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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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mercoledì 7 novembre 2018

Omelia della Santa Messa Medjugorje, 5 novembre 2018



Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.


Secondo le Sacre Scritture questa è l’ultima volta che Gesù mangia nella casa di un fariseo. Egli si trova assieme a queste guide spirituali con le quali arriva sempre ad un punto di scontro.
Questa volta è Gesù Stesso la causa dello scontro.
Dopo che si è presentato un malato Gesù ha chiesto ai commensali: “E’ permesso guarire di sabato quando è prescritto il riposo totale?” A questa domanda i farisei sono rimasti in silenzio.
Gesù li ha apostrofati con il termine “ipocriti”: “A causa dei vostri interessi voi siete capaci di infrangere le leggi del Signore e anche quelle degli uomini”.
Gesù, guardando il modo in cui scelgono i posti, fa notare la presunzione e l’ipocrisia dei farisei mostrando che essi si sentono più grandi di quello che in realtà sono. Per questa ragione dice: “Quando qualcuno ti invita a pranzo non metterti al primo posto, perchè non venga chiamato qualcuno e tu debba vergognarti”.
Gesù fa riferimento ad un detto noto che si trova nel libro della Sapienza.
Gesù da una lezione che bisogna comprendere bene. Non si tratta di falsa umiltà, ma dell’invito di fare tutto con amore. Quindi quando sei invitato và e siediti all’ultimo posto. Non si tratta di falsa umiltà, ma di amore. Vengono cambiati i valori della società dell’epoca. Quando verrà a chiamarti qualcuno e a dirti “amico, vieni avanti” questo sarà il tuo onore.
Gesù ha detto che i farisei fanno tutto per interesse. Ora li invita a passare dall’interesse alla donazione personale, perchè “chi si inalza sarà umiliato e chi si umilia sarà inalzato”.
Gesù che è stato l’ultimo, Colui che si è messo dalla parte degli esclusi, garantisce che chi si comporta così sarà in totale unione con Lui e avrà la pienezza della grazia divina in sè. Coloro, invece, che si inalzano saranno esclusi dall’unione con Dio.
Gesù manda un monito severo al fariseo che lo ha invitato. Questo è da comprendere sulla base dei legami religiosi e sociali dell’epoca. Dice: “Quando fai un pranzo non invitare ricchi, amici, parenti…” Gesù parla delle persone che stanno sempre assieme a causa dei propri interessi. Persone che si proteggono a vicenda. Invitandoli ti inviteranno e così ti ricompenseranno.
Gesù accusa i farisei, perchè fanno tutto per interesse proteggendosi a vicenda. Non sanno cosa significhi essere generosi, umili e vedere i bisogni degli altri per aiutarli.
Egli propone loro la soluzione di questa situazione: “Quando prepari una cena invita i poveri”. Essi non hanno la possibilità economica per ricambiare. “Gli storpi, i zoppi, i ciechi”, cioè le persone che a causa della loro malattia sono esclusi dalla società o dal Tempio.
Chi di noi invita le persone indicate da Gesù? Chi di noi non pensa a ricompensare colui che lo ha invitato?
Gesù parla proprio a coloro che si ritengono i prediletti e che hanno escluso le persone meno agiate.
E continua: “Beati voi, perchè essi non hanno da ricambiarvi”. Quindi Egli invita a fare tutto non per interesse, ma per generosità e per amore verso il prossimo.
Gesù usa nei confronti dei farisei un linguaggio religioso, perchè essi si ritenevano religiosissimi. “Sarete ricompensati alla resurrezione dei giusti”.
Dio ricompenserà. Sono consapevole di questo? Ci credo?

Amen.

Registrazione: F. Deagostini Trascrizione: A. Bianco

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