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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 24 settembre 2017

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 16 settembre 2017


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, noi cristiani siamo chiamati ad essere attivi, responsabili e ad essere rappresentanti di Gesù.
Il nostro compito consiste nel parlare secondo il Vangelo del Signore, ma anche vivere secondo la Verità divina.
Chi vuole seguire Gesù segue il Regno di Dio.
Per Gesù il Regno di Dio è al primo posto.
Chi cerca la pace e la giustizia di Dio deve guardare Gesù e osservare gli eventi avvenuti alla Sua Presenza e quelli che avvengono ancora oggi alla Presenza del Suo Spirito. Gesù è il Regno di Dio impersonificato.
Da oltre 2000 anni esiste la Chiesa.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna che la Chiesa, una società gerarchica, è il Corpo mistico di Cristo. Essa è composta da elementi divini ed umani. Si tratta di un mistero che solo la fede può accettare.
La Chiesa è il popolo di Dio che raduna persone diverse per colore, lingua, confini. Visi aderisce con il Battesimo e non con la nascita.
In questo popolo regna la legge dell’Amore. La Sua missione è la divulgazione del Regno di Dio, cosa che è iniziata con Gesù e che raggiungerà la perfezione alla fine dei tempi.
Secondo il documento del Concilio Vaticano II la Chiesa è santa, perchè è unita a Cristo e Lui, unico santo, la santifica.
La Chiesa è Cattolica, perchè è universale. In Essa è presente Cristo. Essa è inviata al popolo umano. Tutti i popoli sono invitati a far parte del popolo di Dio.
Esiste un altro lato della Chiesa. Di questo ha scritto Papa Francesco. La Chiesa è santa e peccatrice. Si possono vedere tanti peccati e mancanze, ma non si deve perdere di vista la santità di tanti uomini e tante donne che anche oggi operano nella Chiesa.
“Questo fatto - dice il Papa - non mi scandalizza, perchè la Chiesa è mia Madre. Le mancanze e i peccati li guardo come avrei guardato quelli di mia madre. Quando penso a mia madre mi ricordo prima di tutto delle cose belle che ha fatto e non tanto delle mancanze e dei difetti. La propria madre, più che con le parole si protegge con il cuore pieno d’amore”.
Fratelli e sorelle, sulla base di quello che abbiamo letto voglio spiegare il messaggio del Vangelo di oggi.
All’inizio leggiamo. “Pietro si avvicinò a Gesù e disse: ‘Signore, quante volte devo perdonare il mio fratello se ha commesso un peccato contro di me? Fino a 7 volte?’” Gesù ha risposto: “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”.
Noi tutti sappiamo che non esiste una vita comunitaria perfetta. Nè in famiglia nè nella Chiesa nè in convento. Siamo tutti diversi e volontariamente o involontariamente ci feriamo a vicenda. Nei rapporti umani spesso non c’è perdono e questa è una grande sconfitta.
Qualcuno ha detto che la via dalla testa al cuore è lunga solo una trentina di centimetri, ma alcune volte dura tutta la vita. Questo vale sopratutto per la questione del perdono.
Nessun rapporto umano può avere successo senza perdono e riconciliazione.
Ma sulla via tra la testa e il cuore ci sono tanti ostacoli. Uno di essi è la domanda “perchè?”
Ma perchè devo sempre essere io quello che è generoso?
Dietro a questa domanda si nasconde la convinzione che gli altri sono egoisti, negativi e guardano solo ai propri interessi.
Allora ci chiediamo: perchè noi dobbiamo comportarci diversamente?
A superare questo ostacolo ci aiuta un modo di pensare diverso. Il prendere atto che gli altri ci accettano con le nostre abitudini e il nostro carattere e che ci amano indipendentemente dai nostri errori e che rimangono con noi anche se spesso li deludiamo.
Ciò che aiuta a superare il primo ostacolo è capire che anche noi spesso viviamo della benevolenza e della generosità degli altri.
Un altro ostacolo sulla via dalla testa al cuore è il seguente: ma allora devo permettere agli altri di sfruttarmi, di maltrattarmi, di schiacciarmi? Se io sono buono e generoso sono quello che viene preso in giro da tutti. Se cerco di perdonare faccio male a me stesso.
Il brano di oggi ci aiuta a vedere tutto sotto un altro punto di vista e a capire che amore e bontà convengono sempre.
Dentro di me devo capire che il perdono e la generosità donano la libertà e il distacco dalla situazione che ci ha fatto del male.
Diventiamo positivi.
Poi esiste la terza domanda: Perchè devo fare sempre io il primo passo?
Se non prendo io l’iniziativa per primo l’altro non farà nulla. Questo lo abbiamo sperimentato tante volte. Perchè non sono gli altri a fare il primo passo?
Pensiamo così per proteggerci.
E’ giusto ricordarci anche di alcuni episodi del Vangelo.
Gesù è sempre Colui che fa il primo passo e che và incontro alla gente.
Ricordiamo quando Gesù incontra Zaccheo. Prende l’iniziativa e si reca nella sua casa.
Gesù si mette a tavola con i peccatori. Gesù salva la donna dalla lapidazione.
Gesù ci precede sempre con la Sua Volontà. Ci perdona le colpe e ci da la possibilità di iniziare nuovamente.
Allora quando pensiamo quanto è difficile fare il primo passo ricordiamoci che tutti noi viviamo dell’Amore incondizionato del Signore, Amore non meritato.
“Se ti ho perdonato il debito perchè me lo hai chiesto non dovevi anche tu avere pietà del tuo compagno come Io ho avuto pietà di te?” Così dice l’evangelista.
Il messaggio è preciso, concreto. Come Dio fa a te così devi fare al tuo prossimo.
Preghiamo sempre: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
La riconciliazione avviene quando perdoniamo gli altri fino in fondo.
Dove due o tre fanno una cosa simile nel Nome del Signore lì si apre il cielo e il mondo comincia a cambiare.
Nella risposta diretta alla domanda di Pietro, con la frase “non 7 volte, ma 70 volte 7”, Gesù annuncia che il perdono non ha limiti. Dobbiamo perdonare sempre.
Se l’uomo porta l’odio verso il prossimo come può chiedere la guarigione dal Signore?
Fratelli e sorelle, l’annuncio di tutti gli evangelisti è che Gesù è Colui che guarisce, porta la salvezza, il perdono e da la vita.
Negli scritti del santo Vescovo e martire del primo secolo Ignazio di Antiochia troviamo: “Dio rinnova in Cristo la nostra natura umana”.
Unendoci a Cristo raggiungiamo un rapporto con Dio come Lui vuole. Dio Padre ci offre in Cristo la vita eterna.
Sant’Agostino scrive: “La Misericordia di Dio consiste nel fatto che ha presentato il Suo Amore in Gesù che ha dato la Sua Vita per noi”.
Quando l’uomo è tradito, condannato, quando sta morendo, Dio non è lontano. E’ presente. E’ accanto a lui.
Un noto teologo e filosofo scrive: “La Misericordia divina sta nel fatto che Cristo, con la Sua Presenza in questo mondo, ci ha messi sulla via della libertà dei figli di Dio”.
L’adesione alla libertà dei figli di Dio avviene attraverso la Chiesa e le grazie che da Essa derivano.
Cari fratelli e sorelle, voglio concludere l’omelia di questa sera con questa preghiera:
Signore, grazie per il Tuo Amore. Mi incoraggia la promessa che sarai sempre presente dove solo due sono radunati nel Tuo Nome. Se due persone si sentono fratelli nel Tuo Nome lì sei presente anche Tu. Tu sei lì come terzo fratello.
Questa sicurezza della Tua Presenza è una benedizione.
Tu sei fedele alla Tua Parola. Tu sei presente in ogni riunione dei Tuoi discepoli e dei Tuoi fedeli.
Grazie Gesù. Grazie perchè in questo modo fai vedere che sei Fratello anche per me. Sento che sei il mio primo e più prossimo Fratello.
Gesù, sei il Fratello che mi guida ogni volta che mi metto in preghiera, quando mi raccolgo davanti a Te.
Sempre vieni e mi ammonisci, incoraggi, consoli e salvi.
Gesù, Fratello buono, Tu vuoi che tutti si salvino e che non si perda nessuno.
Gesù, grazie per questo Tuo Amore.
Sì, io sono il fratello che spesso sbaglia. Grazie perchè mi ammonisci a quattr’occhi.
Grazie perchè sei paziente e tenendo tante cose in segreto tra me e Te.
Grazie per la Tua Bontà.
Gesù, io sono un fratello che spesso sbaglia, ma Ti ammiro perchè dopo tante mie cadute mi consideri ancora fratello. Mi accetti come sono.
Gesù, ho fatto esperienza della Tua Misericordia, Pazienza e Bontà.
Gesù, donami la grazia affinchè anch’io possa essere fratello per tutti coloro che mi sono attorno in famiglia, in convento e nella Chiesa.
Non permettere che escluda qualcuno dal mio cuore a causa del suo peccato, della sua caduta o dell’offesa che mi ha fatto.
Donami amore paziente e perseverante col quale posso far sentire ad ogni uomo che è mio fratello.
Non permettere che per un comportamento sbagliato io chiuda la porta della bontà e della misericordia.
Gesù, libera me e tutti noi dallo sparlare, dalla lingua malvagia e dalla durezza del nostro cuore.
Gesù, liberaci dal giudizio, dalla condanna. Non permettere che io condanni e giudichi nessuno.
Donami grazia. Donami l’amore e la pazienza, perchè ho provato la Tua Misericordia. Ad ogni fratello e sorella io sappia presentare la Tua Misericordia.
Gesù, la salvezza di mio fratello sia sempre davanti ai miei occhi, ma sopratutto nel mio cuore.
Amen.


Fonte: INFO Trascrizione di Andrea Bianco - Registrazione di Flavio Deagostini

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