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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 31 maggio 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 22 maggio 2018




Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.

Nel Vangelo di oggi Gesù, lungo la strada verso Gerusalemme, insegna agli apostoli che il Figlio dell’Uomo sarà messo nelle mani degli uomini, sarà ucciso e risorgerà dopo tre giorni. Mentre Lui parlava della Sua umiliazione e morte i Suoi discepoli discutevano chi di loro fosse più grande.
Evidentemente non avevano capito nulla. Come gli uomini pieni di ambizioni anche i discepoli di Gesù cercavano di avere il posto migliore nel Regno di Dio.
Gesù, invece, ha chiesto loro una cosa completamente diversa: di essere servi gli uni degli altri. Egli ha detto: “Se qualcuno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti”. Poi, prendendo un bambino, ha aggiunto: “Chi accoglie uno di questi piccoli accoglie Me”.
I discepoli di Gesù devono servire gli altri come i genitori con generosità e disponibilità servono e aiutano i propri figli.
Non bisogna distinguere le persone per posizione sociale e ancora meno collaborare con persone ingiuste per ottenere un guadagno.
I discepoli del Signore devono essere i servitori di tutti se vogliono vivere i Comandamenti ed ereditare la vita eterna.
Fratelli e sorelle, se analizziamo noi stessi vediamo che anche i cristiani di oggi non sono molto diversi dai discepoli di Gesù.
Purtroppo l’avidità e la fame di denaro e potere di certi politici e datori di lavoro ci delude e ci porta allo sconforto. Al posto dello spirito di servizio spesso regna la volontà di sfruttare altre persone per accumulare ricchezza e potere. Gli uomini semplici sono diventati mezzi per far accumulare ricchezza.
In Bosnia Erzegovina, dopo l’ultima guerra, ci sono sempre meno leggi sociali che proteggono l’uomo semplice, il lavoratore. Senza leggi sociali tanti operai e le loro famiglie si trovano in una posizione insicura.
Tante persone hanno perso la fiducia nei confronti dei governanti, perchè essi pensano a loro stessi e non al popolo. Anche questo fatto contribuisce a far sì che molte persone vadano via da queste zone.
Il nostro cardinale Pulic dichiara che spesso gli viene posta questa domanda: Cosa è peggio? Un comunismo senza Dio o il capitalismo di oggi?
Fratelli e sorelle, al posto di servire gli uni gli altri gli uomini sono disposti ad utilizzare ogni mezzo per raggiungere gli scopi personali. Quando ci sono le elezioni o quando subentra una crisi certi personaggi influenti usano i mass media per cercare di convincere la gente che loro e i loro collaboratori non sono colpevoli della situazione attuale, ma è colpa degli altri stati o delle altre religioni.
Fratelli e sorelle, noi sappiamo che questo è distante dalla verità e dalla realtà umana. Sappiamo che gli uomini semplici, a prescindere dalla loro condizione sociale o dalla loro religione, sono persone buone, accoglienti e disposte a servire a vicenda, perchè desiderano condividere la felicità e non la sofferenza.
Su questa terra c’è posto per tutti. Questa terra è abbastanza ricca per nutrire tutti noi.
Fratelli e sorelle, noi potremmo essere liberi e vivere in maniera bellissima, ma purtroppo abbiamo sbagliato strada. L’avidità e il desiderio del primo posto ha avvelenato le nostre anime e ha messo ostacoli immensi nei confronti degli uomini che sono nel bisogno.
Fratelli e sorelle, nel Vangelo di oggi Gesù ci mostra con un esempio fino a che punto un cattolico dovrebbe spingersi per servire il prossimo. Ci ha spiegato che Egli avrebbe patito una morte crudele per rimanere fedele alle proprie parole e per essere servitore di tutti.
Nell’Ultima Cena Gesù ha lavato i piedi ai Suoi apostoli e dopo si è consegnato ai Suoi carnefici per morire sulla croce per tutti noi.
Da noi si vede che purtroppo tante persone stanno cambiando e non sono più come prima Addirittura le persone normali si sono chiuse e non sono più disposte a servire gli altri per il motivo che si preoccupano troppo per loro stessi.
Gli uomini spesso danno troppa importanza ad una bella macchina, ad una casa grande, alla migliore festa di matrimonio per i propri figli. Sembra che tante persone vogliano vivere al di sopra delle proprie possibilità. Sarebbe più semplice per loro se vivessero in maniera normale. Non vivrebbero con la paura di non riuscire a pagare il mutuo e non avrebbero la tentazione di abbandonare le nostre bellissime zone. Avrebbero più tempo per stare in preghiera con Dio e per le proprie famiglie, i propri figli, gli amici e i vicini di casa.
Vivendo in questa maniera si accorgerebbero più facilmente delle persone che vivono nel bisogno, di quelle malate, di quelle che hanno vissuto tragedie. In questo modo potremmo servire, aiutare loro e averne compassione. Se vivessimo in tal maniera cristiana saremmo tutti più felici.
Questa vita ci viene mostrata da Gesù nel Vangelo e ci invita a seguirla.
Amen

Registrazione: F. DeAgostini – Trascrizione: A. Bianco

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