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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 12 aprile 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 5 aprile 2019


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Parola del Signore.

  
Fratelli e sorelle, sappiamo che l’Antico Testamento è la testimonianza della Rivelazione di Dio che avviene in un processo. Incontriamo le promesse messianiche che guardano il futuro e col tempo assumono sempre più concretezza. Tutto questo comincia a realizzarsi con la nascita di Gesù.
Nell’Antico Testamento troviamo molti dettagli di ciò che avrebbe vissuto Gesù in relazione agli uomini, soprattutto riguardo allo scontro con i capi dei sacerdoti del Suo popolo.
Il profeta, ispirato dallo Spirito di Dio, prevede che Gesù incontrerà disprezzo e una morte vergognosa.
Mentre abbiamo ascoltato il Libro della Sapienza sicuramente abbiamo pensato a Gesù e al Suo destino. Vedendo cosa succede ad ogni giusto lo scrittore di questo libro guarda al futuro e descrive il destino del Giusto dei giusti, cioè di Gesù con queste parole commoventi: “Dicono gli empi fra loro: ‘tendiamo insidie al giusto che per noi è di inciampo e si oppone alle nostre azioni. Ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso ‘Figlio del Signore’. E’ diventato per noi condanna dei nostri pensieri. Ci è insopportabile solo a vederlo”.
Fratelli e sorelle, ritorniamo al Vangelo secondo Giovanni che abbiamo appena sentito. In queste parole si descrive il destino di Gesù già visto nel Libro della Sapienza.
Mentre Gesù si incammina per recarsi alla più grande festa dei giudei, la Festa delle Capanne, Egli ha paura di giungere a Gerusalemme, perchè sa che lì Lo vogliono uccidere. Perciò non và con i pellegrini e i Suoi parenti che in gran numero salgono a Gerusalemme, ma da solo, quasi di nascosto.
Nel Tempio di Gerusalemme, dove parla della Sua Missione, vive una situazione spiacevole. Mentre la folla che era venuta in pellegrinaggio era convinta che Lui fosse il Cristo gli altri erano contro di Lui, perchè non potevano sopportare la Sua Parola che invita a cambiare vita.
Il Libro della Sapienza aveva già previsto queste motivazioni: “Per noi è di incomodo. Si oppone alle nostre azioni. Ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta”. Ma i capi dei sacerdoti sono impotenti, perchè non era ancora giunta la Sua ora. Di questa ora non decidono i capi dei sacerdoti - pur avendo tutto il potere - ma il Padre Celeste. Quando verrà quell’ora Gesù si offrirà spontaneamente alle loro mani.
Ogni scritto del Nuovo Testamento è nato nel sentimento di fede che intercorre tra l’autore e e gli ascoltatori dello scritto stesso. Parlano le persone che con la loro testimonianza e azione hanno fondato certe comunità cristiane e vegliano su di esse.
Nessun altro lo ha fatto meglio dell’evangelista Giovanni. Egli ha sviluppato in modo particolare il tema della fede. Ciò che descrive come un dramma, cioè l’incredulità del popolo all’incontro con Gesù, è già annunciato all’inizio del Vangelo di Giovanni. “E’ venuto di Suoi, ma non Lo hanno accolto. A coloro che Lo hanno accolto ha dato il potere di essere figli di Dio. Coloro che credono nel Suo Nome”.
Nella descrizione del primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana l’evangelista ha aggiunto il commento: “Alle nozze di Cana Gesù fece il primo miracolo rivelando la Sua gloria e i Suoi discepoli hanno creduto in Lui”.
Uno che legge questo brano del Vangelo gioisce, perchè il miracolo ha dato frutti di fede. Ma questa gioia sarà breve, perchè il prossimo testo parla della reazione di Gesù quando entra nel Tempio di Gerusalemme e dove regna l’incredulità. Il Tempio, luogo dove si dovrebbe incontrare la fede, è stato trasformato in un mercato.
Tornato al Tempio per la festa delle capanne Gesù cerca di rivelarSi ai pellegrini come Colui che è stato inviato dal Padre, ma vediamo che viene rifiutato. I motivi sono vari. Alcuni giudei sono convinti di sapere benissimo come deve essere il Messia e questa loro immagine non è in conformità con Gesù.
Natanaele ha chiesto: “Ma da Nazaret può venire qualcosa di buono?”
Alcuni sono ancora più determinati e dicono: “Le letture non dicono forse che il Cristo verrà dalla discendenza di Davide da Betlemme e non da Nazareth?”
Nella loro mentalità stretta che impedisce di fare ogni forma di bene nel giorno di sabato concludono che questo Uomo non viene da Dio, perchè non rispetta quel giorno facendo del bene.
Anche oggi, fratelli e sorelle, coloro che rifiutano Cristo elencano vari motivi per farlo. Spesso la colpa è dei membri della Chiesa, perchè loro dicono che non sono convincenti.
Tutti questi motivi possono essere riassunti in ciò che è scritto nel Libro della Sapienza: “Per noi è scomodo e si oppone alle nostre azioni”.
Nessuno rifiuta Cristo perchè non è saggio, ma perchè i Suoi discorsi sono esigenti e non lasciano indifferenti.
Gesù non vuole rendere il peccato accettabile, ma lo descrive come il male che porta l’uomo alla perdizione. Egli vuole aiutare l’uomo ad evitare il peccato. Perciò non dobbiamo avere paura della Parola di Gesù. Questa è la Parola di vita.
Questa Parola ci risuona in modo particolare nel tempo di Quaresima.
Cerchiamo di rimanere aperti ad Essa, affinchè possa guidarci verso la conversione che Lui aspetta da tutti.
Amen.

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