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Richiesta di preghiere

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venerdì 17 giugno 2011

Cosa accadde a Medjugorje?

Riporto qui un bell’articolo di Andrea Tornielli pubblicato sulla Stampa che risponde a molte comuni domande sulle apparizioni a Medjugorje:

 

Cosa accadde a Medjugorje?

Il 25 giugno ricorrono i 30 anni delle apparizioni mariane di Medjugorje. Di che cosa si tratta?
Le apparizioni di Medjugorje ebbero inizio nel 1981, quando alcuni ragazzi del paese della Bosnia-Erzegovina dissero di aver visto la Madonna. Alcuni, a 30 anni di distanza, affermano di avere ancora un’apparizione quotidiana. La caratteristica nuova di queste apparizioni sta nel fatto che la visione non è legata a un luogo, ma avviene dovunque i veggenti si trovino.
Le apparizioni di Medjugorje sono approvate dalla Chiesa?
No, il giudizio è ancora sospeso. Il Papa, vista la portata del fenomeno e la discordanza di pareri tra il vescovo locale e altri vescovi del Paese, ha nominato una commissione, affidandone la guida al cardinale Camillo Ruini, per vagliare le testimonianze ed esprimere un giudizio. Anche questo è un fatto eccezionale: il riconoscimento di un’apparizione spetta infatti al giudizio del vescovo del luogo.
Quante sono le apparizioni mariane e quali sono le principali tra quelle riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica?
Nei 20 secoli di storia cristiana si contano 2 mila segnalazioni relative ad apparizioni mariane che abbiano avuto una certa rilevanza storica. Quelle riconosciute dalla Chiesa negli ultimi due secoli, però, sono solo una dozzina. Le più importanti tra quelle riconosciute sono Guadalupe, in Messico (1531); Rue du Bac, a Parigi (1830); La Salette, in Francia (1846); Lourdes, in Francia (1858); Fatima, in Portogallo (1917), Banneux, in Belgio (1933); Amsterdam, in Olanda (1945), Akita, in Giappone (1973); Kibeho, Ruanda (1981).
Qual è l’atteggiamento della Chiesa di fronte a questi fenomeni?
Molto prudente, anzi prudentissimo. Prima di pronunciarsi, l’autorità ecclesiastica procede con i piedi di piombo. Il vescovo del luogo, se ritiene che vi siano i presupposti, istituisce una commissione, che interroga i veggenti e vaglia le testimonianze, valutando gli eventuali messaggi legati all’apparizione.
Quali sono i criteri utilizzati dalla Chiesa per appurare l’autenticità di un’apparizione?
La credibilità dei veggenti: non si devono mai contraddire, i loro racconti devono essere concordanti, devono essere riconosciuti sani dal punto di vista mentale. In secondo luogo l’ortodossia degli eventuali messaggi, che devono essere conformi al messaggio evangelico e anche al magistero della Chiesa. Infine i frutti, cioè le conversioni e le eventuali grazie legate al luogo dell’apparizione.
Che giudizio può dare il vescovo al termine del processo?
Sono previste tre formule per tre tipi di giudizio. Se l’autorità ecclesiastica è arrivata ad accertare che l’autenticità del fenomeno, la formula è «constat de supernaturalitate», cioè consta la soprannaturalità. Se è accertato che si è trattato di una frode o comunque della fantasia, il giudizio è «constat de non supernaturalitate», cioè consta la non soprannaturalità. Se il giudizio è interlocutorio, e non è stato possibile appurare la veridicità ma neanche smentirla, si adotta la formula «non constat de supernaturalitate», cioè non consta la soprannaturalità, ma ciò non toglie che possa essere accertata in un secondo momento. Quest’ultimo giudizio è stato usato per Medjugorje.
Qual è stata l’apparizione mariana durata più a lungo?
A poche decine di chilometri dalla frontiera con il Piemonte, sulle Alpi Marittime del Delfinato, a Laus, tra il 1664 e il 1718 la Madonna apparve per 54 anni a una pastorella, Benedetta Rencurel. Le apparizioni di Laus sono state riconosciute ufficialmente nel 2008 dal vescovo di Gap et d’Embrun, Jean-Michel di Falco-Leandri.
Un fedele cattolico è tenuto a credere alle apparizioni riconosciute dalla Chiesa?
No, il fedele non è tenuto a credere alle apparizioni. La Chiesa ritiene conclusa la rivelazione pubblica con la morte dell’ultimo degli apostoli e tutte le apparizioni, anche se hanno una valenza universale, sono considerate rivelazioni «private», alle quali non si è tenuti a credere perché non aggiungono nulla al messaggio evangelico e al magistero della Chiesa.
Perché, secondo i teologi cattolici, la Madonna si rivelerebbe in così tante apparizioni?
Il significato è quello dell’aiuto, talvolta dell’avvertimento, accompagnato dall’invito alla preghiera e alla conversione: a Fatima la Madonna apparve alla vigilia della Rivoluzione d’Ottobre e parlò della Russia. A Kibeho, in Ruanda, con 10 anni d’anticipo, presentò la visione di laghi e fiumi color sangue, scenari che si sarebbero verificati in occasione del tremendi scontri tra le etnie hutu e tutsi.

Fonte: La Stampa del 13 giugno 2011

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