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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 6 maggio 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 28 aprile 2018




Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, è giunta la primavera. Inizia una vita nuova. Tutto è verde e fiorito. Si sente la freschezza di una vita nuova. Questo ha un riflesso anche su noi uomini. Risvegliando la vita nella natura Dio lo fa anche in noi uomini che siamo la Sua opera d’arte nel creato, il Suo capolavoro.
Perciò in primavera siamo più sereni. Ci muoviamo di più. Andiamo nei campi, nei giardini e nelle vigne. Lavoriamo per aiutare questa vita nuova della natura, affinchè porti frutto.
Sia nell’infanzia che nella maturità che nella vecchiaia la primavera ci invita a maturare e a portare i frutti di una vita buona.
Questa dinamica viene descritta nella Sacra Scrittura in particolare nella parabola dell’agricoltore. Nel popolo di Israele la vigna era una realtà molto vicina come anche per il popolo dell’Erzegovina.
Per questa ragione dio ha detto più volte che il Suo popolo prescelto è la Sua vigna prediletta e la cura tanto perchè porti tanto frutto.
Gesù stesso in più occasioni ha usato l’immagine della vigna. Egli paragonava la nostra vita con la vigna il cui padrone è Suo Padre.
Gesù spiega nel Vangelo d’oggi con la parabola della vite e del tralcio un collegamento stretto con noi. Gesù paragona la vigna a noi. Lui è la vite e noi siamo i tralci. Il Suo Padre Celeste è l’agricoltore.
Noi siamo creati ad Immagine di Dio. Nel Battesimo ci siamo legati alla Sua Persona. Come cristiani non possiamo vivere senza di Lui. Senza Cristo Risorto non c’è una vera vita in noi uomini, per noi cristiani. Perciò Cristo ci invita a rinnovare sempre il nostro collegamento con Lui. Ci invita a rafforzarlo e a maturare e portare buoni frutti. Quali frutti?
I visitatori di un convento hanno chiesto al guardiano come mai che tutti i religiosi - nonostante carattere, origine, cultura, formazione diversi -siano un’unione sola. Invece di dare una spiegazione teologica il guardiano ha detto: “Guardate una ruota. Ci sono diverse parti che la compongono. Tutte le diverse parti fanno parte anche della nostra vita. Il convento collega tutte le diverse parti come sono collegate anche tutte le parti della ruota. Gesù Cristo è il centro della nostra vita. L’asse che collega le ruote è per noi Gesù Cristo che ci collega tutti”.
Il guardiano ha anche aggiunto: “Più siamo vicini a Gesù Cristo e più siamo vicini gli uni agli altri. Soltanto così possiamo vivere gli uni per gli altri e servire gli uni gli altri. Il collegamento tra questi religiosi è il collegamento con Cristo. Così gli uni vivono per gli altri e sono tutti al servizio delle persone che non fanno parte del convento. Questo è possibile perchè Gesù che è la vite è al centro della loro vita. Il succo di vita della vite entra nei tralci”.
Gesù ha detto nel Vangelo: “Io sono la vite e voi i tralci”.
Nove volte si ripete la parola “rimanete” nel Vangelo che abbiamo appena sentito. Questo vuol dire che noi cristiani non possiamo portare frutto se non rimaniamo nel collegamento concreto con Gesù che si offre a noi nella Sua Parola, nei santi sacramenti e sopratutto nella Confessione e nella santa Eucaristia.
Nel Battesimo ci siamo collegati con Gesù e continuiamo ad essere collegati nell’Eucaristia. In Essa riceviamo tutto ciò che è necessario per essere fruttuosi.
Nella santa Confessione ci purifichiamo continuamente da tutto ciò che è cattivo e affatica la vita. Il peccato non permette che portiamo i frutti buoni come l’amore per Dio e verso il prossimo.
Gesù dice: “Il Padre mio è il vignaiolo e pota ogni vite perchè porti tanto frutto”.
Nove volte viene ripetuto “rimanete”. Questo è molto importante oggi. Noi cristiani siamo sempre più attaccati dalle nuove ideologie. Non solamente la teoria gender. Tante altre teorie ci offrono con una maschera una vita nuova per distruggere ciò che appartiene a Gesù e al Cristianesimo.
Molti cristiani sono insicuri e disorientati e si domandano dove sia la verità. Cosa è giusto oggi?
Nel caos di oggi risuonano le Parole di Gesù: “Rimanete in Me. Io sono la Via, la Verità e la Vita. Chi rimane in Me non camminerà nelle tenebre”.
Ci sono sempre stati gli anticristi, ma durano solo un certo tempo e poi svaniscono. Gesù e la Sua Parola rimangono sempre. Nessuno dei nuovi ideologi dell’ordine mondiale nuovo è pronto a morire sulla croce e a risorgere per affermare che il suo insegnamento è giusto.
Solo Gesù lo ha fatto, perchè è l’unico in grado di farlo. Perciò noi sappiamo a Chi abbiamo creduto.
La Sua esortazione “rimanete in Me” ci provochi la fedeltà a Lui, perchè solo in Lui c’è la nostra salvezza. Sotto il cielo non c’è un altro nome per il quale possiamo salvarci se non tramite il Suo Nome.
La Madonna ci esorta sempre qui a Medjugorje a questa fedeltà. Il Suo Amore Materno non può sopportare che i Suoi figli si allontanino da Suo Figlio.
Ecco perchè Lei ci invita a vivere con Gesù una vita nuova. “Il Risorto vi doni la forza, affinchè nelle prove della vita siate sempre forti, fedeli e perseveranti nella preghiera, perchè Gesù vi ha salvati con le Sue Ferite. Con la Sua Resurrezione vi ha dato una vita nuova”.
Che cosa si vede nella vita dei cristiani che sono rimasti in Gesù?
Tre segni si possono notare nella vita di un cristiano vicino a Gesù. Un cristiano del genere sente dentro di sè una ricchezza immensa. Prova una pace e una gioia che non si può sperimentare in altre maniere terrene. Egli sente una libertà e serenità interiore anche se incontra persone poco cordiali.
La vita di un cristiano collegato con Gesù diventa fruttuosa. E’ molto generoso nei confronti degli altri. Chi si dona agli altri ha una vita piena di senso.
La persona collegata con Gesù accetta tutto ciò che il Signore vuole fare nella sua vita. Tale persona testimonia l’Amore di Dio verso tutti gli uomini.
Una volta ho preso questo Vangelo di Gesù e i tralci per la Prima Comunione. La Chiesa era decorata in modo bellissimo con i fiori. Durante la predica ho messo un albero secco in mezzo ai fiori bellissimi.
Alcuni hanno reagito dicendo: “Ah… Cosa ha fatto!”
Ho risposto: “Comprendete cosa Gesù intende dire con la seguente frase: la vite secca è brutta e non porta frutto. Serve solo per essere bruciata. Perciò riceviamo di cuore le Parole di Gesù ‘chi rimane in Me e Io in Lui porta molto frutto’”.
Quel pomeriggio, quando ho visitato i bambini e le loro famiglie, ho incontrato un uomo che mi ha detto: “Quel ramo secco che lei ha messo sull’altare sono io. Da ragazzo mi sono allontanato da Gesù e ora sento di essere vuoto e che nella mia vita manca qualcosa”.
Gli ho risposto: “Lei ha la possibilità di tornare a Gesù. Non comprende che proprio in questa Messa Gesù l’ha esortata a tornare da Lui?”.
Quell’uomo ha risposto: “Temo che sia troppo tardi. Perciò coloro che fanno la Cresima non fuggano. Non hanno ricevuto lo Spirito di Gesù per fuggire da Lui, ma per rimanere collegati a lui e testimoniarLo. Lo Spirito di Gesù non vi lega, ma dona la libertà di figli di Dio”.
Non fuggite, perchè diventerete un ramo secco come questo uomo.
Un missionario in Africa racconta che durante le sue catechesi lo Spirito Santo ha esortato un anziano di 80 anni a convertirsi. Egli ha ricevuto il Battesimo e la santa Comunione. Ha vissuto una vera vita cristiana. Dopo due anni si è ammalato ed è morto.
Gli amici si sono radunati vicino a lui prima che spirasse. Un ragazzo gli ha chiesto: “Quanti anni hai, nonno?” “Ho due anni”. Tutti hanno riso, perchè credevano che il vecchio volesse scherzare, ma lui ha ripetuto: “Ho due anni e non di più”. I presenti hanno chiesto meravigliati: “Come è possibile?” “Sono stato battezzato due anni fa e da allora ho cominciato a vivere la vita divina. Posso dire con san Paolo: ‘Non sono più io che vivo, ma Gesù Cristo vive in me”.
Fratelli e sorelle, questo vecchio ha detto una grande verità cristiana. Il cristiano è tale soltanto se Gesù vive in lui e lui in Gesù.
Questo è il desiderio più grande di Gesù. Questo è il motivo della Sua venuta sulla terra. Il motivo della Sua morte e resurrezione. Egli desidera che siamo un’unità nell’Amore e nello Spirito.
Gesù pregava: “Rimanete in Me ed Io in voi”. Nella parabola ha detto: “I tralci non possono portare frutti se non restano attaccati alla vite. Così anche voi non potete portare frutti se non siete legati a Me”.
Apriamoci all’Eucaristia, alla Confessione, alla lettura della Bibbia.
Quando siamo deboli e peccatori ricorriamo al Signore e alla Sua Misericordia nella santa Confessione.
Così ci apriamo a Gesù. Diventiamo sensibili al Suo modo di parlare, di pensare.
Così diventiamo collaboratori di Gesù in questo mondo per portare anche gli altri nella vita di Cristo.
Amen.

Registrazione di Flavio Deagostini – Trascrizione A. Bianco

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