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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 7 maggio 2017

Video - Međugorje, mercoledì 3 maggio 2017, festa dei santi apostoli Filippo e Giacomo, omelia della Santa Messa vespertina.

 


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Parola del Signore.

Cari fratelli e sorelle, oggi la Chiesa ricorda i santi apostoli Filippo e Giacomo.
Non abbiamo una biografia di questi apostoli. I Vangeli non descrivono la loro vita. Abbiamo notizie loro sul cammino di Gesù e troviamo qualche espressione loro di fede o di incredulità.
Ciò che possiamo sicuramente dire è che un giorno hanno incontrato Gesù e che Lui li ha chiamati con semplici parole, come è solito fare: “Vieni e seguiMi”. Gli apostoli, avendo udito queste parole, hanno lasciato tutto e hanno iniziato a seguire Gesù.
Già nella loro risposta vediamo una grande fede.
Seguire qualcuno che non conosci nemmeno non è una cosa semplice che si fà tutti i giorni. Sulla base di questo possiamo dire che gli apostoli, e tra loro Filippo e Giacomo, hanno visto qualcosa di particolare nello sguardo di Gesù, nel Suo comportamento, nella sua Parola, nella Sua Voce. Hanno sentito la sicurezza, l’Amore, la Pace. Qualcosa che prima non avevano mai vissuto. Questo non potevano spiegarselo. Nel loro cuore hanno semplicemente sentito che bisognava seguire quell’Uomo. Era una chiamata alla quale non si poteva resistere.
I discepoli hanno sentito subito che Gesù non è una persona che inganna, che racconta storie. Non è superbo, presuntuoso, non è un attore, un filosofo o un artista che si può incontrare sulle vie del mondo.
Gli apostoli hanno veramente sentito che Gesù è la Via da percorrere, la Verità che ogni cuore desidera, che Lui è la Vita. La vita è la cosa più sacra e che ha più valore in questo mondo. Lui è la Vita più importante della nostra vita. E’ la vita scritta con la V maiuscola. Essi hanno messo nelle Sue mani la loro vita personale senza alcuna paura.
Ma non basta soltanto iniziare a seguire Gesù. Bisogna camminare sempre con perseveranza. La Via è dura e richiede tempo. In un giorno o in un mese non possiamo conoscere bene un amico. Abbiamo bisogno di tanto tempo.
Anche gli apostoli hanno avuto bisogno di tempo per comprendere certe cose ed entrare nella logica del Vangelo. Ogni tanto riaffiorava l’egoismo, la debolezza, la presunzione, la paura, il timore, ma Gesù indirizzava loro con pazienza sulla Via giusta.
Ancora dopo aver trascorso tre anni con Gesù i Vangeli ci dicono che spesso sbagliavano nelle loro idee. Ecco perchè Gesù dice a Filippo: “Da tanto tempo sono con voi e tu non Mi hai conosciuto, Filippo?”
Non è facile conoscere Gesù. Non Lo conosceremo mai fino in fondo. Dio supera la nostra mente umana, i nostri pensieri. La logica di Dio è diversa dalla logica umana.
Abbiamo bisogno di tempo, preghiera, riflessione. Non c’è fretta nel cammino verso Dio. Quando noi corriamo Dio ci rallenta. Quando noi perdiamo il desiderio di raggiungerLo allora Lui si rivela a noi. Dio non desidera soddisfare la nostra curiosità, ma svegliare la nostra fede. Purtroppo succede che molte persone presto rinunciano a cercare Dio. Sembra che Dio si sia nascosto o abbia già detto tutto quello che doveva dire, ma Dio in questo modo cerca di attirare l’uomo a Sé. Nel Suo gioco d’Amore Dio cerca di risvegliare in noi il vero desiderio, di cercare il senso di tutto, la pace, il bene.
In questo abbiamo bisogno degli apostoli come modelli e come coloro che intercedono per noi, come coloro che hanno già percorso la Via che noi dobbiamo ancora percorrere.
Ci sono tante persone e tante vie. Ma tutte hanno qualcosa in comune.
Dal Vangelo possiamo vedere che ogni discepolo di Gesù deve passare esperienze di dubbio, di delusione, di prova, di conoscenza della propria miseria e del proprio peccato.
Ciascuno di noi deve passare per il deserto come il popolo eletto. Oggi questo deserto è la crisi, il fallimento, la miseria, la mancanza di lavoro, lo stress, la paura.
Questo deserto assume oggi vari aspetti. Uno di essi è che hai tutto e non sei contento. Hai tutto e non hai nulla. Hai tutto e sei vuoto. Hai ottenuto ciò che hai cercato eppure non sei felice. Senti un grande vuoto nella tua vita.
Nessuno di noi, fratelli e sorelle, è perfetto. Abbiamo bisogno di Gesù. Abbiamo bisogno di camminare dietro a Lui. Passo dopo passo. Non desidera che diventiamo uomini perfetti, ma uomini di fede. Uomini che sono pronti a superare i limiti della propria mente, dei costumi, delle abitudini, delle tradizioni.
Bisogna lasciare tutto questo.
Qualcuno disse: “Quando il pensiero va oltre il limite seguilo!”
Quando Gesù va oltre il limite seguiLo.
Non era semplice ascoltare le parole di Gesù neanche per gli apostoli. Per esempio quando diceva “ama i tuoi nemici”. Ma col tempo hanno capito che questo ha veramente senso e null’altro.
Oppure quando Gesù dice “chi non rinuncia a se stesso non può essere Mio discepolo”. Nell’ascoltare queste parole senz’altro gli apostoli avevano mille domande, ma poi hanno capito che senza questa rinuncia l’uomo ruota attorno al proprio ego. Non può procedere neppure di un millimetro. Non può arrivare alla libertà spirituale se non rinuncia a se stesso.
Gesù ci dice di lasciare ciò che è vecchio e ci invita ad andare avanti.
Egli cerca uomini aperti. Non può fare nulla con persone che credono di essere forti, coraggiose, intelligenti. Non può fare nulla con coloro che non hanno bisogno dell’aiuto di nessuno.
Ecco perchè Gesù dice “vino nuovo in otri nuovi”. Messaggio nuovo in uomini nuovi. La Buona Novella richiede una mente nuova per comprendere la vita e il mondo in un modo nuovo.
Fratelli e sorelle, come Gesù ha fatto con gli apostoli così desidera fare con noi. Vuole guidarci alla libertà spirituale. La libertà è la meta, tutto il resto sono i mezzi.
Quando l’uomo diventa libero da tutto può pregare per tutto e qualsiasi cosa chiederà sarà esaudito.
Con tale fede possiamo compiere le opere che Gesù ha fatto. Gesù ha detto “potrete fare opere ancora più grandi di quelle che ho fatto Io”. Gesù ha saziato 5000 persone. Esistono persone che hanno dato da mangiare a 10000 fratelli.
Gesù è passato per la Samaria e la Galilea; l’apostolo Paolo ha visitato metà del mondo conosciuto all’epoca.
Già così si realizzano le parole di Gesù. Coloro che le hanno prese sul serio possono compiere cose grandi, ancora più grandi di quelle che Lui ha fatto.
Come ho detto all’inizio desidero dire: preghiamo affinché il tempo trascorso con Lui sia il tempo in cui possiamo aprire i nostri occhi, il tempo in cui potremo conoscere meglio Gesù Cristo. Non possiamo essere fedeli a lungo senza conoscere bene il nostro Maestro.
In questo cammino della conoscenza di Gesù per diventare Suoi discepoli ci aiuti la Beata Vergine Maria.
Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte: Trascrizione di A. Bianco - Registrazione di Flavio Deagostini

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