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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 17 gennaio 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 10 gennaio 2019


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l'anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, credo che abbiate ascoltato con attenzione le parole di san Giovanni apostolo. Nella prima lettura c’è tutto l’insegnamento cristiano e della nostra fede.
Si tratta di due cose. La prima è che ogni credente crede che Gesù Cristo è il Messia promesso. Il Consacrato da Dio, Colui che era atteso dagli uomini come Salvatore del mondo.
Il termine “Cristo” è la traduzione della parola ebraica Messia. In croato si direbbe “consacrato con l’unzione da Dio”.
Dunque Gesù è la seconda Persona divina, il Figlio di Dio, Colui che il Padre, nella pienezza dei tempi, ha mandato nel nostro mondo per salvare l’uomo e tutto l’universo.
In questi giorni abbiamo celebrato il Suo compleanno, nella gratitudine a Dio che ce Lo ha dato per consolarci, riconciliarci e insegnarci il senso della vita. Lui ha preso il nostro corpo umano, si è incarnato e ha vissuto tra di noi. Ha concluso la vita condannato ad una morte vergognosa sulla croce, ma è resuscitato dai morti il terzo giorno. Ha dato la speranza a noi che tutte le sofferenze, pene, delusioni e la morte stessa termineranno con la nostra resurrezione e con la contemplazione di Dio, Volto a volto per tutta l’eternità. Lui Stesso ha dichiarato e dimostrato che è il Messia, il Figlio di Dio.
Tale dichiarazione l’abbiamo ascoltata anche nel Vangelo di oggi.
Gesù è a Nazareth, la Sua città natale. E’ nella sinagoga e legge la Bibbia. Ha trovato un brano del profeta Isaia in cui si dice: “Lo Spirito del Signore è su di Me e Mi ha consacrato con l’unzione”. Colui che è consacrato con l’unzione è il Messia, in greco “Cristo”.
Gesù dice a tutti: “Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato.
Questo è meraviglioso. Lui è, quindi, Colui che è stato preannunciato da Isaia e da tanti altri profeti. Lui era atteso dal popolo di Israele da secoli come Salvatore e Redentore. E’ arrivato il Suo tempo, affinchè si realizzi il piano di Dio sugli uomini. E’ arrivato il tempo della salvezza.
Ascoltando le parole di Gesù che dice che Lui è il Messia, il Redentore, il Salvatore del mondo, il cristiano deve essere amareggiato nel sentir dire che tutte le religioni sono uguali oppure che non sono volontà di Dio, ma solo invenzione umana. E’ come se nelle altre religioni ci fosse un altro Messia, un altro Figlio di Dio. Si pensa che ci possano essere altri salvatori del mondo al di fuori di Gesù Cristo. E’ terribile sentire che tanti cristiani bestemmino lo Stesso Gesù, la Sua Madre e tante altre cose sante.
Come dalla Bocca di Gesù usciva la bellezza così dalla bocca di tanti cristiani esce la bestemmia. Questa è una tristezza, una sofferenza, una vergogna sia davanti a Dio che davanti agli uomini.
Non dobbiamo, però, dimenticare ciò che è riportato dalla lettera di Giovanni e nel Vangelo di oggi.
Gesù legge il brano di Isaia che dice: “Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e a proclamare l’anno di grazia del Signore”.
San Giovanni dice una cosa che vale per i cristiani di tutti i secoli: “Chi ama Dio deve amare il fratello”. Ancora più precisamente: “Se qualcuno dice di amare dio e odia il proprio fratello è un bugiardo”.
Il Cristianesimo non è una religione astratta, non è solo teologia, ma deve essere vissuto nella realtà.
Colui che appartiene a Cristo non può odiare nessuno, non può fare del male, non può omettere di proteggere qualcuno o di aiutare chi è nel bisogno.
Il nostro Maestro Gesù Cristo ha fatto tutto ciò. Ha guarito tanti, ha ridonato il senso della vita, ha aiutato coloro che erano emarginati, ha sorretto gli infelici e liberato gli indemoniati.
Il dono più grande all’uomo peccatore è stata la Sua Passione e Morte sulla croce. Gesù ha amato anche coloro che Lo hanno condannato e crocifisso.
Gesù ha insegnato a noi cristiani a perdonare, a non fare violenza ad altri solo perchè credono ad altre religioni o hanno un altro colore della pelle.
se è vero che nella storia alcuni cristiani hanno commesso crimini nei confronti di altri è anche vero che questo non si poteva mai giustificare con l’insegnamento del Vangelo. Si trattava di interpretazioni distorte del Vangelo.
San Giovanni ci dice perfettamente ciò che ci insegna Cristo: “Se qualcuno dice di amare Dio e odia suo fratello è un bugiardo”.
non si può vivere l’amore senza Dio. Si tratta di una fede falsa.
Dove non c’è Dio non c’è l’umanità. Dove Dio è stato cacciato sono avvenute guerre terribili. Quando si usa Dio per guerre sante si nega che Dio è creatore di tutti.
Fratelli e sorelle, cosa dobbiamo concludere dalle letture che abbiamo sentito? Che la nostra fede in Dio e nel Suo Figlio Gesù Cristo deve rimanere forte, nonostante le difficoltà della vita e le sfide. Dobbiamo osservare i Suoi Comandamenti, perchè sono la garanzia migliore per rimanere sulla Sua Via., per comprendere il senso della vita e alla fine ricevere la vita eterna.
Il Suo Comandamento fondamentale consiste nell’amare gli altri e nell’aiutarli. Non dobbiamo chiuderci nel nostro mondo, ma rallegrarci per le gioie degli altri e soffrire per le tristezze degli altri. Essi sono nostri fratelli e sorelle, l’immagine di Dio Stesso.
Gesù ci dice: “Qualsiasi cosa avrete fatto ad uno dei più piccoli lo avete fatto a Me”. Non abbiamo paura ad essere figli di Dio in questi tempi nefasti in cui c’è violenza, perversione, fuga dai valori evangelici. Non lasciamoci ingannare dalle offerte del mondo.
In questo ci aiuti l’intercessione e la protezione di Maria, Regina della Pace e di tutti i santi di Dio.
Amen.

Registrazione F. Deagostini    Trascrizione: A. Bianco

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