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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 13 maggio 2017

Video - Medjugorje, 11 maggio 2017 Omelia della santa Messa serale

 


Dal Vangelo secondo Giovanni
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: "Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno". Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.

“Il servo non è più grande del suo padrone. Se sapete questo sarete beati se farete così”.
Puoi saperlo, ma devi accettarlo.
Cari fratelli e sorelle, il Vangelo di oggi ci invita alla serietà della vita, alla responsabilità, ad accettare ciò a cui abbiamo deciso di credere.
Gesù non correva dietro a nessuno per convertirlo. Gesù ha offerto ad ogni uomo la Sua Buona Novella di salvezza. Perciò Lui dice: “Puoi fare, ma non sei costretto a farlo”.
Quando Cristo mi invita a credere non invita il vicino di casa, non invita la mia famiglia, non invita il mio prossimo, ma invita me.
Fratelli e sorelle, la fede non è un’informazione che ho sentito, ma che nella vita quotidiana non mi serve. La fede è una cosa viva. Ci invita ad avvicinarci al nostro Dio, a prendere la forza da Lui.
Nel Vangelo di oggi Gesù ci invita a vivere ciò in cui crediamo. Egli ci dice: “Credi e vivi quello in cui credi”.
La santità e il martirio sono esempi di vita. I santi e i martiri danno la vita per testimoniare ciò in cui credono.
Loro sono un esempio. Vengono posti davanti a noi per farci vedere come dovrebbe essere la nostra vita sulla terra.
Gesù dice anche un’altra parola: “Colui che ha preso il mio pane alza il suo piede contro di me”. Tutti noi sappiamo per quale ragione muoviamo il nostro piede o la nostra mano.
Ogni giorno lo facciamo contro Dio con i nostri peccati. Ogni giorno calpestiamo le promesse fatte a Dio, i Suoi doni, il Suo Amore e la Sua amicizia.
Crediamo in Dio, ma difficilmente viviamo secondo la fede. Prendiamo il Suo Pane ogni domenica, ma siamo disposti a calpestare la fede pensando di non dover vivere come il Pane di Vita ci impone.
Cari fratelli e sorelle, sappiamo cosa vogliamo mangiare e bere, sappiamo la musica che vogliamo ascoltare, sappiamo cosa vogliamo comprare e dove farlo, sappiamo quale lavoro vogliamo, sappiamo qual’è il nostro hobby, sappiamo come dovrebbero essere marito, moglie e figli, sappiamo come dovrebbero essere i nostri amici.
Tutto dovrebbe adeguarsi alle nostre esigenze. Siamo severi verso gli altri, sopratutto verso coloro che non fanno ciò che vogliamo noi. Litighiamo con gli altri, non parliamo più con loro.
Noi facciamo il possibile perchè si realizzino le attese che abbiamo sugli altri.
Siamo severi verso gli altri, ma non siamo mai severi verso noi stessi. Nascondiamo i nostri peccati e i nostri tradimenti. Vogliamo giustificare a noi stessi i nostri peccati pensando che non abbiamo fatto nulla di male, che non ci sono conseguenze se con il nostro comportamento tradiamo il nostro Dio.
Non preghiamo. Non andiamo alla santa Messa. Non facciamo nessun sacrificio nè opere buone. Non digiuniamo. Non realizziamo le nostre promesse e pensiamo che Dio se le sia dimenticate. Pensiamo che il nostro Dio non veda che Lo inganniamo.
Mentiamo, tradiamo, rubiamo, sfruttiamo gli altri, offendiamo gli altri. Pensiamo che Dio non veda tutto ciò.
Cosa ci vuole dire Dio oggi? Dio ci dice le stesse cose che noi diciamo al nostro prossimo quando ci volta le spalle.
Ci chiede: “Come sei come marito? Come sei come moglie? Perchè cerchi di tradire o ingannare? Come sei come bambino? Che bambino sei, dato che Mi offendi e umili ogni giorno? Che operaio sei se sei così pigro? Che amico sei se mi volti le spalle quando ho bisogno di te?”
Per fortuna Dio non ci dice: “Adesso ti punisco!” Non ci dice: “Ti tolgo quello che è più prezioso nella tua vita”. Non ci minaccia di non volere avere più a che fare con noi. Non ci dice che si separa da noi a causa del nostro peccato.
Non ci dice tutto questo, perchè il nostro Dio ci ama e siamo importanti per Lui. Sa che senza di Lui siamo nelle tenebre.
Noi pensiamo che Dio non veda tutto ciò, perchè non ci ha puniti.
Quando iniziamo un nuovo lavoro non riceviamo subito la paga. Tuttavia lavoriamo credendo che alla fine del mese riceveremo una paga degna di ciò che abbiamo fatto. Crediamo che la paga sarà giusta. Crediamo che il datore di lavoro ricompenserà il nostro sforzo. Crediamo che se lavoriamo bene potremo avere anche un aumento.
Lavoriamo anche se non abbiamo una paga, perchè crediamo che questo salario un giorno arriverà.
Cari fratelli e sorelle, crediamo in Dio. Crediamo in questa paga che ci promette alla fine della vita. Crediamo al Paradiso, al Purgatorio e all’inferno, a quella ricompensa o punizione che ci spetta dopo la nostra morte.
Se siamo credenti allora Dio è il nostro datore di lavoro. Dio è il nostro Signore e noi siamo servi che lavoriamo per Lui.
Crediamo oggi se noi viviamo e lavoriamo convinti della paga che Dio ci ha promesso.
Sono severo verso di me da non permettere di essere pigro? Ci sforziamo ogni giorno per guadagnare la paga in cielo?
Se Dio è il nostro padrone non è allora più perfetto di noi uomini? La Sua paga non è più giusta della nostra? Non vedrà quanto abbiamo meritato? Non vedrà ciò che mi da fastidio sul posto di lavoro? Non vedrà quanto poco ho guadagnato? Non vedrà quanto male stavo sotto la croce che Lui mi ha dato?
Cari fratelli e sorelle, tutti siamo venuti qui perchè abbiamo bisogno del Signore. Lo cerchiamo e desideriamo arrivare a Lui.
Non siamo venuti per caso. Non andiamo da un medico se non abbiamo un male.
Siamo venuti da Dio per cercare una Sua Parola.
Oggi la Sua Parola è un incoraggiamento ad accettare i comandamenti che ci ha messo davanti e di vivere secondo le Sue aspettative.
Preghiamo perchè il Signore ci dia ogni giorno la forza per essere veri testimoni della Sua Parola che porta a noi il Regno di Dio.
Amen.

Fonte: Trascrizione INFO di A. Bianco - Registrazione di Flavio Deagostini

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