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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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mercoledì 12 dicembre 2018

Omelia della santa Messa Medjugorje, 10 dicembre 2018


Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire "Ti sono perdonati i tuoi peccati", oppure dire "Àlzati e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te - disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, tutto il Vangelo parla del Signore come di un Uomo straordinario, un Uomo di Dio, Profeta tra il popolo. Dio, attraverso di Lui, ha visitato il Suo popolo.
I Vangeli ci dicono tutto di Gesù: cosa ha insegnato, fatto e come si è comportato verso i peccatori.
Il brano di questa sera ci mostra Gesù liberatore e salvatore. Egli è il liberatore dal male, dal peccato, dalla morte, dalle malattie, dalle forze diaboliche.
Questa sera abbiamo sentito che la potenza del Signore operava guarigioni.
Il Cuore del Signore si rivolgeva verso le persone che percorrevano una via errata. Fino alla venuta di Gesù l’uomo, creato ad Immagine di Dio, era disorientato. Ma quando Dio si è incarnato e ha mostrato il Suo Amore tutto è cambiato.
Alla fine del brano si dice che la gente era stupita e gioiosa, perchè Dio era in mezzo al popolo.
Per esperimentare Dio vivente dobbiamo essere sinceri e ricchi di fede. Senza la fede è impossibile. La fede permette di abbandonarsi all’Amore incondizionato.
Chi crede in questo Vangelo? Non si dice che l’uomo paralizzato creda, ma è si comprende che credono fermamente coloro che hanno fatto di tutto per avvicinarlo a Gesù. Hanno cercato e trovato il modo per portarlo da Gesù, perchè l’amore trova sempre la via. L’amore sincero ha portato quest’uomo vicino a Dio.
Questo vale per ogni opera di Dio. Qualcuno deve credere: un singolo, un gruppo Qualcuno ha la speranza, la luce, l’amore e lo porta agli altri.
Colui a cui avviene il miracolo non ha bisogno di credere, ma qualcuno deve credere per lui, affinchè Dio possa operare. L’Amore e la grazia di Dio aspettano un intervento umano. Ci deve essere qualcuno che deve lottare nella preghiera, affinchè una persona possa avvicinarsi a Dio e riconoscerLo come liberatore.
Fratelli e sorelle, ciascuno di noi senza la Presenza del Signore è nulla. Senza Gesù Cristo l’uomo è schiavo del mondo. Schiavo nel corpo e nell’anima. Stare lontano da Gesù significa essere ammalato. Stare lontano dalla Verità del Vangelo significa essere sul lettuccio. Significa non poter camminare, usare i propri talenti, significa avere l’anima e la mente legate. Significa essere vivi, ma essere sul lettuccio della propria vita.
Molti oggi sono ammalati, perchè sono lontani da Cristo e dai valori.
Cosa ha liberato quest’uomo del Vangelo? E’ stato liberato dalla Parola del Signore: “Ti dico: alzati e cammina!” La Sua Parola è forte, perchè porta in Sè la forza divina, una potenza che non può essere compresa da questo mondo. E’ quella Parola che ci ha creati nel grembo di nostra madre. E’ quella Parola che ridona la vita ai morti. E’ quella Parola che trasforma le tenebre in luce. E’ quella potenza che distrugge ogni inganno.
Dio eterno si è rivestito di un corpo umano ed è diventato uno di noi per poterci guarire e rialzare. Lo fa anche oggi. Lui è l’unico e vero Dio. Lui è lo Spirito operante anche oggi nella Sua Parola. Questa Parola ha anche oggi lo stesso effetto: guarisce. Nel Sacramento della santa Confessione guariscono le vite spezzate, le persone ferite a morte dal peccato. Esse ricevono la forza dal Dio vivente.
Coloro che sono ammalati nell’anima quando si avvicinano a Dio con sincerità ricevono qualcosa di divino che il mondo non comprende.
Fratelli e sorelle, siamo nel tempo santo dell’Avvento in cui possiamo avvicinarci in modo particolare al mistero di Dio, alla Sua grandezza e alla Sua semplicità. Lo possiamo fare. Vogliamo sentire la Parola e vogliamo rialzarci.
La Parola ci ridonerà la vita come ha già fatto in tanti. Vivremo nuovamente la Presenza di Dio.
E’ inutile ascoltare la vita dei santi se noi stessi non ci incamminiamo sulla via di Cristo Re e se non sperimentiamo la consolazione e la Presenza di Dio.
Riconoscere che Dio è veramente Dio significa incamminarsi verso Gesù Cristo, abbracciare i Suoi Comandamenti e morire a se stessi. Rinunciare a questo mondo e a tutto ciò che si oppone a Cristo. Rinunciare al nostro modo di pensare per accogliere i doni del Signore.
Come dobbiamo venire davanti al nostro Dio? Così come siamo: ammalati, peccatori, angosciati, feriti. Se ci incamminiamo verso Cristo assieme agli altri fedeli sarà più facile. Questa è la Chiesa. E’ più facile camminare e lottare assieme. Sarà più facile togliere le tegole dal tetto.
Sarà più facile comprendere la nostra fede se saremo in comunione con coloro che credono. Le porte si apriranno più facilmente e Dio sempre più ci sarà vicino.
Se Gesù è nato a Betlemme e non è nato in te sarai un essere smarrito che cammina su vie errate. Quello che noi abbiamo è solamente il presente. Incamminiamoci oggi verso Gesù.
Come nel Vangelo la folla sta tra noi e Cristo. Tra noi e Lui ci sono tante cose. Dobbiamo imparare a lottare per il bene in noi e attorno a noi. Dobbiamo imparare ad impegnarci per ciò che ha un valore eterno senza stancarci mai. Sul nostro cammino incontreremo la nostra debolezza, la nostra miseria, tanti scandali nella Chiesa, fallimenti.
Fratello e sorella, incamminati lo stesso. Non guardare gli uomini. Guarda Gesù crocifisso e risorto. Anche oggi desidera rialzarti dal tuo lettuccio.
Il Signore desidera che viviamo la vita in pienezza con fede viva. Questa fede e questa convinzione vengono donate da Dio a coloro che lottano e riconoscono Dio come Tale.
In questo brano del Vangelo le persone che accompagnano il malato trovano tanti ostacoli, ma insistono, perchè sanno che Gesù è la loro meta. Avvicinati al Signore sarà tutto molto più facile.
La grazia di Dio si rinnovi in tutti noi anche questa sera. Possa rinnovarsi il desiderio dei santi Sacramenti, dell’Amore che viene dalla croce, di guardare il nostro Dio, Maestro di vita eterna. Egli non si è risparmiato, ma ha lottato in tutti i secoli, affinchè i Suoi figli amati potessero sentire la Parola: “Anche a te comando: alzati e cammina nella pienezza della vita!”
Amen.

Registrazione F. Deagostini   Trascrizioine A. Bianco

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