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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 17 maggio 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 14 maggio 2019


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore.


Gesù aveva due gruppi di discepoli: i 12 e i 72. Entrambi sono stati chiamati dal Signore fin dall’inizio della Sua opera pubblica, cioè dal Suo Battesimo al Giordano.
Ha chiamato personalmente i 72 per essere partecipi della Sua opera nella realizzazione del Regno di Dio sulla terra. Loro hanno capito le cose in maniera un pò diversa. Dopo il discorso duro sull’Eucaristia fatto a Cafarnao molti si sono allontanati da Lui e non Lo hanno più seguito. Non sappiamo quanti siano rimasti. Questi erano ascoltatori delle Sue prediche e testimoni dei Suoi prodigi.
I 12 hanno scelto di rimanere con Lui. Gesù li ha inviati a predicare e a scacciare i demoni.
Uno di loro, Giuda, è rimasto con i 12 fino all’ultima Cena, quando ha tradito e più tardi si è suicidato.
Dopo la Resurrezione e l’Ascensione di Gesù gli 11 pensavano di dover proteggere l’insegnamento di Gesù, ma anche il numero degli apostoli che Gesù aveva chiamato. Così hanno scelto il dodicesimo apostolo al posto di Giuda.
Avevano dei criteri ben precisi: il candidato doveva essere scelto tra i 72 e doveva essere testimone della Resurrezione di Gesù. I candidati erano due: Barsabba e Mattia. Forse Mattia era stato quel discepolo senza nome che assieme a Cleofa aveva incontrato Gesù sul cammino verso Emmaus ed avevano cenato insieme.
Gli apostoli hanno pregato guidati da Pietro: “Tu Signore che conosci il cuore di tutti mostra quale di questi due hai scelto per prendere il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene nel luogo che gli spettava”. La sorte è caduta su Mattia.
Tutto è accaduto prima della discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste.
Anche oggi Gesù chiama i ragazzi per diventae sacerdoti e le ragazze per diventare religiose. Attraverso i Sacramenti e attraverso la Parola invita i sacerdoti a rimanere apostoli e a non diventare traditori. Ma la strada dalla schiavitù alla libertà è dura. Sia che si tratti di libertà spirituale che fisica. Abbiamo sentito tante volte che gli Israeliti hanno camminato nel deserto per 40 anni per entrare nella terra promessa. Ogni uomo e ogni popolo è in cammino verso la propria terra promessa, ma ogni giorno sente di essere lontano dal traguardo e sente sotto i piedi la sabbia calda del deserto. Si imbatte nella sorgente senz’acqua, nel deserto senza oasi. Suda, piange. Prega, si inginocchia. Alza gli occhi stanchi, alza le mani stanche e và avanti. Ma alla fine del cammino c’è un altro cammino. Il cammino verso l’infinito, verso la vita eterna. Strada facendo ciascuno protesta come facevano gli Israeliti nel deserto: “Perchè ci hai fatto uscire dalla schiavitù dell’Egitto? Perchè ci provi così tanto? Perchè vuoi che moriamo di fame e di sete nel deserto? Vuoi che sparisca il popolo che Tu hai scelto? Vuoi che sparisca dalla terra l’uomo che è il culmine della Tua creazione?” Poi Dio ha avuto pietà. Dopo che Mosè ha colpito la roccia con il bastone è scaturita l’acqua. E’ venuta anche la manna dal cielo.
Ma non c’è voluto tanto tempo per la prossima protesta. “Facci tornare nella schiavitù dell’Egitto dove c’erano pentole piene di cibo. Siamo nauseati dalla manna. Ma che Dio è quello che ci da sempre lo stesso cibo? Facciamoci noi il nostro dio. Facciamo un vitello d’oro. Quello sarà il nostro dio”.
Hanno fatto il vitello d’oro e lo hanno adorato. Ma Dio và oltre. Non guarda il loro cuore duro, ma li guida verso la terra promessa. “Mosè scendi e ferma il Mio popolo eletto, perchè ha in mente solo pane e divertimenti”.
All’uomo Dio manda i profeti che però vengono uccisi. Ma Dio và oltre. Manda Gesù, Suo Figlio, ma Giuda ha pensato “ecco l’erede; uccidiamoLo e tutto sarà nostro!”
Dio fa di tutto per realizzare l’alleanza. Fa di tutto per rimanere con l’uomo e salvarlo, per salvare me e te.
Finalmente arriva l’Ultima Cena. Qui Dio ha voluto rimanere per sempre con l’uomo. In questa Cena Gesù ha detto: “Ho voluto con tutto il Mio Cuore fare la Pasqua con voi”.
Fratelli e sorelle, non siamo ammirati dall’Amore di Gesù? E’ un Amore che non si può non vedere. O Lo accetti o Lo rifiuti. O sei apostolo o traditore. O sei Giuda o sei Mattia.
Questa sera la domanda è posta a te e a me.
All’uomo corrotto satana non da pace. Aveva già messo nel cuore di Giuda di tradire. L’Ultima Cena - che Gesù aveva tanto desiderato - è appesantita dal peccato e tradimento di Giuda.
Le nostre riunioni liturgiche non sono forse appesantite dai nostri peccati?
Rinunciamo a tutte le opere delle tenebre!
O Giuda, se fossi rimasto lì saresti rimasto puro. Un puro non và verso le tenebre. Avresti capito che nonostante tutto ciò che avevi fatto Dio sarebbe rimasto “il Dio con noi”.
E’ evidente che Giuda aveva vissuto come una volpe e poi ha fatto la sua fine.
Poco dopo Gesù nell’orto degli ulivi gli ha detto: “Amico, perchè sei venuto qui?” “Maestro, per baciarTi”. “Perchè sei venuto?” “Maestro, per tradirTi”.
Giuda non era mai stato tanto vicino a Gesù come nel momento in cui Lo ha baciato, ma nello stesso istante non era mai stato così lontano da Lui, perchè con quel bacio Lo ha tradito.
Il cuore umano non è mai contento. Gli manca sempre qualcosa. Appena rriva all’obiettivo gli vengono numerosi altri desideri. Nonostante tutto Dio và oltre per salvare l’uomo.
Gli hanno ucciso il Figlio. Gli abbiamo ucciso il Figlio, ma non ci abbandona. Rimane l’Emmanuele, il Dio con noi.
Rimane sotto le specie divine. Nell’Eucaristia ci offre la vita eterna.
Perchè? Ce lo domandiamo?
Soltanto perchè ci ama. Soltanto per questo motivo.
Questo è l’Amore, fratelli e sorelle.
San Mattia che ricordiamo oggi ci invita a lasciare l’uomo peccaminoso che abbiamo dentro e a lavarci interiormente per diventare uomini di luce. Uomini che non camminano nelle tenebre, degni della chiamata ricevuta.
Cari fedeli, ciò che è costato tanto a Cristo a noi non può non costare.
La Sua Passione e Resurrezione ci invitano a lodarLo e ringraziarLo sempre.
Dobbiamo cercare di lasciare sul Volto sofferente di Gesù la gioia e le opere buone e non il bacio di tradimento.
Per l’intercessione dell’apostolo Mattia Dio ci aiuti.
Amen.

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