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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 11 gennaio 2019

Omelia della santa Messa Medjugorje, 9 gennaio 2019


Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
Parola del Signore.

  
Cari fratelli e sorelle, il Vangelo e le letture di oggi ci parlano chiaramente dell’amore e della paura. L’amore è il filo d’oro del Cristianesimo.
Se cerchiamo la cosa principale della Bibbia, quel grande libro composto da numerosi altri libri, vediamo che è l’amore.
Quando hanno chiesto a Gesù, che conosceva tutte le scritture, qual è il Comandamento più grande Lui ha detto “l’Amore”.
Questo si vede nella storia della Chiesa. La Chiesa ha sempre messo l’accento sull’amore. Alcune volte gli argomenti erano altri, ma mai senza amore.
Quando vediamo gli uomini che cercano di seguire Gesù Cristo, di farLo seguire e di vivere le Sacre Scritture vediamo che al primo posto mettono l’amore. Quando guardiamo i veri discepoli di Gesù - per loro Egli è Via, Verità e Vita - vediamo persone che non sono guidate dal proprio interesse e che non sono frenate da paure, soggezione, pensieri degli altri, tradizioni. Nulla può fermare tali persone nell’amore verso il prossimo. Ovviamente questo amore ha origine nell’amore verso Dio.
L’Amore è il filo rosso del Cristianesimo. E’ indistruttibile. E’ sempre presente.
L’amore opera in tre direzioni. L’amore ha una caratteristica trinitaria. Va verso Dio, verso il prossimo e verso se stesso. Al primo posto c’è l’amore verso Dio.
Chi rimane in Dio rimane nell’amore. Chi rimane nell’amore rimane in Dio. Con Lui inizia tutto. Egli è la sorgente. Se l’uomo opera per Dio questo fatto si specchia nell’uomo stesso e si indirizza verso il prossimo. Questo amore si indirizza verso il tuo vicino, compagno di lavoro, compagno di studi, verso il bisognoso, colui che aspetta il tram o l’autobus con te.
L’amore accetta tutto e desidera aiutare tutti.
Come viene a noi dall’alto e si riflette in maniera orizzontale attraverso di noi, così torna anche a noi. E’ necessario che l’amore torni a noi in maniera sana. Il Signore ci dice: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questo ci insegna che l’uomo deve voler bene a se stesso, ma in maniera buona e giusta. Accettarsi, aver rispetto di se stessi, credere in se stessi. Senza questo non siamo in una posizione psicofisica sana.
Purtroppo nel nostro tempo l’uomo ama se stesso, ma in maniera sbagliata. Diventa egocentrico ed egoista. Desidera che tutto il mondo giri attorno a sè. Qui non c’è felicità. Prima o poi si paga. Tali persone non comprendono che mettere al centro sè stessi è un inganno in cui tanti vivono e che ci viene insegnato dal mondo.
Gesù ci insegna che la felicità sta nel voler bene al prossimo e nel sapersi sacrificare. La logica di Gesù è completamente diversa.
Oggi nel Vangelo vediamo una giornata intera di Gesù e dei Suoi discepoli. Egli ha dato da mangiare a 5000 uomini con 5 pani e due pesci. Ha fatto sedere tutti, ha cominciato a spezzare il cibo e questo si è moltiplicato, in modo che tutti potessero mangiarne. Ne sono avanzate ulteriori 12 ceste.
Terminata la moltiplicazione Gesù dice ai discepoli di salire sulla barca e di recarsi a Betsaida, sull’altra riva del lago. Congedati i discepoli si reca sul monte da solo a pregare.
Dopo aver incontrato tanta gente Gesù ha bisogno di pace, solitudine, preghiera. Ha bisogno del Padre.
Terminata la preghiera Gesù ha guardato il mare e vede la barca che non si muove. C’è vento e gli apostoli sono affaticati nel remare. E’ notte fitta e gli apostoli cercano invano di remare per andare avanti.
Gesù và verso di loro camminando sul mare. Passa vicino alla loro barca e va oltre. I discepoli, presi da grande paura, si sono messi a gridare. Pensavano fosse un fantasma.
Gesù dice loro: “Coraggio. Non abbiate paura”. Sale sulla barca e la tempesta si calma. Il vento cessa.
San Giovanni dice: “Nell’amore non cè timore”.
La paura è sempre timore di perdere qualcosa. Si può avere paura della morte. Si può aver paura che qualcuno mi porti via qualcosa che mi appartiene. Questa paura agisce molto in noi.
Tante volte Gesù ha calmato i Suoi e ha detto: “Non abbiate paura”. Per gli apostoli è una lezione molto importante. Se Gesù avesse avuto discepoli paurosi non ci sarebbero mai stati i martiri. I martiri sono cristiani senza paura. Non sono matti, ma nella loro vita prevale l’amore. Tengono lo sguardo fisso in Dio e in Gesù. Vedono oltre a questa vita. Non guardano il proprio interesse.
Se guardiamo la nostra vita possiamo trovare tante paure. Paura di come pensano gli altri, di certe reazioni, del domani, per i figli, per i genitori, per un ammalato, per il popolo, per la nazione, per il mondo. Ma sopra ogni cosa c’è la paura per me stesso. Questa paura paralizza e non mi lascia respirare a pieni polmoni. Limita le mie capacità e non mi lascia utilizzare i miei talenti. Abbiamo sempre paura di qualcosa.
I genitori hanno paura dei propri figli: non bisogna dire loro nulla altrimenti si arrabbiano. Si arrabbino pure, ma tu non avere paura. Tu devi dire ciò che ti spetta. Tu sei il genitore. “Saranno arrabbiati e penseranno male di me…” Pensino quello che vogliono. Tu non avere paura. E’ una cosa negativa se si ha paura in una relazione. Non importa come l’altro reagisce.
Certamente dobbiamo stare attenti come dire le cose, ma non dobbiamo avere paura. Tutto si può preparare e dire in maniera corretta. Bisogna pregare prima di parlare. La paura paralizza.
Gli apostoli, a causa della paura, non riconoscono Gesù. Lo scambiano per un fantasma.
Quando c’è paura le cose perdono il loro senso.
Dove c’è amore non c’è timore.
Dobbiamo riconoscere le nostre paure per poterle abbandonare. Dobbiamo dire: “Io non ho dato potere su di me alle paure”.
Dico quello che devo dire. Faccio quello che devo fare. Dobbiamo dire e fare tutto con amore. L’amore sempre, ma senza paura.
Se diciamo che abbiamo paura per amore diciamo una bugia. Non è possibile dire di aver paura per amore.
Il Signore ci aiuti a riconoscere le nostre paure per poter vivere in maniera giusta nell’amore.
Amen.

Registrazione: F. Deagostini   Trascrizione: A. Bianco

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