiede l’impegno. Siamo tutti nati liberi, ma nessuno è libero se non si impegna.
Questo testo ci dimostra che la libertà è più facile se si sta con Dio. Basta che Lui si avvicini e ciò che mi lega può sparire se ci metto l’impegno.
Un messaggio importante di questo testo è che Gesù desidera oltrepassare i confini del Suo popolo e portare la libertà in ogni paese, ma ciò non è possibile se non viene aperta la porta, se non mostriamo il desiderio di accoglierLo.
In diversi testi del Nuovo Testamento vediamo che alcuni volevano Gesù, mentre altri Lo volevano cacciare.
Come stanno le cose con me? Desidero rimanere vicino a Gesù?
Dio ci aiuti a capire che alla Sua Vicinanza si può vivere liberi e ci dia la speranza di desiderare di essere uomini liberi.
Amen.
padre Ante Vučković

Registrazione: F. Deagostini Trascrizione: A. Bianco

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