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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 8 aprile 2019

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 7 aprile 2019


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
Parola del Signore.


Questo Vangelo che ci è appena stato annunciato ci è tanto vicino. La Parola che Gesù ha detto agli scribi e ai farisei ci tocca sempre tanto. “Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei”.
Anche la frase detta alla donna colta in flagrante adulterio ci colpisce: “Neanche Io ti condanno”.
Questo Vangelo ci piace tanto, perchè spesso ci troviamo davanti ad un giudizio. Si tratti di giudizio umano o divino.
Noi uomini pecchiamo, perchè siamo portati a peccare. Perciò ci rinfresca questa frase di Gesù che libera e il modo in cui ha salvato questa donna. Gesù non la condanna, ma non nega neppure il peccato. Non chiude gli occhi davanti al peccato e insegna agli scribi e farisei come bisogna operare. Bisogna sempre cercare di salvare l’uomo e non perderlo; allontanarlo dal peccato, rialzarlo e dargli una nuova possibilità. Gesù crea qualcosa di nuovo. Annuncia la Misericordia. La lotta contro il peccato non deve uccidere l’uomo, ma deve liberarlo. Questo può farlo solo Dio.
Così questi scribi e farisei, guidati dai loro giudizi sbagliati e dalla voglia di mettere alla prova Gesù per trarre in inganno sia Lui che la donna, hanno involontariamente salvato la donna stessa portandola davanti a Gesù.
Bisogna sottolineare che la lotta della donna contro il peccato non è terminata. Gesù non l’ha condannata; le ha dato una nuova possibilità. Non ha fatto finta come se non fosse successo nulla, perchè Lui Stesso ha detto: “Và e d’ora in poi non peccare più”.
Spesso nella Chiesa incontriamo una misericordia che vuole superare la Misericordia di Gesù. Si sottolinea sempre la Misericordia di Dio, ma senza la chiamata alla conversione. Questa è una grande trappola per ciascuno di noi. Tale misericordia non viene da Dio. Nessuno si può fidare di Dio e vivere una vita di piacere nel peccato pensando che Dio perdonerà perchè è misericordioso e perdona tutto. In tale cuore manca il pentimento e la decisione di cambiare vita. In tale cuore Gesù non può operare.
Lui chiede un cambiamento e di rinunciare al peccato per allontanarsi dal male e iniziare una vita migliore.
Non basta dire: “Dimenticherò il mio passato”. Il passato si può abbandonare soltanto quando con cuore sincero siamo davanti al Signore nel sacramento della confessione e quando in modo sincero Gli diciamo i nostri peccati. Il Signore può operare con la Sua Misericordia e guarire le ferite provocate dal peccato.
E’ molto pericoloso dimenticare i nostri peccati e andare avanti senza riconoscerli davanti al Signore.
Questa donna era davanti a Gesù e davanti alle altre persone. Il suo peccato stava davanti al Signore e lei, nella sua debolezza, era completamente abbandonata a Lui. Ma proprio quando l’uomo si abbandona completamente al Signore e confessa i propri peccati il Signore agisce e risana la ferita.
E’ importante dire che ogni confessione dev’essere sincera, senza confezionare il peccato in un discorso generale. Dio ci conosce, ma è necessario che anche noi conosciamo Lui. Se Lo conosciamo sappiamo che è misericordioso e mite e desidera che il convertito si salvi.
Dobbiamo avvicinarci al Signore nella Confessione senza scusarci o nascondendo i peccati. Soltanto così Dio potrà guarire ogni dolore e ogni ferita che il peccato ha provocato nella nostra anima e potremo sentire le parole di Gesù: “Neanch’Io ti condanno. Và e d’ora in poi non peccare più”.
E’ interessante notare che l’evangelista giovanni sottolinea che gli scribi e i farisei hanno portato la donna a Gesù e l’hanno posta in mezzo. Si usa quest’espressione anche quando se ne sono andati via; si dice che la donna era “là in mezzo”. Usando questa espressione Giovanni indica che la donna era al centro della discussione, ma anche equidistante da loro e da Gesù, da chi la voleva condannare e da Chi la voleva salvare dalla morte.
Fratelli e sorelle, è importante lo sguardo con cui ci guardiamo a vicenda e con cui guardiamo i peccatori pubblici che spesso sono al centro dei nostri discorsi e di cui spesso si parla male. Non dobbiamo perderci nella nostra debolezza umana nella quale lapidiamo le persone con le nostre parole di condanna e con i nostri comportamenti.
Dobbiamo agire come Gesù e permettere che lo “stare in mezzo” sia per loro la salvezza come lo è stato per questa donna.
Fratelli e sorelle, tra di noi nessuno è senza peccato anche se spesso abbiamo le pietre in mano per farci giustizia contro gli altri. Non siamo invitati a condannare, ma a portare gli altri a Gesù. Ricordiamo questo tutte le volte che ciascuno di noi commette un peccato. Non condanniamolo. Non parliamo male di lui. Non uccidiamolo con i nostri comportamenti o sguardi cattivi. Preghiamo per lui.
Con la preghiera e l’amore fraterno portiamo i peccatori “in mezzo”, dove saranno guariti dal peccato con la Misericordia di Gesù. Siamo invitati a questo come cristiani. Altrimenti non servono a nulla questi momenti di unione presso la Mensa Eucaristica se non ci trasformiamo assieme al pane e al vino rinnovando la nostra vita in Cristo.
Perciò preghiamo il nostro Signore misericordioso di trasformarci tutti con il Sacrificio del Suo Amore che ci sarà in questa Comunione, affinchè anche noi, nutriti con la Sua Parola, il Suo Corpo e il Suo Sangue, possiamo trasformarci in portavoce della Misericordia di Dio e del Suo Amore verso tutti gli uomini.
Dio sia “in mezzo” a noi e così possa guarire tutti i rapporti e allontanare il peccato, affinchè noi possiamo crescere in una vita nuova, dimenticando ciò che è passato e correre verso la meta: il premio della chiamata di Dio in Cristo Gesù.
Amen
fra Zvonimir Pavičić

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