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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 22 marzo 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 17 marzo 2019


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore.

  
Cari fratelli e sorelle, la Trasfigurazione è descritta in tutti i Vangeli nei dettagli, ma rimane comunque un mistero. Si tratta di una realtà che solo la Parola di Dio ci può rivelare.
Un esempio ci può aiutare a capire questa manifestazione gloriosa di Gesù.
Uno scrittore ha scritto riflessioni sulla seconda guerra mondiale. Ha descritto gli aerei che volavano sopra al suo paese. I cittadini dovevano rimanere al buio per non farsi notare. Usavano delle lampade che facevano una tenue luce azzurra. Questa luce rendeva le cose più scure del normale.
Gesù, in quanto Dio, era la luce, ma in certe situazioni non poteva rivelarsi. Venendo sulla terra si è adattato alla possibilità dei nostri occhi che non riescono a sostenere la luce del sole.
La prima lezione che ci deriva da questo evento è l’invito ad alzarci. Il Vangelo ci fa ricordare che per vedere Dio dobbiamo innalzarci. Questo verbo si riscontra spesso nella Bibbia.
Gesù sale sul monte per pregare e prepararsi al Calvario.
Tutti i credenti sono invitati a vivere la vita cristiana e la perfezione dell’amore. Ma seguire Gesù non è possibile senza accettare la salita al monte.
Non c’è santità senza rinunce e lotte spirituali. Chi cammina verso la santità non smette mai di percorrere questa via.
L’evangelista Luca dice che Gesù era sempre cosciente della sofferenza che doveva affrontare.
La Sua gloria doveva imprimersi nella memoria dei discepoli come segno di un Dio che presto avrebbero visto crocifisso.
La Trasfigurazione fa parte della pedagogia di Dio che pian piano ci introduce nella realtà della Persona di Gesù.
San Pietro, nonostante tutti i suoi dubbi ci dice: “Noi testimoniamo la Sua gloria”. La Trasfigurazione rivela il mistero di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Abbiamo bisogno di Lui.
Un giorno prima della Trasfigurazione Gesù ha chiesto: “Cosa dicono gli uomini di Me?” Le risposte sono oggi come in quell’epoca. un uomo grande, un maestro, un profeta.
Ma questo è tutto? Il mistero della Trasfigurazione va oltre e ci mostra la pienezza della vita in Gesù Cristo. Egli manifesta la gloria di Dio e rivela che per entrare nella gloria bisogna prendere sulle spalle la croce.
Dio Padre fa sentire la Sua Voce e una nube avvolge i discepoli. Quest’ultima è un segno dello Spirito Santo. A noi rimane di entrare in questo mistero con ogni nostra ferita.
Giorni bui ci sono per ogni persona. E’ triste quando le disgrazie ci scoraggiano e ci incutono sfiducia in noi stessi e in Dio.
Dentro di noi dobbiamo avere una scintilla che ci fa sempre ricordare che siamo figli di Dio.
Sant’Agostino parla di un Maestro interiore che ci da sempre le risposte ai dubbi della vita. E’ una situazione che manca a molti di noi.
Anche Pietro non ha capito subito. Lui voleva fare tre capanne per vivere sul monte con Gesù, ma Egli spiega che bisogna scendere per servire gli altri.
La Vita è scesa sulla terra per morire, per sentire fame e sete, stanchezza. E tu? Tu respingi la sofferenza.
La Trasfigurazione di Gesù garantisce a noi la nostra trasfigurazione.
Pietro, Giacomo e Giovanni devono scendere dal monte e non riescono nemmeno a parlare di questa esperienza.
Quando la quotidianità ci opprime sentiamo la nostalgia del monte, dei momenti di grazia che abbiamo sperimentato precedentemente.
La gloria rivelata nella Trasfigurazione non passa per le visioni, ma per la Via Crucis. Questa è la via che Gesù ci ha indicato.
Cari fratelli e sorelle, anche noi come i discepoli di Gesù vorremmo costruire tre capanne sul monte dove il nostro spirito gioisce, ma dobbiamo tornare tra gli altri e cercare di superare le prove per poterci chiamare “cristiani”. Non bastano esperienze mistiche, meditazioni profonde e visioni. A noi vengono chiesti atti concreti, atti d’amore. Dobbiamo diventare servi umili negli atti della vita quotidiana.
Gesù continua la Sua Trasfigurazione ed è vicino a noi. Si mette al nostro fianco come Colui che cammina con noi sulla via, ma spesso non Lo riconosciamo, perchè i nostri cuori non sono puri e la nostra vista è accecata.
In ogni incontro che facciamo possiamo trovare qualcosa da imparare. Se facciamo così la nostra vita verrà trasformata.
Dobbiamo cercare nel nostro prossimo il Volto trasfigurato di Gesù.
Sono passati tanti anni da quando il Vescovo Kantuna in Canada ha chiesto alle suore dell’Immacolata di prestare servizio in un ospedale per lebbrosi. La Superiora ha detto alle consorelle: “Care sorelle, chi di voi si sente disposta a servire in questo ospedale si alzi e vada”. Tutte le suore si sono alzate disposte ad aiutare.
Anche noi, fratelli e sorelle, vorremmo essere come Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor con Gesù. Vorremmo vivere sempre una fede ferma e chiara, aspettando il momento in cui potremo vivere questa gloria nell’eternità.
Sentiamo la nostalgia del Tabor, perchè la vita ci opprime con tanti momenti di Calvario.
Spesso ci manca l’amore e vediamo ovunque sofferenza.
Gesù Cristo, donaci un po' della Tua luce, perchè spesso la nostra strada è troppo buia. Illuminaci e donaci la forza per salire il Calvario con Te.
Così giungeremo al Cuore del Padre.
Amen.
fra Dragan Ružić

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