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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 9 marzo 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 3 marzo 2019

  
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, a Gesù non piacevano i mentitori. Dava sempre la preferenza ad un peccatore piuttosto che ad uno che diceva bugie. Preferiva il pubblicano che si pentiva e batteva il petto piuttosto che il fariseo che si vantava mascherato di bontà. Il peccato nascosto rimane nell’uomo, mentre quello uscito attraverso il pentimento viene perdonato e non esiste più.
Perciò Gesù, fratelli e sorelle, ci invita ad illuminare la nostra interiorità e ad aprirci alla luce del sole di Dio. Ci invita ad aprire tutte le vie che portano alla nostra coscienza in modo che non ci rimanga nessun’ombra.
Questo è il senso dell’insegnamento che oggi ci offre il Signore.
“L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene. L’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male. La sua bocca, infatti, esprime ciò che dal cuore sovrabbonda!. Parole pesanti. Per i farisei l’opera è buona in conformità alla legge di Dio, ma questo non basta per Gesù. Per Lui il bene è ciò che esce dal cuore puro. Se non è così è una falsità, è ipocrisia.
Gesù desidera sottolineare che se il nostro cuore non è pieno di bontà e innocenza ogni nostra opera avrà intenzioni cattive. Anche se queste intenzioni sono nascoste. Dobbiamo sempre verificare come sono le intenzioni che ci spingono a fare un’opera. Se l’intenzione è buona anche l’opera sarà buona, ma se l’intenzione è cattiva l’opera può essere soltanto cattiva anche se può sembrare buona.
Per comprendere meglio ci possono aiutare i seguenti esempi. Visitare un ammalato e stare al suo servizio serve tantissimo. Rivolgere una parola di consolazione a chi soffre è certamente un’opera di misericordia. Aiutare un anziano o un povero sono opere buone. Eppure tutto questo si può fare anche con intenzioni sporche o brutte. Possiamo farlo per essere lodati, per avere in cambio cose materiali. Magari assistiamo gli anziani per ereditare la loro casa.
Nel Vangelo secondo Matteo sentiamo le parole di Gesù: “Guai a voi ipocriti, scribi e farisei. Sembrate sepolcri. Dal di fuori sembrate belli, ma dentro siete pieni di ossa putride. Fuori sembrate giusti davanti agli uomini, ma dentro siete pieni di ingiustizia e di ipocrisia”.
Un’opera che è buona agli occhi umani non significa che sia sempre buona agli Occhi di Dio. Ci vuole l’intenzione buona. Bugia e inganno non portano verso il Regno di Dio.
Fratelli e sorelle, dobbiamo domandarci se la mia intenzione esce da un cuore buono. Gesù risponde: “Non vi è un albero buono che produca un frutto cattivo e non vi è un albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero, infatti, si riconosce dal suo frutto. Non si raccolgono fichi dagli spini nè si vendemmia uva da un rovo”.
L’albero buono produce frutti buoni. Se le circostanze cambiano l’albero non può dare frutti cattivi. Se ci comportiamo bene soltanto quando qualcuno ci guarda non siamo persone buone. Ci facciamo vedere tali e questa è una cosa falsa. Se ci fermiamo nel bene e guardiamo indietro quando arrivano difficoltà e mancanza di gratitudine allora è chiaro che il nostro bene è superficiale.
Forse la Parola di Gesù ha qualcosa da dirci adesso. AccettiamoLa con umiltà, perchè la Sua Parola ha il dono della luce.
Pensiamo all’ammonizione di Gesù: “Può un cieco guidare un altro cieco?”. Questo vuol dire che noi abbiamo la responsabilità reciproca. Dobbiamo aiutarci e ammonirci reciprocamente. Questo bisogno nasce nell’amore. Come possiamo ammonire i fratelli se il nostro cuore è pieno di cattiveria? La cattiveria che vediamo negli altri spesso è la proiezione di quella che noi abbiamo nel nostro cuore.
Gesù ci raccomanda: “Diventate buoni e troverete la vera luce per aiutare i vostri fratelli e le vostre sorelle. Come puoi dire al tuo fratello ‘lascia che io tolga la pagliuzza dal tuo occhio tu che non vedi la trave che si trova nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”.
Gesù usa quest’occasione per farci comprendere il rischio dell’ipocrisia. Dio ama la verità e desidera insegnarci a vivere sempre nella verità anche quando non è facile.
Siamo ipocriti quando raddrizziamo i difetti degli altri e abbiamo mille peccati.
Se ci fa soffrire il peccato dell’altro perchè non ci fa soffrire quello nostro?
Quando cambieremo potremo essere miti e umili e offrire al fratello la mano quando cade.
Papa Giovanni XXIII, con tutta la sua mitezza e semplicità, ha scritto nel suo diario: “Molti quando pronunciano ‘confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli’ vorrebbero battere il petto dell’altro dicendo che il peccato è dell’altro”.
Così non si cresce nel bene e non si può aiutare gli altri. Gli altri possiamo aiutarli soltanto con amore verso la verità e umiltà.
Un padre antico ha scritto: “L’anima spesso desidera penetrare nell’anima dell’altro e invece nella nostra anima non penetriamo mai o raramente”.
Il cristiano saggio si occuperà di se stesso e toglierà dal suo cuore tutto ciò che non va bene. Più sarà perseverante e più comprenderà la propria miseria e scoprirà negli altri sempre più le loro caratteristiche buone. I santi lo hanno fatto.
Gli ipocriti per non giudicare se stessi giudicano gli altri. Non vogliono guardare nel proprio cuore per togliere la colpa, ma la verità un giorno verrà fuori.
Amen.

  
fra Karlo Lovrić

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