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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 17 gennaio 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 15 gennaio 2019


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, uno scrittore descrive un uomo saggio come colui che continuamente scopre le verità della vita e le lascia alle generazioni future. Tutta la sua opera deve essere d’esempio e di eredità per gli altri.
Questo vale in modo particolare per Gesù.
Gesù è un insegnante particolare. Tutti sentivano la Saggezza divina parlare attraverso di Lui. Se chiamiamo Gesù “Maestro” allora siamo invitati ad essere Suoi discepoli e ad ascoltarLo.
Leggendo e meditando la Vita di Gesù si può vedere chiaramente che il Suo compito principale era insegnare, guarire e fare miracoli. Che Gesù facesse miracoli è un dato di fatto. Esistono testimoni oculari. Lo confessano addirittura i Suoi nemici.
Quasi un terzo del Vangelo è dedicato ai miracoli di Gesù: guarigioni, liberazioni.
Il miracolo alla sinagoga di Cafarnao è il primo segno che Gesù ha compiuto in presenza degli apostoli. Gli spiriti immondi sono potenze che hanno conoscenze particolari e agiscono contro Dio e contro gli uomini. Ma Gesù è più forte di loro. Li sconfigge dicendo solamente: “Taci! Esci da lui!”
In Gesù la potenza della Sua parola è unita alle Sue opere. Ma Lui rifiuta qualsiasi forma di sensazionalismo. Non approva chi cerca il miracolo fine a se stesso. Tanti Suoi concittadini hanno visto i miracoli, ma non hanno creduto e non si sono convertiti.
Anche oggi ci sono tanti cristiani che corrono dietro ai miracoli. Questa è una prova della loro fede debole. Chi chiede sempre i miracoli non ha una fede salda.
Spesso cerchiamo i miracoli per confermare la nostra fede in Dio, ma chi cerca solamente i miracoli fini a se stessi non sarà mai sazio. I miracoli sono solo un riflesso della Potenza divina.
Nella vita siamo spesso nella prova e in essa può guidarci solamente la Mano di Colui che ci ha creati.
I miracoli spirituali sono più grandi di quelli fisici anche se noi uomini pensiamo il contrario. Noi diamo sempre la precedenza alla guarigione fisica, mentre il Cielo la da alla conversione.
Gesù, nel Vangelo di oggi, parla come Colui che ha potere e non come gli scribi. Con questa spiegazione l’evangelista vuole farci capire che Gesù ha l’autorità. Chi conosce le Scritture non è detto che abbia l’autorità per spiegarle.
L’autorità di Gesù non viene da questa terra.
Può darsi che spesso ci incontriamo con persone che ci chiedano spiegazioni sulla Parola di Dio. Chiediamoci se noi le diamo come Colui che ha potere o come gli scribi. Parlare veramente di qualcuno può farlo solamente chi lo conosce. Parlare di Dio può farlo solamente chi è vicino a lui.
Non si può parlare dei poveri ed essere in compagnia dei ricchi. Non si può parlare della bontà e vivere nel male.
Non si può parlare con convinzione di Dio facendo il male.
Cari fratelli e sorelle, in questo momento dobbiamo pensare cosa bisogna cambiare nella nostra vita.
Ci si domanda se si può raggiungere l’ideale di Gesù. La risposta è “sì”. E’ sufficiente guardare ai santi per conoscere tante persone che hanno compiuto miracoli e parlato come Colui che ha potere.
Un esempio. Il Santo Curato d’ars un giorno ha detto solamente: “Fratelli e sorelle, Dio ci ama”. Il suo volto si è illuminato e dagli occhi sono scaturite due lacrime. Non è più riuscito a dire nulla e si è incamminato verso il Confessionale. Ispirati da tali parole i suoi fedeli si sono accostati tutti alla santa Confessione.
Questo è un esempio di una persona che parla come Colui che ha il potere. Con questo tipo di discorsi si può toccare il cuore umano per far sì che cambi.
Nella seconda parte del Vangelo troviamo il dialogo tra Gesù e un uomo posseduto da uno spirito impuro. Gesù lo libera e lo aiuta ad abbracciare la Buona Novella. L’uomo urla alla Sua presenza: “Che vuoi da noi Gesù Nazzareno? Sei venuto a rovinarci?”
Gesù non nascondeva che era venuto per cacciare satana e non lasciargli potere sugli uomini.
Cari fratelli e sorelle, l’insegnamento del Vangelo di oggi è che dobbiamo opporci al male. Questo si può fare se noi cerchiamo la santità. La santità è l’esorcismo più forte anche se non è visibile. Solamente allora possiamo vivere come Dio desidera.
Vivere la santità vuol dire superare certi inganni. Vivere la santità significa vivere in pienezza e non accontentarsi di una spiritualità mediocre.
Osiamo incamminarci per la strada che ci indica Gesù.
Prendiamo ciò che il Signore ci da e Lui ci donerà Se Stesso. Non dobbiamo avere paura di noi stessi e degli altri. Non vergogniamoci di essere figli di Dio.
Solo nell’equilibrio perfetto tra la nostra realtà spirituale e fisica noi diventiamo capaci di essere la testimonianza viva di Gesù Cristo.
Fratelli e sorelle, permettiamo oggi che l’insegnamento del Signore ci avvolga per meditare e vivere secondo la Sua Volontà.
Amen.


Registrazione F. Deagostini    Trascrizione: A. Bianco

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