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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 11 gennaio 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 7 gennaio 2019


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Parola del Signore.

  
Fratelli e sorelle, come ho già detto all’inizio siamo ancora in tempo natalizio.
Ieri abbiamo celebrato la festa dell’Epifania in cui vediamo come Gesù Bambino si è rivelato a tutti i popoli, anche ai pagani.
Il Vangelo di oggi parla del momento in cui Gesù inizia la Sua opera pubblica. Anche qui è tra i pagani.
L’inizio della Sua predicazione avviene in Galilea. Si tratta di una zona di confine al nord in cui si radunavano persone di origini diverse. Tale zona era insicura e inquieta. Qui Gesù trova l’occasione per diffondere la pace e la Buona Notizia.
In Galilea era iniziato il Regno di Dio.
Nel mio cuore, nel mio peccato, inizia il Regno di Dio come in Galilea.
Il tempo dei profeti termina con l’arresto di Giovanni Battista. Secondo il piano di Dio Giovanni doveva umiliarsi affinchè Gesù potesse crescere. Mentre Giovanni predicava Gesù taceva. Adesso è venuto il tempo di predicare e di annunciare il Regno di Dio: “Convertitevi. Il Regno dei Cieli è vicino”.
E’ arrivato il tempo in cui le tenebre si sono opposte alla luce. Questo contrasto si vede nel Vangelo di oggi.
Matteo cita il profeta Isaia: “Il popolo che abitava nelle tenebre ha visto una grande luce”.
Gesù è nato di notte. Attorno a Lui c’erano le tenebre. Non solamente nella natura, ma anche negli uomini. C’erano ladri, malfattori… Anche allora esistevano sofferenza ed odio.
Il mondo di oggi non è diverso. Anche noi siamo testimoni di una tenebra nefasta che avvolge il cuore e l’anima di tante persone. Anche oggi ci sono guerre, vendette, odio.
Venendo al mondo Gesù Cristo ha portato agli uomini non solo il perdono dei peccati, ma anche una grande luce e gioia.
Gesù è una grande luce giunta nel mondo: “Io sono la Luce del mondo”.
Che cosa significa la luce? Vuol dire la Via, la Verità e la Vita. “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me”.
Fratelli e sorelle, Gesù è anche la Vita. E’ l’obbiettivo del nostro viaggio. Gesù è Colui che salva il nostro essere dalla morte eterna.
Gli uomini hanno sempre avuto bisogno della luce e della vita.
Quando un bambino nasce si dice che è arrivato alla luce.
Cristo ha collegato le due cose a Se Stesso. Ha detto: “Chi segue Me non cammina nelle tenebre, ma ha la Luce che guida alla Vita”.
In questo mondo è arrivata la luce una volta per sempre e le tenebre non possono vincere.
Fratello e sorella, noi crediamo in questo? Il filosofo Pitagora ha detto: “Anche un mare di lacrime ha una sponda opposta”. Le tenebre non possono vincere. Nessuno di noi è un mare di lacrime. C’è sempre un’altra sponda.
Quando Gesù è nato è stato annunciato con grande gioia. Il senso della Sua Vita è raccolto nelle parole pronunciate poco prima della morte: “Desidero che la Mia Gioia sia in voi e che la vostra gioia sia completa. Io sono venuto affinchè le pecore abbiano la vita”.
La gioia non è altro che la pienezza della vita.
Nelle Beatitudini Gesù ripete nuovamente: “Gioite”.
San Paolo dice ai suoi discepoli: “Rallegratevi nel Signore sempre. Ve lo ripeto ancora: rallegratevi”.
Fratelli e sorelle, non dobbiamo dimenticare che la gioia si può trovare anche nella tribolazione e nella sofferenza. San Paolo dice che la gioia è abbondante in ogni tribolazione. Lo Spirito Santo è presente e porta i Suoi frutti: amore, gioia, felicità, pazienza. Posso essere cristiano se non c’è gioia in me? Dubito. Non posso esserlo.
Forse non siamo gioiosi perchè la Buona Notizia del Vangelo non è arrivata nelle profondità del nostro cuore. Allora assomigliamo ancora ai tristi che camminavano andando in esilio verso la deportazione, come descritto dal profeta Isaia.
Con Gesù è arrivata anche la speranza.
Papa Francesco ha detto: “Il fedele è colui che mostra la speranza anche nelle circostanze difficili”. Non dobbiamo abbandonarci alle situazioni negative. Non dobbiamo lasciarci opprimere dallo spirito del mondo, perchè la Parola di Gesù è Parola di riconciliazione e Amore.
Fratelli e sorelle, domandiamoci se siamo sottomessi allo spirito del mondo che ci dice che non c’è speranza.
“Lo vuoi fare per me?” Queste erano le parole dette da Gesù in quell’incontro nel treno avuto con Madre Teresa di Calcutta nel 1946. Teresa ha ricevuto la vocazione delle Missionarie della Carità.
Un giornalista le ha posto una domanda: “Non ha avuto neanche un momento di Dubbio? Anche Cristo ha avuto il dubbio nel Getsemani”. Madre Teresa ha risposto: “No! Non c’erano dubbi. Gesù si è sentito incerto un certo momento. Era la Sua umanità. Era naturale. Nel momento in cui ci si abbandona non ci sono più dubbi. Nel momento in cui Gesù ha detto ‘sia fatta la Tua Volontà’ ha accettato tutto ed è cominciata la Sua agonia. Ha sentito tutto ciò che sente ogni uomo. E’ il momento di inginocchiarsi. In questa preghiera Dio non può ingannarti, perchè viene dal profondo del tuo essere. E’ il momento in cui Lo desideri di più. Quando hai Dio in te non ci sono dubbi. No, non ho mai avuto dubbi. Sono convinta che questa è opera Sua e non mia. Io sono a Sua disposizione. Senza di Lui non posso fare niente”.
Fratelli e sorelle, desidero dire a voi e a me stesso: “Padre, sono a Tua disposizione. Sia fatta la Tua Volontà”.
Amen.
fra Marinko Sakota

Registrazione: F. Deagostini   Trascrizione: A. Bianco

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