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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 9 marzo 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 1 marzo 2019


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, come abbiamo sentito il tema del Vangelo è il matrimonio e il rapporto tra marito e moglie.
In una barzelletta si racconta che un catechista ha chiesto ai ragazzi: “Chi sa dirmi in quale libro della Bibbia Dio ha istituito il matrimonio?” Un ragazzo ha risposto: “Nel primo libro, nella Genesi”. “Sì, hai ragione. Ma qualcuno saprebbe dirmi con quali parole Dio ha istituito il matrimonio?” E il ragazzo ha risposto: “Io creo inimicizia tra te e la donna”.
Fratelli e sorelle, questa è la nostra prospettiva umana, è come noi vediamo il matrimonio. Purtroppo questa è l’esperienza del matrimonio vissuto. In tanti matrimoni ci sono inimicizie tra marito e moglie, ma questa non è l’idea di Dio. Non intendeva questo quando ha creato il matrimonio.
Il matrimonio non è frutto della mente umana. Non è la legge di uno stato. Il matrimonio è stato creato da Dio Stesso. Il matrimonio è un’opera soprannaturale di Dio.
Nel libro della Genesi Dio ha detto: “Non è bene che l’uomo sia solo”. Per questo ha creato una persona come lui.
Nel nostro tempo sappiamo che il male peggiore che colpisce il matrimonio è il divorzio e la separazione. Al tempo di Gesù era il ripudio della moglie.
In un certo senso questo era ancora peggio, perchè creava ingiustizie. Il marito aveva il diritto di ripudiare la moglie, mentre la moglie non aveva il diritto di ripudiare il marito.
Riguardo questo fatto al tempo di Gesù c’erano due pareri opposti: secondo una corrente era lecito ripudiare la moglie per qualsiasi motivo; secondo l’altra per ripudiare la moglie ci voleva un motivo molto serio.
Ecco perchè i farisei hanno posto questa domanda a Gesù. Egli ha dato una risposta che loro non si aspettavano: “Per la durezza del loro cuore Mosè scrisse questa norma, ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
In altre parole Gesù dice che non esiste motivo per cui si possa ripudiare la propria moglie o il proprio marito. Quello che abbiamo sentito nel Vangelo è il testo classico della condanna del divorzio.
Noi sappiamo cosa dice la Chiesa e la Bibbia sul divorzio, ma la Parola di Dio mostra anche come fare affinchè non avvenga il divorzio.
Il Vangelo opera in maniera preventiva.
Quando si presentano le prime difficoltà si sente dire: “Mi annoio. Se questo è il matrimonio è meglio che ognuno vada per la sua strada…” Purtroppo il matrimonio rientra nella mentalità dove prevale l’idea “usa e getta”.
Il matrimonio fa parte della vita. Non c’è una definizione del matrimonio. Si tratta di due persone del tutto diverse: un uomo e una donna. Queste due persone entrano in una comunione molto intima chiamata matrimonio.
L’uomo e la donna sono diversi fisicamente, psichicamente, spiritualmente. Guardano la stessa cosa e la spiegano in due modi diversi.
Come impossibile è anche definire la vita. Come si può proteggere la vita? Sicuramente non tenendola sotto una campana di vetro: proteggerla dalle difficoltà, dall’atmosfera…
La vita è composta da difficoltà continue che il nostro corpo impara ad affrontare. Esso impara a difendersi dai virus e dai batteri e risveglia il sistema immunitario.
Così è anche nel matrimonio, perchè così è la vita.
Il matrimonio non è esente da attacchi, cadute, difficoltà, ma tutto questo non è motivo per abbandonarsi alla disperazione. Il cammino che porta ad un matrimonio fruttuoso è lo stesso che porta alla santità.
La santità non si raggiunge non facendo nulla, senza sporcarsi le mani. La vita è composta anche da cadute, dopo le quali l’uomo si rialza.
Qualche volta nella vita cadiamo nei peccati gravi o percorriamo vie sbagliate. Dopo tutto questo l’uomo si può rialzare e ricominciare una vita nuova.
A questa nuova vita la Madonna ci invita nel Suo ultimo messaggio del 25 febbraio e dice: “Cari figli, oggi vi invito ad una vita nuova”. Questo significa: “Vi invito ad avere fiducia in Dio che può fare tutto nuovo”. Non importa quanti anni abbiate., da quanti anni siate sposati, ma aprite il vostro cuore a Gesù che vi trasformerà.
Ce lo ha detto la Madonna che ha risvegliato l’ottimismo e la speranza in tutti questi anni di apparizioni e dandoci messaggi materni tanto semplici, ma veritieri.
Nel cammino della santità e in quello matrimoniale sappiamo che i santi sono passati per la notte oscura dei sensi. In questa fase non sentono nessun entusiasmo e nessun sentimento. C’è solo aridità e vuoto. Fanno tutto spinti solo dalla forza di volontà. Dopo questa prova arriva la notte oscura dello spirito. Questa è ancora più dura, perchè non sono in crisi solo i sentimenti, ma anche la mente e lo spirito. Le anime entrano nel dubbio e non sanno se sono sulla via giusta o se hanno fallito tutto. Si vedono solo tenebre fitte e sembra tutto finito. Ma non è così.
L’esperienza della notte oscura dei sentimenti o dello spirito sono una fase di introduzione in una luce ancora più grande, nell’amore ancora più puro e forte.
Tutto questo è una purificazione. Dopo di ciò i santi arrivano a capire che il loro amore iniziale non era perfetto, non era puro, ma solo egoistico. Comprendono di avere ancora bisogno di capire bene se stessi. Amavano Dio per la consolazione che ricevevano e non per Lui Stesso.
Il cammino con Dio e quello con la persona amata conoscono le grazie iniziali, la dolcezza, l’attrazione. All’inizio del matrimonio tutto sembra perfetto. Sembra di poter toccare il cielo. Ma questo entusiasmo iniziale non dura sempre.
I coniugi che hanno compiuto un cammino di santità hanno capito che quell’entusiasmo iniziale è insignificante rispetto all’amore autentico, puro e maturato attraverso questi eventi e cadute. Se all’inizio i coniugi si amavano per il piacere adesso si amano per il bene altrui, cioè amano l’altro e non più se stessi.
La vita è come la santità; il segreto è iniziare sempre di nuovo. Come la vita ricomincia ogni mattina così nel matrimonio, se entrambi lo vogliono, si può ogni giorno ricominciare dall’inizio lasciando il passato e iniziando una storia nuova. Si deve avere il coraggio di credere che Dio può fare tutto nuovo. Ancora più bello, più puro e più profondo.
Molte delusioni avvengono nel matrimonio perchè un coniuge aspetta dall’altro cose impossibili. Aspettano solo ciò che Dio può dare. Nè il marito nè la moglie possono dare la vita, perchè tutti e due sono mortali e limitati, fragili. Entrambi, appoggiati a Dio, possono essere un sostegno reciproco.
Preghiamo perchè gli sposi abbiano il coraggio di appoggiarsi al Signore.
Preghiamo per avere il coraggio di incamminarci sulla via a cui ci invita la Madonna. Una via di fiducia nella vita nuova che Gesù crea per noi trasformando i nostri cuori.
Amen.

fra Lijubo Kurtovic

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