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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 25 febbraio 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 23 febbraio 2016


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
Parola del Signore


Fratelli e sorelle, il brano del Vangelo di oggi secondo Matteo inizia con il discorso di Gesù sulle persone che guidano il popolo. Allora erano gli scribi e i farisei. Queste persone conoscevano la Legge, la spiegavano, addirittura adempivano certe cose, ma il popolo a loro non poteva rimproverare nulla, sopratutto riguardo alla Legge. Erano gli esempi. per la gente dell’epoca e per tutti i credenti. Le loro preghiere spesso erano molto lunghe. Le facevano anche nei posti pubblici e il popolo li vedeva.
Gesù ha osato attaccare proprio questi, anche se essi avevano il potere. Secondo la Legge potevano fare di Lui quello che loro pareva. Oltre a ciò erano anche credenti, almeno a prima vista.
Gesù tocca proprio questi. Egli dice ai Suoi discepoli e alla folla: “Osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere. Perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti, difficili da portare, li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente”. Così dice Gesù.
Anche oggi, ma sarà sempre così, è necessario agire secondo la Legge, come facevano i farisei. Perché gli uomini hanno delle leggi che cambiano, in particolare quando cambiano le persone nella società. Quando cambiano i ruoli di responsabilità spesso cambiano le leggi e il popolo rimane confuso. Sono leggi fatte da loro. Nella debolezza umana spesso fanno leggi che in quel momento vanno bene a loro. Spesso non guardano le Leggi del Signore: l’Amore, il diritto alla vita dal momento del concepimento fino alla morte naturale.
Noi ci vantiamo di tante leggi, ma dov’è la Legge del Signore? Dove sono i dieci Comandamenti? Dov’è la Legge dell’amore verso Dio e verso gli altri? Verso l’uomo, creato ad immagine del Signore, come ognuno di noi. Dov’è l’umiltà ed il servizio a cui ci invita Gesù? Come ci ha detto anche oggi nel Vangelo secondo Matteo.
E’ bello vivere la legge. E’ necessario, umano, cristiano. Tanti hanno fatto tutto secondo la legge, ma poi arrivano altri e la cambiano, come se i precedenti non avessero fatto niente.
Bisogna lavorare secondo la legge? In generale sì.
Gesù dice riguardo a chi adempiva la legge: “Fate tutto quello che vi dicono loro, ma non fate le opere che loro fanno nel loro cuore e nel nascondimento”. Perché quello che fanno in pubblico non è detto che lo facciano anche in privato.
E’ bello invocare la legge, magari se fosse arricchita di amore e di carità. Perché essa sarebbe dalla parte della vita, della giustizia, dei piccoli. Magari avessimo una legge dalla parte di quest’ultimi e magari la mettessimo in pratica!
Oggi abbiamo la legge che ci pare o quella che pare a loro o ad alcuni di loro.
Noi Cristiani dobbiamo avere sempre davanti agli occhi e nel cuore la Legge del Signore, la Legge dei dieci Comandamenti. Ciò che Gesù ci ha portato. E’ così bello avere la Legge di carità e di amore: “Ama il tuo Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. E ama il tuo prossimo come te stesso”.
Questa è la Legge perfetta, la Legge dell’Amore di Dio. Gesù vuole che anche noi l’abbiamo e che la mettiamo in pratica.
Questa è la legge d’amore.
Ma noi vediamo che sulla terra, tra noi uomini e anche tra noi Cristiani, non è sempre così. La Legge di Dio e dell’Amore non è al primo posto.
L’uomo spesso si innalza. Abbiamo sentito cosa ha detto Gesù chiaramente sull’umiltà e sulla superbia. Nella parte finale di questo Vangelo di Matteo dice: “Chi si umilia sarà innalzato; chi si innalza sarà umiliato”.
L’uomo che si esalta e che ha un’opinione alta di sé possiamo dire che è un uomo superbo. Le persone superbe mettono sempre al primo posto se stesse. Perché loro devono essere al centro dell’attenzione umana. Per questo molto spesso parlano troppo.
E’ bello quando parla tanto colui che è umile, colui che ha qualcosa da dire. Anche un comico che deve far ridere la gente ha diritto di farlo. Ed è anche bello che dica qualcosa di più.
Ma coloro che si mettono in prima fila, quando parlano tanto non è detto che dicano tanto. Come ai farisei e agli scribi a loro piacciono i primi posti, essere salutati. Questo comportamento, come abbiamo visto, è presente già da migliaia di anni.
Questo è un peccato di superbia.
Gesù spiega che, allora come anche oggi, la superbia non sopporta il servizio e l’obbedienza. Essa vuole essere sopra ogni cosa. Vuole governare sugli altri.
Il peccato di superbia la Chiesa l’ha messo al primo posto tra i peccati. Non è un caso.
Spesso noi diciamo, a noi stessi e agli altri, che vogliamo essere qualcuno nella vita. “Io voglio avere successo nella vita”. Chiediamoci: dove sta l’umiltà in tutto questo? Perché non possiamo dire a noi e agli altri “Voglio essere umile nel lavoro che faccio nella vita”? “Voglio servire Dio e gli altri. Voglio essere umile come la Madre di Dio e come tanti santi della nostra Chiesa che ci vengono messi come esempio”. Nella vera umiltà e nella vera obbedienza è l’Amore.
La beata Vergine Maria dice: “Ecco la serva del Signore. Ecco Colei che vuole servirti, Signore Mio”. Maria fu innalzata per la Sua umiltà, per il Suo Amore e per il Suo servizio.
La Madre di Dio e tante persone sante nella Chiesa, ci hanno lasciato bellissimi esempi di servizio e di umiltà. Perciò Dio li innalza e attraverso loro fa grandi cose.
I santi non si sono ispirati ai farisei che mostrano ciò che fanno. La loro ispirazione erano i Cristiani che fanno opere buone e che con pazienza portano la loro croce. La loro ispirazione non erano le persone che scelgono i primi posti, ma fanno le opere di carità in silenzio.
Fratelli e sorelle, l’Amore sopporta tutto. L’Amore può fare tutto. Colui che ama serve.
Gesù spesso nel Vangelo invita le persone all’Amore. Dio mette l’Amore sempre al primo posto, perché Lui è Amore. Gesù ci invita alle opere d’Amore verso tutte le persone. Egli dice: “Che cosa ottenete se fate del bene solo a coloro che vi fanno del bene? Così fanno anche i pagani e i peccatori. Anche loro si aiutano tra di loro”. In un altro passo Egli dice: “Da questo tutti sapranno che siete Miei discepoli, se avete Amore gli uni verso gli altri”.
Se abbiamo amore saremo umili e non cercheremo i primi posti e non avremo un’opinione troppo alta di noi, come i farisei che dicono, ma non agiscono.
Gesù ci invita a fare opere di carità senza essere visti.
Allora non ci comportiamo secondo la legge come gli ipocriti, ma secondo la Legge d’Amore che ci dona Dio, come Lui ci invita per vivere liberi, felici nei Comandamenti del Signore.
Noi Cristiani se vogliamo celebrare Cristo lo possiamo fare attraverso l’amore verso tutte le persone. Se vogliamo dare agli altri un buon esempio, se vogliamo compiere la Volontà del Signore, lo faremo attraverso l’Amore verso Dio e verso il prossimo.
L’Amore ha l’ultima parola. Perciò ogni giorno e ogni lavoro sia colmo d’Amore perché esso non si innalza e non cerca i primi posti, è umile, paziente, piccolo, ma così potente. Può fare tutto, perché Dio è Amore. Egli ci invita all’Amore.
Come i primi Cristiani erano riconoscibili per l’Amore, così anche noi oggi dobbiamo essere riconoscibili per l’Amore, l’umiltà e la misericordia.
Ci troviamo nell’anno della Misericordia proclamato da Papa Francesco.
Spesso leggiamo nella Sacra Scrittura e nei documenti della Chiesa alla quale apparteniamo che Dio è Amore e Misericordia. Perciò incamminiamoci sulla via dell’amore verso tutte le persone e di misericordia verso ogni uomo.
In particolare in questo anno di Misericordia.
“Siamo misericordiosi - ci dice Gesù - come è misericordioso il nostro Padre che è nei cieli. Siamo santi come è santo il nostro Padre che è nei cieli. Siamo misericordiosi, perché nel momento dell’incontro con Dio ci servirà immensa Misericordia del Signore per entrare nella vita eterna.
Davanti agli occhi e nel pensiero teniamo queste parole di Gesù:” Chi si innalza sarà umiliato e chi si umilia sarà innalzato”.
Fratelli e sorelle, la Madre di Dio, Colei che intercede per noi davanti a Dio e a Gesù Cristo Suo Figlio, sia l’esempio di Amore e di Misericordia. Lei interceda per noi, affinché possiamo camminare sulla via dell’Amore e della Misericordia a cui ci invita Dio.
Amen.

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