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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 28 febbraio 2016

Omelia della santa Messa serale - Medjugorje, 24 febbraio 2016

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

 

Nel Vangelo che abbiamo sentito incontriamo Gesù nel Suo viaggio verso Gerusalemme. Gesù va assieme agli apostoli, ai discepoli e alle pie donne e sicuramente assieme anche ad altre persone. Durante il Suo cammino verso Gerusalemme Egli ha bisogno di preannunciare ai Suoi apostoli la Sua morte. Noi sappiamo dal Vangelo che lo ha fatto anche prima. Questa è già la terza volta.

Come abbiamo sentito nel Vangelo Gesù lo fa in disparte, così che gli altri non Lo sentono.

Forse proprio per questo, perché Gesù parlava in disparte, Salome, madre di Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicina. Lei era sempre con Gesù. Lei segue e serve Gesù. Addirittura dopo sarà anche ai piedi della croce di Gesù. E’ molto vicina a Gesù e sono amici. Lei chiede privilegi per i suoi figli, cioè che siano primi accanto a Lui nel Suo Regno. Salome non sa di quale regno si tratti. Probabilmente spera ancora, come tanti Ebrei che seguono Gesù, che creerà un nuovo regno sulla terra. Salome non sa cosa cerca, ma lei sfrutta quell’occasione per chiedere il successo dei suoi figli sulla terra. Questo sarebbe un successo anche per lei, perché quando un figlio raggiunge il successo anche la madre gioisce.

Ma poi ecco l’invidia e la gelosia. Gli altri apostoli vengono a sapere del piano della madre di Giacomo e Giovanni e ne sono sdegnati. Molto più che sdegnati: sono pieni di ira, perché sentono che Giacomo e Giovanni vogliono governare. Questo è motivo di litigio tra gli apostoli. Invece Gesù, come vero Maestro, vuole aprire gli occhi a tutti per far vedere quale Regno sta creando.

Gesù dice: “Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono, ma così non sarà tra voi”.

Nel Regno di Gesù gli uomini non regnano gli uni sugli altri. Nel Regno di Gesù gli uomini non sottomettono gli altri, in modo che diventino schiavi. Nel Regno di Gesù nessuno ha diritto di governare la vita degli altri. Nel Regno di Gesù tutti gli uomini sono fratelli, con la stessa dignità, con lo stesso valore, con la stessa libertà. Nel Regno di Dio tutti sono vicino a Gesù, tutti hanno diritto di poggiare la testa sul petto di Gesù come ha fatto il discepolo nell’Ultima Cena. Questo non è il privilegio di alcuni: questa è la possibilità per tutti. Il Cuore di Gesù è così grande che in Esso ci sta tutta l’umanità, ogni uomo che Lui ha redento.

Gesù dice: “Chi tra voi vuole essere più grande sarà vostro servitore e chi di voi vuole essere primo sarà vostro schiavo”. Questa è la misura per essere grandi nel Regno di Gesù. Colui che è disposto ad essere servo per gli altri salirà nel Regno.

Tra i fratelli e le sorelle di Gesù nessuno ha diritto di pretendere che gli altri siano schiavi, ma ciascuno ha diritto di essere schiavo degli altri. Il servizio non si può comandare, perché altrimenti sarebbe schiavitù. Il servizio puoi chiederlo con umiltà e donarlo gratuitamente. Allora il servizio diventa lo spazio nel quale noi siamo felici, nel quale siamo benedetti.

Il servizio senza una disponibilità interiore, senza un vero desiderio di servire, è una maledizione.

Ora viene ciò che è determinante. Gesù dice: “Il Figlio dell’Uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la propria vita in riscatto per molti”.

Noi che ci diciamo discepoli di Gesù, noi che Lo seguiamo, siamo incoraggiati al servizio da queste parole di Gesù. Ancora di più: noi siamo incoraggiati e ispirati dal bellissimo esempio di Gesù, perché Lui è quello che serve, Lui è quello che si dona completamente agli altri. Colui che si china e lava i piedi degli apostoli.

Fratelli e sorelle, quando abbiamo occasione di servire gli altri dobbiamo sempre ricordarci che stiamo facendo ciò che ha fatto Gesù. Allora il nostro servizio diventerà una benedizione, perché sappiamo di fare quello che faceva Gesù.

E’ chiaro che il servizio ci stanca. E’ una cosa normale. Il servizio agli altri stanca, perché ci costa. Il servizio ci consuma. Ma così Gesù ha consumato la Sua vita. Quando noi sappiamo di fare quello che faceva Gesù possiamo servire col sorriso. Anche la nostra stanchezza non sarà senza senso, ma ci darà la possibilità di diventare santi.

Quando parliamo del servizio è importante ricordare le parole di Gesù su cui verremo giudicati. Lui ci dirà che aveva fame e Gli abbiamo dato da mangiare; aveva sete e gli abbiamo dato da bere; era malato e in prigione e Lo abbiamo visitato. E per essere ancora più concreto dice: “Qualsiasi cosa abbiate fatto al più piccolo dei Miei fratelli lo avete fatto a Me”.

Ecco, fratelli e sorelle, questo è il nostro servizio. Abbiamo piccole occasioni di servire con le persone vicino a noi, nella nostra famiglia, sul posto di lavoro. Noi ci santifichiamo in questo. Lì incontriamo il Signore. Lì facciamo cose belle per il nostro Signore che per noi ha fatto cose ancora migliori.

Qualcuno ha visto Madre Teresa di Calcutta curare un lebbroso, mentre puliva le ferite che puzzavano e le ha detto: “Come può fare ciò? Io non lo avrei fatto nemmeno per diecimila dollari!” Madre Teresa lo ha guardato e ha risposto: “Nemmeno io lo avrei fatto per diecimila dollari, ma lo sto facendo per il nostro Signore”.

Fratelli e sorelle, quando serviamo gli altri non dobbiamo dimenticare che stiamo servendo nostro Signore. L’amore espresso nei confronti di qualsiasi uomo è l’amore espresso per il Signore.

Come dice san Giovanni della Croce: “Alla fine della nostra vita noi saremo giudicati solo sull’amore”.

Il Signore, anche attraverso questa santa Messa, ci insegni la bellezza di un servizio silenzioso, umile e gioioso.

Amen.

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