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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 26 aprile 2019

Omelia della santa Messa di Pasqua Medjugorje, 21 aprile 2019


Dal vangelo secondo Giovanni.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore
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Cari fratelli e sorelle, cari pellegrini, oggi è la festa delle feste: la domenica della resurrezione del Signore.
La Pasqua non è la memoria di un evento di 2000 anni fa, ma è la realtà che dura. Cristo è vivo e presente tra di noi.
Pasqua ha in Sè la cosa più bella che desideriamo: la vita nata dalla morte. E’ la pienezza dei desideri.
Perciò siamo gioiosi e pieni di speranza in questa celebrazione, perchè Gesù ha vinto la morte e ci ha donato una vita nuova.
La morte di Cristo e la Sua resurrezione sono eventi fondamentali che danno senso alla vita umana e a tutta la storia dell’umanità. La Sua resurrezione ci garantisce il futuro eterno; non solo a noi, ma a tutti gli uomini.
Ogni vita umana sarebbe persa senza la resurrezione. Gesù Risorto ci offre la pienezza dei nostri desideri.
Nessuno ha visto dal vivo la resurrezione di Gesù, perchè questo è impossibile agli uomini. I Suoi discepoli Lo hanno incontrato dopo la resurrezione e hanno divulgato la notizia agli altri.
Simon Pietro Lo ha incontrato Risorto tra i primi e lo ha testimoniato al centurione Cornelio come abbiamo sentito nella prima lettura.
San Pietro dice che lui è uno dei testimoni che ha mangiato e bevuto con Gesù dopo la Sua resurrezione. Pietro fa la ricostruzione della storia della Salvezza.
Dio si è fatto presente tra gli uomini e Gesù è diventato Giudice dei vivi e dei morti. Ciascuno che crede in Lui riceve il perdono dei peccati.
Il Vangelo ci descrive cosa è successo il primo giorno della settimana. Maria di Magdala si reca al sepolcro di mattino. E’ ancora buio. Vede che la pietra è stata rimossa dal sepolcro e non c’è più il Corpo di Gesù. La prima cosa che pensa è che qualcuno Lo ha portato via. Non pensa alla resurrezione. Questo è comprensibile dalle parole dette a Pietro.
Giovanni è con Pietro. Entrambi corrono al sepolcro e Giovanni giunge prima, perchè è più giovane e veloce. Quando arriva non entra, ma lascia entrare Pietro. Pietro vede i teli posati in parte e il sudario che era stato sul Capo di Gesù avvolto in un luogo a parte. Allora entra anche Giovanni “E vide e credette”.
Giovanni che ha scritto questo Vangelo non dice se Pietro ha creduto o meno, ma dice di se stesso che ha creduto alla resurrezione.
Per Giovanni è tutto chiaro. Colui che era in quei teli li ha tolti o forse lo hanno fatto gli angeli. Questi hanno anche tolto la pietra dal sepolcro e Gesù ne è uscito vivo.
Le guardie si sono impaurite quando hanno sentito il terremoto e hanno visto il sepolcro aperto senza il Corpo di Gesù. Esse sono corse dai capi dei sacerdoti a raccontare l’accaduto.
Gesù Risorto ha incontrato tante persone. La Sua resurrezione è l’inizio di un mondo nuovo e il pegno della nostra resurrezione che si realizza già adesso quando ci opponiamo al male. Questo si realizzerà in pienezza quando Gesù si rivelerà al mondo alla fine dei tempi.
La resurrezione di Cristo di oggi ci invita alla gioia vera e ci invita a portare questo messaggio al mondo diffondendo fiducia e speranza.
Celebrare la Pasqua in pienezza significa farlo con gioia come le donne che sono ritornate con il messaggio della Sua resurrezione. Pietro, Giovanni e i discepoli che hanno incontrato Gesù sulla via verso Emmaus hanno avuto una grande gioia.
Anche il nostro cuore possa ardere della gioia pasquale, perchè sappiamo che Gesù Risorto ci è vicino.
Per questa ragione celebriamo non con il lievito di cattiveria, ma con purezza e verità.
Cristo è stato sacrificato perciò celebriamo nel Signore e questo significa che i cristiani non dovrebbero identificarsi con lo stile di vita di coloro che non credono e vivono soltanto per il tempo attuale. I cristiani con il Battesimo hanno abbandonato lo stile di vita precedente e si sono rivolti verso una vita nuova ricca di fede, speranza e carità.
Con la resurrezione per il cristiano il mondo è diventato il luogo di preparazione per il cielo. Ci prepariamo per la vita di felicità e comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo per tutta l’eternità.
San Paolo nella lettura di oggi ci parla di questa preparazione. Lui ha incontrato Cristo ed è diventato un uomo nuovo e ci invita a risorgere con Cristo e a rivolgere lo sguardo a ciò che è celeste.
In un altro punto san Paolo dice: “Vivo, ma non sono più io. In me vive Cristo. Ciò che vivo adesso nel corpo lo vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato Se Stesso per me”
Vivere la resurrezione significa cercare ciò che viene da Dio e guida a Dio. L’esempio di san Paolo deve essere di ispirazione anche per noi.
Dobbiamo cercare sempre Cristo che è nostro Maestro, nostra Guida e nostro Salvatore. Dove è Lui siano anche i nostri cuori.
Con la resurrezione Gesù ha fatto gioire non solo i discepoli, ma anche la Sua santa Madre.
Rimaniamo tutti nella gioia pasquale.
Vi auguro una Pasqua gioiosa e benedetta.
Amen.

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