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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 10 novembre 2018

Omelia della santa Messa Medjugorje, 8 novembre 2018


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Parola del Signore.

“Quest’Uomo accoglie i peccatori e mangia con loro”. E’ quello che gli scribi e i farisei dicono del Signore.
Cosa fa con noi peccatori? Mangia con noi. Ancora di più: lascia che noi Lo mangiamo. Ci lascia entrare nella Sua Intimità, nel Suo Amore. Ci lascia sentire la Sua Misericordia.
Sì, cari fratelli e sorelle, cari pellegrini, care coppie di sposi, in questo Vangelo si parla della Misericordia.
Questo Vangelo ha condotto Papa Francesco quando due anni fa ha proclamato l’anno della Misericordia. Ha invitato un artista e gli ha detto: “Disegnami il Vangelo del giorno”. Ha disegnato il Padre Celeste che porta sulle Sue Spalle la pecora perduta.
Il Papa, proclamando l’anno della Misericordia, ha voluto gridare al mondo intero: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”.
Il Vangelo della Misericordia, il Vangelo dell’Amore fa vedere il cammino di ognuno di noi per la vita quotidiana. In modo particolare si tratta del cammino per noi peccatori, perchè non c’è nessuno tra noi che non abbia bisogno della Misericordia di Dio.
Una sola è senza peccato e noi veniamo qui a Medjugorje da tanti anni. Noi La chiamiamo Madre, Madre di Misericordia, Madre dell’Amore, Madre della Pace. Lei sola è Immacolata tra tutto il genere umano, mentre noi dobbiamo ricevere la Misericordia.
E’ una questione di vita. Quando il peccatore viene in contatto con la Misericordia di Dio non può rimanere lo stesso. Medjugorje ne è testimone da tanti anni. Tanti peccatori errano come pecore perdute. Vengono qui portati sulle spalle del Buon Pastore e ritrovano l’Amore, la Misericordia, la compassione, il perdono che guarisce e cambia la vita.
Abbiamo sentito la testimonianza di san Paolo, uno dei più grandi apostoli della Chiesa. Nella sua lettera ai Filippesi dice: “Prima di aver incontrato la Misericordia di Dio, Gesù vivo, io perseguitavo la Chiesa. Ero crudele. Poi la Misericordia di Dio mi ha cambiato completamente e sono diventato apostolo”.
E’ diventato uno dei più grandi apostoli della Chiesa, perchè nel suo cuore ha sentito ed accolto Gesù che lo ha perdonato e che, nonostante la sua crudeltà e le sue persecuzioni, gli ha detto: “Ti amo. Sei Mio strumento prediletto. Di te ho bisogno, perchè eri così crudele… Cogli la Misericordia e diventa tu stesso misericordioso”.
Cari fratelli e sorelle, venendo a Messa noi partecipiamo al banchetto dell’Amore, non di qualsiasi amore. Nella Messa la Chiesa riconosce il banchetto delle nozze dell’Agnello: Gesù è lo Sposo che ama la Sua Sposa, la Chiesa che siamo tutti noi. La ama con la Sua Misericordia. La ama donandosi fino alla morte di croce. Questo Amore di Gesù per noi e per la Chiesa non finirà mai.
Ogni volta che veniamo a Messa Gesù dice: “Prendete e mangiatene tutti. E’ il Mio Corpo. Prendete e bevetene tutti, questo è il Mio Sangue”.
Care coppie di sposi che siete qui per questo ritiro ricordatevi del vostro matrimonio, le parole che avete pronunciato: prendi il mio corpo. Non soltanto, ma anche la mia persona intera. Me, tutto intero.
E’ come se ripetessimo quello che Gesù ha detto a noi e che ripete ancora oggi. Non rimane al livello della parola soltanto. Agisce e vuole che la Sua azione abbia ripercussioni su ognuno di noi. Per questo la Messa è una vera scuola di amore coniugale. Noi impariamo come amarci mutualmente senza calcoli, senza trattenute, come Gesù: gratuitamente. Con il più grande amore.
Per questo abbiamo bisogno di un cuore misericordioso, come Gesù ci dice nel Vangelo. Essere misericordiosi significa per noi cristiani, in modo particolare per le coppie sposate, una grande motivazione, qualcosa che può metterci in cammino, rinnovarci. Qualcosa che ognuno può provare qui a Medjugorje e trasmetterlo nella relazione della propria famiglia. Quando io sono misericordioso non aspetto che agiscano gli altri. Io devo diventare misericordioso, allora tutte le mie relazioni e la mia realtà cambiano.
Quando la Misericordia e la crudeltà si incontrano la Misericordia di Dio prevale. Gesù lo ha manifestato sulla croce. Quelli che Lo hanno crocifisso erano estremamente crudeli e Lui sulla croce ha detto: “Padre, perdona loro”.
La Misericordia è vittoriosa.
Ecco, fratelli e sorelle, quello che sta sera auguro a ciascuno di noi, affinchè nell’incontro con Gesù, nell’incontro con la Misericordia di Dio, ognuno di noi possa diventare un pochino più misericordioso. Questa Misericordia porti nella sua vita quotidiana e nelle sue relazioni una prospettiva nuova.
Con relazioni piene di Misericordia nei confronti degli altri sto bene, perdono più facilmente, sono pieno di compassione, d’amore e di bontà.
Il Signore ci colmi dei Suoi doni. Senza di Lui non ce la facciamo.
E’ per questo che celebrando Lui, il Suo amore e la Sua Misericordia i nostri cuori si riempiono e usciremo da questa chiesa trasfigurati come san Paolo. Potremo dire come lui stesso ha detto: “Considero tutto come una perdita a causa di Cristo. Ho conosciuto il Tesoro più grande: Gesù Cristo, mio Signore”.
A Colui che è misericordioso ogni gloria e onore per i secoli dei secoli.
Amen.

Registrazione: F. Deagostini – Trascrizione: A. Bianco

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